mercoledì 16 gennaio 2008

L'arresto della signora Mastella e la democrazia


Versione stampabile



di Felice Lima
(Giudice del Tribunale di Catania)



E’ stata disposta la custodia cautelare agli arresti domiciliari della moglie del Ministro della Giustizia e si è scatenata la solita sarabanda di inqualificabili dichiarazioni da parte dell’intera classe politica.

Vengono rivolti al magistrato che ha chiesto e a quello che ha disposto la misura cautelare e all’intera magistratura insulti rozzi e violenti di ogni genere.

Fra i tanti, mi limito a citare l’on. Casini, ex Presidente della Camera, secondo il quale «siamo all'emergenza democratica», e il Ministro Mastella, che parla di «frange estremiste» della magistratura. Espressione quest’ultima del tutto illogica, perché non si capisce “estremiste” rispetto a cosa, la questione essendo qui solamente se il provvedimento giudiziario sia o no tecnicamente corretto.

E qui emerge il primo paradosso della vicenda, che, come cercherò di illustrare, di paradossi ne presenta diversi.

Il primo di questi paradossi è che è certo e incontrovertibile che in questo momento il provvedimento giudiziario in questione non lo conosce nessuno di coloro che insultano i giudici che lo hanno emesso e l’intera magistratura.

Tutti costoro parlano di una cosa che non conoscono.

Sicché, come è stato giustamente osservato in questo blog da un avvocato, i più autorevoli (!?) fra i nostri politici si indignano “a prescindere”.

Dunque, ciò che è inaccettabile non sarebbe, per esempio, che il provvedimento di cattura fosse infondato (perché nessuno può dire che lo sia e si deve presumere che non lo sia, infondato), ma il semplice fatto che venga disposta una misura cautelare nei confronti della moglie di un politico importante.

L’on. Casini ha detto, fra l’altro, che la cattura della signora Mastella denuncia il «fallimento della politica» del ministro, «il suo stesso tentativo di rasserenare il clima tra politica e magistratura».

Nell’idea di Casini, quindi, di un ex Presidente della Camera e leader di un importante partito, per «rasserenare il clima tra politica e magistratura» i magistrati dovrebbero smetterla di arrestare i politici e i loro parenti, perché questo sarebbe “antidemocratico” (ormai alle parole si fa ogni tipo di violenza).

Il merito non importa a nessuno.

Nessuno vuole sapere perché la signora Mastella è agli arresti domiciliari.

Qualche notizia la apprendiamo dal suo avvocato.

Stando a Repubblica.it, l'avvocato Titta Madia, difensore della signora Lonardo/Mastella, avrebbe detto che al centro della vicenda giudiziaria ci sarebbe «una grande sfuriata telefonica che la donna avrebbe fatto al direttore di un ospedale in merito ad una nomina. Quindi solo un contrasto di carattere politico e nulla a che vedere con dazioni di danaro o vantaggi di altro tipo».

E qui c’è l’altro paradosso.

Se le intercettazioni in questione fossero finite sui giornali, apriti cielo! Si sarebbe gridato allo scandalo contro i magistrati e le fughe di notizie.

In questo caso che le intercettazioni sono rimaste segrete, ci si sarebbe aspettati che i politici dicessero: «Non sono noti i fatti, attendiamo sereni e rispettosi l’esito dell’inchiesta».

E invece no. L’inchiesta fa schifo se non si sanno i fatti e fa schifo lo stesso anche quando si sanno i fatti e sono inquietanti per gli indagati, perché in quel caso non contano i fatti, ma la circostanza che sono stati rivelati.

E così si torna al primo paradosso: ciò che è inaccettabile è che delle persone potenti possano essere processate. In ogni caso. Indipendentemente dal fatto che il processo sia o no giusto. I potenti non vogliono un processo giusto. Non vogliono alcun processo.

Come ha detto Berlusconi, gli eletti dal popolo non possono essere giudicati come tutti gli altri esseri umani (la frase testuale è: «In una democrazia liberale chi governa per volontà sovrana degli elettori è giudicato, quando è in carica e dirige gli affari di Stato, solo dai suoi pari, gli eletti del popolo»).

Identici lo stupore e l’indignazione di D’Alema, che, invece di difendersi “nel” processo, provando, se del caso, la propria innocenza, si difende “dal” processo, lamentando il fatto, inaccettabile per lui, che si processi una “classe dirigente” (su questo pensiero di D’Alema rinvio alle puntuali osservazioni di Bruno Tinti nel post "Una giustizia forte con i deboli e debole con i forti", pubblicato in questo blog).

Ma dalle parole dell’avv. Madia (difensore della signora Mastella) sembra emergere un altro paradosso (il “sembra” consegue al fatto che non sono noti gli atti del procedimento).

Come si è visto, dice l’avv. Madia che al centro della vicenda giudiziaria ci sarebbe «una grande sfuriata telefonica che la donna avrebbe fatto al direttore di un ospedale in merito ad una nomina. Quindi solo un contrasto di carattere politico e nulla a che vedere con dazioni di danaro o vantaggi di altro tipo».

Uno dei problemi del nostro Paese è che “le nomine” dei funzionari pubblici sono un fatto politico, mentre, secondo l’art. 97 della Costituzione, dovrebbero essere tutt’altro.

A me pare che il nostro paese stia rivivendo una nuova edizione del fascismo.

Quando lo dico, alcuni mi accusano di essere catastrofista.

Ma se non è fascismo questa pretesa che la magistratura “stia al suo posto”, sia “controllata”, “abbia misura”, “obbedisca”, cos’altro sarebbe fascista?

E, benché sarebbe superfluo dirlo, ci tengo a precisare che non faccio qui, ovviamente, questione di colore politico, ma di cultura e diritto: non è un problema di destra o di sinistra (c'è tantissimo fascismo sia a destra che a sinistra).

Sul fatto che il fascismo in Italia non è stato solo un episodio pur durato ventanni, ma è una cultura che ci pervade, ha detto cose di estremo interesse il collega Roberto Scarpinato in occasione di un convegno tenutosi a Palermo il 18 luglio 2007 (In memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, 15 anni dopo la strage di via D'Amelio), il cui intervento può essere visto e ascoltato su Radio Radicale.

A me pare, dunque, che, come dice l'on. Casini, ci sia una "emergenza democratica", ma che siano gli atteggiamenti come il suo a darvi luogo.

Infine, il paradosso estremo.

Un comunicato della Presidenza del Consiglio afferma che il Presidente Prodi ha respinto le dimissioni del Ministro Mastella.

Conquistiamo così l'invidiabile primato di essere il primo paese al mondo ad avere come Ministro della Giustizia il marito convivente di una detenuta agli arresti domiciliari.

E questo, davvero, neppure il fascismo e lo stalinismo se lo sarebbero sognato.

Insomma, il nostro è un "fascismo all'avanguardia".

O anche una nuova e più evoluta sperimentazione delle frontiere del conflitto di interesse, posto che la signora Mastella avrebbe diritto, come ogni cittadino, a potersi rivolgere al Ministro della Giustizia, ove ritenesse di dovere avanzare istanze di sua competenza, ma sarebbe opportuno che il Ministro non fosse anche suo marito.

Concludo invitando tutti a riflettere sul fatto che è inaccettabile che si parli di “azione della magistratura contro la politica”, essendo l’unico fatto di cui si dovrebbe discutere la fondatezza o meno delle accuse a carico della signora Mastella e l’unico luogo deputato per farlo un regolare processo.

Oppure, il fascismo (o lo stalinismo).

La mia piena solidarietà ai colleghi impegnati nel procedimento a carico della signora Mastella, che dovrebbe essere un procedimento uguale a tutti gli altri e, invece, come al solito, non lo sarà.

A tutti coloro che trovano da ridire sul loro lavoro chiedo: cosa dovrebbe fare un magistrato che si trovasse con prove di responsabilità a carico di qualcuno impegnato in politica? Nascondere gli atti? Insabbiare tutto? Archiviare "per potenza dell'indagato" o "parentela dell'indagato con potente"?

E a chi trova che troppo spesso la magistratura indaghi su politici potenti, segnalo che ciò è oggettivamente e documentatamente falso.

Per un verso, infatti, la stragrande maggioranza dei processi ha come indagati illustri sconosciuti e, per altro verso, è ovvio che certi reati li possono commetere solo i potenti. E in Italia è sotto gli occhi di tutti che questi potenti "perseguitati" di reati ne commettono parecchi.

__________

Sulla vicenda dell'arresto della moglie del Ministro Mastella e delle dimissioni del Ministro, di Felice Lima abbiamo pubblicato ieri un altro articolo, che si può leggere a questo link.


30 commenti:

Anonimo ha detto...

Oltre la reazione della politica che comunque vada non gli va bene niente in nessun modo proprio perchè si è autoincoronata, l'arroganza di non sentire nessuna responsabilità e nè di riconoscere alcuna responsabilità (vedi amministratori campani nella vicenda rifiuti che è ben lungi da poter essere risolta in maniera indolore per tutta la nazione)anche del primo ministro.
La tempestività di un discorso del ministro della giustizia forse già pronto per ogni evenienza e le sue dimissioni.
Entro stasera la Consulta deve decidere circa il referendum elettorale. Se la decisione sarà positiva il Parlamento deve fissare entro marzo-giugno la data del referendum. Ma se questo governo dovesse cadere salta il referendum.
Per il ministro Mastella che vuole trattare per i piccoli partiti come il suo che con il referendum salterebbe, coglie tutte le occasioni per minacciare con le sue dimissioni questo traballante governo.
PS- la fuga di notizie è stata provvidenziale non certo per chi sta svolgendo le indagini che si è trovato a questo punto a dover correre per notificare sembra una trentina di avvisi.
C' è del marcio in Italia
Alessandra

Anonimo ha detto...

Buonasera. Non ho parole,certo la situazione è ingarbugliata.Perchè Prodi respinge le dimissioni di Mastella ? dove vogliono arrivare ? Mastella in carica significa che può chiedere il trasferimento del magistrato che sta indagando sulla moglie ? Ha tolto l'inchiesta a De Magistris che stava indagando su di lui.....quindi,perchè non dovrebbe farlo per la moglie ?.Ripeto non ho parole.Ringrazio sempre Voi tutti di Uguale per tutti (rima involontaria) non c'è proprio niente da scherzare.A costo di ripetermi Prodi ha sbagliato,che tristezza,era una occasione unica. Grazie. Carmela Salvaggio - Palermo

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con buona parte delle cose scritte nell'articolo. Una sola domanda: come mai Sandra Lonardo ha saputo del provvedimento leggendolo su internet? E come mai i magistrati di Santa Maria Capua Vetere non hanno risposto subito al quesito? A quanto ne so tuttora, non le sarebbe stato notificato alcuna ordinanza di arresti domiciliari. Mi scandalizzo anche di questo, oltre che dei politici.

Marco Papale, Caserta

Anonimo ha detto...

Gentile dottore Lima,
Lei continua a tirare in ballo il pericolo di un ritorno al fascismo.
Secondo me la cosa è molto più seria. Infatti, durante il fascismo il potere politico era concentrato nelle mani di pochissimi leader, adesso pretendono di essere tutti mussolini: D'alema, Prodi, Cesa, Berlusconi, Dell'Utri, Galati, Storace, Pittelli, Mastella, Loiero, Chiaravalloti, Cuffaro, Bossi, Casini, non vado oltre mi rifiuto di rivalutare il duce.
bartolo iamonte

Anonimo ha detto...

CONDIVIDO PIENAMENTE!!!!!OTTIMO ARTICOLO CHE CI CONVINCE UNA VOLTA DI PIU' DI QUANTO SIA DISTORTA LA VISIONE DELLA DEMOCRAZIA E DELLA GIUSTIZIA IN ITALIA!!SIAMO CON VOI!!!BRAVI!!!CONTINUATE A FARE IL VS DOVERE SENZA TEMERE NULLA!L'ITALIA ONESTA E'SOLIDALE CON LA MAGISTRATURA!Cari saluti Marilena

Vincenzo Scavello ha detto...

Carissimo Dott. Lima

Il sale sulla coda brucia tantissimo e qualcuno ha paura di uno scatto d'orgoglio della Magistratura, per anni vilipesa ed assediata dalla classe politica. Arrivare all'arresto della Signora Mastella non credo sia stata una cosa facile da parte dei giudici che hanno chiesto ed emesso il provvedimento. La notizia suscita clamore poichè si tratta della moglie del Guardasigilli, ma la più serena nelle dichiarazioni è stata proprio la diretta interessata. Tutti gli altri, specialmente coloro che possono, in qualche modo, avvertire il fiato sul collo della Giustizia o soltanto per opportunità politica, farebbero bene a recuperare un minimo di serenità, proprio per non esacerbare il già difficile "confronto" con la Magistratura. Sono convinto, sicuro di non essere il solo, che la Signora Mastella ha i mezzi e soprattutto la forza per difendersi serenamente da un'accusa così grave (se dovesse rivelarsi fondata), ma se in Italia si volesse fare veramente fare piazza pulita della corruzione della politica, dovremmo dare inizio ad un'attività di edilizia carceraria veramente imponente, che aiuterebbe non poco l'economia del settore dell'edilizia nel nostro Paese.

Ha ragione Lei Dott. Lima! L'attacco frontale scatenatosi oggi in Parlamento contro la Magistratura non ha nulla a che vedere con un paese civile. Tutti disperatamente contro un provvedimento che non era ancora stato notificato all'interessata. Tutti, secondo il mio modesto parere, preoccupati da una non tanto remota paura ... "accidenti stanno arrivando!".

Tanta Serenità a chi ne ha bisogno.

Anonimo ha detto...

La consulta ha ammesso tutti e tre i quesiti referendari. Ora vedremo cosa succede.
Alessandra

Anonimo ha detto...

Poco "furbi", veramente ! Così ora Mastella dirà o, meglio, farà capire di esser perseguitato a causa dell'affare "Forleo-De Magistris" !

Certo, due cose si possono dire.

Una è che non si troverà mai il "passacarte" alla stampa, chissà perché...

L'altra è che l'intempestività dell'azione giudiziaria è proprio paradigmatica. Ma dovevano scegliere proprio questo momento per far partire l'azione penale ? E' puro autolesionismo !

Anonimo ha detto...

Non e' tenero vedere gente di destra e di sinistra solidali contro i provvedimenti della magistratura? Finalmente tutti d'accordo nell'invocare all'unisono la riforma urgente della magistratura!
E SE INVECE STI MAGISTRATI STESSERO SOLO PROVANDO A FARE IL LORO LAVORO?
Non dimentichiamo che qualcuno che si ritiene "perseguitato", e' stato salvato solo da prescrizioni e leggi "ad hoc"!
Magistratura, continuate a fare del vostro meglio, e non temete alcuna riforma punitiva, prima o poi finira' la sceneggiata italiana!

Anonimo ha detto...

In nessun Paese normale chi e' al vertice dell'Amministrazione della Giustizia ed e' per di piu' titolare del potere disciplinare sui Magistrati, avendo un prossimo congiunto indagato ( ed essendo "attenzionato" egli stesso) avrebbe potuto esprimersi dinanzi al Parlamento con simili epressioni.

E in nessun altro Paese normale un potere costituzionale avrebbe potuto applaudire ad un discorso cosi' eversivo contro un altro potere costituzionale come quello che abbiamo dovuto sentire (da qualche parte deve pur essere rimasta qualche figura di reato che ben rappresenta l'evento...).

Nemmeno, in un Paese normale, un organismo davvero serio e rappresentativo della Magistratura, - sinora cosi' veemente contro alcuni magistrati -avrebbe potuto diramare un comunicato di tale insipienza e piaggeria.

E non e' solo questione di stile.......

"Hic manebimus optime"......

"Uguale per tutti" ha detto...

Per Anonimo delle 17.48.

Gentile Lettore,

a Lei l'idea che non si tratti di fare processi alle intenzioni, ma solo di fare giudicare a un tribunale le prove a carico della signora Mastella e di altri ventitrè indagati con lei non Le sembra praticabile?

E, per scherzarci un po' su, con riferimento all'accusa che Lei fa che questo sarebbe il momento sbagliato, ce la fa una cortesia? Ce la indica una data che a Lei sembra giusta per arrestare qualche altro potente, così noi la passiamo ai colleghi di Santa Maria Capua Vetere e si evitano altri errori in futuro?

Ma qual'è una data opportuna?

Ma quando mai è questione di date?

Lei si ricorda una volta, che sia una sola, in cui alla notizia dell'arresto di qualche potente la casta abbia detto: "Hanno arrestato il collega Tizio per omicidio e violenza carnale aggravata. Ringraziamo i magistrati per avere scoperto dei lestofanti che si annidavano fra noi e gli auguriamo (ai magistrati) tante belle cose?"

La Redazione

Anonimo ha detto...

Egregio dott. Lima,
la sua appassionata ed immediata difesa della magistratura in generale e dei colleghi di Santa Maria C.V. che hanno arrestato la moglie del Ministro della Giustizia fa riflettere tantissimo.
Tante cose si potrebbero dire su questa triste vicenda ancora nebulosa nei contorni e con sviluppi certo lunghi nel tempo e immagino gravissimi per la Nazione intera, ma mi limito ad alcune considerazioni oggettive, evidenti.
E'o non è grave per una magistratura seria, che lavora e non fa clamori,che una notizia di tale spessore fuoriesca dalla stanza del GIP o del PM competente per arrivare prima alla stampa e poi, dopo diverse ore, ad un personaggio pubblico che ricopre la carica di Presidente del Consiglio regionale della Campania? E' o non è una strana contraddizione che, pur affermando in premessa che non si conoscono i motivi dell'arresto, su semplici indiscrezioni di stampa, Lei faccia riflessioni entrando nel merito della vicenda delle nomine dei funzionari pubblici dicendo che uno dei problemi del nostro Paese è che “le nomine” dei funzionari pubblici sono un fatto politico, mentre, secondo l’art. 97 della Costituzione, dovrebbero essere tutt’altro?
Io non so a chi e quanto giovi all'Italia dire che si torna al fascismo se esponenti del popolo, in Parlamento, non in un pubblico comizio, esercitino il diritto sacrosanto e sempre negato di difesa di una classe politica. I magistrati lavorano tra mille difficoltà ma anche nella magistratura esistono correnti politiche, o questo lo si vuole negare? E l'ANM lo dimostra. E le nomine o le elezioni in quella associazione non è forse guidata da logiche correntizie e politiche? E non sono forse i magistrati funzionari pubblici anch'essi? Ci si dimentica forse che essi lo sono perchè hanno un potere illimitato, in grado di rovinare la dignità di una persona in un minuto, con l'aiuto della stampa che mette alla gogna spesso persone oneste dimenticandosi poi dei proscioglimenti. E allora ben venga difendere la Forleo e De Magistris (io sono stato il primo a farlo e ancora oggi gli esprimo solidarietà) ma cerchiamo di lavorare, essere coerenti e riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni. Le cose vanno guardate a 360 gradi. Si indaga su un politico? Benissimo. E' da privare della propria libertà personale? Benissimo. Ma si motivi con rigore le esigenze cautelari che hanno richiesto la privazione della libertà personale. Si stia attenti alle fughe di notizie dalle stanze della giustizia. E si rifletta due volte prima di parlare di FASCISMO e di POTENTI CHE NON VOGLIONO ALCUN PROCESSO. Perchè la gente (che poi è quella che conta e legittima le azioni di tutti) non sa bene da che parte stanno il fascismo e i potenti.
In bocca al lupo alla magistratura pacata, laboriosa e imparziale e che Dio ci mandi processi giusti davvero.

Anonimo ha detto...

Ma rispondete solo a me ? Sto scherzando: guardate che ho parlato dei tempi perché anche il più cretino dei vostri avversari prenderà la palla al balzo per dire: "ecco, Mastella ha rotto le scatole ai magistrati, e ora questi si vendicano" !

Sarebbe bastato attendere due o tre mesi. Visti i tempi della giustizia, nessuno avrebbe trovato nulla da ridire.

Anonimo ha detto...

Il mio commento non era minimamente indirizzato verso i provvedimenti del procuratore. Ho soltanto rilevato la tempestività della politica nel cavalcare notizie scottanti.E semmai la fuga di notizie voleva sortire proprio l'indignazione dei politici. E' sempre la questione del dito e della luna.
Questa inchiesta è un altro uragano e se ne vedranno delle belle.
E' già intervenuto il Procuratore Maffei per spiegare i fatti che sono estremamente gravi, e questa volta non ci potranno esser santi per delegittimare l'inchiesta.
Come riferito dal procuratore Maffei e come sappiamo tutti perchè questo sistema è il motivo che ci trova qui a cercare delle risposte, è ormai diffuso sull'intero territorio nazionale:
"Controllo di potere della vita pubblica.Tale sistema è talmente ben fortificato nella sua struttura che giunge a far sentire la propria influenza anche presso le autorità giudiziarie amministrative".
Come cittadina sono fiduciosa che forse aria nuova si respirerà.
D'altra parte di cosa ci si meraviglia? Era quello che in fondo da varie parti tutti denunciavamo.
Ora speriamo che questo sia il nuovo che spazza il marciume che si è prodotto e che sfido a voler difendere "a prescindere".
Alessandra

Anonimo ha detto...

La ringrazio ancora una volta per l'esposizione chiara, precisa, pacata(come sempre), di una vicenda che ci induce solo alla vergogna.
Che dire? Non trovo parole, ma voglio esprimere la mia solidarietà ai magistrati, che temo ne avranno molto bisogno.

salvatore d'urso ha detto...

L'accusa e' concussione nei confronti di Bassolino.

16 gen 18:29 Politica

NAPOLI - Il ministro della Giustizia e' indagato per concussione insieme agli assessori regionali dell'Udeur Andrea Abbamonte e Luigi Nocera e al consuocero Carlo Camilleri. La concussione e' nei confronti del presidente della Giunta regionale campana Antonio Bassolino, per le vicende legate alla nomina dei vertici del consorzio Asi di Benevento. La Procura ipotizza che Bassolino sia stato costretto ad assicurare che la scelta ricadesse su una persona "designata da Mastella".

Anonimo ha detto...

ariddaglie...come al solito i nostri "eroi" tirano in ballo il complotto.

Veramente esilarante ascoltare la Lonardo che parla di democrazia in pericolo.

Il vero pericolo per la democrazia arriva da un sistema che produce, ha prodotto e temo produrrà una dilagante corruzione.

Signora Lonardo...ma mi faccia il piacere!!!

Maurizio Bolognetti

salvatore d'urso ha detto...

Peter Gomez scrive:

16 gennaio 2008, in SOCIETA'
Ottimisti, nonostante tutto
1
commenti


Non sappiamo ancora quali siano esattamente gli elementi che hanno spinto la magistratura di Santa Maria Capua Vetere a ordinare l'arresto di Sandra Mastella e di più o meno tutto lo stato maggiore dell'Udeur campano. Già ora però sappiamo che il ministro dimissionario e i suoi familiari erano al corrente del blitz almeno da martedì sera. Non per niente Carlo Camilleri, il consuocero del Guardasigilli, sospettato di essere il fulcro di un'organizzazione che pilotava le nomine pubbliche e gli appalti in provincia di Caserta, dodici ore prima delle notifiche delle ordinanze di custodia cautelare, si era fatto ricoverare in ospedale. Il discorso di Mastella in parlamento e gli attacchi a tutta la magistratura, sottolineati da continui applausi bipartisan dell'emiciclo, erano dunque stati pianificati durante la notte.

Anche quello di Mastella è insomma stato un blitz ben ragionato con tre obiettivi. Il primo, semplicissimo, raccogliere il maggior numero di attestati di solidarità possibili. Il secondo, dichiarato, ma più difficile, ottenere finalmente l'approvazione della legge che vieterà ai giornali di pubblicare il contenuto di quasi tutti gli atti giudiziari. Il terzo, far passare in secondo piano il fatto che anche il ministro della Giustizia è indagato.

Tutto questo, al di là del merito dell'inchiesta, è «scandaloso». E a dirlo ormai non sono solo pochi giornalisti, qualche politico costretto a barcamenarsi tra il tentativo di non far cadere il governo Prodi e la necessità di non tradire definitivamente un elettorato che sa bene come è stata gestita la cosa pubblica in Campania. Ormai lo affermano persino i vertici delle camere penali. Gli avvocati Oreste Dominioni e Renato Borzone, presidente e segretario dell'associazione dei legali, oggi hanno dichiarato: «Ancora una volta un'iniziativa giudiziaria nei confronti di personalità istituzionali determina attacchi alla magistratura da parte del mondo politico quasi senza distinzioni di schieramento. Di fronte all'insurrezione della politica e alle accuse di mancato rispetto delle garanzie processuali e di strumentalizzazione dell'azione giudiziaria che già si rilevano dalle prime prese di posizione odierne deve anzitutto ribadirsi che il merito di un procedimento penale in corso non può essere soggetto a critiche politiche, sia che riguardi esponenti politici che cittadini comuni. E' dunque grave, scandalosa ed incomprensibile la schizofrenica valutazione del mondo politico, senza distinzione di schieramento, che interviene in difesa dei principi di garanzia e di civiltà giuridica solo allorché la vicenda riguardi determinati soggetti, e si disinteressa invece del rispetto delle garanzie, del funzionamento del sistema giudiziario, delle grandi riforme liberali e democratiche in materia di giustizia nella quotidiana attività politica».

Traduzione: se in prigione ci finisce un extracomunitario, se i processi durano dei lustri, se le vittime dei reati non vengono risarcite, nessuno dice una parola. Ma se si tocca uno di loro, apriti cielo.

Anche per i professionisti che per anni li hanno assisti nelle aule di tribunale è ormai chiaro come quella dei politici, salvo poche eccezioni, sia davvero una casta. Per questo, nonostante tutto, c'è da essere ottimisti: il Paese è meglio di loro.

Pietro Gatto ha detto...

Leggete il comunicato dell'Unione delle Camere Penali:

"E’ dunque grave, scandalosa ed incomprensibile la schizofrenica valutazione del mondo politico, senza distinzione di schieramento, che interviene in difesa dei principi di garanzia e di civiltà giuridica solo allorché la vicenda riguardi determinati soggetti, e si disinteressa invece del rispetto delle garanzie, del funzionamento del sistema giudiziario, delle grandi riforme liberali e democratiche in materia di giustizia nella quotidiana attività politica.
Vale allora la pena oggi ricordare che gli appelli al rispetto dei valori costituzionali e delle garanzie nel processo sono credibili solo quando valgano per tutti i cittadini ed in tutte le situazioni. I penalisti italiani, che si sono spesso trovati soli, anche nei confronti della politica, a contrastare il ruolo improprio della magistratura in questo paese ed a difendere i principi costituzionali nel processo ed i valori dello stato di diritto nei confronti di tutti, denunciano alla pubblica opinione l’ambiguo comportamento della classe politica italiana che tali valori invoca e difende –come dimostrano anche le vicende degli ultimi mesi in tema di sicurezza e di leggi speciali- soltanto in occasione di particolari contingenze che la riguardano, senza farne, come sarebbe doveroso, un punto di riferimento quotidiano in ogni momento e nei confronti di tutti i cittadini".

Sono orgoglioso di essere iscritto alla Camera penale e sono orgoglioso del mio Presidente.

Anonimo ha detto...

Scusate... ma non vi sembra che dimentichiate Di Pietro?
L'IdV ha subtio detto che non condivide le difese "a prescindere", sentite in aula.
Ed allora, perchè far tutto un calderone?
Cordialità.
Avv. Cosimo Saracino

Anonimo ha detto...

Gentile avv. Saracino,

grazie per la Sua opportuna precisazione.

Felice Lima

Gennaro Giugliano ha detto...

Non vi è dubbio che i personaggi che rappresentano tutte le istituzioni politiche siano proprio dei galantuomini !!!!! E' commuovente la quasi totalità degli attestati di solidarietà al sig Mastella,ho le lacrime agli occhi e il mio cuore è spezzato come le tonnellate di immondizia che tra discariche,inceneritori e affini su tutta la nostra nazione lor signori da tanti anni si sono preoccupati di risolvere,come tutte quelle persone che sono morte di tumore la cui medesima problematica ha investito in pieno intere famiglie,come tutti quei poveri disgraziati che per portare un pezzo di pane a casa hanno rimasto le spalle al fresco,quasi quasi prendo un fazzoletto bianco e lo espongo fuori al balcone in segno di solidarietà a tutta questa bella ciurma di persone !!!!!!!

Anonimo ha detto...

Una tragicommedia!

Bravissimi gli autori del testo, scritto in poche ore, anche se non non ben interpretato sul prestigioso palcoscenico.
Il coro (che non ignorava lo spartito), diretto con la solita maestria, ha sostenuto adeguatamente il mediocre protagonista.
Il regista non è apparso, ma ha plaudito e sostenuto la rappresentazione, insieme ai suoi più aggueriti critici.

Ho visto Fini, Casini, Berlusconi, e perfino Maroni, stringersi intorno a Mastella, sprecando l'occasione, attesa da mesi, della storica "spallata".

Casini, addirittura, senza conoscere gli atti processuali (e nemmeno l'imputazione) ha sostenuto che nessuno in Parlamento dubita dell'onestà dei due indagati.

Mi sono chiesto il perché di questo unanime, incomprensibile consenso.

E la risposta non mi piace.
Si tratta di fascismo: di destra, di centro e di sinistra!

Avv. Candeloro Arpaia - Pompei (Na)

Anonimo ha detto...

Ieri sera Pannella ha ricordato quando Craxi sfidò i colleghi politici a riconoscere che l'illecito finanziamento dei partiti era un sistema utilizzato da tutti della serie chi non ha peccato scagli la prima pietra.
Ora capito il meccanismo sono i politici che rovesciano montagne di pietre pardon di rifiuti prima che l'accusa gli venga rivolta.
Che tempismo olimpionico.
Ora spero che sia la Magistratura che l'informazione tornino ad essere neutrali e che lo scopo sia soltanto la ricerca della verità.
UGUALE PER TUTTI
Alessandra

Anonimo ha detto...

Gent. dott. Lima
il suo post dovrebbe avere la massima divulgazione in Italia!
Una sola considerazione: mi e` sembrato che l'Anm abbia prontamente reagito questa volta, mentre quando la Dott.ssa Forleo fu inondata da accuse simili da parte dei politici...silenzio assoluto!

E. Clarke-Londra

salvatore d'urso ha detto...

10:10 Anm: "Da Mastella aggressione ingiustificabile"
"A parte il rispetto per le doverose dimissioni del Ministro, proprio le sue dichiarazioni rese davanti al Parlamento, e altre rese oggi da esponenti politici di molti partiti, ancora una volta portano fuori dalle aule di giustizia il dibattito sul merito dei provvedimenti giudiziari con modalità espressive e di aggressione alla Magistratura che alterano gli equilibri tra i poteri dello Stato e non si giustificano in alcun modo, specie se provenienti dal Ministro della Giustizia". Così la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati commenta oggi le dichiarazioni di ieri alla Camera del ministro della Giustizia Clemente Mastella.

Anonimo ha detto...

Quest'articolo di repubblica fa maggiore luce sulla vicenda:

http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/moglie-mastella/pressioni-su-bassolino/pressioni-su-bassolino.html

Complimenti davvero a tutto il Gip al quale va tutta la mia solidarietà visti gli attacchi indegni ricevuti fin'ora da quasi tutto il mondo politico. Un appello a tutti i lettori del blog, "Non lasciamoli soli", l'Udeur alle 11:00 ha indito una manifestazione davanti al Tribunale di Benevento per protestare sulla vicenda giudiziaria... Visto invece ciò che comincia a risultare dalle indagini preliminari e visto i comportamenti insulsi della quasi totalità delle forze politiche contro la magistratura non posso far altro che applaudire al Gip e dare il mio piccolo contributo sul web diffondendo le notizie sulla vicenda focalizzando l'attenzione sul comportamento indegno e teatrale della classe politica su una vicenda estremamente grave dove un indagato è finito a fare il ministro della giustizia (povera Italia) e tutta la classe politica non può far finta di non sapere nulla, e questo mi inquieta ancora di più poichè se l'Udeur (un partitino) aveva tanto potere e agiva così indisturbatamente cosa sono allora i partiti come Forza Italia, UDC e PD?

C'è bisogno di molto coraggio e senso dello Stato per far fronte a tali traditori.

Aubrey ha detto...

Mi sembra che ci siano un paio di cose che passano sempre sotto silenzio, e le ritengo importantissime: nonostante tutti i commenti sul caso Mastella e sui casi simili com'è che quasi nessuna voce si alza per smentire questa fesseria dell' "orologeria"??? Al di là del fatto che su 365 giorni all'anno non ce n'è uno che non abbia una scadenza (politica o personale, o pubblica o religiosa) o che non sia "in prossimità" di una scadenza (e mi pareva strano che Berlusconi non solidarizzasse con un nuovo indagato o parente di un nuovo indagato, colpito "proprio nel momento in cui...")!!!
E come seconda riflessione: ma se anche si trovassero solo una o due o poche decine di giorni all'anno in cui concentrare tutte le scadenze l'una attaccata all'altra, possibile che nessuno si renda conto che la giustizia NON DEVE E NON PUO' aspettare i comodi degli indagati per procedere???? E' come se io (perfetta sconosciuta) venissi arrestata per rapina proprio il giorno in cui dovevo presentarmi dal mio capufficio per relazionare sull'andamento del mio lavoro e dei miei collaboratori. Ma al giudice dico che voleva rovinarmi la reputazione davanti al mio capufficio?
Oltre al fatto che il mio capufficio sarebbe grato al giudice della tempestività, perché anche se per definizione sono innocente fino a prova contraria magari evita di darmi ulteriori responsabilità economiche se sono in qualche modo "vicina" ad una vicenda di rapina!!! Magari può non licenziarmi se si fida di me, ma mi mette in condizioni di svolgere un lavoro in cui non posso fare danni, in cui non devo maneggiare soldi. O no? E se poi risultasse che sono totalmente estranea alla vicenda e che per questo ho perso posizione e soldi per la carriera semmai è mio diritto chiedere giustizia e rimborso, ma da qui a pretendere di non essere indagata, o di "aspettare" (che nasconda le prove?) ne passa...
Anche perché quando le indagini non partono da una querela ma da prove (intercettazioni, documenti, ecc.), indipendentemente dal caso Mastella, difficilmente pescano la persona sbagliata, al massimo pescano una persona "vicina", "collaboratrice" o altro, ma difficilmente vanno da qualcuno completamente estraneo alla vicenda...

Anonimo ha detto...

E ora sempre per affrontare le emergenze del paese Italia sono tutti d'accordo per fare la legge contro le intercettazioni.Come per dire la prossima volta non ci fregate più.
Chi concussi o concussori farà mai una denuncia?
E il circo può andare avanti.
Ogni regione italiana ormai è sulla scia di Ceppalonia.
Come dice Mastella è "logica politica" che il primario di un reparto ospedaliero appartenga a quel dato partito mica può essere anche specialita di quel reparto.
Infatti la gente in ospedale muore spesso banalmente.
Alessandra

Anonimo ha detto...

Egregio dott. Lima, intervengo con un giorno di ritardo non a causa dello spumante ma per impegni lavorativi. Non solo mi chiedo, come implicitamente fa Lei nell'articolo, sul perchè mai le varie dottrine e articolazioni del principio di legalità - cardine del funzionamento della pubblica amministrazione - siano rimaste troppo spesso appannaggio del Giudice Amministrativo al fine della valutazione della legittimità dell'atto ma provo ad andare oltre. Questa corretta ed ortodossa applicazione del principio di legalità sancito nell'art. 97 della Costituzione unitamente a quello relativo all'ingresso nella pubblica amministrazione per concorso o procedure cui si applica l'art. 97 Cost. dovrebbero essere letti - non solo dal Giudice delle Leggi o dal Giudice Amministrativo - anche in raffronto all'art. 3, II° comma, della Costituzione che, se non può essere inteso in senso precettivo, quantomeno pone un dovere costituzionale in capo agli, appunto, organi costituzionali di non agire in senso contrario. Mi sembra, quindi, che qualsiasi giudice anche quello penale possa valutare che il creare situazioni di diseguaglianza nella Repubblica o fra i cittadini da parte degli Organi Costituzionali ( intendendo per essi anche, ovviamente i Ministri ) possa essere considerato un comportamento contrario alla Costituzione ed essere valutato sia a fini penali, qualora questo realizzi un comportamento sovrapponibile ad una norma penale sia a fini di attentato alla Costituzione qualora interferisca con il principio di legalità prima richiamato ( art. 97 Cost.). Questa personalissima considerazione mi aveva portato a stupirmi molto delle dichiarazionid di qualche collega - apparse sulla stampa - che a proposito della risultanza di sole raccomandazioni da parte di un ministro della Repubblica aveva trionfalisticamente dichiarato che non vi era nulla di rilevante. Allo stesso modo non si capiscono davvero le perplessità del mondo politico, non sulla responsabilità penale degli indagati - questa si da dimostrare - ma sulla stranezza dell'inchiesta: dal mio piccolo punto di vista la stranezza sta nella sola inchiesta campana sulle "guerre" per le nomine che, pare, siano molto diffuse. Altra cosa particolarissima di ieri è stata quella del comportamento del sen. Mastella e del Pres. Podri: il primo, infatti, non ha, rassegnato le irrevocabili dimissioni e successivamente attacato l'ordine giudiziario com'è umano che fosse quale indagato e coniuge di una persona sottoposta a misura restrittiva, ma ha, invece, attaccato l'ordine giudiziario da Ministro; su questo credo che abbia raggiunto il culmine il Pres. Prodi poichè dopo l'attacco ad un potere dello stato di cui il Sen. Mastella fino ad oggi è stato Organo di Governo con funzioni di Sorveglianza, disciplinare e programmattica, l'On. Prodi ha respinto le dimissioni lasciando in carica un Ministro che aveva dichiarato quelle cose a proposito dell'Ordine Giudiziario..............
Ultimissima considerazione beati gli uomini di buona volontà perchè le norme esistono basta solo applicarle................