sabato 10 gennaio 2009

Vergogniamoci per loro



di Marco Travaglio
(Giornalista)


da L’Unità del 10 gennaio 2009


Ogni tanto, in certi quartieri infestati dalla malavita, la gente aggredisce le forze dell’ordine per impedire l’arresto di mafiosi.

Ma nessuno si sogna di parlare di “scontro tra gente e forze dell’ordine” e di punire gli uni e gli altri.

Un mese fa la scena s’è ripetuta al palazzo d’ingiustizia di Catanzaro, dove i pm di Salerno hanno sequestrato le carte di Why Not che chiedevano invano da 10 mesi.

Ma stavolta, a tentar di impedire il sequestro, erano i pm calabresi, i quali non han trovato di meglio che controsequestrare le carte sequestrate e indagare i colleghi che li avevano indagati.

I Ponzio Pilato delle istituzioni e della stampa al seguito hanno liquidato la cosa come “guerra fra procure” invocando pene esemplari per aggrediti e aggressori.

Ora, la soluzione finale.

Il Pg della Cassazione e il cosiddetto ministro Alfano,fra gli applausi di Anm e partiti di destra e sinistra, chiedono di cacciare sia i pm di Salerno (la cui ordinanza di sequestro,discutibile come tutte, è stata confermata ieri sera dal Riesame), sia quelli di Catanzaro (che hanno agito fuori competenza e in conflitto d’interessi).

La tortura più sadica Angelino Jolie la pretende proprio per il procuratore di Salerno, Apicella, che vorrebbe lasciare senza stipendio.

Oggi, con urgenza da plotone d’esecuzione, se ne occupa il Csm, lo stesso che ha lasciato al loro posto quasi tutte le toghe calabro-lucane inquisite, riportato Carnevale in Cassazione e promosso Di Pisa, altro nemico giurato di Falcone, procuratore di Marsala.

Ha ragione chi respinge i paragoni fra questo regime e il fascismo: questo è peggio.


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sono d'accordo soltanto con l'ultima frase: per essere peggio di Mussolini ci vorrebbe un altro Hitler, questi sono soltanto dei buffoni mascherati da statisti "duri" (come le facce toste) e "unti" (di sporcizia).
b

Gennaro Giugliano ha detto...

Mi domando ma quando non vi è possibilità alcuna attraverso la comunicazione ed il dialogo,la legge sopratutto,quali altre strade rimangono non solo a disposizione della cittadinanza comune,ma direi a questo punto anche di tutte le istituzioni garantiste della costituzione ?

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

E' la Caporetto della Giustizia !
Purtroppo manca una linea del Piave sulla quale attestarsi.
Sono profondamente nauseato.
Che fare ?
Non lo so e credo nessuno lo sappia veramente fra coloro, pochissimi, che hanno ancora a cuore il nostro paese e la democrazia.

Anonimo ha detto...

Quanto hai ragione Marco, sei sempre molto chiaro e comprensibile a tutte le culture.
No perdi una virgola e sei un grande giornalista indipendente e un uomo di coraggio.
Ci sentiamo onorati di sentirti vicino come anche alla redazione di questo blog e di tanti uomini liberi che lottano questa guerra per l'amore della nostra patria.
Max Vulca

Anonimo ha detto...

Condivido le dichiarazioni di tutti ed in particolare di Gennaro. Non possiamo subire inerti queste "operazioni", visto pure che "costoro" continuano imperterriti nella loro strada. In Basilicata non hanno ancora trasferito quelle toghe indagate per reati gravissimi, e per cui centinaia di cittadini, sotto forma di assemblea, e associazioni di avvocati hanno chiesto il trasferimento per incompatibilità ambientale. Come dice Gennaro, ora bisogna fare un passo avanti, e capire cosa può fare la cittadinanza per garantire la democrazia. E' questo il punto.

Filippo de Lubac ha detto...

Che fare? Semplice, paradossalmente semplice. Bisogna far conoscere come stanno le cose. Diffondere la preziosa opera dei blog, degli articoli, dei documenti, degli atti giudiziari. TUtto quanto consente ad un cittadino medio, dotato di normale intelligenza e sufficiente libertà di pensiero di valutare la situazione. E' l'unica cosa da fare, tant'è vero che l'opera più ostacolata di tutte è proprio quella della libera informazione.
L'altra cosa da fare, e chiudo, è sollecitare i cittadini ad esprimere le convinzioni in cui si determinano dopo aver letto e studiato le informazioni. Esprimerle pubblicamente, attraverso i giornali, direttamente presso le istituzioni e, immancabilmente, attraverso internet.
Ingenua? Semplicistica? Forse, ma certamente è un'idea concreta e perseguibile da subito. E, con l'urgenza democratica in cui viviamo, da subito occorre attivarsi! Buon Laovor a tutti.
Nicola Piccenna

Anonimo ha detto...

Cosa bolle in pentola?

Se il diavolo "fa" le pentole e no i coperchi, attraverso il fumo, qualcosa si può scorgere.

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Stefano
Genova