venerdì 22 maggio 2009

Cos’è la tirannide




Ha scritto Vittorio Alfieri, nel suo “Della Tirannide”:



«Tirannide indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d’impunità.

E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

E, viceversa, tirannide parimente si dee riputar quel governo, in cui chi è preposto al creare le leggi, le può egli stesso eseguire.

E qui è necessario osservare, che le leggi, cioè gli scambievoli e solenni patti sociali, non debbono essere che il semplice prodotto della volontà dei più; la quale si viene a raccogliere per via di legittimi eletti del popolo.

Se dunque gli eletti al ridurre in leggi la volontà dei più le possono a lor talento essi stessi eseguire, diventano costoro tiranni; perché sta in loro soltanto lo interpretarle, disfarle, cangiarle, e il male o niente eseguirle.

Che la differenza fra la tirannide e il giusto governo, non è posta (come alcuni stoltamente, altri maliziosamente, asseriscono) nell’esservi o il non esservi delle leggi stabilite; ma nell’esservi una stabilita impossibilità del non eseguirle.

Non solamente dunque è tirannide ogni governo, dove chi eseguisce le leggi, le fa; o chi le fa, le eseguisce: ma è tirannide piena altresì ogni qualunque governo, in cui chi è preposto all’eseguire le leggi non dà pure mai conto della loro esecuzione a chi le ha create.

Ma, tante specie di tirannidi essendovi, che sotto diversi nomi conseguono tutte uno stesso fine, non imprendo io qui a distinguerle fra loro, né, molto meno, a distinguerle dai tanti altri moderati e giusti governi: distinzioni, che a tutti son note.

Se più sopportabili siano i molti tiranni, o l’un solo, ella è questione problematica assai.

La lascierò anche in disparte per ora, perché essendo io nato e cresciuto nella tirannide d’un solo, ed essendo questa la più comune in Europa, di essa più volentieri e con minore imperizia mi avverrà forse di ragionare; e con utile maggiore fors’anco pe’ miei cotanti conservi.

Osserverò soltanto di passo, che la tirannide di molti, benché per sua natura maggiormente durevole (come ce lo dimostra Venezia) nondimeno a chi la sopporta ella sembra assai men dura e terribile, che quella di un solo.

Di ciò ne attribuisco la cagione alla natura stessa dell’uomo, in cui l’odio ch’egli divide contro ai molti, si scema; come altresì il timore che si ha dei molti, non agguaglia mai quello che si ha riunitamente di un solo; ed in fine, i molti possono bensì essere continuamente ingiusti oppressori dell’universale, ma non mai, per loro privato capriccio, dei diversi individui.

In codesti governi di più, che la corruzione dei tempi, lo avere scambiato ogni nome, e guasta ogni idea, hanno fatto chiamar repubbliche; il popolo in codesti governi, non meno schiavo che nella mono-tirannide, gode nondimeno di una certa apparenza di libertà, ed ardisce profferirne il nome senza delitto: e, pur troppo il popolo, allor quando corrotto è, ignorante, e non libero, egli si appaga della sola apparenza.

Ma, tornando io alla tirannide di un solo, dico; che di questa ve n’ha di più sorti. Ereditaria può essere, ed anche elettiva».

Da “Della Tirannide”, Libro 1, Capitolo 2.

L’intero libro può essere letto a questo link.

Un grazie a Besugo per la preziosa segnalazione.



3 commenti:

Stefano Marras ha detto...

Grazie a Besugo e Uguale per tutti.

"La verità è quella che vi dicono! E poi, il problema in Italia non è mai stato tanto di saperla, ma che saputala tutto resta uguale. Perché voi italiani siete come i mimimmi: cui tutto passa sopra senza un fiato. Credete oggi voi d'essere liberi! Votate gente che a volte neanche conoscete e che una volta eletta fa ciò che vuole, acciucia e si spartisce! Sempre comanderà un'oligarchia, che v'inganna col gioco delle parti, e allora? Dov'è povero postero il guadagno?
La dittatura è un sistema per opprimere il popolo.
La democrazia è un sistema per costringere il popolo a opprimersi da solo."
Corrado Guzzanti, Fascisti su Marte

Anonimo ha detto...

Daniela La Brianzola eletta in Calabria,
lontano dagli occhi, ma vicina al rimborso.
Danile Mazzucconi ("nominata")eletta al senato nella circoscrzione della Calabria, in questa Regione, Lei stessa, ha dichiarato di non averci mai messo piede. Ma figuriamoci: cosa ha da fare una brianzola in terra di paralitici-disadattati-cialtroni!

Anonimo ha detto...

“Osserverò soltanto di passo, che la tirannide di molti, benché per sua natura maggiormente durevole (come ce lo dimostra Venezia) nondimeno a chi la sopporta ella sembra assai men dura e terribile, che quella di un solo.

Di ciò ne attribuisco la cagione alla natura stessa dell’uomo, in cui l’odio ch’egli divide contro ai molti, si scema; come altresì il timore che si ha dei molti, non agguaglia mai quello che si ha riunitamente di un solo; ed in fine, i molti possono bensì essere continuamente ingiusti oppressori dell’universale, ma non mai, per loro privato capriccio, dei diversi individui.

In codesti governi di più, che la corruzione dei tempi, lo avere scambiato ogni nome, e guasta ogni idea, hanno fatto chiamar repubbliche; il popolo in codesti governi, non meno schiavo che nella mono-tirannide, gode nondimeno di una certa apparenza di libertà, ed ardisce profferirne il nome senza delitto: e, pur troppo il popolo, allor quando corrotto è, ignorante, e non libero, egli si appaga della sola apparenza.”

Grandioso Alfieri. Molto pertinente alla nostra realtà! Dove c’è una oligarchia al comando il popolo pensa di essere in democrazia e di godere di una forma di libertà! Dileggiando poi quei popoli che non hanno un cotanto privilegio!
Ma quando ci renderemo conto e ci toglieremo il lenzuolo della ipocrisia del “Lei non sa chi sono io” e non pretenderemo da tutti il giusto prezzo!! Ovvero che il valore di una persona è quello che sa fare e non la posizione che occupa?
Tranquilli! Il mondo è orientato in tal senso! Si chiamerà il meritocratismo! Bisogna solo rendersi conto che chi non si adeguerà perirà. La questione è tra quanto tempo!
Una massa di persone per bene però attende ansiosa per ora ancora silente. Attenti burocrati palloni gonfiati e sanguisughe!
Affettuosamente Eleonora