martedì 16 marzo 2010

Se questo è un ministro



di Bruno Tinti
(ex Procuratore Aggiunto della Repubblica di Torino)





da Il Fatto Quotidiano del 16 marzo 2010


Un ministro della Giustizia “normale” avrebbe atteso gli sviluppi dell’indagine su B&C e poi si sarebbe posto il problema se, nella Procura di Trani, “i servizi procedevano secondo le leggi, i regolamenti e le istruzioni vigenti” (Legge sulle ispezioni, 1311/1962); poi, magari, avrebbe disposto un’ispezione.

Un ministro della Giustizia furbo avrebbe detto: la Procura di Trani versa in condizioni disastrate; mando gli ispettori a vedere cosa si può fare. Poi da cosa nasce cosa …

Un ministro della Giustizia che ha concepito il Lodo omonimo e che si è dimostrato entusiasta delle leggi sul processo morto e sul legittimo impedimento avrebbe detto esattamente quello che ha detto Alfano: “L’inchiesta di Trani, il cui contenuto non conosco nel merito, evidenzia almeno tre gravissime patologie che sono chiare anche allo studente che affronta all’università l’esame di Procedura penale. E cioè: un problema gravissimo di competenza territoriale, un secondo problema di abuso delle intercettazioni, e un terzo che riguarda la rivelazione del segreto d’ufficio”.

Come tutti sanno, a Trani sono stati inviati gli ispettori.

Il problema è che questo studente universitario avrebbe potuto spiegare al ministro quanto segue.

Le ispezioni ministeriali sono regolamentate dalla legge 1311/62 che (art. 7) le prevede al fine di accertare la regolarità dei “servizi”, cioè l’organizzazione degli uffici giudiziari e l’adeguatezza delle risorse materiali e umane.

Sicché, a norma di legge, l’attività giurisdizionale non c’entra proprio nulla con le ispezioni che hanno natura amministrativa.

Per esempio, se un magistrato decide di incriminare B&C, questi sono affari del Tribunale della Libertà, del gip, del Tribunale, della Corte d’Appello e della Corte di Cassazione che, tutti nell’ordine e per quanto di loro competenza, stabiliranno con ordinanze e sentenze se chi indaga è competente a farlo e se ci sono prove valide (il che significa anche acquisite legittimamente) a sostegno dell’ipotesi di accusa.

Non è il ministro della Giustizia, nemmeno se si chiama Alfano, che può stabilire chi sia la procura territorialmente competente e se intercettazioni telefoniche (o qualsiasi altro mezzo di ricerca della prova) siano state disposte legittimamente.

Quanto alla fuga di notizie, non è il ministro della Giustizia che può svolgere indagini circa la sussistenza di un reato: questo è compito della Procura della Repubblica.

Insomma il ministro Alfano ha inviato a Trani gli ispettori per fare cose che, secondo legge, non possono fare, e dunque ha disposto un’ispezione illegittima.

Questo, in effetti, glielo avrebbe potuto dire uno studente universitario. Ma c’è di peggio.

Supponiamo che il ministro Alfano (che quando si tratta di B&C ha le idee chiarissime pur senza “conoscere nel merito” nulla dell’indagine) abbia informazioni tali da renderlo certo che ci sono state le patologie di cui si è affrettato a parlare; e supponiamo (ma non è vero) che queste patologie rendano opportuno un procedimento disciplinare nei confronti dei magistrati di Trani.

Perché parlo di procedimento disciplinare e non d’ispezione? Perché (questo lo studente universitario probabilmente non lo sa ma Alfano certamente sì), nel 2006 c’è stato il Decreto legislativo n. 109 che, all’art. 14 comma 2, prevede che il ministro della Giustizia ha facoltà di promuovere l’azione disciplinare mediante richiesta d’indagini al procuratore generale presso la Corte di Cassazione.

Il che vuol dire che, se il ministro della Giustizia ritiene che sussistano illeciti disciplinari (le gravi patologie da lui date per certe senza conoscere niente dell’indagine) l’unica cosa che può fare è dirlo al suddetto pg che svolgerà le indagini necessarie.

Insomma, il ministro non può, proprio non può, mandare gli ispettori a fare indagini sulle “gravi patologie” così evidenti da essere percepibili dal famoso studente: se sono così evidenti se ne occupi, come previsto dalla legge, il pg presso la Cassazione; lui, il ministro, può solo segnalare la cosa.

Allora, perché Alfano ha subito suonato la grancassa e inviato gli ispettori?

Perché così ha avvalorato la consueta autocertificazione d’innocenza di B&C, corredata dalle consuete calunnie nei confronti di chi ha osato indagare su di loro. B&C non hanno mai commesso alcun reato; la loro incriminazione è frutto di evidenti patologie; il vigile ministro le accerterà (anche se, a termini di legge non può farlo) rendendo così chiaro al popolo tutto come la specchiata virtù di B&C sia stata oggetto di un vile complotto.

Il problema è che a questo stravolgimento della legge ha molto contribuito il Consiglio superiore della magistratura.

Per molto tempo il Csm ha ritenuto che le decisioni giurisdizionali non potevano essere censurate disciplinarmente.

Un pm incrimina taluno per concussione; il Tribunale decide che si tratta di abuso di ufficio; le intercettazioni potevano essere disposte per la concussione ma non per l’abuso; non si poteva arrestare nessuno; alla fine l’imputato è condannato a una pena lieve o addirittura assolto.

E allora? Che c’entra il procedimento disciplinare? Queste cose riguardano Tribunale, Appello e Cassazione; non il Csm.

Nessuno ne ha mai dubitato.

Fino a qualche tempo fa.

Per esempio, quando la Procura di Salerno ha emesso un decreto di sequestro nei confronti della Procura di Catanzaro.

In questo caso il Csm è intervenuto disciplinarmente e ha affermato un principio gravissimo: il Csm può stabilire che un provvedimento giurisdizionale non serve allo scopo per il quale è stato emesso (acquisire la documentazione che la Procura di Catanzaro si rifiutava di consegnare) ma ad altro; nel caso di specie a finalità addirittura illecite: appropriarsi dell’indagine che quella procura stava facendo su De Magistris.

Poi il Tribunale della Libertà ha detto che si trattava di un provvedimento pienamente legittimo; ma ormai i magistrati di Salerno erano stati trasferiti.

Il famoso studente universitario non avrebbe difficoltà a rendersi conto che un tal modo di procedere(a questo punto comune a Csm e ministro) mette a rischio l’indipendenza e l’autonomia del magistrato.

Se un provvedimento giurisdizionale può essere valutato disciplinarmente, nessuna sentenza sarà più al sicuro: per intenderci, si potrà stabilire che il giudice Mesiano non ha emesso una sentenza che dava torto a Mediaset perché così (a torto o a ragione, lo stabiliranno Appello e Cassazione) ha ritenuto giusto; ma perché fa parte del complotto pluto-comunista-giustizialista ai danni di B&C.

Così, come al solito, è inutile prendersela con B&C (in questo caso con Alfano): fanno quello che ci si aspetta da loro.

Il vero problema sono quelli che non capiscono, non prevedono, non prevengono.

Se oggi tanti credono alla favola della magistratura politicizzata, delle indagini e sentenze complotto, della necessaria immunità politica, un po’ (tanta) responsabilità ce l’ha il Csm



11 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi chiedo quale natura giuridica abbia l'atto col quale il Ministro dispone una ispezione; di sicuro l'ispezione di per sé è una indagine amministrativa; se lo fosse anche il provvedimento col quale il Ministro la dispone vi sarebbero i presupposti per impugnare quell'atto se, sia pur succintamente motivato, lo stesso sia assolutamente illegittimo; allora mi chiedo perché non lo si impugna anche per avere contezza della sua natura; e se nel caso di specie vi fosse addirittura la volontà del governo di interferire con le iondagini perché non si solleva un conflitto di attribuzioni dinanzi alla Corte Costituzionale? vorrei che si chiarissero i confini di questi atti ministeriali che da qualche tempo vengono disposti con un pò di disinvoltura! Cordialmente Gianluca.

Anonimo ha detto...

http://www.repubblica.it/politica/2010/03/16/news/trani_16_marzo-2685073/

Alfano polemico. "L'iniziativa del Csm di aprire una pratica contro un'ispezione disposta in base all'art. 107 della Costituzione - ha detto il ministro - in relazione ai fatti che stanno accadendo a Trani, è quanto di più grave si sia mai visto da parte di questo organismo ed è un comportamento inaccettabile che viola la Costituzione e vulnera il sistema democratico della divisione dei poteri". "Tutto ciò - conclude il guardasigilli - è a dir poco preoccupante e dimostra la volontà di certa magistratura di voler evitare che si faccia luce sulle patologie di inchieste che hanno una chiara ed ovvia valenza politica".

Anonimo ha detto...

se questo è un ministro, vuol dire che il paese è messo veramente male...

Anonimo ha detto...

Forse ha confuso "servizi" con "servigi".
Certo che le lauree in giurisprudenza non sono più quelle di una volta.
Alessandra

Anonimo ha detto...

CSM Comunicato Stampa
Mancino: L'ispezione a Trani è legittima ma non deve interferire nelle indagini.

Alessandra

Anonimo ha detto...

Trani, Napolitano: "No ai giudizi preventivi sulle ispezioni"
“Vanno rispettate l'autonomia delle indagini e l'autonomia degli interventi ispettivi disposti dal Ministro della Giustizia nei limiti dei suoi poteri”. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano intervenendo a proposito dell’inchiesta di Trani e dell’ispezione in procura disposta dal ministro della Giustizia, Alfano.
"E’ altamente auspicabile che in un periodo di particolari tensioni politiche qual è quello della campagna per le elezioni regionali, si evitino drammatizzazioni e contrapposizioni, come sempre fuorvianti, sul piano istituzionale", ha proseguito Napolitano.
"Come recita lo stesso regolamento del Csm, quest'ultimo può prendere in esame 'le relazioni conclusive delle inchieste amministrative eseguite dall'Ispettorato generale presso il Ministero della Giustizia, e non pronunciarsi preventivamente sullo svolgimento di dette inchieste", ha detto Napolitano.
A loro volta, aggiunge il capo dello Stato, le ispezioni del ministero "non possono interferire nell'attività di indagine di qualsiasi Procura, esistendo nell'ordinamento i rimedi opportuni nei confronti di eventuali violazioni compiute dai magistrati titolari dei procedimenti".

Anonimo ha detto...

Scusate ma dopo le parole del Capo dello Stato nessuno scrive un nuovo articolo intitolato ...mmm che ne so...."se questo è un CSM"? Cordialmente Gianluca

La Redazione ha detto...

Per Gianluca delle 16,39

Vede, caro nuovo frequentatore Gianluca, le potremmo spocchiosamente rispondere "lei non sa cos'è questo blog".
Invece la invitiamo semplicemente a visitare il post appena pubblicato e, partendo da quello, i link ad altri articoli risalenti al 2007, quando il potere era di colore diverso, ma di
pari arroganza.

Unknown ha detto...

Per La Redazione.

Cito la frase "il potere era di colore diverso, ma di
pari arroganza."

Ebbene, è più o meno da 20 anni che, al susseguirsi di ogni governo, (destra-sinistra-destra-sinistra-destra) le uniche cose che ricordo sono:
-I magistrati sono comunisti!
-I giudici sono comunisti!
-I giornalisti sono comunisti
-eccetera eccetera comunisti!
-il problema A è colpa del precedente governo!
-il problema B è colpa del precedente governo!
-il problema C è colpa del precedente governo!
-il problema D è colpa del precedente governo!
-il problema E è colpa del precedente governo!

E via dicendo............

Son 20 anni che i siori DIS-onorevoli (perchè certa gente, per me, agli occhi del mondo intero, non è altro che un DISONORE) pensano solo a risolvere i problemi delle loro botteghe.

Tutto fumo e promesse elettorali quando si tratta di noi.

Lavoro da 7 anni, e da 3 non riesco a mettere UN soldo.. dico UNO, da parte per il "futuro".

Mi chiedo... ma come fa un cittadino onesto, quando entra nella cabina, a NON vomitare sulla scheda elettorale????????

Come fa la popolazione a non ribellarsi a questo stato di incoscienza? Possibile che 56 milioni di persone non facciano altro che RINCOGLIONIRSI tutto il giorno a sentire le panzane che ci rifila la tivvù?

POSSIBILE CHE OGNI VOLTA RACCONTO A MIO PADRE LE MALEFATTE DI B.& CO., NON SOLTANTO VENGO DERISO, MA LI ICONIZZA COME DIVINITA'???????

Possibile che nessuno riesca ad eliminare questa marea di parassiti (soltanto il numero delle Auto-Blu è 10 volte superiore a quelle degli U.S.A) e salvare la Nazione????????????

Fino a poco tempo fa ero ancora un poco ottimista..... adesso sto pian piano vagliando sempre di piu l'ipotesi di togliere le tende e abbandonare questa terra infestata da ZOMBIE.

Se non l'ho ancora fatto, è perchè spero, fino all'ultimo, che qualcuno riesca nell'impresa di ripulire l'Italia da questo marciume.

Mauro C. ha detto...

Invece mio padre, forse per una certa logica che dà per scontato il migliorarsi nel tempo, continuava a dire che il mondo si sarebbe per forza di cose "aggiu-stato"!
Sul pessimismo, Montanelli (uno dei "grandi" depressi, rispose a un giovane che alla sua età non si poteva essere depressi ma che nella cabina votava turandosi il naso), intervistato circa 9 d'anni fa, disse che "Sia pure in un contesto diversissimo e meno drammatico lo stato confusionale del Paese è lo stesso."

Perché, secondo lei?
"La gente a tutto è disposta a rinunziare, fuorché ai propri errori." Non dica cosi, Maestro, in fondo negli anni siamo riusciti a darci leggi e organi di controllo, con la funzione proprio di non permetterci di ripetere i nostri errori.
"Non facciamo che invocare regole, regole, regole, cioè leggi, leggi, leggi di cui il nostro Parlamento è una inesauribile Fucina. Ma per farne cosa se poi si riconosce anche ai loro custodi il diritto di contravvenirvi?"

Abbiamo una Costituzione che ci tutela da questi eventuali abusi…
"I padri fondatori mirarono più a impedire una nuova dittatura che a creare le condizioni di una vitale e funzionante democrazia. Non riuscendo a trovare punti di accordo tra i suoi seicento componenti l’assemblea rinunciò a fissare vere e proprie regole. Si limitò a demandarle a future leggi di attuazione, molte delle quali non vennero mai. Ne venne fuori un testo insieme prolisso e lacunoso, pieno di sottili distinguo..."

che cosa dovremmo fare?
"Ciò che bisogna fare dell’Italia non è una fabbrica di leggi ma un vivaio di uomini, se vogliamo diventare veramente un popolo." Ne è sicuro? "Sono e rimango convinto che fin quando noi italiani ci affideremo soltanto alla Legge rimarremo quello che siamo, coi vizi che abbiamo, fra cui quello di accatastare regole su regole al solo scopo di metterle in contraddizione l’una con l’altra per poterle meglio evadere." (senza dire della on. Gelmini...)

Chi verrà sepolto dalle macerie d'indagini saranno gli illusi fiduciosi dei soliti proclami...
per aver creduto al solito
"piazzista" venditore (in piazze) di fumo...prodotto dalla rimozione delle sole macerie! Perché ora e in modo sbagliato, di non riciclo... con già all'inizio il problema delle discariche?...-->
segue

Mauro C. ha detto...

...-->seguito Sui fatti di Trani, e prima di Bari, vi sono tanti altri precedenti...(5-6 anni fa)il min. Castelli invia a Napoli il (solito, che in seguito B. voleva candidare...?)capo degli ispettori che si diceva stesse per candidarsi, mentre un ex Pm passato in politica insiste per rientrare in procura, pervasa da un dossieraggio interno(?). Di qui il commento di un penalista ..."in attesa che il Csm ci dica cosa sta accadendo a Napoli..."... "Che immagine offre questa giustizia al cittadino se chi deve controllare la legalità denuncia illegalità"..."Se i magistrati si fanno questo tra loro, cosa faranno a chi non è coperto da un sistema di conoscenze? E sempre li' c'è stato il caso di quel Gip che ha "copiato e incollato" un'informativa di polizia giudiziaria senza un "controllo critico".
Per non dire del pres. di C. d'appello, ricordato da M. Cristina, finito a Mi manda rai-3, accusato di aver portato in aula una sentenza già scritta...e per cui una collega ha dovuto perorare una inutile difesa, accusando a sua volta l'avvocato di scorrettezza (si trattava di appunti privati?). Che mi ricorda di un'altro caso (seppur in ambiti diversi, ma che riguarda sempre la legalità, il rispetto delle regole) di efficacia della "scorrettezza". L'ing. direttore dei lavori, dubbioso, con un balzo s'infila nella cabina dell'autobetoniera e sottrae la bolla dove si leggeva che il dosaggio del c.l.s. non era corrispondente a quello previsto per le strutture in c.a....ed era una costruzione di 65 alloggi, la prima dopo il sisma, soggetta alle nuove norme tecniche e di classificazione in zone S-9.
In quanto al vice pres. Mancino, 3 anni fa (altro governo) sottolinea(va) le sue “preoccupazioni e una profonda inquietudine”...
“Purtroppo il Csm non è più abilitato a intervenire, salvo che sul piano disciplinare... tempi lunghi che non aiutano al buon funzionamento degli uffici.”
Dopo sulla “Scelta sofferta, ma obiettiva” di trasferire De Magistris, "sibillina" per Cossiga che tuomò: “pesante condanna della sezione disciplinare del Csm presieduto da quel politico
“esemplare”, per l'assoluzione del quale da parte del senato dovetti letteralmente inginocchiarmi davanti al capo del Msi per ottenere i voti in suo favore...”
Il tutto per la gioia di Luerti (“tutti i magistrati devono rispettare le regole”?)dell'Anm e di Mastella, amico di partito (o ex che sia) di Mancino e del picconatore?
Un potere "arrogante" che appunto non convince e fa disperare tanti giovani come Andrea, che non vedono un futuro migliore.
Ma non è che si stava meglio quando si sta peggio, però. E nemmeno il contrario.
"Diggiamolo"... al "buttafuori" La Russa!