giovedì 10 giugno 2010

Riformare (ma seriamente) la Costituzione







di Achille





Berlusconi ha detto che la Costituzione è troppo complicata e rende impossibile comandare per davvero.

Giusto!

Sono andato, allora, alla ricerca di una “costituzione” più efficace e che consenta meglio al “Capo” di comandare.

Ma mi sono reso conto che anche lo Statuto Albertino, voluto dal Re Carlo Alberto, non dà tutti i poteri che servono a un vero “Capo supremo” (ma si sa, i Re in Italia non hanno mai comandato veramente; magari i gerarchi).

Propongo, allora, una cosa del genere:

Presidente Berlusconi: “Angelino, gioia, fammi una riforma della Costituzione adatta alle esigenze del Paese”.

Ministro Alfano: “Certo, Capo. Faccio subito”.

Ministro Alfano: “Capo, ecco qui:

Costituzione della Repubblica Italiana.

Articolo 1. Il Presidente del Consiglio fa quello che cazzo gli pare
”.

Avvocato Ghedini: “Non va bene. Un solo articolo è troppo poco per una Costituzione. Non ce la approvano”.

Ministro Alfano: “Va bene. Allora:

Costituzione della Repubblica Italiana.

Articolo 1. Il Presidente del Consiglio fa quello che cazzo gli pare.

Articolo 2: E basta
”.





37 commenti:

Anonimo ha detto...

....e intanto cominciamo ad abituare gli italiani che la Costituzione è carta straccia....tutti i giornali lo riporteranno ...e la metà degli italiani inizieranno a crederlo...al resto ghe pense me.
Lui con la pubblicità ci fa i soldi e lui si fa pubblicità senza spendere una lira.
Completa omologazione a un unico modello il suo.
Alessandra

Pierluigi Fauzia ha detto...

:D

Ora,scherzi a parte,credo che il modello di governo che immagina il nostro Premier stia a metà strada tra "Il Marchese del Grillo" e lo sketch di "Pasquale" con Totò e Macario.Ovvero irresponsabilità giuridica e politica insieme.
La Costituzione,come qualsiasi prodotto umano è perfettibile.Per affrontare però il discorso seriamente occorrerebbe che si dicesse come e dove.Finora ho sentito parlare solo di Presidenzialismo alla francese e di riforma del Potere Giudiziario.
Nella Francia della IV Repubblica l’esigenza di tale riforma poteva spiegarsi alla luce dell'instabilità politica e della conseguente impossibilità di governare il paese (basti pensare che nell'arco dei 12 anni di vita della IV Repubblica si susseguirono una ventina di governi).Se poi mettiamo in relazione questa instabilità politica con gli avvenimenti che segnarono il dopoguerra francese (crisi coloniali e ricostruzione) si può spiegare l'esigenza che spinse i francesi ad adottare una nuova forma di governo.
Ora in Italia non esistono questi problemi e di conseguenza a monte non si sente la necessità di un così radicale cambiamento che riguardi la forma di governo.
Si dice che il Premier ha pochi poteri?Pur dando per vera questa affermazione (che vera non è ) si potrebbe ottemperare attraverso la modifica dei meccanismi di razionalizzazione del rapporto di fiducia.E di queste soluzioni le Costituzioni Europee ne offrono senza dover ricorrere necessariamente ad una modifica così radicale della forma di governo.Potrebbe conferirsi il potere di scioglimento delle camere al Premier,oppure si potrebbe adottare il meccanismo della sfiducia costruttiva sul modello tedesco o spagnolo.Si potrebbe superare il bicameralismo perfetto facendo intercorrere il rapporto di fiducia con una sola delle camere.Insomma se il problema è questo le soluzioni sono a portata di mano e non è necessario il Presidenzialismo
Invece si parla solo di Presidenzialismo e di riforma del Potere Giudiziario.Perchè?Perchè il potere non deve incontrare limiti di nessun tipo.Quindi via quelli politici attraverso lo spostamento del baricentro della sovranità dalle assemblee all’esecutivo e via quelli giuridici attraverso la sottomissione della magistratura al governo.
Ciò detto,credo che alcune riforme costituzionali andrebbero fatte.Si potrebbe introdurre un vincolo costituzionale alla preferenza diretta in materia di legge elettorale (che ne so, un comma aggiuntivo all’art 1 che reciti “deve in ogni caso essere garantita la preferenza diretta del candidato”?),si potrebbe effettuare una modifica al meccanismo di revisione costituzionale prevedendo che ogni revisione debba sempre passare attraverso un voto popolare assistito da un quorum di validità,si potrebbe introdurre la legge organica( vincolando il suo utilizzo a determinate materie (ordinamento giudiziario,riforme in materia economico-sociale,legge elettorale etc.).Poi, in definitiva, le riforme più utili (perché sono quelle che beneficerebbero il cittadino nella vita di tutti i giorni) sono riforme che possono essere approvate con legge ordinaria (in materia di procedure e diritto sostanziale sia in in campo civile che penale etc.).Ma non credo che questo interessi seriamente a chi ci governa.

Un caro saluto

P.F.

Anonimo ha detto...

ITALIA S.p.a.
Come sarebbe bello se un giorno mi svegliassi e scoprissi un’Italia veramente nuova.
Un’Italia senza giornalacci pieni zeppi di odio e menzogne da dover leggere tutte le mattine,
un’Italia dove posso finalmente essere io a decidere cosa è reato e cosa non lo è, a seconda dei giorni o delle circostanze, del tempo o dell’umore, eliminando finalmente questi giudici mentalmente disturbati e antropologicamente diversi figli di questa Magistratura rozza, comunista, impicciona, brutta e cattiva ,
un’Italia senza Parlamento, questo inutile coacervo di nullafacenti ingrati e magari a posto di questo scempio un bel Consiglio di Amministrazione ovviamente nominato da me,
un’Italia con un bel Collegio Sindacale a posto di Corti Costituzionali o dei Conti sempre rancorose, piene di inutili residuati istituzionali che potrebbero fare felici innumerevoli strutture geriatriche se solo si togliessero dalle scatole ,
un’Italia con un semplice Atto Costitutivo a posto di una costituzione datata, inutile e per di più frutto di un compromesso catto-comunista, fatta di lacci e lacciuoli senza senso che bloccano inesorabilmente o quasi tutte le iniziative che uomini di buona volontà come me mettono in campo per il bene di tutti i cittadini,
un’Italia con una sola ed unica televisione, la mia !!!, eliminando finalmente tutte le mele marce, da Santoro a Luttazzi, anzi no questo pagliaccio l’ho già fatto fuori da un pezzo, comunque tutti questi finti moralisti pagati con i soldi degli italiani che non fanno altro che parlar male di me e dell’Italia,
una sola casa editrice, la mia !!!, così voglio vedere Saviano & C. dove vanno a scrivere le loro menzogne
e visto che ci siamo, visto che è l’ultimo campo dove è rimasta la concorrenza e perdo regolarmente, una sola squadra, eliminando l’Inter con tutti i suoi tifosi finalmente costretti ai tornei parrocchiali o al massimo di infima categoria.
Che bello, finalmente un’Italia piena d’amore…..

Aghi

Tiziana Pierleoni ha detto...

LA COSA PIU' TRISTE E VERGOGNOSA E' CHE SARA' VERAMENTE COSI'!!!

Unknown ha detto...

La foto è perfetta.
Basta la foto. Quella foto parla da sola ed indica il personaggio.
Un giornale estero avrebbe aggiunto un mandolino e la pizza.Ed avrebbe inidcato un intero popolo.

Anonimo ha detto...

Ma la colpa non può mica essere di quel simpatico vecchino, la colpa è degli italiani, un popolo senza coscienza civile, senza cultura né memoria, un popolo a cui non è bastato quel tragico ventennio, con il quale peraltro non ha mai voluto fare i conti , un popolo non più vittima ma artefice principale di questo scempio, che non ha nessuna giustificazione, neppure l’ignoranza poiché la stessa è conseguenza consapevole di quel menefreghismo imperante assunto ormai a scelta di vita.
Oggi dopo aver inaugurato la statua di Garibaldi in Bulgaria il nostro simpatico burlone sta andando a Tripoli a trovare il suo caro amico Gheddafi e vedrete che riporterà a casa quel cittadino svizzero trattenuto da tempo in Libia.
L’ennesimo successo di politica estera e domani al TG1 sarà celebrato lui come l’eroe dei due mondi e il brutto è che tutti ci crederanno……………..
Aghi

Anonimo ha detto...

Dal commento del Sig Spiano del 13/06/2010
"Un giornale estero avrebbe aggiunto
un mandolino e la pizza
Ed avrebbe indicato un intero popolo"
Il giornale straniero avrebbe avuto torto a generalizzare, come hanno torto coloro i quali parlano di un italiano "medio" colpevole di tutto e di più
A suo tempo su questo blog si pubblicò un appello:
"giovedì 29 ottobre 2009
APPELLO ALLA PROCURA GENERALE PRESSO LA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE ED ALLA SEZIONE DISCIPLINARE DEL CSM"
A me quell'appello parve molto importante e pur non avendo molta pratica di problemi giurisprudenziali, lo firmai con nome, cognome e provenienza. Quell'appello fu firmato in tutto da poco più di trecento persone, fra qui un pò più di cento giudici, in principio la categoria di persone la più motivata e la più competente per questo genere di faccende. Se i giudici sono diecimila vogliamo concludere che il giudice medio ha un interesse per questo genere di problemi dell'ordine dell'un percento?

La Redazione ha detto...

Purtroppo la Sua è una stima ottimistica.

Le sottoscrizioni dei magistrati a quell'appello erano molte di meno.

E l'interesse verso il tema non si avverte se non quando si è toccati in prima persona.

Un po' come accade alle pecore con il lupo.

Anonimo ha detto...

Ringrazio la redazione (14 giugno 2010 16.39)
Devo confessare che il mio post aveva pure un pizzico di cattiveria. A suo tempo rimasi molto deluso della scasa partecipazione dei giudici e d'altra parte reputo che bastonare i nostri cittadini rimproverandoli continuamente è veramente controproducente, come ho scritto molte volte. Ragion per qui ( cui, cui, non qui!) più che di ingeniutà si tratta di un pò di innocua malignità.
L'anonimo del 13 giugno 2010 22.34.

Anonimo ha detto...

Più che il problema dei limitati poteri del Presidente del Consiglio, che è un falso problema, dal momento che il Parlamento gli è completamente asservito, per i semplici cittadini si pone quello di far sì che la Costituzione non diventi un inutile orpello dello Stato repubblicano. Purtroppo ancora oggi le guarantigie costituzionali messe a loro tutela sono state sempre disattese. Formalmente la legge è uguale per tutti, di fatto però sembra fatta ad uso e consumo dei potenti e dei delinquenti incalliti. Da noi le lungaggini processuali avvantaggiano solo chi ha soldi sufficienti per inceppare la macchina della giustizia. Dice Paolo Biondani su 'L'Espresso':" Sette gradi di mine vaganti. Caso realmente accaduto: l'imputato in miseria che ruba un pollo al supermercato viene arrestato flagranza, condannato per direttissima e chiuso in cella senza appello, perchè il suo difensore d'ufficio non ha l'obbligo di impugnare. Però, prima di poter dire che il capo dei capi di Cosa nostra è un mafioso, servono sette fasi di giudizio: tre ricorsi contro l'arresto e per l'udienza preliminare, due processi di merito e la Cassazione".
Questo è uno scandalo tutto italiano: non ho ancora capito perchè mai nessun politico avanzi la proposta che dopo il primo grado di giudizio si vada in galera, e che il ricorso è ammesso solo se si è in presenza di nuove prove o di grave inadempienze processuali da parte del giudice che ha celebrato il processo. Queste misure, insieme alla previsione che durante il processo non può scattare la prescrizione, dovrebbero essere più che sufficienti per parificare i tempi della giustizia italiana quelli europei.

Anonimo ha detto...

Quest'ultimo commento della Redazione mi precipita nel più profondo sconforto.
Avevo molti sospetti ma ancora speravo.....
Mi dicevo non è vero che la giustizia è paralizzata perchè i giudici stanno facendo un braccio di ferro utilizzando i problemi dei cittadini bloccati nei tribunali da anni (sentenze in decisione dal 2005); non è vero che i magistrati stanno attendendo un'altra sezione stralcio per sbarazzarsi dell'arretrato che risale alle cause nuove dopo le ultime sezioni stralcio;non è vero che i magistrati cercano pubblicità con i processi mediatici;non è vero che i magistrati sono corruttibili facilmente dai potentati di turno;
E ancora non ci voglio credere.
Se ci siete battete un colpo.
Alessandra

Anonimo ha detto...

Forse è bene specificare che esiste una minoranza di persone per bene, impegnate e consapevoli , che fanno tutto ciò che possono per difendere quei principi e quei valori costituzionali cardini fondamentali di una società civile e democratica.
Purtroppo però si tratta dell’eccezione ad una regola a cui i magistrati stessi non sfuggono anche perché, al contrario di quanto qualcuno vorrebbe far credere ( e in questo caso magari fosse ), non sono affatto diversi dal resto degli italiani………
Forse generalizzare è sbagliato, ma nella situazione in cui siamo chissà che non lo sia un po’ meno…….
Aghi

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo del 15 Giugno

Secondo il mio modesto parere( mi posso sempre sbagliare)Nessun politico ma credo nessun cittadino di buon senso avanzerebbe la proposta di rendere immediatamente esecutiva una sentenza di primo grado perche' andrebbe contro il principio di presunzione di innocenza fino a formazione del giudicato.
Se poi si tiene conto del fatto che in appello le sentenze possono essere non solo " limate" ma addirittura ribaltate( un proscioglimento impugnato da un pm potrebbe diventare condanna in secondo grado)diventa ancor piu' improponibile l'idea di dare corso alle sentenze di prime cure

Il problema non e' fare proposte politiche per modificare ulteriormente le leggi che gia' ci sono( per altro perfettibili) ma e' solo quello di dare ai magistrati gli strumenti per celebrare i processi in tempi ragionevoli.

francesco Grasso ha detto...

REDAZIONE 14.6.h.16,39:
" Le sottoscrizioni dei magistrati a quell'appello erano mole di meno"
E' questo il vero problema.

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo del 15.6.2010 ore 17,35

Se non modificare le leggi e questo l'abbiamo capito, e abbiamo anche capito che il pretesto di cambiare le leggi è di farne altre peggiori, "ma è solo quello di dare ai magistrati gli strumenti per celebrare i processi in tempi ragionevoli", iniziate a fare un elenco dettagliato:
Si sente parlare solo genericamente di problemi, un pò fumosi, ma esattamente quali sono?
Se il numero dei tribunali: avanzate proposte perchè il problema non è di poco conto. Come quello che in Piemonte hanno ancora i privilegi sabaudi ed hanno un numero maggiore di magistrati rispetto a quello di distretti più grandi. (correggetemi se l'informazione carpita nei corridoi non è esatta);
Oppure di mezzi informatici di tutti i tipi:
Ci sono le cancellerie telematiche che dovrebbero alleggerire il viavai degli utenti, ma vanno a rilento per il disappunto degli operatori sempre in difficoltà.
Organizzazione: chi se ne deve fare carico all'interno dei tribunali?
Per favore dettagliate le vostre necessità.
Ce ne faremo carico.
Alessandra

menici60d15 ha detto...

Se voi foste lo scienziato

da www.menici60d15.wordpress.com

Arriva l’estate, tempo di giochi e buonumore sotto l’ombrellone. Achille presenta sul blog la nuova Costituzione, composta da un solo articolo: “il Presidente del Consiglio fa quello che cazzo gli pare”. Una blogger ha commentato che andrà a finire proprio così. Personalmente, ritengo che tra i primi responsabili vi siano gli elettori, che hanno permesso la “resistibile ascesa” di un modesto prepotente, votandolo, o votando la sinistra “gellista” (nel senso di Gelli Licio, non di Giustizia e Libertà). Siccome si scherza, avanzo un’altra proposta per la modifica della Costituzione: guardare alla Costituzione della effimera Repubblica romana del 1849, e adottarne l’art. 20, che prevede che il popolo elegga i suoi rappresentanti con voto pubblico. Non so valutare la portata degli effetti negativi della non segretezza del voto, che certamente vi sono, e saranno anche gravi. Ma il voto pubblico potrebbe servire da correttivo al degrado dell’elettorato, che oggi appare allo sbando, essendo deresponsabilizzato, rincitrullito, gasato dalla propaganda e incapace di tutelare i suoi interessi. Aristotele sosteneva che il popolo è anche lui una magistratura. Anche il famoso discorso di Pericle sulla democrazia ad Atene ...

leggi tutto

francesco Grasso ha detto...

ANONIMO 15giugno h.17,35:
SI "le sentenze possono essere non solo limate ma addirittura ribaltate"
VEDE può accadere che sentenze di 1° grado perfette VENGONO RESE ABNORMI nei gradi successivi del giudizio. Evento ancorchè vietato dalle leggi processuali, gravissimo perchè in contrasto con l'ordine naturale delle cose.
Sicuramente delle regole non solo severe, ma logiche e serie in relazione all'ammissibilità delle impugnazioni vanno prese in considerazione.
Non è possibile che in 2° grado si faccia un secondo proceso prescindendo dal primo, spesso al fine di non tenere conto delle prove inoppugnabili presenti nel primo.

Giovanni ha detto...

L'esigenza di ridurre ad uno solo i gradi di giudizio è stata avvertita da giuristi eminenti. Questo non significa che si debbano ridurre le garanzie a tutela dei diritti dell'imputato. Negli altri stati civilissimi (più del nostro certamente)la struttura del processo è già imperniata su questo principio. I vantaggi per tutti sarebbero notevoli, visto che si libererebbero risorse finanziarie ed umane. E' chiaro poi che il giudice di primo grado valuterebbe meglio ogni suo atto. Come per gli altri stati, deve valere la regola che l'appello è ammissibile solo nel caso in cui ci fosse errore giudiziario (effettivo) o siano sopravvenute nuove prove.

http://ildisfattista.blogspot.com/

includente ha detto...

Le liste del sorteggio o dell'uguaglianza democratica

Nell'ottica di una strategia che punta a dissociare la politica dal meccanismo del professionismo e per recuperare il sentimento della partecipazione di tutti i Cittadini in ugual misura e dell'inclusione individuale nei processi decisionali, per affermare lo spirito fondante della democrazia, potrebbe risultare vincente introdurre un elemento di incremento della qualità democratica.

Questa novità si chiama” Liste del sorteggio o dell'uguaglianza democratica”.

Lo scopo primario è quello di dare un esempio di partecipazione non professionistica permeata da spirito di libertà, consapevolezza, maturità, senso civico e anche di dissenso nei confronti di diritti negati dalla politica verticista e accentratrice dei soliti noti.

Queste Liste sono aperte a tutti i Cittadini non professionisti della politica che non si riconoscono nel sistema dei partiti e che vogliono partecipare in modo autodeterminato e senza costose campagne elettorali, uscendo magari dall'astensionismo sterile.

La caratteristica fondante è quella del “ sorteggio” .

Tutti gli incarichi, dentro e fuori dalla Lista, vengono assegnati appunto per sorteggio.

Ogni membro iscritto alla Lista che gode dei diritti politici e dei requisiti di eleggibilità, partecipa al sorteggio degli incarichi e delle candidature alla delega di rappresentanza nelle istituzioni.

Ricordiamo che ogni sorteggiato non essendo un professionista politico è perciò quotidianamente impegnato in consuete attività lavorative e di studio, o magari pensionato, che vorrà mantenere e accantonare solo in parte, quindi deve essere messo nella condizione agevolata di decidere e concordare con la Lista di riferimento, la durata di assunzione dell'incarico, per un periodo anche breve.

Ogni Lista è libera di darsi obiettivi e linee guida, così come ogni sorteggiato è però libero di aderirvi o no.

Il sorteggiato non è portavoce, a meno che non lo decida in prima persona.

Egli è libero di decidere come vuole.

La Lista non ha potere di veto.



Sorteggio e libertà: l'accoppiata che permette anche all'ultimo degli ultimi di essere alla pari e se sorteggiato di decidere in modo libero e direttamente responsabile.

Se alcuni faranno un passo indietro, molti potranno farne uno avanti.

Questa possibilità risulterà rivoluzionaria sul piano qualitativo della partecipazione e dei rapporti politici; anche per i partiti tradizionali.

Qui abbiamo una rappresentanza non personalistica e non vincolata a specifico mandato, ma una espressione della libertà, maturità, consapevolezza, responsabilità di chiunque nel corpo sociale non si riconosca nei programmi e valori consolidati nei partiti o nei gruppi di opinione.

E non da ultimo, data la caratteristica della occasionalità non ripetitiva dell'incarico determinata dal sorteggio, perfettamente biodegradabile e a impatto contenuto, in grado però di raggiungere lo scopo di decentrare il potere e allargare la partecipazione politica.

Una notevole possibilità per la differenziazione culturale, la partecipazione diretta ed allargata ed anche per il dissenso.

Rendere culturalmente lecito e condiviso questa semplice possibilità potrebbe scardinare monopoli di potere politico e culturale tipici delle nazional democrazie contemporanee.
A partire da quella italiana.
Qui il dissenso e l'astensione hanno uno scopo pratico e unificante da raggiungere.
Mezzo e fine coincidono.
Grazie.

www.democraziaincludente.it

francesco Grasso ha detto...

Lo Statuto Albertino dichiarava la persona del re sacra ed inviolabile,insuscettibile di qualsiasi giudizio umano.
Tuttavia non fu sufficiente a coprirla in occasione dello scandalo del Banco di Roma.
Sicuramente efficace è un popolo,come lo definisce Aghi,senza coscienza civile,senza cultura nè memoria... un popolo artefice principale di questo scempio.
Dico io, un popolo che sà ben esprimere a sua immagine e somiglianza professori,magistrati,prelati,funzionari,padri di famiglia e così via.
Ma le cose fuori il loro essere naturale non sono eterne!
Ha dda passà a nuttata,
e passerà.

Anonimo ha detto...

Per Francesco Grasso

Gentile francesco,non sono un addetto ai lavori e quindi il mio punto di vista pecca di astrattezza ma le esprimo comunque il mio punto di vista cogliendo l'occasione di arricchirmi da questo scambio di vedute.
Se e' vero che un giudizio in grado d'appello puo' risultare abnorme( pero' abbiamo ancora la cassazione che potrebbe rimediare) allora bisognerebbe migliorarlo sotto il profilo del suo funzionamento
Personalmente non sono per l'eliminazione dei gradi di giudizio,non perche' amo i tempi biblici del processo, ma solo perche' la ritengo una forma di garanzia irrinunciabile( forse proprio per quell'abnormita' cui lei faceva cenno...in fondo le sentenze sbagliate non sono tali a causa di uno o piu gradi)
Se poi l'obiettivo e' quello di deflazionare la mole di lavoro per i tribunali un risultato sicuramente apprezzabile si potrebbe ottenere eliminando il divieto di reformatio in pejus per disincentivare facili impugnazioni

Anonimo ha detto...

Per Alessandra

Mia cara, come ho scritto in altro post non sono un addetto ai lavori quindi non saprei proprio fare proposte costruttive

E' anche vero pero' che molte soluzioni sono da tempo state prospettate da chi vive le sue giornate in un tribunale e guarda caso alcune si riferiscono a cio' che lei ha scritto nel suo post.Ovviamente non sarebbe la panacea per tutti i mali ma potrebbe essere un buon punto di partenza :)
Carmelo

Anonimo ha detto...

Il capitano d'industria è morto d'infarto per assicurare, a sè e signora, il superfluo.
Alessandra

francesco Grasso ha detto...

per ANONIMO 16 giugno h.19,25:
Non chiedo l'eliminazione del II° grado di giudizio,bensì l'individuazione di strumenti idonei a fronteggiare gravissime illegittimità processuali.

Anonimo ha detto...

Ho sempre pensato alla Democrazia come ad un’ automobile, dove le istituzioni rappresentano il motore e la politica il carburante.
Tutto è perfettibile, compresa la costituzione e le istituzioni da essa previste, ma non è tollerabile accettare che questa classe politica inadeguata continui a progettare un nuovo motore semplicemente perché, palesemente malata e corrotta, non riesce a far girare un sistema altrimenti perfettamente funzionante.
Allo stesso modo la giustizia, continuano a creare leggi, a progettare spericolate architetture pseudo istituzionali quando sarebbe auspicabile prima di ogni altra cosa ( ed è solo buon senso ), fornire le persone e gli strumenti adatti almeno a garantire il funzionamento ordinario.
Pensate ad un costruttore di Formula uno che costringe il suo pilota a scendere in pista con due gomme bloccate e poi immaginatelo infuriato con il pilota e i suoi meccanici perché la sua macchina arriva ultima…… Da ricovero immediato !!!!!
Potete immaginare da questo punto di vista chi avrebbe bisogno di una sana struttura psichiatrica…..
Il sistema processuale nel nostro paese non è proprio il massimo, anzi è assolutamente perfettibile, ma se tutto funzionasse, non dico bene ma discretamente, lo sarebbe ancora ? e fino a che punto ?
Aghi

Anonimo ha detto...

Per Carmelo,
"potrebbe essere un buon punto di partenza :)"
Il fatto è che anche questi piccoli rimedi sono ormai datati di anni....e siamo sempre al solito punto.
Cari saluti
Alessandra

Anonimo ha detto...

Per Francesco Grasso
concordo in pieno con il commento delle 12,06.
Ormai la troppa dimestichezza con i rimedi processuali ha raggiunto un livello disgustoso e dannoso per tutti.
Se poi ci aggiungiamo il ribaltamento della sentenza in appello (successivamente riformata in cassazione) la frittata è fatta quando nel frattempo qualcuno ci ha già perso il podere venduto all'asta per un credito raddoppiato dalla corte d'appello.
E' successo.
Alessandra

francesco Grasso ha detto...

ON. ALFREDO MANTOVANO PRESIDENTE COMMISSIONE SUI PROGRAMMI DI PROTEZIONE:
decide(la Commissione) di negare il programma di protezione al pentito Gaspare Spatuzza in ossequio alle leggi dello Stato.

GASPARE SPATUZZA LOCALITA' SEGRETA 15 GIUGNO 2010:
"da mezzi d'informazione ho appreso la notizia della mia "non" ammissione al Programma di protezione....... VOGLIO DIRE che se ho dato un pezzo della mia vita per il male,sono ben disposto a perderla per il bene. Sono sempre a disposizione a portare avanti questa mia MISSIONE per dare quel pezzo di VERITA' a tutte quelle persone ONESTE e di buona volontà. Con la più totale osservanza allo STATO E ALLE LEGGI.

CI DICA ON. MANTOVANO
con chi noi dobbiamo solidarizzare,
con un eminente magistrato, autorevole componente del governo della Repubblica,
oppure
con un signor mafioso!
Un mafioso di rango.
continua........

francesco Grasso ha detto...

2)continua..
ON. MANTOVANO
è proprio certo che l'ordinamento esigeva ciò?
ammessa, per assurdo, rilevanza alcuna alla normativa richiamata,non si comprende come tale rilevanza in ordine a mera validità processuale delle diciarazioni in ordine, possa influire sull'oggettività di un grave pericolo a cui incorre la persona in oggetto.
E POI
La giurisprudenza univoca della Corte Costituzionale afferma che:
fine primario ,assolutamente ineludibile del procedimento penale è
L'ACCERTAMENTO DELLA VERITA'.
C'è ancora la giurisprudenza della Casazione ,per non parlare della rigida gerarchia delle fonti di diritto.

CI DICA ANCORA,
da magistrato,
cosa pensa di un Organo che decide sulla sicurezza di un testimone che riferisce cose contro lo stesso organo che decide.
VEDE
si tratta di una decisione improvvida,
assevera e conferisce attendibilità di grado assai elevato,semmai ve ne fosse stato bisogno,
a
Gaspare Spatuzza.

Anonimo ha detto...

Ai sensi degli artt.1 e 2 della costituzione secondo berlusconi (uso le minuscole perchè mi ripugna) oggi ha nominato un altro ministro in vista della prossima udienza del 26.6.2010 Antonveneta nella quale il nominato è indagato per appropriazione indebita.
Alessandra

Unknown ha detto...

Non capisco il perchè del processo di appello e mi sembra ovvio e scontato che un secondo processo non può non arrivare a giudizio diverso.
E' la natura dell'uomo.

Il Sostituo Procuratore è un MAGISTRATO che a conclusione dell'inchiesta discute del fascicolo con il Procuratore che è un MAGISTRATO.
il Sostituto P. reca dal Giudice Istruttore che è un MAGISTRATO.
In Tribunale il S. proc. veste i panni del PM, spesso è un altro, e rimane un MAGISTRATO.

Il collegio giudicante è SEMPRE composto da 3 MAGISTRATI TOGATI + 2 Popolari.

Totale= circa 8 magistrati togati hanno aperto quel fascicolo e noi insistiamo ancora sull'Appello?
A fa che? ad arrivare ad un'altra verità? Cosi ci azzuppiamo anche il dilemma se la verità più vera era la prima o la seconda.

Ma per favore!
Un solo processo, fatto bene, senza premura e senza sovraccarico di lavoro (non certo 5 processi contemporaneamente).

Se durante la detenzione emergono fatti nuovi se ne occuperà un Tribunale del Riesame

Giovanni ha detto...

Diventa sempre più evidente che qui si cercano cavilli giuridici solo per evitare che si faccia chiarezza su fatti delittuosi che coinvolgono interi apparati dello Stato.
Quando un Ghedini, nei ruoli più svariati, avvocato di berlusconi, membro della commissione giustizia, parlamentare, uomo di spettacolo..., si permette di minacciare un giudice che indaga
su Paolo Berlusconi, allora vuol dire che siamo giunti all'ultimo stadio della dittatura. Senza bilanciamento dei poteri, la democrazia è solo una parola vuota.

http://ildisfattista.blogspot.com/

francesco Grasso ha detto...

Dicevo:
HA DDA PASSA' A NUTTATA.
Si tratta di una notte non breve,grave ,irta di pericoli.
Sù ciacuno di noi incombe il dovere di vegliare. Per quello che può,anche cose infinitesimali,deve correre in aiuto della Sacra Patria.
Non siamo nel 1992,oggi noi sappiamo ciò che dobbiamo fare.
Dobbiamo ,come prima cosa,rafforzare sempre più la barriera difensiva attorno ai magistrati di Caltanisetta e Palermo, Sergio Lari e Ingroia.
Debbono,gli infami traditori della Patria, avere presente ogni giorno,ogni ora,ogni istante,che si tratta di una barriera insormontabile e che nessun futuro ci sarà per chi non lo dovesse comprendere.

In un articolo di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza sul " FATTO QUOTIDIANO" de 15 giugno,riportato su "19 Luglio 1992" il 16 giugno :PROCESSO DELL'UTRI: I FIGLI DEL GIUDICE E LE "CHIACCHERE" DI PALERMO, si espongono circostanze,elementi oggettivi,indizi gravi ,precisi e concordanti,che forniscono una chiave di lettura precisa,ovvero un iter processuale di II° grado che dovrebbe portare all'assoluzione.
VEDREMO .

gianduc ha detto...

Gli italiani - "questi dodicenni"- hanno da tempo abdicato alla responsabilità del decidere democratico preferendo dedicarsi al più comodo e assolutorio "tifare".
Hanno le "squadre" e un campionato di nazional-democrazia da commentare al bar dello sport per lamentarsi comunque.
Raccolgono risultati che essi stessi hanno seminato, non altri.
Ripetono sempre gli stessi errori, senza mai imparare la lezione convinti che " a nuttata " passerà da sola quando il cielo deciderà.
..E si accontentano di sopravvivere e vedere come va a finire!

gian

www.democraziaincludente.it

Anonimo ha detto...

Vorrei ricordare che i giudici sono esseri umani e come tali non perfetti(diciamo cosi).Vi sono ottimi magistrati e pewssimi magistrati come già scritto in precedenti post quindi se non si parte da qui ovvero da togliere chi non fa il magistrato bene non si puo pretendere che il resto del sistema migliori.Io da anni sostengo che il primo male è la giustizia (intendo dire che è mal gestita e talvolta non si è assunta le responsabilità )vi sono in italia molti casi eclatanti dove il proc. o magistrato togato ecc. ha commesso errori purtroppo in alcuni casi anche gravi bè ad oggi nè l'informazione ha mai messo alla pubblica gogna i responsabili nè gli organi preposti (sempre composti da magistrati )hanno dato pene (disciplinari) importanti anzi in qualche caso vi sono stati avanzamenti di carriera.Io sono con tutti quei pochi che ogni giorno lavorano con coscienza e sentono il grande fardello che portano.Mi auguro che il sistema migliori anche se non ci credo.Ogni società ha bisogno di regole di chi le fa rispettare di chi le applica se queste per qualsiasi motivo vengono aggirate il declino sociale è la conseguenza.Nel 1992 ci sono stati centinaia di arresti ma ci sono stati anche centinaia di errori che non trovano responsabilità negli operatori dell'epoca, da un lato giustizia è fatta dal altro la sete di giustizia "vera"cordialmente Jaky

Anonimo ha detto...

Per Vico

velocemente: non darei per scontato che in appello si arrivi sempre e comunque a conclusioni totalmente diverse rispetto al giudizio pregresso altrimenti qualcosa non andrebbe nel sistema.
non darei nemmeno per scontato che i due differenti giudizi dipendono in ultima analisi dalla natura umana perche' in un processo non si esprimono punti di vista ma si giudica secondo regole ben precise..piuttosto mi pongo il problema di capire, nel caso di pronuncie totalmente agli antipodi, quale dei due giudici ha ragionato correttamente sul piano probatorio e giuridico
Non sara' certamente il numero dei magistrati che hanno sfogliato un fascicolo a convincermi della inutilita' dell'appello( e per i giudizi innanzi al monocratico o al giudice di pace? in questi casi il numero di persone che spulciano il fascicolo e' decisamente inferiore. questo potrebbe andare a discapito della bonta' del giudizio??)
Partiamo dal concetto che l'appello e' uno strumento di controllo garantito al destinatario di un provvedimento del giudice e non una perdita di tempo e risorse..nel processo penale e' in gioco la liberta' di una persona e quindi prima di limitarla il problema di vedere quale sia "la verita' piu' vera" lo dobbiamo affrontare seriamente!
Dunque spazio a miglioramenti del sistema che certamente sono necessari e che da tempo sono stati messi in luce dalla magistratura senza giungere a conclusioni drastiche (magari spinti dalla convinzione che le soluzioni adottate dagli altri stati siano sempre migliori delle nostre) e tenendo sempre a mente che se per il nostro prossimo lamentiamo un eccesso di gradi di giudizio, per noi, se coinvolti in un processo i gradi dovrebbero essere almeno venti
Carmelo

Unknown ha detto...

davo per scontato l'eliminazione del giudice monocratico. Al massimo un Pretore che giudica gli incensurati per reati fino a due la cui pena si limita a lavori socialmente utili.

Due distinti processi non possono collimare siamo quindi punto e a capo: era "più" vero il primo processo o "più" vero il secondo?

Il garantsimo(ulteriore) lo abbiamo con la possibilità che ha il Tribunale di acquisire nuove prove o disporre ulteriori indagini.

Di diritto o di storto un PM deve dimostrare ciò che dice e convincere un collegio di 5 giudici (avendo soldi e risorse), 5 teste autonome e "ragionanti".

Vogliamo fare 4 giudici e se il giudizio finisce a "pareggio" c'è qualche cosa che non va?