sabato 26 giugno 2010

Un consiglio spassionato





di Nicola Saracino
(Magistrato)






da Il Fatto Quotidiano del 16 giugno 2010


Si avvicina la data del voto per l’elezione del nuovo C.S.M..

In passato l’esercizio al quale erano chiamate le quattro correnti che “dilaniano” l’Associazione Nazionale Magistrati rivestiva un carattere quasi militare, nel senso che essendo i candidati in numero esattamente corrispondente a quello degli eleggibili, si doveva solo amministrare territorialmente il voto non tanto per contenderselo, ma solo per assicurare la riuscita del “piano di riparto” predeterminato a tavolino.

In fondo le correnti non avevano competitors ad esse esterni e il sistema si basava sulla pesatura preventiva delle rispettive forze con l’effetto di strozzare ogni velleità dell’elettorato di premiare l’una e di punire l’altra.

Questa volta, però, c’è la novità costituita da alcune candidature (sei, per la precisione) “extravaganti”, non stabilite cioè dalle correnti ma nate indipendentemente e, talvolta, persino in aperto contrasto alle scelte degli apparati.

Si tratta di Salvatore Cantaro e di Carlo Fucci per il collegio del pubblici ministeri e di Milena Balsamo, Fernanda Cervetti, Edoardo Cilenti e Paolo Corder per il collegio dei giudici.

Nessuna candidatura “spontanea” è stata partorita per il collegio di legittimità, nel quale due sono gli eleggibili.

E non può essere il caso ad aver suggerito alle correnti che storicamente prevalgono in questo ambito (Unità per la Costituzione e Magistratura democratica unita ai Movimenti Riuniti) di proporre due magistrati che hanno avuto un ruolo di primo piano nell’affaire Salerno-Catanzaro.

Si tratta di Aniello Nappi, estensore della discussa sentenza delle Sezioni Unite che aveva posto il sigillo sulla deportazione della “gang” del deposto procuratore di Salerno Luigi Apicella; e di Riccardo Fuzio che di quella stessa vicenda si era occupato in precedenza, nella fase dell’indagine “sommaria”, eufemismo evocante una sinistra sorveglianza sull’operato degli uffici giudiziari di tutta Italia, prima ancora che siano formulabili addebiti specifici.

Tenuto conto che all’eletto nel collegio della legittimità compete di diritto compito di giudice disciplinare, l’opzione delle correnti appare di stampo auto-conservativo, tendente a scongiurare ogni possibilità di diversa lettura di una vicenda che ha scavato un solco profondo tra gli apparati di potere e i magistrati.

Resta, di buono, la possibilità offerta per la prima volta ai magistrati italiani di spedire a Piazza Indipendenza, dove si trova il Consiglio Superiore della magistratura, degli inquilini realmente in assonanza con quel luogo.

A dispetto del fatto che l’edificio che ospita il Csm è sempre stato il ... Palazzo dei Marescialli .




4 commenti:

Anonimo ha detto...

Nessuna riforma può essere efficace se non comincia da voi stessi.
Abbiate il coraggio di cambiare.
In bocca al lupo.
Alessandra

francesco Grasso ha detto...

Mancano pochi giorni. Secondo la tradizione l'argomento incontra scarso interesse. Data l'enorme rilevanza del bene in gioco e soprattutto dell'Alto ruolo rivestito dagli interessati di categoria,la cicostanza apparirebbe strana,anzi assai strana.
E' strano tutto ciò che non si comprende. Non si comprende tutto ciò i cui elementi a fonadamento del fenomeno non si conoscono.
Il "SISTEMA" magistralmente retto dalla "COPPIA PIU' BELLA DEL MONDO",legata da un matrimnio indissolubile, assicura all'Ordine giudiziario un potere decisamente eccedente quello previsto dall'ordinamento.Ai singoli magistrati una immunità mai scritta, ma di fatto di elevata consistenza ede efficiente,col solo limite di non oltrepassare la linea rossa,ovvero il limite di difendibilità.Ove oltrepassato si rimarrà abbandonati al proprio destino.
abbandonati al proprio destino.
CIO'
in cambio della rinuncia all'"INDIPENDENZA INTERNA" e di una obbedienza cieca e asoluta al SISTEMA.
Ciò che a tanti appare un prezzo adeguato, di fatto non lo è.
L'indipendenza interna non sta solamente a fondamento dell'intera indipendeza della magistratura, ma dell'idendità e dignità della persona.
Si rinuncia così al diritto di rispondere alla propria coscienza.
Come è nell'ordine naturale delle cose, ci si può accorgere che tale prezzo non è affatto nè basso, nè conveniente.
Ma può essere troppo tardi.
E' per questo motivo che quelli che non cistanno lo devono dire oggi.

Anonimo ha detto...

Non cambierà mai perche cosi è comodo a tutti.....l'augurio a chi crede è di vivere lontano da situazioni imbarazzanti...oggi meglio vivere la vita senza combattere....il sistema ha vinto...la coscienza del italiano è andata via già da tempo gli apparati dello stato i fondamenti della nostra democrazia non sono più a tutela di tutti ma di pochi..non siamo un popolo che sa reagire questa è una triste realtà...la toga non è un indumento ma un fardello..

Anonimo ha detto...

Dato che gli elettori sono della gente miserevole non c'è nulla di più democratico dell'idea che lo saranno anche gli eletti, come è sempre stato in tutte le elezioni precedenti