venerdì 18 novembre 2011

Sabato sera sono andato a casa di Luca




di Francesco Siciliano
(Avvocato del Foro di Cosenza)




C’è una datata “canzonetta” di Silvia Salemi che inizia un po’ così: anni questi anni passati così ... aridi, sterili, vuoti, è l’era delle immagini ... ci ha rubato il cuore, l’inventiva, le idee, le parole …… questa è un’era subdola che ti inchioda il cuore e la vita ad un televisore.

Era il 1997 poco dopo la “discesa in campo” eravamo nella piena erezione del Berlusconismo edizione riveduta e corretta dell’insostenibile leggerezza dell’essere, dei nuovi yuppies.

Prima mossa a favore della Libertà e del suo “Popolo” il decreto Biondi e la modifica dell’abuso d’ufficio divenuto un reato a cosiddetta prova diabolica. Insomma i primi anni della Seconda Repubblica dominata dai sondaggi dal Bolscevico atteggiamento di ripetere ossessivamente affermazioni false che d’incanto divenivano verità politiche quindi soggette a chi è a favore e chi è contrario.

Ma la discesa in campo non ha mai visto una risalita dallo stesso.

Tutta la vita pubblica è restata una partita e noi italiani sugli spalti abbiamo fatto la nostra parte.

“Vedi che Berlusconi ha fatto questo” e “siccome Prodi”, i comunisti con il maglione di cashmere e i nuovi del celodurismo hanno fatto il resto.

Tutto è sempre stato uno scontro di propaganda in cui il problema o la scelta politica sono rimaste sul fondo quasi impalpabili.

E’ stato così che in una sorta di continuità Prodi ha abolito l’Ici e B. ha abolito l’ICI, il Popolo della Libertà ha negato l’autorizzazione d’arresto per Cosentino e il Partito Democratico ha negato l’autorizzazione d’arresto per Tedesco. B. ha modificato enne volte leggi relative a reati di cui era imputato – ovvero norme processuali utili a bloccare il processo – e D’Alema ha modificato la Forleo ovvero la Lega, tanto cara a Tallini, ha reso di fatto non punibili le camicie verdi organizzate.

In questa era subdola che ti inchioda il cuore e la vita ad un televisore siamo passati da milioni di posti di lavoro al tricolore come carta igienica a Sara, Yara alla Guerra tra Procure senza soluzione di continuità, immersi in una mistificazione e in una propaganda che hanno unificato tutto allo stesso livello in modo che non vi fosse a monte (ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale) una distinzione etica o oggettuale dei fatti e delle cose.

I fatti, quelli sì, sono del tutto spariti, obliterati dalle urla di chi riteneva che fossero colpa di Prodi o di Berlusconi.

Questo ha aperto la strada ai neutrini della Gelmini splendido avvocato del Foro di Reggio Calabria anche se dimorata per l’occasione a Brescia così come ad un puntale inglese di La Russa che ha avuto modo di precisare che in inglese se si dice if.

Già prima delle gaffes di B. in campo internazionale i quivis si accorgevano che era diminuita la liquidità e che era diminuita la possibilità di accesso al credito con il connesso avvitamento del mercato interno per cui se tutti spendiamo meno tutti lavoriamo meno e guadagniamo meno.

Ma l’erezione del Berlusconismo non si è fermata qui alla quasi naturale distanza tra questa classe dirigente e la vita quotidiana delle persone silenziose (intese non VIPS) quest’ultime alle prese con le scadenze e i figli che premono per i consumi e quelli con i voli di stato per i Gran Premi (Mastella) o le partite di Calcio (La Russa), l’era del celodurismo è esplosa fortemente proprio in quest’ultima fase di fine impero.

Chi non ricorda B. in campagna elettorale, l’ultima, abbracciare Dell’Utri e ripetere che anche per lui Mangano era un eroe, chi non fa caso a Letta (quello B) dire che i sondaggi sono tutti per la soluzione tecnica quasi a segnare una continuità con i sondaggi di B.

Perché affermare chiaramente che Mangano per B. e Dell’Utri è stato un eroe è stato certamente un tipico esempio di celodurismo, lo affermo chiaramente senza ipocrisie e nascondimenti.

Ma il celodurismo ha trovato la sua apoteosi con il povero Mubarak Zio a sua insaputa di una amica di B. che si trovava implicata in un caso da incidente diplomatico. Lo ha spiegato con dovizia di argomenti tecnici e politici l’ottimo difensore di Unabomber l’avvocato Paniz, il quale, allo stesso modo, il giorno del voto dei famosi 308 (a fronte dei 321 astenuti), ha dichiarato in modo pleonastico che quel voto era giuridicamente irrilevante ……… infatti è caduto il Governo.

Sempre a quel Televisore ci hanno spiegato che, come fanno molti avvocati nei casi disperati, avevano fatto un decreto legge in materia regionale per salvare la lista a sostegno della Polverini, solo che gli avvocati e le parti consapevolmente in quei casi prendono una dura condanna alle spese mentre loro lo hanno fatto con soldi pubblici.

In campo ci sono stati anche il grande Bertolaso sempre con la maglia dell’Italia, come Gattuso, a parte i casi in cui aveva il mal di schiena.

Mai si era visto, in tanti anni di storia Repubblicana, un “giuramento del patto per la libertà” fatto anche dal nostro Presidente Scopelliti nelle mani di un uomo diverso dal Presidente della Repubblica e non sulla Costituzione ma su un contratto stavolta non sottoscritto con gli italiani.

Né tantomeno si era mai visto e sentito un Presidente del Consiglio che delegittima le istituzioni parlamentari seppure in Televisione.

Insomma anche se non politicamente corretto io sabato sera ho festeggiato nella speranza ad esempio che non vi siano più dubbi che Giovanni Falcone, Giorgio Ambrosoli, Paolo Borsellino, Emanuela Loi, il milite ignoto sono eroi mentre Mangano era un criminale.

E dopo avere esultato sono andato a casa di Luca perché la sera a casa di Luca torniamo a parlare ma la sera a casa di Luca che musica c’è si discute a casa di Luca e non sai quanto vale sembra niente e invece è importante… ci devi venire dal balcone a casa di Luca si vede anche il mare e parte una canzone ... che bella dimensione, ancora possiamo ritrovare ... ... ... tu riri, tu riri, tu ririri ...



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mercoledì 2 novembre 2011

Convegno a Napoli su "Dissenso e conflitto sociale"

Organizzato dall'Università di Napoli, Federico II, e da Magistratura Democratica, convegno su "Dissenso e conflitto sociale: garanzia dei diritti e repressione penale". A Napoli l'11 e il 12 novembre, nell'Aula Pessina della Facoltà di Giurisprudenza.


(Clicca qui per ingrandire il manifesto)








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