lunedì 14 dicembre 2020

Psicanalisi ministeriale 2, la smentita (o il ripensamento?).


di Nicola Saracino - Magistrato 

Si era dato conto della singolare ed inopportuna iniziativa del Ministro in questo articolo

Si apprende che, in effetti, l'iniziativa era talmente stralunata da non poter essere vera, lo si ricava   da questa nota diffusa domenica:  

"AdnKronos

Pubblicato il: 13/12/2020 14:46 
"Per fare chiarezza circa le iniziative assunte in relazione alla sentenza della Corte di Assise di Brescia, il Ministero della Giustizia precisa che non è stata avviata alcuna ispezione né indagine esplorativa, come da alcuni organi di stampa erroneamente riferito in questi giorni. Né potrebbe essere diversamente, dal momento che le motivazioni della sentenza non sono ancora state rese note". E' quanto si legge in una nota del Ministero della Giustizia in merito alla sentenza della corte d'Assise di Brescia che ha assolto un uomo che aveva ucciso la moglie. 
"Come da prassi, vi è stata una mera trasmissione della notizia agli uffici competenti per le valutazioni e gli eventuali accertamenti del caso" conclude la nota.". 


Quindi qualche burlone aveva diffuso falsamente la notizia di ispezioni o comunque accertamenti ministeriali, riportata dalle maggiori testate nazionali che si sono comportate da creduloni.     

Ed a Brescia si sono preoccupati più del necessario.

Tanto che il Presidente della Corte d'Assise ha, del tutto  inusualmente, "dovuto" anticipare una spiegazione pubblica della sentenza, spiegazione  che la legge rimette esclusivamente alla motivazione che si deposita in un termine ben più ampio dei pochi giorni necessari per tranquilizzare gli apprensivi.

Il procedimento decisionale ha cioè subito un'evidente deviazione del suo corso legale,  non essendo  previsto che il giudice "parli" tra la lettura del dispositivo ed il deposito della motivazione.    

Ma se il Ministro non è stato,  qualcun altro ha sollecitato il comunicato stampa della Corte d'Assise di Brescia? 

Perchè il famoso detto latino ammonisce che la giustificazione non richiesta equivale ad una esplicita autoaccusa.    

C'è da sperare che l'esigenza di anticipare quella sorta di "indice" della motivazione  non sia dipesa dal mero annuncio  - poi rivelatosi un fake - delle temute ispezioni ministeriali;  non sarebbe serio e denoterebbe un atteggiamento di eccessiva sudditanza psicologica dei giudici rispetto ai desideri ed alle sensibilità ministeriali. 

Pertanto, o ci troviamo al cospetto dell'ennesimo ripensamento  del ministro Bonafede (sempre dilaniato dal dubbio, Di Matteo si/ Di Matteo no, sorteggio del CSM si/sorteggio no)  oppure si è di fronte ad una severa  emotività degli uffici giudiziari bresciani.  

Nell'attesa che nei prossimi giorni venga chiarita l'origine della nota diffusa dal Presidente della Corte d'Assise bresciana,  resta tuttavia da segnalare, non senza stupore, che secondo il Ministro esiste una sorta di polizia interna al suo ministero che "per prassi" trasmette le notizie delle decisioni dei giudici italiani "agli uffici competenti per le valutazioni e gli eventuali accertamenti del caso". 

Potrebbe essere più chiaro, signor Ministro?  Esibisca regolamenti e circolari che disciplinano l'attività di questa sua polizia interna, per favore.   

    

2 commenti:

francesco Grasso ha detto...

Quanto non fatto dall'ANM è stato fatto da questo Blog, con rilevante risultato. Ciò conferisce a questo Blog maggiori oneri e responsabilità nel proseguire. Il ministro ha mutato direzione nel senso giusto. La sorveglianza popolare sulle istituzioni operata con saggezza, correttezza, con ripudio di meschini e ripugnanti interessi personali e soprattutto dell'agire in modo demagogico è l'unico modo di attuazione della sovranità popolare (art. 1 Cost.).

GiammauroPASQUALE ha detto...

Benissimo che il Ministro si ravveda… non è neanche la prima volta.
Continuo a pensare e si penserà che vado fuori tema che la credibilità dei magistrati di tutti i magistrati anche di quelli che hanno dato vita a questo lodevole blog, aumenterà di molto solo quando accetteranno una valutazione seria del loro operato. Come vengono trattati i procedimenti disciplinari attualmente è risaputo. E non è la prima volta che lo scrivo in questo blog, si è trovato il modo di aggirare.. il risultato di un Referendum popolare sulla responsabilità civile. La sovranità appartiene al popolo non ad intermittenza, e quando non conviene si disattende. Grazie per ospitalità