tag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post2659726894319714220..comments2024-03-13T22:51:38.726+01:00Comments on UGUALE PER TUTTI: I medici che denunciano i pazienti: ovvero della differenza fra l’uomo e la bestia.La Redazionehttp://www.blogger.com/profile/17683857798694263431noreply@blogger.comBlogger80125tag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-85742056598863963172009-02-11T15:24:00.000+01:002009-02-11T15:24:00.000+01:00Animalità razionaleConferire ai medici la facoltà ...Animalità razionale<BR/><BR/>Conferire ai medici la facoltà (o l’obbligo; ci sono attualmente voci contrastanti) di denunciare i clandestini mi pare un esempio dell’imperante categoria ibrida della “animalità razionale”. La razionalità al servizio dell’animalità. Un’animalità risultato non di un regresso, ma di una modernizzazione, un affinamento. Leopardi ha descritto come più la civiltà progredisce più diventa astratta, e più diventa astratta più si fa violenta. Questa disposizione del governo sugli immigrati è di un’animalità sofisticata; ha sul piano pratico effetti diversi, e in parte opposti, a quelli che ha sul piano astratto. Purtroppo oggi le sole due categorie dell’Uomo e della Bestia non sono più sufficienti, soprattutto quando si parla di medicina, e soprattutto per chi fa il magistrato. La legge sui medici delatori non è pura animalità, ma è animalità razionale. Animalità disegnata a tavolino. Non una zampata animalesca che “spacca tutto” ma un colpo calibrato in misura tale da causare un impatto parzialmente elastico, che in parte distrugge, e in parte fa rimbalzare alcuni oggetti sociali nella direzione desiderata. <BR/><BR/>E’ vero che tale disegno di legge va contro i princìpi sui diritti umani; e che rafforza la tendenza a fare della Costituzione uno strofinaccio. Sollecita gli istinti più bassi, e appaga i gonzi che hanno la necessità psicologica di sentirsi “superiori” ad altri. Aumenta quell’autoritarismo puntiglioso verso i deboli da federale col fez che si associa al lassismo da hippies fumati verso i crimini degli iscritti al club dei potenti; che poi è il club degli abusivi della democrazia. Se la legge, o anche solo la notizia del disegno di legge, dissuadesse alcuni clandestini dal ricorrere a cure mediche delle quali hanno realmente bisogno, ciò sarà un altro atto vile dei nostri governanti (oltre che un pericolo per la salute pubblica); suppongo che i miei colleghi medici, per indole, per la natura della professione - e anche per interesse - difficilmente denunceranno gli immigrati clandestini che cerchino assistenza medica; mentre è facile che ci si possa avvalere di tale tacita minaccia per sbilanciare ancora di più il rapporto di potere tra medico e paziente, o tra istituzione che eroga le cure e paziente. Io non sono tra coloro che vedono con entusiasmo l’immigrazione, che credo dovrebbe essere quanto meno seriamente regolata; ma penso che una volta giunti qui, una volta che si è di fatto consentito loro di entrare, poi non si possa ipocritamente fare la faccia feroce; e che in ogni caso qualunque sia la loro posizione gli stranieri non possano che essere trattati civilmente. Anche predisponendo strutture sanitarie apposite. Infrangere questi princìpi è la parte distruttiva della nuova legge.<BR/><BR/>La parte “elastica”, che agirà anche se la legge non entrasse in vigore, è quella di provocare una reazione di segno contrario a difesa del diritto degli immigrati alle cure mediche. Non è vero che ci sia un interesse del potere a lesinare tali cure agli stranieri. Estendere le cure mediche agli immigrati significa crescita economica e facili profitti. Per fare l’esempio più banale, grazie all’immigrazione si può sperare in un giro d’affari di circa 22 milioni di euro all’anno per la sola circoncisione (Circoncisione rituale – 150 mila bambini operati in Italia. Apcom 18 set 2008). L’attuale medicina è congegnata in maniera da produrre crescita economica e facili profitti; ha perciò un’insaziabile fame di pazienti. In certe regioni padane non sanno più come fare per inventarsi pazienti, tanto che la magistratura, che è torpida quando si tratta di reati legati ai grandi interessi dell’industria medica, ha dovuto aprire l’ombrello nell’uragano, cominciando a indagare e condannare qualche medico che ha praticato interventi chirurgici senza reali indicazioni. Le stesse forze che hanno votato al Senato questa legge sono ben liete di fornire pazienti alla megamacchina medica; anche suscitando ad arte, affiggendo “grida” severissime, reazioni di indignazione e levate di scudi. <BR/><BR/>Ciò che dovrebbe essere respinto come la peste nera è la mistura di cinismo e buonismo, italiana quanto la pizza. L’opposto della laicità. Questo disegno di legge è invece un catalizzatore di tale combinazione. E’ anche un altro caso nel quale la destra sta fornendo ai suoi soci, i marpioni consumati del clero e della sinistra istituzionale, e a progressisti in buona fede, materiale per esercitare la difesa degli svantaggiati, e procurasi il certificato di paladino dei deboli, ma a buon mercato, senza rischi: senza danneggiare il business e il sistema che lo sorregge, e anzi in realtà favorendoli. Un materiale volutamente grossolano, che finge di ignorare le complesse realtà socioeconomiche o tecniche (v. i post: Il découpage ideologico della sinistra; Sos cancro nei bambini e sovradiagnosi. http://menici60d15.googlepages.com/forummarcotravaglio.it2007-2008). La popolazione degli immigrati ha una bassa età media ed è socialmente debole. Caratteristiche queste interessanti per la medicina commerciale, profitti privati con soldi pubblici, per la quale il paziente teorico ideale è un soggetto del tutto sano, robusto e assolutamente mansueto; mentre è meno pregiato, o da evitare, il paziente affetto da una malattia grave e difficile da curare, il paziente fragile, l’anziano portatore di malattie croniche, il non autosufficiente; ciò che sono spesso i pazienti indigeni, che per di più sono animati da una crescente tendenza, in parte giustificata, in parte istigata dall’industria della “malpractice”, a piantare grane legali.<BR/><BR/>Penso che nel futuro non ci saranno convogli di vagoni piombati carichi di clandestini traditi dai medici, ma ci sarà un flusso suppletivo di immigrati immesso - e così frammisto ai tronfi leghisti - nei canali di alimentazione della parte commerciale della medicina occidentale. La parte costosa e lucrosa, e molto spesso non necessaria, o vana, o dannosa. Un ulteriore contributo fornito dagli immigrati alla produzione di ricchezza. Ciò mentre la massa degli abitanti dei paesi poveri, come quelli africani, dei quali gli immigrati costituiscono solo una piccola frazione, continuerà a restare senza le misure igieniche e le cure sanitarie di base che allontanano l’uomo dal brutale stato di natura; una barbarie questa non astratta, che contribuisce a causare la pressione dei diseredati sui confini dei paesi ricchi, ma suona fioca e lontana ai progressisti dello Stivale.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-38600088544175925672009-02-09T18:05:00.000+01:002009-02-09T18:05:00.000+01:00Anonimo delle 3.27:vogliamo la firma!AnonimoAnonimo delle 3.27:<BR/>vogliamo la firma!<BR/>AnonimoAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-31999633361823803912009-02-09T17:58:00.000+01:002009-02-09T17:58:00.000+01:00Gentile Baron Litron,Lei dimentica il buon senso, ...Gentile Baron Litron,<BR/>Lei dimentica il buon senso, nel fare i suoi esempi!<BR/>O, forse, anche Lei, è convinto che i medici ne siano privi?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-51811037328216550062009-02-09T17:00:00.000+01:002009-02-09T17:00:00.000+01:00Non sono ancora riuscita a leggere tutti i comment...Non sono ancora riuscita a leggere tutti i commenti (quanti!!), ma vorrei contribuire al discorso proponendovi questo reportage di Gabriele Del Grande (un ottimo giornalista che si occupa molto di migrazione) che, al di fuori di ogni facile retorica, racconta quello che c’è dall’altra parte della frontiera, mostra quale e quanta umanità disperata si cela dietro a ciò che comunemente chiamiamo immigrazione. Una disperazione aggravata dal modo superficiale, ideologico e propagandistico con cui spesso il problema dei migranti viene affrontato (o meglio non affrontato) dai governi (come quello italiano, con una legge atroce come quella che si sta qui discutendo), ma anche dai cittadini. Problema di ampia portata, che richiederebbe un’attenzione ben più seria da parte delle istituzioni e che non può certo essere risolto privando gli immigrati delle cure alle quali ogni essere umano ha diritto.<BR/><BR/>http://fortresseurope.blogspot.com/2006/01/guantanamo-libia-il-nuovo-gendarme.htmlAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-21400027736565474682009-02-09T10:54:00.000+01:002009-02-09T10:54:00.000+01:00per Felice Lima:grazie, innanzitutto, per la chiar...per Felice Lima:<BR/><BR/>grazie, innanzitutto, per la chiarezza con la quale riesce sempre ad esporre le sue posizioni, ha il dono raro di far comprendere il diritto italiano anche all'inclita e al profano. e la cosa è notevole per la particolare nebulosità del diritto stesso, che si discosta sempre più (e non soltanto da oggi) dai principi fondamentali cui s'ispira.<BR/><BR/>considerando la questione della legge in discussione dal suo punto di vista, e ipotizzando che l'abrogazione della proibizione della denuncia comporti l'OBBLIGO di denuncia, come lei sostiene e come io invece dubito, la sua analisi del provvedimento è corretta.<BR/><BR/>a questo punto però mi viene un serissimo dubbio sulla bontà della norma del CP da lei roportata.<BR/><BR/>mi spiego: la norma prevede che: "il medico ha L’OBBLIGO giuridico di TACERE tutto ciò che apprende per ragione della sua professione, <B>tranne ciò che una qualche legge lo obbliga a dire</B>.<BR/><BR/>Il codice penale fa <B>obbligo di referto ai medici</B> quando emergono “casi che possono presentare i caratteri di un delitto pel quale si debba procedere d’ufficio”, TRANNE che <B>il referto possa esporre al rischio di un procedimento il paziente</B>."<BR/><BR/>a esplicazione di questa norma, lei fa i due esempi - chiarissimi - dal pazzo e del marito fedifrago e incauto.<BR/><BR/>benissimo, io le faccio un altro esempio: si presenta in uno studio medico un paziente col naso rotto e un profondo taglio sullo zigomo. il medico tampona, disinfetta e cuce, e poi gli chiede: "come s'è procurato le lesioni (anamnesi)?"<BR/><BR/>il paziente risponde: "beh, andavo in macchina piuttosto forte, non mi sono fermato al semaforo rosso, ho investito una scolaresca che attraversava, probabilmente ammazzando tre o quattro bambini, e nell'urto ho battuto la faccia contro il lunotto, perché non indossavo le cinture. fortunatamente la macchina non è uscita di strada, ho potuto mantenere il controllo e me la sono cavata con un taglio e un po' di sangue al naso."<BR/><BR/>facciamo un altro esempio: una persona, sentendosi poco bene, si reca all'ospedale per dei controlli. gli vengono riscontrate diverse patologie, tra le quali HIV, epatite B, tubercolosi. il tale è tossicodipendente, e si prostituisce abitualmente per procurarsi la droga, accettando qualsiasi tipo di prestazione, anche non protetta, e mettendo così a rischio la salute di diverse centinaia di persone, non soltanto i suoi clienti, ma anche chi ne condivide una corsa in pullman, un sorso d'acqua, la siringa ai giardinetti.....<BR/><BR/>a questo punto, mi corregga se sbaglio, al medico è PROIBITO stendere il referto, in quanto il paziente rischierebbe un processo e una pesante condanna.<BR/><BR/>ebbene, a ME, come cittadino e generalmente come essere umano questa pare una norma difficilmente compatibile con la salvaguardia della salute dei cittadini, che viene evidentemente messa in secondo piano rispetto alla protezione del segreto professionale, dato comunque per scontato il diritto alle cure del malato.<BR/><BR/>anni fa (per la precisione 19, mia sorella soffriva di febbriciattole, svenimenti occasionali, astenia, tosse secca. dopo mesi di visite, vitamine e sciroppi per la tosse, a un medico venne in mente di fare l'esame per la TBC. il giorno stesso venne ricoverata d0'urgenza, e si fece tre mesi tra ospedale e convalescenza in sanatorio. aveva un polmone quasi andato.....<BR/><BR/>fortunatamente, tutto s'è risolto per il meglio, ma la cosa che mi colpì fu l'efficienza del servizio del Dispensario d'Igiene Sociale di Torino: nel giro di due giorni, io e tutti i miei familiari allora conviventi fummo esaminati, radiografati e provvisti di idonea profilassi preventiva, e soprattutto, tre giorni dopo il ricovero si presentò un ufficiale sanitario per la disinfezione della casa, ingresso e tromba delle scale comprese.<BR/>l'operatore aveva un mazzo di circa trenta moduli, che mi disse essere soltanto quelli da evadere per la giornata.<BR/>e questo quasi vent'anni fa, prima quindi che l'immigrazione (anche da paesi dove la TBC è ancora endemica) diventasse un fenomeno numericamente rilevante.<BR/><BR/>bene, con la legge attuale, in caso di malato clandestino sarebbe assai difficile intervenire sul piano della prevenzione, e della circoscrizione del contagio, o sbaglio? <BR/><BR/>e allora, ripeto la domanda alla quale non ancora ho ricevuto risposta: se il medico avrà facoltà di segnalare il clandestino, e se questa è una provvedimento razzista, lo sono anche quelle francese e inglese che da tempo prevedono lo stesso?<BR/>e se quelle sono razziste, come si può definire quella tedesca, che prevede l'obbligo di denuncia?baron litronhttps://www.blogger.com/profile/14067544887205415620noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-67744193515339679692009-02-09T08:24:00.000+01:002009-02-09T08:24:00.000+01:00Federica hai lasciato un commento bellissimo che e...Federica hai lasciato un commento bellissimo che esprime anche il mio sentire, non avrei però saputo trascriverlo così chiaramente :)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-89545205188120234952009-02-09T03:27:00.000+01:002009-02-09T03:27:00.000+01:00Per il dott. Lima..."La mia è che il concetto di “...Per il dott. Lima...<BR/>"La mia è che il concetto di “razzismo” riguarda ogni forma di discriminazione ingiusta."<BR/> ..."Mi permetto questa interpretazione per così dire “estensiva” del concetto, perchè io credo che la storia della “razza” sia sempre stata un imbroglio. Ossia che dietro la scusa della differenza di razza c’è sempre stato un altro motivo che induceva alla discriminazione."<BR/><BR/> Anch'io sono stato e resto sempre più convinto che ogni genere di discriminazione è una forma di razzismo.<BR/> Questi anziché pensare a leggi di pesi e contrappesi per tentare di bilanciare (certi "carichi pendenti") per ripristinare un equilibrio tra poteri, presentano "disegni" di leggi del "contrappasso" per punire presunti colpevoli...della disperazione. <BR/>(Leggi "eguali per non eguali", tributo di tutti al comodo di pochi, una "giustizia" che colpisce le colpe inevitabili del povero, i delitti "della miseria e della disperazione"): Cesare Beccaria, che dopo quasi due secoli e mezzo continua a rivoltarsi... <BR/>E per distrarre ....si cavalca il caso Englaro con manifesta ipocrita sensibilità frammista a cinismo e sadismo. Un mix di “sentimenti” dettati da posizioni ideologiche e di contrapposizione politica: i sinistri buonisti/lassisti e i destri - col “destro” (aggionato) - pragmatici/cattivi? <BR/>Ma in questo caso il tutto sembra ribaltato...se non annullato dal sondaggio di Mannheimer di parità, e che - se si ritiene attendibile - in chiave di lettura politica non rispecchia la maggioranza (colpa dei “franchi tiratori” ipocriti e demagoghi?).------E per le altre 3.000 “Eluane” che fare: un gruppo di sostenitori dello spiraglio/speranza (nel miracolo) di vita “comunque”, vada a visitare 8-9 di queste persone al giorno e dopo un anno esatto ne riparliamo (magari anche del conflitto d'interessi) sul da farsi seriamente, e non solo a fini strumentali/speculativi. Dopo la manomissione invasiva del corpo della ragazza si sta praticando il maltrattamento dell'anima di chi con totale sofferenza da anni gli sta accanto, Nel paese famoso per reticenza e omertà mafiosa, guai a chi si espone, a chi denuncia, a chi lava i panni sporchi in piazza, in Parlamento...<BR/>mentre chi ha praticata l'eutanasia (in silenzio!) ora può raccontarla (reato prescritto?) in pubblico, in tv! PS: L'ex ambasciatore Usa Mel Sembler, proprietario di una catena di supermercati ha retto la durata del mandato...per una certa affinità con Berlusconi? <BR/>Mentre Spogli si è scrollato i panni di dosso? Dopo aver espresso giudizi a dir poco impietosi e disastrosi in merito a scuola ed economia. Strano perché s'era fatto rimettere a nuovo il forno a legna per le pizze, da offrire ai giornalisti americani (ospiti nel settembre 2007) spiegando loro: "La pizza è l'imblema culinario del Belpaese...fa riunire e incontrare le persone perché piace a tutti". Mah! Non più "Pizza connection"?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-82471070755339293852009-02-09T00:04:00.000+01:002009-02-09T00:04:00.000+01:00Ogni volta che si parla di clandestini, a me torna...Ogni volta che si parla di clandestini, a me torna in mente una frase letta tanto tempo fa (la lega nord era appena agli albori) su un cartello. Lo portava un extracomunitario africano (in una manifestazione) e diceva: NON HO SCELTO DOVE NASCERE, VOGLIO POTER SCEGLIERE DOVE VIVERE.<BR/>Ero una ragazzina allora, ma quella frase letta di striscio (in TV) mi è rimasta sempre nella testa.<BR/>Sono nata in Italia (da genitori italiani), sono quindi italiana. Amo vivere qui (anche se talvolta alcuni –vd. ad es. l’attuale governo- rendono, per i miei gusti, l’atmosfera un po’ pesante). Però è solo frutto del caso (e della fortuna !) se sono contenta di essere nata dove sono nata. Non merito mio.<BR/>Mi piacerebbe trovare un argomento (convincente) per dire a quell’africano: hai torto, io ho più diritto di te a stare qui. Perché in fondo, ciò che scrive Marco Maggi (commento 6 febbraio 2009 14.02) esprime sensazioni vere. Lui sostiene che “Non possiamo accogliere tutti in Europa …”; saranno i media, sarà quel che sarà, la sensazione che siamo un po’ affollati è diffusa ... e, soprattutto in questo periodo di crisi, confesso che talvolta prende anche me.<BR/>Però non ce n’è; io non ne ho trovati; non esistono argomenti (convincenti !!!) per provare a quell’africano che ha torto. Perché se riteniamo vero che tutti gli uomini sono uguali, le parole di quell’uomo (africano) contengono tutte le ragioni del mondo.<BR/>Si possono confutare quelle parole solo rinnegando che tutti gli uomini sono uguagli. Ma malgrado le paure e le incertezze che mi prendono quando guardo il mondo attraverso gli occhi dei media, io non posso abdicare a quella convinzione/aspirazione. Non perché io sia “buonista”, ma semmai al contrario, spinta da un egoistico moto di interesse.<BR/>Infatti, in un mondo che rigetta il concetto di uguaglianza tra gli uomini, io avrei parecchie difficoltà a sopravvivere. Un mondo così può piacere solo a chi ritiene di essere particolarmente forte, o intelligente, o bello, o a chi piace passare la vita a lottare per prevalere sugli altri; è insomma un mondo fatto a pennello per i presuntuosi (nella vita si incontra sempre qualcuno di più forte !!!)<BR/>Io invece ho tutto da guadagnare a vivere in un paese che riconosce il principio che "tutti gli uomini sono uguali". Ma se voglio mantenere vivo quel principio, non riesco a dare torto alle parole di quell’africano.<BR/><BR/>Ergo mi risulta incomprensibile il concetto di “clandestino”.<BR/>Probabilmente in molti (tutti ?) penseranno che sono fuori di senno. Mi si dirà che tutte le nazioni del mondo funzionano così. Riconosco che è vero; ma è anche vero che tanti torti non fanno una ragione.<BR/><BR/>Di argomenti per sostenere che le nazioni devono limitare le entrare dei "non autoctoni" se ne possono trovare tanti. Ma quando mi immagino di trovarmi di fronte quell’uomo ed al suo cartello, mi appaiono tutti privi di forza e significato.<BR/> <BR/>Detto questo, non mi dilungo oltre e lascio (a chi ne ha voglia) immaginare il mio grado di contrarietà a questa legge.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-90183047121963001812009-02-08T20:05:00.000+01:002009-02-08T20:05:00.000+01:00@ Baron Litron - 8 febbraio 2009 11.06Ringrazio pe...@ Baron Litron - 8 febbraio 2009 11.06<BR/><BR/>Ringrazio per la interessantissima lettura della veriosione classica del Giuramento di Ippocrate.<BR/><BR/>Solo due commenti.<BR/><BR/>Primo. Eutanasia. Interrompere una terapia non e' "provocare deliberatamente la morte" (testo moderno) ne tantomeno somministrazione di "farmaco mortale" (testo classico), quanto invece un profondo rispetto "rispetto della vita e della persona" (testo moderno) nonche' delle norme giuridiche (testo moderno). <BR/>Si', signori miei, in Italia un paziente, o chi ne ha la responsabilita' legale, puo' chiedere l'interruzione di una terapia (ad esempio l'idratazione artificiale). Mi corregga Giudice Lima se sbaglio, ma mio padre, che quel giuramento l'ha prestato, non aveva dubbi in proposito. (Si', mi sto palesemente riferendo ad Eluana Englaro, Piergiorgio Welby prima di lei, e tanti altri ancora, a cui e' stato negato il diritto di una morte dignitosa, una morte che loro stessi desideravano).<BR/><BR/>Secondo. Aborto. Se volessi fare il puntiglioso potrei dire che praticare un'operazione chirurgica non e' "somministrare un medicinale abortivo" (testo classico), ma sarebbe un commento quantomai stupido. Invece preferisco pensare che il concetto di vita sia cambiato. O meglio ancora che sia cambiato il concetto di paziente. Che siano cambiate le priorita' sociali. <BR/>Sul cambiamento si puo' essere d'accordo o meno, ma il popolo italiano si e' gia' espresso in merito con un referendum (17 maggio 1981). Nessuno vieta di proporne un'altro: che si consulti di nuovo il popolo se si vuole cambiare lo stato di fatto. (Come con il nucleare, altro argomento su cui ci siamo espressi con referendum popolare).<BR/><BR/>Massimo FierroNeXuShttps://www.blogger.com/profile/03032269252665767365noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-51507337283086747872009-02-08T19:43:00.000+01:002009-02-08T19:43:00.000+01:00Per Baron Litron (commento delle 11.06) Carissimo...Per Baron Litron (<A HREF="http://toghe.blogspot.com/2009/02/i-medici-che-denunciano-i-pazienti.html?showComment=1234087560000#c2802559763261596408" REL="nofollow">commento delle 11.06</A>) <BR/><BR/>Carissimo Amico,<BR/><BR/>grazie delle Sue attente riflessioni che, come sempre, arricchiscono il nostro dibattito.<BR/><BR/>Con riferimento alle obiezioni che mi pone, Le sottopongo risposte articolate su due punti.<BR/><BR/>Il primo riguarda lo schema interpretativo che ho proposto nel mio scritto.<BR/><BR/>Fermo restando che la legge di cui parliamo è ancora in itinere e che per giudicarla definitivamente bisognerà attendere che l’iter parlamentare sia concluso, i miei riferimenti sono stati l’art. 365 del codice penale - che ho riportato testualmente nel mio scritto - e l’OBBLIGO del segreto professionale dei medici, del quale non ho parlato (e me ne scuso), per brevità, ma che è il punto di partenza di tutto il ragionamento.<BR/><BR/>La regola è che il medico ha L’OBBLIGO giuridico di TACERE tutto ciò che apprende per ragione della sua professione, tranne ciò che una qualche legge lo obbliga a dire.<BR/><BR/>Il codice penale fa obbligo di referto ai medici quando emergono “casi che possono presentare i caratteri di un delitto pel quale si debba procedere d’ufficio”, TRANNE che il referto possa esporre al rischio di un procedimento il paziente.<BR/><BR/>Per comprendere quale sia la logica di questa cosa, propongo un altro esempio.<BR/><BR/>Immaginiamo che ci sia un pazzo che uccide.<BR/><BR/>E immaginiamo che a un certo punto costui si renda conto di essere malato (spesso i malati di mente non hanno “coscienza di malattia”).<BR/><BR/>Costui potrebbe desiderare rivolgersi a uno psichiatra che possa aiutarlo a controllare la sua malattia e addirittura a curarla.<BR/><BR/>Costui, però, non vuole rischiare di essere scoperto come assassino con tutto ciò che ne consegue.<BR/><BR/>La domanda è: la nostra società preferisce che costui provi a farsi curare rinunciando (la società) ai vantaggi investigativi che deriverebbero dalle informazioni che lo psichiatra avrebbe oppure preferisce che il pazzo resti pazzo e pericoloso senza potersi avvalere dell’aiuto di un medico?<BR/><BR/>O, venendo a un esempio diverso e più “popolare”, immagini un uomo che ha contratto una malattia venerea e ha bisogno di un medico per curarsi. Secondo Lei costui può rischiare che il medico racconti dell’origine della sua malattia, così che la moglie scopra l’adulterio?<BR/><BR/>Vede, mio sinceramente caro amico (peraltro della prima ora di questo blog ), io credo che un sistema giuridico sia una cosa molto delicata e mi spaventa che oggi venga “maneggiato” solo secondo la logica dei sondaggi e dei talk show.<BR/><BR/>Il secondo ordine di considerazioni riguarda il fatto che la “facoltatività” della scelta del medico che Lei evidenzia è, a mio modesto parere, l’ennesima mistificazione della stampa o della comunicazione del potere.<BR/><BR/>Per un verso, infatti, se ciò che ho esposto fin qui in diritto fosse vero (e, mi creda, a questo punto io in diritto non sono più sicuro di nulla, per quanto studi e ristudi), il medico non ha alcuna facoltatività, ma il dovere di tacere quando non ci sono di mezzo reati e il dovere di parlare quando ci sono di mezzo reati e la clandestinità sta per diventare reato.<BR/><BR/>In ogni caso, poi, sarebbe del tutto inaccettabile che la scelta del medico fosse facoltativa, per due ragioni.<BR/><BR/>La prima è che la logica che ho esposto sopra e che ispirava il nostro ordinamento fino a prima del ritorno di Barbarossa presuppone che io paziente SIA CERTO che il medico a cui mi sto rivolgendo NON POSSA denunciarmi e che questa certezza ce l’abbia PRIMA di andare da lui. E sotto questo profilo anche solo pubblicizzare il rischio di denuncia allontanerà dai medici le persone meno competenti sotto il profilo giuridico e, fra queste, certamente i clandestini poveri (perché bisogna sapere che ci sono anche “clandestini ricchi”, ma questi “non disturbano”).<BR/><BR/>La seconda è che, se il medico potrà scegliere a sua discrezione, scatteranno i ricatti e i medici “alternativi” dei quali tanti qui hanno scritto nei loro commenti. Si creerà, in sostanza, una medicina “parallela” di medici “affidabili”, ovviamente a caro prezzo, con ulteriore assoggettamento dei clandestini ai ricatti e abusi che già i “bravi italiani” gli infliggiamo in grandissima abbondanza: basti citare per tutti il noto caso di un Commissario capo della Polizia di Stato che costringeva numerose straniere a fare a lui e a un suo amico (proprietario di un albergo) favori sessuali sotto la minaccia, in caso di rifiuto, di espellerle.<BR/><BR/>E d’altra parte, s’immagini nel caso dell’adulterio che Le ho appena fatto se il medico potesse decidere a sua scelta se “parlare” o no. Pensi a quanti bei ricatti si potrebbero fare.<BR/><BR/>Tornando alla legge approvata per ora solo al Senato, ciò che è stato fatto è stato sopprimere il 5° comma dell’art. 35 del D.L.vo 25 luglio 1998, n. 286.<BR/><BR/>La norma soppressa dispone oggi testualmente: «L’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano».<BR/><BR/>In sostanza, dal punto di vista del rapporto con il medico quanto a dovere di segretezza e a obbligo o no di denuncia, la norma in questione equipara lo straniero al cittadino italiano.<BR/><BR/>Questo è ciò che impone la Costituzione, che disciplina quello alla salute come un diritto di CHIUNQUE e non solo del “cittadino” e tratta ogni essere umano ugualmente, senza discriminazioni di sesso, religione, cittadinanza, eccetera.<BR/><BR/>Abrogata la norma che ho riportato sopra, i casi sono due. O, come io penso si debba fare, i giuristi noteranno che l’abrogazione di quella norma non cambia la sostanza delle cose.<BR/><BR/>E in questo caso bisognerà, per un verso, rassegnarsi al fatto che ancora una volta i nostri politicanti strilleranno dicendo che i giudici non applicano le loro leggi, senza prendere in considerazione l’ipotesi che loro non sanno come si dovrebbero fare per ottenere i risultati che vogliono, e, per altro verso, si dovrà prendere atto che tutto l’entusiasmo propagandistico con la quale la Lega e i suoi complici hanno gridato vittoria per questa novità legislativa è solo “propaganda di regime”.<BR/><BR/>Oppure, se si dovesse ritenere che questa abrogazione cambi qualcosa, saremmo davanti a una evidente discriminazione fra “cittadini” e “stranieri” in una materia – la salute – nella quale questa discriminazione è incostituzionale e oggettivamente criminale.<BR/><BR/>Come ho scritto all’inizio del mio articolo, la questione è come si comportano gli uomini nei momenti di crisi: se rispettando gli altri uomini in quanto tali oppure introducendo indebiti distinguo.<BR/><BR/>Sotto questo profilo ho usato l’espressione “razzismo”.<BR/><BR/>So che noi due sul punto abbiamo - rispettosamente - opinioni diverse.<BR/><BR/>La mia è che il concetto di “razzismo” riguarda ogni forma di discriminazione ingiusta.<BR/><BR/>Mi permetto questa interpretazione per così dire “estensiva” del concetto, perchè io credo che la storia della “razza” sia sempre stata un imbroglio. Ossia che dietro la scusa della differenza di razza c’è sempre stato un altro motivo che induceva alla discriminazione.<BR/><BR/>In sostanza che tutti i “razzismi” hanno questo in comune: di dare alibi – con i più diversi espedienti: il colore della pelle, la religione dell’uno o dell’altro, il sesso, l’etnia, ecc. - a discriminazioni che violano l’uguaglianza di tutti gli uomini dinanzi a Dio – per chi, come me crede che a Lui dobbiamo rendere conto – e dinanzi alla legge – per chi, come me, crede che la legge, se non è “uguale per tutti” non è “legge” nel senso che ho sempre creduto io, ma nel senso in cui la intendevano Hitler o Stalin: uno strumento del potere contro gli uomini.<BR/><BR/>Gli americani tenevano soggetti i neri non per ragioni di razza, ma per ragioni di vantaggio economico.<BR/><BR/>Hitler ce l’aveva con gli ebrei non per ragioni di razza, come sosteneva, ma per suoi calcoli economico/politici.<BR/><BR/>Lo stesso sta accadendo in Italia in questi giorni.<BR/><BR/>Comprendo e rispetto, ovviamente, la Sua diversa visione di questa cosa e ho risposto non per polemizzare in alcun modo, ma per fare procedere ulteriormente il nostro dialogo che, per me, è sempre motivo di arricchimento.<BR/><BR/>Colgo l’occasione per scusarmi con Lei per alcune mancate risposte ad altri Suoi quesiti sotto altri post, ma questo è un periodo per me davvero difficile, nel quale il tempo di cui dispongo è ridotto al lumicino.<BR/><BR/>Un saluto sinceramente caro e un grazie per la Sua cortesia e pazienza.<BR/><BR/>Felice LimaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-58714278729142881802009-02-08T17:22:00.000+01:002009-02-08T17:22:00.000+01:00Nn solo molti eviteranno di farsi curare per paura...Nn solo molti eviteranno di farsi curare per paura della denuncia.. Ma come sappiamo di fronte a divieti e restrizioni si pongono spesso problemi legati ai mercati neri.. e non penso sia da escludere la possibilità che ciò possa avvenire anche in questo caso con la prestazione clandestina di cure mediche. Combattono la clandestinità favorendo la clandestinità..Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-22309246882581898882009-02-08T16:44:00.000+01:002009-02-08T16:44:00.000+01:00Caro baron litron, non intendo sostituirmi a Felic...Caro baron litron, <BR/>non intendo sostituirmi a Felice Lima per la risposta al suo commento, ma ci tengo a dire cosa ne penso se avrà la cortesia di ascoltarmi/leggermi.<BR/><BR/>Quello che lei scrive sarà anche vero dal punto di vista formale, ma rimane il fatto che mediaticamente il senso che si vuole lasciar passare non è quello che lei sottolinea.<BR/><BR/>Magari un medico avrà l'accortezza d'informarsi sui propri diritti-doveri (lo spero, ma non ne sono poi così sicura, non è una laurea che dà automaticamente cultura, sensibilità, intelligenza e soprattutto coscienza), però un clandestino rimane una persona fuori dell'accesso alle informazioni, con difficoltà evidenti di comunicazione e integrazione.<BR/><BR/>Qui il punto è sopratutto <B>come</B> si fanno le cose che si vogliono fare, poi possiamo anche discutere se sono giuste o no.<BR/><BR/>Ad esempio si può costruire una centrale nucleare, un termo-valorizzatore, un ponte sullo stretto, una TAV, una diga sul Vajont, se <B>onestamente</B> s'interpella e si tiene conto del profitto a lungo termine, delle relazioni tecniche e soprattutto delle esigenze della cittadinanza che vive su quel territorio, rendendola partecipe e protagonista di un dibattito sostanziale e non formale.<BR/><BR/>Il problema è che da noi questo stramaledetto stato è sempre imbottito di un paternalismo da padre-padrone. <BR/>Lo è stata, quando esercitava il suo dominio e lo è ancora la Chiesa, lo era la Monarchia, lo è stata la dittatura fascista, lo è, ad oggi, questa strampalata e improponibile "democrazia".<BR/><BR/>Nessuno di tutti coloro che hanno governato questo paese, dal tempo dei tempi, si è mai posto come un educatore capace di far crescere la coscienza civica dei propri cittadini. <BR/>Il risultato è innegabile e sotto gli occhi di tutti quelli capaci di guardare.<BR/>Io credo fermamente nella responsabilità personale, ma ci sono vari livelli anche per quella e delle distinzioni si devono fare.<BR/><BR/>In quanto al giuramento di questo benedetto Ippocrate, quello che lei ha riportato è certamente l'originale, ma la società si evolve negli usi, nei costumi e nel modo di affrontare tematiche tanto delicate, quanto importanti del vivere sociale.<BR/><BR/>Ognuno può pensarla come vuole, ma per creare una democrazia che sia tale va rispettata innanzi tutto l'esigenza di libertà di tutte le minoranze, se non lede la libertà personale di una maggioranza.<BR/><BR/>Quindi lei, o chiunque altro è contrario all'aborto, è libero di non abortire, ma chi vuole o meglio ha la necessità, deve poterlo fare liberamente senza subire la dispotica e offensiva interferenza (in questo caso di minoranze) di gruppi che urlano ad uno scandalo morale, come se la morale religiosa fosse unica, assoluta e dominante su tutto.<BR/><BR/>Medesima cosa vale per l'eutanasia o per la fecondazione assistita o per tutti quegli argomenti che riguardano scelte che vanno a toccare la sfera personale di ognuno.<BR/><BR/>L'atteggiamento di queste dispotiche minoranze o maggioranze che siano, è in tutto e per tutto uguale agli insegnamenti che hanno ricevuto. Inevitabilmente!<BR/><BR/>Perciò sono convinta che il paragone finale che lei introduce, tra chi come il presidente del consiglio tenta di sondare mediaticamente come reagiranno le "pecore belanti" chiamate per convenzione e convenienza cittadini ad un eventuale, ed ormai già progressivo, colpo di stato e chi invece democraticamente si è battuto per ottenere (con fatica, lacrime e sangue) delle libertà personali, non solo non è calzante, ma è assolutamente fuorviante.<BR/><BR/><BR/>Con stimaCinziahttps://www.blogger.com/profile/11006034484883390798noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-5633076734220089262009-02-08T16:30:00.000+01:002009-02-08T16:30:00.000+01:00Per Anonimo delle 17.35.Non so chi tu sia ma, in e...Per Anonimo delle 17.35.<BR/>Non so chi tu sia ma, in effetti, ti devo dare atto che in vita mia ho sempre cercato di seguire il tuo motto “forte con i deboli e debole con i forti”. Non so, però, per quale diavoleria della natura mi son ritrovato sempre sconfitto insieme ai deboli! Nel caso in cui dovresti essere il “falso” razzista offeso perché additato di disconoscere il sentimento della vergogna, non comprendo il nesso. Considerato che sei talmente forte da accettare giudizi (e forse anche consigli) soltanto da “Colui Che Tutto Puote”. <BR/>bAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-55771700338141575472009-02-08T11:53:00.000+01:002009-02-08T11:53:00.000+01:00Questa legge ci ricorda, come ai tempi del fascio ...Questa legge ci ricorda, come ai tempi del fascio quando alcuni cittadini denunciavano al regime gli ebrei o chi sembrava poterlo essere, intere famiglie vennero rastrellate, poi tutti conosciamo l'epilogo, allora la giornata della memoria nulla insegna!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-28025597632615964082009-02-08T11:06:00.000+01:002009-02-08T11:06:00.000+01:00carissimo giudice Lima,il suo articolo è correttis...carissimo giudice Lima,<BR/>il suo articolo è correttissimo nella forma e nella sostanza, come sempre d'altronde, ma è fondato su un errore sostanziale che appare nelle prime righe, errore che lo invalida totalmente.<BR/><BR/>Lei scrive: "il Senato della nostra Repubblica ha approvato una legge che prevede che i medici <B>debbano</B> denunciare gli stranieri clandestini che si rivolgano a loro per essere curati."<BR/><BR/>ebbene, la legge non prevede affatto che i medici debbano denunciare, semplicemente abroga la proibizione di denuncia che vigeva prima.<BR/><BR/>ora, non voglio pensare di vivere in un paese dove effettivamente "ciò che non è proibito è obbligatorio", e di conseguenza m'illudo di credere che il medico vorrà valutare, in coscienza e in relazione alla patologia che sarà chiamato a curare, se sarà o meno il caso di segnalare alle autorità lo stato di clandestinità del paziente.<BR/><BR/>se gli capita un muratore clandestino con una gamba rotta forse no, anche se la segnalazione potrebbe portare a scoprire situazioni di lavoro nero e di mancato rispetto delle norme di sicurezza. se gli capita la bambina dell'esempio da Lei riportato, probabilmente no, perché nulla, se non una sua personale convinzione, potrebbe giustificare la segnalazione.<BR/><BR/>ma se gli capita tubercolotico io spero di di sì, visto che è OBBLIGATO a farlo nel caso fosse un italiano, e sa benissimo che il bacillo di Koch, lui sì non si fa problemi di razza, sesso o religione dell'individuo che va a infettare.<BR/><BR/>in sostanza, fa parte dei doveri del medico anche la valutazione delle conseguenze della patologia sul resto della popolazione, e la segnalazione di alcune situazioni alle autorità può proprio servire per scongiurare queste conseguenze.<BR/><BR/>altra considerazione invece va fatta su chi, malato gravemente, eviti le cure per timore di conseguenze personali, legali o finanziarie. sia egli un latitante, un clandestino o semplicemente abbia paura del costo, delle costrizioni o del dolore delle cure, se antepone alla propria incolumità l'integrità del portafoglio o il desiderio di rimanere invisibile allo stato, è giusto che subisca anche le conseguenze della propria libera scelta (libera scelta ce fa da specchio alla libera scelta del medico sopra indicata) ed entri a pieno titolo tra i candidati al <A HREF="http://www.darwinawards.com/" REL="nofollow">premio Darwin</A>.<BR/><BR/>per concludere, Lei dice che il provvedimento adottato dal senato è razzista. ora, evito i ripetere per l'ennesima volta quanto sia facile e stupido l'uso di quest'ultimo epiteto alla moda.<BR/>mi chiedo soltanto se anche Francia ed Inghilterra siano da considerarsi paesi razzisti, visto che negli ordinamenti di entrambe le nazioni la norma è presente da diverso tempo. e anche mi chiedo coma debba considerarsi la Germania, dove invece vige, lì sì, l'OBBLIGO di denuncia da parte del medico...<BR/><BR/>p.s., @Vincenzo Scavello, che riporta il giuramento d'Ippocrate, consiglierei anche di leggerlo nella versione originale:<BR/><BR/>Testo "classico" del Giuramento Ippocratico.<BR/><BR/>Giuro per Apollo medico e per Asclepio e per Igea e per Panacea e per tutti gli Dei e le Dee, chiamandoli a testimoni che adempirò secondo le mie forze e il mio giudizio questo giuramento e questo patto scritto. <BR/>Terrò chi mi ha insegnato quest' arte in conto di genitore e dividerò con Lui i miei beni, e se avrà bisogno lo metterò a parte dei miei averi in cambio del debito contratto con Lui, e considerò i suoi figli come fratelli, e insegnerò loro quest'arte se vorranno apprenderla, senza richiedere compensi né patti scritti. <BR/>Metterò a parte dei precetti e degli insegnamenti orali e di tutto ciò che ho appreso i miei figli del mio maestro e i discepoli che avranno sottoscritto il patto e prestato il giuramento medico e nessun altro. <BR/>Scegliero' il regime per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, e mi asterrò dal recar danno e offesa. <BR/><B>Non somministerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un' iniziativa del genere; e neppure fornirò mai a una donna un mezzo per procurare l'aborto.</B><BR/>Conserverò pia e pura la mia vita e la mia arte. <BR/>Non opererò neppure chi soffre di mal della pietra, ma cederò il posto a chi è esperto di questa pratica. <BR/>In tutte le case che visiterò entrerò per il bene dei malati, astenendomi ad ogni offesa e da ogni danno volontario, e soprattutto da atti sessuali sul corpo delle donne e degli uomini, sia liberi che schiavi.<BR/>Tutto ciò ch'io vedrò e ascolterò nell'esercizio della mia professione, o anche al di fuori della della professione nei miei contatti con gli uomini, e che non dev'essere riferito ad altri, lo tacerò considerando la cosa segreta. <BR/>Se adempirò a questo giuramento e non lo tradirò, possa io godere dei frutti della vita e dell' arte, stimato in perpetuo da tutti gli uomini; se lo trasgredirò e spergiurerò, possa toccarmi tutto il contrario.<BR/><BR/>posto che il punto 12, da Lei segnalato e rimasto immutato, non si applica necessariamente alla fattispecie (per le ragioni che ho esposto sopra), <BR/>Lei si chiede se:"chi è aduso a cambiare la Costituzione dalla sera alla mattina, non pensate possa cambiare, anche, il Giuramento d'Ippocrate?" ora, provi invece a chiedersi chi e perché ha modificato il giuramento in un punto MOLTO più fondamentale, eliminando nel testo moderno le parole che ho evidenziato.....baron litronhttps://www.blogger.com/profile/14067544887205415620noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-21633762654622585912009-02-08T10:23:00.000+01:002009-02-08T10:23:00.000+01:00Cari amici blogger di UGUALE PER TUTTI, l'ho scrit...<B>Cari amici blogger di UGUALE PER TUTTI, l'ho scritto e lo ripeto: il giudice Lima usa il lemma BESTIA solo per richiamare la parte animalesca che è in ognuno di noi e che solo la civilità, la conoscenza che ne è la matrice, la cultura e la scolarizzazione possono tenere a bada.<BR/>Niente a che fare con gli altri animali che, ancora e per quanto sono riusciti a sopravvivere alla presenza dell'uomo, popolano il pianeta assieme all'animale UOMO.</B>LUIGI A. MORSELLOhttps://www.blogger.com/profile/00738190835326712679noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-33374920991772072972009-02-08T07:35:00.000+01:002009-02-08T07:35:00.000+01:00@Marco Maggi - Scrviesti: "Perche la Nigeria espor...@Marco Maggi - <BR/>Scrviesti: "Perche la Nigeria esporta generi alimentari? E in Congo perche non creano benessere con le risorse che hanno?"<BR/><BR/>Il problema sta in quel modello di societa' tanto caro al mondo "civilizzato" e "occidentale" (dove sia poi l''occidente su una sfera...), in cui la richezza personale vince su tutto. Lo stesso modello che ha portato alla grasvissima crisi finanziaria che ci e' calata adosso "dal nulla", lo stesso modello che vorrebbe che un medico denunciasse un suo paziente perche' clandestino ma non perche', magari, italiano e ladro, o italiano e stupratore o anche immigrato regolare e assassino.<BR/><BR/>E' colpa di poche, pochissime persone native e della maggior parte dei paesi occidentali, non certo della maggior parte della popolazione che vive nella miseria piu' assoluta. La risposta sta nel sapersi adattare alle risorse che ci sono, non nel cercarle altrove, perche' la Terra ha una superficie limitata.<BR/><BR/>@ Filippo, Anconca - 6 febbraio 2009 11.29 - <BR/>Scrivesti: "razzista ti ci fanno diventare loro...su 10 delitti 8 sono o rumeni o albanesi o altro."<BR/><BR/>Questo e' tutto da provare. Magari il sentire comune e' quello che dici tu, perche' e' abbastanza normale avere paura del diverso, specialmente se di colore diverso o con diverse abitudini. Da quello che so, pero', le statistiche dicono proprio il contrario di quello che affermi tu.<BR/><BR/>Scrivesti: "senza fare troppe lungaggini o si sceglie la via della certezza della pena(e lo si fa sul serio)o ppure sta gente se ne deve andare e anche alla svelta"<BR/><BR/>Bene. Io vorrei la certezza della pena anche per quelli come il carissimo Presidente del Consiglio Cavalier Silvio Berlusconi, che per i reati commessi non ha mai pagato per via di prescrizioni, leggi dell'ultimo minuto ("Eh, ma se in quel particolare decreto ci finisco pure io, mica e' colpa mia!"), amnistie, e che si puo' permettere di pagare centinaia di milioni un avvocato inglese perche' menta su di lui, mentre la maggior parte degli italiani non ce la fa ad arrivare a fine mese.<BR/><BR/>@ Anonimo "razzista" (che razzista non credo che sia, solo un po' confuso).<BR/><BR/>Ho poco da aggiungere a quel che hanno detto meglio di me il giudice Lima e tanti altri commentatori del blog. <BR/><BR/>Voglio solo riportarLa sulla questione "madre che commette peccato di fronte a Dio" non portando la propria figlia in ospedale (mi fa sorridere che nemmeno lo nomini, quel suo Dio... deve proprio essere un fervente cattolico). Ma che succede se questa madre, che lavora in Italia, che puo' sostentare se e la sua bambina con quel lavoro, improvvisamente finisce in carcere o vienre reimpatriata (con la bambina, clandestina pure lei)? Magari la bambina finisce in un orfanatrofio, o diventa una piccola criminale di strada, oppure viene barbaramente violentata nel paese di orgine. Non sono forse questi crimini ben peggiori? Non e' forse giustificata la paura della madre?<BR/><BR/>@ Tutti:<BR/><BR/>Vglio poi raccontare di una discussione tenuta con un amico per meta' tedesco e per meta' americano qualche sera fa. Si discuteva del fatto che molte donne nelle Filippine, per vendetta sui mariti adulteri, stiano adottando la misura della castrazione fatta in casa (un problema non indifferente). Non ricordo come si fini' a parlare di come dovrebbero essere puniti gli stupratori ed io dissi, un po' brillo dopo qualche birra, che nel caso non ci siano dubbi sulla colpevolezza andrebbero castrati eccome (questo perche', a mio modo di vedere e sentire, lo stupro e' persino peggio dell'assassinio). Quell'amico mi guardo' stupito e mi disse: "Tu lo sai vero, che lo stupro non ha niente a che vedere con il sesso, ma con il potere ed il senso di dominazione? Ci sono stati casi di violentatori castrati chimicamente che hanno continuato a violentare usando altro: bastoni, bottiglie, le proprie mani chiuse a pugno." Ed in quel momento ho ricordato del Congo (una delle regioni che si chiamano cosi', per lo meno), dove le donne di tutte le eta' (anche bambine di poche mesi e vecchie) vengono violentate in tutti i modi, poi gli viene puntata una pisota o una canna di fucile all'interno della vagina e gli si spara. Ed il ciclo non ha fine perche' "L'hanno fatto a mia madre/sorella/figlia/nonna, adesso vado a farlo io a loro".<BR/>No, la soluzione sta nel metterli dentro e nella certezza della pena. Nella pena come sofferenza, come lavoro. Il carcere deve essere duro, pur garantendo uno standard di vita adeguato. Niente TV e pranzi gratis, ma lavoro duro (magari in miniera), perche' il carcerato non deve essere un peso per la societa'. Che gli si paghino pure i contributi, cosi' che abbia di che vivere quando uscira', possibilmente cambiato e forgiato dal lavoro svolto in carcere.<BR/>Ricordo di aver visto un servizio di di un carcere italiano in cui una selezione di detenuti sono divenuti mastri pasticceri. Ecco, quello e' un bell'esempio.<BR/>Certo, ci vogliono piu' fondi per le forze di polizia e polizia penitenziaria, e meno "picchiatori fascisti" sempre tra gli appartenenti a queste categorie (mi riferisco, ad esempio, ai fatti di Bolzaneto e della scuola Diaz).<BR/><BR/>Massimo FierroNeXuShttps://www.blogger.com/profile/03032269252665767365noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-45219579814549193492009-02-08T00:39:00.000+01:002009-02-08T00:39:00.000+01:00Sono d'accordo con Valeria, Annamaria e Luciana su...Sono d'accordo con Valeria, Annamaria e Luciana sul fatto che il paragone con il regno animale sia stato improprio.<BR/>La legge, invece, è l'ennesimo delirio razzista, un atto totalmente irresponsabile ai fini della salute pubblica e, cosa che mi sembra assai grave da parte di uno Stato, una trasmissione di responsabilità a soggetti che dovrebbero invece poter essere affaccendati in tutt'altre faccende - cioè salvare delle vite, le nostre. <BR/>Se le forze dell'ordine mancano di uomini e mezzi per contrastare il fenomeno dei clandestini, che li si metta in grado di svolgere il proprio lavoro. Se la Giustizia non può intervenire efficacemente, che gliene si diano gli strumenti. Ma trasformare i medici in delatori lo trovo alquanto ipocrita, oltre che dannoso.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-3940377891844419152009-02-07T21:41:00.000+01:002009-02-07T21:41:00.000+01:00Giudice Lima, purtroppo Lei non conosce le bestie....Giudice Lima, purtroppo Lei non conosce le bestie. <BR/>In quasi tutte le specie viventi, con rarissime eccezioni, la "bestia" accetta serenamente che la femmina scelga un altro maschio (l'uomo non sempre); è vero che spesso ci sono lotte a sfondo sessuale, ma sono quasi sempre ritualizzate e solo in casi rarissimi un rivale uccide l'altro, quasi sempre accidentalmente (i casi in cui succede agli uomini sono molto più frequenti e quasi mai accidentali); quando non c'è cibo per tutti le femmine non vanno più in estro, i branchi si dividono e i più giovani e forti vanno a cercare altrove risorse (sono gli uomini quelli che si ammazzano per accapparrarsi le ricchezze altrui).<BR/>Tra gli animali non esiste lo stupro. Non esiste la violenza "per divertimento". <BR/>L'uomo è il peggiore degli animali, il più crudele e il più violento, anche gratuitamente e non solo a scopo di sopravvivenza o alimentare.<BR/>La bestia non ha un senso morale; l'uomo dovrebbe averlo. <BR/>Propongo che si comincino a chiamare "*****" i cani mordaci, i cavalli che scalciano, le belve che sbranano. Non il contrario. Gli uomini che non sanno comportarsi da esseri umani, come quelli che sono stati eletti a governarci, sono peggiori di qualsiasi animale.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-36287422105247196932009-02-07T21:10:00.000+01:002009-02-07T21:10:00.000+01:00"3)di non compiere mai atti idonei a provocare del..."3)di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente";<BR/><BR/>A quanto pare, invece, oggi i medici, per giurisprudenza, danno la morte. Che sia "dolce" o meno, sempre morte è!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-84975971519380625052009-02-07T20:34:00.000+01:002009-02-07T20:34:00.000+01:00Caro Felice, il gruppo su Facebook "Amici di Felic...Caro Felice, il gruppo su Facebook "Amici di Felice Lima" è arrivato a quasi 200 iscritti !<BR/>Buona continuazione. Ciao - MaxAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-73550446906181220262009-02-07T20:09:00.000+01:002009-02-07T20:09:00.000+01:00Pensierino della sera.In un paese membro della com...Pensierino della sera.<BR/><BR/>In un paese membro della comunità Europea, quando il premier di un paese promuove atti contro i fondamenti della costituzione e pronuncia frasi che sono vilipendio al capo dello stato ed alla costituzione stesa. Forse sarebbe bene che chi è preposto quale garante della COSTITUZIONE, alla quale tutti gli uomini dell'intero consiglio, hanno giurato fedeltà, nelle sue mani, assuma le iniziative necessarie ad impedire lo sfascio della democrazia nata dalla COSTITUZIONE, a seguito della lotta di liberazione dal giogo nazifascista.<BR/><BR/>Sento che siamo al cospetto di all'apologia di reato e del partito fascista ( vedi Il saluto romano ripetuto fino alla nausea dal premier).<BR/><BR/>Temo che una risoluzione interna sia terribilmente improbabile. E comunque disastrosa. Penso che se fosse possibile l'intervento della Corte di giustizia europea o <BR/>la Risoluzion del Consiglio di Sicurezza dell'ONU forse...<BR/><BR/>Certo, consiglio di sicurezza, perchè ne va della sicurezza di tutti.<BR/><BR/>Ormai in pieno delirio,<BR/>Stefano<BR/>GenovaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-87582945447818431502009-02-07T19:21:00.000+01:002009-02-07T19:21:00.000+01:00IL GIURAMENTO D'IPPOCRATE466-377 a.c.Questa è la v...IL GIURAMENTO D'IPPOCRATE<BR/>466-377 a.c.<BR/><BR/>Questa è la versione moderna:<BR/>"Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:<BR/><BR/>1)di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;<BR/>2)di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;<BR/>3)di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;<BR/>4)di attenermi alla mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;<BR/>5)di prestare la mia opera con diligenza, perizia, e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;<BR/>6)di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale ed alle mie doti morali;<BR/>7)di evitare, anche al di fuori dell' esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione;<BR/>8)di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;<BR/>9)di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità condizione sociale e ideologia politica;<BR/>10)di prestare assistenza d' urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità a disposizione dell'Autorità competente;<BR/>11)di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;<BR/>12)di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;<BR/>13)di astenermi dall'"accanimento" diagnostico e terapeutico."<BR/><BR/>Il punto 12 impedisce al Medico qualsiasi Delazione. Ma chi è aduso a cambiare la Costituzione dalla sera alla mattina, non pensate possa cambiare, anche, il Giuramento d'Ippocrate?<BR/><BR/>Non male anche il punto 2.<BR/><BR/>Un AbbraccioVincenzo Scavellohttps://www.blogger.com/profile/04980165695821485920noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-20018896694657038802009-02-07T18:29:00.000+01:002009-02-07T18:29:00.000+01:00Difendiamo la Costituzione con tutti i mezzi.E' l'...Difendiamo la Costituzione con tutti i mezzi.<BR/>E' l'unica garanzia che ci rimane.<BR/>AlessandraAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-14696173510776805752009-02-07T18:11:00.000+01:002009-02-07T18:11:00.000+01:00PER L'ANONIMO DELL3 3,10Penso a Giuseppe. Un uomo ...PER L'ANONIMO DELL3 3,10<BR/><BR/>Penso a Giuseppe. Un uomo semplice,buono,che accetta di sposare una giovane ragazza quando lo Spirito Santo aveva già compiuto il suo prodigio su di Lei nello spirito...e nel corpo. Penso ai dubbi ed alle sofferenze patite da Giuseppe in quel momento, quando rivede Maria che ritorna dal viaggio compiuto per fare visita alla cugina Elisabetta e si rende conto che qualcosa è cambiato in Lei. Giuseppe che decide ugualmente di sposarla per evitare che venisse svergognata di fronte all'intero popolo, e che solo dopo il sogno dell'angelo,il quale gli racconta che cosa è accaduto, trova una spiegazione a quei fatti.<BR/><BR/>L'annuciazione di Maria era un fatto discreto, molto riservato.<BR/><BR/>Come poteva Maria, figlia secondo la tradizione, di Gioacchino ed Anna a convincere la sua tribù di Giuda che nel suo grembo germogliava il figlio di Dio?<BR/><BR/>Se Giuseppe non avesse sposato Maria Vergine, e assunto la paternità del nascituro, probabilmente Maria sarebbe stata lapidata. come è ancora in uso in alcuni paesi monoteisti.<BR/><BR/>Mi chiedo come potremo sopravvivere senza pietà e misericordia. Senza mettere in pratica la solidarietà, condotta alle estreme conseguenze. Ovvero amare il prossimo tuo come te stesso.<BR/><BR/>Lo scenario che è apparso in occasione del G8 a Genova dovrebbe far riflettere. Una esigua popolazione di potenti si rinchide in una cittadella ben fortificata e si contorna di agi e decide il destino del pianeta. Fuori la plebe implorante, chiede pace e giustizia, contornata da feroci black block che aizzano le forze dell'ordine al punto di aizzarle a comportamenti assimilabili a belve assetate di sangue.<BR/><BR/>(pare che nemmeno uno dei black block, sia stato fermato o arrestato).<BR/><BR/>Stefano<BR/>GenovaAnonymousnoreply@blogger.com