tag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post3470822443531864976..comments2024-03-24T13:48:29.817+01:00Comments on UGUALE PER TUTTI: Eluana EnglaroLa Redazionehttp://www.blogger.com/profile/17683857798694263431noreply@blogger.comBlogger77125tag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-25709933973520523192009-03-15T16:49:00.000+01:002009-03-15T16:49:00.000+01:00menici60d15 ha detto...(9 marzo 21.10"Questionario...menici60d15 ha detto...(9 marzo 21.10<BR/>"Questionario immaginario ai magistrati sul testamento biologico"<BR/> Quello di replicare, in un confronto/dibattito e non solo, con un solerte (non questa volta ) e chilometrico sermone è un classico dei tanti predicatori della chiesa vaticana. Che appunto deve prevaricare, anche quantitativamente, con precetti antichi e anacronistici, datati (dopo "secoli...rizzati"). Per la verità anche alcuni magistrati, piuttosto suscettibili (diciamo anche permalosi e/o insofferenti... vedi quelli di Catanzaro o quelli finiti nel mirino del sarcastico PG Dragotto, seppur nel totale anonimato: possibile che non abbiano compreso che l'ironico PG l'abbia fatto per l'interesse della categoria?)sono dalla risposta pronta, scattante, anche quando umilmente dovrebbero zittirsi. La laicità è una sorta di "sdoppiamento" della persona, un dover uscire dall'ego (sum), dal corpo come pare succeda ai soggetti in stato di coma REVERSIBILE, come un giudice terzo, che sentenzia con distacco , senza fede...di parte; è "laico" mons Fisichella sul Brasile e gli ispani sull'aborto ...? non lo è stato, un anno fa, neppure sulla tanto discussa presenza in tv, che di fatto dava ragione a Pannella: "La Stampa ha anticipato di due giorni, rispetto alla conferenza di presentazione di sabato, i dati del Centro d'Ascolto dell'Informazione Radiotelevisiva, in base ai quali dall'elezione di Joseph Ratzinger (19 aprile 2005) il tempo dedicato dal Tg1 al Vaticano è secondo solo a quello dedicato al governo e precede i minuti riservati al presidente del Consiglio e al Capo dello Stato. Tali dati, assoluti e relativi, riguardano le presenze in voce e notizie che hanno per oggetto interventi e spazi del Papa e di autorità vaticane dal 19 aprile 2005 al 14 gennaio 2008. Il confronto viene fatto con i dati delle presenze di altri soggetti istituzionali, quali la Presidenza del Consiglio e la Presidenza della Repubblica. Le diverse statistiche citate dal Tg1 riguardano, invece, esclusivamente il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2007, cioè sono relative al tempo dedicato alle «religioni e alle questioni religiose» nei primi sei mesi del 2007. Mancando sia il periodo dal 19 aprile 2005, sia l’ultimo semestre non smentiscono, dunque, i dati del Centro d’Ascolto, secondo i quali in quattro tg su sei (incluso il Tg1) Benedetto XVI ha avuto più interventi in voce del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano". [GIA. GAL.]-------- Ma il tam tam dei giornalisti per amplificare il messaggio della Cei non è nuovo. Anzi...circa 10 anni fa , Lucio Colletti, parlamentare di Forza Italia (ex Pci) esprimeva pessimismo sulla laicità dello Stato che, se "fagocitato dalla Chiesa", rischiava d'implodere per la gara fra partiti "a candidarsi come la voce del Papa"; "Il laicismo è al collasso"..."anche per l'ambiguità della sinistra che partecipa all'inseguimento della Chiesa...che finisce per incombere come una presenza massiccia e forte"; "...i laici non avranno più voce". Dopo qualche anno è venuto a mancare (?)...<BR/>Due anni dopo...il timbro di voce naturale di protesta degli abitanti di Cesano, per le onde elettromagnetiche di Radio Vaticana, che Bordon voleva ridimensionare, non ottenne nessuna cassa di risonanza da parte del Csx al governo (?): silenzio assordante. <BR/>Utopie da Don Chisciotte, si disse a Palazzo Chigi...salvo Salvi; persino il "verde" Chicco Testa (o testa di Chicco, per Sgarbi) si dissocia da Bordon, l'atea Margherita Hack lo sostiene...a differenza di Veronesi (che lascia il dicastero della Sanità) che si "converte" per guadagnarsi il "purgatorio" dopo lo scontro con la Santa Sede sugli embrioni e il loro utilizzo; mentre Mirabella per aver parlato di "onde malefiche" fu redarguito da un mezzo prete al servizio del mandante occultato tra le alte gerarchie curiali. <BR/>In sostanza alla Chiesa non interessa il corpo (danneggiato dalla onde...) ma l'anima e il Dio...denaro-mediatico.<BR/> E così (sia?) ai primi d'agosto del 2005, il presidente (ora portavoce del Papa)e il direttore generale di Radio Vaticana vengono condannati a 10 giorni di arresto per "getto pericoloso" ("molestie, disturbi e disagi , giuridicamente rilevanti per la propagazione di onde elettromagnetiche)!-----------<BR/> i Biffi, i Ruini, i papi sbagliano anche quando pretendono "reciprocità" da parte di...popoli per loro (con l'alleato politico Berlusconi di "civiltà superiore"??!! costretto ipocritamente a sostenere il caso Eluana con basso profilo etico, e morale!) ritenuti inferiori (infatti vengono trucidati... nel Ruanda 36 preti cattolici furono accusati di genocidio: alcuni rifugiatosi in Italia). Il V/s "errore originario" o "peccato originale" sta nel termine, nella parola cattolico/a (universale?), sta il peccato di presunzione, di depositari (con arroganza) della verità ASSOLUTA, non negoziabile! Sia nello "stesso" contesto del cristianesimo (il cattolicesimo è una delle tante confessioni, la catechesi di una dottrina, di un dogma) che all'interno delle sagrestie,...e quando qualcuno, fuori dal coro, osa denunciare... con un libro ("Via col Vento in Vaticano" 1999, firmato "I millenari" con a capo mons.Luigi Marinelli, in pensione) la sete di potere di alcuni della Curia, viene processato dalla Rota Romana previo sequestro del libro.<BR/>Più giusto e razionale il "relativismo etico", la relatività che mi ricorda la teoria del grande Einstein...che l'ha dimostrata e trasmessa senza imporla. <BR/>Mi parve "provvidenziale" l' aiutino (dall'"alto") del DIONESALVI (?), autore della rubrica "Sombrero" su di un quotidiano che il 28/02/08 intitolava "Tutto è relativo". Parla di Ferrara, "ateo molto devoto...che ha baciato l'anello del papa" e del "relativismo... come uno dei mali del nostro tempo", ma che lui... e afferma: "è una delle conquiste del pensiero più importanti degli ultimi secoli", continua: "la tua idea non è uguale alla mia, ma io mi batterò fino alla morte affinché tu possa esprimerla". E chiosa: "Le parole sono importanti. E bisogna ricordare quella che si oppone perfettamente al relativismo. Si chiama assolutismo".---------------- Nessuno scandalo...se il relativismo fosse inteso a 360° e non a corrente alternata e/o double-face! (mentre scrivo ascolto padre Thomas Reeve, che - appunto - la sa lunga in diplomazia...in collegamento con "In 1/2 ora"). <BR/>Io mi scandalizzo per i soldi "sottratti" in vario modo dai partiti ma anche, o di più, se il 35% su l'8x1.000 versato per scelta alla Chiesa poi con un calcolo (diabolico) del tipo "asso pigliatutto" o "moltiplicazione...)si trsformi di fatto nell' 89,6%! <BR/> Questa è (toria)"quantistica"... RELATIVA ai quanti, però.<BR/>PS Ipocritamete ci si preoccupa (del corpo) in punto di morte e qualora dignitosamente voglia farla finita (raramente); mentre nessuno muove un dito per le migliaia persone (corpi sani!)sulle strade e sul lavoro; si è indifferenti anche verso i suicidi annunziati. Ma guai a chi , umiliato da una condizione vegetativa, vuol "staccare la spina": all'accanimento terapeutico segue il monito della bioetica (troppi, da "grasso che cola", dei tanti Sgreccia), ci si ricorda del valore della vita alla fine (?!) con sentenze severe in nome dei "diritti umani"?; cui non mancano giudiza moralistici della società opulenta e spietata. Il tutto anche ad uso e consumo della scienza applicata (tecnologie!) che ti "uccide da vivo" e che "ti tiene in vita da morto". Con il placet dei Pilati: terreni e dell'Aldilà.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-81752223098421266372009-03-12T01:30:00.000+01:002009-03-12T01:30:00.000+01:00Eluana, don Franco Barbero: “Una Chiesa disumana”<A HREF="http://temi.repubblica.it/micromega-online/eluana-don-franco-barbero-una-chiesa-disumana/" REL="nofollow">Eluana, don Franco Barbero: “Una Chiesa disumana”</A>Besugohttps://www.blogger.com/profile/07080081212778457604noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-74538206153041155352009-03-12T01:17:00.000+01:002009-03-12T01:17:00.000+01:00Eluana è morta, Eluana ora vive (libera parafrasi ...<A HREF="http://donfrancobarbero.blogspot.com/2009/02/ricevo-da-don-paolo-farinella.html" REL="nofollow">Eluana è morta, Eluana ora vive (libera parafrasi di Isaia 53)<BR/><BR/>"Laudato sie, mi signore, per sora nostra morte corporale"<BR/></A>Besugohttps://www.blogger.com/profile/07080081212778457604noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-33778571425793995152009-03-12T00:59:00.000+01:002009-03-12T00:59:00.000+01:00Fango e grida davanti alla morte è un' italia che ...<A HREF="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/02/11/fango-grida-davanti-alla-morte-un-italia.html" REL="nofollow">Fango e grida davanti alla morte è un' italia che non mi appartiene<BR/></A>Besugohttps://www.blogger.com/profile/07080081212778457604noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-13033014167192423252009-03-09T21:10:00.000+01:002009-03-09T21:10:00.000+01:00Questionario immaginario ai magistrati sul testame...Questionario immaginario ai magistrati sul testamento biologico<BR/><BR/>Con le sentenze, come quella che ha permesso la morte di Eluana Englaro, e con gli interventi informali i magistrati stanno avendo un ruolo importante nel processo che sta portando all’introduzione del testamento biologico. Un processo culturale e legislativo che forse non è stato ben definito, nonostante abbia occupato tanto spazio sui media e sui blog. Il presente questionario, che si immagina distribuito a tutti i magistrati, è rivolto a illuminare alcuni dei tanti, troppi, aspetti lasciati in ombra (o attivamente soppressi) dalle forze che hanno animato il dibattito.<BR/><BR/>1) Il testamento biologico sta venendo trattato sotto l’aspetto bioetico, giuridico, religioso, filosofico. Ritiene che tale approccio sia completo, che non sia eccessivamente astratto, e che non tralasci aspetti fondamentali?<BR/><BR/>2) Si è scritto che il “diritto a morire” potrebbe divenire un “dovere di morire”. Di recente un’importante bioeticista britannica, baroness Warnock, ha sostenuto apertamente proprio questo: che i soggetti con l’Alzheimer hanno un dovere di morire, dato il peso che costituiscono per i familiari e per il sistema sanitario nazionale. La possibilità di restare più a lungo biologicamente in vita è dovuta solo in parte a tecnologie mediche, e non coincide con la distribuzione dei consumi medici ottimale per gli investitori. Considera plausibile che crudi calcoli contabili, legati agli enormi interessi sulla spesa medica, e all’invecchiamento della popolazione, abbiano un peso nella questione del testamento biologico ? Le risulta che il motivo economico sia stato adeguatamente preso in considerazione, valutato e discusso, o anche solo sfiorato, dai magistrati che si sono interessati al problema? Ritiene possibile che un movente puramente economico possa essere alla base dell’esplosione mediatica del caso Englaro e dei casi analoghi che sono sorti in altri paesi; ritiene possibile che gli aspetti etici, giuridici, filosofici, religiosi e sociologici mentre occupano tutta la scena non abbiano che un carattere strumentale, o quanto meno derivato (“sovrastrutturale” direbbero i marxisti)?<BR/><BR/>3) Ogni anno muoiono in Italia circa 550.000 persone, delle quali oltre 120.000 per tumore. Nel 2004 circa il 51% dei decessi ha riguardato ultraottantenni. Le persone in stato vegetativo sono circa 1.500. I casi di SLA sono circa 5.000. Il dibattito riguarda il cosiddetto “testamento biologico”, che è di interesse generale. I casi pubblici sulla volontà del paziente a fine vita, come Welby ed Englaro, riguardano però le forme estreme di condizioni patologiche particolari, che sono statisticamente poco frequenti, particolarmente innaturali sul piano clinico, altamente impegnative sul piano bioetico, impressionanti su quello emotivo: la crudele dissociazione totale tra mente e corpo della sclerosi laterale amiotrofica per Welby, che ricorda l’angosciante film “E Johnny prese il fucile”; le persone giovani che sopravvivono a lungo in uno stato vegetativo, come trasformate in piante per una maledizione mitologica o fiabesca, per Eluana. In realtà la grande maggioranza dei testamenti biologici riguarderà non queste singolari lungodegenze, ma i comuni malati terminali e le Rianimazioni, come già avviene da anni in USA. Riguarderà principalmente la durata e la velocità del comune decorso in discesa verso la morte; e solo secondariamente i casi di “agonia statica” come Welby e Englaro; che sono casi molto diversi, sotto tutti gli aspetti, dal comune modo di morire, e dal frequente attardarsi sulla soglia della fine. Non ritiene che un approccio razionale e onesto prima punterebbe a risolvere i problemi di fine vita per la massa dei casi comuni, la routine; e dopo, avendo una base, passerebbe ai casi più rari e difficili, i casi di scuola? Ritiene che sia corretto generalizzare, sul piano logico, etico, legislativo e giudiziario da questi casi particolarissimi ed estremi alla popolazione generale, che nella maggior parte dei casi muore in un ospedale per acuti, in genere in età avanzata, a seguito del precipitare di condizioni legate alle comuni patologie croniche? Non ritiene che stavolta l’espressione tanto abusata “non fare di tutta l’erba un fascio” sarebbe invece pertinente, e che non distinguere in base alla condizione del paziente possa portare a conseguenze inattese? Ritiene che tale generalizzazione sia un caso? Il suo fiuto di inquirente o di giudice le dice qualcosa riguardo alla possibile presenza di una regìa, di intenzioni e interessi non necessariamente leciti che pilotano il dibattito? <BR/><BR/>4) “La questione della “living will” [l’omologo del testamento biologico] non sarebbe mai sorta se le cure terminali non fossero state trasferite negli ospedali e medicalizzate”. Questa elementare affermazione di un medico anglosassone appare essere considerata superflua nell’attuale dibattito. Ritiene che come magistrato, che deve solo applicare la legge, Lei è esentato dal considerarla? La gente, che sul piano epidemiologico nella storia non è mai stata mediamente tanto in salute, visti i casi Welby ed Englaro si sta orientando in direzione di forme di eutanasia; addirittura alcuni stanno pubblicando il proprio testamento biologico con un video su Youtube. Sembra che molti ora temano non più solo la morte, ma temano di fare la morte del sorcio; di finire come quei marinai bloccati in sommergibili che non potevano più risalire, che preferirono suicidarsi. Ritiene come magistrato che ai cittadini stia venendo presentata una scelta equa? Che siano stati correttamente informati sui termini della questione e su tutte le possibili opzioni? Che stiano venendo spaventati e diseducati per poi forse essere frodati? Davanti ad un esposto per la pubblicazione di notizie tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico, o per il pericolo di istigazione al suicidio, avrebbe qualche esitazione, qualche commento non negativo prima di farlo archiviare?<BR/><BR/>5) Ritiene che i magistrati abbiano tenuto sufficiente conto degli effetti mediatici e culturali delle loro decisioni? Che abbiano tenuto in dovuto conto le conseguenze delle loro prese di posizione pubbliche rispetto a fattori economici nascosti, rispetto alla attuale condizione di medicalizzazione delle fasi terminali, e riguardo agli effetti della generalizzazione da casi limite? <BR/><BR/>6) Ritiene che i magistrati abbiano ben impiegato sull’argomento il loro patrimonio di conoscenze dottrinali ed empiriche? Date le sue conoscenze giuridiche, le pare limpida l’espressione “testamento biologico” per delle volontà da assolvere quando il testante è ancora in vita, almeno biologicamente? Ritiene utile e appropriato considerare sul piano giuridico il testamento biologico come una specie di liberatoria (ciò che in pratica è il consenso informato); o provare a vederlo, in una simulazione teorica, come un contratto a titolo oneroso, nel quale gli interessi non sono solo quelli del paziente, ma vi è uno scambio? Come esperto in contratti, non ritiene che possano esserci condizionamenti e interessi nascosti che danneggiano il contraente debole, tanto da rendere il contratto nullo? <BR/><BR/>7) Ritiene che i magistrati abbiano applicato il loro potere istituzionale con pari attenzione sulla tematica del fine vita al di fuori dei casi mediatici come Welby e Englaro? Le risultano indagini sulla qualità delle cure ospedaliere per i pazienti terminali? Crede che tutti i morenti vengano trattati coi guanti come Eluana? Che nella realtà non accada che si muoia negli ospedali in condizioni banalmente terribili?<BR/><BR/>8) Il dibattito è stato rappresentato come uno scontro tra posizioni “laiche” (favorevoli al testamento biologico) e cattoliche (contrarie, o restie). Ritiene che tale dualismo sia esaustivo delle posizioni possibili sul piano teoretico? Ritiene che il dibattito in corso sia realmente rappresentativo di posizioni dottrinali che si rifanno alla cultura laica alta e agli insegnamenti del Vangelo? Immagini una tabella 2x2 sul testamento biologico (o sull’eutanasia), che abbia come intestazione delle 2 colonne “favorevole”e ”contrario”, e come intestazione delle 2 righe “buone ragioni”e ”ragioni immorali”. Saprebbe riempire con delle spiegazioni le 4 caselle “favorevole per buone ragioni”; “contrario per buone ragioni“; “favorevole per ragioni immorali”; “contrario per ragioni immorali” ?<BR/><BR/>9) Ritiene che tutte le 4 possibilità descritte sopra siano state sufficientemente esaminate? Che si possano ridurre alla semplice dicotomia laici/cattolici? Ritiene che ci sia stato un appiattimento su posizioni convenzionali a scapito di altri punti di vista, sgraditi alle parti forti, ma forse non meno importanti e utili per i pazienti? Non ritiene intellettualmente codardo, e poco laico, propugnare la morte per inedia e allo stesso tempo ignorare i temi, più vasti e ben più antichi, dell’eutanasia e del suicidio quando la malattia fa sì che la vita venga percepita come inaccettabile o non più degna di essere vissuta? Forse esiste oggi una patologia iatrogena del fine vita, alla quale è limitato il dibattito in atto: la “agonia statica indotta artificialmente”. “L’incrodato” è l’alpinista fermo su una parete, che non riesce né a salire né a scendere. E’ davvero un sistema civile quello che provoca tali casi di “incrodati” e poi, ritirando le cure, si allontana e li lascia lì? Abbiamo creato un generatore di mostruosità prevedibili, che conferiscono all’eutanasia valore terapeutico? Non ritiene d’altro canto sventato e irresponsabile, soprattutto nel nostro sistema economico “senza pietà e senza sogni” (W. Benjamin), che si tralasci il principio aconfessionale della sacralità del corpo umano, baluardo contro le mai spente pulsioni discriminatorie e omicide della nostra specie (es. le soppressioni a fini eugenetici)?<BR/><BR/>10) Le posizioni laiche hanno per araldi figure come Umberto Veronesi, che dirige istituti clinici e di ricerca strettamente legati alla grande finanza e al profitto; e Ignazio Marino, grande sostenitore degli espianti a cuore battente. Le posizioni cattoliche corrispondono ad un’istituzione, la Chiesa cattolica, che ha anch’essa grandi interessi materiali sul tema, date le migliaia di ospedali cattolici. Ritiene che i due contendenti siano liberi da conflitti d’interesse? Ritiene che ciò che viene presentato come un dualismo insanabile laici/cattolici sia veramente tale sul piano pratico?<BR/> <BR/>11) Nella ridda di pareri, vi è qualche flebile voce che se potesse farsi sentire sosterrebbe che il caso Englaro è un altro esempio di un teatrino laici-cattolici che è ormai consueto su temi di bioetica, e che ricorda i finti litigi che alcuni imbonitori inscenano tra loro per attirare l’attenzione del pubblico e convincerlo ad acquistare un prodotto. Ritiene che dietro le quinte possa esservi una vicinanza tra le forze “laiche” e quelle “cattoliche”, e una convergenza di interessi nell’introdurre presso l’opinione pubblica l’idea della necessità di accorciare le fasi terminali, in una forma più dipendente dai loro interessi che da quelli dei pazienti? Ritiene possibile che entrambi, con stili e accenti diversi, siano interessati ad un controllo di tipo “biopolitico” sulle ultime fasi della vita, e che la scelta tra le due posizioni ufficiali sia in realtà una falsa scelta, con un esito finale simile per il paziente nella gran parte dei casi? <BR/><BR/>12) “Paura di finire come Welby o Eluana, eh? Bene, quando arrivi vicino alla morte se vuoi ti stacco la spina; sempre che io dia l’OK dichiarando le tue condizioni tali da rendere applicabile il testamento biologico [dipende da quanto mi rendi nei due casi]”; “Sacrilego! Non puoi scegliere di morire [ergo sei in mio potere; e ti uso come supporto per lucrose terapie mediche quanto mi pare, in nome della difesa della vita; e siccome dopo il dibattito sul testamento biologico si sa che l’accanimento terapeutico è una brutta cosa, e anch’io lo considero immorale, se - come al mio concorrente laico - mi conviene liberare il tuo posto letto ci vorrà davvero poco, ridotto come sei]. Ritiene che tali posizioni abbiano alcunché a che fare con la trasposizione delle posizioni “laiche” e “cattoliche” nella realtà pratica?<BR/><BR/>13) E’ noto che in medicina non sempre gli interessi del paziente vengono al primo posto. I magistrati favorevoli alle rigide tesi cattoliche ritengono che la medicina praticata nell’ospedalità cattolica si distingua sostanzialmente da quella laica, e che tale differenza comporti una maggiore carità per il paziente, e un maggior rispetto per la persona? Ritengono che le cure negli ambulatori e nei reparti degli ospedali cattolici sono riconoscibilmente diverse da quelli laici, sacrificando vantaggi economici a favore di principi etici e religiosi, e fornendo quindi un fondamento tangibile e universale, nelle opere e non nella fede, alla pretesa della Chiesa di essere guida morale su questi temi? Le risulta una tendenza del clero a esercitare un controllo fine a sé stesso sulle persone, in particolare su quelle istituzionalizzate o in stato di dipendenza?<BR/><BR/>14) La magistratura appare orientata in buona parte sulla posizione “laica”. In un convegno di Magistratura democratica sui casi Welby ed Englaro tenuto presso l’aula magna del palazzo di giustizia di Milano il 16 feb 07 Veronesi ha sostenuto che i laici e i cattolici non sono dotati allo stesso modo, e che i medici “colti e consapevoli” andrebbero dalla sua parte. In effetti “cretino” viene da “chretienne”; molti cristiani appaiono come dei creduloni manovrati da un clero scaltro che mentre si dice portavoce del messaggio di Cristo prospera nel fango di questa terra. Condivide tale giudizio sulla superiorità dei laici? Questo aggregarsi sotto la bandiera di Veronesi è vera laicità o si tratta di posizioni “midcult”, di adepti guadagnati alla causa con la lusinga del titolo chic di “laico”? Ritiene che i “chretiennes” siano solo cattolici, o che ce ne siano tanti anche tra i laici, incantati dalle nuove imposture dei nuovi maghi col camice bianco, e seguaci dei sacerdoti della nuova risplendente religione scientista?<BR/><BR/>15) In USA l’avere compilato un ordine DNR (Do not resuscitate) risulta associato a povertà e ridotta possibilità di accedere alle cure terminali. I magistrati progressisti sono sicuri di stare dalla parte giusta stando dalla parte di Veronesi, cioè di Capitalia, Unicredit, Italcementi etc. ? Sono sicuri di non essere affetti dalla tendenza della sinistra italiana a farsi alfiere degli interessi del grande capitale ? Di non praticare la fine arte degli ex-PCI di cavalcare temi all’apparenza progressisti che in realtà servono interessi reazionari?<BR/><BR/>16) Le capita mai di avvertire una netta differenza e un ampio scollamento tra il dibattito in corso su Eluana Englaro e i sottostanti problemi etici del fine vita? Di provare un senso di nausea per il contenuto e i toni del dibattito, per le fiaccolate pro morte per sete e fame da un lato e i rosari a favore del dominio su un corpo senza persona dall’altro ? Ha l’impressione che i problemi etici reali del fine vita nonostante il gran parlare vengano poco sviluppati, e che anzi siano schiacciati da un dibattito artificioso e grottesco, sostanzialmente rozzo e primitivo, nel quale prendere posizione è ingannevolmente facile? In tal caso, si sente personalmente impreparato sulla soluzione dei formidabili problemi etici reali del fine vita che vengono alla luce una volta rimosso il cumulo costituito dal dibattito mediatico sul caso Englaro?<BR/> <BR/>La redazione di “Uguale per tutti”, nell’introdurre l’editoriale sotto il quale il presente questionario è stato inserito come commento, fa appello alla capacità di farsi domande sul caso Englaro. L’autore del questionario, che risponderebbe affermativamente al punto 16, dispone di un surplus di dozzine di domande sul tema. Ai magistrati che rispondessero al presente questionario verrà inviato su richiesta un questionario omaggio, meno blando, con altre domande sulle responsabilità e gli interessi della magistratura nell’appoggiare l’introduzione del testamento biologico. All’occorrenza si possono preparare questionari con domande specifiche per il pubblico, per gli intellettuali e i bioeticisti, e per i giornalisti e i bloggers che discutono del testamento biologico.menici60d15https://www.blogger.com/profile/11765958977367869927noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-13431322021602113502009-03-09T10:35:00.000+01:002009-03-09T10:35:00.000+01:00Forse arrivo un po' tardi ma guardate cosa ho trov...Forse arrivo un po' tardi ma guardate cosa ho trovato...<BR/><BR/>“L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati ottenuti può essere legittima. Si rinuncia all’accanimento terapeutico. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni spettano al paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o altrimenti a coloro che ne hanno legalmente diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.” <BR/><BR/>Cardinal Joseph Ratzinger, catechismo della Chiesa cattolica, 1994, par. 2278.<BR/><BR/>Come si sposano queste parole con quello che sta succedendo nel nostro paese? Ha cambiato idea? E' stato frainteso? Si usa la religione come paravento per nascondere altro? <BR/>Buona riflessione.<BR/><BR/>Ben ritrovati a tutti<BR/>ConsueloAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-18561545018409785552009-03-06T21:18:00.000+01:002009-03-06T21:18:00.000+01:00Io che sono una foglia d'argento Nata da un albero...Io che sono una foglia d'argento <BR/>Nata da un albero abbattuto qua <BR/>E che vorrebbe inseguire il vento <BR/>Ma che non ce la fa <BR/>Oh ma che brutta fatica <BR/>Cadere qualche metro in là <BR/>Dalla mia sventura <BR/>Dalla mia paura <BR/>E' un volo a planare <BR/>Per esser ricordati qui <BR/>Per non saper volare <BR/>Ma come ricordarlo ora... <BR/>Non sono una signora <BR/>Una con tutte stelle nella vita <BR/>Non sono una signora <BR/>Ma una per cui la guerra <BR/>Non è mai finita <BR/>Non sono una signora <BR/>Una con troppi segni nella vita <BR/>Oh no, oh no... <BR/>Non sono una signoraAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-27773269013385840212009-03-05T19:51:00.000+01:002009-03-05T19:51:00.000+01:00...non sono una signooraaaa.......non sono una signooraaaa....siuhttps://www.blogger.com/profile/08436395966028347005noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-50579985206088207282009-03-05T09:49:00.000+01:002009-03-05T09:49:00.000+01:00Nell'intento di fare chiarezza, ritengo sia necess...Nell'intento di fare chiarezza, ritengo sia necessario precisare che:<BR/><BR/>Il besugo o occhialone, è un pesce tipico ligure dalle carni squisite. Il termine, in dialetto genovese, viene usato anche nell'intercalare tipico in varie forme : quella semplice "t'è in besugo", quella più decisa "t'è proprio in besugo" o quella più colorita "belinun d'un besugo che nu t'è atru". <BR/><BR/>Generalmente viene utilizzato nei confronti di quella persona un po' fessacchiotta che resta stupita di fronte ai casi della vita quasi non vivesse nel mondo reale.<BR/><BR/>Vi garantisco che nel mare e non solo, siamo proprio tanni. <BR/><BR/>Besughi intendo.<BR/><BR/>Saluti<BR/>StefanoBesugohttps://www.blogger.com/profile/07080081212778457604noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-37392260913516302202009-03-04T15:20:00.000+01:002009-03-04T15:20:00.000+01:00Cara Irene, ho capito bene quello che intendi e ti...Cara Irene, <BR/><BR/>ho capito bene quello che intendi e ti ringrazio per averlo espresso con chiarezza. Il problema è che quella per me non è vita, quella è una persona morta che è tenuta in vita artificialmente. E questo è un punto molto delicato, perché con le tecniche che abbiamo e che avanzano, potremo arrivare a tenere in “vita” artificialmente per decine di anni le persone. Si tratta di accettare che a un certo punto è la natura a decidere e non la tecnica. <BR/><BR/><BR/>Ci sono infinite cose che non sappiamo, che non capiamo, e che non possiamo governare. <BR/>Ma nella vita, la cosa più preziosa che abbiamo è la libertà di coscienza, il libero pensiero, il libero arbitrio. Ciascuno di noi ha questa libertà che però è anche un fardello, una responsabilità. <BR/>Infatti molti preferiscono affidarsi a verità preconfezionate e farsi dire da altri in che cosa credere. Conserviamo sempre la nostra autonomia di giudizio, assumendoci la responsabilità delle nostre scelte e delle nostre azioni. <BR/>E’ un esercizio davvero molto difficile, ma è l’unica cosa che rende la nostra esistenza degna di essere vissuta.Annalisahttps://www.blogger.com/profile/04343182108008748114noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-15653011490144388852009-03-04T10:31:00.000+01:002009-03-04T10:31:00.000+01:00la signora Siu,nella sua correttezza e infallibili...la signora Siu,nella sua correttezza e infallibilità, ha "dimenticato" di citare il passo finale dell'intervento che lei reputava "importante":<BR/><BR/>"Irriguardoso Anonimo del 25 febbraio 2009 13.24 Ti prego di accetta il mio benvenuto nella comunità di questo Blog che generosamente accoglie anche i miei strafalcioni"<BR/><BR/>saluti, sorry anche a lei<BR/><BR/>IreneAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-62601948665494487022009-03-04T09:30:00.000+01:002009-03-04T09:30:00.000+01:00Signora Siu,il tono dell'intervento di Besugo era ...Signora Siu,<BR/>il tono dell'intervento di Besugo era evidentemente ironico...ma anche questo, a quento pare, nelle sue granitiche certezze, le è sfuggito. L'intolleranza e la mancanza di rispetto ammantate da tolleranza non sono, a mio avviso, da incoraggiare. E il senso del suo intervento sarà chiaro a chiunque vorrà rileggerlo. E' scritto nero su bianco. Ho concluso il mio intervento con quell'umiltà e disponibilità, oltre che cortesia che a quanto pare, a lei, mancano.<BR/>E con ciò considero conclusa questa spiacevole discussione, scusandomi con Besugo per averlo coinvolto. <BR/><BR/>IreneAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-61270237985103037322009-03-04T08:26:00.000+01:002009-03-04T08:26:00.000+01:00Avrei preferito tacermi per sempre, ma l'accenno f...Avrei preferito tacermi per sempre, ma l'accenno finale di Irene alle sue fatiche fa sorgere un dubbio e azzardare, se posso permettermi, un'ipotesi: che forse non sempre sono focalizzate in modo da centrare l'obiettivo...<BR/>Ad esempio, tutto si potrà dire, ma non che Besugo, nell'evidenziare il 27 febbraio 2009 19.04 le sue considerazioni, quelle che mi erano sembrate importanti, non fosse stato chiaro. Ci aveva messo pure le lettere: a), b) e c).<BR/>Geniale.<BR/>E grande ingenuità, devo riconoscerlo, da parte mia, credere che i riferimenti, cioè 'ste benedette considerazioni da cui ero partita, si capissero al volo semplicemente dal (senso del) mio commento (28 febbraio 2009 17.08).<BR/><BR/>Allora, eccole qua (versione originale):<BR/><BR/>"a) I commenti che compaiono sul sito, sono soggetti a verifica preventiva della Redazione.<BR/><BR/>b) Occorre prenderne atto che il distacco siderale della prosa e del sentire manifesto dell'anonimo, dalla prosa e dal sentire dall'articolo pubblicato dal Professore Stefano Racheli, qualifica il redattore dell'intervento citato.<BR/><BR/>c) Comunque se la Redazione ha accolto l'anonimo del 25 febbraio 2009 13.24, ha fatto bene a dargli questa opportunità, poché anche questo é un modo per confrontarci con il mondo che ci circonda senza sentirci elittari del bel pensiero."<BR/><BR/>Tanti saluti...<BR/>siusiuhttps://www.blogger.com/profile/08436395966028347005noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-18855880060149165462009-03-04T02:43:00.000+01:002009-03-04T02:43:00.000+01:00@ tutti.Il diritto alla vita e alla salute sono di...@ tutti.<BR/><BR/>Il diritto alla vita e alla salute sono diritti dell'individuo. <BR/><BR/>Non spetta allo Stato disporne. Non spetta alla collettività.<BR/><BR/>Se poi vogliamo discutere di ciò che ciascuno sceglierebbe sulla sua vita, della sua vita facciamolo. Ma per favore: non mettiamo in discussione che la scelta spetti a quello della cui vita o salute si discute. <BR/><BR/>Sono due prospettive diverse.<BR/><BR/>C'é qualcuno che riterrebbe di imporrebbe la sua scelta, la sua visione della vita e della morte ad un altro? Che riterrebbe di imporre a qualcuno il sondino coatto?<BR/><BR/>Questa é la reale questione collettiva.<BR/><BR/>Dopodiche, purtroppo, ciascuno resta solo nella sua scelta dolorosa. Sempre che non prevalga l'opinione che lo Stato debba scegliere al posto tuo. <BR/><BR/>Ma allora sarebbe veramente l'orrore.nanni64https://www.blogger.com/profile/05670283872277244772noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-5518659710117854902009-03-03T18:50:00.000+01:002009-03-03T18:50:00.000+01:00"La 'libertà di lasiarsi morire' affermata dalla C..."La 'libertà di lasiarsi morire' affermata dalla Cassazione (il richiamo è alla sentenza n. 21748/07) e difesa dalla Corte costituzionale va in direzione opposta: sale dalla dignità, dalla libertà, dal corpo del singolo su su, fino a dar la scalata al Cielo del potere e dell'istituzione. E là, al cospetto di ogni pretesa d'assoluto, afferma il primato del singolo, del dolore che brucia nell'abisso della sua carne e del suo sangue...<BR/><BR/>In fondo è un problema di difesa della(e)libertà".<BR/><BR/>In fondo, invertendo l'ordine dei fattori ... IL RISULTATO NON CAMBIA.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-27614393366095608022009-03-03T12:36:00.000+01:002009-03-03T12:36:00.000+01:00Rispetto al mio precedente commento del 25/02, ore...Rispetto al mio precedente commento del 25/02, ore 15,35voglio solo riportare un piccolo passo di un articolo che ho letto ieri. L'articolo in questione è stato scritto dal prof. Roberto Escobar.<BR/><BR/>"E' la razza, è l'assoluto extragiuridico e sovragiuridico della razza, che fonda e legittima il sistematico sterminio nazista dei malati di mente, e più tardi degli 'asociali'. In questa prospettiva, il singolo e la sua vita - dunque anche la sua morte - non hanno alcun valore, se posti a confronto con la 'vita del popolo'. Non è del singolo la coscienza, non è sua la volontà, non è sua la decisione, ma di chi conosce e garantisce quell'assoluto, e dunque lo governa e lo amministra. Attraversi i suoi burocrati, è Hitler che decide chi DEVE morire."<BR/><BR/>"L'eutanasia nazista scende come un pumbleo dovere dall'alto dal Cielo dei principi (per quanto orridi siano), e si abbatte sulla dignità e sulla libertà del singolo, oltre che sul suo corpo. La 'libertà di lasiarsi morire' affermata dalla Cassazione (il richiamo è alla sentenza n. 21748/07) e difesa dalla Corte costituzionale va in direzione opposta: sale dalla dignità, dalla libertà, dal corpo del singolo su su, fino a dar la scalata al Cielo del potere e dell'istituzione. E là, al cospetto di ogni pretesa d'assoluto, afferma il primato del singolo, del dolore che brucia nell'abisso della sua carne e del suo sangue..."<BR/><BR/>In fondo è un problema di difesa della(e)libertà.Vittorio Ferrarohttps://www.blogger.com/profile/05375513044238765064noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-30126608337535620542009-03-03T11:08:00.000+01:002009-03-03T11:08:00.000+01:00Cara Annalisa,certo, è giusto che nessuno si perme...Cara Annalisa,<BR/>certo, è giusto che nessuno si permetta di giudicare un padre definendolo "assassino", ma la critica civile e documentata, senza estremismi, dovrebbe essere accettata e incoraggiata, seppure avanzata in un momento opportuno come ha fatto il dott. Racheli. Quel che mi premeva maggiormente esprimere è che non ci sono evidenze scientifiche che la persona cui venga interrotta l'alimentazione e idratazione artificiale non soffra orrendamente, perché come dicevi tu "non può sentire". Io discutevo del modo che lo Stato in questo caso ha usato per porre fine alla vita di un essere umano. Al limite, come dice l'autrice del bell'articolo indicato da Baron Litron, forse mi assumerei la responsabilità di fare un'iniezione di morfina e ne affronterei tutte le conseguenze, anche se non so cosa potrei fare in un simile frangente, dopo 17 anni di sofferenza, come giustamente hai fatto notare. Quel che personalmente non posso accettare è che si ponga fine alla vita di un essere umano per fame e sete (l'effetto dell'interruzione dell'alimentazione artificiale è sempre quello...), sulla base di certezze che, sottoposte al vaglio della scienza, non hanno alcun riscontro certo. Non riesco proprio, per quanto mi sforzi, a ritenerlo civile. <BR/><BR/>IreneAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-22130376047834192712009-03-03T10:47:00.000+01:002009-03-03T10:47:00.000+01:00per Siucon riferimento alle sue parole:“Le conside...per Siu<BR/>con riferimento alle sue parole:<BR/><BR/>“Le considerazioni di Besugo del 27 febbraio 2009 19.04 credo siano importanti, assomigliano comunque molto a quelle che anch'io mi sono trovata a fare, in occasione di alcuni commenti ai più svariati argomenti proposti dalla Redazione: commenti in se stessi espressione, come dice lui, della non-cultura più retriva; a volte, aggiungo io, di una grettezza e superficialità da far paura. Con l'aggravante, in qualche caso, di un certo odore -secondo me- di malafede”<BR/><BR/>“stato un dispendio di argomentazioni, da parte della Redazione, in definitiva credo del tutto sprecato, nel voler tener aperto, con encomiabile e incrollabile tenacia e approfondendolo fino all'inverosimile, un discorso con chi probabilmente non poteva, e ancor meno voleva capirlo”<BR/><BR/>ed ecco le considerazioni di Besugo che lei reputa "importanti" e che sono riferite proprio all'Anonimo:<BR/><BR/>“Irriguardoso”<BR/>“Occorre prenderne atto che il distacco siderale della prosa e del sentire manifesto dell'anonimo, dalla prosa e dal sentire dall'articolo pubblicato dal Professore Stefano Racheli, qualifica il redattore dell'intervento citato”<BR/><BR/>“Probabilmnte ha letto solo il titolo ed ha trascurato tutto il resto, o forse non è stato in grado di leggerlo (non ardisco pensare che riuscendo a leggerlo, sarebbe stato in grado di capirlo)” Besugo, 27 febbraio 2009 ore 19.04<BR/><BR/><BR/>Ora, sia chiaro che se mi permetto di dissentire non è per un fatto personale, bensì per dare un contributo costruttivo (così almeno spero) a questa interessante discussione. Non a caso avevo iniziato il mio scritto con l'espressione "cari amici". E sia chiaro, la mia argomentazione non è ad personam, bensì vuole essere (almeno, spero di riuscire) una critica del modo, del grado di accoglienza del diverso da parte di noi tutti. Non posso essere d'accordo con il proposito di ignorare chi propone una visione differente della questione, seppure lo fa in maniera giudicata un po' ruvida e antipatica. E' proprio grazie alle risposte di Cinzia all'Anonimo che questi ha potuto precisare meglio il suo pensiero, portando argomenti tutt'altro che disprezzabili. Come ad esempio quando dice che vi è nell'atteggiamento di alcuni di noi (mi metto anch'io nel novero di quelli che inizialmente non lo hanno compreso)un che di "razzistico", per usare una bella espressione di Pasolini, che la riferiva proprio all'incapacità di certi intellettuali del suo tempo di ascoltare, discutere, confrontarsi con i giovani, il che conferiva loro una maggiore responsabilità. Sempre Pasolini,nelle lettere Luterane, definisce "razzistica" anche certa modalità di critica dei suoi articoli, mossa alla sua vita, alle sue attitudini, alla sua persona, e non alle sue idee. L'anonimo mi trova d'accordo anche quando afferma che ciò che dà fastidio in un altro è degno di essere attentamente esaminato, perché è proprio in relazione all'antagonista che si evidenziano certe ombre, rigidezze del proprio carattere di cui non è facile accorgersi. Ecco perché, come diceva nel suo scritto il dott. Racheli, bisognerebbe ringraziare e incoraggiare soprattutto chi la pensa diversamente da noi e ci urta (basta che argomenti in maniera civile e rispettosa)seppure a nostro avviso "superficiale", perché ci aiuta a vedere meglio. E prego tutti coloro che scrivono in questo blog di continuare a rispondere puntualmente alle critiche di chi dissente, senza considerarla affatto una perdita di tempo. In caso contrario, non avremmo avuto il piacere di leggere questo splendido dibattito, di cui dobbiamo essere grati al dott. Racheli e a tutti coloro che vi hanno contribuito, anche l'anonimo.<BR/>Se ho visto "un altro film", come dice lei, signora Siu, non so.Chiunque leggerà potrà formarsi un parere sul grado di tolleranza espresso dalle sue parole o quelle di altri (comprese le mie). Vede, non ho problemi ad ammettere che potrei sbagliare e non ho certezze. E ciò è per me maledettamente faticoso.<BR/><BR/>IreneAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-27850294584635419482009-03-03T01:34:00.000+01:002009-03-03T01:34:00.000+01:00La bioetica è fossilizzata sulla pre-vita (embrion...La bioetica è fossilizzata sulla pre-vita (embrionale) e la pre-morte (stato vegeta(tivo)le. <BR/>"La vita va protetta sempre"? Certo, un corpo più è martoriato e più acquista punti per... gli "assolutisti" radical/fondamentalisti simil-talebani, è vita umana lo stato embrionale (vita in potenza, e non essere umano...cosciente) o in condizioni comatose. E per il resto? (solo un sadico/cinico può accanirsi per tenere in vita vegetativa i Welby...le Terry Schiavo secondo “NATURA"? Con aria e alimentazione artificiali e accanimento terapeutico cui i medici timorati...(tutti?) non fanno obiezione di coscienza e SCIENZA? Se si intende vita umana ciò che dipende dal controllo di una qualche forma di attività cerebrale, allora un embrione umano nelle prime settimane non è vita... un ovulo fecondato nelle prime due settimane e privo di qualunque afferenza nervosa...quindi in caso di aborto non è "un assassinio". La natura ha alterato il Dna durante l’evoluzione della specie e l’influenza ambientale ha fatto il resto. Per esempio, appaiono incoerenti i proclami religiosi a difesa della vita di quei capi di Stato che osteggiano il Protocollo di Kyoto, poiché l’inquinamento è una delle cause principali di patologie (mortali, di sterilità e aborti spontanei!) derivate da modifiche aberranti del patrimonio genetico. La natura talora è matrigna e la scienza opera per dominarla positivamente, cercando di migliorare la qualità della vita. Sorge il dubbio che gli integralisti della difesa della vita finiscano per diventare gli integralisti della difesa della MORTE. “...non piangete per me: è nulla il morire, doloroso è il non vivere”, sospirava Jean Valjean sul letto di morte. <BR/>Stanco di essere martoriato...dalla vita! Mentre i "Javert" si moltiplicano e organizzano l'accanimento persecutorio di massa?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-8837540714135741512009-03-02T23:26:00.000+01:002009-03-02T23:26:00.000+01:00Continui pure, cara Annalisa, a pensarla come cred...Continui pure, cara Annalisa, a pensarla come crede. Ma non mi attribuisca cose che non ho detto, cosa che appare ormai un'abitudine da parte di taluni, quasi uno "stile", come quei politici che invece di controbattere sorridono sempre, celando male la loro intima superbia, e pertanto la loro profonda insicurezza, dietro il disprezzo di chi si ritiene "superiore" ... finendo magari per credervi davvero ! <BR/><BR/>E anche se non porta rispetto per le opinioni altrui, cosa lecita, almeno porti rispetto per le persone, tenendo per Lei le lezioni di sarcasmo, che nessuno Le ha chiesto. <BR/><BR/>Grazie.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-18598038700066957322009-03-02T23:01:00.000+01:002009-03-02T23:01:00.000+01:00si dice che non si possa conoscere la natura dell'...si dice che non si possa conoscere la natura dell'uomo finché questo non è messo alla prova. credo sia giusto, credo impossibile giudicare da sani, da comodi, da sicuri e nutriti come si comportano, cosa decidono gli storpi, i malati, gli affamati, i disperati.<BR/>e proprio perché non si possono giudicare senza aver provato almeno un po' della loro medicina, allo stesso tempo non si può sapere, da fuori, cosa succede dentro al malato, al sofferente, allo storpio, al comatoso, e che cosa gli sibila all'orecchio il dolore, e con quali parole lo tiene lontano, lo tiene a bada, lo tiene stretto perché gli conferma di essere ancora vivo.<BR/><BR/>a chi aveva (anche in questi ultimi commenti) dei dubbi su cosa potesse provare tota Englaro, consiglio la lettura di <A HREF="http://www.silvanademari.splinder.com/post/19759181" REL="nofollow"> questo articolo </A>, che se i dubbi non li toglie (anzi, potrebbe anche farli aumentare), ha perlomeno il pregio di essere stato scritto da un medico, da una persona abituata al contatto quotidiano col dolore, la sofferenza, la morte, la speranza, la fiducia, la tenacia, le luci insomma che illuminano ogni giorno, ora crudamente ora dolcemente, il mondo dei vivi.baron litronhttps://www.blogger.com/profile/14067544887205415620noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-23950957140654669592009-03-02T21:33:00.000+01:002009-03-02T21:33:00.000+01:00Cara Irene, "se anche esistesse una pur remotissim...Cara Irene, "se anche esistesse una pur remotissima possibilità che la persona possa soffrire", 17 anni in un letto sarebbero la più atroce sofferenza, una tortura. <BR/>Se si accettasse questo principio alla base di una decisione, il voler evitare la sofferenza della fame e della sete sarebbe tremendamente contraddittorio con la volontà di protrarre la sofferenza ad libitum. <BR/>Ma non credo che ci sia la sofferenza alla base di tutta questa discussione, bensì l’idea di permettere che la natura faccia il proprio corso, lasciando da parte la supponenza scientista umana e affidando a Dio il destino degli uomini, e non a tubicini di gomma e a medicinali. <BR/>Se non tutti ritengono di voler esercitare questa libertà di scelta, bene. Ma non si può e non si deve criticare la gente per le proprie scelte, accusandola, come è stato fatto, di essere assassina, e soprattutto, non si deve assolutamente pensare di fare leggi in base a precetti morali, restrittivi della libertà, nei quali si riconosce solo una parte della popolazione. <BR/><BR/>Per l’anonimo (17,58): lei probabilmente è un Giusto. Probabilmente tutte le decisioni che lei ha preso nella sua vita sono giuste, perché ispirate a un Libro o a qualche dogma. Per lei le scelte in coscienza sono un “compromesso con la propria coscienza”. State rinchiusi nella vostra torre d’avorio, siete certo migliori degli altri. Da ogni vostra parola non esce che disprezzo, senso di superiorità ed esclusivismo. <BR/>Il vero rispetto per la persona, siete voi che non lo conoscete perché siete portatori solo di idee dogmatiche, totalmente disincarnate. E per queste idee siete capaci di far pagare all’uomo il prezzo più alto.Annalisahttps://www.blogger.com/profile/04343182108008748114noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-12033954687194410312009-03-02T17:58:00.000+01:002009-03-02T17:58:00.000+01:00Grazie a Irene, che ha ricordato un fatto: che, gr...Grazie a Irene, che ha ricordato un fatto: che, grazie a Dio, esistono ancora punti di netto conflitto morale. Ho detto "grazie a Dio", perché questo non è né può essere un "tentativo di conciliazione": su determinati argomenti non si può esser concilianti, pur nel rispetto delle persone, né si può essere "ignavi", cercando sempre un compromesso, pur senza arrivare a dire, come San Paolo: "Non sei né carne né pesce. Mi fai talmente schifo che preferisco vomitarti dalla mia bocca" o come Dante, che pose gli ignavi nell'Antiferno, giacché non erano neppure degni di essere dannati quelli che sempre cercavano un compromesso, anche con la propria coscienza. <BR/><BR/>Sulla vita e sulla morte no, non mi piacciono i compromessi. <BR/><BR/>Noi non siamo politici, non dobbiamo sempre e comunque "mediare" tra le posizioni morali di ciascuno. <BR/><BR/>Possiamo soltanto rispettare le persone e il loro foro interno, ma non necessariamente anche le loro dichiarate opinioni, se confliggono aspramente con il nostro modo di vedere il mondo.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-82688312104104424362009-03-02T16:51:00.000+01:002009-03-02T16:51:00.000+01:00Per Irene.Io non credo che sia opportuno, e neanch...Per Irene.<BR/>Io non credo che sia opportuno, e neanche corretto, leggere lucciole per lanterne e poi biasimare le lanterne.<BR/>Nel mio commento (28 febbraio 2009 17.08) le parole "grettezza e superficialità" seguono "a volte, aggiungo io", e continuano a riferirsi ad "alcuni commenti ai più svariati argomenti proposti dalla Redazione", in occasione dei quali mi ero trovata a fare considerazioni simili ecc. <BR/>Non infatti dell'Anonimo in questione, m'interessava parlare e ho parlato, ma di un tema più generale, cioè l'opportunità o meno, in alcuni casi, di lunghe e articolate risposte: quelle che -appunto in passato- hanno a volte secondo me inutilmente appesantito questo blog.<BR/>"censurare l'anonimo con etichette quali "grettezza" e "superficialità" è proprio un altro film, ma lo hai visto solo tu.<BR/>Sorry.<BR/>siusiuhttps://www.blogger.com/profile/08436395966028347005noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-91174495710524513482009-03-02T10:48:00.000+01:002009-03-02T10:48:00.000+01:00Cara Annalisa,ti ringrazio della tua risposta, che...Cara Annalisa,<BR/>ti ringrazio della tua risposta, che ho letto con grande attenzione.<BR/>Alcune osservazioni su quanto ha scritto, ossia che:<BR/><BR/>" Privare una persona dell’alimentazione artificiale non significa farla morire di fame e di sete tra atroci sofferenze, come pensano quelli che hanno portato i panini sotto la clinica dove era in cura Eluana. Significa sospendere una terapia finalizzata al mantenimento delle caratteristiche biochimiche e molecolari di un organismo. Quindi la sospensione di tale terapia non deve essere confusa col “far morire di fame e di sete”.Tra l’altro non si muore di fame e di sete, come se si fosse nel deserto. Posto che in mancanza di cibo e di acqua si muore sempre di “sete”, Eluana non è morta di sete, non poteva sentire sete, è morta disidrata"<BR/><BR/>ecco, la mia opinione è che non si può affermare ciò con assoluta e matematica certezza, non ho letto (sarò lieta se qualcuno potrà apportare ulteriori contributi per approfondire l'argomento e accetterò volentieri di ricredermi)alcun contributo scientifico che possa affermare ciò in maniera inoppugnabile. <BR/>La mente umana rimane un mistero e, nonostante i progressi della scienza ancora, a mio avviso, dobbiamo ammettere di sapere ancora poco sulla vita delle persone in coma.<BR/>Pertanto, se anche esistesse una pur remotissima possibilità che la persona possa soffrire, ciò varrebbe a indurmi a una seria riflessione e, forse, (ma dovrei trovarmi in un'analoga situazione per poter giudicare) a farmi desistere.<BR/> <BR/>cari saluti,<BR/>IreneAnonymousnoreply@blogger.com