giovedì 3 gennaio 2008

Cosa sarebbe accaduto se ...



Nelle pagine interne dei giornali, messa così, senza particolare evidenza, senza approfondimenti, e soprattutto senza alcun seguito, è comparsa nei giorni scorsi la notizia che riportiamo qui sotto.
Preghiamo tutti coloro che la leggeranno di riflettere su cosa sarebbe accaduto se la nazionalità della vittima e quella del carnefice fossero state opposte e di trarre da questa riflessione tutte le doverose conseguenze.

Ci chiediamo dove sono tutti quei politici, tutti quei giornalisti, tutti quei comuni cittadini che, quando è stata uccisa Giovanna Reggiani, hanno dato luogo a una
vergognosa campagna razzista e xenofoba, strumentalizzando la morte di una donna che è grave tanto quanto quella della quale diamo notizia qui sotto.

La morte di Duana Cornelia non interessa nessuno dei "bravi italiani" che sguaiatamente hanno straparlato quando è stata uccisa Giovanna Reggiani.

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Da Repubblica.it dell’1 gennaio 2008

Uccisa una giovane romena arrestato l’ex convivente italiano.
Avevano una figlia di due mesi, lei voleva lasciarlo.
Lui è andato a cercarla e ha sparato, ricercati due complici.


Rosarno (Reggio Calabria) – Lei voleva lasciarlo, lui è andato a sparare in aria sotto casa dei suoceri, a Rosarno.

Agli inquirenti aveva parlato di un proiettile vagante: ma ora è accusato di omicidio volontario e detenzione illegale di armi. Una giovane romena di diciassette anni, Duana Cornelia, è stata raggiunta da un colpo di pistola al petto, in casa. Vana la corsa del convivente, un italiano con precedenti penali, all’ospedale di Polistena.

Giuseppe Ceravolo, 29 anni, si trova ora in stato d’arresto. Altri due uomini sono ricercati.

La ragazza era giunta a Rosarno due anni fa con i genitori, che trovarono casa vicino l’assassino.

Ceravolo avviò con la minore una relazione sentimentale dalla quale, due mesi fa, è nata una bambina.

Negli ultimi tempi, la ragazza aveva manifestato il desiderio di lasciare l’uomo, considerato un violento, e si era rifugiata a casa dei genitori.

Negli ultimi tempi, c’erano state molte liti, Ceravolo aveva più volte minacciato la famiglia romena.

Ieri sera si è presentato davanti a casa di Duana insieme a due amici, e ha cominciato a sparare in aria.

Il padre della ragazza ha invitato i tre ad allontanarsi.

Ceravolo e i suoi amici hanno quindi deciso di andare via, ma poco dopo sono tornati ed hanno ripreso a minacciare.

Duana e i genitori sono quindi usciti dall’abitazione: durante un litigio Ceravolo, secondo quanto hanno ricostruito gli agenti del commissariato di Gioia Tauro, ha sparato il colpo di pistola che ha ucciso la ragazza.


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Uccidere la propria compagna è ancora un altro grave problema che si è affacciato ormai da diverso tempo e non è un problema di indifferenza per razza. Gli uomini italiani uccidono le loro compagne perchè ormai molti uomini non sanno più gestire i rapporti con le donne. Molti uomini stanno diventando più arretrati delle donne. Non sanno risolvere o discutere problemi di rapporti e usano la sola cosa con cui riescono a prevalere. La forza.
Ma di questo problema degli omicidi delle proprie compagne gli esperti non ne affrontano il problema nè ne parlano.Ecco perchè il silenzio sul caso.
Alessandra

Anonimo ha detto...

Lo giuro: è stato il mio primo pensiero, quando ho sentito di questo delitto: sono d'accordo con tutto ciò che ha detto. Saluti
Silvana Lanzani
Sesto San Giovanni (MI)

Anonimo ha detto...

Sottovalutiamo troppo l'importanza dell'informazione e di conseguenza dei giornali e delle televisioni. Azzardo alcune ipotesi possibili:

1) i giornali parlano solo degli extracomunitari assassini perché "fa notizia" e quindi vendono di più

2) i giornali hanno un preciso interesse nell'instillare la fobia xenofoba per motivi politici. Non so, nazionalismo, conservatorismo, ritorno economico (vedi le 22.000 aziende italiane che producono in Romania perché la manodopera costa pochissimo), influenza da parte della Chiesa (il pericolo dell'Islam) e via dicendo

3) non vogliono affrontare i problemi italiani (la stragrande maggioranza delle violenze nei confronti delle donne avviene all'interno delle mura domestiche ad opera di italiani) perché metterebbero in 'difficoltà' il governo del momento

Che sia un mix delle tre ipotesi?

Ad ogni modo, l'informazione crea opinione pubblica e l'informazione distorta crea opinione pubblica distorta (o peggio pilotata).

Riguardo all'influenza politica, non so se sono più importanti gli industriali che 'contano' o i giornali, in Italia. Che siano complementari?

(Maurizio Silvestri)

Gennaro Giugliano ha detto...

dovrebbe vigere il detto due pesi e due misure in tutti i settori e comparti della vita quotidiana con maggiore attenzione per chi si occupa di informazione.
Siamo lontanissimi da questa situazione di equilibrio e se non si invertirà nell'immediato la rotta penso che la carta stampata come l'informazione tv sarà destinata per altri usi,attualmente penso che l'intero pacchetto informativo possa rientrare nei parametri della ns cara discarica di Pianura ( quartiere partenopeo) di cui tanto si sta parlando in questi giorni,buon lavoro a tutti

Cinzia ha detto...

Non credo che questa faccenda possa essere messa in parallelo con l'omicidio della Reggiani se non in un panorama vastissimo che è quello della violenza sulle donne da parte degli uomini. Per l’assassino di Rosarno, la ragazza rumena poteva essere anche italiana, non cambiava nulla, neanche il silenzio intorno. Quando l'argomento è la violenza domestica, familiare perpetrata dagli uomini sulle donne la forma da assumere per le notizie diventa obbligata. Cala su tutto un sipario di pudore ipocrita confortato ancora dall’insana idea che i panni sporchi si lavano in famiglia.
Così questo sembra essere un argomento che persino i mass-media non amano cavalcare o strumentalizzare, ma come mai?
Forse semplicemente perchè la categoria umana maschile è ben più vasta che qualsiasi nazionalità o appartenenza religiosa.
Forse perchè ogni uomo dovrebbe affrontare, anche se in misura diversa, il proprio mostro interiore, quello nutrito da una cultura maschilista mondiale che insegna a tutti,
donne comprese e con un internazionalismo che fa paura, che la donna è un oggetto subordinato ai bisogni e desideri dell'uomo.
Quello che invece non è mai stato sottolineato del caso Reggiani e su cui vorrei mettere l'accento, è che se l'uomo-rumeno che l'ha uccisa è in galera si deve SOLO al coraggio di una donna-rumena che lo ha denunciato.
Questo forse è l'unico aspetto positivo di questa turpe storia da cui si può dedurre che anche la solidarietà femminile contro la violenza maschile si nutre di un involontario internazionalismo, e meno male.
Alla faccia degli uomini e degli xenofobi!

Un saluto a tutti

Enly ha detto...

E vergognoso.
Quando un rom ha ucciso una donna italiana hanno fatto una campagna di mobilitazione nazionale e alcuni di forza nuova si sono divertiti un sacco ha manifestare(e qualcuno anche a picchiare) contro gli zingari e romeni"con il solito e ripetuto motto di Italia agli Italiani, con i loro saluti romani ecc.. ecc..", telegiornali, giornali e politici si sono mobilitati per una campagna di tipo razzista e zenofobo nei LORO confronti.
Un italiano ha ucciso una romena nessuno si è mobilitato, nemmeno un telegiornale.
E per me altrettanto vergognoso che fatti del genere non vengano detti nei giornali e telegiornali e che vengano tenuti nel silenzio.

Anonimo ha detto...

Cinzia scrive: "Non credo che questa faccenda possa essere messa in parallelo con l'omicidio della Reggiani... la ragazza rumena poteva essere anche italiana, non cambiava nulla, neanche il silenzio intorno."
Indubbiamente, ma se rumeno fosse stato l'assassino e non la vittima... apriti cielo!
Che campagna si sarebbe scatenata?
E' possibile che tanti italiani non capiscano il nocciolo della questione, cioè che da anni li si manipola, con la cattiva informazione, per trasformarli in un popolo di razzisti?
Quanto alla donna che ha denunciato l'assassino della Reggiani, fosse stata italiana sarebbe stata invitata ai talk show, pubblicamente ringraziata e riverita ecc. ecc. Siccome però era rumena, e per di più rom, ci si è attenuti al protocollo che impone di far tacere le categorie che devono sempre passare per "cattive". Il pubblico ringraziamento che le è stato tributato? La sua baracca rasa al suolo, l'indomani.

Dario Lo Cicero
Palermo