giovedì 17 gennaio 2008

I saggi consigli di Totò Riina


di Achille

Oggi il Governo si trova in difficoltà per le vicende giudiziarie della famiglia Mastella (e, a dire la verità, anche di tanti "amici di famiglia").

E i politici di quasi tutti i partiti (non tutti) dicono pubblicamente che i magistrati sono pericolosi, eversivi e "la devono smettere".

Ma molto tempo fa, Totò Riina, uno fra i tanti ingiustamente perseguitati dalle canaglie in toga, nel corso di un maxiprocesso alla mafia (fantasiosa invenzione, la "mafia", degli eversori predetti, per "fare carriera", ove riescano a scampare alle autobomba), aveva dato suggerimenti molto opportuni al Governo (di allora e di sempre) su chi fossero le persone dalle quali guardarsi. Ma, come sempre accade in Italia con le persone più esperte e competenti, non è stato ascoltato.

Ripropongo, quindi, qui quel prezioso suggerimento, purtroppo non seguito dai "poveri" politici ingiustamente perseguitati.

Spero solo di riuscire a ottenere l'autorizzazione a intervistare Totò Riina ancora ingiustamente detenuto (ma fra qualche settimana chiederà la grazia e le scuse dello Stato), per chiedergli se bisogna apportare qualche modifica al suo consiglio ora che "i comunista" sono addirittura al Governo e molti di loro applaudono ai coniugi Mastella.






4 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
potreste per favore spiegare a tanta gente che vi legge a cosa è dovuto questo curioso accostamento Totò Riina-comunisti? E perchè in piena bufera giudiziaria che ha coinvolto il Ministro della Giustizia, c'è questo strano accostamento cronologico tra l'arresto della dott.ssa Lonardo Mastella e il pluricondannato Riina?
Se poi potete (ma ne dubito), riuscireste a dare una risposta sulla notifica a mezzo stampa di un arresto alla moglie del Guardasigilli e sulla fuga di notizie?
Infine, sempre qualora lo riterriate opportuno, potreste spiegare se è legittimo ed opportuno il comportamento del magistrato Maffei visto ieri da tutta Italia alla trasmissione Matrix durante le domande fattegli dai giornalisti a proposito degli arresti? Può un Procuratore capo di una Procura che ha arrestato la moglie del Ministro della Giustizia e indagato il Ministro per 7 reati, dire delle cose e pregare di non registrare ciò che sta dicendo, ordinare di non divulgare quanto detto perchè non ha autorizzato alla pubblicazione e pentirsi di aver detto certe cose?
Grazie per la risposta.

"Uguale per tutti" ha detto...

Gentile Maurizio Dati,

eccoLe le risposte che ci chiede.

1.
Il senso dell'accostamento fra quello che è successo ieri in Parlamento - tre quarti dei parlamentari che applaudono insulti e parolacce contro la magistratura in genere, accusata di avere fatto non si sa cosa, perchè il provvedimento contestato non è noto - e le parole di Totò Riina è evidente a tutti.

Poiché Lei ci dice che non lo comprende, glielo spieghiamo: in Italia chi è coinvolto in procedimenti giudiziari, invece di discutere il merito del processo, si dichiara vittima di un complotto "dei giudici". La cosa sarebbe stupida (perchè tutti sanno benissimo che, come opportunamente previsto dalla Costituzione, la magistratura è un potere "diffuso", che non agisce per "direttive" univoche), se non fosse disonesta, perchè questo sporco sistema di comunicazione serve a non parlare dei fatti e delle responsabiliotà degli inquisiti.

L'Italia è uno dei Paesi con il più alto tasso di corruzione al mondo (come emerge da una ricerca recente), con il più alto tasso di pregiudicati nella vita pubblica, nel quale OGNI inquisito fa sempre una sola cosa: insultare i giudici.

Se poi vuole un accostamento ancora più specifico fra l'atteggiamento e le parole di Totò Riina e quelli del Ministro Mastella, consideri che Totò Riina ha detto che il pericolo è "una combriccola di comunista" e il Ministro Mastella ha detto, testualmente e a nostro parere insensatamente, di essere stato “colpito da frange estremiste dei giudici che mi vedono come un nemico da abbattere”.

Ci dica Lei, per favore, in quale Paese al mondo un Ministro della Giustizia abbia mai detto o si sia sognato di dire una frase del genere.

Tanti in Italia ritengono civili e democratici gli Stati Uniti.

Lì un Presidente in carica si è assoggettato senza dire UNA SOLA PAROLA ostile contro i suoi giudici a un processo penale il cui oggetto era solo accertare se avesse detto o no la verità quando aveva negato dinanzi al Congresso di avere avuto un rapporto sessuale con una collaboratrice.

Nello stesso Paese molti anni prima un Presidente in carica si è dimesso perchè suoi collaboratori sono stati accusati di avere messo delle microspie in una sede del partito di opposizione.

Nello stesso Paese Bill Gates, plurimiliardario potentissimo, ha subito tre processi celebrati dallo stesso giudice monocratico, che ha giudicato prima il fatto poi il diritto e alla fine lo ha condannato e lui non ha detto UNA SOLA PAROLA di critica verso quel giudice.

Noti, al contrario, che in Italia il Ministro della Giustizia si difende dai processi in cui è coinvolto usando gli stessi argomenti logici di Totò Riina.

2.
La fuga di notizie.

In questo caso è di tutta evidenza che la fuga di notizie non può mai essere stata né causata né voluta dai magistrati.

Dai luogo a una "fuga di notizie" quando le notizie non possono "uscire" legittimamente.

Ma posto che il provvedimento sarebbe stato eseguito di lì a poco, quale vantaggio mai i magistrati potevano avere dalla sua anticipazione?

Come hanno scritto autorevoli giornalisti (poi se vuole le diamo i link), la fuga di notizie è stata molto utile ai Mastella.

Infatti, il suocero del Ministro è corso a ricoverarsi in ospedale e il Ministro ha preparato il discorso scritto e la sceneggiata di ieri in Parlamento.

Dunque, i Mastella, non solo non sono stati danneggiati dalla fuga di notizie, ma al contrario favoriti.

E qui Le diamo una risposta che non ci ha chiesto.

Potevano i magistrati evitare la fuga di notizie?

Non lo sappiamo, perchè non è possibile sapere come sia avvenuta.

Ma certo se l'interessato alla fuga di notizie fa il Ministro proprio della Giustizia e, dunque, ha molte entrature e molti agganci nell'amministrazione dalla quale le notizie sono fuggite, la fuga era più difficile da evitare.

E il Ministro Mastella sapeva bene che quell'ufficio indagava su di Lui, la sua famiglia e i suoi amici.

Come vede, fa male a dubitare della nostra disponibilità a risponderLe.

Piuttosto ci permetta di dubitare della Sua capacità di analizzare freddamente i fatti.

Quanto a Matrix, La preghiamo di credere che davvero nessuno di noi l'ha visto: ieri è stata una giornata davvero difficile per tutti.

Comunque, appena scopriremo quale grande crimine abbia commesso Maffei, Le diremo che ne pensiamo.

Sappia fin d'ora, però, che se avesse fatto qualcosa di non giusto non avrà la nostra "copertura".

Diversamente da quello che fa Lei con i Suoi amici Mastella, noi non diamo "coperture" "a prescindere".

Grazie di cuore per la Sua partecipazione al nostro dibattito.

Un caro saluto.

La Redazione

Anonimo ha detto...

Gentile Redazione,
in merito alla sconcertante risposta che mi viene data, mi sia consentito osservare quanto segue:
pur avendo letto con attenzione il punto 1) relativamente all’accostamento tra le parole di Totò Riina e la difesa del Ministro della Giustizia non sono davvero riuscito a cogliere quel senso logico che accomuna di due modi di esprimersi. D’altronde non c’è cosa più opinabile e frequentemente inspiegabile in tutte le azioni umane della LOGICA di esse e pertanto credo che l’inferenza da voi colta non è stata a me così evidente.
A proposito della fuga di notizia, secondo me, in un Paese civile se un provvedimento restrittivo della libertà personale, di un clamore mediatico così forte, fuoriesce dalla stanza dalla quale è creato, una palese ed evidente responsabilità di chi quella stanza custodisce e usa per esercitare le sue delicatissime funzioni dovrebbe essere evidente quanto meno come culpa in vigilando, a voler essere in buona fede. Se poi si insinua che il suocero (è il suocero del figlio di Mastella per la precisione) si sia ricoverato per sfuggire all’arresto, vuol dire che si usa come metodo di ragionamento il sospetto e quindi il pregiudizio.
Lo stesso inaccettabile sospetto che si usa quando si parla di “sporco sistema di comunicazione che serve a non parlare dei fatti e delle responsabilità degli inquisiti”. A me hanno insegnato che non si deve mai parlare di “responsabilità degli inquisiti”. Un inquisito è inquisito e basta, non ha responsabilità, fino a quando non diventa condannato con sentenza definitiva passata in giudicato. Anche a tal proposito il pregiudizio corre più veloce e a volte condiziona la fredda e distaccata analisi dei fatti. Vantaggi, svantaggi dalla notizia data in anticipo alle agenzie di stampa? Io chiedevo solo di analizzare come ciò possa essere accaduto, non che ci si addentrasse su come abbia giovato e a chi, per cogliere da questa analisi il responsabile della fuga. Il cittadino vede che un provvedimento nasce in una stanza di un Giudice e da quella stanza esce prima del tempo, punto.
Se a casa mia rubano la mia pistola e commettono un crimine, ne rispondo io per prima, per non aver saputo evitare che venisse usata quell’arma.
Un Paese allo sbando e alla vergogna mediatica mondiale solamente perchè il leader di un partito e Ministro della Giustizia guidava nomine politiche di funzionari amministrativi in alcuni enti. Sinceramente credevo avessero scoperto molto di più. Ci si ricordi ogni tanto dell’art. 3 della Costituzione Italiana: principio di uguaglianza. Tutti gli esponenti politici di tutti i partiti, da sempre, commettono il reato commesso da Mastella e quindi moltissimi funzionari pubblici sono concussi. A me pare che anche negli organismi rappresentativi e di gestione della Magistratura si facciano nomine e si usino metodi di appartenenza a questa o a quell’altra area della magistratura. Non è forse anche la ANM strutturata secondo logiche politiche di correnti che si rifanno a questo o a quel partito? E il CSM come opera? O è tutto legittimo e normale o è tutto almeno inopportuno. Non c’è tutto il male da una parte e tutto il bene dall’altra.
In ultimo mi permetta di precisare due cose: 1) non sono molto interessato a ricevere i link degli autorevoli giornalisti che hanno scritto sulla utilità della fuga di notizie che avrebbe giovato al Ministro; mi basta constatare che essi hanno ottenuto che ciò fosse riportato nella risposta della Redazione di questo blog, e tanto vale.; 2) non do coperture a prescindere ai miei amici Mastella, che neanche conosco, ma mi limito a considerazioni generali da cittadino libero che almeno ha l’equilibrio di analizzare le parole di un Ministro della Repubblica italiana dall’angolazione di chi considera il terribile momento personale nel quale esse sono state pronunciate, senza porlo sul patibolo a prescindere da questo suo comprensibile e giustificabile stato d’animo. E sempre come cittadino libero auspico che la magistratura faccia il suo dovere, difendendosi dagli attacchi ingiusti ed operando senza pregiudizi e nel rispetto della dignità delle persone e soprattutto nel rispetto del Parlamento italiano, che è sacro ed è il tempio della democrazia.
Maurizio Dati

"Uguale per tutti" ha detto...

Gentile Maurizio Dati,

ci scusi per il "calore" che mettiamo su questi temi, che per noi sono particolarmente "caldi".

Tutto quello che pensiamo sulle questioni da Lei poste da ultimo lo ha scritto Felice Lima in un articolo che può essere letto a questo link.

Un saluto cordiale.

La Redazione