lunedì 14 gennaio 2008

La protesta dei giudici milanesi: siamo socialmente inutili


di Luigi Ferrarella
(Giornalista)


dal Corriere della Sera del 12 gennaio 2008

Una lettera-denuncia per l’apertura dell’anno giudiziario

«Il 70% dei processi a fantasmi o su reati coperti da indulto»

Tra i problemi sollevati i procedimenti «su impronte digitali» di imputati non identificati o irreperibili.

Milano – «Noi giudici del dibattimento? Lavoratori socialmente inutili. Ci sentiamo come i lavoratori americani degli anni Trenta, quando la logica economica del New Deal creava occupazione solo per consentire di percepire lo stipendio da spendere per far ripartire l’economia depressa: oggi pm, avvocati e giudici percepiscano lo stipendio (tutti dallo Stato) per fornire una giustizia penale del tutto inutile».

In vista dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a fine mese, a levarsi dalle toghe di Milano non è più neanche una protesta, ma «uno stato d’animo: di inutilità».

Descritto da una lettera attorno alla quale in questi giorni sta coagulandosi l’umore dei 70 giudici dell’ufficio del dibattimento.

Ciascuno di loro, «nonostante le limitazioni alla trattazione delle udienze e le condizioni “preistoriche” in cui lavoriamo», nel 2007 ha «deciso 200 processi monocratici, quasi 14.000 processi».

Solo che, rimarca la sconfortata riflessione maturata da giudici delle varie sezioni del Tribunale, «per un buon 30% di processi si tratta di assolvere o condannare delle impronte digitali: stranieri mai identificati, che anni fa fornirono alla polizia un nome, ma che sono rimasti “fantasmi”».

Poi ci sono gli imputati «identificati ma irreperibili», ignari di giudizi in contumacia che peraltro la Corte Europea ritiene contrari al «giusto processo».

Ma il senso di inutilità «si aggrava se si considera l’altro 40% di processi che, pur contro imputati identificati e avvisati, riguardano reati per i quali il destino è o la prescrizione o l’indulto in caso di condanna».

Capolinea anche di molti gravi reati di competenza invece collegiale, «che impegnano ogni giudice per 8/10 udienze al mese, circa 100 giorni l’anno, in media dalle 9 alle 17», per definire nel complesso «in un anno circa 750 processi, una media di 30 per ogni collegio».

Processi nei quali, dal maggio 2006 dell’indulto, «facce più rilassate accolgono una condanna ad una pena rilevante con buona indifferenza, perché tanto non porterà mai alla carcerazione. L’unico servizio che provoca condanne e carcere» è «la bolgia dantesca» del «turno delle direttissime: una trentina di arresti al giorno per reati bagatellari, commessi quasi solo da stranieri irregolari che determinano condanne tra i 3 e i 12 mesi», le uniche «tutte rigorosamente espiate».

Sia chiaro, spiegano i giudici, «non vogliamo carcere per tutti, né siamo stati tutti contrari alle ragioni dell’indulto».

Ma «un sistema repressivo che non reprime», esemplifica il giudice Ilio Manucci Pacini, «è una fabbrica che non produce, è un ufficio che non rende un servizio che gira a vuoto».

Con «lo Stato che paga magistrati, amministrativi, strutture, interpreti, difensori d’ufficio, notifiche: tutto per sentenze il cui senso ci sfugge».

Sottile, affiora qui anche una insofferenza per l’enfasi posta dal dibattito pubblico quasi solo sui processi sotto i riflettori: «Molti di noi non sono mai andati sui giornali e non ci tengono, non si tratta di desiderio di notorietà. Vorremmo invece che nel dibattito sulle sorti della giustizia si considerassero non solo i processi importanti, ma il funzionamento della macchina nel suo complesso, e le cause delle disfunzioni».

5 commenti:

KciN ha detto...

Questa volta vi ho preceduto!!

Se possibile, vorrei invitarvi a riflettere anche sull editoriale di Sergio Romano comparso in prima pagina oggi sul Corriere della Sera..

..Non vi sembra dare significati strumentali al discorso della Boccassini(a cui già i giornalisti del corriere, nello specifico Luigi Ferrarella, hanno messo in bocca, grazie a un suo sedicente "eloquente silenzio", un presunto giudizio di disaprrovazione verso DeMagistris e la Forleo)?

Che il Cda del Corriere della Sera, il cui consiglio di amministrazione ben esprime le istanze di confindustria e dell’ associazione bancaria italiana, stia iniziando ad influire pregiudizievolmente sui contenuti?

Ma no..non voglio essere inutilmente fazioso.

Difatto però , l' arbitrarietà di certe presunzioni (non è una novità) fa certo un po' sospettare..

Il puzzo di speculazioni è pienamente legittimo e in questo caso credo anche difficile da confutare.

Anonimo ha detto...

Vi prego di inserire un post che aggiorni sulla delicata questione di Luigi de Magistris, sulla quale - conveniamo tutti i frequentatori di questo blog, vero? - si sta giocando la possibilita' di avere una giustizia davvero uguale per tutti.

La notizia che segue era anche su Repubblica (Viviano, il giornalista perquisito a Palermo perche' aveva osato dare notizie sulle indagini riguanti i Lo Piccolo) e sul Manifesto di oggi.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=233608&START=1&2col=

Stranamente pero' non risulta in evidenza alla ricerca diretta su Google e dunque bisogna proprio volerla cercare.

A questa va affiancata la notizia della informativa che un giornalista lucano (trovatosi casualmente sullo stesso volo del sen. Mancino, vice presidente CSM e presidente della Disciplinare) avrebbe inoltrato alla Procura di Catanzaro e di Salerno e che sarebbe stata singolarmente - ed oscuramente : "nella posta di fine d'anno", dice l'interessato - portata a conoscenza del predetto Mancino, il quale ha percio' potuto smentire pubblicamente una notizia (il suo presunto dichiarato pregiudizio nella vicenda de Magistris) prima ancora che questa fosse diffusa....

Se fughe di informazioni coperte dal segreto ci sono, a questo punto non e' pensabile che siano attribuibili al solito "cattivo magistrato", no?

Il quale bene ha fatto a difendere la sua reputazione (e quella dell'intera istituzione magistratura!) querelando l'improvvida Prof.ssa Vacca, che pubblicamente e dalle colonne di giornali e schermi televisivi l'ha annoverato e gia' "schedato" fra i cattivi magistrati.

Infine, faremmo bene tutti ad attenerci ai fatti, semplicmente ai fatti, senza, per una volta, retroindividuare fazioni di pro o contro Forleo e de Magistris.

La posta in gioco e' altissima e, come sostiene la Boccassini, e non da ora (in questo caso esattamente riproducendo le posizioni dei suoi due piu' giovani colleghi) la Magistratura dovrebbe infine decidersi a guardare bene al suo interno, facendo rapidamente pulizia di quei suoi appartenenti che non solo non sono terzi, ma ormai nemmeno appaiono tali, per aver deciso troppe volte di volgere lo sguardo dall'altra parte, verso altre chimere....

Anonimo ha detto...

Per chi poi volesse un grado sintetico di tutto, sin da principio ( della serie "l'avevamo detto....") Antonio Massari riportato sul link piu' sotto

http://liberabasilicata.wordpress.com/126/

Consiglio anche di verificare le "gesta" e le "amicizie" dell'aggiunto Salvatore Murone (che oggi regge la Procura di Catanzaro, da quando Lombardi - del tutto inadeguato a dirigere, secondo l'autorevole parere di un indagato - e' stato trasferito e pensionato!) : una ricerca mirata sul web sovviene in tal senso.

Buona giornata a tutti!

"Uguale per tutti" ha detto...

Per Francesca e tutti.

Cari insaziabili Lettori :-)

(ovviamente, scherziamo), così Vi vogliamo: “agguerriti” e fortemente motivati!

Grazie davvero di cuore, per la Vostra partecipazione, che rende vivo il nostro blog.

Ovviamente, abbiamo varie notizie sul corso della vicenda di Luigi De Magistris, che seguiamo "minuto per minuto" in ogni modo possibile.

In ordine al modo di darVi le notizie, abbiamo in serbo una "sorpresa editoriale" (se la nostra iniziativa andrà in porto).

Frattanto, Vi segnaliamo, come ci chiede Francesca, alcuni link ad articoli di stampa, precisando che non li abbiamo pubblicati nella pagina centrale del blog, solo per evitare che il blog si trasformi in una semplice raccolta di news.

Approfittiamo dell'occasione per segnalarVi che c'è nel blog una rubrica che a noi sembra preziosa, che è la Rassegna Stampa di Vanna Lora, che viene aggiornata quotidianamente (Vanna è puntualissima e quando la rassegna non è aggiornata la colpa è solo del Webmaster, che non è "arrivato" a farlo).

In ogni post mensile della Rassegna Stampa è spiegato il suo funzionamento: un post mensile che viene lasciato sempre al suo posto, ma viene aggiornato ogni giorno.

Alla rassegna stampa si accede cliccando sul banner che c'è sulla destra della pagina principale del blog, più o meno a metà.

Provate un po' e diteci che ve ne pare.

Intanto, per incoraggiarVi, riportiamo qui alcuni link tratti dalla Rassegna di Vanna sul "caso De Magistris":

Dino Martirano
“Mancino e il caso De Magistris: si creano ombre”
in Corriere della sera, 11 gennaio 2008

Liana Milella
“De Magistris sfida il CSM Mancino: nessun pregiudizio”
in La Repubblica, 11 gennaio 2008

“De Magistris: pronto a opporre il segreto al CSM”
in Corriere della sera, 12 gennaio 2008

Francesco Grignetti
“De Magistris finì nei guai quando fu indagato Cesa”
in La Stampa, 12 gennaio 2008

Francesco Viviano
“De Magistris, indagati i vertici giudiziari di Catanzaro”
in La Repubblica, 13 gennaio 2008

Particolarmente interessante l'ultimo degli articoli citati, di Francesco Viviano.

A tutto questo, si deve aggiungere il link alla registrazione completa di tutta l'udienza tenutasi l'11 gennaio dinanzi alla Sezione Disciplinare del C.S.M., pubblicata sul sito di Radio Radicale, a cui si accede cliccando qui.

Con riferimento alla registrazione dell'udienza del C.S.M., vi suggeriamo, perchè molto interessante, la deposizione della collega Isabella De Angelis.

Un caro saluto.

La Redazione

Olga Gennadievna Babenko ha detto...

Sinceramente, è il dovere del giudice di inviare il fascicolo imperfetto (irrepribili, non identificati, anonimi, senza prove, reati inquadrati male...)indietro al P.M. per completamento e per migliore svolgimento delle indagini.

Molto spesso i P.M. omettono di indagare, compiendo anche delle gravi omissioni in danno ad una delle parti.

Il giudice onesto non omette di indicare al P.M. le omissioni e gli sbagli. E' inutile dire che i giudici "sono socialmente inutili" - tutto è nelle mani dei giudici stessi, è la libera scelta: svolgere i processi contro cittadini-fantansma è meno faticoso che svolgere i processi veri con i reati veri. I processi veri con criminali veri si mandano in archiviazione, in particolare se i denunciati appartengono alle caste impunibili: casta del potere politico, casta del potere esecutivco e casta del potere giudiziario. Purtroppo i cittadini nella maggiornza dei casi denunciano i criminali appartenenti alle caste intoccabili, le quali delinquono di più - una volta scartate queste querele rimangono solo quelle contro fantasmi o contro irreperibili...

Giudici stessi scelgono di essere socialmente inutili e anche socialmente dannosi - è la libera e volontaria scelta!

Con tutto rispetto verso i pochissimi giudici onesti,

Babenko Olga