lunedì 8 dicembre 2008

Marco Travaglio: “La guerra tra Procure è una balla”



In un audio pubblicato su www.micromega.net, Marco Travaglio spiega perchè “La guerra tra Procure è una balla” e l’intervento del presidente Napolitano, e del Csm, è intimidatorio: “Non c’è nessuna guerra tra procure come vorrebbero far credere il coro dei giornali e l’intera casta politica (ad eccezione di Di Pietro). C’è un’indagine della procura di Salerno su quella di Catanzaro e una guerra della procura di Catanzaro contro quella di Salerno. Per impedire che si faccia luce sulla nuova P2”.





3 commenti:

Anonimo ha detto...

http://ilresto.info/doc/giudiziari/25.pdf

questo blocco del provvedimento - che il CSM - sic! - ha chiesto al Dr. Apicella di fare in modo che sparisca dal web.... (ma e' un atto pubblico, ormai!)- e' fondamentale e drammatico.

Ci dice dell'intreccio micidiale che ha stritolato il povero de Magistris, ed anche Clementina, vista la straordinaria convergenza dei medesimi personaggi nelle indagini curate senza "prudenza" dai due.

Voglio far notare anche che nel processo c.d. Caso Reggio, di cui si parla nel "blocco" del provvedimento segnalato e dove vi sono personaggi legati a doppio filo a tutti gli altri delle altre inchieste, de Magistris avrebbe dovuto iniziare la requisitoria il 6 ottobre 2008.
Chiaro?
Quel giorno, di poco successivo al traferimento d'urgenza disposto da Alfano, era pure quello in cui scadevano i termini dilatori dopo la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini per Toghe Lucane.

Qualcuno non ha voluto e continua a non volere che il significato profondo delle indagini di de Magistris abbia una platea ed un ascolto.

Il brano e' drammatico, perche' spiega anche come sia potuto succedere che luminari del diritto abbiano "sbagliato" i termini di presentazione del ricorso contro il provvedimento disciplinare assunto dopo un proceso durato una sola settimana.

Sono pagine drammatiche che dicono del coraggio di un uomo solo (dev'essere stata terribile la solitudine del magistrato, condivisa solo da chi l'aveva provata uguale), della sua determinazione a non lasciarsi piegare, a preferire al compromesso ed alla sconfitta degli ideali la sua liberta' e la sua dignita' di cui parla anche la Forleo nella lunga intervista presente nel bel libro di Massari.

E' maledetto il Paese che ha bisogno di eroi; ed il nostro Paese, purtroppo, in questo fastello indecente di ineterssi personali e favori che schiacciano l'uomo comune e mortificano la Costituzione e - soprattutto - il principio dell'uguaglianza di tutti dinanzi alla legge, adesso ha bisogno di eroi.

Temo di sapere come andra' a finire, se debbo far conto del messaggio micidiale che arriva ai magistrati dalle ultime iniziative dirompenti e delle reazioni a reti unificate della informazione (Travaglio rappresenta una luminosa eccezione).

Luigi ha detto spesso che pensa ai Magistrati come singoli uomini, non alla magistratura nel suo complesso.

Questa ha ricevuto un duro colpo nell'ultimo periodo; ma resta da augurarsi che gli uomini-magistrato, quelli che hanno a cuore la vera giustizia e la propria indipendenza abbiano finalmente (sino ad ora abbiamo udito purtroppo solo poche voci) la forza di affermare i valori per i quali hanno fatto la loro scelta professionale.

Solo se ci sara' questo moto di orgoglio e coraggio (e per taluno anche di vergogna) avra' ancora un senso parlare di giustizia in Italia.

Diversamente, dovremo rassegnarci ad un teatrino da cui cercare di tenerci il piu' lontano possibile.

Ma poi, tenendoci il marcio che c'e', non potremo neanche lamentarci....

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Condivido le argomentazioni di Francesca e resto ammirato dalla sua capità di leggere 1.700 pagine del provvedimento di perquisizione in così breve tempo.
Io non ho avuto nemmeno il coraggio di scaricarlo, eppure sono abituato a leggere atti giudiziari, per ultimo solo per diletto.
Non credo però, cara Francesca, che oggi ci sia più nessuno nelle istituzioni capaci di quel colpo d'ala necessario per far resuscitare il senso dello Stato in chi (s)governa il nostro paese da troppo tempo.
Qualcuno (a me poco gradito) disse tempo fa che non è impossibile da governare l'Italia, è inutile.
Io credo che sia di nuovo così.

Anonimo ha detto...

Grazie del prezioso contributo svolto. Auguri.