domenica 5 aprile 2009

L’ingiustizia ha sconvolto il benessere del mondo





di Eugenio Scalfari
(Giornalista)





da La Repubblica del 5 aprile 2009


Il tema che desidero oggi proporre ai nostri lettori è quello della disuguaglianza, già autorevolmente segnalato da Carlo Azeglio Ciampi nei suoi recenti interventi.

Esso si aggancia in modo evidente alla discussione aperta da Ezio Mauro sulla rottura del patto sociale tra capitale e lavoro ed è di stringente attualità.

Ha costituito il motivo di fondo e ha dato il tono al G20 di Londra ed ha riecheggiato nella manifestazione di massa di ieri al Circo Massimo di Roma organizzata dalla Cgil.

E’ un tema che supera tutti gli steccati politici ed etici. Lo si ritrova perfino nelle parole del cardinal Martini («Conversazioni notturne a Gerusalemme») quando si chiedeva quale sia il vero e intollerabile peccato del mondo: la diseguaglianza, dice il cardinale, mettendo in seconda fila tutti gli altri peccati che la religione imputa agli uomini.

La diseguaglianza ostacola o blocca del tutto il funzionamento della democrazia, divide il mondo degli esclusi da quello dei privilegiati, impedisce il consenso e la condivisione della crescita sostenibile.

I potenti del mondo, in tutti i loro incontri sempre più frequenti di fronte ad una crisi che ha già smantellato tutte le certezze, hanno sempre sacrificato qualche grano di incenso a quel tema, ma non sono mai andati più in là.

Salvo, forse, nel vertice di Londra, per esclusivo merito di Barack Obama nella sua prima apparizione in un consesso planetario.

Il vertice di Londra è stato importante al di là delle decisioni volte ad arginare la crisi, proprio perché perla prima volta il principio della giustizia sociale vi ha fatto la sua comparsa concreta.

Non tanto come principio etico predicato ma mai praticato, quanto come imprenscindibile elemento d’un nuovo tipo di crescita, sostenibile se condiviso, accettabile se democratico, cioè approvato anche dagli esclusi, dai deboli, dai poveri, dai disperati.

Soltanto se questa condizione sarà realizzata la crescita potrà riprendere su nuove basi; soltanto se un patto sociale mondiale sarà stipulato la crisi avrà uno sbocco verso il futuro.

Altrimenti il mondo vecchio riaffaccerà il suo muso sulle rovine senza che nulla sia cambiato in un pianeta impoverito e imbarbarito, teatro di altre possibili crisi, di altri crolli, di altre macerie.

Si è molto discusso sul principio dell’eguaglianza e sui modi di tradurlo in pratica; sulle sorgenti di pensiero che l’hanno alimentato, sul deposito di valori che l’hanno mantenuto in vita nonostante le ferite e i solchi profondi che gli sono stati inferti dalla realtà.

E la prima vivida sorgente è storicamente apparsa nel messaggio evangelico che promise all’umanità la fine di ogni discriminazione tra i liberi e gli schiavi, tra i poveri e i ricchi, tra i deboli e i potenti.

«E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli».

Era il principio dell’amore che faceva la sua prima stupefacente irruzione nel mondo antico sconvolgendo equilibri arcaici, istituzioni, volontà di potenza radicate e fino ad allora invincibili.

Ma quel principio così fortemente innovativo ed anzi rivoluzionario conteneva un tarlo vorace dentro di sé: la religione rinviava la promessa all’avvento di un altro mondo ultraterreno, alla comparsa d’un futuro messianico alla fine dei secoli, quando la bestia trionfante sarebbe stata uccisa e con essa il fluire ingiusto della storia.

Occorre arrivare alla modernità, diciotto secoli dopo il lascito evangelico, per veder realizzata la prima, minima ma necessaria realizzazione di quel principio: la conquista dell’eguaglianza di tutti gli uomini di fronte alla legge.

Indipendentemente dalle differenze di sesso, di etnia, di censo, di istruzione.

Era ancora molto poco, non risolveva altre terribili diseguaglianze, non impediva che le leggi fossero ingiuste, ma rappresentava comunque un passo preliminare e necessario perché abbinato agli altri essenziali principi della libertà e della fraternità.

Fu il trittico della modernità, la cui realizzazione vide paradossalmente le Chiese alleate con i privilegi anziché con i movimenti riformatori.

Su quel trittico si fondarono i valori dell’Occidente. Il fatto che essi siano stati largamente traditi testimonia la durezza della storia e delle sue dinamiche e rende tanto più necessario procedere oltre perché è di tutta evidenza che la conquista della legalità è monca se altre condizioni di eguaglianza non si realizzano.

Fermo restando il nesso tra giustizia e libertà, è ormai maturo il tempo per procedere verso l’eguaglianza delle condizioni di partenza tra i ceti, le etnie, i generi, gli individui.

Condizione che necessariamente comporta una profonda redistribuzione dei redditi e della ricchezza tra paesi opulenti, paesi emergenti, paesi poveri e all’interno d’ogni nazione tra sacche di arretratezza e sacche di privilegio.

Siamo tutti ben consapevoli che i principi viaggiano insieme agli interessi e si ridurrebbero a pure velleità utopiche se questo nesso intrinseco non fosse solido e durevole.

La novità della situazione attuale consiste nel fatto che quel nesso tra principi e interessi risulta quanto mai necessario.

Non ci sarà crescita senza redistribuzione del reddito e della ricchezza.

Il nocciolo dell’attuale recessione mondiale, il rischio incombente che possa trasformarsi da recessione in depressione, lo spettro dei 25 milioni di disoccupati che incombe come un cataclisma sull’economia dei paesi del primo mondo, risiede nel crollo della domanda globale.

Se non c’è domanda crolla il commercio internazionale, crollano gli investimenti, si blocca il credito, cade il reddito delle nazioni, delle famiglie, delle persone.

Il rilancio della domanda passa inevitabilmente per il suo finanziamento, finanziamento di massa per rilanciare la domanda di massa.

La necessità della redistribuzione è dunque la condizione primaria per il rilancio della crescita, per alimentare la quale il valore d’uso dei beni e dei servizi deve affiancarsi al valore di scambio e magari sopravanzarlo.

Il valore d’uso non esclude il profitto ma ne contiene gli eccessi poiché introduce una specifica domanda di beni e di servizi pubblici: l’etere, l’acqua, l’energia ed anche, diciamolo, la giustizia.

Questa è la crescita condivisa, sostenibile e durevole, che procede e si rafforza insieme alla democrazia e senza di essa non sussiste.


33 commenti:

fabio vagnarelli ha detto...

Condivido, in buona sostanza, quanto scritto da Eugenio Scalfari; rinvio a due notazioni che ho riportato sul mio blog, in calce all'articolo dell'editorialista. fare clic qui

salvatore d'urso ha detto...

Beh il titolo riassume tutto... soprattutto la condizione della nostra povera Italia...

Mauro C. ha detto...

L'egoistico (rifugio) "bene immobile" ha prodotto costi di case(suoli)e affitti proibitivi: un crimine politico/sociale..."rivolta-nte"! La vera débàcle della sinistra nei 40-50 anni di partecipazione al Governo è la rendita da lavoro schacciata da quella da capitale, nel paese di mediatori/spculatori/evasori (furbetti del quartierino?) che guadagnano di più dei produttori.
La compra-vendita di immobili (spesso il costruttore, serio, fallisce...in una mercato di competizione che spesso premia l'illecito) hanno gonfiato i costi da determinare a priori la esclusione di accesso di una parte di classe sociale che vive di solo reddito da lavoro: dipendente e autonomo.
Scelte politiche scellerate decise da oligarchie bitartisan, corruttibili, da gruppi di potere forte/oscuro/massonico in danno -- su tutti i fronti -- della maggioranza non rappresentata...con buona pace dei sindacati che non hanno difeso (adeguato al costo REALE !!) nemmeno il potere d'acquisto delle già miserevoli pernsioni e parte degli stipendi, indegni di un paese civile.
A differenza della Germania (che ora, disperati, si vuol copiare?!) che ha riconosciuto il LAVORO, attirando molti italiani, con il risultato: redditi più alti, costi dei servizi e della politica più bassi (e più efficienti) e case a prezzi "stracciati"...paragonati ai nostri...per cui Brad Pitt ha scelto Berlino... pagando un terzo a fronte della Milano-"morale"(2) o della Roma "vaticanista" (Bossi direbbe ladrona...porto delle nebbie...).
Possiamo noi misurarci, confrontarci e competere in uno scacchiere per cui i cugini francesi, per dirne una, hanno una Giustizia che non sa cosa sia la "prescrizione"(la lentezza n/s incide sull'economia...le banche n/s pertanto giustificano il loro tasso più alto sui mutui), per non dire della Gran Bretagna... che non sa cosa sia e a che serve il notaio (persino Luttwak ci ha ridicolarizzati...noi costretti a pagarlo per trasferire il pezzo di misero immobile da padre in figlio, anche se da demolire?!!!); la Spagna dell'anticlericale Zapatero (quasi verrebbe da urlare...w Zapata?) che assegna per i non autosufficienti 800 milioni a fronte dei nostri cattolicissimi (e pietosi ?) con 100 milioni, che ci surclassa e umilia (di più la Cei...pro-figli.. senza limiti?) con il più che raddoppio dell'incentivo -- che brutta parola -- sulle nascite; e tutti con un debito pubblico più o meno dimezzato (ma con investimenti in borsa raddoppiati) rispetto al nostro, senza dire che hanno il doppio d'immigrati e, mi dicono, che in germania di lavavetri in giro non se ne vedono.
Certo, che gli affitti (il 50% a nero, per giunta, un ricatto sociale - con tanti alloggi vuoti!? - strozzini che mettono a dura prova studenti e loro famiglie...un attentato anche alla salute mentale ...) sono inaccettabili, sono il fallimento di una politica non solo di bassa lega ma di latitanza totale, con colpe gravi che toccano, appunto, di più la sinistra...di "Casta".
Il più eclatante smacco del becero capitalismo, s(O)upportato dalla politica, è la speculazione sui suoli edificatori che si avvale di una tecnica , consolidata, di stampo vaticano (ne sanno pempre più del diavolo!),con il solito cliché: Si acquistano dei terreni agricoli...si fa pressione sull'amministrazione affinché rientrino nel piano regolatore e il costo si moltiplica per 100-500...e che va poi a gravare (in parte!) sul prezzo di vendita dell'immobile.
E non finisce qui. Prendiamo in esame l'incremento che c'è stato in 25-35 anni in un raffronto sui suoli e appartamenti (dei locali commerciali meglio non parlarne!): per gli alloggi è di 15- 25 volte mentre per le aeree edificabilè è di 100-120 volte, la mano d'opera, 10-15 volte; con una differenza che il suolo non richiede costi di manutenzione e di rischi che, per un edificio, vanno dalla manutenzione al terremoto, all'incendio... e persino al crollo. Ma chi nel PALAZZO ormai ci abita , a costo zero, tutto ciò non gli importa...tanto alla bisogna i riconoscenti amici del "quartierino" gli regalano un intero palazzo al costo di un appartamento! Ho esagerato?
Poco o nulla a fronte della rivolta che pare vicina alle porte...del PALAZZO "abusivo"! (Una chicca: a Roma, una sezione Urbanistica risiedeva in uno stabile abusivo; "Roba nostra" che - con il famoso conflitto d'interessi del premier "quanto una CASA", snobbato anche dalla Sx - i nostri cugini d'oltralpe, vicini e lontani, nemmeno si sognano ).
Ma visto che si parla di Vangeli, circa 3 anni fa sul Corriere un Gip, docente alla Bocconi, scrisse: "Mi sembra che anche oggi ottenere giustizia sia questione d'insistenza. Purtroppo chi nondemorde e non si stanca presso gli organi competenti, ottiene più ascolto di coloro che confidano nel naturale corso degli eventi". E da fedele laico ci ricorda che "Cristo è venuto non... ma soprattutto per invitarci alla giustizia...la Giustizia perfetta si trova soltanto nei classici dell'utopia, da Platone in poi".
Ma credo che seppur sempre e ancor più imperfetta, da Churchill a noi, la democrazia ha gli strumenti per far abbassare la cresta (che fanno...) e "La paga dei l(p)adroni". Ingordi!

salvatore d'urso ha detto...

Polizia, i sindacati attaccano Maroni
"Taglia i fondi a noi e aiuta le ronde"

http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/dl-sicurezza-4/poliziotti-contro-ronde/poliziotti-contro-ronde.html

Anonimo ha detto...

Questa crisi ci pone effettivamente domande che sembravano non riguardare più questo mondo…..” I potenti del mondo, in tutti i loro incontri sempre più frequenti di fronte ad una crisi che ha già smantellato tutte le certezze, hanno sempre sacrificato qualche grano di incenso a quel tema, ma non sono mai andati più in là.
Salvo, forse, nel vertice di Londra, per esclusivo merito di Barack Obama nella sua prima apparizione in un consesso planetario.
Il vertice di Londra è stato importante al di là delle decisioni volte ad arginare la crisi, proprio perché perla prima volta il principio della giustizia sociale vi ha fatto la sua comparsa concreta.”

Beh se è questo che si pensa su Barak Obama vi siete presi proprio una bella cantonata.
a) il piano Geitner/Obama non è altro che la riedizione del primo piano Paulson con l’unica differenza che i soldi vengono dati alle banche bypassandoli attraverso questo hedge fund pubblico privato che acquista assets tossici. Dove i privati sono coloro che hanno come minimo 10 miliardi di assett tossici in gestione quindi sono solo 5 mega fondi tra cui Pimco dove lavora Greenspan e le banche sono le 10 mega banche inguaiate.
b) verrà abolito il mark to market (valutare secondo il valore di mercato), dalla contabilità bancaria. In sostanza attività e passività finanziarie non saranno più valutate nei bilanci al valore attuale a cui qualcuno sul mercato è disposto a comprarli ma al costo storico rettificato mediante un indice dei prezzi. Quindi non avremo più le minusvalenze che vanno a diminuire gli utili e ad erodere il capitale. Prima avevamo i bilanci veri e quelli finti. Ora avremo una terza versione:il bilancio immaginario!!! Scrive molto bene sul New York Times l’eccellente Floyd Norris: “ se il mark to market applicato negli attuali modelli contabili è il colpevole dell’attuale crisi finanziaria, allora il servizio meteorologico nazionale è il principale responsabile dell’uragano Katrina. Se non avessero mai detto che New Orleans sarebbe stata colpita, la città non sarebbe mai stata inondata!!!” Magari pensano che con i bilanci immaginari si ritorni ad avere fiducia nelle banche e che le banche riprendano ad avere fiducia tra di loro
c) Sheila Bair la capo della FDCI che regolamenta le banche ha detto che le banche stesse che vendono gli asset possono comprarli!!!!

Altra notizia passata inosservata: le obbligazioni di General motors che non verranno onorate dall’azienda non saranno rimborsate dal Tesoro!!!!

Pertanto quello che sta facendo Obama è un lifting di valore su un corpo putrefatto.
Si vuole mantenere in vita a tutti i costi un corpo (gli attuali banchieri/amministratori di grandi società che hanno fallito per troppa avidità) alle spalle del resto del mondo e questo provocherà una putrefazione allargata a tutti i corpi sani
I malati terminali vanno lasciati morire!!!! Dalle loro ceneri il mercato risorge. Così invece collassa tutto il sistema!!!!!!


“Se non c’è domanda crolla il commercio internazionale, crollano gli investimenti, si blocca il credito, cade il reddito delle nazioni, delle famiglie, delle persone.”

ma non è quello che è successo ..perchè
Le borse son salite sui miliardi prestati ...
non sulla reale economia, che continuano a spingere a colpi di numeri e notizie positive ...Tutti quei miliardi non vanno a recuperare le aziende già fallite e i posti di lavoro persi ...Vanno a rimpinguare le banche per permettergli di non farsi depredare i "gioielli di famiglia" a prezzi di sconto e sostenere pochi ... amici degli amici ....
Dovrebbero regalarli i soldi ... allora sì verrebbero spesi ...
Ed invece vogliono uscire dalla crisi a spese delle persone Intanto le condizioni di migliaia di persone sono precarie e lo resteranno ...
Non c'è modo di compensare quintali di carta stampate con la reale economia ...
Il credito facile è spacciato ...
E' il cane che si morde la coda ...
Con tutti questi miliardi possono solo rimandare l'inevitabile ...
Perchè i soldi che gli stati recuperavano con tasse (in particolare sul lavoro) , continueranno a diminuire mentre aumenteranno i costi , di pensioni e di assistenza(mediche) ....
Il bello deve ancora venire ... e durerà per anni ...
la guerra dei poveri ... che non risparmierà nessuno ...


Se si vuole veramente cambiare il sistema si deve parlare di regole uguali per tutti. Solo a condizioni di accesso al credito garantito a tutti coloro che ne hanno i requisiti (oggi si continua a dare credito alle aziende praticamente fallite…Fiat…docet e si nega agli imprenditori che li possono restituire nel tempo), l’accesso alla scuola per tutti e premiando i meritevoli (abbiamo il peggior esempio di baronato nelle scuole pubbliche), solo premiando la meritocrazia si può cambiare il sistema.

Invece”Più falliscono più vogliono poteri”
Avendo le autorità di controllo mancato le ultime 10 crisi finanziarie, quella del debito sudamericano, quella dell'Asia del 1998, quella scandinava del 1992, quella delle casse di risparmio USA e poi questa dei mutui e derivati, dell'est europa e dei mutui in irlanda e spagna... non usando i poteri e le regolamentazioni ampie che hanno già e fallenndo nel loro compito vogliono altri poteri e un altra struttura di regolamentazione.

La struttura di regolamentazione esisteva in tutti i paesi, messa assieme nell'ultimo secolo reagendo ad ogni crisi finanziaria, sono le persone che siedono negli enti di controllo che hanno fallito al loro compito. Solo in America ad esempio esistono oggi le seguenti agenzie ed enti che hanno poteri di controllo e il compito specifico di regolamentare le banche:

Federal Reserve,
Comptroller of the Currency,
Federal Deposit Insurance Corp.,
state banking commissioners,
Office of Thrift Supervision,
SEC,
Commodity Futures Trading Commission

In ogni banca americana vivono dozzine di funzionari della FDIC e la FED, lavorano ogni giorno dentro le banche che controllano, vanno alle riunioni e si fanno dare tutti i dati, la FED e la FDIC sanno tutto delle banche. Nonostante questo quando in America si dovette nazionalizzare una grande banca nazionale la Continental nel 1981 Paul Volker imparò che stava per fallire andando a pesca con il suo CEO. Nel caso di Madoff addirittura dei privati cittadini hanno denunciato per anni a tutte le agenzie governative preposte con documentazioni dettagliate e queste pur avendo tutti i poteri necessari ovviamente non hanno fatto niente.

L'unico settore finanziario che NON ha creato problemi invece sono gli hedge funds in questa crisi, molti sono falliti e hanno chiuso, si prevede che entro quest'anno 2.000 hedge funds su circa 6.000 avranno chiuso i battenti, ma non hanno creato nessun problema, alcuni hanno guadagnato, altri hanno perso, ma è una questione tra loro e i loro investitori e non sono costati un dollaro ai governi per cui l'ossessione di tedeschi e francesi per regolarli è uno spreco e una diversione da problemi reali

Il motivo per cui nessun hedge fund ha creato problemi saltando è che sono de-regolamentati e quando falliscono sanno che nessuno li salva per cui non si prendono i rischi enormi che le banche sapendo di essere "troppo grandi per fallire" si prendono diventando progressivamente enti enormi da 3.000 miliardi di bilancio e a quel punto sono minacce per tutto il sistema.

In europa i casi limite di crisi e eccesso di indebitamento sono stati Irlanda e Spagna e poi Grecia, Lituania, Lettonia, Ungheria, Romania e Islanda. Nel caso di Spagna ed Irlanda non sono stati i derivati o gli hedge funds, ma i tassi di interesse 2 punti percentuali sotto l'inflazione che l'euro ha comportato a creare una bolla del credito e del debito immobiliare perchè in pratica indebitarsi al 2% con l'euro e un inflazione al 4% spingeva ad prendere quanto più debito possibile. Nel caso degli altri sono paesi in cui lo stato ha speso come in argentina semplicemente e in più "la convergenza con l'euro" ha dato l'illusione che potevano indebitarsi a sfondamento e tenere deficit esteri del 15% del PIL. Il fatto che le banche austriache o scandinave poi abbiano prestato troppo a questi paesi è colpa delle banche centrali di questi paesi che hanno il compito di controllarle e tutti i poteri per farlo. In Inghilterra invece è stato lo stesso Gordon Brown allora ministro delle finanze a intervenire sulla banca di inghilterra e altri enti di controllo perchè lasciassero prestare le banche senza freni

La "nuova struttura di regolamentazione globale" di cui blaterano Sarkozy e la Merkel non c'entra niente, c'entra invece l'euro e la politca della BCE dei tassi, cioè la colpa è loro in realtà e parlano di "fondi offshore" e "nuovi poteri di regolamentazione globale" per distrarre e giustificare il loro ruolo dopo aver fallito.

“Non ci sarà crescita senza redistribuzione del reddito e della ricchezza.”
Non ci sarà crescita fintanto che la sanguisuga ruberà grazie alle leggi al lavoratore/imprenditore produttivo.

Eleonora

salvatore d'urso ha detto...

Modena, casalesi in manette
Sgominata cellula, cinque arresti

http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/modena-casalesi/modena-casalesi/modena-casalesi.html

Stefania Tirelli ha detto...

Per Salvatore d'Urso

Forse dovresti evidenziare l'articolo de La Repubblica anche nel post sulle dichiarazione del Prefetto di Parma: se non legge la Gazzetta locale, forse leggerà un quotidiano nazionale...

Grazie per la segnalazione.

Stefania Tirelli
Reggio Emilia

salvatore d'urso ha detto...

Cara Eleonora penso che ti sbagli... almeno in parte...

Su Obama almeno... per evitare che la recessione diventi una dura e lunga depressione deve agire per forza nel cercare di recuperare il recuperabile del vecchio sistema... e modificando le regole farlo funzionare così come dovrebbe... Obama ha enormi responsabilità e di certo non sta giocando ad un video game dove può rischiare di lasciar tutto al suo destino e vedere poi come andrà a finire...

Un sistema perfetto non credo lo avremmo mai... è utopia pura.

Gli edge funds hanno enormi responsabilità in quello che è accaduto... sono loro i maggiori speculatori in un mercato senza regole... sono loro che determinano l'aumento dei prezzi delle materie prime... sono loro che spesso determinano la vita e la morte di molte aziende e quindi il lavoro di molte persone... se c'è da guadagnare di più nel tenerla in vita allora alzano il pollice... se c'è da guadagnare di più smantellandola allora abbassano il pollice...

Non hai neanche idea delle masse di denaro che gestiscono e quando le muovono da un mercato all'altro del globo ne determinano l'aumento o la diminuzione di ricchezza...

Quel mondo finanziario è come un piccolo oceano dove sguazzano squali di tutte le misure... il più grande però mangia sempre il più piccolo... diventando a sua volta più grosso e del pesce piccolo appena mangiato ne butta via la lisca non commestibile...

salvatore d'urso ha detto...

Messina, 18:13

MAFIA: PANTA REI, SENTENZA DOPO LUNGA CAMERA CONSIGLIO
Dopo nove giorni di camera di consiglio la Corte d'Appello di Messina (Gianclaudio Mango presidente, Michele Galluccio a latere) ha emesso la sentenza nei confronti di 35 imputati dell'operazione 'Panta Rei', sulle infiltrazioni della 'Ndrangheta nell'Universita' di Messina. I giudici hanno confermato l'impianto accusatorio (associazione mafiosa e finalizzata al traffico di droga) ma hanno rideterminato le pene inflitte in primo grado il 6 giugno 2005, applicando la prescizione di alcuni reati e concedendo per altri la continuazione. La pena piu' dura, 12 anni, inflitta a Giuseppe Strangio e Carmelo Ielo e 11 anni ciascuno ai dentisti Alessandro Rosaniti e Felice Stelitano. Per sette imputati, assolti dal Tribunale, la Procura aveva presentato appello, ma la Corte l'ha rigettato confermando il primo verdetto cosi' anche per Giuseppe Longo, Giuseppe Pansera (genero del boss di Africo Giuseppe Morabito "U Tiradrittu"), e per l'allora consigliere provinciale di An Carmelo Patti. Il procuratore generale, Melchiorre Briguglio, lo scorso 19 febbraio, si era rimesso alla decisione della Corte. Il blitz della squadra mobile scatto' il 18 ottobre 2000 con l'esecuzione di 37 custodie cautelari e 79 indagati.

Mauro C. ha detto...

...chiedo scusa per i refusi delle 5.15... chissà se non c'entri lo sciame sismico (visto che a quell'ora per scrivere vuol dire che ero sveglio) cui non sapevo ma forse istintivamente ne ero disturbato. Non sono un sensitivo, che io sappia, semmai uno che ha delle sensibilità...
Anche se per il più devastante evento dell'Irpinia (23/11/80) capita di rivestirmi e d'indossare un principe di Galles di Yves Saint Laurent, senza "movente", poco prima della scossa "ballerina". Certo, anche il principe lo usò per il ballo...ma non per "il/lo (s)ballo del mattone”!
Però, guarda caso (non sono né scaramantico e né fatalista), stanotte ho parlato anche di “crollo” in simultanea: “...dalla manutenzione al terremoto, all'incendio... e persino al crollo.”
Ora, è un caso che sia a San Giuliano che a L'Aquila possa succedere che i “primi” edifici a cadere siano quelli occupati da studenti? E quindi “opere” pubbliche che dovrebbero essere di esempio, di riferimento in qualità e sicurezza!! E forse ho persino sbagliato nel criticare gli affittacamere (una per quattro...?) “...strozzini che mettono a dura prova studenti e loro famiglie...un attentato anche alla salute mentale ...”, in questo caso meglio che essere sepolti del tutto sotto le macerie di una delle rare case dello studente.
Dopo il disastroso crollo di Foggia si parlò di “libretto casa”...poi svanito, come fù per il libretto sanitario che doveva seguire la vita del bambino: registrare malattie, profilassi varie, cure mediche, ecc. Così la struttura di un edificio (ancor più se “pubblico strategico”, anche questi danneggiati a L'Aquila) bisogna di “cure”,controlli e manutenzione che però si devono avvalere dei “cosidetti processi costruttivi”: verbali che registrano le varie fasi delle opere nei minimi particolari, annotando eventuali inconvenienti dovuti a forza maggiore o dubbi su alcune tecniche e materiali impiegati che insorgono a fine opera.e utili per eventuali interventi. Così nel caso di vizi occulti che poi si evidenziano si possano collegare per poter fare una “diagnosi” e così progettarne la “cura”.
Nel 1981-3, dopo il sisma dell'80, ci fu una riclassificazione delle aree sismiche, e molti comuni che ne erano fuori si trovarono d'un colpo in 2a fascia (S-9) ...con l'obbligo di adeguare gli edifici qualora si dovessero effettuare modifiche strutturali o sopraelevazioni. Nel gennaio 96 un Dm con scadenza a marzo e poi a giugno, introduceva altre “norme tecniche in zone sismiche”, più rigorose e restrittive, che gettarono panico e ci fu una corsa a presentare centinaia di progetti per schivare le nuove regole che a grandi linee riducevano, in base alla larghezza della strada, l'altezza di un piano. A parte le carte false, post 96, autorizzate e l'incoscienza degli esecutori e controllori, vi è una responsabilità collettiva: della c.d. “società civile” priva di spirito critico e di senso civico.
Tecnici “spergiuri”(le perizie vengono giurate davanti al giudice...) si diedero un gran da fare: per i progetti di sopraelevazione e d'adeguamento sismico si ingrossavano muri e fondazioni, sulla carta; per il Genio civile bastava: non ce n'è uno che sia regolare/legale.(un funzionario, dixit)
Per la scuola di San Giuliano non occorrevano periti: bastava meno di un sindaco o di un preside per valutare ad "occhio nudo", persino a distanza, dai filmati in tv, che quello era un progetto assassino.
Una volta la responsabilità sulle licenze era del sindaco...poi la Merloni - giustamente - ha dato più ruolo e autonomia all' ufficio tecnico...più competente e responsabile? [Basti vedere come si costruiscono barriere dappertutto, in barba a una legge per eliminarle dell' 89, e sotto gli occhi di tutti: l'omertà non risparmia nessuno]
La sentenza sul caso di S. Giuliano è ineccepibile, ma resta svilita dai tempi lunghi; Ciampi e Berlusconi avevano promesso che per quel fatto orribile i tempi sarebbero stati brevi, e ci “ri-misero” la faccia .. il Csm se la prese comoda per sostituire la giudice gravida (con il marito, incompatibile), anti-Rachida!-----------------------------------------------
15/11/08, . “Gentile Sig.Prefetto, Le saremmo grati conoscere un Suo parere in merito ad una serie di laboratori prove materiali edili (prove di resistenza di cubetti di calcestruzzo ed acciai per cemento armato), presenti in Guidonia Montecelio, Perugia, Latina e Sassari, di nome ISTEDIL S.P.A.. Da una attenta analisi delle caratteristiche societarie, risulta un laboratorio privato con un azionariato composto dal 62% dall'ANCE, ed il 38% dalle associazioni territoriali dei costruttori. Le chiedo, se è un laboratorio privato a svolgere prove su materiali edili, ove le imprese edili consegnano i predetti campioni per sottoporli a prove secondo le Norme Tecniche per le Opere in cemento armato normale e precompresso, ed i risultati sono negativi, come si può pensare che trattandosi di imprese associate alle organizzazioni sopra indicate, i risultati non si possano "addomesticare". Dal sito internet www.istedil.it, cliccando su Presentazione e Storia, si può leggere quanto da noi posto come quesito, ci risulta che i laboratori di Perugia,Latina e Sassari, sono stati finanziati direttamente dalle Sezioni Costruttori Edili locali e successivamente cedute all'Istedil spa, Gradiremmo che Ella si interessi a questo fenomeno di laboratori perchè è facile pensare al conflitto di interessi esistente (l'imprenditore associato, avendo il Responsabile del laboratorio, anch'esso imprenditore) essere allo stesso tempo controllore e controllato. Noi crediamo che qualcosa non funzioni.
Confidando in un rapido accertamento ed in attesa di una gentile risposta porgiamo cordiali saluti.”

Una pratica consolidata, simile a quella per cui a fornire i provini in cls è lo stesso fornitore.
Nemmeno i controlli da parete di ingegneri nominati dalle prefetture sino al 78, hanno garantito per il crollo di Viale Giotto! Occorre ripristinare o “ridistribuire la ricchezza” delle competenze: scienza e coscienza.

Besugo ha detto...

Dopo una lunga esperienza maturata in occasione del terremoto del 1976 a Gemona del Friuli, mi permetto di esporre un modesto pensiero, che sento di dover esprimere in occasione della tragedia odierna accaduta in Abruzzo.

Probabilmente, i terremoti non sono prevedibili. Ma le aree interessate da alte frequenze di episodi tellurici sono ben individuate selle mappe di pericolosità sismica della nostra tormentata penisola.

Ritengo perciò che per affrontare i primi giorni dell'ergenza, si dovrebbe provvedere alla diffusione della cultura della protezioe civile in modo urbanistico.
La progettazione di molte città dovrebbe tenere conto di realizzare spazi di aggregazione, fruibili anche in caso di evento catastrofico.
Tali spazi distribuiti nel tessuto ubano dovrebbero essere idonei al ricovero di molte persone in ambienti protetti e confortevoli anche per periodi di tempo relativamente lunghi.

A tal fine , per esempio, mi sembrano interessanti le pressostrutture.

Le pressostrutture sono molto usate per la copertura stagionale di campi sportivi, piscine, campi da tennis e ogni altra applicazione dove sia richiesta la copertura di ampi spazi senza la presenza di strutture di sostegno; le strutture pressostatiche richiedono, infatti, un semplice ancoraggio a terra per mezzo di una piccola fondazione in calcestruzzo o con picchetti.

Per motivi di sicurezza delle persone, vengono impiegate delle piccole colonne per il sostegno del telo di copertura, per evitare che questo ricada su queste in caso di sgonfiamento repentino.

Il telo può essere realizzato in doppia membrana, per migliorare l'isolamento termico e consentire un notevole risparmio energetico quando è necessario riscaldare l'interno della struttura.

Gli ingressi agli impianti sportivi e le uscite di sicurezza vengono realizzate con doppie porte (bussole) con camera di compensazione; queste sono necessarie per mantenere la struttura in pressione e per consentire un agevole e sicuro accesso alla struttura.

Sulla parte interna delle membrane possono essere appesi dei corpi portalampade per l'illuminazione.

Vi prego di considerare questo post come lo sfogo di un vecchio che si trova costretto ad assitere alla ripetizione di scenari già visti, immutabili, da più di trenat'anni.

Con grande dolore e tristezza per le sofferenze che hanno colpito i nostri fratelli.

Stefano
Genova

Cinzia ha detto...

Vi consiglio di leggere questo articolo di Rita Pennarola tratto da La voce delle voci.
Segue il filo di Arianna che va dalle stragi di Ustica passando per via D'Amelio e arriva fino alle indaggini di De Magistris cogliendo le competenze di Genchi per andare a scoprire chi sono i veri "spioni" e dove s'annida il loro covo... e vi assicuro che i conti tornano, fin troppo bene!

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5752

salvatore d'urso ha detto...

Calabria, procure vuote
"Tra poco stop alle udienze"

http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/politica/giustizia-10/procure-vuote/procure-vuote.html

Anonimo ha detto...

Caro Salvatore,
spero tanto di sbagliare!!!! Il fatto è che quello che affermo non è una mia libera interpretazione ma una denuncia documentata da illustri fonti di informazione americane, oltre che dai fatti.
Lo puoi evincere da questi link.

http://www.theatlantic.com/doc/print/200905/imf-advice
http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601087&sid=a4iGjejJVRko&refer=home
http://www.cobraf.com/blog/default.php?topic_id=4624&reply_id=153941

Nessuno vuole un sistema perfetto (sarebbe utopia) ma le regole esistono perbacco! devono solo essere rispettate, e valere per tutti. Ecco la disuguaglianza …..mi ricorda una certa vicenda italiana di un certo Luigi .. se la legge fosse applicata a tutti…e non disattesa ecco la INgiustizia….

Tornando ad Obama, nulla di nuovo anzi è stato eletto dall’oligarchia finanziaria sfruttando il sogno americano. (C'ero cascata pure io)
Per quanto riguarda gli edge funds nessuno vuole incensarli, anzi penso che in parte la vicenda di Mudoff sia istruttiva (mi sembra quasi un Robin Hodd che ha sottratto le somme alla elite super ricca ebrea) chi ha i soldi ed è disposto a rischiare sa anche che può perdere. Vince il più bravo. Ma non si riversa lo sbaglio sulla collettività, ovvero lo Stato non deve pagare gli errori dei managers, salta il fondo perdono i clienti (quota minima di adesione 100000 euro) è un gioco che termina li. Tra squali ci si conosce, il più piccolo è un pirania.
La regolamentazione non esiste , è il mercato che decide. A patto che le regole siano uguali per tutti!

Se le cose continuano così il futuro aihmè è peggiore delle aspettative.
Eleonora

salvatore d'urso ha detto...

Sedi disagiate, stop di Fini
No al trasferimento dei magistrati

http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/politica/giustizia-10/fini-stop/fini-stop.html

siu ha detto...

Dal Friuli-Venezia Giulia un sentito e doveroso grazie a Stefano, e un saluto alla ritrovata Cinzia.

Annalisa ha detto...

A proposito di filo di arianna, consiglio la lettura dell’articolo di Piero Ottone, da Repubblica del 14 marzo 2009 a questo link:

http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-profondo-nero-dei-misteri-ditalia/

Sul post qui pubblicato: non condivido la concezione filosofica ed economica sottostante alle idee che vi sono espresse. Non ho adesso la possibilità di argomentare, ma sarebbe interessante discuterne.

Mi permetto di osservare però che il richiamo di Scalfari all’idea di eguaglianza di tutti gli uomini di fronte alla legge cozza un tantino con le posizioni che egli ha assunto sulla giustizia negli ultimi tempi. (Avrà anche lui la sindrome di D’Avanzo?)

Mauro C. ha detto...

Un mio coetaneo, palazzinaro, socio/consigliere di una banca regionale fallita credeva di essere risarcito dell'indebito “signoraggio”? Ora però leggo sul cartello del suo cantiere: committente: Lui; Impresa: Lui; Progettista: arch.Figlio; Direz. Lavori: arch., lo Stesso! 3 soggetti giuridici fusi in uno , compreso il controllore: il garante sulla sicurezza (anche per la 626?), qualità e durata del prodotto finito. Se vale il parallelo: si può parlare di conflitto di attribuzioni come succede tra 1°, 2°, e 3° potere e a loro volta con la Corte Costituzionale? L'acquirente non ha nessuna tutela, se non intentare una causa civile all'infinito. E allora come si spiega però l' anomalia, unica al mondo, con l'80% di case in proprietà? Mi vien da pensare che è colpa delle banche retrive (ora ne fanno un vanto? Sono più solide...e certo ancora oggi con i Bot a l'1% il tasso sullo scoperto ruota intorno al 15%?!!!! L'interesse" sul c.c. con fido: 0,050%? Ma chi può verificare se questa massa di liquidità non possa essere commerciata: credo che almeno il 50% di media resti come dire in deposito fisso!) che fanno allontanare molti investitori dalla Borsa per rifugiarsi nel bene “immobile”! Chi "l'ha" dura la...(come il mattone) vince? -------------
Ne "Il giardiniere tenace" di John Le Carré (2001), contro le multinazionali farmaceutiche. dice a Porro: "Non sono più capace di mentire...sono impaziente e rabbioso....battuti gli eccessi del comunismo, non siamo capaci di combattere quelli del capitalismo, nelle mani di 51 multinazionali invisibili, misteriose, che pagano il 6% di tasse”...---”...la mia Talpa difendeva con certo piglio la civiltà occidentale,...senza patriottismo. Incapaci di una perestroika totale, bisogna affrontare le imperfezioni capitalistiche. Ci siamo corrotti da soli, i nodi sono venuti al pettine: un osceno abisso tra i ricchi e poveri (che in questi circa 9 anni hanno creato un baratro!), devastazione di aeree e culture del Terzo Mondo. Non sono un convertito, na sono un disgustato dagli eccessi del consumismo, dal poco interesse verso i dannati della Terra. C'è un divario profondo tra le stanze dei bottoni e la realtà”....(Figuriamoci, se succede anche nel piccolo “condominio”) E poi, sulle Torri...attacca Bush e il suo “illuso portavoce” Blair...per poi passare alle lobby del petrolio con altro libro di denunce e accuse al sistema criminale impunito. ---------------
"Le leggi sono ragnatele che le mosche grosse sfondano, mentre le piccole ci restano impigliate". ----"La burocrazia è un meccanismo gigante mosso da pigmei". ---------"Da quando le società esistono, un governo, per forza di cose, è sempre stato un contratto d'assicurazione concluso fra i ricchi contro i poveri". Honorè De Balzac ----------------------------
Ed ecco le nevrosi, che gli ultimi 100 anni di “psicanalisi” non hanno guarito, anzi “il mondo va sempre peggio”; e lo dice un filosofo esperto della psicanalisi di matrice junghiana, James Hillman che osserva il dilagare nella società occidentale di “nevrosi, infelicità, paure”.La terapia basata sulla ricerca del male dal “di dentro” (come il “bambino interiore”) è fallita. La psicanalisi per diventare una “forza sociale” deve riconoscere i sintomi che affliggono la nostra civiltà e lavorare alla sua “guarigione”. “La malattia è là fuori”, i terapeuti devono rivolgersi all' “esterno”, alla comunità, a un campo psichico che comprenda i luoghi, gli EDIFICI(?), le persone, gli alberi, la POLITICA(?), l'arte, l'architettura (lo ZEN , di Gregotti?), l'ambiente. Hillman ha scritto anche “Il potere. Come usarlo con intelligenza”.
Concludo con Aristotele: “ La filosofia non serve a nulla, dirai; ma sappi che proprio perchè priva del legame di servitù é il sapere più nobile”. -------------

Anonimo ha detto...

Sono stato per 45 anni un ricercatore scientifico in un importante istituto universitario e amaramente voglio denunciare per far capire a tutti in modo definitivo e senza pregiudizi perché crollano gli edifici costruiti in cemento armato in Italia, in particolare con il terremoto in Abruzzo, si evince la grave denuncia seguente. Se con il motore di ricerca google digitate “denuncie istedil” e cliccate su “lavori pubblici.it/verifica dei requisiti di moralità”, vi accorgerete che il sistema del conflitto di interessi con le lobbi dei costruttori e delle imprese continua a far morire cittadini onesti che non conoscono il problema dei crolli degli edifici costruiti in calcestruzzo. La denuncia che troverete da leggere è stata inviata da molto tempo alla Presidenza del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, in particolare all’ing. Lucchese, organo più alto per controllare queste situazioni, alle varie Procure della Repubblica di Perugia,Roma,Latina,Milano, Torino, Napoli, Sassari, ma come avrete modo di vedere mai nulla è accaduto. In Italia purtroppo i laboratori creati dai costruttori e clienti tutti gli imprenditori edili e fornitori di calcestruzzi ed acciai, non hanno interesse a far rispettare la legge 1086 e quindi questi controllori e controllato sono la stessa figura e si continua ad avere morti per crolli di scuole ora per colpa del terremoto, domani da cosa? Oramai sono vecchio e stanco di denunciare questi scandali perché in Italia tutto è permesso e nulla è vietato.
prof. mario giovannoni

Anonimo ha detto...

Vorrei rispondere ad anomino-prof. (di cosa non lo so) Giovannoni. Attribuire cause di crolli ad un laboratorio prove su materiali da costruzione oltre ad essere poco credibile dimostra la scarsissima conoscenza delle più semplici nozioni di ingegneria antisismica......Senza dilungarmi vorrei solo ricordare che il comportamento di una struttura durante un evento sismico deriva fondamentalmente dalla sua capacità di dissipare energia ossia dalla sua duttilità. Questo parametro così importante è in piccola parte dovuto al materiale ed in grandissima parte ai dettagli costruttivi ossia disposizione delle armature, nodi confinati, passi delle staffe idonei, nonchè alla disposione di particolari elementi strutturali i quali possono più o meno innescare particolari modi di vibrare della struttura. Mi sembra molto scorretto da parte di questo fantomatico prof. Giovannoni dare addosso ad un Istituto la cui proprietà è in realta del CESI S.p.A. ed in parte dell'"Associazione dei costruttori", che non significa "costruttori"; inoltre vorrei ricordare che in questo caso è prevista la figura del garante (generalmente un prof. universitario) il quale vigila sull'attività di questi laboratori con la massima professionalità. Dietro le parole di questo anonimo si celano sicuramente problemi personali che in situazioni come quella avutasi in Abruzzo mi sembrano siceramente di cattivo gusto e completamente fuori luogo.

bartolo ha detto...

Gentile Giovannoni,
Lei, forse, ancora, non ha capito quale è il male dell'Italia e diffonde zizzanie!
Se vuole essere ascoltato dalle nostre istituzioni, anziché fare denunce ben documentate, scriva un libro-romanzo e racconti di essere stato a Corleone a pisciare nella vasca da bagno della Villa di Riina. Ecco, un modo interessante per dare un utile contributo al Paese ed al suo Governo ed alla sua opposizione.

Mauro C. ha detto...

Replico all'anonimo delle 22.46 (che, al solito, non ha letto gli interventi precedenti).
"Attribuire cause di crolli ad un laboratorio prove su materiali da costruzione oltre ad essere poco credibile dimostra la scarsissima conoscenza delle più semplici nozioni di ingegneria antisismica". Giusto.
"... è in piccola parte dovuto al materiale ed in grandissima parte ai dettagli costruttivi ossia disposizione delle armature, nodi confinati, passi delle staffe idonei,...etc.,etc.". Esatto.
Il problema, purtroppo, non è rappresentato dal solo laboratorio - se in conflitto d'interessi - diciamo l'anello finale, ma dalla filiera.
Da chi e come confeziona i cubetti di cls e gli spezzoni dell'acciaio ad aderenza migliorata: siamo (siete) sicuri che sono gli stessi impiegati nelle strutture eseguite in loco?
Chi ci garantisce che le staffe in corrispondenza dei nodi siano disposte e a distanza (passo?) corretta? che siano chiuse e non aperte, per comodità, e poi "chiuse" con degli spezzoni a "passo" alterno?
Il progettista/calcolatore/direttore dei lavori? che non è il direttore di cantiere (con altri interessi) che è fisso ma nel libro paga del costruttore. E magari tutti e tre fusi in uno?
Se si va nello studio dei tecnici (magari di 2 architetti/calcolatori?) si vedono questi cubetti che poi saranno portati al laboratorio, ma che in genere non vengono composti sul cantiere, piombando a sorpresa e prelevando il calcestruzzo verso la fine: dopo un'ora dall'immissione dell'acqua nell'impasto le caratteristiche non sono le stesse...chi controlla, se ne ha conoscenza( certificata dall'Istedil?)!
In genere vengono poi composti dallo stesso fornitore con impasti ad hoc. O a fine opera per poter compilare il carteggio e mettersi in regola sulla carta, magari all'atto dell'accatastamento, dopo un formale collaudo e non sempre chiedendo l'agibilità!
Capita che un'attività produttiva, dopo aver attrezzato e arredato i locali presi in affitto, constata che lo stabile non aveva l'agibilità...eppure la Coop uscente era lì da 10 anni, e ll presidente era anche assessore alle infrastrutture e produttività! E il proprietario occupa(va), con un figlio, i 2 appartamenti e dispone(va) di altri 300 mq per...

Anonimo ha detto...

Vorrei replicare senza polemica a Mauro C., il quale, a mio parere ha detto cose molto giuste ed aderenti alla realta.......l'unica cosa che forse mi sento di dire è che chi scrive, come il fantomatico prof. Giovannoni, forse non conosce bene le funzioni ed "i poteri" (molto limitati) di un laboratorio autorizzato dal ministero per le prove sui materaili da costruzione. Questi laboratori non possono far altro che effettuare le prove qualsiasi siano gli elementi che un Committente consegna, specificando solo se la richiesta prove è sottoscritta o meno da un D.L. ma senza neanche poter obiettare sul numero di elementi da provare e tantomeno criticare i risultati delle prove. Solo con l'ulitma normativa (che ancora non è l'unica fino al prossimo anno) andrà anche specificato che se le quantità non sono quelle richieste dalla Legge le prove non sono valide ai fini di un collaudo. La cerniera di tutto il sitema basato sulla L. 1086/71 che governa il mondo delle costruzioni in c.a. ed affini è il Direttore dei Lavori; se tale figura funzione, se è persona valida ed onesta, se assiste ai prelievi del materiale, se sigla i provini, se li consegna lui o un suo incaricato al laboratorio, allora le cose funzionano, altrimenti l'anello più importante della catena è già debole alla nascita. Per quanto riguarda i materiali, inoltre, l'attenzione va posta quasi unicamente sul calcestruzzo in quanto l'acciaio, come prodotto industriale, è iper-classificato sin dalla produzione in stabilimento e l'unica cosa da fare è il controllo della provenienza; il grosso problema è il calcestruzzo. Molti lo fanno artigianalmente ed i controlli diventano più difficili. Infine, occorrerebbe porre l'attenzione anche sugli altri anelli della catena: il collaudatore, che al minimo sentore di difformità o anomalia anche in senso positivo dovrebbe subito ordinare nuove prove, senza limitarsi al puto "atto notarile" come molti interpretano un collaudo, oppure il Genio Civile, altra grande truffa del ns. paese e del ns. tempo, diventato un semplice archivio, dove centinaia di persone vengono pagate solo per mettere a posto delle carte. Questi sono i veri problemi, non ci fermiamo solo ai laboratori, anche se a qualcuno piacerebbe dargli addosso solo (penso) per frustazioni ed asti personali legati al passato.

Anonimo ha detto...

vorrei rispondere a tutti coloro che partecipano al blog, prima di tutto il mio profilo professionale è stato acquisito con 45 anni di esperienza presso centri di ricerca internazionali, finalizzati al controllo delle tensioni limite dei calcestruzzi ed acciai presso varie università americane, canadesi, francia e cina, qualcuno confonde il senso del pensiero tecnico sperimentale nel contesto delle lesioni e crolli in abruzzo, con lo spirito di esperto nel controllo dei prelievi di calcestruzzo ed acciaio da consegnarsi presso i laboratori privati, autorizzati dal ministero delle infrastrutture con i laboratori autorizzati delle stesse strutture ministeriali le quali si differinziano per struttura e organigramma e ramo societario, il laboratorio in questione, ribadisco, è un laboratorio privato in cui il sindacato dei costruttori ANCE (associazione nazionale costruttori edili con sede in Roma Via Guattani 16) è il rappresentante maggioritario di quote della società istedil e come tale non può esercitare attività di laboratorio materiali in quanto non è concepibile che il costruttore sia indirizzato al laboratorio cui detiene la maggioranza azionaria per effettuare prove e verifiche di provini di calcestruzzo ed acciai dichiarati provenienti dal cantiere X senza essere richiesto da alcuno che effettivamente questi campioni provengano da quel cantiere specifico. Seppur la responsabilità primaria è di competenza dei Direttore dei Lavori, gli stessi sono pagati dall'impresa o appaltatore cui fa capo all'ANCE quindi nel pieno del dubbio della rispondenza dei prelievi rispetto a quelli consegnati al laboratorio, sarebbe forse opportuno che ognuno facesse il proprio dovere e rispettare quanto prescritto dalle norme tecniche per le opere in cemento armato normale e precompresso. Quanto sopra riportato e comprovabile con documenti reali e incontrovertibili che provano la leggerezza della maggioranza dei Direttori dei Lavori, Ingegneri, Architetti, ecc.ecc. che il cantiere lo conoscono solo perchè si sono avventurati a vedere il sito in cui vengono realizzate le opere finalizzate alla richiesta di pagamento delle proprio competenze professionali.
Sarebbe opportuno che ogni singolo professionista del settore(ingegne, architetto, progettista o calcolatore) si facesse un mea culpa per tutte le leggerezze commesse nel valutare le caratteristiche riscontrate dalle norme tecniche e le relative circolari emesse dalla Presidenza del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici con sede in Roma, Via Nomentana. La mia denucia è finalizzata solo ed esclusivamente a far conoscere a tutti che il laboratorio in questione non ha le caratteristiche societarie prescitte dalle Circolari della Presidenza del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblci.
Non se ne vogliano quei "professionisti" che scrivono in questo Blog con lo spirito di essere questo o quello e tutto è regolare, ma sarebbbe opportuno ammettere che nella vita a volte si può sbagliare e non conoscere il danno che si può fare commettendo questi errori.
Prof. MARIO GIOVANNONI

Mauro C. ha detto...

Infatti dico: Il problema, purtroppo, non è rappresentato dal solo laboratorio - se in conflitto d'interessi - diciamo l'anello finale, ma dalla filiera.
L'unico appunto/postilla che faccio: è se il fornitore e gestore dell'impianto di cls sia lo stesso che poi ne effettua le prove di laboratorio.
Lei sottolinea che il calcesruzzo "molti lo fanno artigianalmente ed i controlli diventano più difficili."
Forse più impegnativi e/o onerosi (così sino a 20-30 anni addietro)...però offre altri vantaggi: in primis di rispettare il rapporto pietrisco-sabbia (ben lavata, di fiume, non vulcanica, non materiale di cava...nell' 83 2 palazzine in c.a. di cui una con cls fornito da autobetoniere e l'altra con cls impastato sul cantiere ma con lo stesso inerte di cava: tutte e due ristrutturate in corso dopera, cerchiatura con piastre d'acciaio di pilastri e travi...poi succede che l'impresa subentrante scopre che un pilastro al p.t., 30x90, aveva in tutto 6 ferri da 16, e quindi messi a una distanza di 43 cm ?, inoltre era disassato - decentrato - di 6 cm rispetto alla trave di fondazione, della stessa sezione, cm 30 ma si può...? Fu nominato un'altro ingegnere per la ristrutturazone!!) che il pompaggio ha modificato se non ribaltato gli 0,800-0'400 mc dei libri. Quindi più sabbia che si dovrebbe compensare con l'aggiunta di cemento. L'unico vantaggio resta la riduzione d'acqua, se si osserva con rigore il tempo limite da consumarsi. Cha va monitorato dal momento che s'immette l'acqua nella botte.
Sul ferro, ci sono partite che vengono vendute a nero...che se sottoposte a prove non risultano idonee: è successo che con 100 qli di fi-8, migliaia di barre, di non riuscire a piegare una staffa: quelle che nei nodi (incroci di travi-pilastri, orizzontali e verticali) devono essere ravvicinate e continuare dentro lo spessore del pilastro e della trave! Ai pochi che lo fanno non gli si rende giustizia imponendolo ai soliti furbetti del ..."cantierino"!
Fukas ("più etica e meno estetica")ieri sera su Rai3, ha detto che lui i ferri non li ha mai controllati; ma da quando gli architetti s'interessano di calcoli in c.a.?
Sarà perché gli ingegneri sono pochi? Però, l'arh. Giancarlo De Carlo, non volendo difendere la categoria, disse che in Italia ce n'erano solo un paio, per non dire di Loris Rossi: "meglio i geometri... o ingegneri, se almeno di 50 anni".
E Renzo Piano, dopo essere "sprofondato" a Osaka, ci ha (ri)messo la faccia sul cartellone di Punta Perotti.

Anonimo ha detto...

Vorrei chiudere la discussione con Mauro C. condividendo pienamente ciò che dice, ma insistendo sul fatto che un laboratorio non può essere anche responsabile di come viene realizzato il costruito; le barre di acciaio che vengono testate, il 99% delle volte sono perfette; spetta ad altri controllare ed esser certi che l'acciaio provato sia quello utilizzato effettivamente in cantiere. Se andate a vedere i danni provocati dal sisma in Abruzzo vi renderete conto che effettivamente è come ho già detto in un altro post, ossia nei crolli importanti hanno contato in modo negativo i particolari costruttivi, soprattutto i nodi non confinati e la cattiva disposizione delle staffe. A questo punto allora o è sbagliato il progetto, o si sono seguite indicazioni normative non al'altezza o l'esecuzione del'opera è stata carente ossia non c'è la rispondenza del costruito al progettato. Sicuramente per i danni ha contato anche la cattiva fattura del materiale, ma per un crollo vero e proprio in condizioni sismiche ci vuole ben altro. Infine, al fantomatico prof. Giovannoni chiederei di postare qualche sua pubblicazione come ricercatore scientifico..................ma per caso frequentava Sassari?????????

Mauro C. ha detto...

Se il prof Mario Giovannoni (che, tra l'altro, ha cognizione di causa sul ruolo - disatteso - dei fantomatici "direttori dei lavori", fatte le dovute eccezioi...) e l'Anonimo dell'Istedil sono assidui visitatori del blog, vorrei riaprire la discussione.
Traendo spunto dall'articolo del Corriere, 12 aprile, e dalle rivelazioni fatte a Striscia del conduttore di autobetoniere, nonché dell'Arena di "Domenica in" che ha offerto un nutrito dibattito sul sisma, documentato sul posto, vorrei aggiungere quanto segue.
Nel 71 compare sulla scena il calcestruzzo prodotto fuori dal cantiere e fornito con autobetoniere, così anche il ferro (acciaio F-38) ad aderenza migliorata (volgarmennte detto; zigrinato) a barre dritte di mt 12, con il vantaggio di eliminare i ganci (non sempre, però). L'impianto era nei pressi di un fiume e distava circa 30 km dal cantiere, in pieno entro abitato;
il conduttore era molto rigoroso nel chiedere la firma quando gli si chiedeva di aggiungere altra acqua all'impasto per rendelo più fluido, si pigiava a mano con un'asta di legno, di vibratore nemmeno a parlarne.
Terminato l'interrato (plinti, travi di collegamento, pilastri e pareti controterra) abbiamo disdetto il contratto di fornitura...anche per le difficoltà a comunicare.
Dopo, dal solaio sull'interrato a finire con quello sull'attico, tutto il cls è stato impastato con una betoniera fissa a inversione di rotazione e tirato su con un montacarichi da 5 ql di portata (3 carriole), tempo di gettata di un solaio, di circa 700 mq, 2-3 giorni. E i committenti, progettisti/direttori dei "lavori", erano 3 fratelli di cui 2 ingegneri (edili? ma no: uno aveva lavorato presso una cementeria, l'altro insegnava...tra l'altro il 1° qualche anno prima,nel ruolo di calcolatore di c.a., subì varie contestazioni da parte di un suo "collega" - ex suo prof. al liceo - nominato dalla prefettura, al ché lui rispose che non era tenuto a dar conto della sezione delle travi e tantomeno della disposizione e quantità dei ferri...).Lo stabile è lì, intatto, anche dopo essere stato sfiorato dal sisma dell'80, in zona S-9. (continua...sul cls “depotenziato”, cubetti e controlli...)

Anonimo ha detto...

condivido pienamente la denuncia posta dal prof.mario giovannoni in merito al conflitto di interessi dell'ISTEDIL SPA con l'ANCE-Associazione Nazionale dei Costruttori Edili. - ing.emilio cipolloni

Mauro C. ha detto...

A proposito di cubetti e laboratori conflittuali, fra i tanti interventi in tv quoto le tesi del prof Michele Mele, della
Sapienza che da collaudatore non si fida della provenienza dei cubetti e fa controlli sul posto. Tra le tante fesserie dette
sulla casa dello studente si è detto che le responsabilità non si potevano scaricare sugli ultimi...?
Consiglio di Stato, 13 febbraio 1996, n. 148 "Responsabilità dell'appaltatore" Qualora l'appaltatore sia chiamato a completare opere iniziate da
altri, deve mettere a disposizione del committente la sua competenza professionale e in questo senso egli è tenuto a sgnalare
preventivamente eventuali imperfezioni presenti nell'opera e suggerire gli opportun i rimedi, salvo non sia espressamente
esonerato da tali responsabilità. In sostanza , l'appaltatore è tenuto a garantire l'unicità strutturale tra le nuove opere da
eseguire e quelle peesistenti. Tutto ciò al fine di far conseguire al committente un'opera non viziata da errori iniziali e,
quindi, eseguita a regola d'arte. ------------1983, prime costruzioni in zona sismica riclassificata con nuove norme tecniche.
Da socio di una coop. di edilizia di 65 alloggi [da costruirsi su 4 piani (?) in c.a. calcolati per resistere a una S-9] vengo delegato per il controllo dei lavori. In uno dei controlli saltuari, noto che alcuni pilastri in alto nella parte terminale presentavano degli spigoli saltati e quindi si poteva dedurre che mancava quantomeno l'ultima staffa in corrispondenza dell'appoggio delle travi, s'immagini se poi ci fossero - come prescritto - nella trave (nei nodi, dove è poi
impossibile verificarlo! salvo nei confinanti). Poi succede che l'ing, direttore dei lavori (nominato dallo studio di
progettazione, fuori sede) durante il getto di un solaio di colpo sale nella cabina dell'autobetoniera, s'impossessa della bolla d'accompagnamento e scopre che l'impasto (depotenziato!) era dosato a 2,5 ql per mc, anziché a 3 ql. Altra leggerezza criminale sistematica (anche per incompetenza) è data dalla sottovalutazione nella scelta dei materiali e della tecnica di esecuzione delle murature di tamponamento esterno, che spesso non vengono ben collegate fra loro e si trascura la sigillatura a regola d'arte sotto le travi (come si può notare dalle immagini in tv, in molti casi in muri esterni si sono ribaltati; più rischioso è l'uso di materiali di grossa pezzatura - 25x50 - specie se lega-bloc di cls della larghezza di cm 10: pesante e poco stabile, non crolla la struttura ma i muri).
Dopo aver sollecitato la direzione della Lega Coop....a fare degli "ordini di servizio"...mai
eseguiti, scrivo una lettera in cui elenco tutte le irregolarità, ma il presidente col consiglio (tutti del Pci) la prendono
alla leggera, non mi danno il sostegno dovuto. Così, dopo aver fatto la morale all'architetto della direzione, oltre che
criticarne l'estetica...in senso lato (Fuksas, alla Biennale, scrisse: "Meno estetica e più etica", infatti lui non è bello,
ma nel mio caso né l'una e né l'altra!), mi son dimesso anche da socio. Talmente contenti da rerstituirmi le somme versate,
maggiorate d'interessi, in pochi giorni? Si evince che spesso il/i committente/i è/sono complice/i consapevole/i di certi
disastri....annunciati!
Se per per una struttura in c.a. di una villetta, nel 94, si fanno 3 offerte che vanno da 90 a 105 milioni e poi il committente affida i lavori al più disastrato, sia professionalmente che economicamente, per meno di 60ml...(che tra l'altro mette 4-5 marocchini a nero, non versa i contributi..., inutile parlare di 626) di chi è la responsabilità? Se poi si aggiunge che questi soggetti fanno la felicità di tecnici compiacenti...perché evidentementi più disponibili a....

Anonimo ha detto...

Riguardo la condivisione del conflitto d'interessi dell'Istedil S.p.A. da parte dell'ing. Emilio Cipolloni (ex dipendente dell'Istedil!!!!), sappiate che io lo conosco personalmente ed è stato prontamente contattato: non è minimamente a conoscenza di tale post. Qualcuno si spaccia per il valido ing. Cipolloni.............ehi prof. Giovannoni come si sta sotto una "serra" al sole della Sardegna?????

giovannoni ha detto...

per evitare ogni ulteriore commento fraudolento, è stata presentata denuncia alla Guardia di Finanza per verificare il conflitto di interessi fra il controllore ed il controllato come già evidenziato nel blog.

serra mario ha detto...

per chiarezza e puntualizzazione: il personale dell'istedil associa questo prof.mario giovannoni erroneamente al sig. Serra mario che lo stesso dichiara di non averlo mai conosciuto e mai visto questo signore. Lo stesso si riserva di promuovere tutte le azioni legali a tutela del proprio nome e cognome

giovannoni ha detto...

revocata l'autorizzazione alla ISTEDIL di Sassari