lunedì 19 ottobre 2009

Solidarietà a costo zero.


In questi giorni sulle mailing lists dei magistrati è un effluvio di solidarietà al dott. Mesiano, fatto segno di un ignobile quanto puerile servizio televisivo.

Si contano, infatti, a centinaia i messaggi di sostegno al collega.

Nelle stesse ore Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani vengono condannati dalla Sezione Disciplinare alla sanzione della perdita dell'anzianità e del trasferimento d'ufficio, sorte ancor più grave di quella a suo tempo toccata a Luigi De Magistris.

Le voci dei magistrati levatesi per una parola di conforto verso i pubblici ministeri salernitani si contano sulle dita di una sola mano.

Il perché è presto detto: quando l'indipendenza dei magistrati è aggredita dalle gerarchie interne alla stessa magistratura non è possibile alcuna difesa ed il gregge reagisce col silenzio, sintomo insieme di vergogna e di paura.

Se invece l'ostilità proviene da un luogo al di là del recinto, tutti gli individui del gruppo si indignano e gridano al lupo, sebbene sappiano benissimo che mai nessuno è stato sbranato da un potere non togato.

Solidarizzare, in questi casi, non costa nulla ed anzi rafforza i meriti dell'appartenenza, aiuta a compattarsi.

Individuare un comune nemico esterno è espediente utile a sopire la coscienza e ad evitare di confrontarsi con il problema: il lupo è nel recinto.


28 commenti:

francesco Grasso ha detto...

Da sempre,utte le volte che in pubblico ho sostenuto che il vero problema dell'indipendenza della magistratura sta nell'INDIPENDENZA INTERNA,tutti mi guardano come si guarda una persona in delirio, ivi compresi i magistrati.Questi ultlimi poi,interpetrano tale affermazione come un atto di ostilità verso la magistratura. Si ringrazia la Redazione per questo rilevantissimo ,ripeto rilevantissimo articolo!!!!

francesco Grasso ha detto...

Al dott.Mesiano,sostanzialmente,
non gli è stato arrecato nessun vulnus,anzi gli è stato conferito il titolo più consistente per un magistrato. Il vulnus reale ,gravissimo,mortale è stato arrecato alla Stampa e al potere che gli sta dietro. In realtà tale oltremisura insipiente azione ha tutto il sapore di un avvertimento di stile mafioso a chi di dovere. Si vuole significare che si è nel potere illegittimo di controllare tutti e tutto fin nei minimi particolari.
Ai giudici Nuzzi e Versani è stato invece arrecato un vulnus grave,stomachevole, soprattutto insopportabile in quanto proveniente da un istituto posto a tutela degli stessi.

Anonimo ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con l'autore dell'articolo, ma c'è pure dell'altro.
Io partecipo ad un forum nel quale scrivono persone delle più disparate idee politiche. In questo forum sono il solo che con testarda costanza rimetto sul piatto i casi del giuduce De Magistris e dei giudici di Salerno.
Quasi nessuno mi risponde.
A parte la mia probabile incapacità a persuadere il mio prossimo, mi son dato pure una ragione che non mi pare priva di buon senso. Mesiano condanna una società il cui proprietario fa parte di una definita parte politica, come il giudice che opera a Bari si occupa di tutt'altra parte politica. In un caso come nell'altro è facile schierarsi e condannare.
I casi di De Magistris e dei giudici di Salerno sono di tutt'altra natura perchè questi giudici si sono occupati di casi bipartisan probabilmente facenti capo a caste pluripartitiche. Qui non ci si può schierare, salvo a voler difendere dei concetti quali la Morale e la Giustizia, concetti piuttosto scomodi e non tali da sollevare le folle dei tifosi, tanto più che mettersi contro la giustizia con le relative severe sentenze può apparire non scevro di pericoli.

Mimma ha detto...

Anche ad una persona comune come me e` balzata agli occhi la disgustosa diversita` di comportamento dei magistrati e dell' ANM tra il caso Mesiano e quello dei Giudici di Salerno, De Magistris, Forleo...
Si dovrebbe divulgare e dare risalto a questo post!
E. Clarke

siu ha detto...

La sostanza di questo post è tremenda.
Gela il cuore e la mente; effetto centuplicato dalla constatazione che, in giro, nessuno sa, o vuole saperne, niente.

Anonimo ha detto...

Ciao, a tutti, anch'io sono profondamente sconcertata ed amareggiata, prima ancora che indignata, di fronte a questa vicenda. Anch'io ho avvertito un fortissimo disagio e quasi un senso di fastidio di fronte al "due pesi due misure" ed al silenzio della categoria di fronte alle ambiguità e alle pesanti contraddizioni dell'ANM.
Ringrazio la redazione per la splendida metafora, che rende perfettamente l'idea.
L'attacco alla dignità personale al collega Mesiano è ovviamente incommentabile, e le modalità particolarmente becere e "stravaganti" con cui è stato attuato legittimano, in parte, l'apparente ondata d'indignazione emergente, finalmente, anche nella categoria.Solo in parte, però, perché all'indignazione a caldo dovrebbe seguire, a freddo, la riflesione.
Perfino sulla mailing list di noi magistrati di nuova nomina, dopo un lungo periodo di silenzio dovuto evidentemente all'esigenza di calarsi full immersion nel lavoro, è apparso un thread di discussione intitolato "svegliamoci", contenente ovviamente solidarietà a Mesiano. Qualche collega si propone di raccoglierle e di farle girare sulle varie mailing list dell'ANM e delle correnti.
Vincendo naturale ritrosia ad esposizione, ho postato anch'io sostenendo che, ferma restando l'ovvia e scontata solidarietà al collega, bisognava forse ora più che mai interrogarsi sul ruolo dell'ANM, soprattutto tra noi giovani, non ancora compromessi, si spera, da logiche di appartenenza e di equilibri. Ho citato anch'io la chimera dell'indipendenza interna ed ahimé, debbo purtroppo convenire con quanto detto da Francesco Grasso; eppure tra i miei giovani colleghi ve ne sono molti validissimi, consapevoli, dotati di spirito critico, che crede ad un modello di giudice che abbia il suo faro nei valori costituzionali, eppure è ancora convinto che certi meccanismi possano essere combattuti e scardinati dall'interno, come si diceva una volta (e a quanto pare si crede ancora).
Io son stufa di essere minoranza, non mi dà alcuna gratificazione morale, ma tra il rimanere all'angolo e partecipare al branco, per utilizzare la metafora dell'articolo, preferisco sempre la prima.
Un saluto a tutti.

Grazia (giudice di nuova nomina)

carla ha detto...

Abolire l'immunita' del CSM, come proposto nel post dell'8 ottobre, ci aiuterebbe a sanare situazioni come queste? Sul Fatto Quotidiano di oggi ne parla Antonio Massari con un articolo intitolato "Chi tocca "Why not" paga le conseguenze"

Lupo ha detto...

Ciao A tutti..vi leggo sempre , ma ho scritto solo nei periodi terribili di de magistris, e poi Apicella e tutti "i suoi" magistrati, fino a quele parole di dolore atroce della dottoressa Nuzzi all'ANM ..ritorno a commentare x esprimere come mesi fa, a inizo anno, e ormai a quasi fine anno, che sono con dentro un dolore senza fine, senza possibilità per me di saperlo contenere, se non distraendomi fra i miei sogni , le mie utopie, i miei affetti e i miei impegni...

lo sterminio adottato e sistemico di svuotamento sia delle istituzioni , sia soprattutto delle coscienze, quelle neanche politiche , ma semplicemente umane, mi è atroce...

è la morte sociale degli individui, che formano "un insieme" quello stesso insieme che governa la comunità dei lupi...non siamo nemmeno piu lupi, siamo ridotti a mucche,prevalentemente, salvo rare eccezioni di qualche movimento della società civile che ha compreso che occorre "riunirsi" mentre altri ancora difendono le loro piccole identità e il loro piccolo ego,

avremo sempre piu casi , fuori e dentro la magistratura, fuori e dentro i nomi piu conosciuti o sconosciuti, insomma fra società e diritto in ogni sua componente, completamente senza garanzie ,senza coscienza, senza indipendenza...

le identità da costruire per rimanere INCORRUTTIBILI sia nell'animo sia nelel tasche, sono lente ad essere tessute e intersecate e non capisco piu il perchè..perche le cose piu semplici sono sempre le piu difficili?e perche nel mentre devono pagarne il prezzo le donne e gli uomini migliori che abbiamo dentro e fuori la magistratura?

a volte anche se non ci credo, faccio finta di credere ad altre vite e alla metempsicosi, cosi che le psicosi e le sociopatie che vivo in questa vita , possano avere un senso, possa dirmi cioè che è lento il cammino di quelel gocce di coscienza umana, civile e politica, a renderci UGUALI per una società che costruisce , per una società che la finisce con il vuoto ad autodistruggersi per far ridere e godere sempre piu i pochi e far piangere o peggio, far finta di ridere, i molti

abbraccio fortemente tutti i curatori del blog, i commentatori e un celeste turchino azzurro e sconfinato abbraccio verso i magistrati Nuzzi e Versani

pasolinante

Anonimo ha detto...

solo un post di solidarietà... dall'esterno.. :o)

sono felice di aver trovato il vostro blog.. GRAZIE!

Donatella

Anonimo ha detto...

Che bello sapere che esistono magistrati che sanno riconoscere il lupo! Complimenti per l'articolo. Mi fa sentire un po' meno triste. Mi commossero le parole con cui la dott.ssa Nuzzi lasciò l'Anm, e a lei e a quanti hanno il coraggio di non essere pecore va tutta la mia solidarietà e ammirazione. Con stima Eleonora

Anonimo ha detto...

Gentile giovane giudice, si è mai domandata cosa fare se il "faro" cambia luce? Se, invece che rossa, la luce diventa bianca, o viceversa? La segue lo stesso, la "luce"? Ritengo di sì, visto che è pagata per applicare la legge. E allora, tutte le leggi vigenti, qualsiasi contenuto abbiano, sono dei "fari"? Se la risposta è affermativa, Lei è un bravo giudice. Se invece è negativa, ha sbagliato "mestiere"! Perché, vede, le leggi cambiano, e cambiano anche le costituzioni! Come la nostra, che è cambiata, come ben sa, non una, ma più volte, e ancora cambierà nel tempo, necessariamente. Non badi, pertanto, al colore della luce, ma cerchi piuttosto di non farsi abbagliare, per mantenere sempre quell'equilibrio che, più di tutte, è la dote di maggior importanza per un magistrato giudicante. Auguri.

Anonimo ha detto...

Gentile Anonimo del 21.10 h. 3.53, a seguire il suo ragionamento allora anche le leggi razziali (tanto per fare un esempio storicamente non troppo distante da noi) sarebbero da considerarsi "un faro"? Se lei fosse stato o fosse un giudice, si sarebbe sentito "bravo" ad applicarle pedissequamente senza farsi almeno qualche domanda?
Inoltre, fortunatamente, la nostra Costituzione (di quella stavamo parlando a proposito del faro), unanimemente riconosciuta tra le più civili ed avanzate, non è una legge qualunque; io personalmente mi auguro che non debba subire altri tentativi di stravolgimento: ma noi giudici, si sa, siamo mentalmente disturbati ed antropologicamente diversi dal resto della razza umana :-); si consoli, non tutti, però...

Serenamente,
Grazia (giudice di nuova nomina)

Anonimo ha detto...

La Legge uguale per tutti è una, nessuna e centomila

Scusatemi ma non capisco.
Ho letto l’ articolo del 19 Ottobre “Solidarietà a costo zero” bellissimo. Ho letto i vari commenti tutti interessanti, autentici, sentiti. Voglio solo porre una domanda.
Se dinanzi alla Legge un magistrato e’ innocente, perche’ poi deve subire un altro processo, quello disciplinare? Qualcuno potrebbe obiettare che per i magistrati c’è un processo di merito e uno disciplinare. D’accordo, ma ancora non capisco. Se il magistrato ha fatto il suo dovere e ha agito secondo coscienza e conoscenza, su quali motivazioni si basa il processo disciplinare? Amici cari io voglio sapere perche’ nel processo disciplinare i PM di Salerno Nuzzi e Verasani sono stati puniti, perche’ di punizione si tratta, da parte del Csm, con il trasferimento di sede funzioni e perdita di anzianita’. Che io sappia ci sono state due sentenze che provano l’onesta’, la competenza e la rettitudine di questi PM.
La prima del Tribunale del Riesame di Salerno: “Il decreto di perquisizione a carico dei magistrati di Catanzaro e’ perfettamente legittimo logico, preciso ed analitico, immune da vizi di motivazioni in linea con il codice e la giurisprudenza di Cassazione, necessario per l’ accertamento dei fatti, di ricerca della prova e non di notizia criminis”.
La seconda del Tribunale di Perugia in cui si afferma che i PM di Salerno hanno agito per realizzare un fine di giustizia.
Non comprendo allora il perche’ di questa punizione da parte del CSM.
Il giudizio disciplinare si basa su una colpa. Quale in questo caso ?
Il CSM è fatto di alti Magistrati, Personalità a cui si guarda con rispetto perché garanti del Diritto,
dell’Imparzialità, della Legge. Allora perché? Lo stesso Procuratore Generale avrebbe potuto
archiviare il fatto addebitato, in quanto a seguito delle sentenze del Riesame di Salerno, e del
Tribunale di Perugia quest’ultimo risulta non commesso.
La mia amara conclusione è\ che , in Italia, la Legge è una, nessuna e centomila come il romanzo di
Pirandelliana memoria.
Cassandra

Anonimo ha detto...

No, gentile dottoressa, non dovevano certo seguire le leggi razziali. Avrebbero dovuto dimettersi e fare altre cose, non il giudice! Difatti, il giudice applica la legge, qualunque essa sia. E se non la gradisce o ha problemi di coscienza è liberissimo di criticarla, purché per coerenza si dimetta e rinunci così al suo lavoro, per la "contraddizion che nol consente". Epperò, come al tempo del ventennio nessuno si dimise, per ovvi e banalissimi motivi di portafoglio, così oggi nessuno si dimetterà, perché è molto comodo criticare le leggi rimanendo tuttavia saldamente ancorati al "posto fisso", oggi tanto di moda. Potrei ora aprire diversi capitoli sulla costituzione, sulle sue origini, sulla sua storia, sulla sua evoluzione, ma mi limito a ricordare che laddove tanti paesi sudamericani e africani hanno costituzioni simili alla nostra, un paese assai più civile del nostro, la Gran Bretagna, non ha alcuna costituzione scritta, eppure nessuno oserebbe sostenere che l'ordinamento inglese sia inferiore a quello italiano. Se lo facesse, sarebbe immediatamente chiuso in manicomio (se esistesse ancora)! Pensi che follia: i giudici della High Court nominati in tarda età tra i migliori avvocati degli Inns of Court, la pubblica accusa sottomessa all'esecutivo e condotta da avvocati, le corti inferiori affidate a magistrati non professionali e temporanei, ... e, "last but not least", l'inesistenza, recentemente riaffermata, dell'obbligo di motivazione delle decisioni! Che paese incivile! :))

Anonimo ha detto...

Per semplice amore della verità mi corre l'obbligo di precisare che le prime leggi razziali furono promulgate, non contro gli ebrei, ma contro i popoli africani sottomessi con la guerra d'Abissinia del 1936. Si trattava di pene severissime inflitte a chi, per esempio, osava sposare una indigena. Queste leggi razziali furono applicate con severità. A mia conoscenza nessun giudice, nessun funzionario, proprio nessuno, si dimise, neanche coloro i quali ebbero poi a soffrire delle successive leggi razziali.
Sul punto se coloro i quali erano chiamati ad applicare queste leggi razziste avrebbero dovuto tutti dimettersi io non saprei pronunciarmi perchè prima dovrei capire se io stesso avrei saputo compiere un simile atto di eroismo civile o se, cercando un compromesso con la mia coscienza, avrei preferito trovare il mezzo, restando in carica, di trovare il modo di rendere inefficace l'applicazione della legge.
In tutt'altro campo mi fu spiegato a suo tempo, che quando i giudici titolari constatano che i giudici popolari hanno emesso una sentenza assolutamente inaccettabile, questi giudici titolari redigono quella che essi chiamano una sentenza suicida. Non avranno rispettato la legge, ma mi chiedo se siano a condannare per aver fatto ricorso ad un simile espediente.

marilena ha detto...

Sono una vs lettrice e, in questi ultimi mesi, mi sento profondamente disgustata da quanto sta accadendo ai magistrati!!Purtroppo la ns voce è flebile, rispetto a quella di chi dovrebbe, per potere istituzionale, GRIDARE allo scandalo per certi comportamenti dei politici e di certi magistrati!Ci tengo però a dire che molti di noi, semplici cittadini, non hanno dimenticato i giudici Nuzzi e Verasani però....non abbiamo voce in capitolo in questo schifo di Paese!ALTRO CHE POPOLO SOVRANO!!A chi ha fatto il suo dovere e paga il prezzo dell'onestà, va un pensiero di stima e affetto da chi, come me,ha sempre condotto una vita onesta ed ora non ha neppure più un lavoro e, i soldi per pagare l'affitto! ECCOME SE LI CAPISCO!!SOLIDARIETA' TOTALE... però, permettetemi di dire:E' ORA, per gli Italiani, di SVEGLIARSI!!!Un caro saluto Marilena

Anonimo ha detto...

Non si tratta di solidarietà a costo zero.
A me pare evidente che i vertici di ANM abbiano compreso come il servizio del TG5 abbia offerto su un piatto d'argento l'occasione per ricavare un "profitto" nella (per quanto doverosa) solidarietà al dott. Mesiano.
Il profitto sta tutto nel mostrarsi (all'esterno) come compatti con una base associativa che invece è sempre più scollata, insofferente, dissidente.
E sta anche nel mostrarsi in grado di "contenerne" gli eccessi (le proposte di sciopero ventilate prima del cdc di sabato).

Compone et impera, verrebbe da dire...

Anonimo ha detto...

Quando vedremo pubblicata la sentenza dei 750 mln, per vedere la valenza del giudice Mesiano?

Anonimo ha detto...

"Pubblici Ministeri"? Almeno voi correggete questo modo improprio di chiamare - il più delle volte - dei Sostituti del Procuratore della Repubblica.

Anonimo ha detto...

Non avete pubblicato due miei commenti di ieri (con oggetto 1. quando pubblicherete la sentenza dei 750 mln? e 2. Sostituti del Procuratore chiamati impropriamente "Pubblici Ministeri"). Dato che il loro contenuto non integra nessuno dei 4 motivi di esclusione da voi stabiliti, debbo ritenere il vostro comportamento molto scorretto. Oppure, ancora peggio, non accettate opinioni o domande che stimolino in voi la fatica di mettere in dubbio le vostre tanto granitiche quanto fasulle certezze?

"Uguale per tutti" ha detto...

Per Anonimo delle 14.57.

Lei ci copre di insulti, scrivendo:
"Non avete pubblicato due miei commenti di ieri (con oggetto 1. quando pubblicherete la sentenza dei 750 mln? e 2. Sostituti del Procuratore chiamati impropriamente "Pubblici Ministeri"). Dato che il loro contenuto non integra nessuno dei 4 motivi di esclusione da voi stabiliti, debbo ritenere il vostro comportamento molto scorretto. Oppure, ancora peggio, non accettate opinioni o domande che stimolino in voi la fatica di mettere in dubbio le vostre tanto granitiche quanto fasulle certezze?!"

Consideri, per favore, quanto segue:

1. Non abbiamo pubblicato i Suoi commenti prima d'ora solo per un ritardo tecnico del sistema. Purtroppo si tratta di un sistema imperfetto, che gestiamo del tutto gratuitamente e non come lavoro professionale. Dunque, la Sua pretesa di una efficienza ineccepibile nel pubblicare ciò che scrive uno che, come Lei, non trova neppure il coraggio di firmare gli insulti è priva di fondamento.

2. E' insensato ipotizzare che non avremmo pubblicato i Suoi scritti perchè temevamo che potessero mettere in dubbio le nostre certezze, dato che, nei due commenti tanto temibili da doversi ipotizzare addirittura una censura Lei non mette in crisi alcuna certezza di nessuno.

Nel primo ha chiesto quando avremmo pubblicato il testo della sentenza dei 750 milioni di euro.

La risposta era ed è molto semplice: non pubblicheremo quel testo, perchè è molto faticoso da formattare in un formato accettato dal sito che ospita il blog ed è già da diverso tempo pubblico su internet, in molti siti.

Basterà che uno tanto in gamba come Lei faccia la fatica di cercarlo con Google.

Per aiutarLa, così magari la smette di insultarci, fra i tanti siti, Le segnaliamo questo http://download.repubblica.it/pdf/2009/sentenza-fininvest-mondadori.pdf di Kataweb.

Con il secondo commento sosteneva che fosse scorretto chiamare pubblici ministeri i Sostituti Procuratori.

Qui è solo un problema di ignoranza. Lei evidentemente non sa nulla di procedura penale.

Potrà risolvere il problema acquistando un suntino di quella materia.

Lì scoprirà che i Sostituti Procuratori della Repubblica sono "pubblici ministeri".

Dunque, è solo Lei e non il resto del mondo che sbaglia su questo punto.

Ora che il nostro blog si è arricchito dei Suoi contributi che sbriciolano le nostre certezze, confidiamo che anche Lei possa comprendere come insultare gli altri quando non si sa di cosa si parla è una forma di arroganza tanto barbara quanto ridicola.

La Redazione

francesco Grasso ha detto...

PER ANONIMO 14,57
In questo sito le critiche sono satate sempre bene accette. Purtroppo le sue non sono critiche bensì puerili offese. Si faccia dare qualche lezione e vedrà che le sue argomentazioni saranno, non solo ben accettate ma prese in seria considerazione,soprattutto cerchi di capire, lei stesso, cosa intende dire.
Come prima cosa impari che quando si rivolgono critiche dirette alle persone ,non si possono fare sotto l'anonimato!
INFINE LE AUGURO DI CUORE,NEL SUO INTERESSE, A PROVARE VERGOGNA IN RIFERIMENTO AL SUO CORAGGIO

Parsiphal ha detto...

Occorre, a mio avviso, separare le questioni.
La vicenda del Dr Mesiano conferma a tutti i giudici che persone di entrambi gli schieramenti non sono disposte a lasciar passare l'intimidazione: sostengono i giudici, e questo mi pare cosa buona.
Nei casi De Magistris e dei giudici di Salerno vi è stato altrettanto movimento - ma fu la stampa a non darne conto. Tanto è vero che Alfano e De Magistris hanno fatto il pieno di voti alle europee.
Inoltre si trattava di vicende oggettivamente più complicate da districare - sequestri, controsequestri, perquisizione, Quirinale, CSM... - per un comune cittadino vista l'informazione mediamente disponibile.
Nel caso del Dr. Mesiano, invece, il punto è un'altro: nessuno ha veramente contestato qualcosa a questo giudice assolutamente sconosciuto (mica è Ilda Bocassino che riconosceremmo ormai per strada). La percezione che si è avuta sui mezzi predominanti è stata questa: "Ne sentiremo delle belle" e a seguire il servizio senza notizia, ma con tanto linciaggio. Ma così tanto che si sono andati ad arrampicare sul fatto che le sigarette in america non si fumano più per strada (grave errore: i fumatori fanno parte del pubblico, e li si sono "svegliati").
Allora diversamente che negli altri casi è stato il mezzo stesso, la TV a rendere autoevidente la manipolazione.
Nel caso De Magistris ti toccava compensare l'informazione TV con giornali o blog, invece, e comunque anche nella chiarissima spiegazione di Travaglio il rischio di perdersi è elevato.

Dunque molti si sono svegliati, si sono accorti del livello di manipolazione che i media hanno cercato di mettere in atto - troppo discosto dal precedente - e rimettono in discussione la separazione delle carriere, rimettono in discussione tutto.

Quanto al lato interno, dal momento che la Magistratura è un potere indipendente forse un cittadino semplice come me non ci dovrebbe entrare, ma alla fine i vostri censori li scegliete voi stessi.
Avete un problema di politicizzazione, e non alludo a quello che sbraita sempre B., ma essendovi divisi per correnti politiche rischiate (come tutti noi) di far prevalere ragioni di corrente sull'interesse generale della categoria (l'indipendenza).

Io credo che il CSM dovrebbe invece costituire una task force di Magistrati Revisori, che indaghino a tappeto tutti i giudici - perchè avete qualche mela marcia da scaricare, temo: la cultura galoppante altrove, alla fine, si è insinuata anche tra voi (dove può fare amplissimi danni).

Dovreste, credo, riuscire a ripulire la Magistratura, ma dall'interno, anche indagando preventivamente (del resto chi fa quel mestiere dovrebbe essere più che in linea con la legge nelle cose importanti), ma con urgenza.
Cominciando ovviamente dai membri del CSM. Unico problema: se gli inquirenti li nominano loro...

Parsiphal ha detto...

Forse non lo stiamo dimostrando molto, forse non ci potete sentire da dentro i vostri palazzi che danno su piazze vuote: non siamo forse uniti, ma siamo con voi.

Sono sicuro che la maggior parte degli italiani sostiene la magistratura e la sua indipendenza, ne comprende la basilarità - e ovviamente la vorrebbe pulita.
Anche se crede al teorema toghe rosse, è per mancanza di informazione.

Dovremmo fare di più per farci sentire, e forse lo faremo (i calzini turchesi li abbiamo comprati apposta).

Ma non per questo abbiamo mai smesso di essere con voi, di chiedervi di andare avanti nel vostro mestiere con l'equilibrio e la professionalità di sempre.

Spero che ciò arrivi a molti magistrati, che sappiano che il popolo senza voce è con loro, ha bisogno di loro ed è grata agli eroi che hanno servito lo stato a prezzo della loro stessa vita.

Anonimo ha detto...

"Sono sicuro che la maggior parte degli italiani sostiene la magistratura e la sua indipendenza ..."

Non si dovrebbe sostenere tanto "la magistratura", quanto i singoli giudici che fanno bene il loro dovere.

Sono sempre le singole persone a sbagliare o a far bene, non le categorie.

Nicola ha detto...

A volte ritorno(ano)

parto da un bello spunto:

..."Avete un problema di politicizzazione, e non alludo a quello che sbraita sempre B., ma essendovi divisi per correnti politiche rischiate (come tutti noi) di far prevalere ragioni di corrente sull'interesse generale della categoria (l'indipendenza)"...

Complimenti Parsiphal
Secondo me avete UN GROSSO problema al riguardo, anche se ritengo che non avrà soluzione, ahimè, l’uomo ha le sue ideologie e queste fanno da “movente”.

poi sempre il sig. Parsiphal
...Sono sicuro che la maggior parte degli italiani sostiene la magistratura e la sua indipendenza, ne comprende la basilarità - e ovviamente la vorrebbe pulita.
Anche se crede al teorema toghe rosse, è per mancanza di informazione...

Io sono un elettore di destra, e nonostante ciò..., tra le "istituzioni" la magistratura nel complesso per me resta prima come "preferenza" e fiducia, ma...
in crollo semi verticale, indipendentemente dai casi politici.

Io non credo inoltre che ci sia una sezione "Toghe rosse" ma una sezione di "caccia alla volpe" si.

Non mi ritengo disinformato, leggo spesso (e intervengo raramente) questo blog, ma anche altro.
In poche parole non riesco a spiegarmi, magari ci tornerò più avanti, sempre che il tempo me lo conceda.
Ma la sensazione di "procedure ad Personam" (alcune) non me la toglie nessuno.

Siccome esiste una spazio di interpretazione nelle leggi italiane,
per B. di default l'interpretazione non è benevola.

Io non chiedo una magistratura pulita ad esempio, vorrei una magistratura normale che abbia un approccio normale su tutte le pratiche giudiziarie, non solo quelle di B (come lo chiama lei) quindi, poiché se così fosse persino le pratiche contro B tali apparirebbero.

Vicenda Mesiano, squallida e non c’è bisogno di aggiungere altro, purtroppo l’informazione “di destra” si sta estremizzando, ora gioca, come giocano altre informazioni, ahimè.

Quella sopra invece, Solidarietà a costo zero, la trovo similare ad altre vicende che sembrano non avere simpatie mediatiche (globali) esempio la Vicenda Forleo.
È come le guerre degli americani, tutte sporche e cattive, le altre non si sa nemmeno che esistono.

Tornando a lei sig. Parsifal
Non è una critica il nome B, ho usato anche io quel abbreviativo, solo per semplificare.


Le ultime righe sono per la redazione.
Alcuni giorni fa (13 giorni fa) vi ho inviato uno scritto, non è stato pubblicato (ancora) e magari lo state ancora valutando, ma non ho nemmeno avuto nessun tipo di risposta, niente, nemmeno un abbiamo ricevuto.
Un po’ sconfortante, ma magari è normale, io è la prima volta che riesco a scrivervi qualcosa.
Buona serata

parsiphal ha detto...

"Sono sempre le singole persone a sbagliare o a far bene, non le categorie."

Naturalmente è così, e tuttavia è la categoria ad essere sotto attacco. Tra le accuse di disturbi mentali e quelle di poca voglia di lavorare, è la categoria ad essere sottoposta ad invettiva.

E' la categoria che i cittadini difendono indossando i calzini turchesi, l'indipendenza dei tre poteri quale valore fondante del patto di convivenza civile che ci unisce.

Ci sono, ho detto, delle mele marce, ma non sono quelle sotto attacco.
I cittadini percepiscono la Magistratura come buona, anche se sperano di non dover mai incontrare un giudice in servizio.
Ciò non impedisce loro di dissentire da certe sentenze (vedi crocifisso), o di arrabbiarsi e indignarsi per la corruzione di singoli giudici.

Ma quello che i cittadini hanno capito e dimostrato di aver capito è che la Magistratura è meglio se ce la teniamo stretta. Possiamo chiedere loro di auto-ripulirsi, ma ce li teniamo stretti. Il futuro del Paese dipende dalla capacità della Magistratura di ristabilire la Giustizia e la Legge.

La Magistratura Italiana, con il suo statuto speciale e la dignità di categoria - e la cultura del Diritto Romano nel sangue - potrà fare la differenza storica tra il destino dell'Italia e quello dell'Albania.

Anonimo ha detto...

Lei è ottimista, caro Parsiphal!

Conosco bene la magistratura, nel senso che ho conosciuto tanti magistrati, ed è composta per la sua maggior parte da ottime persone, bravi e onesti "lavoratori" del diritto.

Tuttavia, la credibilità della magistratura presso gli italiani è discesa negli ultimi anni in modo preoccupante.

I motivi sono presto spiegati: in parte discendono da attacchi di specifiche parti politiche, in parte, però, anche dall'evidente sua politicizzazione.

Prova ne è che esistono alcuni partiti che potrebbero definirsi "sponsors ufficiali" della categoria.

Il fatto è che molti italiani non sono disposti a parteggiare per un istituto che non vedono imparziale, e che ha un organo di autogoverno costituente l'espressione di singoli gruppi associativi, la cui ispirazione lato sensu "politica" appare evidente a tutti.

Non fa notizia il modesto giudice civile di un piccolo tribunale, che scrive oltre 220 sentenze civili di merito all'anno.

Come non fa notizia il sostituto procuratore che si occupa di piccoli delitti ripetitivi, non degni di apparire in televisione.

Dal canto loro, i magistrati, è vero, costituiscono una "categoria" che ritrova l'unità, come tutte, soltanto nella difesa dei privilegi della "loro" categoria.

Ma dal punto di vista personale i magistrati sono diversi tra loro come tutti gli altri cittadini italiani. Ognuno ha le sue idee, le sue credenze, le sue speranze, i suoi problemi.

Il problema non è, a mio modesto avviso, come la magistatura sia in realtà, ma come è percepita.

Ed è molto spesso percepita in due modi opposti, entrambi radicalmente sbagliati: c'è chi la detesta, attribuendole una valenza politica superiore a quella di alcune sue minoritarie frange effettivamente politicizzate, e c'è chi la loda oltremisura, attribuendole l'immeritato ruolo di "salvatrice della patria", della costituzione e dei buoni costumi.

Nessuno di costoro ha ragione. Ed entrambi gli schieramenti hanno il vizio connaturato di appartenere a più o meno precisi movimenti e/o partiti politici.

Non è difendendo a spada tratta "la magistratura" che se ne risolveranno i problemi. Neppure combattendola ferocemente, è chiaro.

In verità, molti problemi potrebbero superarsi se si riuscisse a comprendere che un magistrato non dovrebbe mai manifestare pubblicamente le proprie opinioni politiche, né direttamente, né indirettamente, riservandole soltanto al segreto dell'urna.

Allo stesso modo, se si comprendesse che un magistrato è tenuto moralmente e giuridicamente ad un maggior dovere di riservatezza rispetto a quello di un normale cittadino. Riservatezza e sobrietà. E' una scelta di vita.

Ma soprattutto, se si comprendesse che l'APPARIRE imparziale è altrettanto importante dell'esserlo !