Pagine

sabato 16 gennaio 2021

L'ergastolo disciplinare




Coloro che seguono il blog da molti anni sanno che uno dei temi maggiormente seguiti è stato ed è quello dell’uso del processo disciplinare nei confronti dei magistrati, disciplinare troppo spesso mezzo per ostacolare i processi piuttosto che per sanzionare condotte effettivamente sbagliate e meritevoli di sanzione. 

E’ quindi ormai catalogabile come “storia” del blog Uguale per tutti l’impegno nelle vicende, assai risalenti nel tempo, di Luigi De Magistris e, subito dopo, della bufala della “guerra tra le procure di Salerno e di Catanzaro”. 

Quest’ultima determinò la decapitazione della procura della Repubblica salernitana ed il trasferimento disciplinare dei dottori Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani. 

IL CSM, condizionato da indebiti interventi del Presidente della Repubblica di allora Giorgio Napolitano e dell’Associazione Nazionale Magistrati  - capeggiata all’epoca da Luca Palamara e da Giuseppe Cascini – operò come un plotone di esecuzione di ordini dall’alto. 


L’esito di quei processi, sebbene tecnicamente non condiviso da molti, è stato rispettato. 
I colleghi sono stati puniti e trasferiti, così espiando le loro immaginarie colpe.

Il valore di quei magistrati non poteva che riemergere nei successivi passaggi di carriera, superati in termini lusinghieri e relegando quello “bellico” ad un unico episodio che non poteva impedire la positiva valutazione della professionalità dei colleghi. 

Così Gabriella Nuzzi  - dopo un periodo trascorso a lavorare lontano dalla sua città e dai suoi affetti  - torna nella sua Napoli dove in poco tempo viene apprezzata da tutti al punto da essere indicata quale candidata al Consiglio Giudiziario di quella città (il Consiglio Giudiziario si occupa di tutti gli aspetti della vita professionale dei magistrati), candidatura  poi rinunciata per porre all’attenzione generale la questione della correttezza dei comportamenti dei magistrati dopo l’emergere della raccomandopoli  al CSM disvelata dalle chat del dott. Palamara (e di tantissimi altri suoi colleghi, alcuni dei quali ancora al CSM, sebbene convenga al potere parlare solo del proprietario del telefonino). 

Ebbene proprio in questi giorni che il CSM sta dispensando la “grazia” agli interlocutori del dott. Palamara, partendo stranamente dai personaggi più in vista del mondo della magistratura (magistrati che sono stati in passato consiglieri superiori).  Il blog non mancherà di pubblicare le delibere che sdoganano la raccomandazione quale usuale strumento per far carriera in magistratura. 

Un perdonismo che va osteggiato con l'obiezione civile,  sebbene le correnti della magistratura siano assolutamente silenti sul punto fingendosi struzzi (sono complici). 

E’ in questo contesto che si colloca una vendicativa delibera con la quale il CSM, per giunta rimangiandosi una sua contraria decisione,  ha ritenuto la dottoressa Nuzzi non degna di svolgere il ruolo di magistrato “affidatario”, vale a dire di seguire i giovani magistrati nei loro primi passi dell’attività giudiziaria.   

La ragione di questo oltraggio va ricercata nel lontano precedente disciplinare, quello stesso che non aveva  impedito unanimi e positive valutazioni  sulla professionalità della collega. 

Il sistema, cioè, continua senza pudore ad accanirsi contro i magistrati indipendenti dal potere proprio mentre appresta lo scudo ai suoi fedeli, quelli abituati a chiedere e pietire favori per sé o per altri, i “segnalatori di merito”.

E’ il sistema che ha origine nell’osmosi tra l’Associazione Nazionale dei Magistrati ed il CSM sicchè entrambi possano operare senza controllo alcuno. 

Ne sia dimostrazione che Giuseppe Cascini, all’epoca dell’affaire Salerno-Catanzaro segretario dell’ANM quando Palamara ne era presidente,  è oggi nel Consiglio Superiore autore  di una delibera immotivata e dall'amaro  sapore vendicativo, come   un "anticorpo" ancora attivo sebbene si sia scoperto che la malattia era soltanto immaginaria. Per giunta una delibera che smentisce altra precedente decisione del CSM sullo stesso oggetto.  


Chi siano oggi i “cattivi magistrati” è finalmente emerso incontrovertibilmente  dalle chat palamariane e sono quelli che purtroppo gestiscono il potere (politico) interno alla magistratura nel disinteresse della politica, se non con la sua complicità. 

Di seguito la (non) sorprendente delibera, del 2 dicembre 2020,  della quale il Giudice Amministrativo farà sicuramente carta straccia. 
****
Il Consiglio Superiore della Magistratura, esaminato il piano di tirocinio le modifiche al piano di tirocinio mirato e la proposta di nomina dei magistrati affidatari formulate dal Consiglio Giudiziario di Napoli nelle sedute del 4.5.2020, 18.5.2020, 8.6.2020 e 6.7.2020 per i magistrati ordinari nominati con D.M. 12.2.2019 in tirocinio nel distretto di Napoli; 
visti gli artt. 21 comma 3 D. Lgs 26/2006 modificato dalla legge 111/2007 e l'art. 11 comma 1 del Regolamento per la formazione iniziale dei magistrati, approvato con delibera del 13.6.2012, come modificato da ultimo con delibera del 20.3.2019; 
ritenuto che, in coerenza con i principi di cui all’art. 11 dell’indicato Regolamento per la formazione iniziale dei magistrati, le condanne disciplinari risultanti a carico della dott.ssa Gabriella Nuzzi e della dott.ssa omissis, in considerazione dei tipi di illeciti disciplinari e delle sanzioni inflitte, siano tali da determinare una valutazione di inopportunità in ordine all’affidamento degli incarichi; 
osservato, in particolare, con riferimento alla dott.ssa Nuzzi, che quest’ultima è stata condannata in data 19.10.2009 alla grave sanzione della perdita di anzianità di mesi quattro, con trasferimento d’ufficio in altra sede e ad altre funzioni, per le violazioni di cui agli artt. 1 e 2 lett. g) D. L.vo 109/2006, per condotte tenute quale sostituto procuratore di Salerno nell’ambito di una vicenda che si è complessivamente connotata di particolare gravità e che ha avuto ampia eco mediatica (si tratta della vicenda relativa alla emissione di un decreto di perquisizione personale e locale nei confronti di magistrati di Catanzaro al fine di sottoporre a sequestro probatorio, contestualmente disposto con altro decreto, la documentazione cartacea ed informatica dei procedimenti penali denominati “Why not” e “Poseidone”, pendenti presso la Procura di Catanzaro; i provvedimenti indicati risultavano redatti con un’unica motivazione di 1418 pagine, costituita dalla trascrizione di atti endoprocedimentali riguardanti anche una serie di soggetti estranei al procedimento); 
ritenuto che, alla luce della gravità dei fatti e della sanzione inflitta alla dott.ssa Nuzzi, questo Consiglio ritiene di rivalutare il proprio precedente deliberato del 10.7.2019, con il quale il precedente disciplinare era stato ritenuto non ostativo all’affidamento dell’incarico; 
osservato infatti che, nonostante il tempo trascorso dalla vicenda, sia tuttora inopportuna la nomina della dott.ssa Nuzzi quale magistrato affidatario, anche tenuto conto del numero di magistrati in servizio presso il medesimo ufficio giudiziario e dunque della ampia possibilità di sostituire la stessa con altri colleghi; (….omissis…)
rilevato, tuttavia, che sia per quanto riguarda la nomina della dott.ssa Gabriella Nuzzi sia per quanto riguarda la nomina della dott.ssa omissis, il periodo di affidamento previsto è ormai scaduto, di talché appare allo stato non più possibile procedere alla nomina di altro magistrato affidatario; delibera
di nominare i magistrati affidatari come proposti dal Consiglio Giudiziario di Napoli nelle sedute del 4.5.2020, 18.5.2020, 8.6.2020 e 6.7.2020, sottolineando, però, per quanto riguarda la dott.ssa Gabriella NUZZI e la dott.ssa omissis, la sussistenza di condizioni di criticità, precisamente indicate in parte motiva, ed invitando il Consiglio Giudiziario di Napoli a tenerne conto in futuro>.

La delibera  è stata votata dai Consiglieri Cascini, Chinaglia, Dal Moro, Suriano, Zaccaro (Area Democratica per la Giustizia), dai Consiglieri Braggion e Miccichè (Magistratura Indipendente), dal Consigliere Marra (Autonomia e Indipendenza), dai Consiglieri laici Basile, Cerabona, Gigliotti, Lanzi.       
Astenuti i Consiglieri Ciambellini, Grillo, Pepe. Contrari i Consiglieri Ardita, Cavanna, D'Amato.



2 commenti:

  1. di certo non siete carenti di coerenza. già dagli anni dello schieramento del corpo d'armata istituzionale contro inermi magistrati rei di "puntigliosa correttezza", seguivo con (interessata) trepidazione l'evolversi degli eventi. quindi, oltre al riconoscervi la su' citata coerenza (che però non è sempre indice di positività) vi consiglio pure di considerarvi fortunati, almeno, fino a quando non vi arrestano (il blog).

    RispondiElimina
  2. Legis virtus haec est: imperare, vetare, permettere, punire. Nel III° secolo A.C. il giurista Erennio Modestino spiegava le finalità della legge e pertanto i compiti di chi la deve applicare. Compito assai arduo per la irriducibile avversione dell'uomo a seguire leggi e percorrere vie dritte. La dott.ssa Gabriella Nuzzi, nel lungo corso della sua carriera, ha dimostrato di conoscerli i principi, e di ben seguirli. Ovviamente: è idonea ad insegnarli. Tanti, fra i tanti altri, invece NO ! ! ! Così come dimostra in modo incontrovertibile il caso: "sistema Palamara. La delibera del CSM dat venia corvo, vexat censura Colomba(Giovenale). Non perde occasione. Non comprende che la Società civile, la COMUNITA' STATO, il Popolo italiano sovrano, che ogni giorno subisce tanta grave in-giustizia, ha superato i limiti della sopportazione.

    RispondiElimina

Scrivi il tuo commento nel riquadro qui sotto.

Per farlo NON occorre essere registrati.

Se non sei un utente di Google, nella sezione "Scegli un'identità" seleziona "Nome/URL" oppure "Anonimo", così non ti sarà richiesta la password.

Per favore, inserisci il tuo nome e cognome e la città dove vivi: un commento "firmato" è molto più efficace.

I commenti non compaiono subito nel sito, perchè sono soggetti a verifica preventiva della Redazione.

Non censuriamo in alcun modo i contenuti in base alle idee, ma non pubblichiamo commenti che:

1. ledano diritti di terzi, siano diffamatori o integrino altre fattispecie di reato (non pubblichiamo, per esempio, commenti sotto qualunque profilo razzisti);

2. contengano espressioni volgari;

3. costituiscano forme di spamming;

4. si esauriscano in una presa di posizione politica per questa parte o per quell'altra ("fare politica" è cosa nobile e necessaria, ma questo sito non è il luogo adatto).

Se non trovi pubblicato il Tuo commento e vuoi saperne le ragioni, inviaci una mail all'indirizzo della Redazione. Ti comunicheremo le ragioni della mancata pubblicazione.