giovedì 14 gennaio 2021

Segnalazione di merito




Operatore ecologico (= netturbino). 

Collaboratore scolastico (= bidello).

Addetto alle vendite (= commesso).

Assistente alla persona (= badante).

Cambiare il nome delle cose non cambia le cose. 

La segnalazione di merito è la raccomandazione e sta per essere sdoganata dal Consiglio Superiore della Magistratura quale pratica comune tra magistrati.

Sulla falsariga dell’editto della Procura Generale della Cassazione, si afferma in sostanza che penalizzare un candidato sminuendone il valore non è condotta  dagli identici effetti pratici della magnificazione del concorrente.
 
Detto  con franchezza,  sta per passare una castroneria di questo genere: se dico Tizio è migliore di Caio sto compiendo un’opera meritoria di supporto all’autorità che ha il potere di scelta; se invece dico Caio è peggiore di Tizio sto commettendo una scorrettezza sanzionabile.
 
Ma secondo logica le due affermazioni pari sono, dicono la stessa cosa.

La realtà le vede entrambe illecite perché un concorso si decide sulla sola base degli atti del procedimento e  non sul vociare degli estranei. 

Può allora concludersi che il Consiglio Superiore della Magistratura si autocertifica quale  collettore di “segnalazioni di merito” ed è  quindi il principale e consapevole artefice di raccomandopoli. 

Non era colpa di Palamara. 

 

2 commenti:

bartolo ha detto...

certamente non è colpa di palamara... però, volendo, sulle "raccomandazioni" ha molto da riferire. specialmente, in tema di lotta alle mafie. potrebbe, per esempio, informare di non pochi "buoni" assolti e tanti cattivi condannati. che poi, quei buoni e cattivi siano stati individuati grazie alle "raccomandazioni" anziché allo stato di diritto, magari, lo scoprirebbero pure i senza voce.

francesco Grasso ha detto...

Rebus sic stantibus; e, reductio ad absurdum il concetto di sanzionabilità, l'editto della procura generale della S.C. sembra evento più che logico, normale. Et ab hic et ab hoc la strada è segnata. Siamo all'ultima stazione, se l'uomo non si emenda la prossima sarà l'estinzione certa dell'uomo. La natura non perdona nessuno, e provvederà a lascirare in vita le altre forme, ovviamente più meritevoli.