venerdì 5 febbraio 2021

Le parole che abbiamo sempre detto ...




... anche se non bene come il collega, dott. Luigi Abete, che non conoscevamo.

Lo abbiamo ascoltato in  un fortunato e spontaneo incontro sul web organizzato liberamente da magistrati non legati ad alcuna corrente.

Non ha rafforzato un convincimento in noi già solido, ma lo ha reso inattaccabile da chi non sia dotato della sua stessa cultura. 

Non daremo peso, d'ora in poi, ad obiezioni di modesto cabotaggio.

Grazie di cuore,   Collega.        


ps: per chi naviga da mobile ecco il link al video. 

2 commenti:

ROSARIO RUSSO ha detto...

L'intervento di Abete è tanto dotto quanto convincente.
I Magistrati, in uno alla Politica, non hanno saputo debellare al loro interno il sistema clientelare - spartitorio.
Allo stato attuale non vedo altro rimedio, se non quello proposto ed argomentato da Abete.
Stampa (prevalente), A.N.M. e C.S.M. aspettano che ...spiova e che si spenga il clamore.
Ma i Magistrati adespoti, quelli che non temono né sperano, continueranno a vergognarsi della toga che indossano!
Non ci rende conto che gli ...sciacalli sono in agguato, per sottomettere definitivamente una Magistratura oggettivamene immeritevole della propria indipendenza?
Se non fossi in pensione, forse mi sarei già dimesso sol perché mi sento perfino colpevole. Oggi non basta servire la Giustizia con il cuore e con la mente. Occorre contribuire alla rinascita della funzione e per farlo è necessario, specialmente a fronte dell'Utente finale della giustizia, una radicale autocritica.
Rosario Russo (Catania - Milano)

bartolo ha detto...

... e certo, ascoltare un magistrato come il dottore nel video, se non si è forgiati nel ruolo di legislatori, ci si sente piccoli piccoli; vuoi mettere, le volgarità incostituzionali esternate in televisione e suoi giornali e in parlamento da suoi colleghi? eppure, il legislatore (1000 -ora600- su 60 milioni), contro quest'ultimi, anziché usare la parte anteriore delle scarpe calzate, applaude. forse perché, così facendo, accontenta gli elettori invocare chiavi in mare e forche a perdere per le vie?
a proposito di volgarità, ho letto ieri di un procedimento disciplinare contro un magistrato, donna, perché un suo privatissimo e intimissimo sfogo (ignominiosamente reso pubblico contro la sua volontà) avrebbe "interrotto" la volata ai piani alti di un suo collega. per commentare ci vorrebbero totò, e, invece, i totò attuali varcano le soglie dei palazzi con le orecchie tappate.