giovedì 18 febbraio 2021

Un gruppo solo al comando: Area Democratica per la Giustizia a presidio dello status quo.



di Nicola Saracino  - Magistrato  

E' tutto incostituzionale, tranne quello che il "sistema" ha rivelato di essere.

Questa la posizione di Area Democratica per la Giustizia. Giù le mani dal CSM, è suo; giù le mani dai posti di potere, li decide lei. 

Un'associazione privata.    

Che al sistema abbia partecipato a piene mani è confermato da  moltissime chat con Luca Palamara: dalla divisione dei posti, alle scomuniche di magistrati sgraditi, alla raccomandazione amorosa di quelli vicini, agli ingressi gratuiti allo stadio. 

E’ coperto l’intero ventaglio degli affari palamariani, escluso uno solo: sul procuratore di Roma non s’andava d’accordo. 


Viola non andava bene; non s’è capito perché, dice oggi il Giudice degli atti del CSM.

Il “sisma” a comando scaturito dalla diffusione delle prime intercettazioni, ed in particolare quelle dell’Hotel Champagne, che ancora non coinvolgevano i magistrati di Area Democratica per la Giustizia, indusse un loro esponente al CSM (il dott. Giuseppe Cascini) ad evocare la famigerata P2. Lui poteva.  

Solo diverso tempo dopo la redazione di questo blog ha avuto elementi per argomentare l’esistenza di un vero e proprio “sistema” coinvolgente tutte le correnti, lo stesso del quale parla Luca Palamara nel libro uscito in epoca molto recente e già grande successo editoriale. 

Almeno adesso gli italiani sanno tutto, sta o loro decidere che fare, cioè al Parlamento. 

Qual è stato l’effetto immediato dello “sconcerto"  a comando? 

L’aver provocato le "spintanee"  dimissioni di diversi consiglieri superiori di altre "aree culturali", antagoniste  di Area Democratica per la Giustizia. 

La quale se ne avvantaggia enormemente perché essendo la corrente col maggior numero di voti, sebbene lontanissima dalla maggioranza assoluta dei magistrati (basti pensare che il 40% di essi non ha nemmeno votato alle ultime elezioni delll’ANM)  s'è accaparrata i seggi lasciati vuoti dai dimissionari e si accaparrerà con tutta probabilità anche quello lasciato libero, da ultimo, dal dott. Mancinetti per la cui sostituzione si voterà nel prossimo mese di aprile.

E', questo,  il frutto di un'opzione platealmente antidemocratica: se i componenti di un organo collegiale vengono eletti ad uno ad uno è evidente che essi saranno (quasi) tutti dello stesso "partito", quello di maggioranza relativa. 

Ma tant'è: quelli di Area hanno la democrazia nel nome.  
 
E non basta. 

Acquisito il controllo pressoché totalitario del CSM il gruppo di Area ha espresso, dopo il Procuratore Generale della Cassazione, anche il Procuratore di Perugia, prelevandolo di peso da un precedente incarico politico: due uomini “chiave”, oltre che “immagine”.

Controllano sul versante penale e su quello disciplinare le vicende palamariane e quindi quelle dei moltissimi suoi  seguaci, amici, avversari e tuttavia fiancheggiatori. Tutta la magistratura italiana, insomma. 

Nelle mani di Area Democratica per la Giustizia. 

Quella che si oppone a qualsiasi efficace modifica del “sistema” la cui principale patologia resta l’occupazione delle Istituzioni (Consigli Giudiziari e CSM) ad opera delle associazioni private denominate "correnti", in questa fase storica dominando, con un pugno di voti largamente minoritario e non espressivo della categoria, proprio  quella di Area Democratica per la Giustizia.

Non volendo in alcun modo recidere quel legame patogeno tra associazioni private ed istituzioni,  si pone come l’ultimo baluardo a presidio dello status quo.

E nel fragilissimo quadro politico attuale non s’intravedono forze capaci di scoperchiare la pentola.

Nella quale gli italiani cuociono. 

Quel che  più preoccupa è che le voci dissenzienti, come quella di questo Blog, cominciano ad essere additate, spudoratamente,  come "illecite".

Da alcuni, per ora anonimi, soldati democratici.    

3 commenti:

francesco Grasso ha detto...

Che le voci dissenzienti sono illecite, è corollario "condicio sine qua non" di chi pretende l'inviolabilità eterna dello status quo. Così pensavano il 5 maggio 1789 nobili e clero francese.

bartolo ha detto...

caro dott saracino, se la democrazia ha deciso di additarvi "illeciti", così è! rimembrate la giustificazione di palamara nella trasmissione n. è l. di la7: avrebbe agito nei casi forleo, de magistris e procuratori di salerno non già per punirli, ma nel loro interesse. per cui, per quanto volete essere resistenti, sappiate che in piazza tienanmen il giovane cinese ha fermato il carrarmato solo perché il soldato è stato umano, non perché democratico.
p.s.
vi sono solidale, al cospetto di una democrazia di cui c'è solo da vergognarsi.

Anonimo ha detto...

Area = "Noi siamo i buoni perciò abbiamo sempre ragione" (cit. E. Bennato)