lunedì 12 aprile 2021

Il Presidente dell'Anm si dimetta !



Pubblichiamo la richiesta di dimissioni del Presidente dell'Anm che i componenti del Comitato direttivo centrale della lista Articolo101 hanno formalizzato pochi minuti fa. 
Si tratta di una iniziativa senza precedenti nella storia della tuttora unica associazione di magistrati italiani, che è ampiamente giustificata dalla inaudita gravità delle scorrettezze e violazioni delle norme statutarie che il dott. Santalucia avrebbe commesso in relazione a tempi e modi della acquisizione delle chat di Luca Palamara. 
A questo punto sarà interessante vedere cosa riterranno opportuno fare l'interessato e le correnti che governano l'Anm. 


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12 aprile 2021

 Il Presidente dell’ANM Santalucia si dimetta

I componenti del Comitato Direttivo Centrale dell’Associazione nazionale Magistrati eletti nella lista ArticoloCentouno prendono atto con profonda amarezza del comportamento tenuto dal Presidente dell’ANM, dott. Giuseppe Santalucia, e ne chiedono le dimissioni dall’incarico per le ragioni di seguito esposte.

Prima, senza ragione alcuna, si è respinta l’idea naturale che l’ANM potesse servirsi del contenuto delle chat del telefono di Luca Palamara pubblicate su fonti aperte, sia per valutazioni e determinazioni di carattere generale sia per eventuali procedimenti disciplinari endo-associativi, come pure era sempre accaduto in passato, anche all’indomani della divulgazione dei fatti dell’Hotel Champagne.

Poi - contro la logica, contro le conoscenze basilari di ogni magistrato con esperienza del procedimento penale e contro gli elementi di conoscenza disponibile, sia di fonte aperta che di fonte ufficiale - si è ostinatamente negato che le chat fossero state poste a sostegno della richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Luca Palamara e perciò trasmesse, insieme alla predetta richiesta, al G.u.p. del Tribunale di Perugia, con conseguente possibilità del titolare dei diritti della persona offesa, quale è stata qualificata l’ANM dalla stessa Procura della Repubblica di Perugia, di visionarle ed estrarne copia senza limitazione alcuna.

Infine, con una scelta senza precedenti, il Presidente dell’ANM Santalucia ha deciso di comprimere il nostro diritto di componenti del CDC - e con esso quello di tutti gli altri - alla piena conoscenza di atti di pertinenza dell’Associazione e nella disponibilità della stessa, realizzando una palese violazione delle regole di funzionamento dell’ANM e un gravissimo vulnus alla democrazia interna alla stessa.

Infatti, alla nostra richiesta di conoscere e avere copia del carteggio intercorso in seguito alla riunione del CDC del 6 e 7 febbraio 2021, in merito alle chat di Luca Palamara, tra articolazioni dell’ANM e altri soggetti, il Presidente Santalucia, dopo ripetuti solleciti dovuti a silenzi e riscontri elusivi, ci ha trasmesso, insieme alla richiesta di rilascio di copia delle chat tra Palamara e appartenenti all’ordine giudiziario inviata dal Presidente del Collegio dei Probiviri alla Procura di Perugia, il provvedimento di parziale autorizzazione del G.u.p. del Tribunale di Perugia e il parere al riguardo della Procura di Perugia.

Quest’ultimo, tuttavia, presentava parti manifestamente omissate, delle quali, a fronte delle nostre reiterate e insistenti richieste di chiarimento, il Presidente Santalucia si è assunto la paternità, invocando del tutto inopinatamente e infondatamente un’esigenza di tutela di dati personali e un ruolo decisionale in tal senso autonomo rispetto al CDC e, di fatto, un inaudito diritto di conoscenza delle vicende dell’ANM sovraordinato rispetto agli altri componenti del CDC e un altrettanto inaudito potere di limitare a sua discrezione l’analogo diritto degli altri componenti.

Alla fine ci siamo trovati di fronte alla ribadita e ostinata intenzione del Presidente Santalucia di “limitare” il diritto pieno dei componenti del CDC di avere copia di atti riguardanti l’Associazione e nella disponibilità della stessa.

E così, per ottenere quanto ingiustamente negatoci dal nostro Presidente, ci siamo visti costretti a rivolgerci direttamente all’Autorità giudiziaria perugina.

Il 6 aprile 2021, su autorizzazione del Giudice, la Cancelleria del G.u.p. del Tribunale di Perugia ci ha trasmesso gli atti che, invano, avevamo ripetutamente richiesto al Presidente Santalucia.

Siamo rimasti grandemente e gravemente sorpresi.

Non dal fatto che il G.u.p. di Perugia abbia autorizzato il rilascio di copia degli atti da noi richiesti né dal fatto che tale rilascio sia avvenuto senza alcun “omissis”, cose che ritenevamo assolutamente scontate.

Ma dall’inspiegabile e gravissimo operato del Presidente Santalucia, che è andato oltre quanto già sapevamo.

Va ribadito che l’inaudita limitazione della possibilità dei componenti del CDC di conoscere il contenuto e avere copia degli atti di pertinenza dell’Associazione è di per sé cosa gravemente lesiva delle regole associative, dell’equilibrio statutario tra le diverse articolazioni dell’ANM e, in definitiva, della democrazia interna all’Associazione.

Ma l’acquisizione degli atti dall’Autorità giudiziaria di Perugia ci ha messo di fronte al fatto che, oltre a tagliare in modo manifesto porzioni del parere della Procura della Repubblica riguardanti questioni per nulla personali e che, anziché essere nascoste, avrebbero dovuto essere poste tempestivamente all’attenzione dell’intera ANM, il Presidente Santalucia, prima di trasmettercene copia, aveva altresì sottoposto a una certosina operazione chirurgica di espunzione di alcuni assai rilevanti passaggi - non manifesta - lo stesso provvedimento del G.u.p. di Perugia.

Nel parere della Procura di Perugia, tra l’altro, è stata omissata la parte in cui si dà atto espressamente che le chat sono state trasmesse al G.u.p. già ad agosto 2020 con la richiesta di rinvio a giudizio, dato che i maggiorenti dell’Associazione si sono ostinati a negare e a non volere verificare, così di fatto ritardando di mesi l’acquisizione del materiale

È stata celata alla conoscenza dei componenti del CDC l’intera questione attinente alle determinazioni dell’Autorità giudiziaria perugina rispetto al caso dei magistrati dimissionari dall’ANM, sia in rapporto al diritto dell’ANM di avere copia delle chat che li riguardano sia in rapporto alle richieste di tali colleghi di cancellazione delle chat.

Infatti, nelle parti “censurate” dal Presidente Santalucia, il parere della Procura e il provvedimento del G.u.p di Perugia affrontano pure questi problemi, anche in relazione al fatto che, come risulta dagli stessi provvedimenti, il magistrato “Omissis” ha chiesto alla Procura la cancellazione della chat che ha avuto con Luca Palamara.

Il Presidente Santalucia, anziché informare immediatamente l’intero CDC di tali così importanti questioni, le ha tenute nascoste anche ai componenti del CDC che hanno chiesto espressamente informazioni al riguardo, e di fatto sta ancora impedendo che l’ANM possa attivarsi rispetto a tali questioni, a tutela degli interessi propri dell’Associazione e anche a norma dell’art. 7, comma 3, dello Statuto, che consente al CDC di sospendere gli effetti delle dimissioni presentate dai soci sottoposti a procedimenti disciplinari.

Insomma, da un lato, prima si preclude l’utilizzo delle fonti aperte e poi si ritarda il più possibile l’acquisizione dei documenti ufficiali; dall’altro, si nascondono questioni decisive per i procedimenti disciplinari, non si assumono le iniziative necessarie per garantirne l’attivazione e, anzi, si negano ai componenti del CDC informazioni che avrebbero permesso di preservare tale possibilità.

In definitiva, traspare chiaramente una volontà di insabbiamento e di elusione delle questioni generali poste dal disvelamento delle chat di Luca Palamara e di fatto si agevolano gli interessati a sottrarsi alle specifiche responsabilità conseguenti ai fatti emergenti dalle chat.

Il tradimento della fiducia operato dal Presidente Santalucia e la grave scorrettezza manifestata nei confronti dei componenti del CDC, emergenti dalle sopra ricordate condotte, ne evidenzia l’inadeguatezza rispetto al ruolo di rappresentanza dell’intera Associazione e ci induce a invocarne immediate dimissioni.

Nel percorso di recupero rispetto all’enorme discredito che “Magistropoli” ha comportato, tra l’altro, per la magistratura associata, l’ANM non può permettersi di continuare a essere guidata da chi ha tenuto la condotta sin qui riferita, tra l’altro lesiva di regole basilari della democrazia interna all’Associazione e, al contempo, oggettivamente accondiscendente verso chi intende sottrarsi alle proprie responsabilità nei confronti della stessa ANM.

Trasmettiamo il presente comunicato, per le valutazioni e le eventuali determinazioni di competenza, al Collegio dei Probiviri.

 

Maria Angioni, Giuliano Castiglia, Ida Moretti e Andrea Reale


1 commenti:

francesco Grasso ha detto...

Purtroppo da più parti non si vuole comprendere che il Comitato direttivo centrale della lista Articolo 101 sta facendo quanto è umanamente possibile per salvare la magistratura da una catastrofe spaventosa, che arrecherà conseguenze che dureranno secoli. Prima o poi verranno alla luce le gravissime conseguenze che il "sistema" descritto da Palamara ha prodotto sulla giurisdizione italiana, che ha trasformato la giustizia in in-giustizia e le indicibili sofferenze inflitte al popolo inerme.