domenica 2 maggio 2021

Domande in attesa di risposta.








Poco o nulla torna in questa storia della divulgazione al di fuori del fascicolo del P.M., nel quale avrebbero dovuto rimanere, della  copia dei verbali secretati contenenti le dichiarazioni dell’Avv. Amara.

E non convincono le spiegazioni che, stando agli organi di informazione, hanno fornito alcuni dei personaggi che hanno avuto un qualche ruolo nelle diverse fasi della vicenda o che comunque, essendone venuti a conoscenza, avrebbero potuto e dovuto assumere delle iniziative al riguardo. 

Ci permettiamo pertanto di rivolgere loro alcune domande, seguendo l’ordine in cui sono comparsi nelle varie fasi di questa  storia.

La premessa del nostro questionario è che i verbali segretati siano stati consegnati dal dott. Storari al dott. Davigo perché quest'ultimo lo ha ripetutamente confermato (in un recente articolo di questo blog sono state spiegate le molteplici ragioni per cui tale iniziativa è stata del tutto irrituale).

Tutti coloro che  hanno ancora a cuore il destino della magistratura hanno diritto ad avere delle risposte ed anche i tempi celeri.  

 

Al dott. Francesco Greco

Come mai l’ufficio da lei diretto è stato così dubbioso sull’attendibilità dell’avv. Amara tanto da ritardare di mesi (quasi un anno per la verità) l’iscrizione nel registro degli indagati dei soggetti da lui chiamati in causa, quando su di lui aveva invece  fatto affidamento in altri processi e addirittura per la denunzia sporta nei confronti del collegio giudicante nel processo Eni

Inoltre cosa ha convinto poi il suo ufficio a procedere a tale iscrizione ? 

 

Al dott. Paolo Storari

Stando alle notizia di stampa il p.m. milanese si sarebbe determinato a rivolgersi al dott. Davigo, a seguito delle resistenze manifestategli dai suoi superiori alla iniziativa, invero doverosa, di iscrivere nel registro degli indagati i personaggi che Amara aveva chiamato in causa.

Ebbene perché, se il dott. Storari non si fidava dei superiori gerarchici,  ha pensato di rivolgersi non già al Csm, ed in particolare al suo ufficio di presidenza, come sarebbe stato corretto, ma in via confidenziale ad  un componente dell’organo di autogoverno, il dott. Davigo, e soprattutto perché, anziché limitarsi a segnalare a costui il caso, in forma verbale o scritta, ha pensato di fargli pervenire le copie dei verbali secretati  ?

 

Al dott. Piercamillo Davigo

Costui nell'ultima rata di dichiarazioni alla stampa ha giustificato la scelta di non coinvolgere formalmente il Csm di quanto riferitogli dal dott. Storari con il fatto che avrebbe dovuto "mandare il materiale alla prima commissione" dove crede "sedesse un membro che era citato nelle carte". 

Ora, a parte la considerazione che in realtà l'ex consigliere avrebbe dovuto avvertire l'ufficio di presidenza del Csm, che avrebbe sicuramente trovato il modo per far sapere la cosa al togato sopra menzionato, come mai il dott. Davigo non ha avuto la medesima sensibilità quando si è trovato a giudicare in sede disciplinare il dott. Pamalara  che lo aveva ricusato  ? 

 

Al dott. Giovanni Salvi

Secondo quanto da lui riferito in una nota di stampa il procuratore generale della Cassazione, nella tarda primavera del 2020, era stato informato dal dott. Davigo dell’esistenza di un contrasto, all’interno della Procura di Milano, su un fascicolo delicato.

Ebbene, perché il dott. Salvi, anziché riferire all’organo di presidenza del Csm preferì contattare, “immediatamente” secondo quanto da lui stesso precisato, il dott. Greco, ossia il principale responsabile (in linea teorica) dell’inerzia o rallentamento che avevano così allarmato il dott. Storari, mettendolo così al corrente della iniziativa di questi  ? 

Ed ancora non vi erano state già allora plurime evidenze che giustificavano quelle iniziative disciplinari che il dott. Salvi ora ha affermato essere giustificate dalla gravità dei fatti emersi ?

Infine ci sia consentita una riflessione. 

Dalle dichiarazioni dei dott.ri Davigo, Ermini e Salvi, questi ultimi due componenti di diritto dell’ufficio di presidenza del Csm, si desume chiaramente che una parte significativa dell’organo di autogoverno, almeno un anno fa, era venuta a conoscenza,  sia pure informalmente, della grave crisi creatasi all’interno dell’ufficio di procura più importante d’Italia e del calibro dei soggetti indagabili sulla base delle dichiarazioni dell’avv. Amara.

Secondo il dott. Davigo anche il Capo dello Stato ne era stato messo al corrente.  

Ebbene, nonostante ciò il Csm non ha assunto nessuna iniziativa, né istruttoria nè decisionale, e di tale inerzia nessuno degli interessati ha ritenuto di dare spiegazioni.

Non vorremmo che ciò possa essere dipeso dal fatto che, a partire da maggio del 2019, aveva cominciato ad assurgere agli onori delle cronache la vicenda dell'hotel Champagne e due scandali nello stesso periodo sarebbero stati troppi da affrontare per l'organo di autogoverno.  

In ogni caso ci pare che l'inerzia dimostrata dal Csm nella predetta occasione sia sintomatica di quella oggettiva impossibilità di funzionamento che, secondo il Presidente della Repubblica, costituisce unico motivo per scioglierlo. 

 

 





7 commenti:

bartolo ha detto...

posso? ... un suggerimento per i chiamati a rispondere. deleghino il dottore armando spataro: l'ho sentito ieri in televisione dalla annunziata e mi è parso veramente una risorsa italiana finora sprecata. invero, potrebbe risolvere ogni criticità rispetto al cattivo funzionamento della macchina giudiziaria. specialmente, mi è piaciuto, quando quasi quasi ha dato degli "eversori" ai magistrati di questo blog e a quelli che hanno firmato un appello al capo dello stato per la riforma del csm... straordinario.

ROSARIO RUSSO ha detto...

Un ulteriore quesito. Se il rapporto Storari-Davigo era segreto e li coinvolgeva negativamente, come è stato scoperto? Uno dei due ha tradito, 'suicidandosi'? E come si è arrivati alla Segretaria?

La redazione ha detto...

Caro Bartolo
Effettivamente per qualcuno il problema non è il sistema ma coloro che lo denunziano in tutti i modi possibili e pienamente legittimi.
Di fronte a costoro viene in mente la mitica fscena sul traffico di Palermo del film "Johnny stecchino".

francesco Grasso ha detto...

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO presento formale richiesta ad avere una compiuta ed esauriente risposta ai quesiti posti in questo blog.

bartolo ha detto...

Secondo firmatario... Mi perdoni, il signor Grasso, se non ho detto mi associo.

francesco Grasso ha detto...

Bartolo, grazie per la sottoscrizione, atto molto importante. La mancata risposta a questa richiesta, formale, da parte di altissime autorità dello stato, costituisce:formale e sostanziale disconoscimento del POPOLO ITALIANO SOVRANO. Ai sensi del comma secondo, art. 1 Cost.: esclusivo titolare, in modo assoluto e tassativo, del potere supremo dello Stato della SOVRANITA'. Con ciò si disconosce la fonte dei loro poteri, con la conseguenza di AUTODELEGITTIMAZIONE totale.

bartolo ha detto...

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