martedì 17 maggio 2022

Flick e flop …



di Andrea Mirenda - Magistrato 

Sei magistrati su dieci hanno salutato con un bel “ ciaone” l’Associazione Nazionale Magistrati e sono rimasti sulla scrivania a fare il loro dovere … 

In pratica, al netto della consueta guerra delle cifre, si attesta intorno al 48%  l’adesione allo sciopero anti Cartabia indetto da una ANM che, per molti versi, appare ingrata verso una Ministra che, secondo il preciso mandato del suo stake holder politico,  ha graziosamente risparmiato il collo alle correnti,  rottamando per fantasiosa incostituzionalità quel sorteggio che ne avrebbe fatto cessare il Lauto Governo.

Sonore le batoste nei principali uffici  del Paese (Cassazione  meno del 23%; Torino, Milano, Toscana, Abruzzo, Messina, Sardegna, ampiamente  sotto il 40%;  Venezia di poco superiore al 40%)  e merita attenzione il dato di Milano ( 39 %), nonostante la chiamata alle armi, in loco, del Presidente dell’ANM Santalucia.

Né si pensi che i magistrati che hanno inteso lavorare ciò abbiano fatto per adesione alla  riforma cartabiana.  Anzi!

La parola d’ordine che girava in questi giorni era, difatti, tra i colleghi,  “Né con Cartabia né con ANM”: e  questo è stato, almeno per una fetta notevole del corpo giudiziario, oramai capace di individuare l’ordine reale dei fattori. 

Ecco, allora, che il correntismo, di cui l’ANM è diretto percolato, diviene -  per un magistrato su due – la prima e principalissima minaccia alla sua indipendenza, specie quando privo (per scelta) della protezione del gruppo. 

E se non c’è alcun dubbio sull’inconsistenza riformista del progetto cartabiano (con un CSM che resterà graziosamente in balia dei soliti noti, ancora festeggianti…), non vi è parimenti dubbio che le pretese minacce che esso introdurrebbe - con la pagellina del magistrato, la farsesca separazione delle funzioni  (nulla più che  che la fotografia dell’esistente)  e il voto degli avvocati nei C.G. ( che, al contrario, andrebbe salutato con favore, quale blandissimo antidoto etico  al noto corporativismo dei “tutti bravissimi”) -  comparate a quelle vive e presenti rappresentate  da una correntocrazia asservitrice che, in questi ultimi 15 anni, col suo nominificio “taroccato”, ha leso la pari dignità dei magistrati dando vita ad una magistratura alta e una bassa, abbia la tossicità …. della Cedrata Tassoni.

Di qui la scelta morale di prendere le distanze da costoro: “non in loro nome!”

Santalucia ne tragga le doverose conseguenze…

2 commenti:

francesco Grasso ha detto...

Sembrerebbe che a molti non sia piaciuto lo sciopero, non solo perché perfettamente inutile, ma soprattutto per dire ai sig.ri dell'ANM, che non si può condividere il loro modo di operare al fine di arginare la problematica sorta a seguito dell'affaire Palamara. Sicuramente questo negativo risultato, va considerato positivo.

bartolo ha detto...

https://www.quotidianodelsud.it/nazionale/societa-e-cultura/la-storia/2022/05/23/falcone-e-morvillo-la-storia-di-due-toghe-che-non-riposano-assieme