tag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post5151152446744117633..comments2024-03-28T14:52:13.795+01:00Comments on UGUALE PER TUTTI: L'ultimo insulto a NapolitanoLa Redazionehttp://www.blogger.com/profile/17683857798694263431noreply@blogger.comBlogger100125tag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-53746201591953882952008-08-05T10:43:00.000+02:002008-08-05T10:43:00.000+02:00Carissima Susanna (Siu),grazie da tutti noi per le...Carissima Susanna (Siu),<BR/><BR/>grazie da tutti noi per le Sue affettuose parole.<BR/><BR/>Vorremmo chiederLe se potesse inviarci un Suo indirizzo di posta elettronica al nostro della Redazione (che si ottiene cliccando nell’apposito link sulla destra della homepage del blog, circa a metà della pagina), in modo da poterLe scrivere anche in privato.<BR/><BR/>Un caro affettuoso saluto.<BR/><BR/>La Redazione (tutta)"Uguale per tutti"https://www.blogger.com/profile/05472387083711112078noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-68909517592305070292008-08-05T10:04:00.000+02:002008-08-05T10:04:00.000+02:00@ Felice LimaCarissimo dott. Lima, ho potuto legge...@ Felice Lima<BR/><BR/>Carissimo dott. Lima, ho potuto leggere solo oggi il Suo commento del 31 luglio 2008 h 21.35 (e i successivi, fra cui quello firmato "La Redazione" del 1° agosto 2008 h 17.56).<BR/><BR/>Sono così felice (Lei di nome, io di fatto...) di aver contribuito a regalare a quel Suo collega -di fronte al quale mi sento un microbo, ma che ugualmente saluto con grande stima e affetto- fosse anche solo un istante di maggiore serenità!<BR/>La ringrazio per le parole che ha voluto indirizzarmi, che mi toccano profondamente, mi commuovono e mi rallegrano insieme, anche se credo siano per buona parte immotivate.<BR/>E qui sta forse il bello di tutta la faccenda: perchè quando un luogo è abitato, come questo blog, da un coesistere di spinte, pensieri, propositi e ideali fecondi perchè semplicemente umani, volti alla giustizia in quanto presupposto di libertà e uguaglianza per ognuno, nell'ottica di un (possibile) miglior benessere di tutti, incredibilmente a quanto pare anche i microbi, come ufo-robot, hanno la possibilità di trasformarsi in vagoncini per scaricare in questo bel via-vai qualcosa di non del tutto inutile. <BR/>Sono miracoli che all'interno di questo spazio avvengono, io credo, grazie sia all'altissimo livello di dignità e di autorevolezza professionale dei suoi "addetti ai lavori", che alle loro non comuni "qualità umane": così è nata quest'agorà che pulsa di vita, qualificata e insieme accogliente, propizia ad amplificare gl'istinti migliori e geneticamente estranea a quelli perversi (che purtroppo, salvo pochi altrove più unici che rari, dilagano ormai senza alcun freno nè ritegno, e con tutta la loro profusione di miasmi).<BR/>Forse non è superfluo sottolineare che ogni atteggiamento di rispetto, di apertura, di ascolto e di disponibilità a mettersi in discussione nella razionalità, si dimostra alla fine contagioso e può fare, appunto, miracoli. Possibili, possibilissimi. Esportabili ovunque, ne sono sicura, se solo qualcun altro vivaddìo lo volesse...!<BR/>Una risposta ben più lunga e complessa di questo mio -per cause di forza maggiore- veloce riscontro meriterebbero, una per una, caro Felice Lima, Le Sue considerazioni, così profondamente sentite, meditate, circostanziate e articolate. <BR/>Non voglio però dimenticarmi di ringraziarLa anche per quel brano dal "Diario di Hetty Hillesum", che fa tremare le vene ai polsi, e sentire microbi in scala ulteriormente ridotta. Attraverso la sua luce si fa ancora più duro il guardare dentro di sé, nel proprio abisso d'incapacità e inessenzialità; lo scoprire, l'ennesimo riscoprire, con qualche poco gradevole e ancor meno onorevole sorpresa, quanto, comunque, annaspiamo -parlo ovviamente per me- appiattiti nel conformismo e nella sterile comodità.<BR/>Continuando poi a ragionarci su mi sembra d'imboccare una strada che passa anche dal motto gandhiano in testata al vostro/nostro blog, quel "siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo" che, come in genere le cose estremamente semplici, è in realtà difficilissimo. Almeno per noi microbi.<BR/>Che però non ci scoraggiamo, nè ci stancheremo mai di aver ben presenti ideali, forse utopici, in direzione dei quali però, se riusciamo a sollevarci anche solo di un quasi niente, di quel quasi già siamo contenti. Traendone un motivo che, insieme all'esempio di chi ci riesce più e meglio di noi, ci induce a non abbassare mai nè lo sguardo, nè le aspettative. A non accontentarci, ma anche a non disperare, mai. <BR/><BR/>@ "La Redazione", che ha temporaneamente sostituito il dott. Lima:<BR/><BR/>ringrazio di tutto cuore per i saluti del 1° agosto 2008 h 17.56, che contraccambio insieme alla simpatia, non senza prima essere arrossita per un più che dovuto accesso di vergogna... <BR/>E' stata una lezione importante, il cui ricordo e il cui valore continueranno, credo, ad occupare un posto dentro di me. La devo, insieme: all'esempio di grande statura intellettuale e morale oltrechè di smisurata, ammirevole pazienza del signor "Redazione"; e alla non comune, limpidissima onestà e sensibilità del dott. Lima. <BR/>Ancora grazie a entrambi.<BR/>Continuerò a firmare col mio nick ma mi fa piacere -se, come credo, anche avvolgersi di troppo mistero non è in fondo che attribuirsi eccessiva importanza- dirVi che mi chiamo Susanna Cassoni, ho 59 anni e sono triestina.<BR/>Un saluto affettuoso, e alla prossima!<BR/>siuAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-89955098311880164932008-08-02T01:26:00.000+02:002008-08-02T01:26:00.000+02:00Stimatissimo Caesare,mi permetta di chiamarLa così...Stimatissimo Caesare,<BR/>mi permetta di chiamarLa così per scatenare nel mio immaginario una visione di forum romano in cui poterLe rispondere.<BR/>La ringrazio per la Sua replica perfettamente argomentata, dovrò certamente rileggerla più volte perché le mie povere sinapsi cerebrali digiune di giurisprudenza in alcuni punti hanno riscontrato qualche sussulto. Nonostante questa mia limitatezza, dal Suo gentilissimo intervento e dall'ultima precisazione fatta a quest’ultimo dalla Redazione mi sembra finalmente di aver capito meglio il nocciolo della questione (spero!). <BR/>Nella sintesi più estrema ho chiara la percezione di un futuro che si prospetta molto incerto. <BR/>Si naviga sulle acque non proprio limpide di un possibilismo interpretativo che se nella teoria mi appare come un alto esercizio intellettuale e democratico, nella pratica si rivela, almeno a me, alquanto fumoso e poco rassicurante; pronto a dare sostegno anche ai risvolti meno edificanti che potrebbe produrre, scegliendo una strada piuttosto che un’altra, e tutto ciò seguendo una logica che proprio attraverso le vie tortuose dell'interpretazione può trovare in ogni caso un percorso che giustifichi se stesso e la sua causa. <BR/>Siamo in un punto in cui qualsiasi scelta non può più essere politica, e la giurisprudenza è per sua natura, Lei m’insegna, soggetta a interpretazione. Inoltre anche i precedenti che hanno, o comunque possono avere, la loro incidenza non volgono a favore dei miei auspici.<BR/>Un'estate così infausta di produttività parlamentare non credo di ricordarla e l’autunno che le seguirà non si presenta migliore. <BR/>Che dire, una bella batosta per il mio già fragile ottimismo. Detto ciò confino le mie considerazioni nelle mie personali reazioni e se riesco a salvare un po' d'ironia, questa so che mi aiuterà a vivere. <BR/>Purtroppo anch’io come Scarpinato non ho in serbo la carta della Provvidenza, vorrà dire che mi applicherò in un assiduo lavoro di meditazione profonda sulla frase da lui citata di Francis Scott Fitzgerald per riconquistare una lucida presenza!<BR/>Grazie per la pazienza.<BR/><BR/>Un saluto affettuoso a tutti.Cinziahttps://www.blogger.com/profile/11006034484883390798noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-58472904907371754552008-08-01T17:56:00.000+02:002008-08-01T17:56:00.000+02:00@caesare delle 17,15.Solo per chiarire la posizion...@caesare delle 17,15.<BR/><BR/>Solo per chiarire la posizione della redazione. <BR/><BR/>La dottrina costituzionalista maggioritaria ammette il rinvio della legge nel caso di manifesta incostituzionalità.<BR/><BR/>Per tutte le ragioni già esaminate, l'incostituzionalità del lodo non emerge con solare evidenza e questo soprattutto a causa dell'incerta e tormentata motivazione della sentenza n. 24 del 2004 che, a tutto voler concedere, non è stata chiara nè in un senso, né nell'altro senso, in punto di necessità di una legge costituzionale per sospendere i processi contro le alte cariche. <BR/><BR/> Il Presidente della Repubblica, nel decidere sulla promulgazione del lodo, doveva necessariamente rifarsi alla motivazione della sentenza della Consulta, che non poteva essere trascurata neppure in virtù dell'appello dei "cento".<BR/><BR/>E questo ha fatto. <BR/><BR/>Se non lo avesse fatto, le conseguenze sul piano politico possono soltanto immaginarsi.<BR/><BR/>Tutto mi sembra possa dirsi, tranne che la questione fosse di semplicità tale che il non averla risolta "alla radice" sia addebitabile a scarsa lucidità.<BR/><BR/>Con questo credo di poter lasciare il testimone della redazione a chi rientra dalle ferie e che ringrazio per la stima, ricambiata in misura esponenziale. <BR/><BR/>Ringrazio tutti Voi per avere, insieme alla redazione, ragionato su temi difficili nonostante temperature torride.<BR/><BR/>Saluto, infine, con simpatia "siu", che mi ha attribuito le capacità di un "pompiere anziano", anche se, a leggere qui sopra il gran numero di commenti, ho avuto la sensazione di averlo appiccato "il fuoco", piuttosto che domarlo; l'importante, in fondo, è che sia un fuoco ristoratore e non un fuoco distruttivo. <BR/><BR/>Un arrivederci a tutti Voi.La Redazionehttps://www.blogger.com/profile/17683857798694263431noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-82223941681229399472008-08-01T17:15:00.000+02:002008-08-01T17:15:00.000+02:00Per Cinzia, in risposta alle prime due domande, sc...Per Cinzia, in risposta alle prime due domande, scusandomi per il ritardo con cui rispondo e sperando di essere un po’ più chiaro.<BR/>“…che la promulgazione di una legge particolarmente controversa come il Lodo, potrebbe mettere in difficoltà l’azione giurisdizionale della Consulta, che comunque avrebbe difficoltà a sconfessare del tutto una legge che ha superato il primo vaglio costituzionale della Presidenza della Repubblica.”<BR/><BR/>Certamente dal punto di vista giuridico il concetto espresso non è del tutto ortodosso. E’ risulta un’interpretazione personale, ovviamente. <BR/><BR/>Sono partito dalla considerazione che nei rapporti tra organi costituzionali (come appunto La Presidenza della repubblica e la Corte Costituzionale) vi è la necessità di una continua legittimazione reciproca. <BR/><BR/>Per esempio: il Presidente della Repubblica richiede una seconda deliberazione alle camere su una legge per motivi di legittimità costituzionale; le Camere, senza apportare alcuna modifica, approvano nuovamente la legge e il Presidente assolve il proprio obbligo di promulgazione; successivamente viene richiesto il giudizio di costituzionalità alla Corte, che non può non tenere conto dei rilievi mossi dal Presidente della Repubblica e cercherà, per quanto possibile in veste di organo giurisdizionale (differente da quello di organo politico del Presidente) di minimizzare i punti di contrasto interpretativo tra i due organi costituzionali coinvolti. Ciò determinerebbe un processo coerente di interazione tra gli organi costituzionali e rimanderebbe un’immagine di efficiente e sinergica capacità di dirimere le controversie che sorgono nel quadro politico e giuridico. <BR/><BR/>In poche parole potremmo dire che i nostri organi costituzionali funzionano bene e sono in grado di prevenire, attraverso la loro azione congiunta, crisi del sistema politico-istituzionale. Viceversa, se sorgesse un contrasto evidente tra Consulta e PdR, anche se ciascuno opera nel proprio ambito di competenza, potrebbero determinarsi delle strumentalizzazioni politiche attraverso le quali si possa sostenere che il PdR vuole prevaricare la Corte o viceversa, con l’effetto di indebolire la legittimazione politica degli organi in questione. Insomma se il rapporto tra le nostre istituzioni di rango costituzionale si svolge in modo armonico (rientrando in questa ”armonia” anche la capacità di dirimere le controversie) allora il nostro sistema politico-istituzionale funziona bene ed è una garanzia di libertà per tutti. <BR/><BR/>La corte costituzionale, nel nostro caso, ha utilizzato l’istituto dell’assorbimento (“Resta assorbito ogni profilo di illegittimità costituzionale”, ultima frase, punto 8, Considerato in diritto) “ che consente alla corte di non sciogliere i nodi costituzionale di fondo della disciplina scrutinata” (Pugiotto “Diritto e giustizia” 2004 N.5). L’autore citato sostiene che la motivazione della sentenza 24/2004 risulta “minimalista” in quanto “ non si misura fino in fondo con il problema della natura extrafunzionale e privata dei reati (comuni e non funzionali aggiungo io) cui il lodo fa da scudo” e “Perché dice dove va corretto il lodo, ma non come debba essere corretto, cioè attraverso quale vettore normativo (una legge ordinaria o costituzionale?)” Questa “approccio minimalista”, a mio personalissimo avviso, potrebbe essere una scelta voluta per non considerare aspetti manifestamente incostituzionali, come appunto la necessità di una legge costituzionale (e il relativo iter legislativo) per legiferare sull’”immunità” delle cariche apicali di organi costituzionali. I giudici costituzionali considerano la questione di legittimità in relazione ad un istituto processuale (come appunto ci diceva la redazione): il legittimo impedimento e quindi superano il problema della natura costituzionale della legge ammettendo indirettamente il ricorso alla legge ordinaria, confortati dal tenore dell’ordinanza di remissione del Tribunale di Milano, che non impugna la legge per profili di incostituzionalità in relazione all’art. 138 C., consentendo alla Corte di non pronunciarsi in merito, ma “assorbendo” possibili ulteriori profili di incostituzionalità. <BR/>La mia ricostruzione, giova ribadirlo, è personale e ammette posizioni discordanti, in quanto non fondata su un processo di induzione empirica (ovvero su un fatto realmente accaduto), bensì su un processo deduttivo/logico (ovvero l’interpretazione dei fatti sulla base di un modello teorico; tale modello teorico nella mia interpretazione è costituito dalla tendenza degli organi costituzionali al movimento armonico e all’interazione coerente).<BR/><BR/>“Quello di Ciampi purtroppo è stato un precedente nefasto, che ha indotto Napolitano, a sbagliare nuovamente.”<BR/><BR/>Questo punto si giustifica con il fatto che comunque l’intenzione politica di Napolitano era proprio quella di promulgare il lodo, non perché è un cattivo presidente, bensì perché è probabile ci siano delle convergenze politiche in parlamento sull’istituzione di qualche forma di improcedibilità da indirizzare prima alle cariche apicali e successivamente da estendere nei confronti dei parlamentari (sperando non nella forma dell’additività come prospettava la redazione nell’ambito di una sentenza della Corte questo sì che sarebbe poco rispettoso delle prerogative parlamentari). Comunque, come appunto dimostra l’articolo del quirinalista del corriere a cui facevo riferimento nel mio primo commento, il Presidente Napolitano ha inteso rifarsi, per rafforzare la legittimità dalla propria azione istituzionale, al precedente Ciampi proprio sulla stessa materia; ciò lo mette al riparo da critiche di improvvisazione istituzionale. Un procedente, così in politica come nell’esercizio della giurisdizione è sempre un “fatto” da tenere nella dovuta considerazione.<BR/><BR/>Le scienze politiche nonché giuridiche non sono scienze esatte; entrano in gioco interpretazioni, interessi, politici e non, considerazioni di opportunità e strategia che inducono spesso ad interpretazioni non concordanti. Ecco perché a mio giudizio possono coesistere tesi opposte ma comunque valide su uno stesso argomento di carattere politico nonché giuridico. Scegliere tra l’una o l’altra delle tesi lo si può fare considerando gli obiettivi che vogliamo perseguire. Per esempio io mi batto contro la deriva oligarchica della nostra democrazia e ciò mi spinge a ritenere che il Presidente della Repubblica per contrastare posizioni di “impunità” che potrebbero facilitare tale deriva (vedi estensione dell’impunità ai parlamentari) avrebbe dovuto richiedere la seconda deliberazione visto che comunque i presupposti non mancano. Altri invece (la redazione), se non prendo errore, non sostengono che la promulgazione in questo caso era necessariamente un atto dovuto (come invece sostiene Veltroni) bensì un atto inopportuno che non avrebbe sortito altri effetti se non quelli di creare un contrasto di difficile soluzione tra il parlamento e il governo da una parte ed il presidente dall’altra. Quindi il punto del discorso è di natura politica ed in questo caso prende le forme del discorso giuridico, in quanto ciò che si modifica, per un preciso obiettivo politico (l’immunità dei politici), è l’ordinamento giuridico (nonché costituzionale).<BR/><BR/>Un saluto affettuoso <BR/>SilvioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-78944630922988461012008-08-01T16:10:00.000+02:002008-08-01T16:10:00.000+02:00Caro Pietro Gatto,forse è come dici tu.Ho letto ch...Caro Pietro Gatto,<BR/>forse è come dici tu.<BR/>Ho letto che D'Ambrosio (ex magistrato ora nel PD) ritiene inutile anche un eventuale referendum Con tono molto rassegnato ne paventa il raggiungimento del quorum.<BR/>Questa scarsa tensione mi sembra che in fondo si cerchi solo di proteggere quella poltrona sotto le gambe. Opppure certe cose poi in fondo sotto sotto fanno comodo a tutti. <BR/>E noi paladini delle cause perse in partenza ci logoriamo il fegato in ufficio con 36 gradi all'ombra il primo di agosto.<BR/>Ma non molliamo. E la compagnia è oltremodo interessante.<BR/>un caro saluto AlessandraAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-45772178210865001272008-08-01T15:54:00.000+02:002008-08-01T15:54:00.000+02:00Cara Alessandra,capisco, ma... e allora?Ognuno si ...Cara Alessandra,<BR/><BR/>capisco, ma... e allora?<BR/><BR/>Ognuno si assume le proprie responsabilità: la maggioranza nel proseguire la sua strategia di assalto alle istituzioni, il presidente nel promulagare una legge indifendibile eticamente, ancor prima che costituzionalmente.<BR/><BR/>Se Napolitano ha ragionato nel modo che tu dici, ha sbagliato due volte. Perché, a questo punto, il tormento sottendeva una valutazione di bassa cucina politica.<BR/><BR/>È questo l'approccio della politica italiana che personalmente detesto: il retropensiero, la "politicizzazione" (nel senso deteriore del termine) di qualsiasi questione sul tavolo (etica, economica, giudiziaria).<BR/><BR/>Almeno il garante della Costituzione dovrebbe ragionare in modo diverso.Pietro Gattohttps://www.blogger.com/profile/09501537941528079133noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-82192822698659255502008-08-01T10:37:00.000+02:002008-08-01T10:37:00.000+02:00Egregio Pietro Gatto,questo deve essere stato il c...Egregio Pietro Gatto,<BR/>questo deve essere stato il conflitto del Presidente.<BR/>Con le sue dimissioni questa maggioranza avrebbe potuto anche eleggere un "suo" Presidente della Repubblica.<BR/>E il gioco era fatto.<BR/>AlessandraAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-23389971660453256642008-08-01T00:44:00.000+02:002008-08-01T00:44:00.000+02:00Cari amici del blog,non scrivo da diversi mesi ma ...Cari amici del blog,<BR/>non scrivo da diversi mesi ma vi seguo sempre con attenzione.<BR/><BR/>Ho letto le varie tesi, ho apprezzato in molte di esse lo sforzo argomentativo e la cultura giuridica di fondo.<BR/><BR/>Tuttavia nessuna mi trova d'accordo. O meglio, trovo il dibattito fuorviante. Perché loro si fanno le leggi che vogliono, anche le più scandalose, e poi, come contentino, ci lasciano giocare con le parole, valorizzare o meno quell'obiter dictum della Corte Costituzionale piuttosto che quel combinato disposto tra l'ordinanza tot e la sentenza tot.<BR/><BR/>Noi Italiani abbiamo smarrito il concetto di etica, ma in compenso a discettare sul sesso degli angeli siamo ancora bravissimi.<BR/><BR/>Sono innamorato del diritto, ancor più se affrontato con il rigore filosofico-analitico di Guastini. Ma qui la questione è diversa, ed è tutta politica.<BR/><BR/>Il nostro presidente della Repubblica avrà seguito la genesi del lodo alfano e del suo progenitore blocca processi, furtivamente inserito nel decreto sicurezza, poi smentito, poi riproposto e sostenuto con un dispiegamento di mezzi politico-mediatico mai visto sino ad ora.<BR/><BR/>Avrà preso atto della tecnica della maggioranza, che spara pretese così inaccettabili che quelle non troppo indecenti sono viste dai più come male minore, dunque accettabili ed effettivamente accettate.<BR/><BR/>Avrà udito con le sue orecchie un intero schieramento politico che, ponendo in essere un vero e proprio eccesso di potere legislativo, candidamente ammette che una norma che blocca 100.000 processi ha il solo scopo di non permetterne la celebrazione di uno solo, quello del capo.<BR/><BR/>Avrà letto, come tutti noi, un disegno di legge, il lodo Alfano, affetto dallo stesso eccesso di potere legislativo, prima ancora che da (fondatissimi) dubbi di costituzionalità.<BR/><BR/>Alla fine lo ha firmato. E mi ha deluso.<BR/><BR/>Perché un presidente della repubblica davvero meritevole del rispetto che Giannini vuole attribuirgli ex cathedra avrebbe convocato le Camere e le televisioni unificate e avrebbe dichiarato: "Signori miei, prima ancora di ogni tipo di valutazione di carattere costituzionale, questo lodo alfano è una porcata. E' un insulto allo stato di diritto, è il tentativo di prevaricazione di un uomo che si fa beffe delle regole. Pertanto io non lo firmerò mai, perché non mi voglio compromettere. E se non vi sta bene mi dimetto prima di domani mattina, perché domani voglio guardarmi allo specchio senza dover voltare lo sguardo per la vergogna".<BR/><BR/>Avrei voluto sentire queste parole dal presidente della repubblica: un gesto di dissociazione da un fare politico che ormai appesta l'Italia e che ci fa coprire di ridicolo all'estero.<BR/><BR/>Sarebbe davvero stato il gesto di un vero garante della Costituzione. <BR/><BR/>Invece non lo ha fatto, e in un certo senso ne è costretto a condividere le responsabilità morali. Perché, per dirla tutta, appartiene alla stessa congrega. E non da adesso, da una sessantina d'anni. Anzi, è lì per quello.<BR/><BR/>Lo so, il mio è un post rozzo e qualunquista. Ma quando lo stato di diritto è preso a cannonate, l'arma della puntualizzazione in punto di diritto (che tanto in Italia non rispetta più nessuno) mi pare alquanto spuntata.<BR/><BR/>Un saluto a tutti,<BR/><BR/>Pietro Gatto<BR/><BR/>Pietro GattoPietro Gattohttps://www.blogger.com/profile/09501537941528079133noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-17800472810481333612008-07-31T23:29:00.000+02:002008-07-31T23:29:00.000+02:00Bentornato, Dottor Lima. Anche se non la penso pro...Bentornato, Dottor Lima. <BR/><BR/>Anche se non la penso proprio come Lei su alcuni argomenti, credo di saper guardare oltre. <BR/><BR/>Come Lei.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-52738733462282132742008-07-31T21:35:00.000+02:002008-07-31T21:35:00.000+02:00A Siu (con riferimento al suo commento del 29 lugl...A Siu (con riferimento al suo commento del 29 luglio alle 13.03)<BR/><BR/>Carissima Siu,<BR/><BR/>grazie ancora per la Sua squisita cortesia e per la Sua generosità nei miei confronti.<BR/><BR/>Vorrei approfittare del dibattito – faticoso e impegnativo, ma molto ricco – che si sviluppato intorno a questo post per alcune osservazioni che mi stanno a cuore.<BR/><BR/>La prima riguarda il fatto che abbiamo scritto tante volte – a anche nella Presentazione di questo blog – che la sua Redazione è composta da persone con opinioni e orientamenti molto diversi fra loro.<BR/><BR/>A volte alcuni lettori non ci hanno creduti e hanno cercato di etichettarci in qualche modo.<BR/><BR/>Mi sembra che questo dibattito sia la prova che eravamo sinceri nel dire che non siamo una “fazione”.<BR/><BR/>Siamo un gruppo di persone che non si sono ritrovate intorno a una appartenenza ideologica o politica, ma intorno a un comune denominatore diverso: l’idea che la democrazia presuppone consapevolezza e confronto sincero. E che perché ci siano entrambe le cose è necessario non farsi imbonire dagli slogan e dalle posizioni preconfezionate, ma sforzarsi di argomentare e di considerare gli argomenti degli altri.<BR/><BR/>Io francamente l’articolo di Massimo Giannini non l’avrei pubblicato, perché mi ha solo disgustato. Ma come si può non prendere atto che, se non lo si fosse pubblicato, quelli che abbiamo partecipato a questo dibattito saremmo ancora convinti con molta semplicità e forse superficialità (io sicuramente) alcuni che il Presidente Napolitano è magnifico e altri che è pessimo? Ma privati gli uni e gli altri di un sacco di argomenti che fanno comprendere quanto complessa sia la situazione e quanto sia bene che ognuno opini con libertà, restando convinto se del caso dell’una o dell’altra cosa, ma considerando tanti aspetti del problema che ictu oculi non appaiono.<BR/><BR/>E come non apprezzare ed essere grati dello sforzo di tutti di illustrare le proprie ragioni, offrendo agli altri argomenti che essi non conoscevano o non avevano elaborato?<BR/><BR/>Io, poi, ci tengo a dire che sono veramente grato alla sorte di avermi fatto incontrare – anche proprio con l’occasione di questa iniziativa – alcuni colleghi (e in particolare “La Redazione” di questi giorni) di rara competenza tecnica e di raro acume logico e giuridico. Per alcuni non saranno cose fondamentali, ma a me invece lo appaiono, perché credo che oltre al cuore, per fare il bene serva la testa.<BR/><BR/><BR/>La seconda considerazione riguarda il fatto che, come ho scritto tante volte, la cosa migliore di questo blog non sono le cose – giuste o sbagliate – che possiamo proporre alla lettura di tutti grazie a internet, ma la possibilità di un vero dialogo e di una vera partecipazione di chi le legge e le condivide o le critica.<BR/><BR/>Questa era l’idea che avevamo quando abbiamo aperto questo blog: creare un luogo in cui inizialmente dei magistrati e degli avvocati e poi tanti altri potessero parlarsi e confrontarsi fra loro e con gli altri. Creando un’opportunità perché “gli altri” potessero dare uno sguardo dentro i palazzi di giustizia e contemporaneamente chi sta dentro i palazzi di giustizia potesse sapere cosa pensano quelli che ne stanno fuori.<BR/><BR/>A me pare che questa idea si sia rivelata buona.<BR/><BR/>E, in sintesi, che la cosa migliore di questo blog non siano le cose che possiamo scrivere noi che lo abbiamo messo su, ma la vita che in esso è venuta da chi lo legge e ci onora con la Sua attenzione e partecipazione.<BR/><BR/>Insomma, la vera essenza del blog, la sua anima sia la piccola comunità di persone che lo ha adottato.<BR/><BR/><BR/>La terza considerazione riguarda una cosa che ho sempre pensato e della quale continuo ad avere sempre nuove prove.<BR/><BR/>Tutti abbiamo la tendenza a cercare verifiche dei “risultati” delle nostre opere, del successo o dell’insuccesso delle nostre iniziative e, nel farlo, utilizziamo schemi un po’ superficiali che attingono ai luoghi comuni diffusi.<BR/><BR/>Dunque, un’iniziativa ha successo se riscuote consensi numerosi, se ci fa eleggere in Parlamento, se produce denaro, se dà una qualche forma di notorietà e così via.<BR/><BR/>In realtà noi non sappiamo mai quali e quante conseguenze ha il nostro agire con gli altri e verso gli altri.<BR/><BR/>Non sapremo mai se e come abbiamo aiutato qualcuno nel bene o nel male; a fare o a non fare; a sorridere o a piangere; a sentirsi incoraggiato o scoraggiato.<BR/><BR/>Nel mio commento del 29 luglio alle 9.42 ho ringraziato Siu “per altri Suoi preziosi commenti che hanno raggiunto il cuore di tanti”.<BR/><BR/>Carissima Siu, non era un complimento gratuito.<BR/><BR/>Una ventina di giorni fa mi ha telefonato un collega. Un uomo davvero eccellente. E un magistrato valoroso. E mi ha detto: “Ti chiamo per dirti una cosa che mi è capitata. Oggi ero veramente scoraggiatissimo. E’ un periodo di lavoro difficilissimo. Tantissima fatica, pochi risultati. Molte delusioni. Ero decisamente depresso e mi sono preso una pausa per leggere il blog. Ci ho trovato un commento di tale Siu [è quello del 3 luglio alle 16.44 al post “Regimi e propaganda”] e mi sono veramente commosso. E ho pensato che grazie a questo commento per un paio di mesi non mi deprimo più”.<BR/><BR/>Ecco, carissima Siu. Lei non lo sa, ma quel Suo commento è stato un motivo di rinnovato impegno almeno per un’altra persona. E forse anche per tante di più che non lo hanno raccontato a nessuno.<BR/><BR/>Nessun uomo è un’isola e aprirci agli altri è ad un tempo una grande opportunità e un grande dono.<BR/><BR/>Grazie davvero di cuore a tutti Voi che avete voluto parlare con noi.<BR/><BR/>Grazie per la pazienza che avete avuto, perché noi questa cosa non l’avevamo mai fatta e di sbagli ne abbiamo fatti di sicuro tanti.<BR/><BR/>Grazie per il credito che ci avete dato e per l’affetto che ci avete dimostrato.<BR/><BR/>Un grazie particolare a tutti coloro che non la pensano come noi e hanno avuto la generosità di dircelo, con la pazienza e la cortesia di subire a volte risposte anche decise.<BR/><BR/>Solo chi è generoso spende del tempo a prospettare obiezioni critiche. Chi “non se ne importa” clicca su un altro sito e via.<BR/><BR/><BR/>Infine, permettetemi due citazioni da un libro davvero bello: “Diario di Hetty Hillesum”.<BR/><BR/>E’ il diario di una ragazza ebrea morta infine in un lager nazista.<BR/><BR/>Era di formazione ebraica, non molto credente e molto poco praticante.<BR/><BR/>Il suo diario è il racconto di un percorso di scoperta di Dio fatto senza che apparentemente ve ne fossero le premesse, dentro la tragedia del lager.<BR/><BR/>Non prendetelo come una forma di apologia della fede e di una fede in particolare, ma come un invito a scoprire che la partita più importante non la giochiamo fuori di noi, ma nel nostro cuore. Indipendentemente dall’avere o no una fede.<BR/><BR/>Il problema è certamente provare a vincere alcune importanti battaglie che ci impegnano “fuori”, ma molto di più quello di conservare il nostro cuore come è giusto e bello che sia. Per la gioia nostra e per quella degli altri. E perché solo da un approccio corretto alle cose potrà venire un qualche successo per qualunque nostra iniziativa.<BR/><BR/>La sciagura più grande di questo tempo non mi sembra il calo del pil o la crisi dell’Alitalia (che pure sono cose molto gravi), ma una società in cui troppe persone producono nei loro cuori e diffondono – molto spesso senza che ve ne siano ragioni adeguate – insoddisfazione, rabbia, rancore, infine spesso purtroppo anche odio.<BR/><BR/>Dunque, dal “Diario di Hetty Hillesum”:<BR/><BR/>“Si, mio Dio, sembra che tu non possa fare molto per modificare una situazione ormai indissociabile da questa vita. Non ti chiedo una spiegazione. Sarai invece tu a chiederci una spiegazione, un giorno. Mi sembra sempre più chiaro, a ogni pulsazione del mio cuore, che tu non puoi aiutarci, ma che tocca a noi aiutare te e difendere fino alla fine la dimora che ti custodisce in noi. Ci sono persone - chi potrebbe immaginarlo? - che, all’ultimo momento, cercano di mettere al sicuro aspirapolveri, forchette e cucchiai d’argento, invece di proteggere te, mio Dio. E ci sono persone che cercano di salvare il proprio corpo, che è solo più il ricettacolo di mille angosce e di mille odi. Dicono: “Io non finirò mai tra le loro grinfie!”. Dimenticano che non si finisce mai sotto le grinfie di qualcuno, finché si è tra le tue braccia. Questa conversazione con te, mio Dio, comincia a restituirmi un po’ di calma. Ne avrò molte altre con te, e così ti impedirò di sfuggirmi. Forse in me conoscerai anche momenti di carestia, mio Dio, in cui il mio abbandono non ti nutrirà più così abbondantemente. Ma, credimi, continuerò a lavorare per te, ti resterò fedele e non ti scaccerò dal mio piccolo podere” (Etty Hillesum, 12 luglio 1942).<BR/><BR/>“So che lei sta soffrendo e condivido questa sofferenza. Sia buona con la sua sofferenza, e questa sarà altrettanto buona con lei. Essa aumenta con i nostri desideri e le nostre avversioni. Ma se l’accogliamo con serenità, essa si calma e si addormenta, come un bambino. C’è così tanto amore in lei! Lo rivolga interamente verso gli uomini, i bambini, le cose, e anche verso di sé e verso il suo dolore. Non si rinchiuda nella sua solitudine, si rifiuti di rinchiudersi in essa. Superi questo isolamento. Guardi in faccia la sua sofferenza: essa non è nulla”. Walther Rathenau, citato da Etty Hillesum.<BR/><BR/>Grazie di cuore Siu. E grazie di cuore a tutti Voi.<BR/><BR/>Scusatemi per queste confidenze forse un po’ ingenue. Ma mi sembrava che non farVele per pudore fosse un tacerVi una parte importante delle mie ragioni e del mio affetto.<BR/><BR/>Felice LimaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-62698719720682704712008-07-31T19:00:00.000+02:002008-07-31T19:00:00.000+02:00Ho riletto la sentenza n. 24/2004.Vi è un passaggi...Ho riletto la sentenza n. 24/2004.<BR/><BR/>Vi è un passaggio in essa che mi colpisce; quando la Corte, dopo aver disquisito sul principio di eguaglianza di cui all'art.3 della Carta, scrive: "Ed è appena il caso di osservare che, in considerazione dell'interesse generale sotteso alle questioni di legittimità costituzionali , è ininfluente l'atteggiamento difensivo assunto dall'imputato nella concretezza del giudizio."<BR/><BR/>Quella questione la Corte la ritenne fondata in riferimento agli art. 3 e 24 della Carta Costituzionale. Ed oggi, sicuramente, in riferimento anche all'art. 111, secondo comma, della Carta Costituzionale.<BR/> <BR/>Quel collegio aveva come componenti, tra gli altri, Gustavo Zagrebelsky e Valerio Onida.<BR/><BR/>Concordo in pieno quando sottolineate che la collegialità è una sicura garanzia di approfondimento...Vittorio Ferrarohttps://www.blogger.com/profile/05375513044238765064noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-79198050441867402942008-07-30T21:24:00.000+02:002008-07-30T21:24:00.000+02:00@Vittorio Ferraro delle 19,32.Un paio di notazioni...@Vittorio Ferraro delle 19,32.<BR/><BR/>Un paio di notazioni.<BR/>Il riferimento agli illeciti cd funzionali non aiuta troppo a comprendere il fenomeno in discussione perché la Corte ha chiarito, richiamando il concetto di legittimo impedimento a comparire dell'imputato, che l'ostacolo all'esercizio delle funzioni da rimuovere è proprio quello che dipende dalla necessità di difendersi in un processo, anche se relativo a reati commessi al di fuori dell'esercizio delle funzioni. <BR/><BR/>La collegialità della Corte è una sicura garanzia di approfondimento delle questioni e non è mai esclusa la possibilità di un ripensamento delle posizioni già espresse in precedenti decisioni, magari assunte in diversa composizione.<BR/><BR/>E' bene ribadire, pertanto, quanto costantemente affermato circa l'esito assolutamente incerto di un eventuale giudizio di legittimtà costituzionale sul lodo, esistendo altri percorsi argomentativi capaci di condurre a soluzioni diverse da quella, incidentalmente ed apparentemente, accolta dalla Corte nel 2004.La Redazionehttps://www.blogger.com/profile/17683857798694263431noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-42100528510258145262008-07-30T19:32:00.000+02:002008-07-30T19:32:00.000+02:00Gli ultimi commenti mi spingono ad una riflessione...Gli ultimi commenti mi spingono ad una riflessione.<BR/><BR/>"In armonia con i principi fondamentali dell'ordinamento"...<BR/><BR/>L'art. 1, comma secondo della Carta Costituzionale, recita che "la sovranità appartiene al popolo, che la esercita NELLE FORME E NEI LIMITI DELLA COSTITUZIONE".<BR/><BR/>Quindi, quella sovranità tato invocata dall'attuale Primo Ministro non conferisce un potere illimitato: "abbiamo la maggioranza, facciamo quello che vogliamo, perchè il popolo ci ha votato!" (populismo). Ma un potere da esercitarsi NELLE FORME E NEI LIMITI DELLA COSTITUZIONE. Il che vuo dire che non tutto è consentito.<BR/><BR/>La nostra Carta fondamentale è strutturata in due parti, legate tra di loro in maniera da formare un unico corpo armonico ed equilibrato. Qualsiasi intervento di riforma dovrebbe essere fatto in maniera tale da non alterare quell'equilibrio. Anche la modifica di una singola norma può alterare quel corpo armonico.<BR/>Si pensi al federalismo fiscale. E' una riforma che interessa la seconda parte della Carta. Ebbene: tale intervento non potrà mai porsi in contrasto con i principi di cui all'art. 3, comma secondo, prima parte della Carta.<BR/><BR/>Inoltre, la nostra Norma fondamentale essendo nata dalla Resistenza ed essendo stata il frutto del compromesso di diverse anime - quella cattolica, quella comunista, quella socialista, quella liberale, ecc. - che ne hanno plasmato l'impianto non può essere offesa così facilmente. Io mi chiedo: perchè si continua a modificarLa a colpi di maggioranza? Perchè si continua ad offenderLa con interventi di parte? Perchè si straparla dei Principi in essa contenuti?<BR/><BR/>Gli inteventi di riforma a colpi di maggioranza con conseguente referendum - quello del centro sinistra come quello del centro destra per intenderci -, i continui attacchi ai poteri dello stato, il ricorso a norme o minaccia di norme incostituzionali, mettono continuamente in tensione quel fragile equilibrio. E quello che è peggio trasmettono all'opinione pubblica una cosa non vera: che quel testo può essere facilmente modificato! Cosa che non è vero affatto. Ed anche questo contribuisce a screditare la carta; che invece andrebbe difesa da tutti proprio perchè frutto della RESISTENZA: di un evento comune a tutto il popolo Italiano.<BR/><BR/>Ho in precedenza parlato - in riferimento al "Lodo Alfano" - di problemi giuridici e politici e del difficile ruolo del Presidente della Repubblica e della speranza che quel ruolo venga in futuro coperto da persone sagge, equilibrate e degne.<BR/><BR/>Nel mio piccolo ritengo che il "LODO" presenti "insuperabili perplessità di legittimità costituzionale", per contrasto con l'art. 3 della Costituzione. E che l'immunità - semmai - doveva essere fatta con legge Costituzionale e riguardare solo fatti o atti commessi nell'esercizio della funzione e non fatti o atti personali... anche per rispetto ed in coerenza ("in armonia con i principi fondamentali dell'ordinamento") con l'art. 90, comma primo, della Carta.<BR/> <BR/>Sarò curioso di leggere ed imparare - se e quando ci sarà - dalla sentenza della Corte... a proposito ancora composta da 14 elementi!Vittorio Ferrarohttps://www.blogger.com/profile/05375513044238765064noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-65684098569450894992008-07-30T15:55:00.000+02:002008-07-30T15:55:00.000+02:00Alessandra, delle 11,24, propone una prospettiva s...Alessandra, delle 11,24, propone una prospettiva sensata. <BR/><BR/>A fronte dell'affermazione contenuta nella sentenza della Corte Costituzionale n. 24 del 2004, secondo la quale l'esenzione dalla giurisdizione per favorire lo svolgimento di funzioni costituzinali importanti può essere attuata "in armonia con i principi fondamentali dell'ordinamento", l'eventualità di un pronuncia d'illegittimità costituzionale appare piuttosto problematica. <BR/><BR/>A meno che la Corte, correggendosi sullo specifico punto, non chiarisca che è necessaria una legge costituzionale. <BR/><BR/>In definitiva, è stata proprio la Consulta a dare ingresso all'ipotesi di una legge ordinaria capace di realizzare gli obiettivi presi di mira dal lodo.La Redazionehttps://www.blogger.com/profile/17683857798694263431noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-3364150763235409682008-07-30T11:24:00.000+02:002008-07-30T11:24:00.000+02:00Penso che se con astute manovre si tenta di modifi...Penso che se con astute manovre si tenta di modificare la Costituzione a colpi di DDL noi cittadini abbiamo il DIRITTO di essere consultati con Referendum per approvarne o meno il contenuto.<BR/>Art.75 Costituzione.<BR/>AlessandraAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-52317353032618679922008-07-29T20:17:00.000+02:002008-07-29T20:17:00.000+02:00Ho letto anche il resto dei commenti...tantissimi....Ho letto anche il resto dei commenti...<BR/><BR/>tantissimi... e lunghi per giunta...<BR/><BR/>sono lieto del fatto che la discussione sia stata abbastanza accesa ed intensa...<BR/><BR/>questo vuol dire che c'è qualcosa che ha meritato queste attenzioni... così tante e di vario tipo da mettere in discussione sia l'articolo stesso... che l'operato del Presidente della Repubblica... e infine della maggioranza e delle diverse opposizioni...<BR/><BR/>L'articolo di Massimo Giannini... sembra scritto da un provocatore più che altro... e lo paragono in questo caso al bassissimo livello di Facci che scrive su "Il Giornale"...<BR/><BR/>Napolitano insultato... <BR/><BR/>Il presunto professionista giornalista... mente... partendo con l'attribuire la manifestazione dell'8 luglio a beppe grillo definendola l'ennesimo "vaffa-day"... un giornalista professionista non può mentire... soprattutto se lo scopo di tali menzogne sono il discredito sia del comico stesso che della manifestazione poi e dell'area politica che l'ha voluta...<BR/><BR/>Parla di manifestazione contro il PD, contro Veltroni e contro Napolitano... quando invece, e spero l'abbiamo inteso chiaramente tutti, che quella manifestazione, il cuore di essa, aveva come scopo la difesa della costituzione, della democrazia e il dissenso da certe leggi tanto care alla maggioranza.<BR/><BR/>Poi ci sono state delle ovvie critiche al PD... dove molti suoi esponenti non hanno ritenuto valido partecipare a quella manifestazione, a Veltroni che ha criticato quel modo di fare opposizione e sempre a Veltroni che fa un'opposizione non proporzionata al danno che questa maggioranza rischia di fare alla nsotra democrazia, e poi Napolitano... poco identificato nel ruolo che gli compete...<BR/><BR/>Poi il presunto professionista... ricita Grillo con il suo ultimo articolo sul suo blog... dicendo che ha insultato il capo dello stato... citando le parole di grillo e dicendo che si commentano da sole... ma se il giornalista scrive un articolo descrivendo che un cittadino ha offeso il capo dello stato deve anche specificare quali sono stati gli insulti... non riportare solo delle parole e dire che sono insulti... dove poi lo stesso giornalista invece insulta grillo definendolo "grande imbonitore"...<BR/><BR/>Poi per finire la ciliegina sulla torta... difendendo a spada tratta la decisione di napolitano e il lodo alfano... dove dice in pratica che napolitano non poteva fare altrimenti (falso)... e che il lodo alfano non presenta dubbi di incostituzionalità (falso - 100 costituzionalisti hanno firmato a proposito)... <BR/><BR/>E in merito ai 100 costituzionalisti... avevo letto una risposta della redazione che diceva che i 100 costituzionalisti sono una piccola parte di tutti i costituzionalisti presenti in Italia... e che quindi, questo sembra trasparire dal commento, non hanno gran rilevanza, mi sembra inopportuno come commento, poichè 100 credo sia solo un numero simbolico che si è voluto raggiungere, di certo non si son messi a recuperare le firme di tutti i costituzionalisti presenti in Italia che sono dubbiosi sulla costituzionalità del lodo alfano... e tantomeno questo commento possa poi sminuire l'intento e l'impegno mosso da tali costituzionalisti per evitare precedenti che attentino alla nostra fragile democrazia.<BR/><BR/>Tornando al nostro presunto giornalista... alla fine del suo articolo parla dunque dell'offese? Macchè... dice che Napolitano è in gran forma... poi fa lezione sul fatto che Napolitano non ha il potere di Sarcozy e di Bush ricordandoci che non siamo una repubblica presidenziale... e che quindi non poteva fare nulla... ma ben quasi 5 anni fa il suo predecessore, Ciampi, rinvio alle camere la legge gasparri... e con lo stesso potere di ciampi e le stesse perplessità di incostituzionalità, anche su articoli diversi, si poteva fare con il lodo... io penso che si doveva...<BR/><BR/>Infine fa valutazioni politiche sulle critiche mosse a Napolitano... mi sembra in questo caso Polito... l'ex parlamentare del PD che ad annozero disse che il programma elettorale dell'unione era una presa in giro... Ma in questo caso nessuno vuole trascinare Napolitano in nessuna palude... ma di svolgere il suo ruolo soprattutto quando si cercano di varare leggi che possono rendere dei cittadini davanti alla legge diversi rispetto ad altri... dove tali leggi risultano dubbi di incostituzionalità... dove tali leggi mirano a sottrarre alcuni cittadini con ampi poteri al controllo democratico della giustizia... e Napolitano a prescindere da qualsiasi posizione politica potesse essere intesa dal suo comportamento, doveva fare ciò che era giusto fare, ciò che la costituzione gli aveva affidato come ruolo, ciò che era suo diritto e dovere di fare.<BR/><BR/>Per ora basta così... all'articolo spero di aver ben risposto...salvatore d'ursohttps://www.blogger.com/profile/00677258027604090876noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-28507957583566454642008-07-29T18:44:00.000+02:002008-07-29T18:44:00.000+02:00La Redazione ha detto:"Gentile Lia Gambino delle 2...La Redazione ha detto:<BR/><BR/>"Gentile Lia Gambino delle 21,09. <BR/><BR/>Che fare se non prendere atto delle Sue certezze, vista la tanto autorevole compagnia di 100 costituzionalisti? Lei lo sa quanti sono i Costituzionalisti in Italia? <BR/><BR/>Vorrebbe - perché la questione in discussione è questa - cortesemente spiegare quale effetto avrebbe prodotto un eventuale rinvio alle Camere del lodo Alfano, diverso dall'inutile inasprimento dei rapporti tra il vertice dello Stato e la maggioranza politica del Parlamento? <BR/><BR/>Se Le riesce di farlo senza l'uso di termini inappropriati Le saremmo ancora più grati."<BR/><BR/>La norma risulta ambigua costituzionalmente?...<BR/><BR/>Se si il Presidente della Repubblica doveva rimandarla alle camere... chiedendo di modificarla in modo che rispettasse gli articoli della Costituzione... a questo serve il rinvio alle camere...<BR/><BR/>Se no ha fatto bene a firmarla...<BR/><BR/>Ma a parere di molti sembra che sia incostituzionale... e sembra che non ci siano tesi a favore di tale norma... che sostengano il fatto della sua compatibilità con la nostra costituzione...<BR/><BR/>il fatto che sia stato inutile il rinvio... è assurdo pensarlo...<BR/><BR/>altrimenti un giudice potrebbe benissimo evitare di processare chiunque abbia commesso un reato dove la prescrizione è facilmente raggiungibile...<BR/><BR/>altrimenti un medico potrebbe rinunciare a curare un malato di cancro poichè questo dovrà morire...<BR/><BR/>ecc...<BR/><BR/>se al capo dello stato è stato affidato quel potere... c'è un motivo serio...<BR/><BR/>e se ci affidiamo a tali ragionamenti per svuotare il significato di quel potere... allora come potremmo mai pensare che un giudice possa chiedere alla corte costituzionale un parere sulla costituzionalità di tale norma... se anche il capo dello stato ha rinunciato ad un suo diritto/dovere in nome del dialogo...salvatore d'ursohttps://www.blogger.com/profile/00677258027604090876noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-21206533110987365422008-07-29T18:33:00.000+02:002008-07-29T18:33:00.000+02:00Caesar delle 17, 26 merita risposta anche sulla s...Caesar delle 17, 26 merita risposta anche sulla seconda questione.<BR/><BR/><BR/>I punti di contrasto che hai lasciato in minuscolo sono: <BR/><BR/>1.allargamento della sospensione processuale a tutti i membri degli organi costituzionali interessati;<BR/><BR/>2. previsione di un meccanismo autorizzatorio subordinato ad una valutazione caso per caso;<BR/><BR/><BR/><BR/> Premetto che non essendo un giudice costituzionale (nessuno lo è individualmente) prospetto solo delle possibilità.<BR/><BR/> Sul punto 1: la questione di costituzionalità potrebbe essere proposta anche in un processo contro un parlamentare, nel caso in cui egli si dolesse della mancata inclusione della sua posizione tra quelle beneficianti della temporanea esenzione dalla giurisdizione. Uno dei possibili esiti potrebbe essere quello della sentenza di accoglimento cd. additiva, vale a dire una pronuncia che nell'accertare la disparità di trattamento, non elimina il beneficio, ma lo estende anche ad altre situazioni assimilabili a quelle espressamente considerate dal legislatore. <BR/><BR/> Sul punto 2.<BR/>L'automatismo della sospensione era criticato non tanto per l'assenza di un meccanismo autorizzatorio, bensì in relazione all'irrinunciabilità, che è stata eliminata (par. 6 della motivazione).La Redazionehttps://www.blogger.com/profile/17683857798694263431noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-9534436643982715502008-07-29T18:03:00.000+02:002008-07-29T18:03:00.000+02:00Per Caesar delle 17,26 e per Cinzia dele 17,33.Sil...Per Caesar delle 17,26 e per Cinzia dele 17,33.<BR/><BR/>Silvio, tu sei intervenuto a tema già piuttosto sviluppato, quando avevamo appena metabolizzato la tesi del Prof. Guastini che, aggiunta ai tuoi rilievi, dirige univocamente verso un sistema autoritario, che assegna ad un Presidente non eletto dal popolo (sovrano come tu sottolinei) dei "superpoteri" (ho dimenticato di aggiungere che il Presidente è anche il capo supremo delle forze armate...).<BR/><BR/>Per Cinzia: no, cara Cinzia, le posizioni espresse sono nettamente distinte, anche se entrambe espresse in modo pacato. E non si può essere d'accordo con tutte.La Redazionehttps://www.blogger.com/profile/17683857798694263431noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-35604845886298495942008-07-29T17:33:00.000+02:002008-07-29T17:33:00.000+02:00Bè, che dire, avete tutti autorevoli argomentazion...Bè, che dire, avete tutti autorevoli argomentazioni, non tutte perfettamente chiare al mio occhio profano, ma a leggerle sembrano ineccepibili per sostenere l’una e l’altra tesi. Confesso che la semplicità da mercato che metto nelle mie parole mi fa arrossire di fronte alla competenza giuridica e politica degli argomenti fin qui sostenuti. Però ci sono elementi concreti, non di poco conto, che pensavo mi fossero chiari e invece più Vi leggo e più s’intrigano nel dubbio. Ad esempio Silvio Liotta dice:<BR/><BR/>“…che la promulgazione di una legge particolarmente controversa come il Lodo, potrebbe mettere in difficoltà l’azione giurisdizionale della Consulta, che comunque avrebbe difficoltà a sconfessare del tutto una legge che ha superato il primo vaglio costituzionale della Presidenza della Repubblica.”<BR/><BR/>Ma non ne capisco il motivo, se la Consulta è l’organo preposto al giudizio di costituzionalità delle leggi, unico e insindacabile giudizio può essere solo il Suo e non può lasciarsi influenzare dalle scelte di un vaglio più superficiale che invece spetta a un Presidente.<BR/>Inoltre sostiene che:<BR/><BR/>“Quello di Ciampi purtroppo è stato un precedente nefasto, che ha indotto Napolitano, a sbagliare nuovamente.”<BR/><BR/>Però, per quanto possa essere prassi quella di vagliare i precedenti per prendere una posizione che sia organica, può davvero ritenersi come una regola da non poter tradire? <BR/>Io non conosco i motivi che hanno spinto il Presidente a fare questa scelta, sono certa che fosse nei suoi pieni poteri anche decidere il contrario, ma sindacare su questi motivi può essere interessante e utile se ci si pone in un'ottica di comprensione. Credo che sia molto più questo “…avrebbe dovuto fare… non avrebbe dovuto fare…” a determinare la fragilità politica del suo ruolo. Il Presidente ha dei compiti relativi che possono avere un’importante valenza politica, ma sempre all’interno della relatività dei suoi poteri. RiconoscerGli l’autorevolezza di scegliere, rispettando quella scelta, vuol dire non solo riconoscere l’importanza di un ruolo istituzionale, ma accettare e cercare di capire la valutazione, certamente anche politica, che Egli può aver fatto al momento della decisione presa, e non credo tanto a cuor leggero. Non voglio con questo dire che non siano criticabili e soprattutto non è mia intenzione difendere l’uomo politico Giorgio Napolitano, che in tutta sincerità tra i cosiddetti “comunisti” è sempre stato troppo a destra per i miei gusti, ma mai tanto a destra quanto si trova ora tutto il PD, compresi i giornalisti che lo sostengono.<BR/><BR/>“Però attenzione! La difesa di Berlusconi quando il tribunale di Milano impugnò la legge davanti la Consulta, sostenne che essendo incorsa già la sospensione del processo il Tribunale medesimo non aveva titolo ad adire, sul quel processo e su quella legge, la Consulta. Insomma, una volta promulgata la legge lodo Schifani/Maccanico da Ciampi, nessuno avrebbe più, di fatto, valutato la sua legittimità costituzionale. Fortunatamente la Consulta ha respinto la tesi.”<BR/><BR/>Per quale motivo Lei sostenga che la Consulta abbia respinto la tesi in base ad una “fortuna” non sono riuscita ad afferrarlo. Io non conosco le motivazioni di rigetto di quella tesi, ma non posso credere che siano fortuite.<BR/><BR/>“Quindi piuttosto che richiedere una nuova deliberazione alle camere ha pensato di lasciar correre, salvo poi sentir dire al suo vice al CSM (il nostro immancabile Mancino) che è meglio confezionare una legge costituzionale altrimenti la Consulta rischia di sconfessare, come già fatto per Ciampi e il suo collaboratore Maccanico, anche il Presidente Napolitano.”<BR/><BR/>Ecco, io vestita della mia più profonda ignoranza, trovo oltremodo inopportune e inqualificabili le parole di Mancino, così allo stesso modo valuto la decisione dell’intero CSM di rinviare il processo Mills con motivazioni assolutamente pretestuose, giacché i processi che riguardano il premier non troveranno mai tempi di distensione del clima, perché il clima caldo è lui stesso a fomentarlo.Cinziahttps://www.blogger.com/profile/11006034484883390798noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-53773797332008529462008-07-29T17:26:00.000+02:002008-07-29T17:26:00.000+02:00"Ciò premesso, ritengo di dover formulare alcune o..."Ciò premesso, ritengo di dover formulare alcune osservazioni in merito alla compatibilità di talune disposizioni della legge in esame con la sentenza n.466/2002 della Corte Costituzionale”<BR/><BR/>Così scrive il Presidente della Repubblica Ciampi che “Per i motivi innanzi illustrati, chiedo, alle Camere, a norma dell'articolo 74 primo comma, della Costituzione, una nuova deliberazione in ordine alla legge a me trasmessa il 5 dicembre 2003". <BR/><BR/>“Onorevoli parlamentari mi è stata sottoposta per la promulgazione la legge recante 'modifiche al codice di procedura penale' (legge Pecorella), in materia di inappellabilità delle sentenze di proscioglimento' approvata dalla Camera il 21 settembre 2005 e dal Senato il 12 gennaio 2006. Dopo accurata disamina ritengo di dover formulare alcune osservazioni di fondo che attengono alla costituzionalità di disposizioni contenute nel testo a me inviato”<BR/>Così legge di fronte al parlamento il presidente Ciampi che richiede la seconda deliberazione alle Camere in ordine alla c.d legge Pecorella.<BR/>All’art. 74 cost. non c’è scritto che il Presidente valuta la costituzionalità ma “Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione”. Il primo comma dell’art. 74 non dice che il rinvio deve essere fondato su valutazioni di legittimità costituzionale, ma ovviamente non lo esclude. Infatti lascia alla valutazione del Presidente un’ampia discrezionalità. Tuttavia nella prassi, per motivi non troppo complessi, il Presidente della repubblica si è trovato a richiedere la seconda deliberazione del Parlamento ed in particolare per rilievi di carattere costituzionale. Nel caso di Ciampi la legge Gasparri fu rinviata alle Camere perché incompatibile con alcune sentenza della Consulta. Infatti io ho sostenuto che l’attuale Lodo Alfano è incompatibile con la sentenza della Consulta 24/2004. Ne ho indicato le parti in cui tale incoerenza si mostra in modo chiaro e manifesto. L’argomentazione in ambito di diritto costituzionale è cosa assai complessa e per questo non intendo avere ragione, in quanto non sono neanche un tecnico, ma qualcosina l’ho studiata e sulla base di questo studio, molto limitato, esprimo mie considerazioni, ovviamente confortato da argomentazioni apprese su testi di diritto costituzionale e su paper di professori della materia, come qualcuno più erudito di me ha facilmente compreso leggendo le mie riflessioni. Allora perché la promulgazione di Ciampi del lodo Schifani/Meccanico è un precedente e invece il rinvio alle Camere della legge Gasparri e della legge Pecorella, basata su una valutazione di legittimità costituzionale, non deve esserlo?<BR/><BR/>Ho sostenuto che il Presidente della Repubblica non è tenuto necessariamente a richiedere la seconda deliberazione. Ho espressamente detto che è legittimo che Egli promulghi nonostante le controversie. Ho detto bensì che si tratta di un errore, in quanto ritengo il Lodo Alfano incoerente con la sentenza 24/2004, per le motivazioni espresse. Un errore tecnico che non facilita la pronunziazione di carattere giurisdizionale della Consulta. Ed un errore politico strategico in quanto permette a leggi incostituzionali di determinare un cambiamento progressivo, in pejus, della nostra forma di governo. <BR/><BR/>Per quanto riguarda il presidenzialismo c’è da dire che la repubblica presidenziale è una forma di governo in cui il potere esecutivo si concentra nella figura del Presidente che è sia il capo dello Stato sia il capo del governo (fatte salve le varie gradazioni di presidenzialismo). Non mi sembra di avere definito, con quanto detto in precedenza, una forma di governo di tipo presidenziale. Ho solo sostenuto che il Presidente può richiedere la seconda deliberazione. Non ho neanche detto che il presidente ha una funzione giurisdizionale in quanto la sua è una tutela anticipata che non ha carattere giurisdizionale, la dottrina lo definisce “potere di veto sospensivo”, e infatti non si sostituisce al giudizio della consulta, né può in via definitiva annullare gli effetti di una legge. Egli solamente richiede una seconda deliberazione. In funzione di tutela costituzionale e giusto equilibrio tra i poteri.<BR/><BR/>Ciò che però mi sembra di maggiore interesse, per il quale mi piacerebbe avere un riscontro, è la comparazione tra la sentenza 24/2004 e il Lodo Alfano. Comparazione che mi induce a considerare l’incopatibilità della disciplina con la sentenza stessa. <BR/><BR/>Un saluto<BR/><BR/>Silvio<BR/><BR/>Ps. Capisco il dubbio di Elia Banelli, ma purtroppo la Repubblica ha abbracciato la tesi della promulgazione del lodo Alfano quindi è poco chiara nelle interviste, nonostante questa a cui ti riferisci sia stata fatta da una giornalista di cui ho una grandissima considerazione: Liana Milella. La giornalista chiede, un po’ piccata della pervicacia del parlamentare, ad un Di Pietro convito dell’incostituzionalità ed immoralità del Lodo: “ma il Presidente ha seguito la consulta”. Purtroppo non è così: in quanto la Consulta o Corte costituzionale ha considerato il lodo Schifani/Meccanico incostituzionale. Il lodo Schifani/Meccanico è il “progenitore” dell’attuale lodo Alfano. Quest’ultimo è incostituzionale sulla base della sentenza della Corte Costituzionale (o Consulta) n.24 del 2004, in quanto non accoglie tutti i rilievi di incostituzionalità mossi dalla Consulta nella sua sentenza.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-62967704815964979422008-07-29T16:16:00.000+02:002008-07-29T16:16:00.000+02:00Gentile Elia Banelli delle 15,30, la Consulta e la...Gentile Elia Banelli delle 15,30, la Consulta e la Corte Costituzionale sono la stessa cosa; il primo è un sinonimo d'uso comune, tratto dal nome del palazzo romano che ospita il Giudice delle Leggi, edificio nel quale, un tempo, operava il Tribunale Ecclesiastico della Consulta ...La Redazionehttps://www.blogger.com/profile/17683857798694263431noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-6121268378085598842008-07-29T15:30:00.000+02:002008-07-29T15:30:00.000+02:00Volevo porre una domanda alla gentile redazione: o...Volevo porre una domanda alla gentile redazione: oggi nell'intervista che l'onorevole Di Pietro ha rilasciato al quotidiano La Repubblica, si afferma che il presidente Napolitano ha accolto i rilievi della Consulta che non ha definito anti-costituzionale il lodo Alfano. Quindi non è la Consulta ma la Corte Costituzionale che deve pronunciarsi in ultima istanza?<BR/>Grazie per l'eventuale chiarimento.<BR/><BR/>Complimenti davvero per il blog che seguo spesso volentieri (anche se i commenti a volte diventano troppo lunghi...)Elia Banellihttps://www.blogger.com/profile/16005238678109390464noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8087849520761405619.post-65449374702216322552008-07-29T13:20:00.000+02:002008-07-29T13:20:00.000+02:00@ Silvio Liotta,Caro Silvio,due postille al tuo in...@ Silvio Liotta,<BR/>Caro Silvio,<BR/>due postille al tuo intervento.<BR/><BR/>1) Nella nostra Costituzione in nessun articolo è scritto espressamente che al PdR spetti la funzione di preventivo vaglio costituzionale di leggi e decreti.<BR/><BR/>2) Riguardo al comportamento tenuto dal Presidente Ciampi in occasione dell'emanazione del Lodo Schifani-Maccanico, è interessante leggere la risposta che lo stesso Presidente, in occasione di una sua visita in Germania, diede a una studentessa che gliene domandava conto. Il Presidente della Repubblica ha precisato che, secondo la nostra Costituzione, “decisioni, valutazioni e giudizio di rispondenza delle leggi alla Costituzione competono alla Corte Costituzionale. Il Presidente della Repubblica solo in caso di manifesta non costituzionalità delle leggi rinvia quelle leggi al Parlamento, che può però riapprovarle, e in quel caso il Capo dello Stato è tenuto a promulgarle”. <BR/>Quindi il Capo dello Stato ha ritenuto la legge non manifestamente incostituzionale, rinviando poi al giudizio della Corte costituzionale la decisione sulla sua legittimità costituzionale, confortato peraltro dall'autorevole parere di ben che tre presidenti emeriti della Corte Costituzionale sui quattro chiamati dal Quirinale a darne una valutazione anticipata, (Casavola, Conso, Vassalli, da una parte, dall' altra il solo Elia).<BR/><BR/>Cordiali salutiAnonymousnoreply@blogger.com