Due vignette di Molly Bezz per provare a sdrammatizzare (per vederle entrambe bisogna cliccare su "Continua - Leggi tutto l'articolo").
La legge! ... è ... dev'essere ... speriamo che sia ... dobbiamo fare in modo che sia ...
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domenica 13 luglio 2008
Le alte cariche
Due vignette di Molly Bezz per provare a sdrammatizzare (per vederle entrambe bisogna cliccare su "Continua - Leggi tutto l'articolo").
5 commenti:
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RispondiEliminaDicesi metastasi di una democrazia un imprenditore che possiede tre televisioni (di cui una abusiva),importanti case editrici e quotidiani attraverso le quali condiziona l'opinione pubblica, che è stato ed è indagato per innumerevoli gravi reati, che è diventato Presidente del Consiglio in condizione di palese conflitto di interesse, che fa sì che il Parlamento emani leggi atte garantirgli la più totale impunità, in barba al principio costituzionale della legge uguale per tutti e fa credere contro ogni evidenza agli Italiani di fare tutto ciò esclusivamente per il loro bene.
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RispondiEliminaArrestato il governatore Del Turco
RispondiEliminaIl presidente dell'Abruzzo in manette per concussione per lui presunta tangente da 5. 800.000 di euro
Vuoi vedere che B ha imboccato la strada giusta? in Calabria il deficit della sanità ammonta a 900 milioni di € ... non li ha pututi rubare tutti la ndrangheta...
Da Repubblica.it
RispondiEliminaUn documento riservato del dicastero della Giustizia: "Situazione insostenibile"
Prevista riduzione del 22% su bollette e cancelleria. In arrivo blocco di turnover e concorsi
Tagli, allarme al ministero
I tribunali rischiano la paralisi
di GIOVANNA VITALE
ROMA - "Profondo allarme". "Situazione insostenibile". "Conseguenze estremamente negative per il funzionamento della giustizia". I tagli previsti nel decreto legge che anticipa gli effetti della manovra triennale, se confermati, potrebbero paralizzare tutti i tribunali d'Italia. A lanciare l'Sos in un documento riservato consegnato una decina di giorni fa al Guardasigilli Alfano e al sottosegretario Giacomo Caliendo è il capo del Dipartimento Organizzazione e Personale di via Arenula. Che, dopo aver analizzato il decreto ora all'esame del Parlamento, trae conclusioni amarissime: "Tali norme - scrive Claudio Castelli - rischiano di portare al blocco degli uffici giudiziari".
L'analisi riassunta in due paginette dattiloscritte non parla dei tagli agli stipendi dei magistrati (che saranno peraltro stralciati, come ha annunciato Alfano), ma per il resto non lascia spazio a equivoci: stop pressoché totale del turn-over e quindi, anche, dei concorsi già indetti per i giudici; organici scoperti in ogni settore dell'amministrazione; un quarto di stanziamenti in meno per pagare bollette, cancelleria, fotocopiatrici e computer, persino per trascrivere i processi. Niente male per un sistema che già lamenta cronica mancanza di personale, apparecchiature inadeguate, strutture obsolete.
Secondo quanto disposto all'articolo 60, comma 1, elenco 1, infatti, nel 2009 le spese per i consumi intermedi - quelli cioè che tengono in vita i tribunali: acqua, luce, gas, carta, fax, armadietti, benzina - verranno abbattute del 22%. Quota che salirà al 30 nel 2010 e al 40 nel 2011. Una contrazione che, secondo Castelli, "non consentirebbe di garantire il regolare funzionamento degli uffici giudiziari che in questi anni hanno esaurito il magazzino di materiale e non hanno più adeguate risorse". Già peraltro dimezzate nel corso del quinquennio berlusconiano: dai 202 milioni destinati nel 2002 alle spese vive della giustizia, ai 107 del 2006. "Tra l'altro il taglio", insiste il responsabile dell'Organizzazione ministeriale, "non fa i conti con le spese non comprimibili" cui si deve far comunque fronte: "Contratto per la verbalizzazione degli atti, contratto per l'assistenza tecnica unificata, acquisto e spese per le autovetture blindate".
Se dovessero mancare i soldi per i primi due, salterebbero migliaia di udienze, dibattimenti, sentenze. I paventati effetti del blocca-processi rischiano dunque di diventare realtà grazie alla mannaia di Tremonti. Un meccanismo reso ancor più evidente quando Castelli rileva che "questi tagli inevitabilmente investono direttamente un settore strategico quale l'informatica, su cui peraltro (e giustamente) si punta anche nel decreto legge". Significa che mentre da un lato l'esecutivo scommette sul processo telematico per sveltire i tempi della giustizia, dall'altro cancella gli strumenti per realizzarlo.
Tuttavia è soprattutto sugli organici che il ministro dell'Economia affonda la lama: il personale amministrativo, che già lamenta una scopertura media del 14%, verrà ridotto di un ulteriore 10%; gli uffici dirigenziali subiranno un taglio di almeno il 20 e quelli di livello del 15; per le assunzioni è fissato un tetto massimo del 10% rispetto alle cessazioni. In sostanza, per ogni dieci cancellieri o segretari o giudici che vanno in pensione, ne entrerà uno solo. Misure che "rischiano di portare al blocco degli uffici giudiziari".
Creando una situazione che, quanto ai magistrati, "diventerebbe insostenibile: a una scopertura a oggi di 1068 unità - scandisce il capo dell'Organizzazione - si unirebbero circa 180 vacanze in più annue senza possibilità di sostituzione e con il blocco delle assunzioni, con due concorsi già indetti". E addirittura "drammatica" nelle sedi "meno ambite, in primis le procure della Repubblica del Sud Italia e della Sicilia". Da qui "il profondo allarme" di Castelli per una serie di norme finanziarie potenzialmente in grado di dare ko finale alla giustizia.
(14 luglio 2008)
La Cassazione d'accordo con il Csm: respinto ricorso De Magistris, sarà trasferito
RispondiEliminaLe Sezioni Unite hanno dato ragione al Consiglio superiore della magistratura: censura e trasferimento per il pm
ROMA - La Cassazione conferma i provvedimenti di censura e trasferimento disposti dal Csm nei confronti del Pm di catanzaro Luigi De Magistris ex titolare dell'inchiesta «Why not» che aveva visto coinvolto l'ex ministro della Giustizia Mastella. «Nella riunione del Comitato di Presidenza di oggi - rende noto il Csm- il Presidente della Suprema Corte di Cassazione, Vincenzo Carbone, ha prodotto copia della sentenza, ritualmente depositata in data 11 luglio 2008 presso la Cancelleria, con la quale Le Sezioni Unite della Cassazione hanno dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dal dall’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris e dal Ministero della Giustizia contro la sentenza della Sezione disciplinare del Csm del 18 gennaio 2008 che aveva comminato la sanzione della censura e disposto il trasferimento di sede e di funzioni a carico del magistrato».
14 luglio 2008
http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_14/de_magistris_cassazione_trasferimento_d178bb7a-5186-11dd-a6b4-00144f02aabc.shtml