di Giuseppe Baldessarro
(Giornalista)
dal Quotidiano della Calabria dell’11 ottobre 2008
Consensi unanimi per fare l’Aggiunto a Palmi, ma solo tre voti su sei per l’antimafia.
Reggio Calabria. Il nome di Nicola Gratteri lo conoscono tutti, in mezzo mondo.
E di lui si parla molto in queste ore nei corridoi e nelle stanze della Procura della Repubblica.
Anzi, praticamente non si parla d’altro.
Ovviamente in maniera non ufficiale.
E la ragione è molto semplice. Non esiste una spiegazione logica alle decisioni del C.S.M. che nei giorni scorsi ha designato i nomi da sottoporre al plenum per gli incarichi di Procuratore aggiunto.
Nulla quaestio sulle indicazioni di Michele Prestipino e Giuseppe Creazzo che andranno ad occupare due dei tre posti disponibili su Reggio Calabria (avendo avuto 6 voti su sei).
Ma a proposito del terzo incarico dirigenziale non pochi esprimono alcune perplessità sul metro di misura adottato da Palazzo dei marescialli.
Per quell’ultimo posto Gratteri ha ottenuto 3 voti, due sono andati a Fulvio Rizzo ed uno a Ottavio Sferlazza.
Fin qui nulla da dire. Tant’è che teoricamente – senza nulla togliere ai meriti professionali e ai titoli degli altri due giudici – il magistrato della Dda di Reggio sarebbe in pole position.
Sempre Gratteri è stato indicato quale magistrato ideale (sei voti su sei) per ricoprire l’incarico di aggiunto a Palmi.
E qui sta la contraddizione in termini. Come è possibile che gli stessi componenti della commissione, o meglio tre di essi, abbiano pensato a lui quale candidato ideale per Palmi e non per Reggio?
Difficile spiegarlo. Anche perchè il curriculum di Gratteri sembra dire l’esatto opposto.
Solo per scorrere l’elenco delle sue inchieste e dei mafiosi arrestati nel corso della sua carriera ci vogliono ore. Sessantasette pagine, nelle quali si leggono i nomi dei più pericolosi criminali calabresi.
Nella sua carriera ha fatto sequestrare più cocaina lui che tutti gli altri magistrati calabresi messi assieme.
Ha fatto arrestare 120 latitanti.
Ha messo in ginocchio le ‘ndrine più pericolose della locride.
Ha contatti con le polizie di mezzo mondo e rapporti diretti con magistrati che danno la caccia ai narcotrafficanti in almeno 10 paesi.
Nei mesi scorsi è stato a New York a spiegare ai procuratori americani cosa è la ‘ndrangheta e come la si combatte.
Andando a Palmi dovrebbe lasciare inchieste come quella sulla strage di Duisburg.
Rinunciare a seguire le indagini sulle nuove alleanze tra i cartelli della coca messicani e delle famiglie calabresi.
Oltre naturalmente a tutte i fascicoli aperti su boss e picciotti di casati storici e clan emergenti.
Fatti che non stanno a significare che debba essere per forza lui il prossimo procuratore aggiunto.
Ma che dimostrano che se non va bene per Reggio, men che meno andrebbe bene per Palmi.
E’ c’è una ragione molto semplice, banale se si vuole. A Reggio lavorerebbe alla Dda – e potrebbe dunque continuare ad occuparsi di ‘ndrangheta e di narcotraffico – a Palmi, trattandosi di una Procura ordinaria, si occuperebbe di reati diversi, non di mafia.
In Procura non si parla d’altro. E non tanto per difendere Gratteri, quanto per la sensazione diffusa che il magistrato reggino sia al centro di un meccanismo quantomeno incoerente.
Potrebbe rinunciare al posto sicuro di Palmi per puntare su quello insicuro di Reggio.
Ma potrebbe anche rischiare di perdere capra e cavoli. Di Restare fuori da tutto.
Il punto debole di Gratteri è fin troppo evidente. Lui non è iscritto a nessuna corrente. Non fa parte di gruppi e associazioni che notoriamente, a Roma, si dividono i posti con pratiche cencelliane.
Per fare un esempio due anni fa andò a Telecamere ospite della La Rosa e disse all’allora ministro della Giustizia Mastella che «di mafia non capisce niente» e che le sue proposte per combattere la criminalità organizzata erano ridicole.
A Rai Tre disse che le auto di polizia e carabinieri nuove di zecca che facevano da sfondo alla sua intervista erano state portate dal ministero dell’Interno solo per l’occasione.
Questo è Gratteri. Il magistrato che per il C.S.M. sarebbe il top per combattere i reati ordinari di Palmi, ma che non lo è alla stessa maniera per continuare a fare quello che fa da una vita: combattere la ‘ndrangheta.
L'autore dell'articolo si è fatto la domanda e si è dato la risposta.
RispondiEliminaCredo che altri commenti siano superflui.
Non lo so, ma ho l'impressione che certi personaggi, anche molto autorevoli, non riescano proprio a capire che agendo in questo modo si commentano da soli.
E quando leggo di certe decisioni, io, persona della strada, ho tutto il DIRITTO di pensare male.
Adesso poi comincio a pensare alla malafede (anche prima ci pensavo ma a parlarne continuamente sembra di menar gramo), perchè non è la prima volta che il CSM prende delle decisioni "stravaganti".
E se glielo fai notare si offendono pure...loro.
Ora, quando una persona è "stravagante", che si offenda o meno, non dovrebbe ricoprire incarichi sì prestigiosi, piuttosto dovrebbe occupare appositi spazi a lei dedicati, chè non abbia a far male a se stessa e agli altri.
Luciana
IMPORTANTE
RispondiEliminaLeggi ad personam
tocca a Carnevale
http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/giustizia-12/lodo-carnevale/lodo-carnevale.html
Forse il problema è proprio il suo curriculum...
RispondiEliminaQuello di Carnevale sarebbe più appropriato...
Questo dimostra quanto le alte istituzioni hanno a cuore la lotta alla criminalità organizzata...
E penso che inoltre anche le sue passate dichiarazioni abbiano infastidito quelle alte istituzioni che oggi gli stanno facendo pagare il conto...
Non è solo una questione di correnti... poichè anche negli iscritti alle varie correnti ci sono personaggi molti migliori del giudice Carnevale che definì "cretino" Giovanni Falcone...
La zona grigia... è ancora fortemente estesa... ed è ancora fortemente presente nelle istituzioni che più contano...
Il giornalista ha dimenticato di aggiungere che in Calabria un giudice può criticare il Ministro della Giustizia e accusare quello degli Affari Interni, impunemente, in diretta tv, solo e soltanto se si limita ad indagare indiscriminatamente l'esercito degli 'ndranghetisti. Se poi con la stessa mentalità chiede di ricoprire un posto di vertice nell'antimafia, ALT!!!
RispondiEliminaScherziamo?!? Un cavallo che non si fa imbrigliare potrebbe mettere in crisi anche la stessa antimafia. E questo non è consento: "vietato disturbare il manovratore!!!"
http://www.19luglio1992.com/index.php?option=com_content&view=article&id=741:leggi-ad-personam-tocca-a-carnevale&catid=4:2008&Itemid=3
RispondiEliminaSempre a proposito di Carnevale, ma dalla voce di Salvatore Borsellino, che, come noi, non puo' dimenticare, nemmeno le curiose amnesie di Mancino, oggi a capo del CSM.
Le stranezze continuano.
Teniamo anche d'occhio cosa il CSM dira' e fara' dopo le interpellanze di un sindacato di avvocati lucani che ha chiesto cosa si intende fare nell'immediato, a tutela del prestigio e credibilita' della istituzione giustizia, dei due massimi esponenti della Procura di Matera e della Procura Generale di Potenza attinti da gravi - e documentate - ipotesi di reato dalla indagine di De Magistris (ma non sono i soli, perche' chi vi subentrerebbe per "supplenza" non e' da meno.....- leggere per credere i documenti che sono pubblicati nella sezione dossier anche in questo blog).
Ed intanto anche Catanzaro non ride, giacche' il Procuratore Generale che in fretta e furia fu insediato dopo l'interim di Dolcino Favi e' pure lui indagato a Salerno, l'indagato Procuratore Capo di Catanzaro, trasferito per incompatibilita' ed ormai acclarato autore delle fughe di notizie che sono costate il trasferimento a LDM, e' andato in pensione, ed il nuovo suo quasi omonimo, da tempo ormai destinato a sostituirlo, non ha ancora potuto prendere possesso, lasciando la guida della Procura catanzarese a quell'aggiunto che uno degli indagati di De Magistris giunse a definire "creatura sua".....
Cosi' va il CSM.....
X Salvatore D'Urso
RispondiEliminaZona grigia?
Ottimista.
Io ormai vedo solo zone nere (vedi Carnevale). 8(
Luciana
E' appena andato via un signore sui cinquant'anni che era venuto a chiedere di poter lavorare presso la cooperativa. Dal colloquio è emerso che fa il manovale da 35 anni e non si ricordava più quante ditte e paesi è stato costretto a cambiare. Fino a pochi mesi fa lavorava al rifacimento della Strada Statale 106 Jonica, la stessa che tutte le mattine percorre con la sua scorta il giudice Gratteri. Era dispiaciuto più che per la perdita del lavoro per il titolare dell'impresa, (molto gentile con lui) che era stata indagata in una indagine anti-'ndrangheta. Da questa indagine il titolare ha deciso di abbandonare quel lavoro lasciando indagare la magistratura, per trasferirsi in Algeria dove si era aggiudicato un appalto per la costruzione di 35 chilometri di ferrovia. Lo ha invitato, l'impresario, ad andaresene anche lui a lavorare in Algeria che lo avrebbe meglio retribuito rispetto alla sua prestazione in loco, in quanto tra le mazzette e gli operai pagati senza lavorare non lo aveva potuto aiutare come avrebbe meritato. Ecco come, mafia e antimafia, hanno ridotto questo territorio. Mi raccontava che gli operai che prendevano lo stipendio senza lavorare erano presenti sul cantiere e passavano tutto il tempo accovacciati senza far niente come se stessero pascolando le pecore: unica e sola cosa che avevano sempre fatto e sapevano fare. Alcuni di questi sono stati arrestati nell'ambito dell'operazione anti-'ndrangheta. Andranno ad arricchire le statistiche dell'esercito criminale più pericoloso esistente al mondo: quello della 'ndrangheta!
RispondiEliminaho postato questo messaggio su alcuni blogs e spazi...
RispondiEliminase qualcuno se la sente di aderire...
"So che questo sito è letto dagli amici di Roberto Saviano. ma io mi voglio rivolgere per primo a qualcun altro.
E invito voi tutti a parlare con quel "qualcun altro": quel qualcun altro che deve rispondere a chi tiene 'o nomme, quel qualcun altro che appartiene al "Sistema".
Oggi è stata resa pubblica sui giornali la "minaccia di morte" a Saviano da parte della camorra. Non faccio che pensare all'incontro tra Borsellino e il suo predestinato omicida. All'incontro che può cambiare la Storia, perchè un uomo vero, non può non tener conto del valore di Saviano.
Allora io mi rivolgo agli uomini del Sistema, agli uomini appartenenti ai clan, a chi tiene 'o nomme, a chi deve risponere a un nomme.
Mi rivolgo soprattutto ai giovani che hanno voglia di affermarsi per il loro coraggio.
CORAGGIO ORA SIGNIFICA DIRE NO AI MANDANTI, A CHI VI COMMISSIONERA' ALTRI OMICIDI PER POTER CONTINUARE AD AVVELENARE UNA TERRA CHE SARA' INVIVIBILE PER I VOSTRI FIGLI.
La ricchezza in Italia c'è, si può costruire. E' giunto il momento per il popolo del Sud, per chi ha un valore e sa combattere, DI DECIDERE IL FUTURO DI UNA TERRA. Oggi più che mai c'è bisogno da parte vostra, di ribellarvi, di schiacciare i poteri facili e di sostituirli con coraggio.
dovete sapere da che parte stare, capire qual è la vostra ricchezza, preservarla dalla distruzione, dovete sapere che c'è una via diversa e che voi, davvero potete costituire un NUOVO POTERE, quello di una nuova generazione valorosa, quella che si basa sull'intelligenza, sulla fatica del lavoro vero, sul pensiero di costruire con un POI, un futuro solido e duraturo perchè diverso da quello di oggi. una nuova generazione VALOROSA e CORAGGIOSA che CAMBIA finalmente rotta."
Carissimi lettori e carissima redazione,
RispondiEliminacontinuo ad intervenire sul blog perché mi piacciono gli argomenti che trattare, il modo in cui lo fate e le critiche costruttive che mi muovete. A volte posso dare l’impressione di quella che vuole impartire lezioni, ma credetemi se vi dico che, quando scrivo, mi limito ad osservazioni che mi nascono da dentro in seguito ad alcune esperienze personali.
Non ho la presunzione di conoscere la verità assoluta; anzi, in realtà, ho mille dubbi che mi tormentano qualsiasi sia l’argomento trattato e mi limito a delle osservazioni personali delle quali mi fa veramente piacere conoscere il vostro pensiero.
Per quanto riguarda l’articolo di Giuseppe Baldessarro ritengo che non sia certamente un caso ciò che sta succedendo a Nicola Gratteri o ciò che è successo a De Magistris e Forleo. Noi le chiamiamo “ingiustizie” in realtà è semplicemente il concretizzarsi di un disegno diabolico prestabilito e ben studiato. Tramite una serie di eventi attentamente orchestrati “un gruppo eletto” manipola le persone con la stessa abilità di un ventriloquo coi suoi pupazzetti.
Potrei portare tanti esempi di “ingiustizie”che ho vissuto sulla mia pelle solo perché sono una persona onesta, pulita ed incorruttibile. Non sono perfetta, anzi ho molti difetti, ma sulla mia integrità nulla si può dire! Eppure i giornali mi hanno dipinta come una delinquente… In pochi giorni la mia reputazione è stata distrutta dalle menzogne scritte sul mio conto! Pensate che mio padre (poco più di un semplice artigiano) è diventato “improvvisamente” un petroliere ed io, semplice professionista di provincia, un’arrampicatrice sociale senza scrupoli. Tutto questo per farvi comprendere quanto gli eventi vengano distorti per “sensibilizzare” la pubblica opinione su un argomento di grande interesse e portarla a farsi un’idea dei fatti e delle persone completamente diversa dalla realtà! Di quanto mi è successo però non ho mai incolpato i giornalisti, se non i primi giorni quando ancora non capivo esattamente cosa stesse succedendo! Dopo alcune riflessioni e leggendo più attentamente gli articoli che mi riguardavano ho capito che non erano loro i colpevoli, bensì coloro che li informavano dei fatti; e l’ho capito per un semplice motivo: giornali di diversa corrente politica, scrivevano esattamente le stesse cose e gli stessi nomi, omettendone altri (naturalmente per proteggerli!!!). Ho quindi dedotto che non fosse una coincidenza, ma una diffamazione voluta da altri che hanno utilizzato i giornalisti per attuare il loro piano.
Non pensiate che vi abbia parlato di me perché sono un’esaltata; ho voluto semplicemente spiegare il perché delle mie opinioni e da dove nascono i miei “pregiudizi” sulla casualità della maggior parte dei fatti che accadono nel nostro Paese e non solo.
Ancora oggi penso che ci siano giudici più coraggiosi ed integerrimi di altri, ma penso anche che tanti altri non siano esclusivamente codardi, ma forse semplicemente superficiali od ignoranti ( nel senso che ignorano – non conoscono - i fatti!).
Dopo questa riflessione vorrei chiederVi…? Che tipo di persone sono i componenti del C.S.M.? Sono “tutti” vittime di un potere più grande o sono “tutti” attori consapevoli di una farsa ignobile e meschina? Non so rispondere a questa domanda…. E voi?
Grazie per l’attenzione che sempre mi dedicate e per la serietà con cui trattate i miei “sfoghi”.
Buona giornata a tutti.
Stefania – Reggio Emilia
Cara Stefania,
RispondiEliminaa me la seconda opzione sembra la più credibile.
Non si può giocare senza conoscere le regole.
Non si può essere dentro rimanendo fuori.
Sull'operato dei giornalisti però permettimi di non essere d'accordo con te. Costoro hanno il dovere di verificare le fonti prima di pubblicare qualsiasi notizia e se con te non l'hanno fatto, come spesso non fanno, ne sono pienamente e consapevolmente responsabili.
Il problema è che la responsabilità non ha più nessun peso e valore in questa organizzazione sociale malata e noi coltiviamo delle coscienze che, anche se a diversi livelli di coinvolgimento fanno comunque parte di un unico sistema di cui siamo tutti responsabili e del quale spesso non riconosciamo neanche più tutte le capillarizzazioni culturali che ci avvolgono.
Questo è il Sistema.
Procure invase
RispondiEliminada Corvi...beccati con la tazzina di caffè, perforate da Talpe, invase da cimici...
come la microspia trovata negli uffici della Dda ad uso del procuratore Nicola Gratteri nell'aprile scorso a Reggio Calabria (il giornalista non ne fa cenno)...
oltre che una serie di lettere anonime firmate "il corvo" rivolte alla Procura,
"...un letamaio, il peggior centro di potere deviato"...
e non poteva mancare la solita "fuga di notizie" per cui il proc. naz.le Piero Grasso si lasciava dire: "Stato tradito dai suoi servitori"...
E a (s)proposito di nomine,
il i6 luglio 2007, in tv, Gratteri in merito alle 3 donne che hanno vinto il concorso, ebbe a dire che "nuovi incarichi non creano memoria storica" (critica al Csm?)...
"le istituzioni non sono credibili, non siamo credibili"...
"lo Stato ha tradito...passi indietro".
E vorreste che il Consiglio "non" Superiore della Magistratura" (il "non" è di Montanelli, una decina d'anni fa, che già nutriva fondati dubbi sulla sua funzione) non adotti le "doverose" misure adeguate al soggetto...?
P.S.: In occasione dell'uscita del "Giorno della civetta" (Collana "Letture per la scuola media"), viene riproposta, nel 72, "l'Avvertenza" scritta da Sciascia che, quasi alla fine, dice: ..."Ma la mafia era, ed è,altra cosa: 'un sistema'...che non sorge e si sviluppa nel 'vuoto' dello Stato (cioè quando lo Stato , con le sue leggi e le sue funzioni, è debole o manca) ma 'dentro' lo Stato.
La mafia non è altro che una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltato sfrutta."... Mauro C.
Io continuo a pensare che l'unica vera indispensabile riforma costituzionale in Italia debba essere quella legata al bilanciamento dei poteri ed al loro controllo reciproco.
RispondiEliminaSemplificare e rendere trasparenti le procedure di nomina di chiunque a qualunque livello credo sia impossibile senza che controllori e controllati siano autonomi ed indipendenti gli uni dagli altri.
Storture ed assurdità tempo esisteranno sempre, ma credo più difficilmente se il controllore è autonomo ed indipendente dal controllato.
Chiedo un vostro parere.
Alessio
Ho avuto il grande onore di ascoltare proprio oggi Nicola Gratteri in una Sua conferenza tenutasi alla Facoltà di Giurisprudenza di Padova. Penso di aver conosciuto davvero poche persone con la forza d'animo del sostituto procuratore Gratteri. A lui vanno davvero tutta la mia stima e il mio appogio incondizionato. Se potessi dare il mio voto, di sicuro lo manterrei a Reggio dandogli la possibilità di sfruttare tutta la sua esperienza e le sue conoscenze. Spero che chi lo vorrebbe (solo) a Palmi capisca quanto si stia sbagliando.
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