di Peter Gomez
(Giornalista)
da Voglioscendere del 28 novembre 2008
Questo pomeriggio il vice-presidente della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, Giorgio Lainati (Pdl), e il capogruppo del partito di Berlusconi in commissione, Alessio Butti, hanno annunciato che nei prossimi giorni chiederanno «conto al direttore generale Cappon e al presidente Petruccioli del perché sia permesso all’ex parlamentare diessino Michele Santoro di fregarsene del pluralismo dell’informazione».
I due si lamentano perché nella puntata di Annozero di giovedì, dedicata alla crisi economica, «Santoro ha sparato contro il Governo facendo parlare esponenti del mondo politico e imprenditoriale rappresentanti la sola opposizione» utilizzando poi, «per completare “il capolavoro”, una serie di grafici e tabelle, molte delle quali elaborate da studi della Cgil».
Il messaggio che lanciano Lainati e Butti, con un linguaggio nemmeno troppo vagamente nostalgico, è chiaro: per Annozero è ormai iniziato il conto alla rovescia.
A questo punto, più che ricordare che i ministri del Popolo delle Libertà nelle ultime settimane hanno sempre declinato gli inviti in trasmissione per loro libera scelta, è forse il caso di riflettere sul significato della parola pluralismo e sui limiti del giornalismo.
Partiamo dunque dal fondo: ovviamente anche chi fa il giornalista ha dei limiti. Che possono essere riassunti così: ciascuno può dire o raccontare quello che vuole a patto che non violi il codice penale o quello deontologico. Non si possono, insomma, diffamare o calunniare le persone. E se ciò avviene chi lo ha fatto paga con sanzioni pecuniarie o, nei casi estremi, addirittura con la detenzione.
In ogni caso a stabilire se ciò è avvenuto non può essere un organismo parlamentare. Devono farlo invece la magistratura e l’ordine dei giornalisti.
Veniamo quindi al pluralismo.
Dare diritto di parola ai rappresentanti di tutte le formazioni politiche in un unico programma non vuol dire essere pluralisti.
Prima di tutto perché non solo i partiti rappresentano la società (cioè il pubblico): i parlamentari, che intervengono su qualsiasi argomento in tutti i tg, dal punto di vista giornalistico hanno lo stesso peso dei sindacati, delle associazioni e dei semplici cittadini.
E anzi, se si vuole fotografare con chiarezza lo stato di un paese come il nostro, spesso (anzi quasi sempre), meno si fanno parlare i politici e meglio è.
Ma non basta. Perché la tv non è pluralista se il giornalista o il conduttore si limita a dirigere il traffico dando la parola a questo o quello. Lo è invece se lascia spazio in programmi differenti a conduttori e giornalisti con punti di vista e opinioni diverse. Poi saranno i telespettatori a scegliere che cosa guardare.
Insomma la tv pubblica dovrebbe essere un po’ come un’edicola: ch’è chi compra il “Corriere della Sera”, chi “La Repubblica”, chi “Il Giornale”. Vince poi il migliore (chi fa più ascolti).
Un’unica regola va rispettata: la verità dei fatti. Detto in altre parole: se Berlusconi afferma che il mare è giallo e D’Alema risponde che è rosso, il conduttore, comunque la pensi, deve intervenire per chiarire che il mare è blu. Se non lo fa è, nel migliore dei casi, professionalmente impreparato, e nel peggiore un maggiordomo.
Beh ... la chiusura di Annozero non sarebbe, dopo tutto, una tragedia per il paese. La vera tragedia è che il Popolo è privo di rappresentanza parlamentare!
RispondiEliminab
Il mio solito consiglio di lettura.
RispondiEliminaE' uscito ieri, per i tipi di Aliberti, il bel libro di Antonio Massari "Il caso Forleo".
A breve uscira' dello stesso autore anche l'ulteriore fatica giornalistica "Toghe Sporche".
Converra' buttarvisi a capofitto, perche' certamente come il precedente "il Caso de Magistris" la lettura sara' illuminante.
Buona fine settimana a tutti.
http://www.antimafiaduemila.com/index2.php?option=com_content&task=view&id=11188&pop=1&page=1&Itemid=48
RispondiEliminaAnche questo va letto, ma converrebbe farci un post.
A presto
E' sempre ineccepibile quanto scrive "Chiarelettere":il "panino" la girandola di dichiarazioni, scontate,non costituisce informazione.Plauso quindi a Santoro e Marco Travaglio. Ma starei molto attento a metterli entrambi sull'altare. Chi scrive da dieci anni frequenta il web in tutte la sua estensione. Sono arrivato alla conclusione che un Divo visto da vicino,fa impressione.E'il mio primo commento: non so nemmeno se ho sbagliato qualcosa di tecnico, per cui il commento non apparirà. Chiudo qui, auspicando che la Redazione possa consentirmi un post sul tema dell'informazione
RispondiEliminasoprattutto a Catania,la cui condizione è sin troppo nota: niente di nuovo scriverei ma un fatto,se non passa attraverso i media, non esiste. I dieci anni mi hanno insegnato anche che in terra di Sicilia l'informazione è inutile, come seminare sulla lava, forse perché abbiamo avuto una cattiva antimafia e una pessima politica ? Il "forse" è d'obbligo.
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Prospero Pirotti
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www.ricostruire.it
Bell'articolo, e grande la chiusura satirica finale, pienamente d'accordo con te.
RispondiEliminaGentile De Luca,
RispondiEliminail Tg1 delle 13.30, nel commentare il suicidio di Giorgio Nugnes, ha mandato in onda immagini di repertorio nelle quali lo stesso veniva ripreso al momento del suo arresto mentre era circondato e portato via da ben 8 agenti con addosso la pettorina con la scritta in tutta evidenza DIA (Direzione investigativa antimafia). Oggi, a morte avvenuta, apprendiamo:
1)dal parlamentare Pdl Giancarlo Lehener, che la vicenda di Giorno Nugnes è un nuovo caso Tortora;
2)dal sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino (con le lacrime agli occhi), che non si capisce la sproporzione enorme tra il gesto compiuto e le accuse che gli venivano rivolte;
3)dall'ex ministro della giustizia Mastella, che ogni forma di limitazione della libertà è sempre devastante, soprattutto quando sai di essere innocente, soltanto la famiglia ti può salvare;... ok meglio fermarsi .... che dire!?!?!? Nulla!!! Se non che l'interpretazione del gesto estremo di Giorgio ha un solo significato: il coraggio di un sonoro vaffa.... a tutti!!!
Quando qualcuno si suicida la colpa non è di nessuno!!! O meglio, piuttosto che accusare un innocente per mafia, fai prima ad ucciderlo!!! Ma non è questo il caso, Dda e Dia si sono affrettate a smentire che Nugnes fosse indagato per associazione camorristica!!! Ma guarda un poco: questo Tg1 mistificatore!!!
Con la solita stima bartolo iamonte.
Prospero Pirotti, che ha dimenticato la password
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"Il forse è d'obbligo" significa solo che una Buona Politica e una Buona Antimafia sarebbero stati semi finiti sulla pietra lavica. Qualcuno, che nei primissimi Anni
'90 aveva fatto sognare la Città, ad un certo punto si è fatto i Suoi conti, legittimi, certo, ma si resta nella vita privata: non si incassa un faraonico stipendio europarlamentare. Devo chiuderla qui, aspettando l'occasione per commentare la giustizia a Catania, nel rapporto con l' AntiMafia del Ruttino.
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www.ricostruire.it
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Non si spiega perché i link siano disattivati:è come tagliare i riferimenti bibliografici in un libro. Ma l'Ospite avrà i Suoi validi motivi
Anno zero, sì, mi sembra di ricordare. E’ da quella trasmissione che vidi le prime comparizioni mediatiche di Forleo e De Magistris. Sì! Trasmissione sovversiva del nuovo ordine mediatico totalitario.
RispondiEliminaE come al solito il buon San Toro faceva bene a raccogliere la denuncia pubblica (perchè quella giudiziaria già giaceva, aperta, sulla scrivania dei competenti magistrati inquirenti di Salerno) del Dott. De Magistris. Il giornalista, attraverso il magistrato, ci informava che sembrava si stesse attuando una strategia finalizzata ad isolare De Magistris, trasferire ad altri le scottanti indagini di cui era titolare e possibilmente trasferire anche lui: di ufficio, funzione (stato, residenza, genere, numero; insomma trasferimento totale). Il CSM, autorevolissimo organo di auto trasferimento di Magistrati (Centro Spostamento Magistrati), pensò bene, come fu come non fu, di finalizzare quella strategia. Come tutti sappiamo il CSM riuscì a trasferire De Magistris, a causa delle tante marachelle che questo “cattivo Magistrato” si era permesso di compiere; tra le tante, c’era anche quella di non essere stato rispettoso degli obblighi verso gli uffici apicali della procura di Catanzaro.
Oggi (2 dicembre 2008) il procuratore capo di Salerno Luigi Apicella, ed i due sostituti procuratori della Repubblica Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi, si trovano insieme a decine di carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale dei carabinieri di Salerno, coadiuvati da poliziotti della Digos della questura salernitana, alla procura di Catanzaro, per sequestrare documenti utili a comprendere se ci siano stati illeciti nelle procedure di avocazione delle inchieste «Poseidone» e «Why Not», sottratte a De Magistris dai vertici della Procura di Catanzaro.
Beh! Sicuramente il CSM fa proprio una bella figura! Trasferisce un Magistrato che sta conducendo indagini fondamentali per la comprensione del complesso sistema di illegalità che distrae i finanziamenti pubblici e quant’altro. I Magistrati Superiori, certamente in buona fede, potrebbero aver fatto da sponda a soggetti che brigavano per rimuovere le indagini ed il suo titolare. La buona fede ci sta, è l’ingenuità che mi reca fastidio.
Comunque non ci resta che attendere gli sviluppi, magari gli avvisi di garanzia spediti ai magistrati di Catanzaro lasceranno il posto a giuste archiviazioni (sento una vocina che mi dice che non sarà questo lo sviluppo più probabile). Magari i documenti sequestrati quest’oggi nell’ambito della perquisizione alla procura di Catanzaro metteranno in evidenza la correttezza dell’operato dei capi di quella procura. Magari!
Se così non fosse il CSM (compresi consiglieri non togati e (vice) Presidenti vari) e l’ANM dovrebbero considerare l’ipotesi di un profondo ricambio dei propri vertici che, quand’anche in buona fede, si sarebbero comunque mostrati incapacità di comprendere fatti di grande importanza per il mantenimento della legalità e della convivenza civile.
EVVVIVAAAAAA SALERNOOOOOOOOOO
RispondiEliminaLa bancarotta della giustizia calabrese: indagati 7 magistrati di Catanzaro, perquisizioni e sequestri in Procura
RispondiEliminaMartedì 02 Dicembre 2008 17:05
di Giusva Branca - In Calabria, e precisamente presso gli Uffici Giudiziari di Catanzaro, sono giunti diversi magistrati della Procura di Salerno, fra cui il procuratore capo di Salerno Luigi Apicella ed i due sostituti procuratori della Repubblica Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi.
Questo inusuale spiegamento di forze sancisce, da un lato, le clamorose perquisizioni - con contestuali avvisi di garanzia - nei confronti di ben sette magistrati di Catanzaro, molti dei quali ricoprenti - pro tempore - ruoli altamente direttivi, e, dall'altro, la bancarotta totale della magistratura calabrese.
Lo scenario - manco a dirlo - è quello che porta dritti a Luigi De Magistris contro il quale, secondo le ipotesi accusatorie, numerosi colleghi di Catanzaro (prima che lo stesso fosse trasferito dal Csm) avrebbero "remato contro", per usare un eufemismo che, tuttavia nulla toglie, nell'ipotesi della Procura di Salerno, alla valenza reatuale dei fatti, ove venissero riscontrate le ipotesi.
La perquisizione degli Uffici di una Procura è l'atto più infamante, sul piano della credibilità, che quella Procura possa subire, al pari del sequestro di materiale che assume - si - valenza probatoria, ma che fino ad un minuto prima era pur sempre carteggio riservatissimo i cui custodi erano proprio coloro ai quali il sequestro è stato oggi notificato.
Nello specifico sono stati sequestrati tutti i documenti relativi all'avocazione delle indagini "Why not" e "Poseidone" il cui titolare originario era proprio Luigi De Magistris.
Il Csm, certamente primo responsabile col suo immobilismo assoluto di una situazione che si è incancrenita negli anni, non sa, adesso, che pesci prendere, mentre ci si chiede con quale credibilità gli Uffici giudiziari di Catanzaro potranno, da domani, continuare ad amministrare giustizia in nome di un popolo, quello italiano, che sta imparando in fretta, come in una rappresentazione kafkiana, a dividere sul piano etico-morale i "buoni" dai "cattivi", ma in maniera surreale all'interno di quella categoria, la magistratura, che dovrebbe esser lì, tutta dalla stessa parte, a tracciare lei il solco tra lecito ed illecito, tra Stato ed antiStato.
Ancora riecheggiano sinistre le gravissime parole - rimaste naturalmente senza una qualsivoglia risposta da parte di chicchessia - di De Magistris che, ai microfoni di Sky indicava "una parte della magistratura calabrese come non estranea al sistema criminale", ma l'errore più grande che si possa commettere oggi, come ieri, è schierarsi per una parte della magistratura contro l'altra, contribuire a questa squallida e pericolosa lotta tra orazi e curiazi che ancora bisogna comprendere chi e cosa rappresentino.
Il popolo italiano no di certo.
ERA ORA!
Caso De Magistris: sono sette i magistrati coinvolti
RispondiEliminaMartedì 02 Dicembre 2008 18:34
Sette magistrati indagati, tra i quali il procuratore generale di Catanzaro Enzo Jannelli, e una nuova perquisizione negli uffici del vertice della Compagnia delle Opere, Antonio Saladino. È a un punto di svolta l'inchiesta della procura di Salerno sul "caso De Magistris", l'ex pm della procura di Catanzaro ora in servizio a Napoli, e sulle presunte pressioni che il magistrato avrebbe ricevuto in relazione alle inchieste "Why not" e "Poseidone". Gli inquirenti salernitani hanno consegnato oggi, ai colleghi di Catanzaro, avvisi di garanzia e hanno coordinato le perquisizioni nei loro uffici giudiziari e nelle abitazioni, sequestrando "documenti a materiale informatico". Le perquisizioni hanno riguardato la casa e l'ufficio del procuratore aggiunto di Catanzaro (ed ex procuratore facente funzioni) Salvatore Murone, gli uffici del pm Salvatore Curcio, l'abitazione dell'ex procuratore capo Marino Lombardi (che tolse a De Magistris l'indagine Poseidone che passo' a Curcio), gli uffici dell'avvocato generale della Corte d'appello Dolcino Favi (ex procuratore generale facente funzioni prima che la carica venisse ricoperta dal'attuale Pg Enzo Jannelli), e dei sostituti procuratori generali della Corte d'appello titolari dell'inchiesta Why not, Alfredo Garbati, Domenico Di Lorenzo. Infine, un avviso di garanzia e' stato notificato anche allo steso procuratore generale Jannelli. Inoltre sono state eseguite diverse perquisizioni in tutti gli uffici di Antonio Saladino, presidente della Compagnia delle opere e uno dei principali indagati nell'inchiesta Why not. Negli atti dell'inchiesta salernitana, il magistrato Luigi De Magistris risulta "parte offesa". Gli inquirenti ipotizzano reati che vanno dalla corruzione in atti giudiziari, all'abuso d'ufficio, favoreggiamento, falso ideologico, e infine a diversi casi di calunnia e diffamazione, sempre a danno del pm napoletano. Il procuratore di Salerno Luigi Apicella e i pm Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi, insieme con i carabinieri del comando provinciale salernitano, si sono recati di persona negli uffici della procura di Catanzaro, anche in segno di "cortesia istituzionale" nei confronti dei colleghi. L'indagine che coinvolge i magistrati di Catanzaro riguarderebbe anche le circostanze che hanno portato, l'anno scorso, all'avocazione da parte dell'allora pg Dolcino Favi dell'inchiesta Why Not in precedenza condotta dall'ex pm Luigi De Magistris. A questo proposito i pm di Salerno gia' a giugno scorso avevano presentato alla procura generale di Catanzaro un "ordine di esibizione" dei documenti relativi all'indagine Why not. Alla richiesta si oppose pero', come era suo diritto, il procuratore generale Enzo Jannelli in qualita' di responsabile dell'ufficio. Non e' escluso che le perquisizioni eseguite oggi nei confronti di Favi abbiano avuto lo stesso "obiettivo" del precedente ordine di esibizione. Una conferma dell'attivita' investigativa svolta nei confronti degli inquirenti di Catanzaro e' venuta anche dal procuratore capo, Antonio Vincenzo Lombardo: "Confermo un'attivita' dei procuratori di Salerno negli uffici della Procura - ha detto - ma riferisco solo il dato oggettivo, non parlo delle persone". Oggetto delle indagini della procura di Salerno sono i presunti illeciti commessi per ostacolare le inchieste avviate da Luigi De Magistris, oggi in servizio a Napoli, a seguito del trasferimento disciplinare disposto dal Csm ed avviato per iniziativa dell'ex ministro della Giustizia, Clemente Mastella, che fu indagato dallo stesso De Magistris nell'inchiesta "Why not". La posizione dell'allora Guardasigilli venne in seguito archiviata, su richiesta del pool di magistrati cui fu affidato il caso dopo l'avocazione. In precedenza anche l'inchiesta "Poseidone" era stata tolta al sostituto procuratore De Magistris, ed ora gli inquirenti di Salerno ritengono che quelle avocazioni siano state messe in atto da magistrati in sevizio a Catanzaro per frenare l'attivita' investigativa del pm. (Il Velino)
Solidarietà al Dott. Luigi De Magistris e al popolo calabrese, messo in ginocchio da ormai troppi anni.
RispondiEliminaE' vero, c'è sempre un Giudice da qualche parte!
Un Giudice che, anche contro corrente, è alla continua ricerca della verità. Non è detto che, poi, si riesca a trovarla-raggiungerla, ma pensare che qualcuno non si abbandoni al silenzio e, soprattutto, non abbandoni gli altri, è una realtà che ci fa sperare, per oggi e per domani.
Grazie a quanti, in questo Blog, non hanno esitato, nemmeno per un solo istante, a difendere il Dott. De Magistris e con lui la Calabria degli onesti.
Oggi sono costretta a scrive in forma anonima; cosa che normalmente non faccio! C'è un motivo molto importante: ho assolutamente bisognodi mandare un messaggio al Dott. Lima (che spero capisca chi sono) da riferire al Dott. De Magistris (per lui sicuramente più raggiungibile che per me!).
RispondiEliminaEcco il messaggio per De Magistris:
E' arrivato il momento che la verità trionfi e che le sia restituita la credibilità e la dignità che le sono state tolte (certo non dai lettori di questo blog che come me la ammirano e la stimano).
Io sono al suo fianco pronta a testimoniare in qualunque momento!
E lo scrivo qui proprio perchè il messaggio giunga forte e chiaro a chi pensa che la sua inchiesta doveva essere insabbiata (come spesso accade in Italia) e cerca ancora oggi di farlo.
Io non ho paura, perchè con noi è "la forza dei giusti"!
Con profondo affetto e grande stima.
Anonima (ma solo questa volta!)
Caso De Magistris, toghe indagate "illeciti per sfilargli le inchieste"
RispondiEliminaCarlo Vulpio Corriere della Sera 3 dicembre 08
Quanta inutile sofferenza per tutti
Alessandra
Gentile De Luca,
RispondiEliminail cittadino Jannelli “non ci sta” e di fronte ad ipotesi di prove fondate contro di lui, rilevate dalla Procura di Salerno, scrive al Capo dello Stato, al Consiglio Superiore della Magistratura ed al Ministro della Giustizia per chiedere il ripristino della legalità. Se gli può servire a qualcosa il cittadino Iamonte sono oltre quindici anni che scrive agli stessi destinatari senza ricevere mai una risposta. Eppure, le accuse contro quest'ultimo basate sul nulla derivavano in maniera evidente da uno sconosciuto! Si tranquillizzi cittadino Jannelli, i calabresi finalmente hanno trovato a Salerno il loro giudice berlinese!!!
Con la solita stima bartolo iamonte.
Ecco per L'ansa quali sono le notizie importanti del giorno:
RispondiElimina» 2008-12-03 09:45
Donna uccisa a coltellate nel Cosentino
I carabinieri hanno arrestato il marito
(ANSA) - ROSSANO (COSENZA), Home Back Stampa Invia
Le altre news
» 2008-12-03 08:10
'Ndrangheta: bambino ferito, 2 arresti
Sarebbero mandanti agguato del 6 giugno a Melito Porto Salvo
Ansa.it 2008-12-03 20:20
RispondiEliminaDE MAGISTRIS: ALFANO DISPONE ACCERTAMENTI PRELIMINARI
ROMA - Il ministro della Giustizia Angelino Alfano, ha disposto accertamenti preliminari sulla inchiesta che riguarda i magistrati di Catanzaro. Alfano ha incaricato l'Ispettorato Generale di svolgere gli accertamenti "chiedendo al Procuratore generale di Salerno di acquisire ogni utile dato conoscitivo. Questo al fine di verificare, all'esito, l'eventuale sussistenza di condotte rilevanti sotto il profilo disciplinare". L' iniziativa del Guardasigilli - è detto in una nota - si riferisce alla nota di ieri del Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Catanzaro "con la quale si segnalavano le perquisizioni e i sequestri eseguiti dalla Procura della Repubblica di Salerno in merito ai procedimenti cosiddetti 'Why not' e 'Poseidone' ".
MA... SPERIAMO BENE...
FORZA DE MAGISTRIS!
Stefania Tirelli - Reggio Emilia
Il Procuratore Generale Enzo Iannelli Caso De Magistris, "inquietante situazione a Salerno"
RispondiElimina"E' inquietante come, proprio allorquando l'indagine va concretizzandosi conclusivamente, con la formulazione di gravi capi di imputazione riportati, purtroppo e solo in parte, qualche giorno fa dalla stampa, la Procura di Salerno, irrompe nell'istruttoria, bloccandone, di fatto, alla definizione che sconfessa l'ipotesi del complotto". E' uno dei passaggi di un comunicato consegnato in serata ai giornalisti presenti a palazzo di giustizia, da alcuni dei magistrati della Procura catanzarese coinvolti nell'inchiesta della magistratura di Salerno.
Ripristinare i principi di legalità, indipendenza ed autonomia del Csm - Nel documento, firmato dal procuratore generale Enzo Iannelli e dai sostituti Domenico De Lorenzo, Alfredo Garbati e Salvatore Curcio, si legge ancora: "Anche con i mezzi coercitivi delle perquisizioni e del sequestro di tutti gli atti di entrambi i procedimenti, cosidetti "Poseidone" e "Whi Not", la procura di Salerno valuta, con metodo istituzionalmente inammissibile, come condotte costituenti reato, le scelte investigative e le decisioni processuali di altro ufficio, perfino rimettendo in discussione conformi provvedimenti giurisdizionali. Verranno pertanto tempestivamente adottate - e' scritto inoltre - iniziative idonee al ripristino dei principi di legalità, indipendenza ed autonomia che hanno da sempre costituito il patrimonio culturale e mofrale dell'ordine giudiziario".
Csm chiede documenti alla Procura di Salerno - La Prima Commissione del Csm acquisira' il decreto con cui la Procura di Salerno ha disposto le perquisizioni avvenute ieri negli uffici giudiziari di Catanzaro. A Palazzo dei Marescialli e' giunta infatti la nota del pg di Catanzaro Enzo Iannelli, in cui si definisce 'eversivo' il sequestro del fascicolo dell'inchiesta 'Why Not' disposto dai magistrati salernitani che ipotizzano l'esistenza di un complotto contro l'ex pm Luigi De Magistris. La pratica inerente il caso de Magistris e' stata aperta e subito secretata. Dopo aver vagliato i documenti richiesti, la Commissione decidera' se fissare delle audizioni a Palazzo dei Marescialli.
Il testo del documento - "Il Procuratore Generale Enzo Iannelli ed i Sostituti Domenico De Lorenzo, Alfredo Garbati e Salvatore Curcio - scrivono gli stessi magistrati -, preso atto dei fatti che nella giornata di ieri si sono svolti in Catanzaro presso gli uffici della Procura Generale e della Procura della Repubblica della citta' nonché presso le abitazioni private di Magistrati designati per la trattazione dei procedimenti cd. Why Not e Poseidone, incardinati, il primo, presso la Procura della Repubblica; rilevano per l'esigenza di verita' che e' a cuore della pubblica opinione, che la Procura di Salerno, da tempo tesaurizzando le propalazioni del dottor De Magistris, le cui condotte sono gia' state censurate dal C.S.M., persevera nell'accreditare una versione processuale alternativa a quella verificata. In tale solco, alterando progressivamente i corretti rapporti tra uffici giudiziari e, tra questi e gli organi di auto-governo della Magistratura, quella Procura ha addirittura ipotizzato reati a carico di Componenti del Consiglio giudiziario di Catanzaro per il fatto di avere, questo Consiglio Giudiziario, nell'indipendente esercizio della sua funzione valutativa, formulato parere contrario alla progressione di carriera del dr. De Magistris". "Ieri quella stessa Procura - aggiungono Jannelli, De Lorenzo, Garbati e Curcio -, con inusuale spiegamento di magistrati e personale di p.g., ha proceduto al sequestro di tutti gli atti dei procedimenti Why Not e Poseidone all'evidente fine, per quanto e' dato leggere nel decreto di perquisizione e sequestro, di ricercare ancora dati a sostegno dell'ipotizzato complotto contro il dr. De Magistris".
SCOMMETTIAMO CHE I PROSSIMI AD VERE PROBLEMI SARANNO I PM DI SALERNO?
GIA' S'E' MOSSO S.E. MANCINO, A SMENTIRE DI AVER AVUTO RAPPORTI CON GLI INDAGATI E DI ESSERE A SUA VOLTA COINVOLTO NELLE INDAGINI SALERNITANE.....
FORSE DOVREMMO AGIRE A SOSTEGNO DEI GIUDICI BUONI, PERCHE' QULLI PER CUI LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI TRADISCONO LA COSTITUZIONE
Caro Francesco Saverio, questa volta non mi trovo d'accordo, pur non essendomi simpatica l'onorevole Maria Grazia Laganà, le deve essere riconosciuto il rispetto del suo ruolo di parlamentare della Repubblica. Per non dire che nella scorsa legislatura ha ricoperto il delicato ruolo di membro della Commissione parlamentare antimafia. Chi permette a persone totalmente inadeguate (aldilà dell'attuale sistema elettorale) di occupare poltrone così delicate? Se non si scardina questo sistema, fra cent'anni i nostri pronipoti saranno ancora qui a parlare di contrasto alla 'ndrangheta. L'onorevole Maria Grazia Laganà è soltanto una povera donna a cui hanno massacrato la vita con il tragico assassinio del marito, Franco Fortugno. Sono i burattinai i veri criminali che dovranno essere smascherati per il superamento dell'indegno fenomeno 'ndranghetistico. Indirizzate le vostre risorse a difesa di de Magistris, l'unico Uomo che nella storia della Calabria, per la prima volta, li ha messi in seria difficoltà facendoli venire allo scoperto, permettendoci così, finalmente, di guardarli in faccia. Cercheranno di discreditarlo in ogni modo e non è detto che non ci riusciranno se, i calabresi, per l'ennesima volta, verranno accecati dai soliti specchietti per le allodole. Come è stato sempre fatto! Per questo ci tengono nella perenne povertà e ignoranza.
RispondiEliminaGrazie, un caro Saluto e sincero Saluto, olotrab
p.s.
hai notato? Già ieri Alfano e Napolitano si sono incontrati: il caso CZ-SA (da non confondere con la SA-RC) è serio, si accapigliano per delle banalità perdendo di vista la vera emergenza che è la lotta alla 'ndrangheta.
ANSA.it - DE MAGISTRIS: NAPOLITANO CHIEDE ATTI
RispondiEliminaROMA - Napolitano ha chiesto al Pg di Salerno gli atti, in merito al caso De Magistris. Secondo il capo dello Stato si tratta di una vicenda senza precedenti che ha gravi implicazioni istituzionali.
Atti e informazioni sulla vicenda De Magistris sono stati chiesti dal Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, al Procuratore Generale presso la Corte di appello di Salerno. La richiesta e' stata avanzata su preciso mandato del capo dello Stato, Giorgio Napolitano dopo la decisione di sequestrare atti di inchieste condotte dall'ex pm della procura di Catanzaro De Magistris ora in servizio a Napoli. Questo il comunicato del Quirinale: ''Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica Donato Marra, su incarico del Presidente Giorgio Napolitano, ha oggi inviato al Procuratore Generale presso la Corte di appello di Salerno, dott. Lucio Di Pietro, la seguente lettera: 'La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ha effettuato ieri perquisizioni e sequestri nei confronti di magistrati e uffici della Procura Generale presso la Corte di appello di Catanzaro e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di quella citta'. Tali atti di indagine, anche per le forme e modalita' di esecuzione, hanno avuto vasta eco sugli organi di informazione, suscitando inquietanti interrogativi. Inoltre, in una lettera diretta al Capo dello Stato, il Procuratore generale di Catanzaro ha sollevato vive preoccupazioni per l'intervenuto sequestro degli atti del procedimento cosiddetto 'Why Not' pendente dinanzi a quell'ufficio, che ne ha provocato la interruzione.
Tenendo conto di tutto cio', il Presidente Napolitano mi ha dato incarico di richiederLe la urgente trasmissione di ogni notizia e - ove possibile - di ogni atto utile a meglio conoscere una vicenda senza precedenti, che - prescindendo da qualsiasi profilo di merito - presenta aspetti di eccezionalita', con rilevanti, gravi implicazioni di carattere istituzionale, primo tra tutti quello di determinare la paralisi della funzione processuale cui consegue - come ha piu' volte ricordato la Corte costituzionale (tra le altre, con le sentenze e le ordinanze n. 10 del 1997, 393 del 1996, 46 del 1995) - la ''compromissione del bene costituzionale dell'efficienza del processo, che e' aspetto del principio di indefettibilita' della giurisdizione'''.
MANCINO: SE CI FOSSERO OMBRE SU DI ME, ME NE ANDREI
"Non vorrei che su di me ci fosse l'ombra del sospetto". Se un'eventualità del genere dovesse accadere "non esiterei ad andarmene". E' il vice presidente del Csm Nicola Mancino a dirlo, dopo la pubblicazione di notizie di stampa su un suo possibile coinvolgimento nell'inchiesta della Procura di Salerno sul tentativo di delegittimare l'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris.
"Se una campagna di stampa dovesse incidere sulla mia autonomia, non esiterei a togliere l'incomodo - ha aggiunto Mancino - ho sempre operato al servizio delle Istituzioni".
Stefania Tirelli - Reggio Emilia
Se è per campagne giornalistiche che Ella pone a salvaguardia della Sua imparzialità è già da diverso tempo che avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni.
RispondiEliminaMa non s'illude nessuno: le facce toste oramai li conoscono tutti!
b
A certe cose ancora mi sembra di non riuscire a crederci, ma anche se è sempre più sconfortante... non abbiamo il diritto MAI di chiudere gli occhi, e allora
RispondiEliminaUNO
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5310&mode=thread&order=1&thold=0
DUE
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5311&mode=thread&order=1&thold=0
E TRE
http://www.articolo21.info/7763/notizia/berlusconi-che-regolamenta-il-web-e-come.html
...il gioco è fatto!
Evviva la libertà...