da Repubblica.it del 16 dicembre 2008
Roma - Silvio Berlusconi non ha motivo per chiedere la ricusazione del presidente della decima sezione del tribunale di Milano, Nicoletta Gandus.
La sesta sezione penale della Cassazione ha respinto il ricorso con il quale i legali del presidente del Consiglio avevano reclamato contro l’ordinanza della Corte di appello di Milano che, lo scorso luglio, aveva detto no alla ricusazione.
Secondo i difensori di Berlusconi, il presidente Gandus avrebbe manifestato, in più occasioni, “inimicizia” nei confronti del premier e per questo non avrebbe potuto presiedere il collegio del procedimento “Berlusconi-Mills” per corruzione in atti giudiziari.
Il processo è stato sospeso, per effetto del Lodo Alfano, nei confronti del premier mentre prosegue per il coimputato, l’avvocato inglese David Mills.
La Corte ha condiviso le conclusioni del sostituto procuratore generale che, all’udienza di oggi, aveva chiesto il rigetto del ricorso: secondo il procuratore generale “criticare la politica del governo non significa essere ’nemici’ del presidente del Consiglio”.
La decisione è arrivata dopo circa sei ore di Camera di consiglio nella quale sono stati affrontati anche altri ricorsi.
Le motivazioni della decisione saranno note solo con il deposito della sentenza, previsto entro 30 giorni.
Nel gennaio 2007, sempre la sesta sezione penale, aveva respinto la richiesta di ricusazione - avanzata sempre dai legali del premier - del gup milanese Fabio Paparella sempre nell’ambito del procedimento “Berlusconi-Mills”.
In quel caso i legali chiedevano la ricusazione in quanto Paparella aveva già rinviato a giudizio Berlusconi nell’inchiesta Mediaset.
Siamo in vibrante attesa della decisione della Corte Costituzionale, dunque.
RispondiEliminaE della sentenza Mills in primis.
Pensate che ci vorrà ancora molto?
Devo confessare che sono proprio curiosa di vedere come va a finire quest'altro bell'incastro malaffaristicopoliticoeversivo.
Ormai il nostro paese è costellato di real-serial politico-giudiziari che vanno avanti per intere e ripetute stagioni politiche e che sistematicamente ci deludono nell'epilogo. Storie complesse che esauriscono la loro trama avvincente non in un gran finale, ma in una squallida prescrizione.
Dicono che la storia ha "corsi e ricorsi", ma io da un bel po' vedo in giro solo i secondi.
A me pare che, purtroppo, gli effetti di una condanna dell'avv. Mills sono stati già sterilizzati dalla tremenda situazione economico-finanziaria mondiale.
RispondiEliminaMills sarà condannato, ma Berlusconi, che per conseguenza è il corruttore se è vero che Mills è il corrotto, se ne infischierà altamente.
Lo avrebbe fatto anche se la crisi non fosse esistita, figguriamoci oggi.