Roma 17 febbraio 2010
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La legge! ... è ... dev'essere ... speriamo che sia ... dobbiamo fare in modo che sia ...
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Magari si potrà capire poco su quel che vuol dire questo comunicato, ma si deve onestamente ammettere che i temi che evoca il comunicato sono sicuramente indefettibili.
RispondiEliminaE quindi? La Giunta dell'ANM interverrà in qualche modo? ^o)
RispondiEliminaA me sembra una dichiarazione di resa incondizionata, nella speranza, vana, di evitare l'irreparabile in materiale di legislazione penale e procedurale penale.
RispondiEliminaNon si fermeranno, nemmeno se l'intera magistratura o quella in cui residuano carattere, coraggio, forza etica e rigore morale, si dimettesse in blocco.
In soldoni, significa che non sa l'A.N.M. che pesci prendere e mi sembra ciò molto grave, estremamente grave.
Ma delusioni arrivano da molto, molto più in alto e allora non può nono subentrare la rassegnazione.
Buongiorno a tutti. :)
RispondiEliminaSinceramente mica ho capito granchè...di quello che intende dire l'ANM.
Se fosse una reprimenda indirizzata al magistrato fedifrago, sarebbe "un pochino" blanda.
Se invece fosse una presa di coscienza dell'inadeguatezza della stessa ANM, soprattutto se rapportata agli ultimi, arcinoti casi, il messaggio se lo sarebbero dovuto spedire in posta privata.
Hanno fatto tutto da soli!
E'tutto qui il comunicato?
RispondiEliminaPensavo fosse la premessa ad una proposta.
Quel "trovino" può essere paragonata alla famosa battuta "sempre tesi..." di Verdone.
Alessandra
Complimenti all'ANM. Sempre molto chiara quando si tratta di questioni delicate....
RispondiEliminaUn caro saluto a tutta la redazione ed al Dott. Lima in particolare.
Stefania Tirelli - Reggio Emilia
Beh io spero di aver capito, volendo interpretare il messaggio in buona fede, che il CSM dovrebbe prevenire tali casi intervenendo tempestivamente su quei magistrati che si dimostrano poco corretti...
RispondiEliminaPerò siccome il testo poi è molto sintetico... considerando il linguaggio politichese che anke l'anm ha imparato molto bene ad usare... uno potrebbe interpretare tale messaggio come un invito al CSM a prevenire tali casi intervenendo sulle indagini e sui magistrati che le portano avanti... a voler pensare male però...
E' un esercizio difficile la decifrazione del comunicato.
RispondiEliminaAllora sgombriamo il campo da un significato che esso sicuramente non ha perché smentito dagli stessi autori.
Esso non è rivolto e non contiene alcuna critica verso il dimissionario procuratore aggiunto di Roma.
Scusate la domanda,ma avrei bisogno di un chiarimento dalla redazione.
RispondiEliminaCi sono nomine/sostituzioni da fare che riguardano gli uffici giudiziari romani o il CSM?E se si,quali e per quali uffici?
Grazie anticipatamente.
P.F.
A luglio si voterà per il nuovo CSM.
RispondiEliminaMa questo non aiuta a comprendere il comunicato che è di strettissima attualità, facendo espresso riferimento alle indagini di Firenze.
Provo ad avanzare un’ipotesi: il messaggio non è criptico, come scrive la Redazione. Esso, voglio dire, non cela un significato nascosto sotto la forma oscura. Ma, semplicemente, è privo di significato. Come mai? Dev’essere successo qualcosa del genere: in una prima stesura la critica, e quindi il significato, c’era, ma ciò deve essere parso troppo compromettente a chi l’ha riletto, e così sono stati espunti tutti i giudizi e le espressioni che potevano qualificarla. Il risultato è una specie di torso che ha l’aria di esprimere qualcosa di profondo, ma in realtà non dice niente. E così va bene a tutti.
RispondiEliminaO forse più semplicemente un messaggio non di resa ma bensi di invito al lavoro in silenzio.Per evitare cosi di fermare indagini,trasferimenti.l'ultima parte credo si faccia riferimento al csm.
RispondiEliminaLa chiave di lettura (invito a lavorare in silenzio per evitare il peggio) mi pare ormai superata, il peggio è alla porta e nessuno dei controinteressati lo potrà fermare, singolarmente considerati. Se la magistratura tutta non riesce a scuotere l'immobilismo suo proprio e quello delle forze politiche di opposizioni e invogliare la presidenza della Repubblica ad un comportamento meno prudente, tutto ciò che è alla porta passerà senz'altro, con buona pace della parità dei cittadini di fronte alla legge, di tutela dei cittadini dalle aggressioni mafiose e, a questo punto, anche della criminalità comune.
RispondiEliminaDi ciò la Storia renderà responsabili non solo le forze di governo ma le forze politiche tutte e gli organi di garanzia tutti.
Questo periodo sarà descritto come il periodo più nero del primo secolo del terzo millennio, dovuto alla incapacità generale, comprese le forze sociali la cui etica e la cui morale sono in sonno da tempo, di contrastare efficacemente un uomo senza scrupoli, assatanato dalla smania di potere, diabolicamente capace di uscire dalla trappole che egli stesso ha disseminato sul suo percorso lavorativo.
Devo aggiungere che mi sembra di notare anche una stanchezza della redazione del blog o, peggio, una sorta di fatalismo nei suoi fino a ieri infaticabili animatori, e ciò dispiace e turba profondamente.
Mi permetto di segnalare un intervento di Paolo Barnard nel blog di Vulpio (diciasettesimo nella serie di interventi):
RispondiEliminahttp://carlovulpio.wordpress.com/2010/02/18/quel-maledetto-doppiopesismo-di-politici-e-magistrati-che-fa-dellitalia-un-paese-marcio-dentro-linchiesta-giudiziaria-sulle-toghe-tommasino-e-petrucci-la-candidatura-del-pm-nicastro-e-il-sil/#comments
Noi conosciamo le vicende di Vulpio e di Paolo Barnard; ma pure facendo il peso dei loro stati d'animo e dei loro risentimenti, mi pare che noi si debba ascoltare pure il suono delle loro campane.
Mi pare che spesso non ci si renda conto che l'attuale gestione della cosa pubblica non è che l'apoteosi o l'aboutissement di un processo secolare e che non si possa giudicare il presente esimendosi dall'inquadrarlo in quello che si può chiamare il "sistema Italia".
D'altra parte guardare soltanto al "sistema" come mi pare facciano Vulpio e Barnard mi pare errato e improduttivo, ragion per cui non sono d'accordo su questo con Vulpio e con Barnard e soprattutto con i loro nuovi amici.
In tutti i casi ogni tanto è bene uscire dal proprio guscio e occuparsi pure delle teorie eterodosse.
"Le recenti indagini presso la Procura della Repubblica di Firenze rappresentano l'occasione per ribadire che la deontologia professionale, la correttezza e il riserbo nei comportamenti rappresentano baluardi della credibilità della magistratura, in relazione ai quali si impone un costante impegno complessivo e coerente di autoriforma."
RispondiEliminaCon questa dichiarazione si sono salvati la faccia.
"E', pertanto, indispensabile che tali questioni, in quanto esprimono valori fondamentali della giurisdizione, trovino concreta e tempestiva risposta nell'organo di governo autonomo, anche attraverso la scelta di una dirigenza professionalmente adeguata."
Con quest'altra rimettono il problema nelle mani (di dio e...) del CSM.
Critica del malcostume e rinnovata fiducia e ubbidienza a chi lo genera.
Non mi sembra tanto criptico, oppure semplifico troppo?!
Infondo così salvano capra e cavoli, di fatto è quello che fanno da sempre, o no?
E' curioso. Non so perché ma a me sembra che i magistrati di cui si parla nel comunicato non siano quelli che commettono reati nell'esercizio delle loro funzioni, ma quelli che li indagano o che testimoniano (a sfavore) in quelle indagini.
RispondiEliminaNon so perché ma mi sembra che questo comunicato riguardi i c.d. "virus", tipo quell'Apicella, Procuratore che violò, non tenendo sufficientemente a bada i suoi sostituti in ordine alle indagini sui colleghi di Catanzaro, così gravemente la deontologia professionale da essere sospeso dalle funzioni e dallo stipendio.
nanni64
Ottima riflessione, nanni64, che aggiunge un punto di visto finora inespresso e che mi sembra il più calzante.
RispondiEliminaLETTERALMENTE SI LEGGE
RispondiEliminal'A.N.M.a seguito delle recenti indagini presso la Procura della Repubblica di Firenze trae l'occasione per RIBADIRE che esiste una QUESTIONE MORALE che
riguarda la Magistratura. Che pertanto necessita la SCELTA di una dirigenza(C.S.M.) professionalmente adeguata in grado di operare un'autoriforma idonea a risolvere il problema.
Il concetto è espresso in forma chiara, è ineccepibile,direi sacrosanto.
Quello che chiaro non è,
è ciò che ha prodotto l'intervento,per la sua assoluta eccezzionalità. Si tratta di un evento epocale ,di quelli prima mai visti!
SI RILEVA
l' A.N.M. ignora del tutto le proprie responsabilità che stando a monte di quelle del C.S.M.,se non più gravi, sono le medesime.
L'uso del termine SI RIBADISCE
da parte dell'A.N.M. è improprio, in quanto mai prima d'oggi,ha parlato di Questione morale in riferimento alla Magistratura.
"QUESTIONE MORALE" è circostanza di gravità elevatissima,significa che le strutture portanti del sistema sono marce e pertanto IRRECUPERABILI!
E' come la "QUESTIONE UNIVERSITARIA" descritta dal Salvemini(coniò il termine BARONIE UNIVERSITARIE) fin dal 1908,a tuttoggi mai risolta,anzi sempre più ingravescente.
E allora cosa è successo,
Si tratta di una palata di m...,come afferma un collega del magistrato inquisito,che ha colpito tutti? Ma casi simili(parlo di magistrati inquisiti per gravi reati e non di quelli perchè fanno il proprio dovere) ne abbiamo visti tanti, tutti passati senza produrre la pur minima vibrazione,qua siamo in presenza di un terremoto.
Si tratta di un messaggio?
I magistrati che si spingono oltre il limite massimo lo fanno perchè ritenendo di essere legibus soluti,mai ,nemmeno per sbaglio pensano all'eventualità di essere puniti. Quando vengono colpiti,vivono la vicenda come un fatto assurdo,oltremodo drammatico,pensano di essere stati traditi.
Siamo alla presenza di un ingranaggio talmente importante da produrre un terremoto?
Il commento del prof. Francesco Grasso offre una chiave di lettura quando riporta la frase di P.M. romano: “Ci siamo presi una bella palata di m.... in faccia”, con riferimento alla vicenda del procuratore aggiunto dimissionario Achille Toro, già uscito in passato indenne da altre vicende, oggi inquisito alla Procura della Repubblica di Perugia non solo per rivelazione di segreti d’ufficio ma anche per corruzione e favoreggiamento.
RispondiEliminaQueste indagini sono partite dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Firenze, che inquisisce anche due magistrati della Corte dei Conti, Antonello Colosimo e Mario Sancetta, oltre al giudice costituzionale Giuseppe Tesauro, socio di una società immobiliare sembra vicina alla camorra.
Anche la Redazione segnala che la nota dell’A.N.M. non contiene nessuna critica nei confronti del dimissionario Achille Toro ma conferma la connessione con l’indagine fiorentina.
Che senso ha questa nota, allora? Non resta che pensare che si tratti di una presa di posizione finalizzata al prossimo rinnovo del C.S.M., con questo manifesto elettorale : “un costante impegno complessivo e coerente di autoriforma” mediante “concreta e tempestiva risposta nell'organo di governo autonomo” e “la scelta di una dirigenza professionalmente adeguata.”. Certo che quando vi ci mettete voi magistrati sapete essere criptici ed ermetici al massimo grado.
La parola centrale del comunicato è “riserbo”. Come dire: non fate troppo chiasso quando indagate un magistrato. I panni sporchi si devono lavare in casa. Dobbiamo provvedere noi attraverso l’organo di “autogoverno”.
RispondiEliminaNon è altro che l’ennesima levata di scudi della casta-magistratura che, di fronte a coinvolgimenti di suoi importanti membri in gravi indagini, si chiude a riccio e ribadisce che “la correttezza e il riserbo nei comportamenti rappresentano baluardi della credibilità della magistratura”.
Di fronte alla gravità della posizione di Achille Toro, l'ANM avrebbe invece dovuto dire: "Episodi come questi, che vedono coinvolti magistrati in indagini così gravi, sono per noi lo spunto per ribadire che la magistratura è dalla parte della legalità e non intende coprire i suoi membri che si fossero macchiati di reati di siffatta gravità. Abbiamo fiducia in chi conduce le indagini ed attendiamo che giustizia sia fatta."
Ma, che volete fare, una casta è una casta!
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/22/news/ragnatela_bertolaso-2389122/
Un aiuto.
RispondiEliminaUn altro termine "chiave" è: ribadire.
Cioè ripetere.
I frequentatori del blog dovrebbero ricordare in quali occasioni si è usato il "riserbo" per attaccare qualcuno.
Apicella e suoi peccarono di "omesso riserbo" per avere "ipermotivato" i propri decreti.
RispondiEliminaRicordo male?
nanni64
Anche per Clementina Forleo fu fatto un comunicato simile quando partecipò ad Annozero e sappiamo cosa è successo.
RispondiElimina(21.12.2007)
Alessandra