Giovedì scorso Luca Palamara è stato sentito, per circa un’ora e mezza, dalla prima commissione del Consiglio superiore della magistratura, che ha tra i suoi compiti anche quello di valutare i presupposti per i trasferimenti per incompatibilità ambientale dei magistrati.
La notizia ha colto un po' tutti di sorpresa sia perché la convocazione è avvenuta con un brevissimo preavviso (sarebbe stata decisa e comunicata mercoledì), sia perché finora il Csm, al pari dell’Anm, non aveva mostrato nessun interesse ad ascoltare l’ex signore delle nomine sulle vicende disvelate dalle sue chat, sebbene egli, in più occasioni, avesse dichiarato piena disponibilità a rispondere a qualsiasi domanda gli fosse stata rivolta.
Non è dato sapere cosa abbia determinato questo improvviso
cambio di atteggiamento da parte dei membri della prima commissione.
In ogni caso l’esito dell’audizione, quale è stato riportato
da alcuni quotidiani, è stato piuttosto deludente per chi pensava che
finalmente si sarebbe fatta luce sull’indegno mercato delle nomine, disvelato
solo in parte dalle chat del dott. Palamara.
Secondo questi organi di informazione i consiglieri del Csm
hanno circoscritto l’esame del p.m. romano a solo alcuni episodi.
Lo avrebbero infatti sentito, ad esempio, sul contenuto di
alcuni scambi di messaggi intercorsi tra lui e l'ex componente del CSM dott.
Clivio
Nulla invece gli sarebbe stato chiesto di altre
conversazioni, di analogo contenuto, con altri esponenti di spicco delle
correnti, nonché ex consiglieri del Csm, come il dott. Valerio Fracassi,
appartenente, al pari di Clivio, alla corrente di sinistra Area, o il dott. Francesco Cananzi, appartenente alla
stessa corrente di Palamara (Unicost) e
divenutone recentemente segretario generale.
I giornali hanno anche raccontato che è stato lo stesso
Palamara, di sua iniziativa, a rendere dichiarazioni su altre vicende che
riteneva rilevanti.
Ed ancora, si legge nei resoconti della seduta, il
consigliere laico Alessio Lanzi avrebbe voluto approfondire altri episodi, emersi dalle
chat palamariane, ma sarebbe stato inopinatamente stoppato dai componenti
togati delle correnti di area, magistratura indipendente e autonomia
indipendenza.
Non sono note le ragioni di tale opposizione anche perchè il
verbale della seduta è stato secretato.
Ebbene, la prima commissione dovrebbe chiarire innanzitutto
se si sia trattato della prima di una serie di audizioni o se invece il dott.
Palamara non sarà più riconvocato.
Perché se questa fosse l’intenzione dei consiglieri
rivelerebbe un modo di procedere alquanto singolare.
Ci pare assimilabile a quello di un pubblico ministero che rinunciasse a chiedere ad un collaboratore di giustizia tutto quello che questi può sapere sui fatti sui quali il primo sta indagando.
Sarebbe poi oltremodo opportuno che il Csm rendesse noti i criteri in base ai quali ha delimitato l’ambito delle domande rivolte al dott. Palamara e ciò per evidenti ragioni di trasparenza, al fine principale di fugare il sospetto che non vi sia la volontà di far luce su tutti gli episodi che vedono coinvolti un numero rilevante di magistrati, anche nell’interesse di questi ultimi.
Il principale problema del CSM, nei giorni successivi all’audizione
di Palamara, sembra essere diventato la permanenza nella prima commissione del consigliere Lanzi, dopo che si è
appreso che egli, alcune ore prima di quell’appuntamento, aveva incontrato
l’avvocato dell’ex presidente dell’Anm, che ha lo studio nello stesso stabile
dove abita il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi (la
circostanza è stata ammessa dall’interessato)
A ben vedere alcuni particolari di questo episodio restano tuttora oscuri.
Non è chiaro chi sia
stato a vedere l’avv. Lanzi accedere allo studio del collega nè come questa
persona abbia potuto riconoscerlo e nemmeno la ragione per cui abbia pensato di
avvertire qualche consigliere del Csm e per di più in via di urgenza.
Inoltre non si sa di cosa l’avv. Lanzi abbia parlato con
l’avv. Rampioni.
Al Csm sospettano che
il loro colloquio abbia riguardato l’imminente audizione di Palamara, sebbene
l’interessato lo abbia smentito.
Sospetto per sospetto non vorremmo invece che l'insofferenza per la permanenza di Lanzi in Prima Commissione fosse stata determinata dalla curiosità da lui dimostrata durante l’esame dell’ex
signore delle nomine.
Questa sera Palamara dovrebbe rilasciare un'altra intervista a Sallusti per un'altra goccia di verità. I giornalisti intanto cadono dalle nuvole, quelle di Marte, si badi bene! Chiedono meravigliatissimi perché, soprattutto Feltri, coloro i quali sono chiamati in causa nel libro il " sistema" non sporgono querela. Palamara e Sallusti raccontano per sommi capi fatti arcinoti, solo a pochissimi per l'assoluta indifferenza di tutti dei problemi della giustizia. Fatta eccezione di qualche prima donna che se non viene detto tre volte al giorno che lui è a sostanza celeste querela anche il Padre eterno, gli altri sanno che una querela farebbe diventare notizie "veline", notizie da iscrizione nel registro generale delle notizie di reato ex art. 335 c.p.p., trasformando un fatto descritto sommariamente in uno ben circostanziato.
RispondiEliminaMi rifiuto di credere che tra le alture dei palazzi romani, possano davvero accadere queste bassezze. Se invece son cose vere: dio li perdoni. Unico ad aver l'autorevolezza per farlo.
RispondiElimina"Sospetto per sospetto" letto il libro di Palamara traggo la conclusione che esso rappresenta una sorta di ricorso ufficioso e parallelo a quello ordinario contro l'estromissione dalla magistratura.
RispondiEliminaUn'altra scelta errata: in democrazia l'unico giudice sovrano è il popolo.
CARI AUGURI PER LA REDAZIONE E AGLI AMICI TUTTI !!!!!!!!!!!
RispondiEliminaIl colloquio tra Lanzi e Rampioni è avvenuto prima che fosse stata decisa la materia da trattare. Tuttavia Lanzi è stato trasferito alla V°. Egli sostiene: per sua volontà, in quanto mal sopportava due componenti della prima. Il modo di procedere suscita parecchie perplessità. Non solo nulla è cambiato, ma difficilmente cambierà. Palamara assieme a Sallusti, la sera del 31marzo scorso, intervistati da Giuliano Albarani per Forum Monzani con tono pacato senza lanciare particolari accuse, soprattutto nuove, ha, ben sorretto da Sallusti, fatto una ottima difesa per se stesso. Chi vuol capire ,capisca ! ! !
RispondiEliminaricambiamo i graditi auguri di buona Pasqua e li estendiamo a tutti i nostri lettori, sempre attenti e sensibili.
RispondiEliminaLa redazione