Il disegno di legge governativo, che sarà sottoposto alla scontata ratifica del Parlamento e quindi alla sospirata promulgazione presidenziale, è ormai delineato nel senso del completo abbandono di ogni credibile tentativo di arginare il correntismo.
Il metodo elettorale prescelto per il Consiglio Superiore della Magistratura non scalfisce il dominio correntizio delle candidature ed alimenterà il Sistema negli anni a venire.
Il carrierismo dei singoli sarà, come prima, il suo combustibile, sempre a buon mercato.
Ma un prezzo c’è ed a pagarlo saranno i cittadini ai quali viene negata una giurisdizione indipendente ed imparziale.
Non siamo preoccupati per noi.
Da sempre consapevoli che la cosa difficile non è fare carriera in magistratura bensì resistere in una magistratura di carrieristi, diretta con logiche di appartenenza che contraddicono il primario impegno che ogni magistrato dovrebbe mantenere, quello dell’imparzialità.
Eppure il senso dei sistematici, ripetuti, accorati quanto inascoltati moniti presidenziali contro la politicizzazione del CSM è sempre stato chiaro, inequivocabile quello del Presidente Cossiga nel 1990: "La natura di rappresentanza sostanzialmente politica assunta, anche terminologicamente, da talune componenti del Csm e il carattere politico che il Consiglio è venuto assumendo, rivendicando poteri, che finiscono per incidere sulla stessa giurisdizione, così attuando una politica della giustizia mediante inchieste, indagini, pronunciamenti di vario genere, non consentono una partecipazione del presidente della Repubblica, ancorché fosse convinto, ma non lo è, della legittimità di questi comportamenti.".
Abbandonare i magistrati ad un CSM politico significa privarli d’ogni garanzia che la Costituzione ha previsto perché essi possano svolgere il proprio compito con piena autonomia ed indipendenza, sudditi soltanto della legge nell’interesse dei cittadini.
E’ per i cittadini, dunque, che siamo preoccupati.
Perché una riforma fatta in fretta e furia al dichiarato scopo di arginare il correntismo ed il Sistema che ne è il frutto produce un risultato in plateale contrasto con quell’obiettivo, peraltro ripescando un congegno elettorale (quello dei collegi sorteggiati) abbandonato nei primi anni 2000 proprio perché agevolava le trame spartitorie delle fazioni togate.
Siamo preoccupati perché siamo certi della buona fede della politica.
Siamo persone che il Sistema lo conoscono molto bene perché lo avversano da molti anni.
Siamo "competenti".
Verificare la vacuità del prodotto scaturito dal concitato lavoro che non pone alcun rimedio al male del correntismo - in tal modo disattendendo, nel merito, l’ennesimo “monito” di un Capo dello Stato - genera profondo sconforto.
Anche se per noi non cambia nulla.
E neppure per Voi.
In questi ultimi due anni abbiamo perfettamente previsto con certezza massima come sarebbero andate le cose, e sempre abbiamo detto che noi non ci arrenderemo mai ! E' cosa di estrema importanza non arrendersi mai ! In quanto è una luce accesa che da sempre una rilevane speranza, e nella vita i mutamenti storici sono sempre accaduti.
RispondiElimina