Gentile Collega
Sono Massimiliano SACCHI, nato a
Napoli, dove vivo, il 15.3.1973, e sono Consigliere presso la Corte di Appello
di Napoli.
Le recenti e note vicende, che
hanno coinvolto componenti togati e non del CSM, hanno fatto emergere, in
maniera inequivocabile, una degenerazione dell’associazionismo, che, asservendo
nobili istituti a fini utilitaristici e di carriera, ha finito con il danneggiare,
forse irrimediabilmente, l’immagine che, agli occhi dei cittadini e
dell’opinione pubblica in generale, l’intera categoria aveva faticosamente
costruito, attraverso l’unico strumento del quale il magistrato dispone: lo
svolgimento meticoloso del proprio lavoro, scevro da condizionamenti di sorta e
soggetto soltanto all’applicazione della legge.
Per questa ragione ho deciso di
offrire la mia disponibilità quale candidato alle prossime elezioni per il
rinnovo del CSM, che si terranno nei giorni 18 e 19 settembre 2022.
Come forse saprai, un gruppo di
colleghi, riunito nel Comitato Altra Proposta, ha, in vista della prossima
tornata elettorale e dando voce ad istanze diffuse all’interno della nostra
categoria, organizzato e condotto a termine una complessa procedura per
l’individuazione, tramite sorteggio, di colleghi candidabili.
Io rientro tra coloro che sono
stati sorteggiati e che, accettando la sfida di una difficile competizione
elettorale, ha deciso di manifestare la propria disponibilità.
Infatti, vincendo le resistenze
che, come potrai immaginare, mi avevano inizialmente assalito, ho ritenuto
doveroso cogliere l’occasione che mi è stata offerta, per poter dare il mio
contributo professionale ed umano in questo delicato momento della nostra vita
lavorativa.
Mi presento, quindi, come
candidato per la categoria dei giudici di merito, per il Collegio 3, che
include la Campania, il Molise, l’Abruzzo, le Marche, l’Emilia-Romagna e la
Sardegna, e sono associato, per il collegio nazionale in quota proporzionale,
con gli altri candidati individuati tramite sorteggio dal Comitato Altra
Proposta (Anna Maria Dalla Libera;
Gian Andrea Morbelli; Mario Erminio Malagnino; Serafina Cannatà; Maria Rosaria Pupo;
Paolo Moroni; Veronica Vaccaro).
Il Comitato non è un gruppo
associativo e non ha un programma elettorale. Si è fatto promotore di un metodo
di selezione di alcuni candidati ed ha in tal modo esaurito il suo compito.
Ciascuno dei candidati
sorteggiati è portatore delle proprie idee e convinzioni personali. L’unico
tratto distintivo è l’assenza di legami correntizi e l’assoluta autonomia di
giudizio.
Qualora la competizione
elettorale dovesse premiarmi, metterei a disposizione dei colleghi l’impegno e
l’abnegazione che ho sempre profuso nel mio lavoro, svolgendo, in maniera
indipendente da condizionamenti di sorta, il delicato incarico di Consigliere.
L’attività del CSM nel prossimo
quadriennio si preannuncia irta di ostacoli e rappresenterà uno snodo forse
decisivo per le sorti della nostra categoria, essendo in gioco la credibilità
del sistema giustizia nel suo complesso.
Le ingenti risorse che il PNRR ha
messo a disposizione, attraverso l’istituto dell’UPP, dovranno necessariamente
tradursi in risultati concreti in termini di smaltimento dell’arretrato e di
riduzione dei tempi di durata dei processi.
L’entrata in vigore della legge
17 giugno 2022, n. 71 (cd. Cartabia) porrà complessi problemi di applicazione e
di interpretazione delle norme.
Al riguardo ti basti per il
momento sapere che, trattandosi di una legge delega, che si limita ad indicare
i principi, la sua effettiva applicazione richiede la necessaria adozione dei
decreti delegati. In particolare, ciò vale per gli articoli da 1 a 6 della
legge in questione, che, riguardando la riforma ordinamentale della
magistratura, contengono le norme sulle quali si sono a giusta ragione
appuntate le critiche maggiori (si pensi alle disposizioni sul fascicolo del
magistrato, a quelle sul rilievo assegnato, nelle valutazioni di
professionalità, alle gravi anomalie in relazione all’esito degli affari nelle
fasi o nei gradi successivi del procedimento).
La recente caduta del Governo
Draghi e lo scioglimento anticipato delle Camere fa sorgere, allo stato,
finanche il dubbio che tali decreti possano essere adottati, nel termine di un
anno per l’esercizio della delega previsto nella riforma Cartabia.
In ogni caso, qualora la delega
venisse esercitata, il CSM dovrà, pur nella doverosa applicazione della legge e
dei decreti attuativi, operarne un’interpretazione quanto più possibile
conforme a Costituzione, facendosi garante dell’osservanza dei principi di
autonomia e indipendenza della magistratura.
Tornerà ancora in discussione la
questione dei cd. carichi esigibili di lavoro, introdotti dal legislatore nel
2011 in funzione della redazione del programma di gestione di ciascun ufficio
giudiziario con cadenza annuale, che ad oggi il Consiglio non ha mai provveduto
espressamente a quantificare, nonostante la legge ne affidi la determinazione
alla normativa secondaria consiliare.
La determinazione di questi
carichi appare non più procrastinabile, dal momento che la riforma Cartabia,
accentuando una visione produttivistica del lavoro del magistrato, rischia di
aggravare la tendenza ormai dilagante a privilegiare i numeri e le statistiche.
In particolare, modificando
l’art. 37 Decreto-Legge 98/11, la riforma Cartabia ha introdotto l’istituto dei
risultati attesi per ciascun magistrato, determinati sulla base
dell'accertamento dei dati relativi al quadriennio precedente e di quanto
indicato nel programma di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 25 luglio
2006, n. 240, e, comunque, nei limiti dei carichi esigibili di lavoro
individuati dai competenti organi di autogoverno.
Un Giudice preoccupato solo delle
statalistiche e dei possibili risvolti disciplinari della propria attività,
anche alla luce del significativo rilievo che la legge di recente introduzione
attribuisce all’esito dei procedimenti nei gradi successivi di giudizio, sarà
di certo meno incline a condividere soluzioni interpretative innovative o non
in linea con i precedenti.
Da questo punto di vista, quindi,
l’individuazione dei carichi esigibili omogenei su scala nazionale, elaborati
tenendo conto delle specificità delle diverse funzioni esercitate dai magistrati,
consentirebbe di porre un argine al costante incremento dei livelli di
produttività, che annualmente si registra nei programmi di gestione.
La questione della dirigenza
rappresenta uno degli aspetti critici del sistema giustizia e le tristi vicende
balzate agli onori della cronaca nel recente passato dimostrano che gli
appetiti delle cd. correnti si sono concentrati soprattutto su questo specifico
profilo dell’attività consiliare.
Sarà necessario che il Consiglio
adotti sul punto una linea rigorosa, nella quale, valorizzandosi il merito e le
attitudini, non si dia spazio ad appartenenze di corrente ma solo a dati
oggettivi e documentati.
I candidati selezionati da Altra
Proposta con il metodo del sorteggio offrono, al riguardo, una sicura garanzia
di imparzialità, non avendo legami o debiti correntizi da dover saldare. Se
qualcuno di questi candidati andrà al Consiglio potrai essere certo del fatto
che deciderà secondo le sue personali convinzioni, senza farsi condizionare da
fattori esterni (indicazioni e pressioni dei gruppi di potere).
Queste brevi riflessioni ti
faranno comprendere le ragioni per le quali ho deciso di accettare la
candidatura offertami da Altra Proposta ed i criteri ai quali, se dovessi avere
l’onore di poter ricoprire l’incarico di Consigliere, sarebbe ispirato lo
svolgimento del mio mandato.
Ringraziandoti per la pazienza di
avere letto fin qui queste mie riflessioni, ti saluto cordialmente nella
speranza che anche tu le condivida.
Napoli, luglio 2022.
Massimiliano Sacchi
Breve C.V..
Sono coniugato e padre di due
figli.
Ho conseguito la laurea in
giurisprudenza, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, in data
25.3.1997, riportando la votazione di 110/110 con lode, discutendo una tesi in
Istituzioni di Diritto Privato, su: “Contratto preliminare: prospettive
attuali”.
Ho svolto la pratica forense e,
nell’anno 2000, ho conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di
Avvocato.
Sono stato nominato Magistrato
Ordinario con D.M. 19.11.2002.
Dopo lo svolgimento del tirocinio
ho sempre svolto funzioni giudicanti, in ambito civile.
In particolare, dal 2004 al 2008,
ho prestato servizio presso il Tribunale di Rossano, sede dichiarata disagiata
ai sensi della legge n. 133/98, svolgendo funzioni di giudice civile, addetto
ad affari monocratici e collegiali, inclusi quelli di competenza della sezione
specializzata agraria.
Da giungo 2008 a dicembre 2010,
ho prestato servizio presso la sezione distaccata di Casoria del Tribunale di
Napoli, ufficio nel quale ho ricoperto le funzioni di giudice civile e
dell’esecuzione mobiliare.
Da gennaio 2011 a febbraio 2018,
ho lavorato presso la II sezione civile del Tribunale di Napoli, alla quale, secondo
le disposizioni tabellari dell’epoca, venivano assegnate tutte le cause della
cd. area commerciale. Ho avuto, quindi, modo di trattare, tra le altre, cause
afferenti i seguenti settori di contenzioso: bancario, finanziario e di
intermediazione mobiliare.
Da febbraio 2018 ad oggi, presto
servizio, con funzioni di Consigliere, presso la Corte di Appello di Napoli,
ottava sezione civile, cui, in forza delle vigenti tabelle, è assegnata, tra le
altre, la cognizione in relazione alle controversie in materia di
responsabilità professionale, contratto d’opera professionale, appalti,
responsabilità extracontrattuale.
Con delibera del CSM del
24.7.2019 ho conseguito la IV valutazione di professionalità, con decorrenza
dal 19.11.2018.
Ho più volte ricoperto l’incarico
di Magistrato collaboratore del Consiglio Giudiziario per l’organizzazione del
tirocinio dei MOT e sono stato più volte Magistrato affidatario di MOT.
Sono tuttora Magistrato Formatore
di Tirocinanti.
Ho maturato la mia esperienza
professionale in Uffici giudiziari gravati da notevoli carichi di ruolo e
sovente afflitti da carenze di organico e, quindi, ben conosco, per averle
personalmente affrontate, le problematiche connesse alla gestione di ruoli
oberati e le difficoltà operative che ne conseguono.
Ho sempre ritenuto che, per poter
affrontare queste situazioni lavorative complesse, fosse indispensabile
un’organizzazione del lavoro molto accurata, uno studio preventivo dei
fascicoli, l’individuazione delle cause di pronta definizione, la predisposizione
di modelli di decisione, la cura e l’aggiornamento costante della propria banca
dati.
Compatibilmente con gli impegni
lavorativi, ho, nel corso degli anni, anche coltivato attività di studio e
approfondimento.
In particolare, sono stato
relatore a numerosi convegni ed incontri di studio, in materia di usura ed
anatocismo, CTU, mediazione, spese processuali, frazionamento del credito,
organizzati dall’Ordine dei Dottori Commercialisti di Napoli e dalla Formazione
Decentrata della Scuola Superiore della Magistratura.
Sono stato autore dei capitoli
“l’anatocismo” e “le garanzie personali atipiche” del volume “Coordinate
ermeneutiche di diritto civile”, a cura di Maurizio Santise, edito da
Giappicchelli, pubblicato nel 2014, ed oggetto di aggiornamenti nel 2016, nel
2017, nel 2021 (cfr. quanto all’edizione del 2021, capitolo V, “L’anatocismo”,
pagine 633/701).
Ho tenuto, su incarico della SSPL
dell’Università Suor Orsola Benincasa, in data 23 marzo del 2022, una lezione
sul seguente argomento: “la giurisprudenza della Cassazione in materia di
interessi usurari”.
Confidando in un tuo sostegno ti
saluto cordialmente.
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