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sabato 5 luglio 2008

Cento professori di diritto costituzionale sottoscrivono un appello contro le ultime leggi ad personam


Versione stampabile


Riportiamo l’appello in difesa della Costituzione, sottoscritto da cento professori ordinari di diritto costituzionale e discipline equivalenti, con riferimento al c.d. “lodo Alfano” e al decreto “blocca processi”.

Fra i firmatari dell’appello anche tre ex Presidenti della Corte Costituzionale.


_____________


I sottoscritti professori ordinari di diritto costituzionale e di discipline equivalenti, vivamente preoccupati per le recenti iniziative legislative intese:

1) a bloccare per un anno i procedimenti penali in corso per fatti commessi prima del 30 giugno 2002, con esclusione dei reati puniti con la pena della reclusione superiore a dieci anni;

2) a reintrodurre nel nostro ordinamento l’immunità temporanea per reati comuni commessi dal Presidente della Repubblica, dal Presidente del Consiglio dei Ministri e dai Presidenti di Camera e Senato anche prima dell’assunzione della carica, già prevista dall’art. 1 comma 2 della legge n. 140 del 2003, dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 24 del 2004,

premesso che l’art. 1, comma 2 della Costituzione, nell’affermare che “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, esclude che il popolo possa, col suo voto, rendere giudiziariamente immuni i titolari di cariche elettive e che questi, per il solo fatto di ricoprire cariche istituzionali, siano esentati dal doveroso rispetto della Carta costituzionale,

rilevano, con riferimento alla legge di conversione del decreto legge n. 92 del 2008, che gli artt. 2 bis e 2 ter introdotti con emendamento a tale decreto, sollevano insuperabili perplessità di legittimità costituzionale perché:

a) essendo del tutto estranei alla logica del cosiddetto decreto-sicurezza, difettano dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza richiesti dall’art. 77, comma 2 Cost. (Corte cost., sentenze n. 171 del 2007 e n. 128 del 2008);

b) violano il principio della ragionevole durata dei processi (art. 111, comma 1 Cost., art. 6 Convenzione europea dei diritti dell’uomo);

c) pregiudicano l’obbligatorietà dell’azione penale (art. 112 Cost.), in conseguenza della quale il legislatore non ha il potere di sospendere il corso dei processi, ma solo, e tutt’al più, di prevedere criteri - flessibili - cui gli uffici giudiziari debbano ispirarsi nella formazione dei ruoli d’udienza;

d) la data del 30 giugno 2002 non presenta alcuna giustificazione obiettiva e razionale;

e) non sussiste alcuna ragionevole giustificazione per una così generalizzata sospensione che, alla sua scadenza, produrrebbe ulteriori devastanti effetti di disfunzione della giustizia venendosi a sommare il carico dei processi sospesi a quello dei processi nel frattempo sopravvenuti; rilevano, con riferimento al cosiddetto lodo Alfano, che la sospensione temporanea ivi prevista, concernendo genericamente i reati comuni commessi dai titolari delle sopra indicate quattro alte cariche, viola, oltre alla ragionevole durata dei processi e all’obbligatorietà dell’azione penale, anche e soprattutto l’art. 3, comma 1 Cost., secondo il quale tutti i cittadini “sono eguali davanti alla legge”.

Osservano, a tal proposito, che le vigenti deroghe a tale principio in favore di titolari di cariche istituzionali, tutte previste da norme di rango costituzionale o fondate su precisi obblighi costituzionali, riguardano sempre ed esclusivamente atti o fatti compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni.

Per contro, nel cosiddetto lodo Alfano la titolarità della carica istituzionale viene assunta non già come fondamento e limite dell’immunità “funzionale”, bensì come mero pretesto per sospendere l’ordinario corso della giustizia con riferimento a reati “comuni”.

Per ciò che attiene all’analogo art. 1, comma 2 della legge n. 140 del 2003, i sottoscritti rilevano che, nel dichiararne l’incostituzionalità con la citata sentenza n. 24 del 2004, la Corte costituzionale si limitò a constatare che la previsione legislativa in questione difettava di tanti requisiti e condizioni (tra cui la doverosa indicazione del presupposto - e cioè dei reati a cui l’immunità andrebbe applicata - e l’altrettanto doveroso pari trattamento dei ministri e dei parlamentari nell’ipotesi dell’immunità, rispettivamente, del Premier e dei Presidenti delle due Camere), tali da renderla inevitabilmente contrastante con i principi dello Stato di diritto.

Ma ciò la Corte fece senza con ciò pregiudicare la questione di fondo, qui sottolineata, della necessità che qualsiasi forma di prerogativa comportante deroghe al principio di eguale sottoposizione di tutti alla giurisdizione penale debba essere introdotta necessariamente ed esclusivamente con una legge costituzionale.

Infine, date le inesatte notizie diffuse al riguardo, i sottoscritti ritengono opportuno ricordare che l’immunità temporanea per reati comuni è prevista solo nelle Costituzioni greca, portoghese, israeliana e francese con riferimento però al solo Presidente della Repubblica, mentre analoga immunità non è prevista per il Presidente del Consiglio e per i Ministri in alcun ordinamento di democrazia parlamentare analogo al nostro, tanto meno nell’ordinamento spagnolo più volte evocato, ma sempre inesattamente.


Alessandro Pace
Valerio Onida
Leopoldo Elia
Gustavo Zagrebelsky
Enzo Cheli
Gianni Ferrara
Alessandro Pizzorusso
Sergio Bartole
Michele Scudiero
Federico Sorrentino
Franco Bassanini
Franco Modugno
Lorenza Carlassare
Umberto Allegretti
Adele Anzon Demmig
Michela Manetti
Roberto Romboli
Stefano Sicardi
Lorenzo Chieffi
Giuseppe Morbidelli
Cesare Pinelli
Gaetano Azzariti
Mario Dogliani
Enzo Balboni
Alfonso Di Giovine
Mauro Volpi
Stefano Maria Cicconetti
Antonio Ruggeri
Augusto Cerri
Francesco Bilancia
Antonio D’Andrea
Andrea Giorgis
Marco Ruotolo
Andrea Pugiotto
Giuditta Brunelli
Pasquale Costanzo
Alessandro Torre
Silvio Gambino
Marina Calamo Specchia
Ernesto Bettinelli
Gladio Gemma
Roberto Pinardi
Giovanni Di Cosimo
Maria Cristina Grisolia
Antonino Spadaro
Gianmario Demuro
Enrico Grosso
Anna Marzanati
Paolo Carrozza
Giovanni Cocco
Massimo Carli
Renato Balduzzi
Paolo Carnevale
Elisabetta Palici di Suni
Maurizio Pedrazza Gorlero
Guerino D’Ignazio
Vittorio Angiolini
Roberto Toniatti
Alfonso Celotto
Antonio Zorzi Giustiniani
Roberto Borrello
Tania Groppi
Marcello Cecchetti
Antonio Saitta
Marco Olivetti
Carmela Salazar
Elena Malfatti
Ferdinando Pinto
Massimo Siclari
Francesco Rigano
Francesco Rimoli
Mario Fiorillo
Aldo Bardusco
Eduardo Gianfrancesco
Maria Agostina Cabiddu
Gian Candido De Martin
Nicoletta Marzona
Carlo Colapietro
Vincenzo Atripaldi
Margherita Raveraira
Massimo Villone
Riccardo Guastini
Emanuele Rossi
Sergio Lariccia
Angela Musumeci
Giuseppe Volpe
Omar Chessa
Barbara Pezzini
Pietro Ciarlo
Sandro Staiano
Jörg Luther
Agatino Cariola
Nicola Occhiocupo
Carlo Casanato
Maria Paola Viviani Schlein
Carmine Pepe
Filippo Donati
Stefano Merlini
Paolo Caretti
Giovanni Tarli Barbieri
Vincenzo Cocozza
Annamaria Poggi.


86 commenti:

  1. FINALMENTE!
    Difronte alla disinformazione si è detto chiaro e tondo che tali iniziative legislative "sollevano INSUPERABILI perplessità di legittimità costituzionale..."
    Ottima la chiosa finale: anche questa una risposta a quanti vanno divulgando sciocchezze sul fatto che anche altri ordinamenti prevedono simili immunità!
    Adesso voglio vedere quante televisioni (pubblica e private)avranno l'onestà intellettuale, non dico di leggere, ma di riportare tale notizia.

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  2. condivido pienamente questo appello. ennesima pessima figura di ****

    ---- Questo commento viene pubblicato solo parzialmente, perchè la parte mancante contiene espressioni offensive nei confronti di terzi. La Redazione -----

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  3. cara redazione, definire pessimo un governo non è una offesa, è una opinione! la censura è decisamente esagerata in questo caso. se voglio offendere uso ben altre parole...
    saluti perplessi

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  4. Caro Anonimo delle 11.24,

    La invitiamo a considerare le seguenti cose:

    1) Scopo di questo blog non è "fare politica", ma discutere dei temi della giustizia. Se consentiamo a Lei di definire pessimo il governo, dovremo consentire ad altri di definirlo ottimo. E in due giorni questo blog si trasformerà nell'ennesimo ring dove gli italiani fanno l'unica cosa che sembrano saper fare: azzuffarsi secondo l'ottuso schema "destra/sinistra".

    2) Lei scrive che "definire pessino un governo non è offesa". Certo, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma vorrà convenire con noi che, se noi dicessimo che Lei è una "pessima" persona, la cosa Le dispiacerebbe. Tanto più se Lei si dispiace anche solo perchè a casa nostra cerchiamo di fare rispettare le regole che abbiamo dato a questo blog: argomentare, discutere, non offendere.

    3) Lei, che ha anche il coraggio di dirsi "perplesso", non trova, purtroppo, il coraggio di firmare le cose che scrive, così che la situazione paradossale che si crea è che noi Le offriamo uno spazio di discussione, dicendo (c'è un post apposito su questo) che l'unica regola di moderazione è che si devono evitare le offese e i reati; Lei se ne infischia delle nostre regole; noi rispondiamo davanti alla giustizia - civile, penale e disciplinare - delle cose che Lei scrive sulla base di Sue opinabili concezioni del che cosa è "offesa".

    4) Tenere in piedi questo blog costa molto sacrificio.
    La quasi totalità dei lettori lo capisce e ci aiuta.
    E' troppo chiedere anche a Lei di avere rispetto delle nostre umili regole e non pretendere di dettare legge in casa d'altri?

    5) Infine, Lei parla di "censura", mostrando di non conoscere il significato di questa parola.
    Se noi non pubblicassimo dei commenti, non li staremmo "censurando", perchè "censurare" è impedire a qualcuno di dire ciò che ha diritto di dire.
    Vorrà convenire con noi che, invece, ognuno nei suoi siti pubblica ciò che vuole.
    Se Lei invia una lettera al Corriere della Sera e quelli non la pubblicano, non l'hanno "censurata". Semplicemente non l'hanno pubblicata.

    6) Noi siamo molto disponibili e pubblichiamo tutto, tranne scritti che intergrino reati, scritti offensivi, spam e interventi di taglio politico di parte. Come Lei avrà sicuramente intuito, questo è un blog promosso da magistrati e si sarà anche accorto che una delle accuse che più spesso (secondo noi pretestuosamente) si muovono ai magistrati è di "fare politica".
    Secondo Lei è così assurdo che noi non si gradisca che venga una persona come Lei, che preferisce restare bellamente anonimo, a fare politica nel nostro sito?

    Un caro saluto.

    La Redazione

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  5. Finalmente.
    Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

    Alessandra

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  6. In difesa della Costituzione

    Raccolta firme:

    http://www.repubblica.it/speciale/2008/appelli/costituzionalisti/index.html

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  7. X la redazione...

    Riguarda al caso dell'anonimo...

    Quoto in gran parte le motivazioni che hanno spinto alla censura di parte del commento dell'anonimo...

    Non conoscendo ciò che egli ha scritto, e conoscendo bene il comportamento della redazione a tutela degli utenti e dello stesso blog che potrebbero rispondere di fronte alla legge dei reati che si potrebbero commettere scrivendo cose inappropriate...

    Quindi vi ringrazio per questo vostro arduo e faticoso compito...

    Però vorrei solo porre in riflessione il caso del termine "pessimo" addebbitato dall'anonimo al governo...

    Si è adottato l'aggettivo "pessimo"... vuol dire che l'autore non condivide ciò che tale governo sta facendo e l'ha giustificato quotando l'articolo pubblicato.

    Quindi è un giudizio che l'autore da a tale governo preso atto dell'articolo pubblicato che contesta l'operato di tale governo. Quindi ritengo che in casi del genere, quando si pronunciano delle valutazioni politiche dei comportamenti dei politici e dei governi ci possa essere un minimo di tolleranza...

    Questo ovviamente vale anche nel caso in cui l'aggettivo sia stato diverso e di significato opposto, esempio "ottimo"...

    In tal caso avrebbe dovuto giustificare tale aggettivo poichè va in direzione opposta al senso oppositivo dell'articolo stesso.

    Invito quindi solo ad essere leggermente più elastici, sempre ammesso che io non mi trovi in errore con questo mio ragionamento e che tale aggettivo possa essere inteso come offensivo e perseguibile come reato. (cosa che non credo possibile visto che si tratta di opinioni politiche del tutto legittime).

    Sia chiaro, e penso che oramai mi conosciate abbastanza bene, che non voglio fare alcuna polemica... ma semplicemente invitarvi a prendere in considerazione le mie parole... questo per permettere un margine di discussione un pò più ampio... sempre senza tralasciare il vostro ottimo metodo di controllo su ciò che deve essere postato.

    Un caro saluto.

    Salvatore D'Urso.

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  8. non voglio fare polemiche e non voglio fare politica. ho solo detto la mia opinione su un governo che sta facendo molto male, e infatti sono d'accordo con i professori. e non mi aspettavo la parziale censura del post, tutto qui. vorrà dire che andrò a postare certe cose su altri blog meno severi. ma secondo me non ho offeso nessuno. se fosse un buon governo ne parlerei bene, ma purtroppo...
    cordiali saluti

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  9. finiamola per cortesia con l'accanimento nei confronti del Governo che non ha eguali al mondo. la demagogia fatela altrove.
    Berlusconi sta lavorando sodo per la popolazione e non per se stesso e questo è un dato di fatto.
    altro dato di fatto: i processi verranno sospesi per un anno per consentire di occuparsi dei reati più gravi. ma come mai i giudici come voi non le sanno queste cose?
    l'unico accanimento che vedo è quello di alcuni magistrati nei confronti di Berlusconi.

    E' ora di rimediare ad anni ed anni di pattume di sinistra che in qualche modo ha governato male l'Italia.

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  10. Ineceppibile, formalmente, il richiamo della Redazione. Ma come concilia questo richiamo con l'immagine di Hitler (Chaplin ne: Il grande dittatore), evidentemente riferita al capo del governo in carica?

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  11. In attesa di leggere più approfonditamente l'articolo che mi precede e con la speranza di non essere fuori luogo, spero che in nome della Legge e contro le leggi canaglia, tutti possano partecipare a Roma il giorno 8 alla manifestazione promossa da Micromega e che sarà ripetuta anche in moltissime altre città italiane come Brescia, Torino, Bari per poter diffondere come una unica voce lo sdegno di quel popolo italiano arroventato da tali provvedimenti incostituzionali che non sarebbero ammissibili in nessun altro paese del mondo. Con l'incredulità di avere un presidente della repubblica che rischia di essere sbugiardato, nel ruolo di garante dei cittadini, dalla corte costituzionale qualora firmasse certe leggi, cosi come accadde a ciampi nel 2003 per il primo lodo schifani, spero che certe "insurrezioni popolari" diventino una prassi non per mero protagonismo ma per l'assoluta necessità di non abbassare mai la testa davanti a chi vuole trattare lo Stato come un patrimonio privato. Forza gente!!

    Un caro saluto alla Redazione e agli amici del Blog

    Indiano

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  12. Bravi professori!
    Buon risveglio: non è mai troppo tardi! Ma se aspettavate ancora un pò, questo appello sicuramente lo avreste inviato dal carcere!
    b

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  13. e siccome in questi mesi ho inviato molti commenti dello stesso tipo pubblicati senza alcuna censura, per fortuna, oggi ho avuto una brutta sorpresa, ovviamente. tutto qui.
    saluti

    RispondiElimina
  14. Ogni giorno mi alzo,prendo coscienza di essere in italia e mi siedo sul letto.Rimuggino due o tre minuti e compiuto il check delle funzioni vitali faccio un salutare ma faticoso (faticosissimo) esercizio d'indignazione.Mi collego su internet e visito un noto quotidiano ma non per informarmi,per leggere i commenti agli articoli.
    Prima mi serviva come memento a non scordare chi sono,da dove vengo e cosa devo fare,un catalizzatore naturale di energia.

    Poi un giorno non ha funzionato.

    Da allora ho provato a ritornarci più volte ma non riesco più ad andare oltre la prima pagina (di commenti) perchè l'indignometro si sfascia,l'indignazione diventa rabbia e rischio di mandare in fumo tutta la giornata.
    Altre volte,le poche che riesco a reggere,continuo fino in fondo e alla fine vengo assalito da un senso di angoscia e di sgomento profondi.Una sensazione che mi porto addosso per tutto il resto del giorno.

    Leggo in questo blog commenti fiduciosi,pieni di speranza,commenti che trasudano passione civile e ne invidio gli Autori perchè io penso di averla esaurita.

    A tutti voi chiedo scusa dal profondo del cuore.

    Io getto la spugna,l'ho già fatto.Non riesco a trovare le forze per illudermi che possa cambiare.Non cambierà.Nulla.

    Pierluigi

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  15. e ribadisco che un governo che va contro la costituzione è proprio pessimo! mi pare ovvio, altro che offesa.
    ma se qui non si può dire ne prendo atto, lo dirò altrove, per fortuna ci sono tanti altri blog... :-)
    benissimo l'appello dei professori, malissimo questo governo!
    saluti

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  16. ripreso da Rai News 24 : http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsID=83498

    Napolitano: occorre una forte mobilitazione per una cultura della legalità

    "Gli intrecci sempre più complessi fra mafia, economia e finanza - rileva Napolitano - richiedono un'azione di contrasto ininterrotta e efficace che, alle iniziative condotte sul piano giudiziario, affianchi interventi diffusi su tutto il territorio in grado di creare, specie nelle aree di maggiore disagio, opportunità di lavoro e di progresso sociale."

    ---

    Un commento è d'obbligo : Presidente Napolitano.. parlando di "intrecci fra mafia, economia e finanza", Lei dimentica volutamente il collante che tiene uniti tutti quegli intrecci : LA POLITICA..

    F.Frosini

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  17. bene, iniziamo a muoverci nel senso giusto... c'e' pure il mio prof. di costituzionale :-)

    RispondiElimina
  18. Adriano Sansa
    L'ex sindaco di Genova, oggi consigliere della Corte d'Appello del capoluogo ligure, era finito sott'inchiesta disciplinare proprio su richiesta del ministro Castelli per le accuse rivolte al governo in un'intervista: "Questo squallido, pessimo governo sta distruggendo la struttura stessa del Paese, la sua immagine, il suo futuro -aveva detto tra l'altro Sansa- Adesso tiriamo via questa brutta gente. E' un impegno che ho preso". Espressioni che il 'tribunale' del Csm aveva giudicato "dure e pungenti", sostenendo però che rientrano nell'"esercizio legittimo del diritto di critica politica". (segue) (Arc/Zn/Adnkronos)
    04-NOV-04 17:15

    BRAVO SANSA E BRAVO CSM! :-)

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  19. Palamara su skytg24

    http://www.skylife.it/html/skylife/tg24/politica.html?idvideo=74823&refidTitle=96682title

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  20. Per Salvatore D'Urso. (commento delle 12.24)

    Salvatore, Lei ha scritto:
    "... questo per permettere un margine di discussione un pò più ampio... sempre senza tralasciare il vostro ottimo metodo di controllo su ciò che deve essere postato".

    A noi pare che il margine di discussione che offriamo sia ampissimo.

    Ci pare che, come temevamo, le persone non riescono ad avere la cortesia di autoregolarsi e, così, se non fai qualcosa, tutto si riduce, come sempre, a sbraitare insulti senza costrutto, soddisfacendo così il proprio inutile bisogno di schierarsi e basta.

    Internet è pieno zeppo di siti dove ci si può sfogare senza limiti. Non occorre che anche il nostro blog contribuisca a questa cosa.

    Di Lei Salvatore abbiamo pubblicato decine di commenti di ogni tipo.

    L'abbiamo pregata di evitare di "fare politica". A volte ha la cortesia di mettersi nei nostri panni. Altre volte reputa che "fare politica" sia indispensabile e la fa.

    Siamo stati qua. Rimessi al Suo buon cuore e alla Sua cortesia.

    Magari un giorno capiterà che tutti i nostri lettori capiscano che non c'è niente di male a fare politica ma che noi vorremmo che non la facessero qui.

    Nel frattempo, siamo continuamente logorati dalla fatica di scegliere se pubblicare il commento e tradire il senso e la logica del nostro blog o non pubblicarlo e sentire lo strepito di lettori che, invece di apprezzare lo sforzo che stiamo facendo, pretendono di fare ciò che li fa stare meglio indipendentemente dal risultato.

    In ogni caso, adesso introdurremo una precisazione nel post sulle regole del blog, spiegando che non pubblicheremo commenti che sono solo polemica politica.

    Chi non troverà pubblicato un suo commento lo andrà a pubblicare altrove. Noi non perderemo altri pomeriggi a spiegare questa cosa.

    Chi vorrà fare la fatica di capirla da solo continuerà a frequentare questo blog. Chi no, andrà altrove.

    E' il bello della libertà.

    Per Anonimo delle 12.25

    Lei ha scritto:
    "... vorrà dire che andrò a postare certe cose su altri blog meno severi ..."

    Corra. Non la tratteniamo.


    Per Anonimo delle 13.23

    Lei ha scritto:
    "Ineceppibile, formalmente, il richiamo della Redazione. Ma come concilia questo richiamo con l'immagine di Hitler (Chaplin ne: Il grande dittatore), evidentemente riferita al capo del governo in carica?"

    Siamo certi che anche Lei, se si fosse sforzato di riflettere prima di scrivere, avrebbe trovato da solo la risposta alla domanda.

    Chi riflette prima di parlare e chi studia ancora di più riesce a distinguere tra critica e insulto.

    Criticare è del tutto legittimo.

    Insultare no. Ed è pure intutilmente dannoso.

    Lei paragona un articolo del blog corredato dal manifesto di un noto film di Chaplin a un commento.

    Nell'articolo si svolgevano delle critiche argomentate e le si sottolineava con il richiamo a un'opera d'arte (il film di Chaplin), appunto.

    Nel Commento controverso non si offriva alcun argomento.

    L'autore del commento con esso li limitava a sfogare la sua rabbia.

    La prima cosa si chiama critica.

    La seconda isteria.

    La prima è elegante, la seconda volgare.

    La mente è come il corpo.

    Se la alleni, ne scopri usi raffinati, altrimenti resti a quelli rozzi.

    Chi è fisicamente allenato e coltivato, pratica lo sport con eleganza e, se si deve confrontare, magari usa il Judo.

    Chi è rozzo, ti dà un calcio sotto lo stomaco e buona notte.

    Chi è molto allenato con la mente produce filosofia, arte e simili.

    Chi è molto meno allenato - noi per esempio - produce ragionamenti.

    Chi non è allenato per niente, spara quattro parolacce e buona notte.

    Siamo sicuri, Anonimo delle 13.23 che anche Lei è in grado da solo e senza il nostro aiuto di distinguere una critica - anche dura - fatta di argomenti o addirittura costituente un opera d'arte ("Il grande dittatore"), dalla pronuncia secca e non argomentata di un insulto.

    Al di là delle chiacchiere petulanti di chi antepone il proprio bisogno di trovare un posto dove sfogare la sua incontinenza verbale, siamo certi che anche Lei si renderebbe conto della necessità di accettare una critica ai Suoi comportamenti illustrata con argomenti e della inaccettabilità di subire una persona che La incontra e senza precisare alcunché Le dice: "Lei è una pessima persona".

    Vede, Anonimo delle 13.23, quando non si riflette abbastanza, accade che le parole vengano fuori così, senza senso. E così Anonimo delle 13.50 trova il coraggio di scrivere: "siccome in questi mesi ho inviato molti commenti dello stesso tipo pubblicati senza alcuna censura, per fortuna, oggi ho avuto una brutta sorpresa, ovviamente. tutto qui".

    Dunque, per un verso, invece di offrire argomenti logici a sostegno delle sue tesi, ricorre all'argomento illogico "L'ho fatto altre volte, pensavo che questo mi desse il diritto di farlo per sempre".

    E, per altro verso, qualifica "brutta sorpresa" il non avere trovato pubblicata l'affermazione "Questo è un pessimo governo".

    Ma se nella vita di questo anonimo le brutte soprese sono queste, allora quando fosse colto da una malattia o venisse licenziato o patisse un qualche serio accidente, che espressioni userebbe?

    Quando il proprio narcisismo è l'unico valore di riferimento accadono queste cose.

    Stiamo facendo questo blog per una ragione ideale.

    Rovinarlo per le vanità ottuse di questo e di quello ci pare davvero una cosa non buona.

    Offriamo ai lettori questo spazio perchè provino a costruire con noi. Non perchè sfoghino le loro isterie.

    Per Anonimo delle 17.15

    Lei scrive che il collega Sansa è stato processato e assolto.

    Noi vorremmo evitare di essere processati.

    Essere assolti è bello, ma non essere processati è meglio.

    Aggiungiamo che forse anche una persona come Lei, se imparasse a riflettere, potrebbe comprendere anche da solo e senza il nostro aiuto quanto sia facile a uno come Lei sparare coraggiose sentenze, nel buio vile dell'anonimato.

    E' davvero surreale che Lei non trovi il coraggio di assumere la responsabilità di un banale commento e pretenda da noi quella di esporci a un processo disciplinare.

    E' decisamente vero che gli italiani sanno solo dire cosa dovrebbero fare GLI ALTRI.

    Concludendo, ribadiamo quanto già detto sopra. Da oggi non pubblicheremo più commenti contrari alle regole fin qui esposte e non perderemo tempo a spiegarne le ragioni.

    Gli anonimi con l'ipertrofia dell'io dovranno fare da soli la fatica di capire.

    La Redazione

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  21. Proviamo a ragionarci su?
    Sono cento costituzionalisti: sono tutti i costituzionalisti italiani?
    In francia Sarkozy, che gode di paragonabile immunità (se ne è concretamente avvalso in passato Chirac), è, sì, il Presidente della Repubblica, ma è anche il capo del Governo e quidi l'aver indicato proprio la Francia come esempio dissonante risulta alquanto discutibile.
    Ancora, ipotizzare che anche altri soggetti dovrebbero godere dello "scudo" non implica che la misura non possa essere introdotta ma soltanto che la sua operatività dovrebbe essere estesa.
    Un dubbio, infine: dov'erano questi cento costituzionalisti quando il Ministro della Giustizia del precedente Governo razzolava negli uffici del PM che lo stava indagando? Perché solo su questo blog si è avvertito il pericolo per il principio della separazione dei poteri?
    Nicola Saracino

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  22. X la redazione...

    capisco e concordo...

    comunque riguardo al margine di discussione, lo so che è amplissimo... ma in quel momento mi riferivo al trattamento di questioni politiche...

    come dicevo... capisco ora perfettamente il fatto che qui parlare in termini strettamente politici o di politica... non sia il posto adatto... questo perchè le intenzioni del blog sono di natura completamente diversa... con lo scopo più che altro di parlare tecnicamente delle questioni in evidenza anzichè sfociare in polemiche politiche...

    Ammetto che in passato e in più occasioni ho trapassato questa linea... e capisco ora di aver sbagliato... anche se lo scopo dei miei interventi non erano a fini propagandistici o di altro... ma come si è ben potuto capire di tut'altra natura... che in un certo senso si avvicinano un pò alla linea del tecnicismo...

    Per questo vi do ragione... e chiedo scusa per la stupidità del mio precedente intervento... fatto sempre in buona fede e con intenzioni buone... e sempre riferito alla discussione del termine dall'anonimo utilizzato.
    In effetti è giusto che questo blog rimanga fuori completamente da qualsiasi interpretazione politica che si voglia dare sia allo stesso blog che agli articoli pubblicati...

    P.S.: Per un magistrato è più semplice seguire questa logica... gli altri ci si devono abituare... anche perchè in alcune questioni sia facile varcare tale soglia soprattutto in questo periodo... e per evitare che altri nuovi utenti possano scrivere post di natura puramente politica sarebbe meglio specificare tale regola del blog nella home page.

    RispondiElimina
  23. Per Salvatore D'Urso (commento delle 19.09).

    Carissimo Salvatore,

    non occorre che Lei si scusi.

    Come Lei sa, noi Le siamo sinceramente grati per la Sua presenza fra noi, che è un valore prezioso.

    Consideriamo i Suoi interventi una vera ricchezza per il nostro blog e, come abbiamo scritto altre volte, consideriamo la partecipazione dei lettori la cosa più viva e più interessante di questo blog. Ciò che lo rende un luogo vivo, di reciproco arricchimento.

    Siamo stati sinceri e diretti nellìintervento precedente solo perchè la questione che abbiamo affrontato è di vitale importanza per il blog.

    Il rispetto delle regole è presupposto indispensabile per la sopravvivenza di questo blog.

    Siamo sicuri che i Lettori - ai quali noi siamo grati per l'attenzione e la pazienza - vorranno aiutarci a tenere in ordine questo luogo, evitando inutili polemiche che lo danneggerebbero.

    Così come siamo sicuri che anche i Lettori, come noi, anteporranno alla vanità personale l'interesse della buona causa, che nel caso di specie è la realizzazione di un luogo di confronto aperto, ma rispettoso.

    Grazie di cuore a Lei Salvatore e a tutti.

    Un saluto affettuoso.

    La Redazione

    P.S. - Abbiamo modificato il testo che sta sopra la finestrella dove si scrivono i commenti. Chi si accinge a scrivere un commento potrà conoscere così le regole di pubblicazione dei commenti medesimi. Abbiamo precisato che chi non trovasse pubblicato un suo commento e ne volesse spiegate le ragioni, potrà ottenerlo inviando una mail alla Redazione.

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  24. dal Corriere : http://www.corriere.it/politica/08_luglio_05/stato_agitazione_giudici_d1762a3e-4abc-11dd-9da4-00144f02aabc.shtml

    L'associazione nazionale dei magistrati decide lo stato di agitazione
    Scatta la protesta dei giudici
    Nel mirino la sospensione dei processi, le disposizioni sulle intercettazioni e il taglio di risorse e stipendi

    (Ansa)
    (Ansa)
    ROMA - I magistrati italiani, da sabato sera, hanno deciso di entrare in stato di agitazione e si riservano l'adozione di altre misure per protestare contro gli interventi del Governo nel settore della giustizia. Tra queste la sospensione dei processi, le disposizioni sulle intercettazioni, il taglio delle risorse al settore giustizia e il taglio degli stipendi introdotto dall'art.69 del dl 112 (cosiddetto decreto manovra). L'Anm ha, inoltre, convocato in seduta permanente il comitato direttivo centrale.

    I MOTIVI DELLA PROTESTA - L'Anm critica, tra l'altro, la «drastica» riduzione delle risorse destinate alla giustizia con il taglio del 40% degli stanziamenti e il blocco delle assunzioni del personale amministrativo«. Per quanto riguarda il taglio delle retribuzioni introdotto dall'Art. 69 del decreto manovra si segnala come ciò costituisca «l'ulteriore svilimento della funzione giudiziaria». In proposito si rileva come «la dichiarazione di esponenti dell'esecutivo di voler circoscrivere le conseguenze negative della norma, non fa venire meno la preoccupazione per l'ennesimo intervento di riduzione degli stipendi dei magistrati e la necessità di denuncia della complessiva situazione estremamente penalizzante per l'efficacia della giurisdizione e per la dignità del lavoro dei magistrati». Per questo l'Anm chiede che sia cancellata tale disposizione «e che sia prima di tutto ripristinato il normale trattamento economico dei magistrati». Infine l'Anm spiega che «la gravissima situazione di disfunzione degli uffici giudiziari e di disagio dei magistrati che vi lavorano impone un incisivo impegno di denuncia e di protesta: a questo scopo l'Anm delibera di adottare iniziative dirette a rappresentare all'opinione pubblica la grave situazione in cui versa la giurisdizione e a ribadire le proposte capaci di dare risposte ai bisogni di giustizia».

    Che l'ANM si sia un tantino svegliata dal.. "torpore".. e si sia ritrovata con la faccia davanti allo specchio..??

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  25. X Anonimo delle 13.22

    "finiamola per cortesia con l'accanimento nei confronti del Governo che non ha eguali al mondo."

    A parte il fatto che mi sono appena ripresa dal contraccolpo, però in effetti sì, si può senza dubbio parlare di un "Governo che non ha eguali al mondo".


    "Berlusconi sta lavorando sodo per la popolazione e non per se stesso e questo è un dato di fatto."

    Ecco, da questa frase invece non riesco a riprendermi nemmeno con i sali...


    "ma come mai i giudici come voi non le sanno queste cose?"

    Già, Redazione, come mai certe cose non le sapete???
    Eh, sò tanto semplici...


    "l'unico accanimento che vedo è quello di alcuni magistrati nei confronti di Berlusconi."

    8DDDDDDDD

    SOB! (ma dove vogliamo andare noi? In Europa? Ma nemmeno a Ladispoli arriviamo noi, altro che Europa...)

    RispondiElimina
  26. e per me criticare chi governa male è un diritto sacrosanto. prima criticavo il governo prodi, ora critico il governo berlusconi, ovviamente.

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  27. ribadisco che ho solo detto la mia opinione, come ho fatto molte altre volte, senza scatenare polemiche. prendo atto che qui non si può e lo farò altrove. non sono affatto narciso vanesio o ipertrofico, dico solo liberamente ciò che penso, ma una cosa del genere davvero non mi era mai successa e spero proprio che sia l'ultima volta!
    saluti

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  28. PER ANONIMO DELLE 22.07:
    Stavo per andare a dormire quando ho visto il tuo post; sono veramente desolato: la perdita di un anonimo è sempre la perdita di un'ottima risorsa informativa. E così, neanche questa notte riuscirò a riposare!!!
    b

    RispondiElimina
  29. per b: in realtà quel post è delle 19.40 ma riporta le 22.07, non so perchè. cmq era in risposta alla redazione, visto che qui non posso postare certe cose. buonanotte.

    RispondiElimina
  30. Condivido la reazione di Uguale per Tutti, chi legge questo blog e' interessato ai problemi della giustizia (e' ancora con la g minuscola!)e cerca di capire ed informarsi da persone preparate.
    Tutte le sere leggo i post ed i commenti, ma non sono piu' riuscita (fino a questa sera) a scrivere un commento! E' un mio momento difficile ma ammiro e rispetto moltissimo tutti i Magistrati di questo blog e non potevo non dare la mia solidarieta'. Sono molto contenta per l'appello, finalmente!
    Una comune cittadina
    Maria L.- Roma

    RispondiElimina
  31. Con tutta sincerità devo dire che sono totalmente d'accordo con la posizione di rigore che la redazione ha assunto, ben chiarita e argomentata. Se non altro, per quanto mi riguarda, sono certo (l'ho verificato) che mi garantisce dal non vedermi costretto (per sensibilità), come è successo in qualche forum (da 300 post, senza limiti, al giorno di media o blog di 100-200 post al giorno con limite di circa 20 righe), a fare il "buttafuori"...scavalcando a "sx" (si fa per dire) la redazione sonnecchiosa o che inseriva il "pilota automatico"; ho ricevuto gratifiche ma anche minacce pesanti...e per aver messo la mail mi trovo nella posta uno che, essendo stato del tutto estromesso, ha usato aggettivi da querela; addirittura..."...puoi dire a quella t***a della M****a (della redazione...che io ho visto solo in foto)...se vengo a Torino agirò a modo mio". In questo caso si trattava, più che altro, di un equivoco. Altri da denuncia...per vere e proprie intimidazioni e minacce verso le giornaliste/blogger, e non solo, da parte di soggetti incontenibili di estrema destra (con espressioni razziste/xenofobe,...); ma anche da sx...seppur più contenuti nel linguaggio. Buona notte. Mauro C.

    RispondiElimina
  32. X Mauro C.

    a che siti/blog/forum frequenti? =:-O

    RispondiElimina
  33. X Luciana. Il più rilavante, anche per la mole, de LA STAMPA, è il forum "Politica Italiana"; per farsi un'idea: il giorno dopo il risultato elettorale vi erano circa mille interventi, la media è di circa 2-300: direi umanamente ingestibile. Sul Forum "Sicurezza e criminalità" sono passati decine post di contenuti omo-xenofobi/razzisti, seppur con lamentele da parte di alcuni (soliti e noti)che imprecavano per essere stati censurati e che con un calcolo (direi a ragione) di logica relativistica si sentivano discriminati dalla/e redazione/i, accusate, sempre di faziosità, di essere di sx! Ecco perché ritengo valido un atteggiamento severo, di rigore, e perché no anche - quando è il caso - un po' "crudele"; con questi 3 aggettivi la Scuola cinese sforna laureati valenti...con cui dovranno confrontarsi e competere i nostri usciti da una scuola lassiva, se non lasciva. Giudici e avvocati non hanno di che temere...ingegneri (in informatica...)e architetti, sì. Ma forse anche per qualche avvocato che operi in casa del Putin di "ghiaccio", che ha sciolto gli ordini, e gli avv.li ha declassati a "testimoni a conoscenza dei fatti". Per ridurre i tempi, già brevi nel civile (300 giorni a me 6.500, per il solo 1° grado), la regia passa ai giudici...gli avvocati dilatavono i tempi: alla faccia dell'"amico" (ma quanti...e bipartisan...per par condicio?)"liberista" che mima la raffica di mitra...alla libertà di parola!Si è detto che la luce del sole sterilizza, Emanuele Severino dice: "La verità, essenza che si mantiene nella luce"; filosofia: "cura di ciò che è luminoso". E di luce parla Mark Twain: "Ci sono due forze che possono portare la luce in tutti gli angoli della terra: il sole nei cieli e l'Associated Press qua giù". Ho sforato?

    RispondiElimina
  34. Ormai anche in molti siti anche generalisti, veri e propri "portali", si usa consentire uno spazio per i commenti, ed in genere non c'è filtro.
    Bene, in questi casi per qualsiasi argomento, anche apparentemente "innocuo" (chessò, la foggia dei pantaloncini della nazionale e simili), si scatena una gara di contumelie tra sedicenti "puristi" di destra e sinistra, nord e sud.
    E qualsiasi dialogo va a farsi friggere.
    Mi piacerebbe molto che questo blog restasse uno dei posti nei quali nella nostra nazione sia possibile parlare argomentando, possibilmente nell'interesse di tutti, e non semplicememnte insultandosi da una parte all'altra.
    Il tutto mentre tante cose, giustizia compresa, non se la passano bene, e sarebbe il caso di remare tutti insieme per migliorarle.
    Approvo quindi pienamente l'operato della redazione.

    RispondiElimina
  35. Caro Pierluigi,

    il tuo commento mi ha colpito molto, credo che tanti di noi leggendolo possono capire di non essere i soli a vivere il disagio profondo che tu descrivi. Se mi permetti però di darti un consiglio, ti direi di non lasciarti trasportare da questo quotidiano esercizio masochistico.
    La rabbia è un’emozione che, come altre, può avere una doppia valenza: o ti carica d’energia o ti distrugge, dipende dalla trasformazione che ne sappiamo fare. E’ un esercizio continuo e faticoso quello di positivizzare emozioni così potenti, un esercizio imprescindibile per persone che vogliono vivere con coscienza e partecipazione nelle trincee della vita, piuttosto che lasciarsi vivere a “bagnomaria” nella frustrazione. I commenti fiduciosi che dici di leggere in questo blog sono quelli di gente che, come te, ha rotto da tempo il proprio indignomentro e forse in questo spazio di confronto cerca nuovi parametri con cui valutare le possibilità di cambiamento.
    Forse azzardo, ma tutto questo mi sembra molto sperimentale e di conseguenza molto stimolante.
    Non gettare la spugna, resta qui, abbiamo bisogno anche del tuo contributo, anche del tuo sforzo, anche della tua fatica.
    Non cambierà nulla?
    E’ possibile, ma forse cambieremo noi e se cambieremo in meglio, in questo deserto comunicativo, mi sembra già un risultato apprezzabile.
    Il mondo siamo noi, milioni e milioni di piccole gocce distinte che formano un mare,
    non un mar-asma!

    Scusate la dissertazione, capisco che è molto poco giuridica, ma siamo pur sempre persone e abbiamo bisogno di comprenderci e sostenerci in primis sotto il profilo umano.
    La lotta è dura e noi siamo forti e fragili al tempo stesso, per questo la solidarietà è fondamentale!

    RispondiElimina
  36. ...e a proposito di giustizia uguale per tutti, se non l'avete ancora letto, date un'occhiata a questo

    http://www.articolo21.info/notizia.php?id=7036

    ...c'è chi viene premiato per aver lasciato usare una struttura pubblica a fini personali svilendola più di quanto non lo fosse già, e chi viene punito per aver criticato duramente, ma con costrutto e a fini di denuncia la stessa struttura, con l'intento di risvegliare un qualche senso morale nei suoi amministratori.

    Eh bè, certa giustizia sembra essere cieca come l'amore...
    sarà perchè ci vuole troppo bene?!
    Mah!

    RispondiElimina
  37. So che sono fuori argomento ma avete sentito della sospensione del 41 bis per alcuni nomi eccellenti??

    RispondiElimina
  38. Una Grande Cinzia per un Grande Pierluigi. Dopo tutto, per dirla alla Benigni, "la Vita è Bella!!!"
    b

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  39. X Mauro C.

    Per esperienza personale, posso consigliare a chiunque non voglia ridursi a vivere con il coltello tra i denti e il Maalox in tasca (virtualmente parlando), di frequentare esclusivamente siti, blog o forum dove la politica resta fuori o ci passa solo di striscio.
    Gli italiani non riescono ad ammettere che tra destra e sinistra ormai le differenze le devi cercare col microscopio a scansione elettronica e continuano ad azzuffarsi su cose stupide (e in modo doppiamente stupido si azzuffano "per loro", per gente che li considera più o meno allo stesso livello dei tafani!), riconducendole sempre alle presunte colpe/meriti della destra o della sinistra.

    Ecco perchè mi piace questo sito, perchè non essendo un'esperta in materia, qui trovo spiegate in un idioma comprensibile cose che altrimenti rimarrebbero per me misteriose.

    Spesso rimangono misteriose anche dopo che me le hanno spiegate (vedi la storia del 41bis) perchè la mia idea di giustizia poco si adatta al nostro ordinamento (sono fumina e forcaiola, o per dirla con i più acculturati modaioli, sono giustizialista), però almeno ne capisco i passaggi salienti.

    RispondiElimina
  40. Scusate se l’articolo è lunghetto, spero rientri nel Topic del discorso.
    In ogni caso siccome l'argomento mi coinvolge molto (per indole e per amore verso le persone che hanno dato la vita per noi, non per conoscenza diretta) trovo giusto far conoscere l'ennesima sconfitta della giustizia nel nostro sistema giudiziario.

    Che faccio, commento?
    Ok commento: che schifo.
    ----------------------

    “Mafia, addio al carcere duro. Così i boss si liberano del 41 bis”

    RispondiElimina
  41. E' inconcepibile. Un potere dello Stato che protesta contro un altro potere dello Stato: una magistratura che tenta di condizionare l'attività del Parlamento.

    Se i magistrati ritengono pessime le intenzioni del governo in materia di intercettazioni, si dimettano e si presentino come candidati per il Parlamento. Purtroppo per loro, non si può stare con il piede in due scarpe.

    Decine di milioni di italiani hanno votato una maggioranza e, seppur indirettamente, il suo Presidente del Consiglio, appoggiandone le idee. Ora, qualche miglaiaio di magistrati vuole impedire di fatto alla maggioranza parlamentare di approvare la nuova legislazione in materia di intercettazioni. Se non è eversione questa...

    RispondiElimina
  42. Per "un italiano che crede nella giustizia" (commento delle 18.19).

    Gentile Lettore anonimo,

    glielo abbiamo già detto una volta e siamo costretti a ripeterglielo.

    Lei non capisce le cose di cui parla.

    Lei afferma che la "magistratura tenta di condizionare l'attività del Parlamento".

    In realtà, come tutti possono constatare, la magistratura esprime solo le proprie opinioni.

    Il Parlamento è e resta ovviamente sovrano e libero di fare ciò che ritiene più giusto.

    Lei aggiunge:
    "Ora, qualche miglaiaio di magistrati vuole impedire di fatto alla maggioranza parlamentare di approvare la nuova legislazione in materia di intercettazioni. Se non è eversione questa..."

    Sembra evidente che Lei non conosce il significato delle parole "impedire" e "eversione".

    "Impedire" è "non permettere".

    Dire a qualcuno "quello che stai facendo è ingiusto" non significa "impedirlo".

    D'altra parte, come Le ha scritto giorni fa una lettrice che Lei non ha ascoltato, se il Parlamento introducesse delle leggi razziali (come accaduto in un recente passaro al nostro stesso Parlamento), dovremmo dirglielo che è un'ingiustizia o dovremmo "credere, obbedire e combattere"?

    "Eversione" è sovvertire illegalmente lo stato.

    Esprimere opinioni non può mai essere considerato eversivo, non foss'altro perchè costituisce esercizio di un diritto costituzionale (art. 21 della Costituzione).

    Nessuno impedisce nulla al Parlamento.

    Si espongono opinioni.

    Piuttosto è certamente eversivo - se lo annoti - pretendere di impedire a chicchessia, magistrati compresi, di esprimere liberamente le proprie opinioni.

    In una democrazia costituzionale, i deputati hanno il potere di fare le leggi, ma non quello di vietare a una o più persone o a una intera categoria di persone di manifestare opinioni e se del caso dissenso.

    Questo diviedo - di dissenso - si verifica solo nelle dittature, di destra, di sinistra, di sopra e di sotto.

    Si rassegni, gentile Lettore, Lei non lo sa e si rifiuterà di crederci, ma l'eversore è Lei.

    La Redazione

    RispondiElimina
  43. @Redazione

    Quanto amo le vostre risposte! Siete così arroganti e saccenti che mi risultate addirittura simpatici!

    Scrivete: "Lei non capisce le cose di cui parla."

    Permettetemi di rispondere: siete voi a non capire le cose di cui si parla.

    Tentate di far passare un attacco contro il governo come una "opinione". Ora, i magistrati non devono dare opinioni. I magistrati devono applicare la legge e, nei casi previsti dalla legge, esprimere il loro parere in certe materie ben precise. Peccato che spesso questi pareri siano politici.

    Per non parlare delle parole volanti: si va dal "resistere, resistere, resistere" di Borrelli a ciò che scrive la Gandus nel forum di MD "si apre ora la prospettiva...".

    Conosco già la vostra risposta: l'art. 21 della Costituzione afferma che... esatto, nessuno mette in discussione la vostra libertà di opinione e di espressione. In discussione, invece, è la vostra credibilità: come potete pensare di essere credibili se i vostri giudizi sono esclusivamente politici?

    Ci sarà pure qualche motivo se la fiducia nella magistratura cala di anno in anno...

    RispondiElimina
  44. E' un pregio e un grande merito di questo blog, e di chi si accolla ogni giorno come ulteriore fatica quella di mandarlo avanti, l'essere -dal mio punto di vista auspicabilmente il più possibile- selettivo. Non per escludere qualcuno, ma per non diventare qualcosa di diverso da quello che nelle intenzioni voleva e nella realtà meravigliosamente è riuscito ad essere. E assolutamente, secondo me, deve restare. Ovvero un luogo in cui si analizza e si approfondisce criticamente, in modo alto e qualificato, e insieme non troppo specialistico, la realtà giudiziaria di questo Paese. Attualmente così disgraziato da aver bisogno di qualcosa di simile -anche per il calore e la passione- come del pane. Avete tutto il mio affetto, e grandissima gratitudine.
    siu

    RispondiElimina
  45. X Un italiano che crede nella

    "qualche miglaiaio di magistrati vuole impedire di fatto alla maggioranza parlamentare di approvare la nuova legislazione in materia di intercettazioni. Se non è eversione questa..."


    Scusi l'ignoranza, gentile Italiano che crede (?) nella Giustizia, ma prima di pensare alle intercettazioni non c'era proprio niente niente niente niente di più urgente su cui legiferare?

    RispondiElimina
  46. Quasi impensabile che cento professori di diritto costituzionale abbiano ritenuto necessario di esprimere commenti su quello che e' ovvio pure ai non esperti. La loro preoccupazione segnala una profonda inquietudine sulla strada scelta da questo nuovo Governo.

    RispondiElimina
  47. Per "Un italiano che crede nella giustizia" (commento delle 18.46)

    Lei ci scrive:
    "Quanto amo le vostre risposte! Siete così arroganti e saccenti che mi risultate addirittura simpatici!"

    Gentile (??!!) Lettore,

    abbiamo scritto altre volte che la cosa che più ci piace è essere amabili e sorridenti.

    Ma a volte purtroppo una certa franchezza è un dovere.

    Lei lo ha dimenticato, ma non siamo stati noi ad aggredirLa.

    E' stato Lei che è venuto da noi per dirci - neppure gentilmente - che siamo degli eversori.

    Il tono del Suo commento, secondo il significato che ha in italiano questa parola, era certamente supponente (stiamo usando volutamente un'espressione eufemistica, rispetto alla realtà) e ognuno potrà verificarlo rileggendolo (è il commento di oggi alle 18.19).

    Lei è stato talmente categorico da ricorrere alla forma retorica "se non è eversione questa ...".

    Che dovevamo fare noi?

    La cosa migliore sarebbe stata tacere. Ma l'esperienza insegna che le persone che usano i Suoi schemi logici, quando taci dicono: "Avete visto, ho colpito nel segno".

    Dovendo rispondere, come dovevamo farlo?

    DicendoLe: "Signor 'Italiano che crede ...', per favore, abbia pietà di noi. Non ci denunci al Presidente del Consiglio. Si, è vero, quando il Presidente del Consiglio ci dà - spesso e volentieri, di recente anche in occasione di suoi viaggi all'estero - dei delinquenti, degli psicopatici, dei "cancri" capita che la cosa ci dispiaccia. Ma adesso che Lei ci ha spiegato cos'è una democrazia, d'ora in poi ci staremo zitti. Lui potrà continuare a insultarci con il Suo elegante frasario da bar dello sport e noi non risponderemo. Perchè ora abbiamo appreso da Lei che democrazia è che chi è al potere fa quello che vuole e tutti gli altri zitti".

    Dovevamo darLe questa risposta?

    L'avremmo fatto, ma non era proprio possibile.

    Vede, "Italiano che crede nella giustizia" (ma poi come fa a credere nella giustizia se disprezza così tanto i giudici?), un motto del nostro blog che spesso sta in cima alla prima pagina è una frase di Martin Luther King (un brutto ceffo, un eversore d'altri tempi), che dice: "Prima o poi arriva l'ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare: ma bisogna prenderla, perchè è giusta”.

    E questo abbiamo fatto con Lei. Le abbiamo detto ciò che ci appariva e ancora ci appare giusto.

    Se Lei ci farà la cortesia, le prossime volte che ci scriverà, di usare toni più soft, noi Le risponderemo in maniera ugualmente soft; ma se, nella Sua grande cortesia e immensa umiltà, si prendesse la libertà di darci ancora degli eversori, ci consentirà di replicare che non lo siamo? Oppure nel Suo schema logico non solo chi è al potere, ma anche chi ha fede in Lui può zittire tutti?

    Non ce ne voglia, si è fatta un po' di ironia per non perire, per provare a resistere.

    Non è incredibile che quando uno dice "resistere" (espressione verbale molto nobile) per le persone che la pensano come Lei è come se dicesse "rubare, uccidere, violentare"?

    Un caro saluto.

    La Redazione

    P.S. - A proposito di eversione: ma a Lei sembra normale che un'intera nazione abbia tre quatri delle leggi fondamentali in materia di giustizia promulgate non perchè sono giuste, ma perchè servono agli interessi di una persona?

    RispondiElimina
  48. Per "Italiano che crede nella giustizia".

    Scusi se torniamo ancora, ma ripensando al modello di magistrato che propone Lei - zitto, curvo sui fascicoli a scrivere sentenze conformi alle indicazioni del potere -, ci è venuta in mente una frase di un famosissimo film western, nel quale un cowboy celodurista diceva: "Gli unici indiani buoni sono quelli morti".

    Ha notato che è così anche per i magistrati?

    Gli unici buoni sono quelli morti e dopo che sono morti, perchè prima erano "comunisti".

    Giovanni Falcone da vivo veniva abitualmente insultato come "comunista". Addirittura veniva ritenuto "toga rossa" anche Paolo Borsellino, che, poi, da morto è stato adottato dal Fronte della Gioventù (perchè Paolo aveva notoriamente idee politiche di destra).

    E del "comunista" è stato dato anche a Piercamillo Davigo, notoriamente invece per nulla "di sinistra".

    Insomma, sarà d'accordo con noi, che coloro che hanno un'idea della democrazia come la Sua dividono i magistrati in tre categorie, due per i vivi e una per i morti.

    I magistrati vivi si dividono in quelli che si fanno i fatti loro e servono il potere (questi sono i migliori) e in quelli "comunisti" (decisamente i peggiori).

    I magistrati morti sono tutti "buoni". Se morti in maniera particolarmente violenta (e in Italia è capitato parecchie volte), possono addirittura essere ritenuti "ottimi".

    Ovviamente, quando un magistrato che da vivo veniva insultato come "comunista" (non perchè lo fosse veramente, ma perchè non serviva il potere, qualunque potere, di qualunque colore) salta in aria su qualche bomba nessuno di quelli che prima lo insultavano e poi lo additano come buono ha mai lo scrupolo di coscienza di chiedersi se non ci sia un po' da vergognarsi a fare così.

    Un caro saluto.

    La Redazione

    RispondiElimina
  49. X Un italiano che crede nella giustizia

    "Quanto amo le vostre risposte! Siete così arroganti e saccenti che mi risultate addirittura simpatici!"

    Magda, mi ami Magda?
    Si?
    Allora lo vedi che la cosa è reciproca?


    "Permettetemi di rispondere: siete voi a non capire le cose di cui si parla."


    Lei invece si ostina a far finta di non capire il dramma civile/istituzionale in cui stiamo precipitando.
    Da molto tempo stiamo precipitando.
    La nostra è una caduta al rallentatore da 11.000 metri.
    Senza paracadute.


    "i magistrati non devono dare opinioni. I magistrati devono applicare la legge e, nei casi previsti dalla legge, esprimere il loro parere in certe materie ben precise."


    Ma questo è un blog, non è un'aula di tribunale, non stiamo celebrando un processo, non dobbiamo usare la par condicio, non dobbiamo tener conto nè dell'avvocato della difesa nè del Pubblico Ministero.
    Non c'è un giudice a cui rivolgere il nostro "Vostro Onore".
    Non dobbiamo difendere la privacy di nessuno e non c'è il rischio di condizionare sentenze.

    Noi qui, senza offendere nessuno, stiamo parlando ed esprimendo opinioni, se ancora si può fare in questo sgangherato Paese.

    RispondiElimina
  50. Stasera faccio la presenzialista ma l'argomento mi piace. 8)

    C'è da aggiungere su Paolo Borsellino, ma può calzare per qualsiasi altro servitore dello Stato morto tragicamente, una frase illuminante di Clementina Forleo.

    Lei ha detto più o meno le cose che avete detto voi (tutte sacrosante) sui magistrati vivi e morti, aggiungendo "ormai i magistrati non si uccidono più, costa troppo, e poi ogni anno devi fare la commemorazione, portare la corona...anche se spesso certi personaggi si recano sul posto a portare la corona solo per essere sicuri che il commemorato sia DAVVERO morto".

    Che dire? Mai frase fu più azzeccata. 8D

    RispondiElimina
  51. Proverò a non cadere nella sua provocazione nonostante sia difficile.

    Partendo dal suo intervento le vorrei raccontare una storia.

    C'è un'officina a conduzione familiare.Ci sono tre fratelli di cui due sono gemelli:

    Uno dei due gemelli,che chiameremo Legge, fa il direttore dell'officina,tiene la contabilità,detta i tempi di lavoro e dice agli altri due se le cose vanno fatte e come farle.

    L'altro dei due gemelli,che chiameremo Governo,fa il factotum,sbriga gli affari che dice di fare Legge (con il quale va d'accordissimo) cura i rapporti con la clientela e siccome è grande grosso e muscoloso,si mette di mezzo quando c'è qualcuno che vuole fare il furbo o il prepotente.

    Poi c'è il terzo fratello che chiameremo Giudiziario.Lui nell'officina fa il meccanico.A lui tocca aggiustare le macchine che gli portano clienti come e quando gli dice di fare Legge.

    Ora, Legge, dato che non può stare sempre appresso a tutto,ha fatto dei regolamenti dell'officina in cui dice come si devono comportare (ma proprio minuziosamente!) i due fratelli.

    Questa officina c'ha una particolarità:quando è stata fondata dal papà dei tre,siccome lui teneva molto alla clientela e non voleva fare brutta figura, aveva stabilito che i regolamenti sarebbero potuti cambiare a discrezione di Legge,ma le macchine si sarebbero dovute aggiustare sempre e comunque.

    Giudiziario quindi, quando gli portano la macchina da aggiustare,non può dire non c'ho il pezzo o mi manca l'attrezzo.Lui la deve aggiustare e punto.

    Quindi se manca il cacciavite a stella,Giudiziario,dato che la vite la deve avvitare userà il cacciavite americano.

    Certo la vite può spanarsi e non potrà uscire più,però finchè la macchina può camminare e si tratta di dettagli..

    Ora succede che però,Legge e Governo sono ormai abituati a fare solo il loro lavoro e nell'indotto non ci vanno più,neanche per salutare il fratello.

    Si è vero ci sono i figli di Governo che gli danno una mano,ma sono tutti ragazzi e suii motori, per regolamento, ci può mettere mano solo zio Giudiziario.

    Sta di fatto che a forza di restare chiusi nei loro uffici,i due gemelli,si sono scordati proprio come si aggiusta una macchina e nonostante tutto continuano a dire a Giudiziario come deve fare il suo lavoro.

    Giudiziario si ricorda che suo padre ,che ha fondato l'officina, in punto di morte gli ha fatto giurare che avrebbe ascoltato sempre Legge che era il più intelligente dei tre e che qualunque cosa avesse detto di fare lui l'avrebbe fatta,e si sa che certe promesse non si possono non mantenere.

    Per cui accade che col tempo,Legge e Governo decidono di cambiare le regole e di fare aggiustare le macchine a Giudiziario nei modi più strambi,anche se credono che il "cilindro" sia un cappello.

    Giuziario prova a parlargli,a spiegargli che le chiavi inglesi sono fondamentali per aggiustare i motori e che se gliele levano lui può usare i denti.Prova a dirgli che una macchina non si può riparare in due giorni,che siccome deve pagare tutte le forniture gli servono più soldi altrimenti dovrà iniziare ad aggiustare meno macchine e che la qualità degli ultimi interventi si è abbassata molto,ma nonostante tutto continua a lavorare facendo il possibile.

    I clienti,intanto, hanno iniziato a lamentarsi perchè loro pagano per un lavoro che fa schifo,perchè le macchine spesso escono peggio di com'erano entrate e molti iniziano a pensare di andare nell'officina del paese vicino,o alcuni,i più temerari,vogliono aprire una nuova officina accanto a quella dei tre fratelli.

    Ma la nota comune a tutti è che danno la colpa a Giudiziario.Per loro è colpa sua se le macchine non funzionano o funzionano male.

    Giudiziario prova a spiegargli come stanno le cose,ma loro non ne vogliono sapere

    Anche perchè i due gemelli in fin dei conti non l'hanno mai potuto vedere di buon occhio.

    Sarà perchè il papà morente fece loro promettere che anche se Giudiziario doveva ascoltarli Legge e Governo non avrebbero mai potuto mettere mano sui motori,oppure sarà per il fatto che Giudiziario è pignolo e Legge e Governo li vuol far pagare come tutti gli altri:sta di fatto che da un po di tempo fuori dall'officina c'è un cartello con scritto:"Tutti i ritardi e le mancanze nella realizzazione e nella consegna sono addebbitabili interamente a Giudiziario"

    Per cui Giudiziario è lì che si prende tutte le responsabilità dell'officina.

    Ora succede che un giorno i due gemelli decidono che per aggiustare le macchine si possono utilizzare solo strumenti meccanici e che le macchine inferiori ad una cilindrata di 1000 cc si possono aggiustare tra un anno.

    I clienti vengono rassicurati:"tranquilli" gli dicono i due "questa cosa è utile: spenderemo meno per le attrezzature e faremo pagare meno anche a voi.Portare la macchina a riparare adesso sarà pure più bello"

    A quel punto Giudiziario si sente preso in giro,va dai due fratelli e gli dice:"Sentite,io potrò pure usare solo mezzi meccanici,però le macchine moderne c'hanno tutte impianti elettronici di ultimo modello:quelle come le aggiusto?.Guardate poi che sotto i 1000cc ci sono le utilitarie,le macchine della maggior parte dei clienti sono di quella cilindrata:tra un anno mi troverò con una mole di lavoro incredibile ed io non ce la potrò fare.Scoppierà il caos."

    Legge e Governo a quel punto davanti a tutti i clienti iniziano a gridare:"Vedi,siamo sempre lì!Devi smetterla!Se fossi un bravo meccanico sapresti ripararle anche ad occhi chiusi.La verità è che vieni qui a rubare lo stipendio e noi siamo stanchi!Sai solo farci spendere più soldi,e poi è da sempre che vuoi prenderti l'officina!Ti sembra che non l'abbiamo capito?!Da quando c'hai aggiustato le macchine ed hai pure avuto il coraggio di chiederci i soldi!!!A noi che siamo tuoi fratelli!!!Questo è incredibile,dal momento che sai che sai che papà,buonanima, ti ha detto di fare come ti diciamo noi e tu non puoi permetterti di sovvertire l'ordine scelto da papà..."

    Risponde Giudiziario :"Ma io non voglio e non posso imporvi nulla,vi ho detto come andrà a finire e siccome le macchine le aggiusto io e c'ho una qualche esperienza,ragionate ne va della credibilità non solo mia,ma dell'officina e della nostra famigl.." ."No !!" ,continuano i due, " la verità è che tu ci odi e che fai cose che non puoi fare!!"

    Mi dica,italiano che crede nella giustizia,secondo lei il meccanico ha fatto qualcosa di inconcepibile?

    Pierluigi Fauzia

    RispondiElimina
  52. Tra tante cose dette dall'"italiano che crede nella giustizia" ve ne è almeno una che, secondo me, merita considerazione.
    Riguarda la credibilità della magistratura.
    Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.
    Non si possono pretendere delle (più che legittime) posizioni politiche e pretendere che chi ha un pensiero politico diverso abbia sempre la capacità di scindere il piano dell'opinione dal piano della correttezza tecnica.
    Certamente il Presidente della Repubblica, tanto per fare un esempio, ha delle precise idee politiche, ma questo non gli impedisce di svolgere il proprio ruolo evitando prese di posizione che sarebbero del tutto legittime, ma nuocerebbero sul piano della sua immagine di imparzialità.
    E penso anche che chi, comunque, volesse comportarsi diversamente, dovrebbe farlo assumendosene le proprie responsabilità individuali e di gruppo, senza difese corporative da parte di coloro che su questo punto possono pensarla, e comportarsi, diversamente.
    Peraltro, non trovo un comportamento buono e nemmeno intelligente quello di demolire e screditare un'istituzione solo per "completare l'opera".
    Piccona dall'interno, piccona dall'esterno, i guasti saranno sempre più difficilmente riparabili.
    Tutti, e non di meno coloro che hanno delle responsabilità istituzionali, dovrebbero riflettere su questo autolesionismo.

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  53. Davvero molto efficace la "storiella" raccontata da Pierluigi Fauzia.

    Peccato che non è una storiella, ma è una cosa molto vicina alla realtà.

    E che, al momento, non si vede nessun lieto fine.

    RispondiElimina
  54. All'"italiano che crede nella giustizia"
    Vorrei dire che anch'io sono una italiana che crede nella giustizia.
    Dire che la "magistratura tenta di condizionare l'attività del Parlamento" secondo me è prestare il fianco a sterili argomenti da campagna elettorale ormai esaurita.
    Se siamo in questa catastrofica situazione italiana è proprio perchè la Magistratura è stata anche "costretta" ad applicare "semplicemente" migliaia di leggi che in questi ultimi venti anni hanno "inquinato" tutto.
    Esprimere opinioni TECNICHE oltre che previsto per legge dovrebbe essere un contributo apprezzato dalla politica in quanto destinato a "ripulire" norme che inevitabilmente sono poi destinate appena sollevate a subire la "correzione" della Corte Costituzionale.
    Anzi, poiche purtroppo per noi, non abbiamo più i legislatori che conoscevano le materie, la possibilità di un preventivo "COLLEGIALE" vaglio di coerente impianto delle leggi nell'INTERESSE GENERALE dovrebbe essere la regola da ora in poi NELL'INTERESSE DI TUTTI.

    Alessandra

    RispondiElimina
  55. Preso da una discussione che si stava sviluppando su un altro post, dove pure c’erano state scaramucce ma di ben altra intensità, chiamiamole “lievi”, mi ero perso una battaglia dai toni invero accesi, in cui si sono finanche minacciati divorzi.
    Rilevo che, come purtroppo può capitare e come è naturale che capiti, invece di discutere dei contenuti si è finiti per discutere sul "come si deve discutere".
    I modi sono tanti: La Redazione ci chiede di farlo a modo suo, che a me non sembra poi così male, e prendendo spunto dal commento di Pierluigi Faenza (al quale rivolgo APPLAUSI non tanto per i contenuti, più o meno condivisibili, ma per il modo, davvero delizioso), ritengo che quel che dice LEGGE nel caso di specie ben possa essere rispettato.
    Non DEBBA ma POSSA, perché se ne può essere convinti.
    Se LEGGE ci avesse detto che qui si poteva fare quel che ciascuno riteneva più consono alla propria personalità, e non avesse dettato delle regole, ancorchè abbastanza elastiche, penso che dopo pochi giorni molti di noi, inondati da semplicistiche osservazioni e farsette di basso profilo, si sarebbero diretti altrove.
    Quel che contraddistingue questo posto è il “livello” e lo “stile” degli interventi, livello e stile che poi ne scolpiscono anche i contenuti.
    Si dice che quel che unisce sono le “affinità”, non la concordanza di opinioni.

    Penso che si possa discutere seguendo tutti lo stesso stile.

    Se cominciamo a farlo qui, poi magari riusciamo a ripeterlo anche nella vita.
    Mi sono preso anche io un bel cicchetto dalla Redazione; lo ho ritenuto eccessivo ed ho spiegato, cercando di essere educato, le mie ragioni.

    La redazione ha preso atto delle mie precisazione ed io ho metabolizzato le loro.

    Facciamo così un pò tutti, anche i lettori che si sono sentiti censurati.

    Se questo BLOG ci ha interessato è perchè ci siamo riconosciuti non nelle angolazioni della Redazione (che altrimenti staremmo tutti qui ad intonare la canzoncina “quanto è brava e quanto è bella la redazione”), ma nello stile che contraddistingue la trama della discussione.
    Qui ognuno può dire la sua, l'importante è che lo si faccia avendo sempre a mente che siccome ciascuno di noi intervenendo e portando il proprio contributo ambisce al meglio (soggettivo), è il caso che ciascuno di noi rechi in questo spazio il proprio meglio.
    Piuttosto che andare da un’altra parte vediamo di postare interventi anche “provocanti” ma non solo “provocatori”. E non abbandoniamo il campo di battaglia sol perché ci è stato detto che qui ci sono regole da rispettare.

    Del resto se siamo rimasti attratti da questo spazio è perché negli altri gli stimoli non sono dello stesso livello.

    Chiedo scusa alla redazione se magari ho occupato spazi che non mi competono, ma volevo partecipare

    IO speriamo che

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  56. CHE DIRE!
    Sono un italiano che non crede più nella giustizia!
    Molte persone illuminate credono che con le torture del 41 bis si possa risolvere il problema delle mafie: letteralmente pazzesco!!!
    Poi altri, meno illuminati, ripetono come dei pappagalli quello che dice Berlusconi. Cioè, una parte della magistratura vuole sovvertire il voto liberamente espresso dagli italiani!
    Ma dai, svegliamoci un pò per favore! Gli italiano non hanno scelto nulla: il 90% dei componenti le due camere parlamentari si sono autoimposti! Mi auguro che i giustizialisti (non mi riferisco assolutamente ai magistrati) si rendano finalmente conto che sono i maggiori alleati di Berlusconi!
    b

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  57. Ho letto finalmente con calma e con attenzione l'articolo firmato da tutti i costituzionalisti e nella sua ineccepibilità viene testimoniata del tutto la totale inaderenza alla realtà oggettiva del paese da parte di coloro che dovrebbero rappresentarci.

    Che altro aggiungere?

    Che fino a quando la società civile che si informa sarà minoranza e quasi a responsabilità limitata, il destino non potrà essere roseo..

    Saluti

    Indiano

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  58. @ b

    Lei dice:
    "Molte persone illuminate credono che con le torture del 41 bis si possa risolvere il problema delle mafie: letteralmente pazzesco!!!"

    Intanto non mi sembra che vengano torturati, e poi se sono finiti li' da soli ed isolati e' perche' forse qualcosa di veramente pesante avevano fatto?!

    Vorrei invitarla a leggere "Il caso Madonia. Lettera da due fratelli di sangue" di Nando dalla Chiesa e Pina Maisano Grassi(pubblicata su l’Unità - 4 luglio 2008)

    "Gentile Magistrato,
    ci rivolgiamo a Lei senza conoscere, e in fondo senza volere conoscere, il Suo nome. Non sappiamo d'altronde neanche a chi queste righe debbano essere più propriamente indirizzate: se ai Magistrati della Corte di Cassazione che hanno prodotto giurisprudenza in materia o al Magistrato del Tribunale di Sorveglianza che tale giurisprudenza ha scrupolosamente applicato.
    Una cosa sappiamo con certezza: che un noto esponente del clan mafioso dei Madonia - uno dei più feroci - è stato sottratto al regime del carcere duro per la ragione che non risulterebbero più «attuali» i suoi rapporti con Cosa Nostra. E si capisce. Che motivo vi sarebbe di imporre un regime detentivo più severo a chi, provatamente, non intrattiene più rapporti significativi con l'organizzazione criminale da cui proviene? Vede, gentile Magistrato, l'idea di sottoporre i mafiosi a un regime carcerario particolare, come già era stato fatto - e con successo - con i terroristi, divenne specifica norma di legge sulla spinta di due Suoi colleghi di una certa competenza ed esperienza, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Più esattamente sulla spinta delle due distinte stragi con cui la mafia, forse non da sola, decise di fermarli. I Suoi colleghi, infatti, si erano convinti che i capi mafiosi usassero il carcere come luogo da cui continuare a pieno titolo, e talora con maggior prestigio, l'esercizio del comando, attività tanto più rispettata e consentita dal resto dell'organizzazione quanto più i capi stessi potessero esibire una certa benevolenza della magistratura e delle istituzioni verso di loro.
    Intervenendo sul regime detentivo, pensavano sempre i Suoi colleghi, i mafiosi sarebbero stati neutralizzati, emarginati, messi nella condizione di non fungere più da punti di riferimento per le trame e gli affari criminali, perfino spogliati del loro carisma e prestigio. E gli affari stessi ne sarebbero risultati ostacolati, sia pure temporaneamente rallentati o spezzati, dando luogo a sbandamenti, incertezze e faticose ricostruzioni delle gerarchie mafiose. Insomma, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino caldeggiavano questo provvedimento per colpire alla radice lo storico, «felice», eversivo rapporto tra mafia e carcere.
    Lei invece ha ragionato in modo diverso. Lei ha ritenuto che se il carcere duro funziona, ossia interrompe i rapporti del mafioso con la sua organizzazione, ebbene questo debba avere come conseguenza la soppressione dello stesso regime di carcere duro. Ovvero: siccome funziona, lo aboliamo.
    Sappiamo come lei argomenta: dobbiamo farlo, perché non risultano più «attuali» i rapporti del soggetto criminale con la mafia. E lo sostiene anche se i magistrati di Palermo insistono nel sottoporre alla Sua attenzione gli effetti devastanti di una simile valutazione.
    In fondo la sua logica, apparentemente fantastica, parmenidea, disvela un nucleo di razionalità insuperabile. Sicché proviamo perfino una punta di ammirazione davanti a un tale costrutto aristotelico, a tanta perfezione cartesiana. C'è davvero nel Suo provvedimento una razionalità che ci affascina e conquista. Che evoca in noi la celebre immagine del domatore di pulci il quale, dopo avere tagliato le zampette alla pulce preferita e dopo averle inutilmente ordinato di saltare, annotò con qualche eccitazione «è scientificamente provato che con il taglio delle zampe le pulci perdono l'udito».
    Forse Lei si chiederà come mai questa lettera aperta - e dal destinatario incerto - Le arrivi a doppia firma. E proprio con queste due firme.
    Semplicemente, ieri mattina ci siamo sentiti dopo avere appreso le prime contraddittorie notizie di stampa sulla Sua decisione. Per chiederci se il boss con tanta e rotonda razionalità sottratto al regime del carcere duro, fosse quel Madonia che ha ucciso il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa oppure quel Madonia che ha ucciso l'imprenditore Libero Grassi (sa, questi sono clan numerosi, e per di più uccidono a grappoli...). Finché abbiamo concluso, da «fratelli di sangue» quali siamo, che non ce ne importa niente di saperlo. Che quanto è accaduto, quel che Lei ha deciso, ci basta per farci rimpiangere, una volta di più, il prefetto e l'imprenditore. Per accarezzare, dentro di noi, l'idea che essi avevano delle istituzioni, delle leggi e dei loro doveri. Per ricordare quei due Suoi colleghi (di toga, anche se non di modi di pensare) che pagarono anche questa idea, per Lei assurda, del carcere duro per i mafiosi; convinti com'erano che dalla mafia si uscisse solo o con la morte o sposando la giustizia dello Stato.
    Abbiamo pure immaginato, nella nostra telefonata, che il potere politico, sempre così sfrontatamente invasivo verso l'amministrazione della giustizia, stavolta rispetterà scrupolosamente la divisione dei poteri, cardine e fondamento (come sappiamo) di ogni democrazia.
    Grazie, gentile Magistrato, per averci restituito d'un colpo, con la Sua «lectio magistralis» di logica giuridica, il senso delle geometrie e delle distanze che separano gli uomini e i loro mondi etico-affettivi. Le assicuriamo che, ogni tanto, questi richiami alla realtà fanno bene anche a noi."

    @ Anonimi vari

    Riguardo alla discussione sui toni piu' o meno pesanti mi sembra che questa lettera sia un ottimo esempio di civilta'.
    In questa lettera, pur constatando con tono amaro (direi che ne hanno tutto il diritto!) cio' che e' successo, non mi sembra che si accusi nessuno ma piuttosto ci si ponga la domanda: Perche'? Come e' possibile che sia successo?
    Se lo riescono a fare loro che sono diretti interessati, non possiamo farlo noi utilizzando toni garbati e pacifici su un blog riguardo a qualsiasi argomento?
    Mi sembra che lo spirito del blog sia questo. Si pone in evidenza un argomento, se ne discute, poi ognuno e' libero di controbattere e dissentire ma sempre nel rispetto dell'altro.
    Esempio: io e b non siamo d'accordo su un argomento, io gli rispondo pero' non lo insulto, ne' insulto cio' in cui crede.
    Questa non si vuole porre come lezioncina impartita dall'alto, ma semplicemente dall'amara constatazione che ormai non c'e' piu' dialogo da nessuna parte. Si parla per anatemi, per partito preso, si insulta. A me questo metodo non piace e non vorrei che si instaurasse in questo blog che per ora riesce ad esserne immune.

    Buona giornata a tutti
    Consuelo

    RispondiElimina
  59. Gentile Consuelo,
    chi scrive odia dal profondo del suo cuore ogni tipo di organizzazione segreta (massonerie riconosciute incluse. Persino quelle dai più nobili intenti); verso le mafie poi, più che odio, prova un senso di schifo difficilmente descrivibile con termini correnti! Aggiungo di aver pianto e sofferto per tutte le vittime di mano mafiosa!
    Detto questo in premessa, anche io voglio invitarLa a leggere una lettera: la scrivo adesso.
    Mi faccia sapere se vuole leggerLa e gliela faccio pervenire privatamente.
    b

    RispondiElimina
  60. L'ho scritto in un altra occasione e lo ribadisco

    gli Italiani hanno perso la facolta' di pensare e decidere con la propria testa..

    Come nel calcio anche con la politica siamo tifosi... non importa se c'e' un fallo.. i nostri giocatori non sbagliano mai
    e lo stesso dicasi per i politici.. sono intoccabili!

    tutto questo ha come risvolto negativo l'impossibilita' di affrontare discorsi costruttivi

    Inutile il tentativo di far risvegliare le meningi di certa gente ( come alcuni che scrivono su questo prezioso spazio)perche' hanno i loro idoli che dicono come comportarsi, come ragionare cosa e' giusto e cosa e' sbagliato...

    pensate,"Il giornale" stamattina riportava a grandi lettere che i magistrati strapagati(si va da 86 mila e rotti della bella Clementina allo stratosferico 592 mila e rotti dell'attempato Alfonso Quaranta)
    sono in stato di agitazione per una riduzione di soli 1200 euro all'anno(fino ad un massimo di 2200).. altro che norma blocca processi.. vi agitate per i quattrini!!

    Visto che comodita'?? basta aprire un giornale (opportunamente manipolato) per sapere cosa vi passa per la testa, cosi' mi rimane piu' tempo da dedicar alle varie veline, al gossip e a tutti quei sani intrattenimenti che mamma mediaset gentilmente mi fornisce.

    Siate seri cari magistrati e soprattutto siate servi fedeli come lo siamo noi cittadini, tanto cercar di ragionare e' solo un'inutile perdita di tempo

    Ora scusate c'e' la soap di turno che mi attende

    Povera Italia

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  61. Consuelo ha postato una lettera che non deve passare inosservata, per quanto sono apparentemente delicati i toni e quanto invece siano forti, anzi fortissimi, i contenuti.

    Si tratta di uno scritto un po' lungo che potrebbe sfuggire.
    Mi premetto di raccomandarne la lettura.
    Io l'ho trovata non pertinente all'oggetto del post, ma pertinente in assoluto.
    Ha fatto benissimo Consuelo a segnalarla.
    Si tratta de : "Il caso Madonia. Lettera da due fratelli di sangue" di Nando dalla Chiesa e Pina Maisano Grassi.
    Anche il titolo è acutissimo.
    Davvero notevole.
    Questo BLOG sta diventando una sorta di "distilleria" dalla quale saltellando tra le pochissime cose comuni, si ha l'occasione, grazie anche alla enorme cultura del gruppo che lo conduce, di imbattersi in cammei anche letterari davvero di grande seduzione.
    E' un arricchimento quotidiano.

    Dovrebbero inserirlo tra le materie obbligatorie delle "scuole alte", passatemi la batuta serviva ad abbassare il livello :)

    IO speriamo che :)

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  62. x b

    Una curiosità... ma chi sono i giustizialisti?...

    Non perchè questo termine... oggi come oggi può avere vari significati... quando invece in realtà ne dovrebbe avere uno solo e molto lontano fortunatamente dalla nostra società...

    x consuelo e io speriamo che...

    qualcuno potrebbe defirvi giustizialisti...

    RispondiElimina
  63. Domani 8 luglio ore 18.00, anche a Milano Manifestazione per il Legality Day. Chi non può andare a Roma venga a Milano!!! Dobbiamo essere in tanti! Per maggiori informazioni: www.nandodallachiesa.it

    RispondiElimina
  64. Passaparola del 7/07/08

    http://www.stickam.com/editMediaComment.do?method=load&mId=179881620

    RispondiElimina
  65. Per Salvatore d'Urso:
    i giustizialisti sono coloro che, pur non addetti ai lavori e senza conoscere un benché minimo atto, si ostinano a giudicare l'operato di valorosi magistrati impegnati con gravoso impegno a garantire un minimo di Giustizia. In un sistema, quello giudiziario, ridotto allo sfascio dalla politica del malaffare.
    b

    RispondiElimina
  66. @ Salvatore D'Urso

    Francamente non penso di poter essere annoverato tra i giustizialisti.
    Semmai sono stato accusato di altro: di “sostanzialismo” si, ma di essere un “giustizialista” davvero mai.
    Bisogna poi mettersi d’accordo sui termini: se per giustizialista intendiamo la condizione di chi parteggia acriticamente per la pubblica accusa e non disdegna i processi sommari, allora non mi sento affatto giustizialista, e mi pare che nei diversi interventi in cui si parlava comunque di politica vi sia traccia di mie posizioni tutt’altro che giustizialiste.
    1) Se invece si esce al di fuori della territorialità nazionale (e ci si colloca in contesti nei quali alla locuzione “giustizia” non si è associata una connotazione dis-valor-etica), non avrei alcuna difficoltà a classificarmi tra i giustizialisti, ma a condizione, lo ripeto, che alla locuzione sia associato un significato diverso.

    Poiché oggi nel nostro paese il teorema è posto al contrario, e da noi è invalsa una accezione negativa del giustizialismo, in questa non mi rivedo.
    Son per le garanzie processuali ma mi dissocio anche fortemente quando le garanzie assumono dimensioni folcloristiche, anche se da queste come avvocato potrei trarre vantaggi (tutto sta a vedere di solito chi difendi).

    Un caro saluto

    IO speriamo che

    RispondiElimina
  67. Beh sicuramente sarò stato poco chiaro...

    E per quanto ho letto dall'autore b egli se ho capito bene denuncia il 41 bis come uno strumento di tortura... e chi invece ne rivendica l'efficacia pare sia un giustizialista...

    Oppure alcuni politici e cittadini che parteggiano per tali politici oggi pare diano del giustizialista a chi ritiene che una persona che ha dei processi in corso debba farsi processare come un qualsiasi altro cittadino... così come è previsto dalla Costituzione... anzi addirittura ultimamente viene esteso il termine giustizialista e, aggiungo un altro termine spesso usato per demonizzare sempre il presunto avversario politico, comunista per etichettare chi invece sembra difendere la Costituzione e i suoi principi... chi è contro delle leggi incostituzionali... chi è contro ad alcuni provvedimenti che potrebbero causare ripercussioni serie sull'intero sistema democratico...

    Io non sono giustizialista... non sono nemmeno comunista... ma per ciò che penso e dico... secondo questi personaggi... rientro benissimamente in tale definizione... visto che questi hanno cambiato il significato del senso di tali termini... hanno estremizzato il senso delle parole...

    Ora se questi giustizialisti vorebbero etichettare tali personaggi con termini allo stesso tempo estremisti di par grado... in base ai loro comportamenti ed azioni... io potrei definirli fascisti e mafiosi...

    Quindi il paese si troverebbe essenzialmente diviso tra giustizialisti e comunisti... contro mafiosi e fascisti...

    devo andare ora... riprenderò la discussione domani magari...

    RispondiElimina
  68. No! Caro Salvatore D'Urso,
    giustizialismo fa rima con oscurantismo!
    E' impossibile che Lei possa essere un giustizialista!
    Anche perché ad un autore del suo calibro non sarà certamente sfuggita la parte della Costituzione che disciplina il carattere pena.
    b

    RispondiElimina
  69. X Anonimo delle 11.05

    Lo so, sono in ritardo per questa risposta ma io adesso mi sono potuta connettere.

    Premetto che: in un Paese, quale è il nostro, dove non esiste più la certezza della pena, essere giustizialisti vuol dire semplicemente reclamare giustizia. Checchè ne possano pensare tutti i detrattori del 41BIS.

    Passiamo alla risposta.

    "Molte persone illuminate credono che con le torture del 41 bis si possa risolvere il problema delle mafie: letteralmente pazzesco!!!"


    ?_?
    Attimo di smarrimento...

    Sono F-E-L-I-C-E di essere "pazza" come lo erano Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Antonino Caponnetto (noti e feroci torturatori), e come lo sono tutti quei magistrati che si sono occupati e che ancora si occupano di mafia, e che pensano che il 41BIS sia una pena equa e solidale.

    Torture...evidentemente chi scrive non conosce il significato della parola "tortura".

    Non mi risulta che ai padrini delle varie mafie a cui era riservato il 41BIS, venissero inflitte delle torture.
    Non penso che nessuno di loro venisse rinchiuso dentro una Vergine di Norimberga, nè che venisse stirato con un torchio, e nemmeno che gli venissero strappate le unghie o i denti.
    Non stavano nemmeno in ginocchio sui ceci.

    Ma forse il gentile anonimo considera come tortura il non poter accedere al telefonino cellulare per concordare omicidi con i compari di merende, o magari è tortura il non avere a portata di mano una TV al plasma (pensi, non ce l'ho nemmeno io che non sono al 41BIS), o un collegamento Internet, magari con ADSL, oppure per l'anonimo interlocutore tortura è il non poter usare il carcere come fosse un albergo, come il famoso carcere di Palermo degli anni '80, dove donnine, pizzini e alcolici non mancavano mai?

    Il 41BIS una tortura?
    Quello non è niente, se fosse per me gli metterei anche la palla al piede.


    "Mi auguro che i giustizialisti (non mi riferisco assolutamente ai magistrati) si rendano finalmente conto che sono i maggiori alleati di Berlusconi!"
    b


    E quindi?
    No, perchè se il 41BIS non va bene, ci deve essere una proposta alternativa.
    Qual'è la sua?


    P.S.
    Ci sono moltissimi magistrati che ritengono il 41BIS il mezzo più efficace per tagliare le radici che legano tra loro padrini e affiliati, tra chi comanda e chi esegue, tra chi è dentro e chi è fuori.
    Beh, che ci creda o meno, i nomi di quei magistrati sono invisi al PdC che tutto li considera fuorchè suoi alleati.

    RispondiElimina
  70. Eccomi, mi sono decisa a scrivere ancora.
    Nonostante l'ora, gli impegni, lo sconforto.

    Ho qualcosa in comune con Pierluigi che si sottopone quotidianamente ad un esercizio di informazione (bene o male). Sacrosanto.
    Anch'io tutti i giorni -o quasi- mi collego, visito quei pochi siti che man mano incontro in rete e si dimostrano sinceri, utili, interessanti. Poi torno ai miei doveri.
    Dicevo: è sacrosanto informarsi. Ci mancherebbe, se siamo in questa situazione è proprio per la disinformazione della stragrande maggioranza dei cittadini.
    Eppure mi ritrovo a chiedermi se ne vale la pena, se sia possibile "sprecare" tutto questo tempo ogni giorno per informarsi con tutto quello che invece dovrei fare e non faccio mai in tempo a fare.
    Spesso per pigrizia vi leggo ma non vi scrivo (e questo è un bene anche per voi :D), ma come ho già accennato ho la condanna di essere nata combattente. Nonostante tutto e tutti (compresi tutti coloro che cercando di distrarmi, di farmi lasciar perdere) io non ce la faccio e magari a tarda notte, magari ogni tre giorni, ma ho bisogno di sapere cosa succede attorno a me, anche perché ho paura del futuro, e l'unico modo per vincerla è cercare di prevederlo e reagire.

    Ho adorato da subito questo blog (e non faccio che elogiarlo con tutti coloro che mi capitano a tiro) per una ragione: indipendentemente dai contenuti (nei quali comunque mi ritrovo spesso) ha uno "stile" nella conversazione d'altri tempi e invidiabile.
    La ricerca di argomentazioni, la fuga da insulti gratuiti, la gentilezza e il rispetto profondi dimostrati ad ogni interlocutore. Cose che se tutti usassero normalmente anche quando si parla tra amici si potrebbe vivere molto meglio e ottenere molto di più (anche dagli altri) di quanto attualmente otteniamo.

    E tuttavia, nonostante l'anonimo delle 11:24 alla fine non sia stato davvero "censurato", poiché la frase incriminata ("questo governo è pessimo") è stata scritta e ripetuta e criticata e discussa più volte, ho l'impressione che negli ultimi tempi la redazione sia diventata meno... come dire? "cortese".
    Per carità, mi metto nei suoi panni e capisco che tra il momento politico difficile, problemi sul lavoro e insulti gratuiti ricevuti perderebbe la pazienza anche un santo (io poi normalmente prendo fuoco con niente e vi capisco fin troppo, anzi, già vi ammiro).
    Ma noi siamo qui! Scusatemi se provo a scrivervi di un autocontrollo che spesso io stessa non riesco a mantenere ma aiutiamoci l'un l'altro, e continuiamo a criticarci ove sia utile che solo così ci si accorge dei propri errori, e si può tentare di correggerli. Non è un lavoro facile il vostro ma noi (lettori) siamo con voi, e come voi -giustamente- ci correggete e ci criticate con il nobile scopo di non far scedere la discussione in monologhi sterili e di parte, penso sia giusto osservare da parte nostra che accanto all'ironia e alla durezza necessarie in certe risposte sia meglio mantenere un equilibrio "feroce" (passatemi il termine) per quanto difficile. Poi -il fatto che ultimamente siate più "suscettibili" del solito- resta tutto una mia sensazione a pelle, magari sbagliata.

    Anch'io trovo tremendo che occorra un appello di 100 costituzionalisti per questioni così ovvie e preoccupanti, anch'io cmq mi chiedo dov'erano finiti fino ad adesso (forse speravano?).
    Spero che questo Governo la smetta di fare una (una???) porcata al giorno perché non ho tempo per informarmi sempre su tutto, e in fin dei conti ministri e parlamentari sono lì per fare qualcosa che se avessi tempo potrei farmelo da sola (parlo dell'organizzazione della (mia) vita civile), e se loro sono lì è perché in una società ciascuno fa il suo pe rsè e per gli altri. Non possiamo essere ciascuno di noi panettieri, coltivatori, allevatori, informatici, dottori, ecc. contemporaneamente: dobbiamo affidarci l'un l'altro.

    Ovviamente dovrei tenermi comunque informata sennò comunque salta la democrazia ma c'è modo e modo. Per esempio sarei grata se i giornalisti del tg (tutti) dessero davvero notizie di ciò che accade, sapessero sceglierle e darle senza manipolarle finché li guardo a pranzo e cena. Così non mi servirebbe magari sprecare due o tre ore al giorno per ecuperare ciò che non dicono. Mi basterebbe magari dedicarmi nel tempo libero a quelle notizie che mi interessa di più approfondire, augurandomi che ad altri ne interessino di diverse in modo da suddividerci il lavoro di controllo democratico da parte del popolo.

    Poi in realtà leggo certi commenti (tipo quelli dell' "italiano che crede nella giustizia") e mi cadono le braccia. Qui io smetto di credere in un mondo migliore possibile, non capisco chi si ostina a rispondere a gente talmente "saccente" da non accorgersi della stupidità e infondatezza delle proprie stesse dichiarazioni (forse perché non sono "proprie", di solito sono semplici plagi, o echi di propaganda altrui).
    Mi passa la voglia.
    Non leggo più il vostro blog e penso ai fatti miei.
    Voglio smettere di sottrarre del tempo prezioso alle persone che amo, piuttosto che ai miei hobby che mi fanno stare bene.

    Sì, è vero, se le amo veramente e se veramente voglio mantenere la possibilità di coltivare i miei hobby devo informarmi, devo lottare, perché stiamo procedendo a testa bassa verso la dittatura "in senso materiale".
    E allora che faccio? Sacrifico ancora, per qualche giorno. Qualche mese. Quanto?

    E' un circolo vizioso! Voglio uscire!
    Se penso che basterebbero onestà e buon senso da parte di tutti e non occorrerebbero nemmeno le leggi. Tutto filerebbe liscio.

    Oggi hanno detto al tg1 che nel 2007 l'evasione fiscale è stata di circa 100 MILIARDI di euro.
    Possibile che gli evasori non si rendano conto che e pagassero tutte le tasse come di dovere magari rinuncerebbero alla Cadillac per due anni, o alla play station, ma in brevissimo tempo avremmo riappianato il debito pubblico (quant'è? 150 miliardi? un'anno e mezzo senza evasione fiscale?) e da quel momento in poi ci sarebbe una piogia di soldi sul nostro paese, o in servizi o in diminuzione delle tasse!

    Chiudo, vi ho rubato anche troppo tempo, chiedo scusa e spero di non essere uscita troppo dal seminato.

    Vi lascio con una citazione tratta da un giochino della settimana enigmistica che fino a stamattina non sapevo essere politicamente schierata a sinistra:

    "bisogna evitare quelle occasioni che mettono i nostri doveri in opposizione ai nostri interessi", by Jean-Jacques Rousseau.

    Con affetto, Silvia.

    Ps: antiberlusconismo ante-litteram?

    RispondiElimina
  71. Non facciamoci impressionare. La parola "giustizialista" è stata coniata per gettare discridito in chi opera nella giustistizia e in chi nella giustizia crede come difesa della legalità.
    La LEGALITA', questa è la parola che si sta tentando di infangare, di rendere obsoleta, perseguita da idealisti illusi.
    Sentir parlare di giustizialismo da certe persone lo sento dispregiativo e temuto come quel detto: "Non parlare di corda in casa dell'impiccato".
    Si tenta di delegittimare il senso proprio della giustizia che è quello di perseguire i reati e i colpevoli.
    Alessandra

    RispondiElimina
  72. Caro Bartolo.
    Credo di intuire cosa intendi per "torture".
    Ti posso assicurare che ce ne sono altre simili che anche se non limitano la libertà ne hanno lo stesso peso e la stessa ingiustizia che a volte non bastano più di trenta anni perchè questa venga affermata.
    Un caro saluto Alessandra

    RispondiElimina
  73. A Silvia (commento delle 2.56)

    Carissima Silvia,

    grazie di cuore per tutto e, soprattutto, per le osservazioni critiche e i suggerimenti per fare meglio.

    Solo chi ti vuole bene ti corregge!

    Il Suo commento, insieme a quelli di altri, è prezioso per capire come possiamo fare meglio.

    Un caro saluto.

    La Redazione

    RispondiElimina
  74. Bhe.. Gentile Luciana,
    Lei crede veramente che i criminili siano tutti al 41 bis?
    Io ho il terrore di quelli che vanno a cena insieme ai magistrati; o, di alcuni magistrati stessi. Per non parlare poi dei politici criminali!
    Comunque, non ho nessuna voglia di fare polemiche. E se fosse per me, piuttosto che il 41 bis opterei per la pena di morte. Come vede provo simpatia per i giustizialisti! Ma il Governo di un Paese civile deve aborrire sia le torture come la pena capitale!
    Che a Palermo il carcere fosse un albergo a cinque stelle dimostra ulteriormente chi sono i criminali più pericolosi, oltre che quelli che li conosci appena li vedi!
    b

    RispondiElimina
  75. Seguo la discussione sul 41 bis da qualche giorno ormai.

    Vedete,secondo me,c'è un equivoco di fondo.

    Il 41 bis non ha la pretesa di sconfiggere la mafia,nè tantomeno una pretesa afflittiva (ricordo che per Costituzione le pene non possono tendere che alla rieducazione del condannato),vuole evitare diversamente che il reato venga portato ad ulteriori conseguenze.

    Il problema è connaturato a quelle che sono le peculiarità della mafia:l'essere organizzazione unitaria e verticistica.

    L'autore di ogni reato,viene individuato processato e se colpevole condannato.Tale condanna all'espiazione di una pena ha diverse finalità:

    Una finalità rieducativa appunto,cioè quella di produrre l'emenda del soggetto attraverso una pena che sia giusta e proporzionata al male "sociale" collegato alla commissione di un reato.A questa viene aggiunta una finalità di prevenzione generale,(che però è assicurata dal concorso di tutti i settori in materia penale e non solo dal diritto materiale) che consiste essenzialmente a scoraggiare gli altri che hanno intenzione di delinquere rappresentando loro le conseguenze che li aspettano (colpiscine uno per educarne cento).Una circostanza essenziale per il raggingimento dell'una e dell'altra finalità è che il soggetto sia posto nelle condizioni di non delinquere più;perchè da un lato non sarebbe possibile un emenda,dall'altro verrebbe a cadere la funzione di prevenzione generale.

    Tale condizione solitamente viene realizzata (nei casi più gravi) attraverso la privazione della libertà personale intesa come libertà di muoversi in ambiti potenzialmente illimitati,ma ci sono reati che,come il 416 bis,per la loro struttura e per le loro caratteristiche non bisognano necessariamente del bene "libertà personale " per essere commessi.

    Da qui il 41 bis.

    Pierluigi Fauzia

    RispondiElimina
  76. Gentile Pierluigi,
    sono perfettamente d'accordo con quello che scrivi. Il mio parere, però, con riferimento all'applicazione dell'art 416 bis è che questi rappresenti un ottimo alibi per i "veri" mafiosi. Cerco di spiegarmi: i veri criminali (politici, magistrati, giornalisti, faccendieri in genere) conoscono bene il sistema e l'ambiente in cui operano da nababbi, cosicché più proliferano i mafiosi (paralitici-disadattati-cialtroni) più loro fanno vita da nababbi indisturbati.
    Certo, capisco perfettamente che decenni di bombardamenti mediatici ci hanno descritto le mafie come pericolosissime organizzazioni criminali e quindi hanno avuto un effetto dirompente nella psiche di ognuno di noi (pensi, sono anch'io terrorizzato. Nonostante perseguito come mafioso da decenni)
    b

    RispondiElimina
  77. Gentile B.

    Mi perdoni se non condivido un'h di ciò che ha detto.

    Non esiste la distinzione tra veri criminali e finti criminali,esiste la distinzione tra criminali ed innocenti,e all'interno dei criminali distinguiamo criminali che scontano pena detentiva e criminali che scontano pene diverse o che pur condannati a pena detentiva non la espiano nelle ipotesi previste dalla legge.

    Le mafie SONO PERICOLOSISSIME ORGANIZZAZIONI CRIMINALI!

    Questa è l'unica pregiudiziale di ogni discorso sulla mafia che non voglia risolversi in boutade o in sterile retorica.

    Cordialmente

    Pierluigi Fauzia

    RispondiElimina
  78. Buongiorno Bartolo,
    appena avro' finito di scrivere questa risposta mandero' una mail alla redazione con il mio indirizzo a cui inviare la sua lettera. Mi piace tanto il confronto, specialmente con chi non la pensa come me, mi fa vedere le cose da un'altra prospettiva.

    Per rispondere all'ironia di Salvatore D'Urso, direi proprio di no!

    Vi preparo psicologicamente, saro' un po' logorroica! :)

    Non mi sento giustizialista, anche perche' c'e' ormai un pessimo uso di questa parola, e' diventata sinonimo di 'forcarolo'!
    Mi sento invece una cittadina comune che in quanto facente parte della societa' cosi' detta civile ha i suoi doveri e i suoi diritti. Io ho il dovere di rispettare le leggi altrimenti vengo punita, io ho il diritto di sapere che se qualcuno non rispetta i suoi doveri, come faccio io, venga punito, come verrei punita io.

    Per me giustizialisti=forcaroli (anche se ripeto non mi sembra che in italiano abbia questa accezione, ma qui si va a finire in problemi di lana caprina e non mi sembra che sia ne' il luogo ne' il momento adatto, per cui specifico forcaroli!) sono quelli che pretendono di fare i giudici quando non lo sono.
    Per esempio il caso Cogne e' stato promotore di forcaroli di ogni genere, prima che la Franzoni fosse ritenuta colpevole un sacco di gente l'aveva gia' condannata, non si sa' bene perche' o per come, forse a pelle? noi italiani siamo un po' tutti sensitivi!
    Appena c'e' stata la condanna e' divenuta subito una povera donna che aveva perso un figlio e che era stata condannata senza vere e proprie prove, insomma 'al di la' di ogni ragionevole dubbio' (non so' se si dice cosi' per la giustizia italiana o e' solo una frase ripresa dall'america e dai film, mi sembra che pero' renda l'idea).
    Ecco questo atteggiamento non mi piace, io non ho letto tutte le carte, le prove, etc. etc., riguardanti il caso e non posso diventare giudice di cio' che non conosco. Certo come qualsiasi cittadino mi sono fatta la mia idea ma mai e poi mai ho messo in discussione l'operato del giudice. In quel momento lui mi rappresenta, ha tutte le informazioni che io non ho, ha tutte le conoscenze per esprimere un giudizio che io non ho.
    I giudici possono sbagliare, sono esseri umani e non robot, pero' mi sembra che l'ordinamento italiano preveda gia' anche questo e quindi se qualcuno sente di non essere stato giustamente considerato ha i mezzi per impugnare e far valere le proprie idee. Da questo punto di vista mi sembra che il nostro metodo (giustizia italiana) sia, giustamente e ampiamente garantista.

    Quando si arriva alla condanna, questa pero' deve essere eseguita, chiunque sia il condannato (il presidente della Repubblica o l'ultimo dei barboni della stazione) e qualunque sia il reato (minore o maggiore che sia). Se questo non avviene, come sta succedendo in Italia, si va ad intaccare uno dei principi fondanti del vivere in societa', il rispetto dei nostri diritti e dei nostri doveri, tutti saranno legittimati a fare cio' che vogliono, se lo fa lei/lui perche' non lo posso fare io?

    Il non rispettare la legge, inoltre, fa si anche che ci siano ancor piu' problemi di integrazione, se chi delinque venisse punito (sia esso italiano, slavo, americano, cattolico, mussulmano, verde, rosso, blu...) avremmo molti meno problemi tutti! Quelli che hanno da guadagnare di piu' sono proprio gli stranieri che vengono qua in Italia, non delinquono e si fanno un 'mazzo' cosi' perche' spesso e volentieri fanno i lavori che noi non vogliamo piu' fare (raccogliere le patate, cantieri edili, accudire malati, pulizie....) ma di cui non possiamo fare a meno. Queste persone sono tante, molte di piu' di quel che si crede e vanno tutelate, abbiamo l'obbligo, il dovere e il diritto che siano tutelate, stanno lavorando anche per noi. In una societa' che si rispetti chiunque fa il suo lavoro onestamente sta lavorando non solo per se stesso e la sua famiglia ma anche per la societa', non si puo' fare a meno di lui.

    Per molti saro' utopista, ma penso che puntando in alto si possono ottenere buoni risultati! :)

    Buona giornata a tutti
    Consuelo

    RispondiElimina
  79. Gentile Pierluigi,
    temo di essermi espresso in maniera non chiara. Provo a migliorare il concetto!
    Lei scrive: Le mafie SONO PERICOLOSISSIME ORGANIZZAZIONI CRIMINALI! Mi pare che definire i mafiosi disadattati-paralitici(mentali)-cialtroni non sia un bell'elogio per loro! In quanto, poi, alla questione "raziale" di aver classificato le diverse categorie di criminali, voglia accettare le mie scuse! Mai parlare male di quelli che non si fanno scoprire! E che facciamo, vogliamo veramente distruggere in maniera definitiva le mafie?
    b

    RispondiElimina
  80. X b

    "Bhe.. Gentile Luciana,
    Lei crede veramente che i criminili siano tutti al 41 bis?"


    No, ormai no, non ci sono quasi più. O_o

    Ecco perchè avrei voluto che quelli che c'erano ci fossero rimasti.

    E non bisogna nemmeno pensare che fossero al 41 BIS solo le mezze calzette, qui si parla di gente che ha partecipato alla strage di Via d'Amelio, che ha decine di omicidi sulle spalle.
    Perciò, se invece che tirare fuori quelli che c'erano, avessimo messo dentro anche quelli che ancora mancavano, secondo me era meglio.

    RispondiElimina
  81. Ho sottoscritto immediatamente la petizione e mi sono attivato affinchè altri ne fossero edotti.
    E' un atto di democrazia e non un atto di politica come qualcuno interessato altrimenti si è premurato subito di svilire.
    Non dimentichiamo che chi siede in parlamento è in quella posizione perchè è stato eletto da noi; ora, pur riconoscendo che un governo legittimamente eletto possa legiferare, ciò non toglie che, in forza del mandato conferito dagli elettori, non possa travalicare lo stesso, a danno della costituzione e così in pratica di tutti i cittadini.

    RispondiElimina
  82. Bene Luciana...
    sei stata esaustiva, non ho nulla da dire. Sarebbe veramente giusto che tutti i criminali pagassero per i loro misfatti.
    Voglio però insistere ad impastoiarmi nel cancro che ha devastato parte del Sud Italia (le mafie).
    Spero di non offendere nessuno nell'elaborazione della mia tesi: “la classe politica dirigenziale del Sud è una coppia perfetta: marito e moglie modello. Loro, causa sterilità, non possono avere figli. Quindi, l'immenso amore di cui sono portatori lo riversano adottando milioni di fanciulli orfani, ... il Popolo Meridionale”. Negli anni una verità inconfessabile e non scopribile rende una parte di questi bambini deviati mentali (i mafiosi). Ecco, Cara Luciana, ci possiamo accanire quanto vogliamo contro questi fanciulli deviati. Ma se non scopriamo che i due genitori hanno abusato commettendo ogni tipo di orrore non riusciremo mai a rendere questa famiglia una famiglia normale.
    Grazie e mi scuso ancora per essere a volte un po cripto.
    b

    RispondiElimina
  83. X b

    "la classe politica dirigenziale del Sud è una coppia perfetta: marito e moglie modello."

    Oddio, avrei dei timidi dubbi su questa affermazione. O_o

    "Loro, causa sterilità, non possono avere figli."

    Magari!
    E invece guarda quanti sono!
    Certi politici riproducono le proprie idee perverse alla velocità dei topolini di campagna.


    "Quindi, l'immenso amore di cui sono portatori lo riversano adottando milioni di fanciulli orfani, ... il Popolo Meridionale”

    Chiamiamolo "amore"... e_e


    "se non scopriamo che i due genitori hanno abusato commettendo ogni tipo di orrore non riusciremo mai a rendere questa famiglia una famiglia normale"

    Purtroppo, certe "famiglie" non sono salvabili, devono essere smembrate per cercare di recuperarne i singoli componenti o per impedire che i più deboli continuino a subire violenze dai più prepotenti, tanto è vero che la legge prevede la possibilità di togliere la patria potestà ai genitori che non se la meritano.
    Diciamo che chi è al 41 BIS ha perduto la patria potestà ed è stato allontanato dal resto della "Famiglia" per impedirgli di continuare a nuocere.

    "Grazie e mi scuso ancora per essere a volte un po cripto.
    b"

    Non ti preoccupare, devo impegnare un Po le rotelle ma alla fine ci arrivo. 8)

    RispondiElimina

  84. Caro Direttore, con riferimento all'articolo apparso in prima pagina sul suo giornale, dal titolo «Passa la norma blocca processi», forse è opportuno segnalarle che una disposizione analoga è da tempo vigente nel nostro ordinamento giuridico.
    Con il decreto legislativo del 19 febbraio 1998 n. 51 è stato introdotto uno smilzo articoletto (art. 227) il quale testualmente dispone: «Al fine di assicurare la rapida definizione dei processi pendenti alla data di efficacia del presente decreto, nella trattazione dei procedimenti e nella formazione dei ruoli di udienza, anche indipendentemente dalla data del commesso reato o da quella delle iscrizioni del procedimento, si tiene conto della gravità e della concreta offensività del reato, del pregiudizio che può derivare dal ritardo per la formazione della prova e per l'accertamento dei fatti, nonché dell'interesse della persona offesa.
    Gli uffici comunicano tempestivamente al consiglio superiore della magistratura i criteri di priorità ai quali si atterranno per la trattazione del procedimento e per la fissazione delle udienze».
    Con tale disposizione è stata consentita la trattazione di quei procedimenti che il magistrato, a suo discrezionale apprezzamento, ritiene «gravi o dotati di concreta offensività». Per gli altri il destino è assicurato: saranno stipati in un oscuro sottoscala all'interno di un ufficio giudiziario, in attesa dell'arrivo liberatorio della prescrizione. È stata cosi introdotta una illegittima archiviazione, mascherata con buona pace del declamato principio della obbligatorietà dell'azione penale.
    Il predetto decreto legislativo porta le firme di Prodi, presidente del Consiglio dei Ministri, Flick, ministro di Giustizia, Scalfaro, presidente della Repubblica. È singolare, perciò, che nell'intervista rilasciata al suo giornale, il presidente Scalfaro non abbia fatto alcun riferimento alla disposizione suddetta. Preme sottolineare che in un Paese di democrazia liberale spetta al Parlamento individuare quali fatti assumono rilevanza penale e, quindi, quali reati debbano essere perseguiti. Appare, perciò, quantomeno eccentrico che i criteri di priorità imposti dalla disposizione summenzionata debbano essere portati all'attenzione del Csm e non del Parlamento.

    Antonio Albano
    ex Procuratore Generale Onorario presso la Corte di Cassazione.

    RispondiElimina
  85. dal Parere del C.S.M. sul cosiddetto decreto "sicurezza"
    paragrafo 6
    La norma, dato il suo tenore letterale («il giudice assegna precedenza assoluta»), non si limita a fissare «criteri di priorità», che – come costantemente ritenuto dal Consiglio superiore anche in occasione della approvazione dei progetti organizzativi di alcuni uffici di Procura tra cui quello di Torino (5) – «si collocano sul piano dell’organizzazione dell’attività giudiziaria e, in quanto tali, si distinguono da quella che è stata definita la “selezione finalistica” delle notitiae criminis o dei procedimenti» e vanno tenuti distinti da «iniziative tese ad autorizzare – di diritto o di fatto – la mancata trattazione di alcuni procedimenti». Con essa, infatti, vengono introdotte nel sistema rigidità tali da poter determinare, negli uffici più aggravati di lavoro nei quali sia impossibile portare a termine in tempo utile tutti gli affari, anche l’esclusione dell’azione penale per intere tipologie predeterminate di reati. Si aggiunga che la previsione astratta e vincolante per legge dell’ordine di trattazione degli affari è, di per sé, incongrua essendo laborioso e difficilmente praticabile un intervento legislativo ogni volta in cui tale ordine debba essere modificato, anche per ragioni contingenti. La soluzione adottata, pertanto, sotto questo profilo suscita le stesse perplessità circa la conformità al principio costituzionale di obbligatorietà dell’azione penale che creerebbe ogni altra soluzione con le medesime caratteristiche di rigidezza e tendenziale immodificabilità, laddove altre soluzioni più elastiche tale problema, pur non potendolo eliminare del tutto, lo potrebbero certamente attenuare. Ciò è già avvenuto in passato con un modello al quale sarebbe forse opportuno ripensare anche nella presente contingenza, allorché, con l’istituzione del giudice unico di primo grado, al fine della formazione dei ruoli d’udienza l’art. 227 del decreto legislativo n. 51/1998 prescrisse di tener conto di una pluralità di criteri che comprendevano la gravità e la concreta offensività del fatto, il pregiudizio per la formazione della prova e l’accertamento dei fatti e l’interesse della persona offesa. Ad essi potrebbe anche aggiungersi, qualora ciò sia ritenuto opportuno, l’indicazione “in positivo” di alcune ipotesi di reato che si ritiene debbano avere la precedenza, purché tale indicazione non risulti esaustiva ed assorbente di ogni altro criterio di valutazione, così da non escludere a priori la possibilità che qualsiasi processo, alla luce del complesso dei criteri indicati, possa comunque essere celebrato in tempo utile perché il suo esito dispieghi i suoi effetti [...]


    e2) nel merito, poi, va osservato che se al legislatore compete definire in via generale e astratta istituti idonei a incidere sui tempi processuali (basti pensare alla differenza dei riti, ai termini per le indagini o per la custodia cautelare, etc.), ragioni di giustizia e di rispetto dell’autonomia della magistratura e dei diritti delle parti impongono che sia lasciata alla giurisdizione, anche tenuto conto della concreta dialettica tra le parti, la definizione della tempistica dei singoli procedimenti (legata a situazioni non suscettibili di regolamentazione astratta, come l’esistenza o meno di parti offese, le richieste degli imputati, le esigenze di accertamenti da commisurare con i tempi necessari, etc.).

    Voglio ribadire che il principio della divisione dei poteri, la garanzia che il Pubblico Ministero sia assolutamente indipendente da condizionamenti da parte del potere politico, è un principio fondante della nostra democrazia. Il decreto "blocca-processi" formula il principio in maniera rigida, ponendo un termine di tempo arbitrario, e obbliga a sospendere i processi in maniera assoluta, senza lasciare possibilità agli uffici giudiziari di organizzarsi il lavoro in base alle situazioni particolari.
    E'un macroscopico arbitrio imposto dall'alto, per di più attraverso decreto legge (mentre non presenta affatto carattere di urgenza, e si tratta quindi di un'iniziativa del Governo, non del Parlamento). Queste le differenze rispetto ai provvedimenti precedenti, che non sono assolutamente paragonabili né per filosofia, né per le nefaste conseguenze, né per il grave vulnus inferto all'indipendenza della magistratura. Inoltre non si comprende l'utilità di questo provvedimento: fra un anno i processi riprenderanno e andranno a sovraccaricare ulteriormente(e quindi ritardare ulteriormente) l'azione dei tribunali, senza aver risolto nulla.
    E poi mi piacerebbe sapere a quale direttore di giornale è riferito l'articolo. Provo a indovinare: il Giornale?

    Un'italiana che crede nella giustizia davvero

    RispondiElimina
  86. Per "Italiano che crede nella giustizia", commento delle 18.29.

    Purtroppo, nonostante tutti i tentativi di intellettuali, ex procuratori generali onorari, lettori anonimi eccetera di difendere le ragioni del Governo, che la legge blocca-processi non serva all'interesse comune ma sia solo un espediente per bloccare un processo del Presidente del Consiglio non lo diciamo noi, ma lo ha confessato pubblicamente lo stesso Governo.

    Sul punto, basterà leggere il post “Dunque, il Governo ha mentito … e di brutto!”.

    Un caro saluto.

    Felice Lima

    RispondiElimina

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