Pagine

lunedì 11 agosto 2008

“Ecco la cupola”. L’ultimo affondo di De Magistris.





di Antonio Massari
(Giornalista)




da La Stampa del 9 agosto 2008


Il pm chiude l’inchiesta “Toghe lucane”. Tra i 33 indagati politici e carabinieri. Una cupola giudiziaria.

«Condizionavano le pubbliche amministrazioni e interferivano sull’Ordine giudiziario, sul Csm e sul ministero».

Il pm di Catanzaro Luigi De Magistris, punito e trasferito dal Csm, chiude l’inchiesta «Toghe Lucane» con un lungo elenco di indagati – ben 33 – e pesanti accuse alla magistratura.

E’ il suo ultimo atto da pubblico ministero prima di trasferirsi a Napoli con funzioni di giudice.

Tra gli indagati figurano 8 magistrati, quattro ufficiali dei carabinieri, un senatore, un presidente di Regione e tre sindaci.

Indagati anche l’ex questore, Vincenzo Mauro, e l’ex capo della squadra mobile, Luisa Fasano.

Nelle aule di giustizia, a Potenza, si oscilla tra la corruzione e la «cartomanzia giudiziaria» (la pm Claudia De Luca, per 65 volte, chiama l’899 di un cartomante con il telefono di servizio).

Spuntano complotti tra vertici dei carabinieri (i generali Cetola e Garelli, comandante interregionale e comandante della Basilicata) e toghe (il sostituto pg Bonomi) per danneggiare altri magistrati (i pm Woodcock e Montemurro, i gip Iannuzzi e Pavese).

Il «sodalizio», scrive De Magistris, era «composto da politici, avvocati, imprenditori e faccendieri che avevano necessità di interventi illeciti per il condizionamento dell’attività giudiziaria. I pubblici ufficiali asservivano la loro funzione, ricevendo utilità varie, inclusi incarichi in ruoli di vertice all’interno dell’ordine giudiziario o nella commissione antimafia».

Al centro delle vicende un vorticoso giro di soldi.

Milioni di finanziamenti pubblici vengono dirottati sul complesso turistico Marinagri.

Ubicato in una zona ad alto rischio idrogeologico, potrebbe essere spazzato via da un’alluvione.

Ma non importa: i finanziamenti devono passare ugualmente.

La magistratura lucana, allertata sull’operazione archivia.

Le indagini sono condotte dalla pm di Matera, Claudia Morelli (indagata).

Intanto, il pm napoletano, scopre che Giuseppe Chieco, capo della procura di Matera, era interessato all’acquisto d’un appartamento nel villaggio turistico.

Scopre che il senatore Filippo Bubbico (Pd), ex governatore lucano, spinge perché il progetto passi.

Indaga anche sul Presidente della Regione, Vito De Filippo (Pd), su un alto funzionario del ministero (Massimo Goti), sull’ex moglie di Marco Follini, Elisabetta Spitz, e sui passaggi che portano all’approvazione di progetto e finanziamento.

Altri esempi. Iside Granese, Presidente del Tribunale di Matera, ottiene dalla banca Popolare del materano un mutuo di 620 mila euro al tre per cento d’interessi.

Per la banca sembra un’operazione in perdita.

Ma la Granese firma una sentenza di fallimento che avvantaggerebbe due esponenti della banca.

In queste 516 pagine scorre una storia ultraventennale: indagando sulla magistratura lucana, de Magistris, scopre novità su tre casi irrisolti: la scomparsa di Elisa Claps e due duplici omicidi.

Novità trasmesse alla procura di Salerno.


5 commenti:

  1. Provo un'amarezza profonda per il trasferimento del pm. De Magistris. Posso solamente esprimergli la mia solidarietà, non potrei fare altro se non dirgli che anche in questa martoriata Italia c'è qualcuno, anzi, ci sono molti che sono persone per bene, se questo termine ha ancora un valore.
    Spero che qualcuno, più vicino a Lui di me gli possa far giungere i sentimenti di solidarietà e rispetto per il suo lavoro sempre più pericoloso.
    ellegi4(at)yahoo.it

    RispondiElimina
  2. L'anestetizzazione mediatica che da 15 anni stiamo subendo, e soprattutto negli ultimi 5, è scandalosa.

    Anche le persone che come me, provano ad aprire gli occhi, informarsi ed informare, probabilmente subiscono un'influenza passiva che è ormai insita nella società, e che ci porta a combattere in maniera forse preimpostata.

    Affossare un Magistrato è facile, screditandolo.

    Ripristinare l'onore di una persona ferita pubblicamente, è molto più difficile, e pochi in Italia lo richiedono.

    Accettiamo le bugie, ignoriamo le verità.

    A presto.

    Willy C.
    (nonleggerlo blog)

    RispondiElimina
  3. Se questa è una cupola, WHY NOT e POSEIDONE equivalevano, visti i nomi in campo, al cupolone di San Pietro.

    Sarà pure un caso, anzi sicuramente lo è, ma la Provincia Cosentina, giornale che ha puntualmente riferito quanto accadeva a De Magistris e le sue inchieste, ha sospeso da alcuni giorni le sue pubblicazioni. Una grave ingiustizia per tantissimi giovani e coraggiosi Redattori; un bavaglio nei confronti della LIBERA informazione.

    Sono amareggiato per le tantissime vicende Calabresi che, dubito, possano vedere una sana conclusione (a parte la cattura di pericolosissimi macellai e ladri di polli).

    Solidarietà piena al Dott. Luigi De Magistris per l'autentico calvario che è stato costretto a subire.

    RispondiElimina
  4. Qualcuno di voi si è fatto un giro con Google Earth sul complesso di Marinagri?
    E' veramente uno schifo orrendo, hanno deviato perfino la foce di un fiume per farsi gli affaracci loro.

    E i probi cittadini di Policoro hanno schiumato fino all'ultimo secondo utile (aizzati magistralmente dai personaggi coinvolti nelle indagini ma probabilmente non ce n'era nemmeno bisogno) contro De Magistris.

    Saranno felici e soddisfatti adesso che il "babau" è stato trasferito.

    Ora sì che potranno attendere serenamente e pacatamente la prima esondazione che provvederà a portare al largo il frutto dei loro sacrifici (hanno sacrificato la coscienza, l'ambiente e la dignità).

    Luciana

    RispondiElimina
  5. il coraggio civile e il senso della storia dimostrati da De Magistris meriterebbero che questo magistrato venisse proposto per un premio Nobel ,o almeno per un riconoscimento internazionale.

    RispondiElimina

Scrivi il tuo commento nel riquadro qui sotto.

Per farlo NON occorre essere registrati.

Se non sei un utente di Google, nella sezione "Scegli un'identità" seleziona "Nome/URL" oppure "Anonimo", così non ti sarà richiesta la password.

Per favore, inserisci il tuo nome e cognome e la città dove vivi: un commento "firmato" è molto più efficace.

I commenti non compaiono subito nel sito, perchè sono soggetti a verifica preventiva della Redazione.

Non censuriamo in alcun modo i contenuti in base alle idee, ma non pubblichiamo commenti che:

1. ledano diritti di terzi, siano diffamatori o integrino altre fattispecie di reato (non pubblichiamo, per esempio, commenti sotto qualunque profilo razzisti);

2. contengano espressioni volgari;

3. costituiscano forme di spamming;

4. si esauriscano in una presa di posizione politica per questa parte o per quell'altra ("fare politica" è cosa nobile e necessaria, ma questo sito non è il luogo adatto).

Se non trovi pubblicato il Tuo commento e vuoi saperne le ragioni, inviaci una mail all'indirizzo della Redazione. Ti comunicheremo le ragioni della mancata pubblicazione.