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martedì 29 settembre 2020

Il Presidente del Tribunale di Gela non s'ha da fare. Non ora, almeno...





Lunedì l’Ansa dava notizia che da un anno la presidenza del Tribunale di Gela è vacante e che, tuttavia, il CSM continua a prendere tempo sulla designazione del nuovo Presidente.

Ci siamo incuriositi e abbiamo potuto verificare che la notizia era sbagliata.

Per difetto! Perché, in effetti, il posto di Presidente del Tribunale di Gela è vacante dal 19 giugno 2019, quindi da più di quindici mesi.

E abbiamo anche verificato che ormai da tante settimane, quella del Presidente del Tribunale di Gela è, tra gli incarichi direttivi e semidirettivi degli uffici giudiziari del Paese (escluse le nomine da rifare perché annullate), la vacanza più risalente.

Eppure, benché sempre portata all’ordine del giorno della Quinta Commissione del CSM, la pratica risulta costantemente inevasa.

Evidentemente, dare un Presidente al Tribunale di Gela non deve essere così urgente.

Come detto vacante dal 19 giugno 2019, l’ufficio in questione non deve essere importante come quello, per esempio, di Presidente del Tribunale per i Minorenni di Sassari, vacante dal 25 maggio 2020, o come quello di Presidente della Sezione G.i.p. del Tribunale di Trieste, vacante dal 5 aprile 2020, tanto per fare solo alcuni esempi degli uffici sulle cui scoperture la Quinta Commissione, ancorché azzoppata dalle ennesime dimissioni (quelle del Consigliere Mancinetti), ha provveduto nella scorsa settimana.

Ma come, non s’era detto che contava solo l’ordine cronologico?

Effettivamente, si era detto proprio così! Ma c’era di mezzo la Procura di Roma. Infatti, ogni volta che i “migliori” tra i magistrati – ovviamente si sta parlando degli “eletti” al CSM – sono chiamati a scegliere il Procuratore di Roma, salta fuori questa storia che, nelle nomine, bisogna seguire rigorosamente il criterio cronologico.

Poi, però, sistematicamente la cosa passa nel dimenticatoio.

E così pare stia andando anche nel post “Palamaragate”.

All’indomani della prima ondata dello scandalo, la stampa unificata annunciava che il rispetto rigoroso del criterio cronologico, cioè dell’ordine di scopertura degli uffici giudiziari, era il nuovo mantra della Commissione per gli incarichi direttivi guidata da Mario Suriano, succeduto nella presidenza a Gianluigi Morlini, uno dei consiglieri partecipanti al dopocena champagne.

E il Presidente Suriano, in occasione della solenne cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2020 dinanzi alla Corte di appello di Roma, annunciava come ormai “già consolidato, da giugno 2019, il rigoroso rispetto, in V Commissione, del criterio cronologico della vacanza per la trattazione delle pratiche anche al fine di garantire la massima trasparenza del calendario settimanale dei lavori”.

“Rigoroso” sì, ma non per tutti! Non per Gela, il cui Tribunale deve avere un rilievo talmente basso da passare inosservato ai radar della V Commissione.

O forse il motivo è un altro. Forse il Tribunale di Gela è l’ufficio più importante d’Italia per cui la nomina del suo Presidente deve essere la più ponderata di tutte.

Intanto, la Commissione incarichi direttivi è a fine corsa. La ruota del CSM, infatti, è in procinto di girare, dando vita al periodico rimescolamento nella composizione delle sue articolazioni interne.

Speriamo che laddove non ha potuto il "mantra" della Commissione a trazione Suriano, riesca, magari meno solenne ma più concreto, quello del suo successore.

Che l’Arcano di Gela sia presto svelato perché questo silenzio non può che generare cattivi pensieri.

Infatti, se il rigoroso rispetto del criterio cronologico è la garanzia della trasparenza, il suo mancato rispetto ne è l'antitesi.

E questo è un lusso che il CSM, impegnato a processare in tempi da record la sola mela marcia, non si può permettere. O sì?




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