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lunedì 31 maggio 2021

Ultime notizie dal Csm: rotazione dei direttivi e uso delle chat a geometria variabile




di Andrea Reale - magistrato

Dalla lettura degli ultimi resoconti sulla attività consiliare, uno (9.5.2021) dei componenti di Area e l'altro dei consiglieri di Magistratura Indipendente (del 10.5.2021) abbiamo appreso due notizie: una buona, una meno.

La prima  è che finalmente il CSM ha sposato, nel parere sul disegno di legge c. d. Bonafede, il principio della rotazione negli incarichi semidirettivi.

Si legge nel resoconto di Area che occorre percorrere "una strada che parte dalla causa degli effetti distorsivi prodottosi in questo ambito nell’attività del Consiglio e  prova ad immaginare una soluzione coerente soprattutto con l’interesse degli uffici; valorizzando un concetto partecipato di dirigenza ed un’effettiva temporaneità degli incarichi direttivi,  per contrastarne la “lettura” carrieristica all’interno della magistratura e riaffermare, nei fatti, l’indicazione costituzionale per cui i magistrati si distinguono solo per funzioni (art. 107 cost), che è in totale distonia con una visione gerarchica e verticistica della magistratura sempre più diffusa".

domenica 30 maggio 2021

Giuliano Castiglia incontra l'AIGA

Pubblichiamo un estratto dell'incontro dello scorso 28 maggio 2021 tra l'AIGA e Giuliano Castiglia relativo alle riforme necessarie se realmente si intende porre fine alla politicizzazione della magistratura: sorteggio dei candidati al CSM e rotazione negli incarichi direttivi e semidirettivi.





venerdì 28 maggio 2021

Concorso morale in abuso d'ufficio per la telefonata che "convince" il pubblico ufficiale a non compiere il suo dovere



Un esempio di applicazione del diritto dei mortali.


Dal quale si ricava che la Suprema Corte disattende  la direttiva della Procura Generale  in tema di autopromozione dei magistrati, quando si tratta di giudicare i non togati.
Ciò che è marachella, irrilevante anche disciplinarmente, è reato per tutti gli altri cittadini. 




Si tratta della recentissima sentenza n. 21006 depositata dalla Sesta Sezione della Cassazione Penale il 27 maggio scorso. 

Il "sistema" della raccomandazione volta a condizionare gli esiti dei concorsi per gli incarichi direttivi in magistratura è ormai a tutti noto.

mercoledì 26 maggio 2021

"Aspettando le sentenze" permette qualche domandina, dott. Davigo ?


di Rosario Russo - magistrato in quiscenza

«L’errore italiano è stato quello di dire sempre: “Aspettiamo le sentenze”»: così le piaceva dettare.

Preferisco aspettare il passaggio in giudicato delle sentenze.  

Ma – posto che proprio lei si è esposto al giudizio dell’uditorio televisivo – ritengo di poterle rivolgere talune domande, auspicando che voglia serenamente rispondere, nell’esclusivo interesse dell’Utente finale della Giustizia.

Com’è noto, nell’aprile 2020 il sostituto dott. P. Storari consegna a lei, allora membro del C.S.M., la copia dei verbali in cui l’avv. P. Amara aveva denunciata l’esistenza di un’associazione (non soltanto segreta ma anche) a delinquere, lamentando che il capo della P.R., dott. F. Greco, non aveva proceduto alle indagini, a suo avviso invece urgenti. Si tratta di verbali non firmati. Tuttavia, poiché il latore è stato proprio il P.M. dott. P. Storari (che aveva raccolto ufficialmente le accuse di Amara), non poteva nutrirsi alcun dubbio sulla conformità delle copie (non firmate) agli esistenti originali (sottoscritti da Storari).

sabato 22 maggio 2021

Lo scandalo della toga sospettata d'esser manesca.



di Nicola Saracino - Magistrato 

Il Consiglio Superiore della Magistratura ha stabilito che non meritasse il trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale un sostituto procuratore generale coinvolto in una vicenda di apparente violenza familiare in danno della compagna, vicenda sfociata in una archiviazione in sede penale sia per la remissione della querela della vittima, sia perché s’era dubitato dell’effettiva volontà di nuocere della toga sospettata d’esser manesca.

Se ne ha traccia qui
 
La votazione che ha determinato l’esito di quel procedimento - favorevole al magistrato che in passato era stato anche consigliere superiore - ha visto 9 voti contrari al trasferimento, 8 voti favorevoli e 8 astenuti. 

E’ uno scandalo!

mercoledì 19 maggio 2021

Come possono i partiti giudicare il correntismo ?




di Massimo Galli - Magistrato

La commissione d’inchiesta sulla magistratura, di cui si sta discutendo negli ultimi tempi, se la si considera come uno strumento necessario per focalizzare l’attenzione del parlamento sui problemi che la magistratura da sola non riesce a risolvere in questo momento, a mio avviso potrebbe valutarsi favorevolmente, a patto che se ne studino con estrema cura la composizione e gli obiettivi.

La situazione critica che si è venuta scoprendo progressivamente infatti è di una gravità tale che merita senz’altro l’attenzione di tutti i soggetti istituzionali che possono intervenire.

L’intervento però dovrebbe essere, per l’ appunto, di tipo istituzionale e non meramente politico poiché la criticità stessa è stata determinata da atteggiamenti incoscienti dei partiti che, negli ultimi anni, si sono molto impegnati per condizionare la magistratura nell’ambito di quel deleterio progetto, che può essere letto in molte iniziative, finalizzato a dare una svolta oligarchico – autoritaria alle istituzioni, mediante la gerarchizzazione della burocrazia, la concentrazione dei centri decisionali, lo svilimento delle occasioni di partecipazione democratica.

lunedì 17 maggio 2021

Un tram chiamato Anm


Alcuni giorni fa abbiamo commentato la surreale situazione di stallo in cui, nel week-end del 24  e 25 aprile, è precipitato il CdC dell'Anm per la sua conclamata incapacità di decidere sulla spinosa questione dell'accettazione delle dimissioni di alcuni associati sottoposti a procedimento disciplinare perchè coinvolti nelle camarille con Luca Palamara.

Pubblichiamo ora un intervento della dott.ssa Maria Angioni, componente del Cdc, che spiega le ragioni, giuridiche e non, della posizione assunta, in seno all'organo deliberativo della associazione,  da lei e dagli altri tre rappresentanti della lista indipendente  Art. 101. 

 
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di Maria Angioni - Magistrato

L'Anm è una associazione privata, benchè con finalità di interesse pubblico, quindi è regolata dagli artt. 14 e ss. del codice civile.

In particolare l'art. 24 c.c. regolamenta il recesso dell'associato, statuendo che "l'associato può sempre recedere dall'associazione se non ha assunto l'obbligo di farne parte per un tempo determinato. La dichiarazione di recesso deve essere comunicata per iscritto agli amministratori e ha effetto con lo scadere dell'anno in corso, purchè sia fatta almeno tre mesi prima".

venerdì 14 maggio 2021

Massoni per caso?



di Nicola Saracino - Magistrato 

Il dott. Sebastiano Ardita ed il dott. Nino Di Matteo sono due consiglieri superiori. 

I soli che hanno preso una posizione netta a favore del sorteggio quale metodo di selezione dei membri dell’organo di autogoverno, proprio per stroncare le consorterie che oggi lo governano con il nome di “correnti” e che agiscono in modo non dissimile dalle massonerie, con accordi segreti non ostensibili ed occulti fino a quando qualche trojan non svergogna un simile “sistema”.
 
La breccia rappresentata dalla presa di posizione di Ardita e Di Matteo risale al mese di luglio dello scorso anno.

giovedì 13 maggio 2021

Una partita molto "Amara"




di Lorenzo Matassa
Magistrato


Riassunto delle puntate precedenti (per coloro che si siano perduti il sequel infinito). 

Un alto esponente della magistratura di “sistema”, viene colto in pieno fallo in area.

Il VAR – detto anche Trojan – riprende in tempo reale l’azione fallosa e l’arbitro (nominato anche lui dal “sistema”) decreta la sua espulsione.

L’uomo, però, prima di uscire dal campo – tra i fischi dei numerosi spettatori – comincia a gridare parole inequivocabili contro tutti.

domenica 9 maggio 2021

L'eredità tradita di Rosario Livatino

 




di Massimo Vaccari - Magistrato
                                             

Ieri Rosario Livatino è stato beatificato.

E’ stata la prima volta nella storia della Chiesa per un magistrato.

La cerimonia è giunta dopo che giovedì scorso, in occasione della proiezione del docufilm a lui dedicato, il cardinale Bassetti lo haricordato, davanti ai componenti del Consiglio superiore della magistratura, con un discorso di alto profilo, nel quale ha osservato tra l’altro che:

“Rosario Livatino è stato un appassionato difensore della legalità e della libertà di questo Paese. Un autentico rappresentante delle istituzioni che è riuscito a incarnare la certezza del diritto e anche la cultura morale dell’Italia profonda: di quell’Italia che non si arrende alle ingiustizie e alle prevaricazioni, e che non cede agli ignavi e a coloro che si adeguano allo status quo: anche quando lo status quo è rappresentato dalla mafia.

La circolare quadrata



di Nicola Saracino - Magistrato 


Fino all’entrata in vigore del codice di procedura penale del 1988 vigeva il sistema c.d. inquisitorio: quello che fa oggi il pubblico ministero era appannaggio del giudice istruttore che guidava le indagini, ma da giudice, con alcune ovvie conseguenze: gli atti da lui raccolti valevano come prova dibattimentale e non erano mai segreti per l’imputato. 

Sin dal primo atto di istruzione, infatti, doveva avvertirlo della pendenza del processo e consentirgli di partecipare all’istruttoria, con poche eccezioni. 

La segretezza dell’istruttoria era, quindi, rivolta solo all’esterno del processo, nei confronti di chi non ne era parte, a tutela della riservatezza dei soggetti coinvolti. 

mercoledì 5 maggio 2021

Io so che tu sai che io so. Le “amarezze” al CSM


di Andrea Mirenda - Magistrato

Come in tutte le brutte storie, inizieremo dalla fine.

Le amarezze ungheresi? Tutti al CSM le conoscevano, eccome. E tutti, quatti quatti, hanno taciuto.

Ma quel che è più grave è che tutti hanno continuato ad esercitare serenamente le loro altissime funzioni, serenamente indifferenti all’opacità che li colpiva secondo la migliore tradizione torcicollista del correntismo.

Perché, dopo la consueta girandola di affermazioni e di smentite, ma soprattutto dopo la nota di stampa del CSM del 4 maggio 2021, possiamo finalmente affermare che Davigo effettivamente informò, magari solo verbalmente (ma vedremo più avanti se davvero le cose sono andate così…), “chi di dovere”…

Ma chi erano i “chi di dovere”?

martedì 4 maggio 2021

L'eloquenza dei fatti


di Massimo Vaccari - Magistrato

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Pochi giorni fa abbiamo spiegato quali siano, a nostro avviso, i principali aspetti della intricata  vicenda della indebita diffusione dei verbali di interrogatorio dell'avvocato Amara che i suoi protagonisti dovrebbero chiarire, per amore di verità e del destino nella magistratura.

In attesa di tali spiegazioni ci sembra opportuno riepilogare i fatti, come li abbiamo ricavati dalle numerose notizie di stampa, nella loro nuda oggettività e offrirli, come promemoria, ai nostri lettori perché possano farsi una loro idea circa le ragioni che possono aver determinato alcune iniziative di singoli e alcune inerzie (soprattutto quella del Csm).

domenica 2 maggio 2021

Domande in attesa di risposta.








Poco o nulla torna in questa storia della divulgazione al di fuori del fascicolo del P.M., nel quale avrebbero dovuto rimanere, della  copia dei verbali secretati contenenti le dichiarazioni dell’Avv. Amara.

E non convincono le spiegazioni che, stando agli organi di informazione, hanno fornito alcuni dei personaggi che hanno avuto un qualche ruolo nelle diverse fasi della vicenda o che comunque, essendone venuti a conoscenza, avrebbero potuto e dovuto assumere delle iniziative al riguardo. 

Ci permettiamo pertanto di rivolgere loro alcune domande, seguendo l’ordine in cui sono comparsi nelle varie fasi di questa  storia.

sabato 1 maggio 2021

Quante volte, figliuolo ...?



di Nicola Saracino - Magistrato 

E’ questione di punti di vista. Personalmente della giustizia ho sempre temuto la condanna dell’innocente – un incubo che dovrebbe accompagnare le notti del giudice – piuttosto che il colpevole che la fa franca, evenienza tutt’altro che remota in un sistema volutamente inefficiente come quello affidato a chi non risponde per come gestisce l’azione penale, mandando a giudizio e quindi mettendo nello stesso calderone del processo penale (legittimamente grazie ad una giurisprudenza medievale della cassazione) colpevoli ed innocenti, senza distinzione alcuna.
 
Ciò detto, vien da sorridere nel constatare quanto l’archetipo del colpevolismo divenga  indulgente con sé stesso se attinto  dall’ombra di un coinvolgimento in una illegalità, sia pure come mero "utilizzatore finale" di un segreto.


A cosa si riferisce?