Il documento in realtà non riguarda, però, i profili specifici di quella vicenda, né ciò che è acacduto e sta accadendo attorno al collega De Magistris, ma più genericamente “la situazione degli uffici giudiziari di Catanzaro” e trae solo spunto dalla vicenda in questione per criticare (peraltro fondatamente) le nuove norme che conferiscono al Ministro della Giustizia il potere di promuovere il trasferimento dei magistrati.
Le norme in questione sono state introdotte dal governo Berlusconi e sono state mantenute dal governo Prodi, che non le ha inserite fra quelle modificate o revocate con la legge 30 luglio 2007, n. 111.
Nel documento dell’A.N.M. si afferma che “l’associazione ha più volte espresso, in forme ed in sedi diverse, meditate posizioni sulla vicenda che ha avuto come protagonista il collega De Magistris”, ma gli unici precedenti interventi noti dell’A.N.M. sulla vicenda De Magistris li abbiamo pubblicati qui.
La rilevanza delle posizioni dell’A.N.M. sulla vicenda è ampiamente illustrata nell’articolo di Felice Lima «Luigi De Magistris e “la Magistratura”».
Ieri 253 magistrati avevano chiesto all’A.N.M. di prendere posizione sulla vicenda. Il documento si può leggere qui.
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Associazione Nazionale Magistrati
L’A.N.M. sulla situazione degli uffici giudiziari di Catanzaro
In questi mesi l’associazione ha più volte espresso, in forme ed in sedi diverse, meditate posizioni sulla vicenda che ha avuto come protagonista il collega De Magistris e sui profili istituzionali e generali della procedura cautelare che oggi lo riguarda.
L’unico limite che la Giunta si è posta è stato un limite di ragione, peraltro rispettato anche da tutti coloro che si sono espressi sul tema collettivamente: non pronunciarsi sul merito di fatti (indagini, provvedimenti) non ancora noti o conosciuti solo attraverso indiscrezioni di stampa e voci, spesso anche contrastanti.
Oggi , dunque, l’associazione più che “dire” deve “ribadire”.
In particolare la Giunta ribadisce qui le critiche già mosse alle norme dei decreti Castelli che da un lato hanno posto nel nulla il potere del C.S.M. di intervenire in situazioni critiche di incompatibilità ambientale con lo strumento del trasferimento di ufficio (previsto dall’art. 2 della legge sulle guarentigie) e dall’altro hanno attribuito al Ministro della Giustizia il potere di richiedere l’adozione della misura cautelare del trasferimento.
Si può constatare che sin dalle sue prime applicazioni questo potere è suscettibile di determinare polemiche ed allarme nell’opinione pubblica.
I cittadini avvertono infatti tutto il rilievo e la estrema gravità di procedure di trasferimento, promosse direttamente dal Ministro, che investono magistrati impegnati in delicati procedimenti.
La Giunta auspica dunque che siano modificate le norme che attribuiscono al Ministro il potere di richiesta del trasferimento di ufficio e che l’attenzione del Ministero per gli uffici giudiziari calabresi non si limiti ai casi individuali o alle emergenze ma si concentri sui problemi organizzativi e funzionali della giurisdizione in Calabria.
Roma, 17 ottobre 2007
La Giunta Esecutiva Centrale dell’A.N.M.
SAPETE CHE COSA PENSO DEL DOCUMENTO DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI?
RispondiEliminaLA SAGRA DELLE BUONE INTENZIONI.
POVERI NOI CITTADINI!!!!!!!!!!!!
LUIGIA PADALINO
NOVARA
lpadalino@tiscali.it