Pubblichiamo una lettera inviata da Salvatore Dolce all’Associazione Nazionale Magistrati.
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All’Associazione Nazionale Magistrati
“La decisione del C.S.M. dimostra che il sistema funziona, lui potrà far ricorso in Cassazione ...”.
E’ stata questa la risposta del Presidente dell’A.N.M. a chi gli chiedeva una valutazione rispetto alla censura – con accessorio trasferimento di sedi e di funzioni – comminata al collega Luigi de Magistris, accusato di avere sempre inteso il proprio mestiere di magistrato come una missione!!!
Verrebbe da chiedersi quale sia il sistema che funziona, considerato che si è verificato anche quello che molti avevano preannunciato: “ha creato problemi a troppe persone, la pagherà cara”.
Ma, al momento, la mia riflessione è un’altra:
quale è stato il comportamento degli organi associativi, rispetto alle pubbliche dichiarazioni del vice-Presidente del C.S.M., il quale ha affermato – dice da semplice cittadino, dimenticando che per chi lo ascolta è solo un altissimo rappresentante delle ISTITUZIONI – che il G.I.P. di Santa Maria Capua Vetere ha sbagliato nell’emettere il titolo custodiale nei confronti della moglie dell’on. Mastella?
Avrebbero dovuto dire, anche stavolta, anzi, ancor di più stavolta, che il sistema funziona, che un giudice, autonomo ed indipendente, ha valutato come sussistenti i presupposti di legge per l’applicazione del titolo custodiale e che ad altri giudici, egualmente autonomi ed indipendenti, potrà rivolgersi la moglie dell’on. Mastella per far valere le proprie ragioni difensive.
Non mi pare di aver letto dichiarazioni di questo tipo!!!
Così come nulla è stato sostanzialmente detto all’on. Mastella – se non che forse (!!!) stava esorbitando dai limiti dell’immunità parlamentare – che si rivolgeva ad un Procuratore della Repubblica definendolo un farabutto!!!
Dunque, è un sistema che non sempre funziona allo stesso modo?
All’A.N.M. non si chiede di certo una difesa corporativa a tutti i costi, ma, questo si, che pretenda da tutti, ed in primo luogo da chi riveste alti compiti istituzionali, anche e soprattutto all’interno della stessa Magistratura, il rispetto assoluto dell’autonomia e dell’indipendenza di ogni singolo magistrato, condizione indispensabile per garantire la piena eguaglianza dei cittadini davanti alla legge, esigenza fortemente sentita nella nostra terra di Calabria, laddove gli intrecci perversi tra il potere e la criminalità organizzata – di cui si è, peraltro, avuto conferma con gli arresti di oggi – annullano, troppo spesso, le libertà individuali.
All’A.N.M. chiedo di non dimenticare la specificità della situazione calabrese, nonché di intervenire tempestivamente, con gesti concreti e non con generici proclami e senza, talvolta ipocriti, attendismi, allorché quell’autonomia e quell’indipendenza, dunque l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge, siano anche solo messe in pericolo, per evitare che accada che un magistrato si trovi costretto ad esporsi personalmente, magari per cercare di spiegare che forse (!!), soprattutto in Calabria, qualcosa non va nel funzionamento del sistema.
In questi casi, infatti, l’attenzione si focalizza, casualmente, sul magistrato che si è esposto, e si perdono di vista i problemi, gravissimi, di funzionamento del sistema che, magari, l’indagine ha messo in luce.
Un'ultima domanda:
il fatto che, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto della Corte d’Appello di Potenza, siano stati espressi, da parte di alti magistrati, giudizi su uno specifico provvedimento giurisdizionale relativo ad un’indagine ancora in corso, è significativo di un sistema che funziona?
Concludo dicendo che le valutazioni espresse, nel lasciare l’Associazione, da Ilda Bocassini e Luigi de Magistris, due colleghi da sempre fortemente impegnati nell’attività associativa, meritano una riflessione approfondita, ponendo (quelle valutazioni) interrogativi che non possono rimanere soffocati dai numerosi e pesanti faldoni che giacciono nei nostri uffici.
Cordialità.
Catanzaro 28 gennaio 2008.
Salvatore Dolce
(Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro)
Per la redazione:
RispondiElimina1) perchè non specificate che Dolce è il cognato di De Magistris ?
2) vogliamo scommettere sulla prossima candidatura politica di De Magistris ?
Sempre io.
RispondiEliminaQuesto video amatoriale dell'incontro di Frascati del 6/2/2008 con Marco Travaglio potrebbe essere intitolato
"il recupero del senso della stronzata".
Credetemi : si adatta perfettamente al post ed al mio commento precedente, strappando anche un sorriso amaro
Buona visione!
http://youtube.com/watch?v=hMztV-cJ6xY
Concordo in pieno con lo scritto.
RispondiEliminaE mi domando come sia possibile che in Calabria a quella dell'estensore della lettera non siano seguite come dovrebbe essere pacifico altre firme di magistrati.
Questa circostanza mette preoccupazione, aiutateci a capire se vi è possibile.
bartolo iamonte.
Per Anonimo delle 7.09
RispondiEliminaGentile Anonimo,
in questo blog mettiamo un impegno speciale contro i pregiudizi.
Il Suo commento, ce lo consenta, è un compendio di pregiudizi.
Nonostante ciò e sperando che le nostre risposte La aiutino a evitare le banalità e i luoghi comuni, eccoLe le risposte che ci chiede.
1. Non abbiamo specificato che Salvatore Dolce è cognato di Luigi De Magistris per due motivi. Il primo è che sarebbe stato ridicolo pubblicare la sua lettera con una scritta che dicesse: "Attenzione: è il cognato di Luigi De Magistris".
Il secondo è che siamo certi che la maggior parte dei nostri lettori giudica le cose che pubblichiamo con riferimento al loro contenuto.
La lettera di Salvatore è lì. Ognuno la può leggere e giudicarla positivamente o negativamente.
Noi della Redazione ne condividiamo ogni parola. E non siamo parenti di Luigi.
2. Si! Vogliamo scommetere.
Ma, fermo restando la nostra disponibilità alla scommessa, ci sono un problema e una domanda.
Il problema è che, per scommettere con Lei, Lei dovrebbe rivelare la Sua identità per consentirci di riscuotere la vincita.
La domanda è: fermo restando che Luigi De Magistris non intende candidarsi in politica, sicchè la questione si chiude qui, quale morbosa rabbia, quale oscuro cinismo, quale deplorevole invidia porta persone come Lei a non riuscire a concepire l'esistenza di persone che compiono il loro dovere con onestà e abngazione, così da dovere sempre delegittimare tutti, provando questo oscuro piacere della denigrazione "a prescindere"?
E infine: ma se anche Luigi si candidasse in politica (COSA CHE NON FARA'), ciò toglierebbe forse qualcosa al generoso e coraggioso lavoro che ha fatto?
La Redazione
I Magistrati De Magistris e Forleo sono gli ultimi di una lunga serie che hanno dovuto pagare col il loro impegno alla loro "missione" lo scotto ai poteri, qualunque siano ormai non conta più. Sono poteri ormai allo scoperto. Si è rotto il muro della loro protezione. Questa lettera ne è un altro esempio. Molta strada si dovrà ancora fare ma molta è stata fatta. Negli ultimi dieci anni, da che si parlava della crisi della giustizia, sia da parte della Magistratura, tutta, sia dalla politica, sembrava che il problema fosse unicamente "la mancanza della carta per le fotocopie" e "la eccessiva litigiosità degli italiani".Il male oscuro è stato individuato.Ora va almeno curato.
RispondiEliminaAlessandra
Quoto in pieno la lettera e aggiungo che è anche troppo soft con l'Anm e il CSM riguardo a tutto ciò che è accaduto...
RispondiEliminaFunziona il Sistema antidemocratico... quello funziona...
Le cose dette nella lettera in fondo sono le stesse cose che diciamo da tempo... che Annozero ha detto da tempo... che Grillo ha detto da tempo... che la redazione del blog dice da tempo e sostiene fortemente com'è giusto che sia... e ne io e nessuno di questo variopinto coro è parente a Luigi...
Io sono un libero profesionista... Grillo un comico... Santoro un giornalista... altri ancora sono operai, impiegati, casalinghe e quant'altro... tutti rispettosi delle regole democratiche e della Costituzione Italiana e prima di tutto ancora penso che la maggior parte di queste persone sia mossa dai valori di onestà e giustizia promossi dalla propria coscienza...
Non ho nient'altro da aggiungere, chi non ha ancora capito è perchè non vuol capire!!!
Vorrei chiedere al CSM, alla luce della ripresa indagine per la questione Why not, con gli evidenti gravissimi contenuti che riveste, averne arrestato lo svolgimento per svariati mesi, quando sappiamo tutti quanto sono delicate, complicate,e ostacolate certe inchieste, con inquinamenti delle prove ecc.ecc.,non riveste di per sè stesso un motivo disciplinare? Quando la Commissione Europea vorrà i resoconti di questi fondi europei erogati e distratti con queste "illustri" complicità, come giustificherà l'azione disciplinare del "cattivo giudice"
RispondiEliminareo di svolgere come una "missione" il suo lavoro di VERO MAGISTRATO?
Alessandra
Magari si candidasse! De Magistris, intendo. Avremmo finalmente una persona onesta per cui votare. Non voglio votare per destra o sinistra, adesso sono tutti uguali, vorrei votare per una persona affidabile e con un grande senso della giustizia. Senza una giustizia giusta e uguale per tutti, un paese va a fondo.
RispondiEliminaGentile Redazione.
RispondiEliminaIl rilievo dell'anonimo delle 7.09 non mi sembra di poco conto e, in questo caso, la Vostra reazione appare francamente fuori luogo, dato che questo anonimo non ha offeso nessuno, ma ha semplicemente riferito un fatto.
D'altra parte, se Voi doveste giudicare l'attendibilità di un testimone, non valutereste forse anche la relazione di affinità ?
Sarebbe poi stato certamente ridicolo pubblicare la scritta "Attenzione: è il cognato di Luigi de Magistris", ma non altrettanto ridicolo sarebbe stato premettere: "Pubblichiamo una lettera inviata da Salvatore Dolce all'Associazione Nazionale Magistrati. Desideriamo inoltre che, sebbene Salvatore Dolce sia cognato di De Magistris, la lettera sia valutata soltanto riguardo al suo contenuto".
Tale premessa avrebbe senza dubbio rafforzato la Vostra posizione, anche perché in questo modo l'anonimo avrebbe dovuto, necessariamente, trovare altri argomenti per lamentarsi !
Cordiali saluti.
P.S. - Confido anch'io che De Magistris non vorrà gettare la toga, che la sua famiglia indossa da ben quattro generazioni, per candidarsi e finire in mezzo a "pianisti", servi di partito e buzzurri di ogni tipo ... Dio ce ne scampi e liberi !
X anonimo delle 7.09
RispondiElimina1) Perchè non specifica d’essere parente di Mastella, o perlomeno persona a lui molto vicina?
2) vogliamo scommettere sulla candidatura di Mastella nel centro-destra alle prossime elezioni malgrado, la Prestigiacomo abbia affermato nella trasmissione anno zero di Santoro, che anche loro come il PD (detto da Franceschini) non presenteranno candidati indagati né con sentenze passate in giudicato. Quando poi Santoro chiese alla Prestigiacomo se non avessero candidato neanche Dell'Utri, si è clamorosamente contraddetta buttandosi in un’appassionata difesa di questultimo affermando, che lo rivedrebbe volentieri in parlamento.
Se De Magistris si candida in politica o no non lo so, ma sicuramente, in parlamento io vedrei molto più volentieri la sua faccia piuttosto che Mastella, Dellutri, Cuffaro, Dalema, Fassino ecc. ecc.
Le esternazioni di Vacca, Mancino e
RispondiEliminadi Mastella sulla vicenda giudiziaria -resso il CSM - sono abomivoli e aberranti.Lo sono dal punto di vista dello Stato etiico e del diritto: sono la rappresentazione più evidente e spregiudicata del senso di appartenenza - della casta politica e di una parte della magistratura da essa "illumnata"- ad un mondo ed ad una morale che sono paralleli ma molto distanti da quello della gente comune. La stessa che dovrebbe indignarsi di fronte all'arroganza ed alla protervia di tali comportamenti abnormi, platealmente "fuori dal mondo" e non condivisi di chi crede nella forza della vera
giustizia. Perchè tanto conformismo ed assuefazione alla prassi della illegalità ed ad un mondo che non è il nostro ?
Rivendichiamo la verità sui fatti all'attenzione di Forleo e De Magistris che sembrano scolorirsi,
annebbiarsi, sparenti.
Diamo la precedenza al perseguimento dei reati e delle responsabilità prima dell'incolpazioni ai magistrati che
operano onestamente e coerentemente
ai principi della carta costituzionale e del Diritto Penale
che tutti i cittadini onesti rispettano quotidianamente,
Saluti e piena solidarietà ai magistrati che combattono per l'affermazopne della legalità e della veritù senza compromessi ma con fedeltà al Paese ideale.
Zeit Idios
Per Paolo Emilio.
RispondiEliminaGentile Paolo Emilio,
grazie davvero della Sua presenza fra noi e dei Suoi preziosi contributi.
Ci scusi se replichiamo al Suo commento delle 18.38.
Non lo facciamo per petulanza, né per non accettare critiche che potrebbero anche essere fondate.
Le critiche, al contrario, ci sono particolarmente gradite, perché solo da esse potremo trarre indicazioni e suggerimenti importanti per migliorare.
Ci permettiamo di replicare alle Sue osservazioni solo perché il nostro blog è ancora “giovane” e il confronto sincero con i lettori è un modo prezioso di definirne – INSIEME – l’identità.
Venendo all’oggetto del contendere noi la vediamo come segue.
1. Quello che stiamo facendo qui non è per noi un “gioco”, ma un impegno molto faticoso, nel quale investiamo notevoli energie e che ci procura non poche difficoltà.
Le basti riflettere sul fatto che non è consueto che dei magistrati e degli avvocati facciamo autocritica in pubblico nei confronti delle rispettive categorie di appartenenza.
2. Ci mettiamo in discussione senza riserve, con sincerità e a viso aperto, accettando il confronto con tutti e, addirittura, anche con chi ritiene opportuno restare anonimo.
3. Rispettiamo i nostri lettori ed esigiamo uguale rispetto per noi, perché, se non esigessimo questo, il blog non sarebbe un luogo costruttivo di crescita, ma l’ennesimo luogo di insulti gratuiti e slogan inutili.
4. Oggetto della discussione nella quale è intervenuto l’Anonimo delle 7.09 è la storia professionale di un collega (Luigi De Magistris), che ha rischiato la vita (al momento conservandola) e la carriera (al momento NON conservandola) per onorare se stesso e rendere un servizio prezioso al Paese.
Luigi non pretende per questo di ricevere particolare gratitudine, né noi pretendiamo che tutti siano concordi nel giudicare lui e la sua opera.
E proprio per questo abbiamo ospitato qui e ospiteremo ancora chiunque abbia anche da ridire e voglia rivolgere al collega De Magistris critiche argomentate di qualunque segno e contenuto.
Dunque, chiunque abbia opinioni di qualunque genere è qui ospite gradito.
Vorrà convenire con noi, però, che altro è venire qui a esprimere delle opinioni argomentate, altro è venire qui a scrivere testualmente solo: “vogliamo scommettere sulla prossima candidatura politica di De Magistris?”.
Lei Paolo Emilio afferma che Anonimo avrebbe “semplicemente riferito un fatto”, ma si sbaglia.
Anonimo delle 7.09 è venuto qui a irridere sarcastico il collega De Magistris attribuendogli ambizioni politiche.
Ciò, peraltro, ha fatto in maniera particolarmente deplorevole.
Anzitutto perché lo ha fatto anonimamente.
Poi perché lo ha fatto del tutto gratuitamente, essendo certo che egli, diversamente da noi, non conosce Luigi, perché, se lo conoscesse, saprebbe che non ha in animo di darsi alla politica.
Poi perché, come abbiamo scritto nel commento che Lei critica, l’ipotesi che Luigi domani faccia politica non avrebbe nulla di deplorevole (non avverrà, ma non avrebbe nulla di deplorevole) perché “fare politica” è una cosa assai nobile. E’ fare i corrotti che è cosa deplorevole.
Sicchè, in definitiva, venire qui a "scommettere" sulla carriera politica del collega De Magistris era, da parte dell'Anonimo, solo un modo di esprimere disprezzo (del tutto gratuito e francamente ingiusto) nei confronti di una persona per bene.
Dunque, noi accettiamo con piacere osservazioni critiche. Respingiamo con convinzione, invece, il sarcasmo gratuito, vieppiù quando viene compiuto “gratuitamente”, senza rischiare un bel niente e colpisce persone che, invece, si stanno mettendo in gioco, rischiando moltissimo e in prima persona.
5. Altro oggetto della discussione è la lettera scritta pubblicamente da un magistrato che tutti sanno essere il cognato del collega De Magistris.
Tale rapporto di parentela non toglie nulla al contenuto della lettera e neppure al “prezzo” che paga, nello scriverla in un contesto molto difficile, il suo autore.
A fronte di ciò, che venga qui lo stesso Anonimo di cui sopra a ironizzare sul rapporto di parentela e a “sfidare” (!?) la Redazione a farne menzione, come se si trattasse di notizia segretissima che la Redazione aveva qualche ragione per “nascondere” ai lettori è francamente una provocazione irritante.
Gentile Paolo Emilio, siamo qui a offrire e cercare un confronto aperto, franco e rispettoso. Siamo grati a tutti coloro che ce lo offrono. Non abbiamo simpatia, invece, per gli arroganti, gli spocchiosi, i maleducati, i cinici, i “soloni”, le persone che dall’“alto” di non si sa cosa credono di potere sempre disprezzare tutto e tutti “a prescindere”.
Lei scrive che “anonimo non ha offeso nessuno”.
Noi non ci riteniamo offesi, perché nulla ci offende. Ma l’intervento di Anonimo delle 7.09 era arrogante e scortese e lo era del tutto gratuitamente.
Ci scusi per la franchezza di questa risposta, ma ci auguriamo che questo scambio di commenti possa servire a chiarire chi siamo e cosa facciamo qui.
Grazie ancora a Lei per la Sua disponibilità e partecipazione.
Un caro saluto.
La Redazione
Per Alessandra ...
RispondiEliminaIl Vero nocciolo della vicenda risiede in quello che hai scritto.
Nessuno oramai parla più dei fondi sottratti alla Calabria e, soprattutto, chi ha operato l'assalto alla diligenza. Non credo che la Comunità Europea chiederà conto dei vari "tesoretti" spariti ... stanno trascorrendo troppi anni! Una soluzione, banalissima, ci sarebbe: suddividere in trances i finanziamenti con un saldo finale ad attività avviata con controllori visibili a tutti, magari costituendo un apposito albo PUBBLICO! Basterebbe anche la sola pubblicazione dei responsabili dei procedimenti e i beneficiari. Quando si tratta di Fondi Pubblici la privacy non dovrebbe essere, in alcun modo, contemplata.
Infine è scandaloso vedere persone coinvolte nelle inchieste di De Magistris, improvvisamente ringalluzziti, che si ergono a paladini della moralità in vista di una candidatura alla Camera o al Senato della Repubblica. Vedi TG3 Calabria di oggi e di ieri.
Vorrei tanto che la Procura di Catanzaro riuscisse a scoprire come mai possano esserci persone che viaggiano verso la Svizzera con 3,5 Milioni di Euro in contanti. Se non sono frutto d'Impresa saranno senz'altro frutto del traffico di droga, del pizzo o del saccheggio ai Fondi Europei; c'è da dubitare, davvero, che possa trattarsi di risparmi derivanti da un onesto e pulito lavoro.
Tutto sommato, 3,5 Milioni di Euro sono una bazzecola di fronte a quelli che cercava De Magistris, ma dal momento che questi sono stati intercettati, unitamente a chi li trasportava, come mai non si è riusciti a sapere da dove provenivano? E come mai non ne parlano i politici che si preparano a guidare la Calabria del dopo Loiero?
De Magistris in Parlamento? Sempre meglio di quanti lo hanno scambiato per un'Osteria o di quanti vi siedono nonostante condanne passate in giudicato. Il bello è che la fila di quest'ultimi potrebbe ingrossarsi se i Partiti, come stanno facendo, non intendono adottare alcun Codice Etico.
Codice Etico per i Parlamentari e per tutte le amministrazioni Pubbliche?
ACCIDENTI DEVO ESSERMI BEVUTO IL CERVELLO!!!
Un Abbraccio
Gentile Redazione,
RispondiEliminaAvete scritto: "A fronte di ciò, che venga qui lo stesso Anonimo di cui sopra a ironizzare sul rapporto di parentela e a “sfidare” (!?) la Redazione a farne menzione, come se si trattasse di notizia segretissima che la Redazione aveva qualche ragione per “nascondere” ai lettori è francamente una provocazione irritante".
Certo che è irritante ! Ma lo è ancor di più se si pensa che è stata la vostra involontaria e incolpevole "omissione" a fornire il pretesto per l'intervento dell'anonimo delle 7,09, che ne ha subito approfittato, seminando dubbi idonei a svilupparsi nei più ingenui o nei meno attenti alla vicenda di cui trattasi.
Per questo, pur concordando appieno con Voi nel merito, ritengo ancora che la precisazione di cui al mio precedente post avrebbe risolto ogni possibile equivoco e messo tutti i lettori meno informati nelle condizioni migliori per poter formarsi un'opinione sull'argomento, spiazzando definitivamente le osservazioni di quell'anonimo.
Cordiali saluti.
Gentile redazione,ho l'impressione che siete un po' troppo permalosi: non trovo altra spiegazione alle risposte date non tanto all'anonimo dell 7,09 quanto a Paolo Emilio.Non è che per caso, a volte, qualcosa colpisce nel segno?
RispondiEliminaBuona domenica
Riguardo al post delle 7.09 e successive puntualizzazioni, io, che sono un esecrabile pignolo all'ennesima potenza, aggiungerei che, per rispettare l'esortazione di Ghandi, che appare all'inizio del blog sotto l'immagine dei monaci buddisti, l'anonimo avrebbe dovuto chiarire se Lui è un parente, affine o comunque collegato alle persone toccate dalle inchieste dei "cattivi" Magistrati; allo scopo di non incappare nella medesima mancanza, preciso che io non sono un Magistrato, né un Avvocato (e neanche parente od affine ad appartenenti a dette categorie), non sono collegato in alcun modo alle inchieste e, ad abundantiam , non sono mai stato iscritto ad alcun partito; in quest'epoca in cui conta molto l'apparire, forse è importante specificare anche che non sono mai apparso in televisione.
RispondiEliminaRiguardo alla scommessa, in aggiunta e con un distinguo rispetto a quanto già esposto dalla Redazione, mi sembra di poter dire che la valenza offensiva risieda nell'insinuazione (non espressa e, quindi, da me solo supposta) che il dott. De Magistris, avendo fin dall'inizio intenzione di candidarsi, abbia artatamente condotto l'inchiesta per avere visibilità: è solo con questi presupposti che assume valenza negativa l'ingresso in politica visto che, se così fosse effettivamente avvenuto, anche la carriera politica sarebbe destinata ad ingrossare il sottobosco della Politica (quella con la P maiuscola).
Riguardo alla "gratuità" delle affermazioni, devo contraddire la Redazione: non bisogna necessariamente conoscere il dott. De Magistris per poter esprimere opinioni non gratuite; io, per esempio, che non conosco nessun "cattivo" Magistrato, le espongo; per me è stato un duro colpo sapere che, secondo Voi, non entrerà in politica; infatti avevo deciso che, se ci fossero state nuove candidature, non avrei votato per la professoressa Vacca; avrei inoltre suggerito agli indecisi che, in dubbio, è meglio votare per i (presunti) rei!
Sia l'ANM che il CSM quando dovevano essere vicini con tutta la loro presenza per De Magistris e la Forleo sono risultati inefficaci ed inesistenti,non vedo come in futuro possano invertire la loro rotta,il mio augurio è che si prenda coscienza della situazione e che coloro che ritengono di osservare con onestà il proprio ruolo abbandonino questi due enti o corporazioni o associazioni o come meglio vi aggrada definirle,buon lavoro a tutti
RispondiEliminaPer Vincenzo Scavello
RispondiEliminaNon ci siamo bevuto noi il cervello, anzi....
Quello di cui mi sto rendendo conto, alla luce di quello che ha evidenziato la Corte dei Conti, nella totale indifferenza di TUTTI, dichiarazioni fatte non certo dall'ultimo anonimo di un blog, ma dal Controllore delle finanze pubbliche,della diffusa corruzione nella spesa pubblica, è che la politica e i politici tutti, che, dopo una "regolare" tornata elettorale, saranno "Le istituzioni"sono ormai in contrapposizione con il popolo italiano. Non sono più i nostri rappresentanti ma "la controparte" che in una causa tenta con ogni mezzo di osteggiare, ostacolare,guadagnare e vincere sulla legittima rivendicazione di un diritto.
Noi non abbiamo più una forma istituzionale di garanzia, nemmeno più da parte di quell'organo di protezione che per secoli era rappresentato dalla GIUSTIZIA, che ci possa fornire una qualche protezione come "un codice etico" ,"deontoligico" dei partiti, un garante dei finanziamenti pubblici, un bilancio pubblico per ogni euro speso con i relativi progetti eseguiti e i diretti responsabili di queste spese consentite dalle nostre tasse e ormai dai nostri inutili sacrifici.
E nonostante il "nuovo" che si pretende di offrire per le nuove elezioni niente di tutto questo è previsto o almeno "promesso" inteso come "promesse elettorali".
Dov'è l'unità nazionale, la sicurezza, l'interesse generale e l'onore previsti nella Costituzione in tutto questo?
Non possono essere considerate utopie, questi sono i principi su cui si fonda la nostra nazione e io non mi sento più rappresentata da nessuno.
Alessandra
Sapevo già di essere nato nel paese sbagliato, ma qualora dovessi essere assalito da dubbi ecco tanti commenti che me lo confermano. Direbbe Di Pietro, ma che c'azzecca! Io invece: rimango senza parole!!!
RispondiEliminabartolo iamonte
Da ormai nota "tifosa" di De Magistris, vi segnalo il provvedimento della Procura di Catanzaro, che seguendo l'indagine avocata, ha disposto perquisizioni a Loiero e a societa' dell'orbita Saladino : i perquisiti si dicono sereni (manco a dirlo).
RispondiEliminaNoi pero' vogliamo vederci chiaro ed andiamo alle fonti ( almeno quando possiamo).
http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=document&file=/art/SoleOnLine4/Italia/2008/02/procura_catanzaro_provvedimento_whynot010208.pdf?cmd=art
Il problema non è se le inchieste di De Magistris vadano avanti e producano risultati. Intanto si è arrivati a perquisire gli Uffici di Loiero (Governatore della Calabria), per il reato di corruzione elettorale, fuori tempo massimo dal momento che, come tutti sanno, il reato - se c'è stato - si è prescritto dopo due anni. Bisognava agire qualche mese addietro e cioè quando a De Magistris iniziavano ad arrivare le pressanti visite Ispettive e l'intervento - molto opportuno - dell'allora Guardasigilli Mastella. Ricordo ancora le parole del Nostro Buon Magistrato quando dichiarava: "passo buona parte del mio tempo a difendermi", segno che il "pressing" era tale che Egli non aveva più tempo da dedicare alle indagini; indagini subito avocate nel momento in cui De Magistris aveva capito che bisognava imprimere, alle stesse, una forte accelerazione.
RispondiEliminaIo, come Alessandra e come tanti altri partecipanti a questo "nostro" Blog, non sono un Magistrato e per questo chiedo lumi su una mia idea che potrebbe avere, alla luce di quando sta accadendo, una significativa importanza.
IL DOTT. LUIGI DE MAGISTRIS POTREBBE, AL PUNTO IN CUI SIAMO, PRIMA DELL'ULTIMO GRADO DI GIUDIZIO, CHIAMARE QUALI TESTIMONI IN SUO FAVORE GLI ESTENSORI O IL RELATORE DEL RAPPORTO DELLA CORTE DEI CONTI?
Se vi fosse una sola remota possibilità, mi auguro contemplata dal Dott. De Magistris, sarebbe bello vedere confermata tutta la fondatezza delle sue indagini.
La Corte dei Conti e De Magistris, in sostanza, con tempi e strumenti diversi, dicono la medesima cosa, anzi! la Corte dei Conti, dopo verifiche Tecniche inconfutabili, ha sostanzialmente confermato le drammatiche tesi investigative del PM De Magistris.
Mi sembrava giusto segnalare questa notizia, passata sotto silenzio pur con la sua gravita'.
RispondiEliminahttp://www.comincialitalia.net/interna.asp?id_tipologia=2&id_articolo=5528
Insomma, gli indagati fanno pedinare i testi e li interecettano a loro insaputa, poi depositano tutto dal notaio per provare che il magistrato inquirente ce l'ha con loro.
Ora, Saladino, come la mettiamo con lo sviluppo di Why not in mano ad altri magistrati? Tutti nel complotto?
Per non correre il rischio di ...strafare, non dico, ma a voi, questa cosa qui, come pare?
A me da' i brividi....
Ho appena letto uno stralcio dell'udienza di stamani che riguarda Clementina Forleo.Il solo leggerlo mi ha agitato lo stomaco. Il sistema è quello dell'Inquisizione. Mi ricorda "Il nome della Rosa":
RispondiEliminaSecondo me stanno proprio esagerando. E' abnorme il sistema degli interrogatori. Stanno facendo di tutto per provocare una reazione "femminile" per avere una ragione di condanna che non hanno più e che ormai l'opinione pubblica NON COMPRENDEREBBE.
Sono inorridita.
Alessandra
LEGGO E TRASMETTO ANCHE PER VOI
RispondiEliminaDue procure indagano su Nicola Adamo e la moglie.
12/02/08 - Cosenza.
Al setaccio gli ultimi dieci anni di investimenti nell’informatica e nell’eolica
Due Procure, quella di Catanzaro e quella di Paola, indagano su Nicola Adamo e la moglie, Enza Bruno Bossio. I magistrati del capoluogo regionale stanno definendo il grande troncone di Why Not nel quale compaiono entrambi i coniugi Adamo, accusati di avere rapporti di contiguità con l’imprenditore Antonio Saladino. A Paola, invece, risulta essere iscritto nel registro degli inquisiti solo l’ex Vice Presidente della Giunta Regionale, legato da rapporti di vicinanza personale e politica con Giancarlo D’Agni, l’improvvisato imprenditore divenuto personaggio chiave dell’inchiesta . Non si sa se anche questo filone riguardi la signora Bruno Bossio, per tanti anni dirigente di un gruppo informatico. Per Nicola Adamo la sussistenza delle due inchieste è motivo ostativo alla candidatura alla Camera dei deputati, laddove risultò eletto il 2006, salvo poi rinunciare per rimanere al suo posto di numero due di viale de Filippis. Per la coppia che fece faville nella seconda metà degli anni novanta, dividendosi successi imprenditoriali e politici, un momento di crisi legato ad una serie di vicende che la magistratura è chiamata a chiarire nel giro di pochi mesi. Per il momento, si registra un declino che è politico e sociale, in attesa di tempi migliori.
Non dimenticatevi di De Magistris....le sue inchieste stanno prendendo corpo e noi in Calabria abbiamo altro che Mastella e moglie.
L'ho trovato sul sito www.ilresto.net; ne condivido le riflessioni; lo voglio segnalare anche a voi.
RispondiEliminaBUONA LETTURA
L'Italia che vola alto:
non si accontenta di qualche milione di euro
ne pretende miliardi
8.2.2008 C'è un'Italia fatta di gente in difficoltà, non si tratta di problemi ideologici né di scelte epocali. È la quotidianità, manca l'indispensabile. Sì, forse è vero, per alcuni anni abbiamo vissuto nella bambagia e, con la pancia piena e magari qualche vizietto a portata di tasca, così abbiamo abbassato la guardia. Vivi e lascia vivere, recita un adagio particolarmente aderente alla mentalità italica. Così, mentre cincischiavamo con i telefonini ed altre amenità del genere, abbiamo lasciato fare, abbiamo smesso di controllare, ci siamo appisolati. Tanto, potremo recuperare domani oppure domani l'altro. E così, di rinvio in rinvio ci ritroviamo un Paese distrutto, azzerato, annichilito. Non tanto e non solo nelle risorse, nell'economia, nella finanza. È distrutto nella volontà, nella capacità di tenacia, nella progettualità. Nella fiducia nel futuro. È come dover scaricare un autotreno di farina e ritrovarsi senza forze per la fame. Come si fa ad assistere alla relazione del Presidente della Corte dei Conti in cui, alla presenza delle massime autorità dello Stato e del Governo, viene snocciolata una dettagliata lista di abusi, truffe, furti, malversazioni, sprechi ed ogni altro meccanismo, purché rigorosamente illecito, idoneo a trasferire denaro pubblico in tasche private, e poi tornare alla vita di tutti i giorni come se nulla fosse? Di fronte ad un j'accuse che se pronunciato in un qualsiasi altro Stato avrebbe fatto sprofondare di vergogna amministrati ed amministratori (oltre che scattare sull'attenti tutti i magistrati inquirenti), in Italia non è successo nulla. Sì, forse qualche cittadino ancora in vita che ha sbraitato incredulo e solingo, ma per il resto silenzio. Molti politici (anche di alto rango istituzionale) dormivano saporitamente già durante la relazione del buon Presidente Dr. Tullio Lazzaro e quelli apparentemente svegli si sono comportati come se avessero dormito a sette cuscini. È vero, c'è da combattere il male principale, il vero cancro del Paese. Prima di tutto bisogna far cessare le intercettazioni telefoniche, la violazione della privacy. La privacy di chi trucca i concorsi per far assumere il proprio protetto. La privacy del magistrato che chiede al Ministro la promozione alla tale sede o l'incarico presso l'ufficio ministeriale lautamente retribuito. La privacy di chi concorda le sentenze con il presidente di sezione del Tar. Il malcostume dei violatori sistematici di privacy arriva finanche ad ascoltare il vice-garante della privacy (già magistrato e presidente della regione Calabria) che dichiara di voler consegnare un magistrato alle “cure” della camorra. “Così impara, dovrà pagare finché campa”. Questo nel segreto della privacy. Nel pubblico, viceversa, si ricorre al CSM (Consiglio Superiore della Magistratura). “Per ripristinare la legalità” dice qualcuno che sicuramente se ne intende, tanto vola alto il suo pensiero, tanto conosce il popolo (specie quello calabrese). I miliardi truffati, i 10 miliardi di euro concentrati in 50 mila conti correnti di società tutte domiciliate presso un solo commercialista che hanno drenato l'80% dei fondi destinati alla Calabria dalla Legge per l'imprenditoria giovanile (L. 488) e che non ha prodotto nulla o quasi (se si esclude, appunto, l'arricchimento di alcuni). I redditi da fame o, meglio, la fame senza redditi; sarebbe questa la legalità ripristinata? Viva il CSM e viva le teorie sul popolo, sui riformisti e sul bene comune. Ah, dimenticavo, le teorie sulla realtà. La gente è allo stremo e si filosofeggia di realtà, di legalità, di spregiudicatezza dei magistrati. E quali sarebbero questi magistrati spregiudicati? Non quelli che aggiustano i processi, nemmeno quelli che avvisano gli indagati dell'imminenza delle perquisizioni, neanche quelli che acquistano la villa da coloro su cui archiviano le indagini. Non sono spregiudicati i magistrati che sniffano cocaina, che chiudono gli occhi se ruba il potente ma li spalancano quando beccano un rubagalline, quelli che hanno le indagini bancarie sulla mafia chiuse nel cassetto e nemmeno quelli che aspettano il 27 ed incassano 5-6mila euro senza aver saltato un solo pasto e aver sacrificato un solo pomeriggio feriale. Gli spregiudicati sono tutti gli altri. Quelli che credono davvero che la Legge sia uguale per tutti e si comportano di conseguenza. Quelli che non si lasciano intimidire, né blandire e nemmeno (gravissimo esempio di irrealismo!) promuovere o comprare. Quelli che amano la verità, anche quella banale di un concorso senza trucchi o dell'appalto non pilotato e non solo quella profonda e trascendente sul destino dell'uomo. "Non di solo pane vive l'uomo", ma almeno il pane ci deve essere. O no? Essere realisti, non spregiudicati, equivale ad avere un prezzo? Magari alto, ma pur sempre un prezzo? Ecco cosa significa volare alto, significa non accontentarsi di qualche milione di euro; chiederne miliardi.
(Filippo De Lubac)
E a proposito di miliardi: E' stato annunciato, per chi deve intendere, che il Ponte di Messina si farà. Il Ponte, non nuove leggi necessarie per visibilizzare e contrastare gli appalti truccati, non l'indicazione dei mezzi per farvi fronte, non le inchieste di mafia che hanno intercettato chi era disposto a riciclare gli ingenti guadagni del Ponte,ma tranquilli, il Ponte si farà.
RispondiEliminaMi ricorda i messaggi in codice di "radio Londra".
Alessandra
Per la redazione:
RispondiEliminala scommessa chi la paga ?
http://www.corriere.it/politica/08_febbraio_14/Fuori_De_Magistirsi_tonino_Di_Pietro_Veltroni_5d317cd4-dac6-11dc-ab3f-0003ba99c667.shtml
Per Anonimo delle 10.31.
RispondiEliminaGentile Anonimo,
1. La scommessa ovviamente la paghiamo noi. Ma quando Lei l'avrà vinta.
Al momento, quella che Lei ci ha segnalato è una "NonNotizia".
2. Peraltro, come abbiamo già scritto, la questione è malposta.
Infatti, altro è ingiuriare il collega De Magistris, sostenendo implicitamente, come ha fatto Anonimo del 9 febbraio 2008 alle 7.09, che il collega abbia agito professionalmente per mire politiche, altro sarebbe - E ALLO STATO NON E' ACCADUTO - che il collega, dopo essersi speso invano per la giustizia in Calabria ed essersi preso le mazzate dal C.S.M., trovasse opportuno e utile impegnarsi in politica.
Comunque, allo stato, ciò non è accaduto.
Qualora Lei non lo avesse notato, sappia che ad ogni elezione i giornali si riempiono di nomi di possibili candidati e di candidature asseritamente offerte, accettate, rifiutate, ritirate, ecc..
La Redazione
Io voterei per chiunque nella sua lista portasse: De Magistris, Forleo,Lima, Tinti, Falcetta,Achille, Scavello,e tanti altri che qui hanno perlomeno criticato e denunciato apertamente il sistema riconoscendo anche gli errori delle proprie categorie di appartenenza.
RispondiEliminaGli attuali attori della scena politica non hanno neanche il pudore di vergognarsi dei loro rappresentanti bruciati che sicuramente con questo sistema elettorale riusciranno a trovare una qualche collocazione.
Non è veramente più il caso di parlare di ideologie politiche, quelle non esistono più, quello che mancano sono persone per bene, e se si gira, a quanto pare ce ne sono molte. La politica è riuscita a selezionare solo le peggiori.
Alessandra
Per la Gentile Redazione:
RispondiEliminaConstato che dal "COSA CHE NON FARA'" del 9 febbraio, siete passati al "ALLO STATO NON E' ACCADUTO" di oggi.
P.S.- Dimenticavo...
RispondiEliminavoterei anche il cognato di De Magistris.
La questione non è "i parenti" ma "perchè" i parenti.
Cari saluti Alessandra
Per Anonimo delle 14.00.
RispondiEliminaGentile Lettore,
se rifletterà sulla cosa, siamo sicuri che converrà che non è così semplice come la fa Lei.
1. Alcuni di noi conoscono Luigi De Magistris e gli sono amici. Altri lo conoscono solo dalle notizie di stampa.
2. Sul blog non abbiamo mai fatto "questione personale" del "caso De Magistris", che per noi non è il "caso De Magistris", ma il "caso della giustizia in Italia".
3. Dunque, (se questo non venisse "preteso" da lettori che si credono più esperti di altri nelle cose del mondo) non faremmo "scommesse" sulle persone e crediamo che uno dei mali di questo Paese sia l'avere sempre bisogno di "salvatori", mentre, invece, dovrebbe imparare a "salvarsi da sé".
4. Come abbiamo scritto in tanti qui, il caso di Luigi De Magistris è particolarmente grave ed emblematico non solo e non tanto per ciò che riguarda la vita di Luigi medesimo, ma principalmente e soprattutto per ciò che riguarda l'intero Paese.
5. In questi termini, ciò che Luigi De Magistris deciderà di fare della sua vita futura è ovviamente DEL TUTTO IRRILEVANTE.
6. Ci permetta di trovare abbastanza insensato ridurre il "caso De Magistris", con tutto ciò che significa e implica per l'intero Paese, a una scommessa sul fatto che Luigi si candiderà in politica.
Ciò detto, resta il problema di come avremmo dovuto e dovremmo rispondere noi a questo approccio da parte di un nostro lettore.
Il problema che abbiamo è, da una parte, difendere l'onore di un magistrato che ha dato tanto al Paese dall'accusa di averlo fatto strumentalmente.
D'altra parte, lui ha detto a chi di noi lo conosce e lo frequenta che non intende fare politica.
D'altra parte ancora potrebbe benissimo cambiare idea.
Infine, noi non abbiamo e non vogliamo miti.
In questo quadro, ci sembra che:
1. appaia certo (almeno a noi) che è disonesto accusare Luigi di avere agito per fini traversi: le strade che portano gloriosamente dalla magistratura in Parlamento non sono quelle percorse da Luigi, ma altre percorse, fra i tanti, da Finocchiaro, Cirami, Violante, Centaro (così sono due di destra e due di sinistra);
2. dobbiamo credere a Luigi che dice che non si candiderà;
3. non possiamo escludere, però, che lo faccia, perchè nessuno è sicuro del futuro proprio, figuriamoci di quello degli altri.
Concludiamo dicendo: siamo ancora fermi al "non lo farà", con tutte le precisazioni di cui sopra.
Se a Lei (ove l'Anonimo del 9 febbraio fosse Lei) o ad altri, comunque, fa stare meglio banalizzare tutto pensando "tanto si farà candidare", fatelo pure tranquillamente. Così almeno Voi starete meglio.
Un caro saluto.
La Redazione
Per Anonimo delle 10.31.
RispondiEliminaDE MAGISTRIS: "CANDIDATO? HO DETTO NO A DI PIETRO"
(Agi) - Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Pm, fino a poco t empo addietro, delle inchieste "Why Not" e "Toghe Lucane", non ha alcuna intenzione di entrare in politica.
Le ricostruzioni giornalistiche relative ad una sua possibile discesa in campo con l’Italia dei Valori, anzi, non gli sono piaciute ed all’AGI dichiara: "In relazione all’articolo pubblicato sul ’Corriere della Sera’ di oggi, che solo adesso ho letto, con riferimento al quale mi rivolgero’ all’autorita’ giudiziaria, in quanto si utilizza a sproposito il mio nominativo, ribadisco per l’ennesima volta che voglio fare il magistrato e non entrare in politica.
Il dott. Di Pietro - afferma - diversi giorni fa mi ha chiesto, con cortesia, se volessi candidarmi in Parlamento con Idv.
Con altrettanta cortesia - aggiunge - gli ho risposto di no, dicendogli che intendo continuare a fare il magistrato".
http://www.agi.it/politica/notizie/200802141704-pol-rt11115-art.html
Vede che Lei giudica con troppa superficialità?
Un caro saluto.
La Redazione
Bravo "Filippo De Lubac", bravo e grazie!
RispondiEliminaAlessandra ... sei troppo generosa! E qualcuno di noi (parlo di me) sarebbe anche fuori "quota". Io, invece, aspetto da tempo di vedere protagonisti giovani come te - non so perchè t'immagino giovane - ma fino a quando le candidature si determineranno nelle Segreterie di Partito, per piccolo o grande che sia, non credo le cose possano cambiare nel senso in cui tutti auspichiamo.
Per la Redazione: sarei ben lieto di partecipare al pagamento della scommessa con l'amico anonimo. Sarei veramente felice di esprimere, finalmente, un voto in modo convinto anche se, come dice lo stesso interessato, la cosa è molto improbabile. Andare via dalla Magistratura - per quanto gli è accaduto - per affidarsi alla politica? Nella vicenda, comunque, le vere colpe sono della Politica, delle sue ingerenze e dei tanti che hanno ficcato la testa sotto la sabbia, per non esporsi più di tanto!
Accidenti, l'ho già detto ma non mi stufo di essere ridondante! Il Governo sarebbe dovuto cadere per il caso Forleo e De Magistris e invece è andata com'è andata!
Intanto, nella mia Calabria, prende corpo una mole di indagini senza precedenti, con arresti e avvisi di garanzia che vedono un sodalizio terrificante tra Camorra e Ndrangheta; il bello è che tutto questo cataclisma ci riporta a Why Not e ai soliti noti protagonisti.
SEGNO EVIDENTE CHE DE MAGISTRIS AVEVA VISTO GIUSTO!
Sempre chiedendomi qual'è il sistema che funziona....
RispondiEliminaIn merito all'intervento del Presidente della Repubblica di ieri leggo sul Corriere della Sera:
tra l'altro:
"L'investitura popolare non può diventare privilegio esonerando chicchessia dal confrontarsi correttamente col magistrato chiamato al controllo di legalità"
"...nè possono considerarsi (i magistrati ndr) chiamati a colpire il malcostume politico che non si traduca in condotte penalmente rilevanti".-
Ecco, ho letto e riletto la questione del malcostume e non sono riuscita a comprendere se così espressa va intesa come un male necessario.
Ho cercato la parola malcostume nella giurisprudenza e trovo che quà e là ricorre genericamente come fenomeno.
Allora ho cercato la parola "malcostume" sul vocabolario:
"Condotta contraria all'onestà e alla decenza;comportamento riprovevole;corruzione morale, libertinaggio" Gr.Diz:Enc:UTET
Poi leggo nella Costituzione: Art.54:
"I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore"
Ecco, come cittadina comune, prossima eventuale elettrice, mi sentirei di sottoporre alla Corte Costituzionale il seguente quesito:
- Vista la Costituzione;
- Viste le leggi vigenti in materia;
- sentito quanto riferito dal Presidente;
SE PUO' DEFINIRE
il comportamento ormai dilagante e deleterio,e non "fenomeno" di "Malcostume della Politica" in quanto, in contrasto con la "disciplina e l'onore" contenuti nell'Art:54 della Costituzione, ne consenta ai cittadini elettori di poterne individuare l'illecito utilizzo.
Alessandra
Per Annalisa.
RispondiEliminaCara Annalisa,
moltissime grazie per il Suo prezioso contributo, che condividiamo per intero e che offre a tutti un approccio meno banale e qualunquistico al tema della "politica".
Grazie anche per la Sua attenzione e per la Sua presenza qui fra noi.
Un caro saluto.
La Redazione