A questo link si può leggere il testo integrale della ordinanza della Sezione Disciplinare del C.S.M. che ha disposto il trasferimento cautelare dei colleghi Dionigio Versani e Gabriella Nuzzi e la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio del Procuratore Luigi Apicella.
La legge! ... è ... dev'essere ... speriamo che sia ... dobbiamo fare in modo che sia ...
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martedì 10 febbraio 2009
Il testo integrale dell’ordinanza del C.S.M. sulla vicenda di Salerno
A questo link si può leggere il testo integrale della ordinanza della Sezione Disciplinare del C.S.M. che ha disposto il trasferimento cautelare dei colleghi Dionigio Versani e Gabriella Nuzzi e la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio del Procuratore Luigi Apicella.
9 commenti:
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....e quell'amico sempre dorme....
RispondiElimina(l'inchiesta sepolta)
Alessandra
Dall'ordinanza del CSM
RispondiEliminaRiporto solo alcuni passi esplicativi.
"Una motivazione del provvedimento giudiziario così ampia ed impertinente induce a ritenere che i PM abbiano utilizzato lo strumento processuale per finalità ultronee rispetto alla funzione propria dell'atto."
"Tecnica del copia e incolla usata in maniera generalizzata, massiccia ed acritica."
"Una motivazione eccezionalmente lunga prodotta da un affastellamento acritico di una infinità di atti e documenti che ne ha reso impervia la lettura a più di un interprete di diritto e che non rende agevole la difesa per i destinatari del provvedimento più di quanto non faccia una motivazione del tutto carente."
"Un provvedimento frutto di un comportamento negligente inescusabile fino al punto che non è dato apprezzare in motivazione alcuna compiuta valutazione dei fatti e delle prove acquisite..."
"I magistrati salernitani avrebbero dovuto fornire nel provvedimento giudiziario redatto adeguate ragioni del perchè le copie conformi non bastavano ed avrebbero dovuto esplicitare nel provvedimento stesso le pretese esigenze di acquisire gli atti e i documenti in originale."
Essi hanno assunto un atteggiamento di pregiudizio sull'operato dei magistrati di Catanzaro incompatibile con i doveri di indipendenza e di terzietà propri di ogni magistrato."
Questo ha comportato "grave stasi giurisdizionale.
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Tribunale del Riesame di Salerno.
Per brevità riporto una parte dell'articolo di Marco Travaglio che richiama il detto provvedimento.
Il decreto di perquisizione a carico dei magistrati di Catanzaro è "perfettamente legittimo", "logico", "preciso ed analitico", "immune da vizi di motivazione", in linea col codice e la "giurisprudenza di cassazione", necessario "per l'accertamento dei fatti". inoltre è un decreto dotato del "crisma di atto di ricerca della prova e non di ricerca della notitia criminis."
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Che dire... non resta che il giudizio della Cassazione.
Buonasera a tutti.
RispondiEliminaE' possibile reperire anche il famoso provvedimento del Ministro della Giustizia in cui si accusano i pm di Salerno di "provvedimento abnorme...in una acritica difesa delle tesi di De Magistris..." ecc.; sarei molto interessato a visionare integralmente il provvedimento del Ministro, ma non riesco a trovarlo.
Grazie.
Gianluca
Ai coraggiosi magistrati ed ai loro valentissimi difensori la preghiera di far presto, perche' la Cassazione non possa cavarsela con un giudizio di inammissibilita' come quello provocato dall'incomprensibile ritardo nel deposito del ricorso di De Magistris.
RispondiEliminaOccorre che su tali fatti fondamentali per l'esercizio della giurisdizione, in questo momento cruciale per l'equilibrio dei poteri nel nostro Paese la Cassazione a Sezioni Unite dica una parola chiara e definitiva, ispirandosi a se stessa, ed a quegli stessi principi che hanno indotto il riesame a confermare il provvedimento salernitano.
Siamo davvero alla battaglia finale!
Siccome non per tutti é agevole la lettura di un atto giudiziario, siccome nel provvedimento del Tribunale del Riesame di Salerno vengono affrontate molte delle censure, elevate a “incolpazioni” disciplinari rivolte ai magistrati di Salerno, siccome queste censure sono palesemente infondate come il Tribunale del Riesame di Salerno ha, con motivazione inappuntabile, affermato nel suo provvedimento, mi permetto di indicare i passaggi fondamentali di questa motivazione, per consentire alle persone che non operano nel capo del diritto di cogliere con immediatezza, sia la evidente pretestuosità del procedimento disciplinare, sia le ragioni sottese allo “scippo” delle inchieste ai magistrati di Salerno.
RispondiEliminaSULL’OMESSA MOTIVAZIONE
ovvero apparente motivazione “nonostante consti di 1.500 pagine di motivazione”, il Tribunale del Riesame di Salerno “rileva che il provvedimento impugnato sia immune da vizi”.
“Dalla SEMPLICE, ma attenta LETTURA degli analitici capi di imputazione provvisori, riportati nel corpo del provvedimento impugnato, e dal raffronto tra gli stessi e la parte più strettamente motiva del voluminoso provvedimento, pagine da 1416 a 1423 del testo, sono CHIARAMENTE ESPLICITATE le ragioni di quella disposizione CERTAMENTE NON AVENTE CARATTERE ESPLORATIVO e men che mai rivolta all’acquisizione di una mera notitia criminis partendo da sospetti e congetture ...”
Ossia, in parole povere, le ragioni del provvedimento emergono dalla SEMPLICE lettura dei capi di imputazione raffrontati alla parte strettamente motiva del decreto di SETTE PAGINE.
SUL FUMUS COMMISSI DELICTI
ovvero l’insussistenza anche in via astratta della contestazione di CORRUZIONE GIUDIZIARIA, il tribunale
1. ricorda che secondo il costante insegnamento della Suprema Corte di Cassazione, ai fini dell’ipotizzabilità di tale reato “non è necessaria la strumentalità dell’accordo ad uno specifico atto determinato ed individuato ab origine, essendo sufficiente un collegamento anche ad un genus di atti individuabili con riferimento alla funzione del Pubblico Ufficiale, realizzandosi in tale modo, proprio l’asservimento della funzione pubblica agli interessi del privato corruttore, evenienza che si realizza allorquando il privato fornisca o prometta al soggetto pubblico, che accetta, denaro o altra utilità per assicurarsene i futuri favori senza ulteriori specificazioni” e precisa che TALE ultima MODALITA’ CORRUTTIVA, anzi, è la più ALLARMANTE e la più SUBDOLA perché determina un permanente condizionamento dell’attività istituzionale del Pubblico Ufficiale che viene meno ai suoi doveri d’ufficio”.
2. ritiene sussistente il fumus indiziario di questo reato, essendo,
da un lato, “PACIFICA” la “CONTRARIETA’ AI DOVERI D’UFFICIO DELLA REVOCA della codelega dell’inchiesta Poseidone al dr. de Magistris, e segnatamente al dovere di astensione, essendo questa provata dalla stessa coeva dichiarazione di astensione formulata dal Procuratore dr. Lombardi dalla trattazione personale del procedimento de quo ... per i noti ed intensi rapporti che lo legavano al Pittelli”,
dall’altro lato essendo evidente,
sia “che l’atto stesso di revoca, che il dr. Lombardi non avrebbe potuto compiere in presenza di un sì pregnante dovere di astensione, potesse costituire un’ UTILITA’ per il Pittelli, il quale, da indagato in quel procedimento, avrebbe sicuramente tratto un immediato vantaggio dalla rimozione del magistrato che, per essere stato titolare dell’inchiesta ab origine, avrebbe più efficacemente inciso, se non altro almeno per gli aspetti temporali, sulle determinazioni dell’Ufficio”
sia “che le prestazioni rese (in parte anche antecedentemente all’atto) dall’avv. Pittelli al dr. Lombardi direttamente e al figlio della moglie, potessero costituire OBIETTIVE E RILEVANTI UTILITA’ per lo stesso Pubblico Ufficiale, posto che trattavasi, in definitiva, di agevolazioni dirette a favorire la carriera professionale di un giovane avvocato, Greco Pierpaolo, figlio della moglie, e per di più convivente, quindi di un soggetto verso il quale deve ritenersi nutrisse sentimenti di affetto simili, se non proprio identici, a quelli provati per un figlio naturale.
SULLA NATURA ESPLORATIVA DEL DECRETO
ossia sulla illazione che questo provvedimento affondi le sue radici in meri sospetti ed illazioni, essendosi risolto in un mero mezzo di ricerca della notitia criminis, il Tribunale dalla lettura del complesso provvedimento rileva “come l’inquirente NON SI SIA LIMITATO A RECEPIRE LE DENUNCE del dr. de Magistris, ma al contrario, abbia sottoposto le stesse ad un’INTENSA ATTIVITA’ DI VERIFICA, mediante acquisizione di atti e documentazione, diretta audizione di s.i.t. di persone informate, colleghi dell’avv. Greco, colleghi del dr. de Magistris, consulenti tecnici nominati dallo stesso de Magistris nell’ambito delle originarie inchieste calabresi, atti acquisiti da altri procedimenti, alcuni dei quali pendenti dinanzi alla stessa AG di Salerno, (procedimento penale a carico del Giudice di Vibo Valentia Pasquin) riportati, per la verità in modo integrale nel corpo del provvedimento, OPPORTUNAMENTE INDICICIZZATE e numerate ai fogli da LXVIII a LXXI, evidentemente ai fini dell’IMMEDIATEZZA di CONSULTAZIONE”.
E conclude che “il corposo materiale probatorio raccolto ... non consente di attribuire all’impugnato decreto la illegittima natura di atto esplorativo alla ricerca di una notitia criminis, essendogli propria quella di LEGITTIMO ATTO INVESTIGATIVO diretto a riscontrare tutte le acquisizioni testimoniali dirette ovvero a colmare le ultime lacune probatorie”.
Vi abbraccio.
Anna
Per Gianluca (commento delle 19.35)
RispondiEliminaCaro Gianluca,
abbiamo messo tutto a questo link.
Grazie a Te per l'attenzione.
La Redazione
Solo per precisione.
RispondiEliminaE' verissimo, come più volte sottolineato da Travaglio, che l'informazione non ha dato nessuna notizia del provvedimento del Riesame.
Mi ricordo però con chiarezza, che in tre secondi in un tg, forse TG3 delle 14,30, fu data la notizia.
Dopo pochi giorni, nell'imminenza dell' udienza fissata al CSM sentii che il Ministro Alfano chiedeva al CSM il trasferimento anche dei giudici di Catanzaro.
Mi sono permessa di rilevare queste che per me, comune cittadina, sembrano a rigore di buon senso, forzature e contraddizioni, perchè leggo che autorevoli competenti magistrati, in questo blog ne discutono.
Quello che mi continua a stupire è il silenzio aldifuori, su una vicenda che, in questo evolversi "formale" ignora da parte di tutti i politici della sostanza su un'inchiesta che riguardando fondi pubblici dovrebbe essere quanto meno oggetto di un'indagine parlamentare.Magari una commissione di inchiesta.
D'altra parte sono soldi pubblici e la politica si arroga il potere per essere stata democraticamente eletta dai cittadini.
Alessandra
Ringrazio La Redazione di Uguale per Tutti per la tempestiva segnalazione del documento che cercavo.
RispondiEliminaVedo che ce l'avevo proprio sotto il naso, ma fra tutti questi link mi sono un po' smarrito...
Approfitto dello spazio che ho a disposizione per ringraziare tutti coloro che collaborano a questo sito poiché svolge un ruolo di riflessione ed informazione indispensabile per un comune cittadino che intenda "sapere e conoscere", vista anche la latitanza dei mezzi di informazione ordinaria.
Gianluca
L'ordinanza del CSM e il provvedimento del Riesame di Salerno trattano gli stessi aspetti. Ciò non lascia dubbi sul fatto che il CSM abbia effettuato una mera valutazione di merito del decreto di perquisizione. Operazione gravemente e pacificamente illegittima mi pare, che mina un principio fondamentale della giurisdizione. Il fatto poi che CSM e Riesame arrivino a conclusioni diametralmente opposte è secondario, ancorché estramemente indicativo dell'assoluta inconsistenza e faziosità dell'ordinanza del CSM.
RispondiEliminaJuri