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sabato 18 aprile 2009

Il “caso Santoro”, gli altri “casi” e il silenzio dei più.





di Stefano Racheli
(Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Roma)




Mettiamola così: immaginiamo che Santoro sia un fazioso, un maledetto fazioso.

Diamo per scontato ciò che è da dimostrare: che, per l’appunto Santoro sia un fazioso e che i suoi avversari siano imparziali e giusti come gli angeli del paradiso.

E’ questo il punto della questione? Direi proprio di no: le virtù morali di Santoro (come dei suoi avversari) non sono certo cosa che ci riguardi politicamente.

Un momento! – giderà qualcuno – qui il problema sta nel fatto che la faziosità è entrata, tramite Santoro, nel servizio pubblico e un servizio pubblico non può essere fazioso.

Cari amici del blog, non facciamoci prendere la mano dall’emozionalità e riflettiamo sulle parole.

Cosa mai significa “fazioso”?

Può significare – a io parere – ameno due cose: che si è al servizio di una fazione ovvero, in altro senso, che si distorce la realtà dei fatti in modo da giovare ad una fazione (ad essere, in poche parole, un bugiardo interessato).

Nel primo senso del termine non credo corrisponda a verità che Santoro sia un fazioso: egli dipende dalla Rai e non da questa o quella fazione e dunque l’accusa che gli si muove non può essere intesa che nell’altro senso; nel senso, per essere precisi, che egli avrebbe strumentalizzato la funzione dell’informazione pubblica (così tradendone la oggettiva funzione di accertamento e diffusione della verità) usandola per diffondere menzogne.

Parliamo dunque dell’eventualità (perniciosa) che l’informazione sia dolosamente distorta e dei rimedi adottabili.

Io credo che la distorsione possa e debba essere affrontata su fronti diversi.

E’ infatti del tutto evidente che ove, in ipotesi, la distorsione realizzi estremi di reato (diffamazione etc) essa sarà soggetta al controllo di legalità (comunque successivo al venir in essere dell’informazione) proprio della giurisdizione.

Altro e ben diverso è il caso in cui chi detenga il potere intenda porsi come controllore della correttezza dell’informazione (correttezza, si ribadisce, non attinente a profili penalmente rilevanti).

Va qui ribadito come la libertà dell’informazione non costituisca solo (e non è poca cosa) espressione della libertà del pensiero (e cioè di un diritto fondamentale della persona, costituzionalmente garantito), ma anche il principale strumento di controllo del potere. Sarebbe dunque paradossale che il “controllato” volesse arrogarsi il ruolo di “controllore” del “controllante”.

Come è proprio di una società autenticamente democratica e pluralistica (quella cioè che tollera che convivano e si esprimano concezione diverse, o addirittura opposte, della società e dell’uomo) il fenomeno dell’informazione distorta trova rimedio solo nella dialettica politica e nella maturazione del corpo elettorale e non certo nella repressione (successiva o preventiva che sia) ad opera di chi detiene il potere.

Santoro informa, in ipotesi, faziosamente?

Si dia vita ad una informazione alternativa (che certo in Italia non manca) e si lascino gli italiani liberi di giudicare chi sia o meno fazioso.

Del resto, molte sono le questioni che trovano “soluzione” (le virgolette son d’obbligo, visto che più che una soluzione si tratta di evitare un rimedio peggiore del male) in ciò che ho chiamato dialettica politica. Si prenda il caso dell’accesso al parlamento.

Come l’informazione può essere distorta, così anche la funzione parlamentare può essere oggetto di distorsione.

Ma sarebbe rimedio congruo quello di dar vita ad una censura che elimini i candidati ritenuti pericolosi o inaffidabili, al di fuori di fatti penalmente rilevanti ed accertati in sede indipendente?

Del resto, a ben vedere, una censura che imbavagli non garantisce la verità dell’informazione (la quale è, per definizione, sempre da dimostrare), ma solo l’unicità dell’informazione (quella, per la precisione, facente capo al Potere).

Nessun monopolio ha mai garantito l’affidabilità del prodotto meglio della libera concorrenza: così è per le merci, così è per l’informazione.

C’è piuttosto da chiederci perché la nazione, invece di aspirare al pluralismo informativo, sembri correre verso la verità di Stato.

Perché – pi in generale – c sia, per usare il titolo di un famoso libro di E. Fromm (libro che invito caldamente a leggere ove non lo si sia già letto), una vera e propria fuga dalla libertà.

«Nel carattere autoritario» afferma Fromm «l’attività si fonda su un sentimento di impotenza, che essa tende a vincere».

Da che mondo è mondo, in tempi di procella, l’individuo mette la prua dove va la flotta e si affida al “capo”, parendogli perdente ogni altra soluzione in cui ci si affidi alla propria iniziativa e al rafforzarsi delle dinamiche democratiche.

E’ così che prende piede (è sempre Fromm che parla) «la tendenza a rinunciare all’indipendenza del proprio essere individuale e a fondersi con qualcuno o qualcosa al di fuori di se stessi per acquistare la forza che manca al proprio essere»: si tratta di una fuga da una solitudine e una debolezza avvertite come intollerabili.

Scrive Hitler nel Mein kampf: «Le masse amano il dominatore piuttosto che il supplicante e nell’intimo li soddisfa molto più una dottrina che non tolleri concorrenza, che non la concessione della libertà democratica: spesso non sanno cosa farsene».

Se – nulla di nuovo sotto il sole – i meccanismi sociali della sottomissione sono stati adeguatamente evidenziati e studiati, occorre però aggiungere che siffatti meccanismi costituiscono eco di qualcosa che ha natura ben più radicale di un meccanismo sociale: un qualcosa che attiene al fondamento dell’uomo.

Scrive Dostoevskij (ben prima di Fromm) ne I Fratelli Karamazov: «Nulla è mai stato per l’uomo e per la società umana più intollerabile della libertà (…) Non c’è per l’uomo rimasto libero più assidua e più tormentosa cura che quella di cercare un essere dinanzi a cui inchinarsi. Ma l’uomo cerca di inchinarsi a ciò che è già incontestabile, tanto incontestabile, che tutti gli uomini a un tempo siano disposti e venerarlo universalmente. Perché la preoccupazione di queste misere creature non è soltanto di trovare un essere a cui questo o quell’uomo si inchini, ma di trovarne uno che tutti credano in lui e lo adorino, e precisamente tutti insieme. (…) La tranquillità e persino la morte è all’uomo più cara della libera scelta fra il bene e il male».

I “casi Santoro” non sono solo tappe del cammino della conquista del potere e del raccordarsi di siffatta conquista con i meccanismi propri della psicologia di massa: tutto ciò esiste, ma sarebbe riduttivo fermarsi a siffatto aspetto del problema.

C’è di più, molto di più: c’è l’interpello che i tempi pongono al significato della nostra libertà.

«Il segreto dell’esistenza umana» afferma sempre Dostoevskij «non sta soltanto nel vivere, ma in ciò per cui si vive».

I vari “casi” che si susseguono sullo schermo della politica nostrana, dividono e inquietano soprattutto per questo: perché costringono tutti e ciascuno a prendere posizione in ordine al “ciò per cui si vive”.

Una presa di posizione che non consente neutralità, perché di fronte al bene e al male, anche la neutralità è un prendere parte.

La palpabile e diffusa aggressività nei confronti dei “dissenzienti” (che è cosa ben diversa dal fatto di non condividere le loro posizioni) ha dunque una duplice inquietante origine: per un verso, quello stesso stato di terrorizzata impotenza che spinge molti a deporre la loro libertà ai piedi del “capo” salvifico, fa sì che questi sudditi “infieriscano” contro le minoranze indifese, secondo lo schema che vuole che «le persone non sono sadiche o masochiste, ma c’è una continua oscillazione tra il lato attivo e quello passivo (…): nell’uno e nell’altro caso l’individualità e la libertà sono perdute»: il masochismo che rinunzia alla libertà e il sadismo verso i perdenti sono due volti «dell’incapacità dell’io individuale di reggersi da solo e di vivere»; per altro verso la realtà, imponendoci, di prendere parte, svela a noi stessi chi siamo, al di la della maschera che indossiamo, e, talora, questo svelamento risulta insopportabile.

Ecco allora che i vari “casi” mettono a nudo la vera natura della crisi che travaglia la nostra società (ma forse sarebbe più esatto dire che travaglia, da sempre, tutte le società): una crisi squisitamente morale, ove “morale” non allude a questa o quella norma, a questo o quell’imperativo normativo, a questo o quel degradarsi dei costumi.

Allude, ben più profondamente, all’eclissi del “ciò-per-cui-si-vive”, al dis-orientamento che coglie gli uomini, rendendoli estranei gli uni agli altri, così estranei che nessun “caso” sembra riguardarli, a tutto sordi tranne che alla voce del Potere.

Ecco perché “parlare” è molto più prezioso di quanto non appaia in base ai risultati immediati: perché come il silenzio, per grande che sia, è rotto da un rumore, per piccolo che sia; come un’armonia, per perfetta che sia, viene meno a causa di una dissonanza, per leggera che sia, così anche l’ultima delle critiche - se pure non vale a scalfire il Potere - lo rende inevitabilmente discusso.

E l’ultima cosa che il Potere accetta è quella di essere messo in discussione.



Siamo certamente in un “regime”



Tutti i regimi hanno bisogno di controllare l’informazione. In tutti i regimi l’“informazione” non deve “informare”. In tutti i regimi l’“informazione” deve fare da portavoce del potere e deve tacere tutto quello che il potere non vuole che si sappia.

Questo è, con evidenza, il modello di “informazione” che ha chi detiene il potere in Italia.

L’attacco alla puntata di Report sulla “social card” dà la prova evidente di questo.

Riportiami qui sotto un articolo sulla vicenda di Report, tratto da Agoravox.

A questo link è possibile rivedere per intero la puntata e constatare come essa si sia limitata solo a riferire FATTI OBIETTIVI. A questo link è possibile leggere la versione in formato testo della trasmissione televisiva.

In definitiva, in Italia può continuare a fare il magistrato solo chi non dia fastidio al potere e può continuare a fare il giornalista solo chi faccia il lecchino del potere.

Tutti gli altri vanno spazzati via, perché sono “incompatibili con il servizio pubblico”. La giustizia e l’informazione sono servizi pubblici e il potere è convinto che “servizio pubblico” significhi “al servizio del potere”.

__________


di Aldo Funicelli


da Agoravox


Annozero e la puntata riparatrice.

Vauro sospeso per 6 mesi.

Report citata a giudizio per la puntata su Catania, dall’editore Ciancio, che porterà la trasmissione ad un lungo processo civile.

E non è finita qui per Report.

La puntata sulla Social card non è piaciuta a Tremonti, che tramite il suo consigliere Angelo Maria Petroni (nominato dal tesoro), ha chiesto di visionare la cassetta e “inviato al giudizio del Comitato etico dell’azienda”.

Lo stesso comitato che aveva dibattuto sulla vicenda Saccà.

A quanto si apprende, infatti, la puntata della trasmissione del 5 aprile scorso, dedicata alla «social card» e alla fallimentare politica sociale italiana, non è piaciuta al superministro dell’Economia Giulio Tremonti, intervistato a lungo all’interno del reportage di Giovanna Boursier. Da via XX settembre sarebbe partita perfino una telefonata furibonda al settimo piano di viale Mazzini. E non a caso nei giorni scorsi Angelo Maria Petroni, il consigliere di amministrazione Rai nominato direttamente da Tremonti, ha sollevato il caso Report all’interno del cda chiedendo a Masi di occuparsene. Il direttore generale, come nel «caso Vauro-Santoro», si è prontamente attivato per riparare ai malumori del governo. Prima ha visionato la cassetta dell’inchiesta «incriminata», poi ha anche chiesto informazioni sul contratto di collaborazione dell’autrice.

Forse per eccesso di zelo non sapeva, o voleva accertarsene per valutare meglio eventuali contromisure, che i giornalisti di Report non lavorano per la Rai ma sono giornalisti freelance che «vendono» al servizio pubblico le proprie inchieste.

Ma non è finita qui. Come denuncia Nino Rizzo Nervo, ex direttore del Tg3 e membro del cda per il Pd, il caso potrebbe perfino finire al comitato etico di viale Mazzini.

Un organismo misto costruito ad hoc solo in caso di gravi inadempienze deontologiche o comportamentali dei dipendenti.Alla redazione di Report non commentano le indiscrezioni che li riguardano. E almeno per il momento la «scaletta» della puntata di domenica prossima sulla scuola resta invariata.

Milena Gabanelli è molto prudente: «Aspettiamo e vediamo cosa eventualmente ci viene contestato. Ognuno svolge il proprio ruolo. Masi fa il suo, io il mio, ossia curare un programma e farlo al meglio. Il resto non mi interessa. Se poi questo comitato etico prenderà dei provvedimenti li valuteremo. Non mi allarmano queste cose. Mi risulta però che Report è in cima all’indice di qualità curato dalla stessa Rai per qualità, indipendenza e accuratezza dei suoi servizi con oltre l’87% del gradimento. L’unica cosa che mi chiedo - dice la giornalista - è quale sia a questo punto il margine del diritto di critica quando un servizio giornalistico è documentato e ben supportato».



Chi sbaglia non paga



di Marco Travaglio
(Giornalista)



da L’unità del 17 aprile 2009


Gioacchino Genchi, additato dal Copasir, da politici di destra e sinistra e dalla stampa al seguito come un mostro che spia tutto e tutti e dunque «merita l’arresto» (Gasparri), «ha agito correttamente» senza violare alcuna legge.

Lo scrive il Riesame di Roma, presieduto da Francesco Taurisano, nelle motivazioni all’annullamento dei sequestri dei computer di Genchi, disposti dai procuratori Toro e Rossi ed eseguiti dal Ros.

Di più: i giudici demoliscono pure le fantasiose accuse mosse a suo carico (abuso d’ufficio, accesso abusivo a sistema informatico, violazione dell’immunità parlamentare e del segreto di Stato).

Genchi «non ha violato le guarentigie dei parlamentari interessati all’acquisizione dei tabulati» (Mastella & C.): «agiva di volta in volta in forza del decreto autorizzatorio del pm De Magistris, comunicandogli ogni ... coinvolgimento di membri del Parlamento intestatari delle utenze».

L’accesso all’anagrafe dell’Agenzia delle Entrate «non ha arrecato nocumento» ad alcuno.

Quanto ai tabulati di uomini dei servizi segreti, «non è dato comprendere il nocumento per la sicurezza dello Stato», ma soprattutto «il tribunale non rinviene la norma di legge» che vieterebbe di acquisire i tabulati di uno 007: «Genchi agì nell’esercizio delle sue funzioni di ausiliario del pm De Magistris».

Domandina: quando tre pm di Salerno perquisirono la Procura di Catanzaro e il Riesame diede loro ragione, il Csm li cacciò su due piedi.

Ora che due pm di Roma han perquisito Genchi e il Riesame ha dato loro torto, cosa pensa di fare il Csm?

Per coerenza, non potrà che promuoverli.



giovedì 16 aprile 2009

Immigrati, il Consiglio d’Europa: “In Italia norme incompatibili con diritti”





di Vittorio Longhi
(Giornalista)





da Repubblica.it del 16 aprile 2009


Rapporto del commissario Hammarberger dopo la visita nel nostro Paese: “La criminalizzazione dei clandestini è spropositata, rivedete le vostre leggi”.


Deep concern, ovvero “profonda preoccupazione”. È la formula diplomatica che indica situazioni di particolare gravità ed è l’espressione che ricorre con più frequenza nelle 25 pagine del rapporto sull’Italia scritto da Thomas Hammarberg, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa.

Il rapporto, che esce oggi, fa seguito alla visita di Hammarberg a metà gennaio, quando ha incontrato esponenti del governo e delle amministrazioni locali, rappresentanti di organizzazioni governative e non, per verificare il rispetto dei diritti umani dei migranti e delle minoranze.

Dai campi Rom della periferia romana al sovraffollato centro di espulsione di Lampedusa, il Commissario ha voluto vedere con i propri occhi le condizioni in cui sono tenute queste persone e le conclusioni che ne ha tratto non sono affatto confortanti per il governo, tanto più alla vigilia delle elezioni europee.

Le preoccupazioni riguardano innanzitutto i nuovi provvedimenti in materia di immigrazione e asilo, già adottati o in discussione, che nel rapporto sono definiti “draconiani”, come l’aumento della pena per i migranti irregolari, il cosiddetto aggravante di clandestinità, oppure l’obbligo per i medici di denunciare chi ha bisogno di cure ma non ha i documenti.

“La criminalizzazione dell’immigrazione irregolare è una misura sproporzionata che va oltre gli interessi legittimi di uno stato a tenere sotto controllo i propri confini, una misura che erode gli standard legali internazionali”, spiega Hammarberg, avvertendo che una simile politica finisce per provocare “ulteriore stigmatizzazione ed emarginazione dei migranti, nonostante la maggioranza di questi contribuisca allo sviluppo degli stati e delle società europee”.

Pertanto rivolge la richiesta al governo di “rivedere le parti della nuova normativa che sollevano serie questioni di compatibilità con gli standard dei diritti umani”.

Tra i casi più clamorosi presi in esame, quello di alcuni immigrati tunisini che avevano tentato di opporsi ai rimpatri, per il rischio di tortura, appellandosi alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Il governo italiano ha proceduto lo stesso con l’espulsione, ignorando la richiesta formale della Corte di sospendere il provvedimento in attesa di una valutazione del caso.

Il Commissario si dice “decisamente contrario ai rimpatri forzati verso paesi con precedenti di tortura provati e di lunga durata, anche se le espulsioni avvengono sulla base di rassicurazioni diplomatiche” e invita il governo a “riconsiderare urgentemente la propria politica” anche su questa materia, conformandosi invece alle misure sospensive intimate dalla Corte europea.

Oltre ai casi specifici, il rapporto mette in evidenza una crescente tendenza al razzismo e alla xenofobia, a volte alimentata dalle stesse autorità locali, che ha provocato atti di violenza verso migranti, Rom e Sinti oppure verso cittadini italiani di origine straniera.

E gli esempi citati vanno dalle esternazioni del sindaco di Treviso, definite “discorsi di incitamento all’odio”, alla storia dello studente ghanese percosso e insultato dai vigili di Parma.

Riguardo alle comunità Rom e Sinti, in particolare, vengono ribadite le perplessità già espresse a luglio dal Parlamento europeo dopo l’annuncio del censimento dei Rom su base etnica e il presunto “stato di emergenza” invocato da Berlusconi per la situazione dei campi di Napoli, Roma e Milano.

Ovvia la raccomandazione di prestare la massima attenzione ai dati “sensibili” raccolti, che nelle intenzioni dichiarate dal governo dovrebbero servire solo a facilitare l’assistenza e l’integrazione dei Rom, comunque cittadini italiani nella maggior parte dei casi secondo quanto rilevato dallo stesso censimento.

In merito agli sgomberi dei campi, invece, nel documento si denuncia la mancanza di qualsiasi consultazione con i rappresentanti delle comunità Rom e si chiede la preventiva individuazione di luoghi alternativi adeguati, secondo un vero piano d’azione nazionale.

Un’altra raccomandazione è rivolta a una maggiore severità nella legislazione contro le discriminazioni e richiede la creazione di organi di controllo appositi, autonomi e indipendenti.

Invece l’attuale Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica, Unar, non è affatto indipendente, dato che fa capo al Dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio.

Il governo italiano ha già risposto, a marzo, alla prima bozza del rapporto del Commissario Hammarberg, con rassicurazioni varie sulle misure di contrasto al razzismo e alla xenofobia, tra cui spiccano corsi di formazione, pubblicazioni e siti web.

Invece, di fronte alle accuse di violazione dei diritti umani e di non conformità agli standard europei, l’esecutivo giustifica le proprie leggi usando l’argomento della sicurezza, secondo la prevedibile equazione tra immigrazione irregolare e criminalità.



Guai alla tv che rema contro






di Michele Serra
(Giornalista)



da Repubblica.it del 16 aprile 2009


Rispetto ai tempi del goffo “editto bulgaro”, le nubi censorie che si addensano su Michele Santoro e su Milena Gabanelli (e tramite loro sulla Rai nel suo insieme) esprimono un punto di scontro più nitido e, nel suo genere, più maturo.

Non è solo e non è tanto la “faziosità politica” - colpa opinabile per definizione - a essere sotto tiro.

È la sostanza stessa del medium più importante e penetrante, la televisione, che trasmissioni come Annozero e Report interpretano come un contro-potere strutturalmente autonomo (tale è l’informazione nella tradizione delle democrazie), e questo potere politico intende, invece, come cingolo di trasmissione dei propri scopi: non per caso è un potere al tempo stesso politico e mediatico. Anche tecnicamente.

Nei giorni drammatici del terremoto, lo scontro tra queste due funzioni della televisione è stato evidente.

Si trattava di mettere l’accento sulle deficienze strutturali e le responsabilità umane che hanno aggravato di molto il bilancio delle vittime e dei danni. Oppure di esaltare l’opera dei soccorsi e l’efficienza dello Stato.

Il primo obiettivo è tipico del giornalismo-giornalismo, che qui da noi, non si capisce bene per quale strambo equivoco, si chiama “d’assalto”.

Il secondo obiettivo è invece tipico della propaganda politica. Genera un linguaggio che tende alla retorica del positivo quanto il primo rischia di cadere nella retorica del negativo.

Scelga ognuno quale di questi due rischi sia più sgradevole e pericoloso per la pubblica opinione.

Ma si sappia che è solo il primo rischio – quello di una televisione aspra e irriducibile – a essere sotto accusa, e a nessuno, né dentro la Rai né nella cerchia della politica, è venuto in mente di biasimare o sanzionare le centinaia di ore di televisione leziosa e piagnona che hanno imbozzolato la tragedia del terremoto in un reticolo implacabile di buoni sentimenti, misurando ben più volentieri il diametro della “bontà nazionale” che quello dei pilastri sottodimensionati.

Che i media abbiano anche, in queste situazioni, una funzione di rete connettiva, non solo logistica, che aiuta a reggere l’urto della morte, e a sentirsi comunità, è fuori di dubbio.

Ma questa funzione è stata svolta perfino con sovrabbondanza, e fino a rendere stucchevoli anche le immagini del dolore e della rovina.

Santoro e la sua redazione hanno scelto – in minoranza – di fare il resto del lavoro, come compete alla storia professionale di un giornalista molto discusso (e discutibile) ma molto tenace.

E premiato dall’audience, concetto evidentemente sacro quando si tratti di contare i soldi della pubblicità, ma subito sottaciuto quando si tratti di misurare la temperatura di una parte consistente dell’opinione pubblica.

Peccato che questo “resto del lavoro”, sicuramente complementare a un quadro generale molto più blandamente critico, risulti insopportabile al potere politico, così come la puntuta inchiesta di Milena Gabanelli sulla social-card non poteva che fare imbufalire il ministro Tremonti.

“Remare contro” fu una delle prime accuse che il Berlusconi leader nascente mosse ai suoi oppositori.

Non lo sfiorò (e non lo sfiora) il sospetto che c’è chi rema né contro né a favore, ma per suo conto. Anche sbagliando, ma sottoponendo al giudizio del pubblico, non al giudizio del potere, i propri errori.

Il giornalismo è questo, e dovrebbe saperlo anche il direttore del Giornale Mario Giordano, che un minuto dopo avere potuto dire esattamente quanto voleva dire ad “Annozero” ha orchestrato una violenta campagna di stampa contro lo “sciacallo Santoro”.

Qualcuno aveva forse detto a Giordano, o a uno qualunque dei giornalisti e telegiornalisti governativi, che usare il terremoto per magnificare la prestanza e la generosità del premier era “sciacallaggio”?

Ci si era limitati a pensare, magari, che fosse cattivo gusto, e la libertà di cattivo gusto, se non è sancita dalla Costituzione, è suggerita dal buon senso.

Quanto alla vignetta di Vauro trattata da casus belli e ridicolmente accusata di mancanza di “pietà per le vittime”, varrebbe il concetto di cui sopra: qualora la si ritenga di cattivo gusto, da quando il cattivo gusto è oggetto di censura?

E quelli che, al contrario, affidano la “pietà per le vittime” a ben altri canali, magari privati, e apprezzano la ruvida intelligenza e la lunga coerenza professionale di Vauro, dovrebbero forse ingoiare il boccone della censura nel nome di una “informazione corretta”?

Ma corretta da chi? Dal direttore del “Giornale”?




L’editto praghese contro Annozero





di Giuseppe Giulietti



da Micromegaonline del 15 gennaio 2009


“Non fatela lunga con Santoro, non accadrà nulla, questa volta Berlusconi non ripeterà l’errore dell’editto bulgaro ...”, infatti questa volta l’editto è arrivato da Praga, appena qualche giorno fa il presidentissimo ci aveva fatto sapere che si era rotto le scatole e che, prima o poi, avrebbe preso gli opportuni provvedimenti contro i giornalisti.

Per non lasciare spazio al dubbio aveva anche aggiunto che non avrebbe più tollerato che qualche parte del servizio pubblico si permettesse di “remargli contro”.

Non chiamiamolo più, dunque, editto bulgaro, ma editto praghese.

La località è cambiata, la sostanza no.

I provvedimenti disciplinari sono arrivati, cartellino rosso per Vauro, cartellino giallo per gli altri. La prossima volta se non provvederanno ad auto imbavagliarsi arriverà l’espulsione anche per loro.

Il giudizio su quanto è accaduto lo lasciamo al consigliere della Rai Nino Rizzo Nervo, già direttore di Europa e della emittente La7,che ha descritto il misfatto con parole che non hanno bisogno di ulteriori commenti:

«Pensavo che in Rai fosse stato nominato un direttore generale e non un Grande Inquisitore».

Così il consigliere del Cda Rai Nino Rizzo Nervo, che elenca:

«Il prof. Masi si è insediato a viale Mazzini il 6 aprile e in soli sette giorni lavorativi ha nell’ordine: messo sotto inchiesta Anno Zero, sospeso Vauro e inviato al giudizio del Comitato etico dell’azienda una puntata di Report che, a quanto sembra, non era piaciuta al ministro Tremonti. Torquemada sarebbe stato piuùcauto. Invito il direttore generale ad occuparsi piuttosto dell’azienda, di come reperire maggiori risorse in un anno di crisi, degli accordi scaduti e da rinnovare, dello sviluppo del digitale terrestre, di come affrontare le recenti decisioni dell’Agcom sulle frequenze, di predisporre tutti gli strumenti idonei per combattere l’evasione del canone e, soprattutto, di rileggersi la legge sui poteri e le competenze del direttore generale e del consiglio di amministrazione: è il consiglio ad esempio che è chiamato a svolgere ‘le funzioni di controllo e di garanzia circa il corretto adempimento delle finalità e degli obblighi del servizio pubblico radiotelevisivo’”. E tra le finalità di un servizio pubblico nel settore della comunicazione, ricorda Rizzo Nervo, “vi è sicuramente quella di difendere e di garantire il diritto principe di qualsiasi democrazia: la libertà di espressione. Spetta dunque solo al consiglio e a nessun altro organismo aziendale, singolo o collegiale, l’accertamento di eventuali violazioni degli indirizzi editoriali e invito pertanto la direzione generale a revocare qualsiasi decisione assunta per eccesso di potere infrangendo la normativa aziendale Se l’iniziativa contro Report mortifica chi crede nel ruolo positivo dell’informazione ed in particolare del giornalismo di inchiesta, quando è serio e documentato come è sempre stato quello della Gabanelli, la sospensione di Vauro non è solo grave ma sfiora purtroppo il senso del ridicolo perché rivela un allarmante deficit culturale. Suggerisco al prof. Masi di leggere un libretto di Moni Ovadia. “L’umorismo ebraico in otto lezioni e duecento storielle”. Scoprirà che la satira e l’ironia possono essere alimentate anche dalle situazioni più tragiche di dolore e di sofferenza».

Vogliamo solo precisare che Rizzo Nervo è una persona pacatissima, non facile alle indignazioni a buon mercato e lontanissima da qualsiasi forma di estremismo, anche solo di tipo verbale.

Dalla sua nota ricaviamo anche un’altra notizia non meno inquietante: la Rai ha aperto una istruttoria anche a carico di Milena Gabanelli che avrebbe osato realizzare una inchiesta sulla social card, inchiesta che non sarebbe piaciuta al sensibilissimo ministro Tremonti.

Come era prevedibile non c’è solo un caso Santoro, ma qualcosa che riguarda direttamente l’Art. 21 della Costituzione.

Berlusconi e i suoi fedelissimi intendono mettere alla porta chiunque non intenda piegare il capo o provvedere all’autoimbavagliamento.

Spiace constatare che qualcuno, anche nelle opposizioni e tra i giornalisti, finga di non vedere e di non capire.

Per quanto ci riguarda non abbiamo intenzione alcuna di farci arruolare nelle fila dei sussurratori che manifestano il loro dissenso a mezza bocca, senza tralasciare qualche parola velenosa contro Vauro, contro Santoro, contro la Gabanelli, esattamente come facevano, tempo fa, nei confronti di Enzo Biagi e di Daniele Luttazzi.

L’associazione Articolo21, insieme con un gruppo di giuristi e avvocati, non solo si metterà a disposizione degli espulsi, ma promuoverà un osservatorio per seguire passo dopo passo quanto accadrà.

Nelle prossime ore consegneremo alla autorità istituzionali e di garanzia e alla commissione di vigilanza una raccolta completa delle minacce che Berlusconi, Dell’Utri, Gelli e altri signori hanno rivolto in questi ultimo mesi nei confronti di singoli giornalisti, autori di programmi.

Nell’ordine sono finiti nel mirino Santoro, Travaglio, Fabio Fazio, Carlo Lucarelli, la trasmissione Blob, Serena Dandini, le inchieste del Tg3, le conduttrici “dark” - per citare Dell’Utri - del medesimo Tg, Maurizio Crozza, Giovanni Floris e il programma Ballarò, Cominciamo Bene, questo per limitarci alla Rai. Da Mediaset è stato sbattuto fuori Enrico Mentana, le Iene non se la passano bene, mentre alcuni Tg privati manganellano gli avversari e sembrano diventati un bollettino di partito, anzi di una fazione.

Staremo a vedere se e quando nei confronti di questi autori e di queste trasmissioni si svilupperà una campagna di aggressione e di mobbing.

L’inizio va assolutamente in questa direzione, non abbiamo motivo per ritenere che il futuro possa essere migliore.

Chiunque finga di non vedere o di non sapere o è un idiota o sta cercando di guadagnarsi qualche piccola comparsata in tv, in cambio di un piatto di lenticchie.

Chi si crede furbo e già si frega le mani perché hanno tirato uno schiaffo all’insopportabile Santoro presto scoprirà che ben altre legnate stanno per arrivare e riguarderanno direttamente lo stato di diritto e il libero esercizio del diritto di cronaca.

Naturalmente, come sempre, e come cantava il grande De Andrè, quelli che si sentono già assolti, presto scopriranno di essere coinvolti.

Speriamo che lo scoprano prima che sia troppo tardi.



mercoledì 15 aprile 2009

Se non è un regime questo …




Punirne uno, per educarne cento


di Peter Gomez
(Giornalista)



da Voglioscendere del 15 aprile 2009


La censura scattata contro Vauro e l’ordine impartito a Michele Santoro di “riequilibrare” nella puntata di domani di Annozero quanto raccontato giovedì scorso nei servizi sul terremoto, sono un crimine contro la libertà di parola.

In qualsiasi democrazia liberale idee e opinioni possono essere sempre espresse.

L’unico limite è quello dettato dal codice penale: posso dire quello che voglio, ma non posso calunniare o diffamare chi critico.

Nessuno ad oggi è stato in grado non di affermare, ma nemmeno di ipotizzare, che Vauro o i giornalisti di Annozero abbiano commesso qualche reato o detto falsità occupandosi del sisma in Abruzzo.

Molte, se non tutte, le domande sollevate durante la trasmissione sono anzi rimaste senza risposta.

L’intervento del direttore generale della Rai, Mauro Masi, è dunque semplicemente sbagliato e dimostra ancora una volta come l’azienda radiotelevisiva di Stato non sia più un servizio pubblico, ma solo una tv al servizio dei partiti.

I partiti sono i padroni di viale Mazzini e visto che più o meno tutti i partiti (compreso il Pd) hanno detto che la puntata non era piaciuta, l’editore, come avrebbe fatto qualsiasi altro editore privato, è corso ai ripari. Vauro è stato “sospeso” e ai collaboratori e ai dipendenti Rai è stato dato un segnale preciso: qui si fa come vogliamo noi.

Restano due problemi.

Il primo: il servizio pubblico è del pubblico, cioè dei telespettatori.

Tra di essi vi sono milioni di persone che, pur essendo in minoranza nel Paese, hanno diritto di veder rappresentato il loro punto di vista.

Annozero e Vauro hanno insomma il diritto di andare liberamente in onda esattamente come ha il diritto di andare in onda Bruno Vespa o Gianluigi Paragone.

Ovviamente sia Santoro, che Vespa, che Berlusconi, Di Pietro o Franceschini, sono criticabili.

Personalmente non condivido una parola del pensiero di Aldo Grasso che dalle colonne de “Il Corriere della Sera” ha accusato Annozero di «abuso di libertà» dando di fatto il via all’intervento in stile sovietico della politica italiana.

Ma credo che Grasso abbia tutto il diritto di esprimere ciò che pensa e, parafrasando Voltaire, sarei disposto a dare la vita per difendere il suo diritto.

E qui veniamo al secondo problema: quanti tra i sedicenti liberali alle vongole protagonisti della vita pubblica italiana, politici, editorialisti, direttori di giornali, capitani d’industria, prenderanno posizione per difendere non Santoro o Vauro, ma un principio?

Io credo pochi. Perché la libertà di parola nasce nel ‘700 per poter parlare male di chi stava al potere.

Per parlarne bene, infatti, c’erano già i cortigiani.

C’erano allora e ci sono ancora.


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In alto la vignetta di Vauro, per la quale gli è stata comminata la sospensione.



Riesame di riparazione





di Marco Travaglio
(Giornalista)




da L’Unità dell’11 aprile 2009



Il Riesame ha annullato i due decreti di sequestro dei computer di Gioacchino Genchi, l’ex consulente di De Magistris indagato a Roma e perquisito dal Ros per abuso d’ufficio, accesso illegale a sistema informatico, violazione del segreto di Stato e dell’immunità parlamentare.

Crolla così miseramente l’iniziativa dei procuratori aggiunti Nello Rossi e Achille Toro, che aveva portato al linciaggio di Genchi (Gasparri ne aveva addirittura chiesto l’arresto).

Le motivazioni non sono ancora note. Ma l’avvocato Fabio Repici ha dimostrato che i reati contestati sono puro dadaismo giudiziario.

Accesso abusivo all’Agenzia dell’Entrate: non era abusivo perché autorizzato da vari pm.

Acquisizione di tabulati “riconducibili a parlamentari” senza il permesso del Parlamento: per sapere che un telefono è riconducibile a Tizio o Caio, bisogna acquisirlo.

E ad acquisirlo non è il consulente, ma il pm.

E l’autorizzazione delle Camere è richiesta per usare i tabulati nel processo, non nelle indagini.

E i tabulati non erano riconducibili a parlamentari: quello di Mastella era intestato alla Camera e al Dap, quello di Minniti a un tizio di Treviso, quello di Pisanu a tale Stefania I., quello di Loiero non era coperto da immunità perchè Loiero non era parlamentare.

Quanto a quelli dei servizi segreti, non sono coperti da alcun segreto.

In ogni caso non si vede che c’entri la Procura di Roma con un signore che vive e opera a Palermo.

Si spera che il Riesame chiuda l’ennesima pagina nera della giustizia italiana sul caso Catanzaro.

E che qualcuno, magari, torni a occuparsi del caso Catanzaro.


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L’immagine a corredo dell’articolo è il banner di una iniziativa di Voglioscendere intitolata “Io sto con Genchi”.



Il Tribunale del Riesame di Roma da ragione a Gioacchino Genchi



da Corriere.it del 10 aprile 2009


Dissequestrato l’archivio di Genchi. «Mai persa la fiducia nella giustizia». L’ex consulente di De Magistris torna in possesso dei suoi fascicoli. «È stato un calvario».

Roma - Il tribunale del Riesame di Roma ha annullato i provvedimenti di sequestro dell’archivio di Gioacchino Genchi, l’ex consulente dell’ex pm Luigi de Magistris.

Il Riesame ha di fatto accolto la richiesta di dissequestro dell’ingente carteggio (che ora tornerà in possesso di Genchi), eseguito il 13 marzo scorso su iniziativa della procura di Roma.

Indagato - Genchi, sospeso cautelativamente dalla polizia, è indagato a Roma per abuso in atti d’ufficio, violazione della legge sulla privacy e violazione della norma delle legge Boato, che prevede la richiesta di autorizzazione alla Camera per acquisire i tabulati dei parlamentari sotto inchiesta.

Gli accertamenti, coordinati dai procuratori aggiunti Nello Rossi e Achille Toro, sono affidati al pm Andrea De Gasperis. Genchi è accusato anche di accesso abusivo a sistema informatico per quanto riguarda gli accessi all’Anagrafe della Agenzia delle Entrate, in merito alla consulenza avuto per le inchieste “Why Not” e “Poseidone”.

«Il tribunale - ha commentato l’avvocato Fabio Repici, difensore di Genchi - confermando le nostre censure sull’operato della procura riafferma il principio di legalità violato in ordine da: i magistrati della procura generale di Catanzaro, il Ros dei carabinieri, da un funzionario dell’agenzia delle Entrate e dalla procura di Roma».

«Ho sempre avuto fiducia nella giustizia» - «Ho sempre avuto fiducia nella Giustizia e nelle Istituzioni dello Stato - ha detto Gioacchino Genchi in relazione alla decisione del tribunale del Riesame di Roma -. Mi sono difeso nel processo da accuse infamanti, ordite da chi ha cercato e sta cercando in tutti i modi di colpirmi per quello che è stato il mio impegno al servizio della Giustizia, nell’esclusivo interesse di ricerca e di affermazione della Verità».

Genchi comunica attraverso il suo blog, su Internet.

«Un grazie particolare - scrive - va a mia moglie ed ai miei figli, che mi sono stati vicino ed insieme a me hanno sofferto questo calvario e patito le ingiustizie di una perquisizione domiciliare della mia abitazioni e delle abitazioni di Trabia e di Castelbuono dei miei congiunti, che i giudici del Riesame di Roma hanno dichiarato del tutto illegittime».

Genchi, sottolinea poi: «In ultimo mi sia consentito di ringraziare più di tutti Salvatore Borsellino ed i ragazzi del movimento 19 luglio 1992, che mi hanno dato la forza e la voce per resistere alle ingiustizie che ho subito».



martedì 7 aprile 2009

Il barbone della stazione di Milano sarebbe stato assassinato dai poliziotti


da Corriere.it del 7 aprile 2009


Picchiarono a morte un clochard. Arrestati due agenti della Polfer. L’accusa è di omicidio: il pestaggio sarebbe avvenuto nel posto di polizia. L’autopsia: milza perforata da costola. I fatti il 6 settembre scorso in stazione centrale.

Milano - Due agenti della Polfer di Milano sono stati arrestati la scorsa settimana con l’accusa di omicidio: nel settembre scorso avrebbero picchiato a morte un clochard ospite del dormitorio di viale Ortles e frequentatore della Stazione Centrale.

Le indagini, condotte visionando anche i filmati delle telecamere, avrebbero accertato una vicenda diversa da quella messa a rapporto dai poliziotti.

Gli agenti, ora in carcere a Opera, avevano riferito di essere intervenuti attorno alle 20 del 6 settembre scorso per una discussione animata tra alcune persone davanti a una delle entrate laterali della Stazione Centrale, e di aver trovato Giuseppe Turrisi, 58 anni, originario di Agrigento, con qualche precedente, a terra in preda ai fumi dell’alcool.

Il gruppo dei clochard davanti alla Centrale è stato ripreso dalle telecamere.

Nessuna immagine delle telecamere della stazione mostra il pestaggio, che sarebbe avvenuto all’interno del posto di polizia.

La costola rotta - Le immagini mostrano un battibecco tra gli agenti e la vittima, che viene portata all’interno della stazione, dove si trova il posto di polizia.

Il clochard entra barcollando, ma quando esce è su una barella.

Secondo la ricostruzione fornita dai poliziotti, sentiti dal gip Zelante, l’uomo avrebbe estratto un coltello e tentato di colpirli.

Loro si sarebbero limitati a disarmarlo e ad ammanettarlo, per poi chiamare l’ambulanza, dal momento che continuava a lamentarsi per un forte dolore al petto.

Una versione che contrasta con quella dell’autopsia: la vittima ha evidenti segni da trauma sul corpo, in particolare una costola fratturata che gli aveva perforato la milza.

Le indagini hanno permesso di ricostruire il presunto pestaggio, che ha portato all’esecuzione di due ordini di custodia cautelare per gli agenti accusati di omicidio volontario.



domenica 5 aprile 2009

L’ingiustizia ha sconvolto il benessere del mondo





di Eugenio Scalfari
(Giornalista)





da La Repubblica del 5 aprile 2009


Il tema che desidero oggi proporre ai nostri lettori è quello della disuguaglianza, già autorevolmente segnalato da Carlo Azeglio Ciampi nei suoi recenti interventi.

Esso si aggancia in modo evidente alla discussione aperta da Ezio Mauro sulla rottura del patto sociale tra capitale e lavoro ed è di stringente attualità.

Ha costituito il motivo di fondo e ha dato il tono al G20 di Londra ed ha riecheggiato nella manifestazione di massa di ieri al Circo Massimo di Roma organizzata dalla Cgil.

E’ un tema che supera tutti gli steccati politici ed etici. Lo si ritrova perfino nelle parole del cardinal Martini («Conversazioni notturne a Gerusalemme») quando si chiedeva quale sia il vero e intollerabile peccato del mondo: la diseguaglianza, dice il cardinale, mettendo in seconda fila tutti gli altri peccati che la religione imputa agli uomini.

La diseguaglianza ostacola o blocca del tutto il funzionamento della democrazia, divide il mondo degli esclusi da quello dei privilegiati, impedisce il consenso e la condivisione della crescita sostenibile.

I potenti del mondo, in tutti i loro incontri sempre più frequenti di fronte ad una crisi che ha già smantellato tutte le certezze, hanno sempre sacrificato qualche grano di incenso a quel tema, ma non sono mai andati più in là.

Salvo, forse, nel vertice di Londra, per esclusivo merito di Barack Obama nella sua prima apparizione in un consesso planetario.

Il vertice di Londra è stato importante al di là delle decisioni volte ad arginare la crisi, proprio perché perla prima volta il principio della giustizia sociale vi ha fatto la sua comparsa concreta.

Non tanto come principio etico predicato ma mai praticato, quanto come imprenscindibile elemento d’un nuovo tipo di crescita, sostenibile se condiviso, accettabile se democratico, cioè approvato anche dagli esclusi, dai deboli, dai poveri, dai disperati.

Soltanto se questa condizione sarà realizzata la crescita potrà riprendere su nuove basi; soltanto se un patto sociale mondiale sarà stipulato la crisi avrà uno sbocco verso il futuro.

Altrimenti il mondo vecchio riaffaccerà il suo muso sulle rovine senza che nulla sia cambiato in un pianeta impoverito e imbarbarito, teatro di altre possibili crisi, di altri crolli, di altre macerie.

Si è molto discusso sul principio dell’eguaglianza e sui modi di tradurlo in pratica; sulle sorgenti di pensiero che l’hanno alimentato, sul deposito di valori che l’hanno mantenuto in vita nonostante le ferite e i solchi profondi che gli sono stati inferti dalla realtà.

E la prima vivida sorgente è storicamente apparsa nel messaggio evangelico che promise all’umanità la fine di ogni discriminazione tra i liberi e gli schiavi, tra i poveri e i ricchi, tra i deboli e i potenti.

«E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli».

Era il principio dell’amore che faceva la sua prima stupefacente irruzione nel mondo antico sconvolgendo equilibri arcaici, istituzioni, volontà di potenza radicate e fino ad allora invincibili.

Ma quel principio così fortemente innovativo ed anzi rivoluzionario conteneva un tarlo vorace dentro di sé: la religione rinviava la promessa all’avvento di un altro mondo ultraterreno, alla comparsa d’un futuro messianico alla fine dei secoli, quando la bestia trionfante sarebbe stata uccisa e con essa il fluire ingiusto della storia.

Occorre arrivare alla modernità, diciotto secoli dopo il lascito evangelico, per veder realizzata la prima, minima ma necessaria realizzazione di quel principio: la conquista dell’eguaglianza di tutti gli uomini di fronte alla legge.

Indipendentemente dalle differenze di sesso, di etnia, di censo, di istruzione.

Era ancora molto poco, non risolveva altre terribili diseguaglianze, non impediva che le leggi fossero ingiuste, ma rappresentava comunque un passo preliminare e necessario perché abbinato agli altri essenziali principi della libertà e della fraternità.

Fu il trittico della modernità, la cui realizzazione vide paradossalmente le Chiese alleate con i privilegi anziché con i movimenti riformatori.

Su quel trittico si fondarono i valori dell’Occidente. Il fatto che essi siano stati largamente traditi testimonia la durezza della storia e delle sue dinamiche e rende tanto più necessario procedere oltre perché è di tutta evidenza che la conquista della legalità è monca se altre condizioni di eguaglianza non si realizzano.

Fermo restando il nesso tra giustizia e libertà, è ormai maturo il tempo per procedere verso l’eguaglianza delle condizioni di partenza tra i ceti, le etnie, i generi, gli individui.

Condizione che necessariamente comporta una profonda redistribuzione dei redditi e della ricchezza tra paesi opulenti, paesi emergenti, paesi poveri e all’interno d’ogni nazione tra sacche di arretratezza e sacche di privilegio.

Siamo tutti ben consapevoli che i principi viaggiano insieme agli interessi e si ridurrebbero a pure velleità utopiche se questo nesso intrinseco non fosse solido e durevole.

La novità della situazione attuale consiste nel fatto che quel nesso tra principi e interessi risulta quanto mai necessario.

Non ci sarà crescita senza redistribuzione del reddito e della ricchezza.

Il nocciolo dell’attuale recessione mondiale, il rischio incombente che possa trasformarsi da recessione in depressione, lo spettro dei 25 milioni di disoccupati che incombe come un cataclisma sull’economia dei paesi del primo mondo, risiede nel crollo della domanda globale.

Se non c’è domanda crolla il commercio internazionale, crollano gli investimenti, si blocca il credito, cade il reddito delle nazioni, delle famiglie, delle persone.

Il rilancio della domanda passa inevitabilmente per il suo finanziamento, finanziamento di massa per rilanciare la domanda di massa.

La necessità della redistribuzione è dunque la condizione primaria per il rilancio della crescita, per alimentare la quale il valore d’uso dei beni e dei servizi deve affiancarsi al valore di scambio e magari sopravanzarlo.

Il valore d’uso non esclude il profitto ma ne contiene gli eccessi poiché introduce una specifica domanda di beni e di servizi pubblici: l’etere, l’acqua, l’energia ed anche, diciamolo, la giustizia.

Questa è la crescita condivisa, sostenibile e durevole, che procede e si rafforza insieme alla democrazia e senza di essa non sussiste.


sabato 4 aprile 2009

G8 di Genova la Procura fa appello e accusa: «Non è stata fatta giustizia»





di Claudia Fusani
(Giornalista)





da L’Unità del 4 aprile 2009



La Procura di Genova fa appello contro la sentenza che ha assolto 16 dei 29 imputati, i vertici della polizia accusati per l’irruzione alla Diaz e le prove false. Appello anche della Procura Generale. Prescrizione nel 2014. In 109 pagine i pm Zucca e Cardona Albini smontano le motivazioni del tribunale. I motivi «Il Tribunale ha ignorato prove e testimonianze. Precedente giuridico gravissimo».


Roma - «Non è stata fatta giustizia». Non è una frase scritta sui muri o su un volantino ribelle. Sono le parole con cui i pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini chiudono il ricorso in Appello con cui chiedono di fare un nuovo processo ai 29 poliziotti che la sera del 21 luglio 2001 fecero irruzione nella scuola Diaz massacrando di botte 93 manifestanti sorpresi in pieno sonno.

«Il sangue versato e la sospensione del diritto in quella notte richiedono più adeguata ricerca sugli autori e sulle cause» scrivono i magistrati.

Su 29 imputati, sedici sono stati assolti a novembre scorso dopo tre anni di processo e otto di indagini. Erano all’epoca dei fatti, e sono tutt’oggi, i massimi vertici della polizia. Chiudere gli occhi, accettare quella sentenza, accusano i pm, «avrebbe conseguenze assolutamente nocive sul piano istituzionale».

Quelle assoluzioni, in buona sostanza, creano un «precedente giuridico gravissimo»: quello per cui la polizia può sospendere il diritto, confondere le acque e far sparire le prove, fabbricarne addirittura di false, falsificare gli atti e farla franca.

Un precedente che sarebbe grave si consolidasse proprio alla vigilia di un nuovo G8 italiano e mentre tornano le minacce e a Londra un manifestante del G20 muore in strada.

Zucca e Cardona Albini impiegano 109 pagine per smontare le motivazioni della sentenza pronunciata dal presidente del tribunale Gabrio Barone che invece ha spiegato l’assoluzione con l’assenza di prove («esistono solo indizi e non univoci»).

I pm accusano il tribunale di aver evitato «la responsabilità di motivare» l’assoluzione di 16 dei 29 imputati, un lavoro «solo compilativo» in cui «non ha valutato a dovere i mezzi istruttori» e «le dichiarazioni testimoniali».

Per l’accusa la notte della Diaz non può essere solo colpa di qualcuno a cui è scappata la mano; quella notte, dopo la morte di Giuliani e due giorni di delirio, finito il vertice, fu deciso un cambio di strategia.

Lo ha spiegato al processo il prefetto Ansoino Andreassi, fino alla mattina del 21 luglio 2001 responsabile della sicurezza del G8: «Ci fu una decisa virata nella politica della gestione dell’ordine pubblico proveniente dal vertice del Dipartimento della pubblica sicurezza mirante all’accentuazione dell’aspetto repressivo (...) tanto che nel pomeriggio del 21 viene inviato a Genova il prefetto La Barbera, capo dell’antiterrorismo».


Una deposizione «decisiva – si legge – per la ricostruzione della catena di comando» e invece valutata «in modo asettico» dal tribunale.

Tribunale che «scarta apoditticamente l’idea che l’agente Nucera abbia potuto togliersi il giubbotto per colpirlo col coltello».

E’ una delle tante prove false fabbricate per motivare la reazione degli agenti.

«Nucera – si legge nell’appello - (che in un primo tempo aveva detto di essere stato aggredito da un no global ndr) è più credibile quando aggiusta a posteriore la sua versione, dopo aver saputo che la consulenza del Ris lo sbugiarda».

Durissimo il capitolo dedicato alle due bottiglie molotov, reperto chiave la cui presenza nella scuola Diaz aveva motivato l’irruzione e che poi invece risultano essere state portate a posteriori da Troiani e Burgio, tra i sedici condannati con gli uomini del Reparto mobile guidato da Canterini.

Troiani e Burgio hanno agito da soli? Impossibile, dicono i pm, «ricostruendo la gestione del reperto si prova il pieno coinvolgimento e la consapevolezza di tutti gli imputati ciascuno con il proprio ruolo corrispondente alla gerarchia e funzione».

Si tratta di Gratteri, attuale n° 2 della polizia, Gianni Luperi, n° 3 dell’Aisi, e poi Calderozzi, Ferri, Di Bernardini, Dominici e altri, assolti in I grado perchè il fatto non sussiste.

Quelle molotov poi sono scomparse dall’ufficio reperti «per opera del personale Digos che si sarebbe portato via il corpo del reato».

Una vicenda su cui il Tribunale non ha mai voluto scavare fino in fondo tanto che i pm contestano «l’omessa pronuncia».

«Questo drammatico panorama di violazioni diffuse - si legge nell’appello - si è riprodotto davanti a un Tribunale che non ha ritenuto di stigmatizzare questi comportamenti».

Non solo, un Tribunale che «neppure è intervenuto sui numerosi testimoni reticenti e imprigionati da codici omertosi».

Anche la Procura generale, eccezionalmente, ha presentato appello.

C’è tempo fino al 2014 per arrivare ad una nuova sentenza.

cfusani@unita.it



venerdì 3 aprile 2009

Se i giudici hanno paura






di Bruno Tinti
(ex Procuratore della Repubblica Aggiunto di Torino)






da La Stampa del 3 aprile 2009 e da Toghe Rotte


Per l’ennesima volta c’è il sospetto che qualche politico importante sia stato preso con le mani nel vasetto della marmellata.

La procura di Bari ha da tempo chiuso le sue indagini che riguardavano il Ministro Raffaele Fitto per i reati di associazione a delinquere, concussione, falso ideologico, corruzione, peculato, concorso in interesse privato in una procedura di amministrazione straordinaria e turbativa d’asta.

Come prevede il codice di procedura, i procedimenti sono stati sottoposti al Giudice per le Indagini Preliminari; uno dei due è ancora in fase di udienza preliminare; per l’altro, Fitto è stato rinviato a giudizio.

Adesso il suo collega Alfano ha inviato i suoi ispettori presso la Procura di Bari.

La supposizione che si tratti della solita ispezione intimidatoria e, se gli riesce, punitiva è seducente; tanto più che, dicono le agenzie, Alfano si è mosso su sollecitazione dello stesso Fitto.

Niente di nuovo sotto il sole comunque: hanno fatto così dai tempi delle ispezioni alla Procura di Milano che indagava su Berlusconi.

E tutto questo suggerisce qualche (inquieta) riflessione.

E’ evidente che gran parte della classe dirigente del Paese non riesce a comprendere che l’Amministrazione della Giustizia si deve svolgere in maniera indipendente e autonoma rispetto ai desideri, alle opinioni, ai voleri della politica.

E’ straordinario come Alfano e gli altri come lui non arrivino a rendersi conto che un’ispezione disposta in coincidenza con un processo nei confronti di un uomo politico e dietro sollecitazione di questi costituisce una obbiettiva interferenza, tale da intimidire i giudici che lo debbono giudicare.

Può essere interessante ricordare che, il 23 febbraio, il Ministro della Giustizia spagnolo, Mariano Bermejo si è dimesso. Aveva passato (come faceva per abitudine, essendone amico) un week end, andando a caccia con il giudice Garzon che stava investigando su Francisco Correa, importante esponente del partito Popolare che, come è noto, è all’opposizione.

E’ stato criticato perché si poteva sospettare (sospettare, non è mai emerso alcunché di concreto) che egli potesse approfittare delle circostanze per raccomandare al giudice un inchiesta severa (nei sospetti: parziale, ingiusta, prevenuta) da cui il suo partito avrebbe tratto vantaggio.

E’ stato anche criticato perché era andato a caccia senza possedere la relativa licenza … Si è dimesso. Per un sospetto (un sospetto) di parzialità.

Nel nostro Paese il Ministro della Giustizia invia ispezioni presso i giudici che indagano sui suoi compagni di partito; addirittura l’ex Ministro Mastella le inviò presso il magistrato che indagava su di lui.

Ma c’è un’altra cosa che lascia perplessi.

L’Associazione Nazionale Magistrati, il sindacato dei giudici, è composta da persone che, come tutti i giudici, conoscono a menadito gli articoli 101 della Costituzione (quello che dice che i giudici sono soggetti soltanto alla legge); 104, quello che dice che la magistratura è autonoma e indipendente da ogni altro potere; e 112, quello che dice che il Pubblico Ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale (sicché, se pensa che Fitto sia un associato a delinquere, un concussore, un corruttore, un peculatore e tante altre cose poco commendevoli, non può che spedirlo davanti a un giudice perché queste accuse siano accertate).

E’ successo che l’ANM, quando ha appreso dell’ispezione ordinata da Alfano, ha emesso un severo (magari severo è un po’ troppo, che dire, critico, forse ispirato a vigile attesa) comunicato in cui dice di esprimere «piena solidarietà ai colleghi della Procura di Bari» e di condividere «l’auspicio che l’inchiesta amministrativa affidata agli ispettori ministeriali possa svolgersi senza pregiudizio né interferenze sull’attività giurisdizionale». Non proprio un alto là ma un flebile richiamo, questo si.

Solo che, quando era De Magistris ad essere “ispezionato”, mentre indagava su Mastella e coindagati (per tre volte di fila perché, come dichiarò il suo sottosegretario Luigi Scotti, anche lui magistrato, nelle prime due non si era trovato niente ma il Ministro era tanto scrupoloso e voleva essere tranquillo), in quel caso l’ANM non ebbe nulla da dire; nemmeno un flebile “auspicio” che le ispezioni si svolgessero senza pregiudizio delle indagini.

Il punto è che questo atteggiamento timido sulle iniziative aggressive della politica rischia di aggravare lo stato di sconcerto, di solitudine e di paura (si, di paura) di molti magistrati. Ieri i titolari dei fascicoli su Fitto hanno scritto una lettera al Csm, chiedendo di sapere entro quale limite devono esercitare «il dovere istituzionale di salvaguardare la funzione giudiziaria da interferenze indebite o improprie».

Tutti i magistrati conoscono benissimo questo limite; come lo conoscevano i magistrati della Procura di Milano che non consegnarono mai agli ispettori i fascicoli concernenti gli imputati Berlusconi, Previti e altri, coperti dal segreto investigativo che vale (ma lo sanno tutti) anche per il Ministro. Chiedere al CSM che ha condannato De Magistris una direttiva in tal senso è certamente ispirato ad ovvie ragioni di autotutela; ma è anche segno di profonda sfiducia.




Adesso





di Stefano Racheli
(Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Roma)





Cari frequentatori del blog, faccio appello alla vostra consueta pazienza per intrattenervi su di un tema che (spero) sia ben esplicitato dal titolo.

Adesso indica, ad un tempo, la nota rivista che venne alla luce nel 1948 ad opera di don Primo Mazzolari, ma anche, più pedestremente, i tempi che ci è dato in sorte di vivere. Vorrei iniziare il mio discorso da quest’ultimo significato.

Noto aggirarsi, nel diffuso scoramento che pervade gli animi, la convinzione di vivere in un periodo storico particolarmente negativo.

Ne deriva una crescente rassegnazione perché – si dice – i protagonisti della scena politica e gli umori del popolo lasciano ben poco spazio (per non dire che non ne lasciano alcuno) a un forte recupero dei valori propri della democrazia liberale.

Osservo sul punto che gran parte dei mali (tutti?) che abbiamo davanti al naso appartengono ovviamente all’“adesso”, ma – questo è il punto – c’è da chiedersi se non appartengano, più precisamente, al “sempre” cui l’“adesso” deve essere ricondotto.

Riporto qui di seguito alcuni brani che appartengono all’“allora”: credo risulti evidente a tutti come questo “allora” sia del tutto simile al nostro “adesso”.

“Adesso” – si dice – ognuno è dedito al suo particolare e la cosa pubblica è oggetto di arraffa-arraffa nel disinteresse generale: non c’è altra stella polare che quella del proprio interesse personale e gli ideali hanno scarso seguito se in essi non viene individuato il proprio tornaconto.

Che sia così è abbastanza vero. Quel che non è esatto è che sia così solo “adesso”. Scrive Machiavelli: «(…) degli uomini si può dire questo generalmente: che sieno ingrati, volubili, simulatori e dissimulatori, fuggitori de’ pericoli, cupidi di guadagno; e mentre fai loro del bene, sono tutti tua, òfferonti il sangue , la roba la vita, e figliuoli, come di sopra dissi, quando il bisogno è discosto; ma quando ti si appressa, e’ si rivoltano».

Trovate lettori carissimi che gli uomini di “allora” si diversificassero molto da quelli di “adesso”?

Ma, dirà forse qualche lettore, oggi il mondo è diverso: perché tirar fuori dal cassetto roba vecchia di cinquecento anni?

Vengo dunque ad epoca a noi ben più vicina. Scrive C.E. Gadda alludendo al ventennio fascista: «A una disamina esterna, tutta la ventennale soperchieria è contraddistinta dai caratteri estremi della scempietà, della criminalità puerile, della mancanza di senso e di cultura storica: non diciamo del senso etico e religioso. Essa è una netta retrogressione da quel notevole punto di sviluppo a cui l’umanità era giunta (in sullo spegnersi dell’epoca positivistica) verso una fase involutiva, bugiarda, nata da imparaticci, da frasi fatte, dall’abitudine di passioni sceniche, da un ateismo sostanziale che vuole inorpellarsi di una “spiritualità” e “religiosità” meramente verbali. Ora questa caratteristica denuncia precisamente che il pragma della banda e del capintesta è un pragma bassamente erotico, un basso prurito ossia una libido di possesso, di comando di esibizione, di cibo, di femine, di vestiti , di denaro di terre, di comodità di ozi: non sublimata da nessun movente etico-politico, da umanità e carità vera (…). Si trattava per lo più di gingilloni, di zuzzurulloni, di senza-mestiere dotati soltanto d’un prurito e d’un appetito che chiamavano virilità, che tentavano il corto-circuito della carriera attraverso la ‘politica’: intendendo essi per politica i loro diportamenti camorristici».

Ed ancora «Religione non è l’accomodarsi col Papa per l’averne o sperarne licenza o assistenza alle sbirrerie e alle ladrerie, non è il battezzare navi da guerra con l’asperges, non è il berciare da i’ balcone “la santità della famiglia” per poi sparapanzarsi adultero ai tardi indugi di un sonnolento tramonto».

Vedranno i gentili lettori quante e quali di queste parole dirette all’“allora” si attaglino o meno all’“adesso”.

Certo qualcuno non mancherà di dire: “Se questo mondo, che proprio non ci piace, è sempre eguale a se stesso, cosa mai fare adesso? Perché mai esso dovrebbe, domani, essere migliore di quello di sempre?”

Non credo si possa dare risposta adeguata (ancorché non esaustiva del problema) se non alla luce di ciò che ho dinanzi riferito.

Cominciamo dunque col chiederci: se il male è “di sempre” perché a noi fa tanto male l’adesso? Solo perché colpisce noi?

Certo quando sei aggredito da una malattia, essa ti fa molto più male di quanto non ti faccia il sapere che, in altri tempi, la stessa malattia ha colpito altri. Ma non solo di questo si tratta.

L’“adesso” ci far star male perché oltre a darci guai interpella la coscienza di tutti noi.

E vengo così al primo senso del termine cui accennavo all’inizio (quello, per intenderci, “mazzolariano”).

Scrive don Primo nell’editoriale del 15 gennaio 1949:
«Adesso, non domani … Rimandare a domani è neghittosità e vigliaccheria. Adesso è un atto di coraggio. Un uomo d’onore non lascia ad altri la pesante eredità dei suoi “adesso” traditi».

Il senso delle parole appena riportate (e del fine che don Primo intendeva perseguire con la sua rivista) discende direttamente da un brano evangelico che cito qui di seguito, convinto come sono che il Vangelo abbia anche per i “non credenti” profondo valore metaforico (per chi “crede” ovviamente il discorso è affatto diverso):
«Poi disse: “Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?”. Risposero. “Nulla”, Ed egli soggiunse: “Ma adesso chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una”».

Non si tratta ovviamente di un invito alla violenza, ma dell’indicazione che stava sopraggiungendo il momento della “lotta” e della “testimonianza”: l’“adesso”, per l’appunto. Un “adesso” che purtroppo non sempre trova pronti e vigili quelli che con la loro vita dovrebbero dare concreta testimonianza della loro fedeltà a determinati valori.

Scrive don Primo Mazzolari:
«Alta cultura, uomini di lettere e di scienza sono passati al fascismo, con più o meno convinzione, senza mostrare, almeno senza dare a vedere, una crisi di sofferenza. C’è di più: si sono messi al servizio di esso, se ne sono fatti i fautori più o meno sinceri. Che ne importa il mormorare in segreto, il riderne nelle conventicole, il desiderarne la fine, quando è un correre ad ogni cenno e un piegarsi senza arrossire? L’onore della ribellione è soltanto della povera gente finora».

Queste parole furono ispirate (o forse solo catalizzate) dal fatto che – chiamati, nel 1931, a giurare fedeltà al regime – su 1925 professori solo tredici si rifiutarono di giurare (è doveroso ricordarli: Ernesto Buonaiuti, Pietro Martinetti, Lionello Venturi, Gaetano De Sanctis, Bartolo Nigrisoli, Vito Volterra, Giorgio Levi Della Vida, Giorgio Errera, Francesco Ruffini, Mario Carrara, Edoardo Ruffini Avondo, Fabio Luzzatto e Antonio De Viti De Marco).

Al discorso che vado facendo non interessa svolgere qui una critica al fascismo: esso vuole proporre il più vasto discorso concernente il rapporto che intercorrere tra la libertà dell’uomo e il Potere (fascista o altro che sia il Potere).

Intende soprattutto evidenziare che l’uomo in quanto uomo – soprattutto se rivendica un ruolo critico (o, come si dice pessimamente, intellettuale) nella società – viene interpellato dai tempi, dai suoi tempi, dall’“adesso”.

Già sento l’antica obiezione: «E molti si sono immaginati repubbliche e principati che non si sono mai visti né conosciuti essere in vero. Perché egli è tanto distante da come si vive a come si dovrebbe vivere, che colui che lascia quello che si fa per quello che si dovrebbe fare, impara più tosto la ruina che la preservazione sua: perché un uomo che voglia fare in tutte le parti professione di buono, conviene ruini infra tanti che non sono buoni». Non da oggi, ma da secoli le parole di Machiavelli sono state celebrate come il manifesto del realismo, ma mi permetto di dissentire.

Dove sta scritto che l’uomo non possa “ruinare” ancorché machiavellico? E dov’è scritto che una società machiavellica non sia destinata a ruinare?

Un esempio per tutti. Nell’ormai lontano 1996 fu denunziato lo strapotere del sistema finanziario.

Si disse che il potere finanziario «è riuscito a realizzare un’agglomerazione in potentati decisivi, che si stanno delineando (in qualche misura) come autonomi dalla cosiddetta ‘economia reale’: il denaro crea denaro e le masse di denaro intervengono come predatori sui mercati internazionali – per usare l’espressione del finanziare inglese sir Goldsmith, che dal 1980 al 1987 destabilizzò la Good Year, coinvolgendo l’amministrazione degli Stati Uniti. Nel medesimo tempo i potentati finanziari si intersecano con le grandi corporations e si raccordano con il risparmi individuale e famigliare che una volta finiva sotto il materasso oppure su libretto postale».

Come siano andati a finire la dissociazione tra economia finanziaria ed economia reale, la “predazione” da parte del potere finanziario e il raccordo con il risparmio individuale è sotto gli occhi di tutti.

Eppure, in allora, le parole che intendevano mettere in guardia i singoli dai pericoli in agguato furono bollate come nemiche del “nuovo-che-avanza”, come incapaci di cogliere le grandi “opportunità” insite nella globalizzazione: in una parola, come non realistiche ma puerilmente utopistiche.

Dove sono oggi i “machiavellici” sostenitori della globalizzazione, i fautori del primato dell’impresa sulla politica, della competitività contro tutti e prima di tutto, del post-welfare? Che ne è adesso, hic et nunc, della “machiavellicità” di quelle posizioni? Non sono forse, quelle posizioni realistiche, ruinate? Non sono ruinati i grandi menagers, infallibili strateghi, che davano lezioni, a noi poveri utopisti, a ogni pie’ sospinto?

Forse è giunta l’ora di chiamare le cose col loro nome: il machiavellismo è il nome che molti (troppi purtroppo) danno al sistema che tutela i loro interessi; l’utopismo è il nome che altri (pochi purtroppo) danno alla pari dignità di tutti, al diritto di tutti di essere rispettati nei loro diritti fondamentali, al diritto di tutti di raggiungere un sufficiente livello di benessere (“materiale” e “spirituale”).

Non è vero, cari amici del blog, che un “altro” mondo non sia possibile (è impossibile solo se si pretende che questo “altro” mondo sia perfetto). Rinunciare all’utopia, vuol dire accettare di rimanere nel mondo guidato dalle regole di chi ha altri interessi: vuol dire cedere le armi senza combattere.

Che fare dunque?

Non grandi cose, ma neppure cose inutili e insignificanti.

Riporto qui di seguito un brano di K.R. Popper, che può illuminare la nostra strada:
«Il futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi e domani e dopodomani. E quello che facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte.
Ciò significa per noi una grande responsabilità che diventa ancor più grande quando diveniamo consapevoli di questa verità: che non sappiamo niente, o meglio, che sappiamo tanto poco da essere autorizzati a definire questo poco come un ‘niente’, perché è nulla in confronto a tutto ciò che noi tutti dovremmo sapere per prendere le decisioni giuste»
.

Ecco la “piccola” incombenza di cui dobbiamo farci carico: divulgare «ciò che si deve sapere per prendere decisioni giuste».

Divulgare – come si diceva una volta tra magistrati – sine spe nec metu, senza desiderio di acquisire favori e senza guardare in faccia a nessuno.

Poco o tanto che sia questo divulgare, è quello che siamo chiamati a fare adesso: un adesso che, in questo periodo, ci invita a impegnarci, a sperare e – perché no? – a scambiarci gli auguri per la prossima Pasqua: festa di rinnovata resurrezione interna, per chi crede, e, per chi non è credente, occasione preziosa per meditare sui cambiamenti fondamentali cui oggi l’uomo e la società sono chiamati.

Auguri che, con sincera cordialità, invio ad ogni paziente lettore.



giovedì 2 aprile 2009

I fondamenti criminali del potere in Italia





Riportiamo il video di una preziosa conferenza tenuta da Roberto Scarpinato, Procuratore Aggiunto della Repubblica di Palermo.

Il video si scarica lentamente e dura poco più di un'ora, ma ve ne consigliamo accoratamente la visione e l'ascolto.

Le parole di Roberto rivelano e denunciano i fondamenti criminali del potere in Italia e, con una analisi efficacissima e illuminante, fanno comprendere chiaramente in quale frangente ci troviamo.

La conferenza si è tenuta il 3 ottobre 2008 a Barletta, nell’ambito di un ciclo di incontri dal titolo “La democrazia delle parole” organizzato da Magistratura Democratica in collaborazione con il Comune di Barletta.

Qui di seguito si può vedere anche il video del dibattito seguito alla relazione, nel corso del quale sono state dette cose di altrettanto grande importanza e interesse.

I video sono tratti dal sito di Arcoiris.tv


Il dibattito:






mercoledì 1 aprile 2009

Rassegna stampa di Aprile 2009




a cura di Vanna Lora
(Docente di Storia e Filosofia)


La “Rassegna stampa” viene aggiornata quotidianamente.

Per non "intasare" il blog di tanti post tutti simili, la “Rassegna stampa” sta sempre in un solo post al mese, che aggiorniamo ogni volta che Vanna ci manda nuove segnalazioni.

Dunque, anche se il post ha sempre la stessa data, il suo contenuto viene aggiornato anche dopo la sua prima pubblicazione.

I link agli articoli di stampa sono in ordine cronologico: gli articoli più recenti sono in fondo.

Sulla sidebar di destra ci sono un link e un banner che consentono di rintracciare sempre facilmente le pagine della rassegna stampa.

________________


Emilio Randacio
Mario Chiesa torna in carcere controllava appalti sui rifiuti
in Repubblica, 1 aprile 2009

Claudio Del Frate
Mario Chiesa torna in cella con lui iniziò Mani Pulite
in Corriere della sera, 1 aprile 2009

Giuseppe Guastella intervista Antonio Di Pietro
“Sentì la parola mariuolo e decise di raccontare tutto”
in Corriere della sera, 1 aprile 2009

Liana Milella
"Non cercò scuse, ma non ha capito la lezione"
in Repubblica, 1 aprile 2009

C.Del.
“Qui dobbiamo rubare a manetta”
in Corriere della sera, 1 aprile 2009

Paolo Foschini
Dalle accuse della prima moglie agli affari con la cognata
in Corriere della sera, 1 aprile 2009

Giorgio Bocca
Il vizio della tangente
in Repubblica, 1 aprile 2009

Piero Colaprico
Tra monnezza e crisi mistiche la parabola del 'mariuolo' che sognò di fare il sindaco
in Repubblica, 1 aprile 2009

Marco Travaglio
Mario Pijo
in Unità, 1 aprile 2009

Massimo Gramellini
L’eterno Mariuolo
in Stampa, 1 aprile 2009

Davide Milosa
Madonnina, tutta una mafia
in Manifesto, 29 marzo 2009

Maria Novella Oppo
Il Chiesa (Mario) non delude
in Unità, 1 aprile 2009

Virginia Piccolillo
Bari, ispettori in procura per l’inchiesta su Fitto
in Corriere della sera, 1 aprile 2009

Indagano su Fitto, arrivano gli ispettori
in Manifesto, 1 aprile 2009

Simone Collini
Milano Expo 2015, il Pd lancia l’allarme: alto rischio di infiltrazioni mafiose
in Unità, 1 aprile 2009

Roberto Alajmo
Antigone, l’antimafia e le regole
in Unità, 1 aprile 2009

Mauro Suttora intervista Luigi De Magistris
De Magistris: “ Mi volevano morto”
in Oggi, 1 aprile 2009

Giuseppina Manin
Lizzani: un film su don Peppino Diana
in Corriere della sera, 1 aprile 2009

Andrea Cangini intervista Luciano Violante
Violante: “Berlusconi ha ragione servono più poteri al premier
in Giorno/Resto/Nazione, 1 aprile 2009

Francesco Viviano
“Corpi e urla, una notte nell’apocalisse così ho soccorso il barcone dei disperati”
in Repubblica, 1 aprile 2009

Renzo Foa
Come potete chiamare ‘amico’ Gheddafi?
in Liberal, 1 aprile 2009

Loris Mazzetti
Ferruccio De Bortoli al Corriere della sera: allora si può ancora sperare
in Articolo21, 1 aprile 2009

Occupiamoci dell’informazione-Intervista a Carlo Vulpio e Clementina Forleo (VIDEO)
in Youtube, 24 marzo 2009

I danni della disinformazione (Il testo dell’intervista)
in Carlovulpio, 30 marzo 2009

Dino Martirano
Il Csm boccia le ronde: c’è il rischio incidenti
in Corriere della sera, 2 aprile 2009

Liana Milella
Csm, no a ronde e centri d’espulsione
in Repubblica, 2 aprile 2009

D.St.
Il Csm: le ronde? Incostituzionali
in Sole24ore, 2 aprile 2009

Francesco Grignetti
Il Csm: alt alle ronde "Rischiano di tornare le milizie di partito"
in Stampa, 2 aprile 2009

Claudia Fusani
Csm, no alle ronde e ai centri ok alle norme sullo stalking
in Unità, 2 aprile 2009

Sara Menafra
Contrordine, "i giudici possono fare i pm". Nelle sedi disagiate
in Manifesto, 2 aprile 2009

Virginia Piccolillo
Fitto e l’inchiesta per corruzione: contro di me una casta togata
in Corriere della sera, 2 aprile 2009

Lenadro Del Gaudio
Rifiuti, pm al contrattacco: intervenga il Csm
in Mattino, 2 aprile 2009

Commissione parlamentare, Pecorella presidente
in Mattino, 2 aprile 2009

Margherita De Bac
Legge 40, interviene la Consulta bocciato il limite dei tre embrioni
in Corriere della sera, 2 aprile 2009

Mario Reggio
Sancito un principio laico le madri valgono più dei feti
in Repubblica, 2 aprile 2009

Stefano Rodotà
Sconfitto lo Stato etico
in Repubblica, 2 aprile 2009

Michele Ainis
Ritorno al futuro
in Stampa, 2 aprile 2009

Luigi Ferrarella
Il processo mobile farà liberare i boss della droga
in Corriere della sera, 2 aprile 2009

Walter Galbiati
Smistava lui appalti e tangenti. Per Chiesa in arrivo nuove accuse
in Repubblica, 2 aprile 2009

Marco Travaglio
Ritangentopoli
in Unità, 2 aprile 2009

Sospeso il processo Mediaset grazie al “pacchetto sicurezza”
in Unità, 2 aprile 2009

Campania, truffa contributi pubblici arrestato anche consigliere regionale
in Repubblica.it, 2 aprile 2009

Enrico Fierro
“Mia madre e i miei fratelli vittime innocenti di mafia”
in Unità, 2 aprile 2009

Leonardo Malà intervista Pietro Grasso
Criminalità al tempo della crisi la denuncia di Grasso a Perugia
in Repubblica, 1 aprile 2009

Stefano Rodotà
Chi vuole espropriare la nuda vita
in Repubblica, 2 aprile 2009

Alberto Statera
Massoneria contrordine fratelli si torna a destra
in Repubblica, 2 aprile 2009

Giorgio Merlo
Allarme Rai, rischiamo il pensiero unico
in Europa, 2 aprile 2009

Antonello Caporale intervista Emilio Fede
“Non vado in Europa, hanno provato a farmi fuori ma ho visto il Cavaliere e non mi ha detto nulla”
in Repubblica, 2 aprile 2009

Sergio Talamo
Un vero giornalista antimafia anche se non è iscritto all’ordine
in Messaggero, 2 aprile 2009

Dario Olivero
Mafia, antimafia e quaquaraquà
in Bookowskj/repubblica.it, 2 aprile 2009

Carlo Marroni
Italia-Libia, trattato sotto accusa
in Sole24ore, 2 aprile 2009

Carlo Trigilia
La rabbia anti-manager fa più danni dei “no global”
in Sole24ore, 2 aprile 2009

Anais Ginori intervista Jean-Paul Fitoussi
“Non è una protesta organizzata chiamiamola rivolta popolare”
in Repubblica, 2 aprile 2009

Corte Conti: troppi consulenti tecnici
in Sole24ore, 2 aprile 2009

Sandro De Riccardis
Forza Nuova, una domenica ad alta tensione
in Repubblica-ed.Milano, 1 aprile 2009

Pietro Orsatti
In nome del corvo
in Left, 3 aprile 2009

Roberto Saviano
Il ragazzo guerriero della mafia siberiana
in Repubblica, 3 aprile 2009

Carlo Freccero
La lezione di Saviano (AUDIO)
in Micromega.net, 31 marzo 2009

Marco Travaglio
Tutti alla corte del sultano di Arcore
in Espresso, 3 aprile 2009

Bruna Iacopino
Masciari: testimone di giustizia abbandonato dalle istituzioni
in Articolo21, 3 aprile 2009

Silvia Cordella
I 50 mila euro che Lo Piccolo consegnò al dott. Cinà. La parola al pentito Briguglio!
in Antimafiaduemila, 3 aprile 2009

Ronde, il Csm boccia e Mancino non vota
in Corriere della sera, 3 aprile 2009

Francesco Grignetti
Anche Mancino non segue il Csm contro le ronde
in Stampa, 3 aprile 2009

Ronde, il Csm si spacca centro-destra: sì a modifiche
in Sole24ore, 3 aprile 2009

Claudia Fusani
Il Csm si spacca sulle ronde. Mancino: non ci riguardano
in Unità, 3 aprile 2009

Lo schema anti Cordova applicato contro il “procuratore chamapagnone”
in Corriere del Mezzogiorno, 3 aprile 2009

Bruno Tinti
Se i giudici hanno paura
in Stampa, 3 aprile 2009

Stefano Zanette
Il Csm trasferisce il presidente
in Giorno, 3 aprile 2009

Giuseppe Pietrobelli
Los Roques, i pm chiamati a giustificarsi
in Gazzettino, 3 aprile 2009

Francesco Alberti
D’Alfonso verso il rinvio a giudizio l’ex sindaco farà il funzionario Anas
in Corriere della sera, 3 aprile 2009

Walter Galbiati
Chiesa e il sistema delle micro tangenti
in Repubblica, 3 aprile 2009

E.F.
Napoli, Roberto Conte ai domiciliari: truffa ai danni della Regione
in Unità, 3 aprile 2009

Gianluca Di Feo
Gomorra? Non esiste
in Espresso, 3 aprile 2009

Giacomo Amadori
Mafia assalto all’Italia sana
in Panorama, 3 aprile 2009

Paolo Casicci
Fino a sette anni per una sentenza: è guerra tra Alfano e i giudici di pace
in Repubblica/Venerdì, 3 aprile 2009

P.B.
Radiato? Me ne vado
in Espresso, 3 aprile 2009

Lettere-Fassino intercettato
in Panorama, 3 aprile 2009

Mario Portanova
La marcia su Milano
in Espresso, 3 aprile 2009

Gianni Santucci
Milano, raduno delle destre contro corteo e tensione
in Corriere della sera, 3 aprile 2009

Oriana Liso
Forza Nuova, l’appello al prefetto “Il raduno di domenica va vietato”
in Repubblica-ed.Milano, 3 aprile 2009

Michele Serra
Silvio, la regina e mister Obamaaa …
in Repubblica, 3 aprile 2009

Roberto Petrini
Statali, il governo vuol bloccare la liquidazione
in Repubblica, 3 aprile 2009

Giuseppe Lauricella
Prendi la Costituzione e scappa
in Unità, 3 aprile 2009

Gian Antonio Stella
Il Parlamento degli assistenti in ‘nero’
in Corriere della sera, 3 aprile 2009

Leonardo Malà
“Tv, l’anomalia italiana cittadini condizionati”
in Repubblica, 3 aprile 2009

Marco Travaglio
Se lo sponsor è mezzo Quagliarello
in Unità, 3 aprile 2009

Furio Colombo
Il lungo pentimento di Violante
in Micromega.net, 3 aprile 2009

Vincenzo Nigro
Nato, strappo di Berlusconi alla cerimonia. Al telefono con Erdogan per mediare
in Repubblica.it, 4 aprile 2009

Berlusconi al cellulare
VIDEO
in Repubblicatv, 4 aprile 2009

Mario Calabresi
Allibiti in sala stampa
in Repubblica.it, 4 aprile 2009

Andrea Bonanni
Il cacciatore d’autografi
in Repubblica.it/Europe, 4 aprile 2009

La regina e Berlusconi (VIDEO)
in Repubblicatv, 4 aprile 2009

Marco Travaglio
G19 e mezzo
in Unità, 4 aprile 2009

Abu Omar: ok parziale al segreto
in Corriere della sera, 4 aprile 2009

Donatella Stasio
La Consulta su Abu Omar: segreto di Stato insindacabile
in Sole24ore, 4 aprile 2009

Claudia Fusani
G8 di Genova, la Procura accusa: “Non c’è stata giustizia”
in Unità, 4 aprile 2009

Teresa Monestiroli
Il Pdl affonda l’Antimafia “E’ inutile, non partecipiamo”
in Repubblica-ed.Milano, 4 aprile 2009

Marco Bucciantini
Torino, la ronda nera recluta nazionalisti e patrioti
in Unità, 4 aprile 2009

Gianni Santucci
Gli ebrei d’Italia: vietate il raduno delle destre
in Corriere della sera, 4 aprile 2009

Nicola Ponderano/Bruno Pesce
Finalmente giustizia
in Articolo21, 4 aprile 2009

Franco Vanni
“Prof senza titoli nelle scuole private”
in Repubblica-ed.Milano, 3 aprile 2009

Marco Galluzzo
Berlusconi: dai media troppe calunnie tentato da azioni dure
in Corriere della sera, 5 aprile 2009

Gianluca Luzi
Berlusconi attacca la stampa: mente
in Repubblica, 5 aprile 2009

Stefano Corradino
Il diavolo veste Praga
in Articolo21, 5 aprile 2009

Claudio Tito
Sarcasmo del premier “Il tavolo? Glielo do in testa coi sordi non si parla”
in Repubblica, 5 aprile 2009

Paola Di Caro
Al cellulare, Merkel ignorata “Chiamata decisiva a Erdogan”
in Corriere della sera, 5 aprile 2009

Andrea Bonanni
L’ossessione del cavaliere
in Repubblica, 5 aprile 2009

Eugenio Scalfari
L’ingiustizia ha sconvolto il benessere del mondo
in Repubblica, 5 aprile 2009

Barbara Spinelli
La crisi come una guerra
in Stampa, 5 aprile 2009

Ilvo Diamanti
Quanto vale quel “però”
in Repubblica, 5 aprile 2009

Gianni Santucci
Raduno dell’ultra- destra. Attivisti europei scortati dalla polizia
in Corriere della sera, 5 aprile 2009

Oriana Liso
Manifesta Forza Nuova, tensione a Milano
in Repubblica, 5 aprile 2009

Massimo Solani
L’inchiesta Affari e guerra- Il business delle armi
in Unità, 5 aprile 2009

Liana Milella
Giudici trasferiti d’ufficio alle sedi sguarnite. L’Anm protesta e minaccia lo sciopero
in Repubblica, 5 aprile 2009

Repubblica a Catania. Le risposte di Ezio Mauro (VIDEO)
in Libera informazione, 4 aprile 2009

Francesco Palazzo
Cosa nostra è forte perché non è una dittatura
in Repubblica-ed.Palermo, 1 aprile 2009

Marco Travaglio
La separazione delle corriere
in Unità, 5 aprile 2009

Antonio Massari
La separazione delle corriere
in Stampa, 3 aprile 2009

Alberto Gaino
Il processo impossibile
in Stampa-ed.Torino, 5 aprile 2009

Polemica sul mancato allarme. Bertolaso: “Impossibile fare previsioni”
in Repubblica.it, 6 aprile 2009

Intervista a Giampaolo Giuliani (Previsione Terremoti) (VIDEO)
in Youtube, 1 aprile 2009

Federica Cravero intervista Giampaolo Giuliani
Lo sfogo di Giampaolo Giuliani “Qualcuno deve chiedermi scusa”
in Repubblica.it, 6 aprile 2009

“Così posso prevedere i terremoti. In Abruzzo ci sono 5 apparecchi”
in Repubblica.it, 6 aprile 2009

Arianna Finos intervista Giuliani
Giuliani: “Tutto previsto” (AUDIO)
in Repubblicatv, 6 aprile 2009

L’esperto denunciato per il suo allarme “Confermo: lo si poteva evitare”
in Corriere.it, 6 aprile 2009

Michela D’Amico intervista Giuliani
“Confermo, il terremoto era prevedibile” (AUDIO)
in Corrieretv, 6 aprile 2009

Robera Galeotti intervista Giampaolo Giuliani
Intervista a Giampaolo Giuliani, al suo Radon e al suo Precursore sismico
in Donne democratiche, 24 marzo 2009

Francesco Alberti intervista Giampaolo Giuliani
“Prevedo un terremoto”. E un ricercatore scatena la psicosi tra L’Aquila e Sulmona
in Corriere della sera, 1 aprile 2009

Marco Travaglio
Passaparola-Mancato allarme e tragedia (VIDEO)
in Beppegrillo, 6 aprile 2009

Abruzzo, la rabbia dei Vigili del Fuoco “Nel nostro Paese non c’è prevenzione”
in Lastampa.it, 6 aprile 2009

Marco Travaglio
Lasciamolo solo
in Unità, 6 aprile 2009

Marco Travaglio
Zorro inesatto – Lettera
in Unità, 6 aprile 2009

Umberto De Giovannangeli
Nato, per convincere la Turchia l’Italia perde una poltrona?
in Unità, 6 aprile 2009

Maurizio Chierici
Oggi a Roma il tribunale sul P2 Massera
in Unità, 6 aprile 2009

Omicidio Alfano, deposizione di Canali
in Ansa, 6 aprile 2009

Di Pietro: “L’Expo come la Tav, arriveranno prima le mazzette”
in Corriere della sera, 6 aprile 2009

Ilaria Sacchettoni
In fuga sui tetti di Trastevere, boss arrestato
in Corriere della sera, 6 aprile 2009

Maria Elena Vincenzi
Fugge sui tetti, catturato boss latitante
in Repubblica, 6 aprile 2009

Cristiana Mangani
E la camorra sbarcò a Roma. La Dda: qui trova tante opportunità di investimento
in Messaggero, 6 aprile 2009

Paola Vuolo
Camorristi legati alla malavita romana
in Messaggero, 6 aprile 2009

Enzo Palemsano
“Magliocca chiama, il prefetto risponde”
in Liberainformazione, 6 aprile 2009

Ettore Boffano
“Noi martiri dell’amianto, ora giustizia”
in Repubblica, 6 aprile 2009

Davide Banfo/Ettore Boffano/Lorenza Pleuteri
Eternit, alla prima udienza si sono costituite 500 parti civili
in Repubblica-ed.Torino, 6 aprile 2009

Eternit, al via il processo. Arrivi da tutta Europa
in Lastampa.it, 6 aprile 2009

Sandro De Riccardis/Oriana Liso
Milano blindata, la destra fa il saluto romano
in Repubblica-ed.Milano, 6 aprile 2009

Alberto Custodero
La protesta dei poliziotti: tagli a noi, soldi alle ronde
in Repubblica, 6 aprile 2009

Roberto Mania
Social card, 21 milioni di costi e arriva solo a metà dei destinatari
in Repubblica, 6 aprile 2009

Patrizia Maciocchi
Roma e Londra sotto controllo sui diritti umani
in Sole24ore, 6 aprile 2009

Da Scalfaro e 101 personalità tre richieste alla sinistra
in Repubblica, 4 aprile 2009

Alessandro Longo
Spegnere il web e spiare chiunque. Fa discutere proposta di legge Usa
in Repubblica, 6 aprile 2009

Rai, slittano le nomine: interim al Tg1?
in Giorno/Resto/Nazione, 6 aprile 2009

Gian Antonio Stella
La terra impazzita e i giuramenti mai mantenuti
in Corriere della sera, 7 aprile 2009

Giovanni Valentini
Le colpe del malpaese
in Repubblica, 7 aprile 2009

Giorgio Bocca
La modernità dei disastri
in Repubblica, 7 aprile 2009

Paolo Berdini
Un Paese e una politica dai piedi d’argilla
in Manifesto, 7 aprile 2009

Roberto De Marco
La prevenzione che non c’è
in Micromega.net, 7 aprile 2009

Marco Travaglio
Piano casa
in Unità, 7 aprile 2009

Lorenzo Salvia
Morte tra gli studenti “da una settimana sentivamo scricchiolii”
in Corriere della sera, 7 aprile 2009

M.L.
Crolla l’ospedale della vergogna “lo avevano inaugurato 9 anni fa”
in Repubblica, 7 aprile 2009

Ma.Po.
“Cadute anche le case nuove” il bluff dei palazzi anti-sismici
in Corriere della sera, 7 aprile 2009

Gabriela Jacomella intervista Vincenzo Petrini
“Calcestruzzo scadente e regole non rispettate”
in Corriere della sera, 7 aprile 2009

Marco Imarisio
E scoppia il caso del ricercatore: “L’avevo previsto”
in Corriere della sera, 7 aprile 2009

Al.T.
La lite sul tecnico che “predisse” le scosse
in Corriere della sera, 7 aprile 2009

Francesco Alberti
Bertolaso e la guerra agli “allarmisti imbecilli”: non potevo sgomberare
in Corriere della sera, 7 aprile 2009

Nino Materi intervista Giampaolo Giuliani
“Avevo previsto la scossa ma nessuno mi ha dato retta”
in Giornale, 7 aprile 2009

Claudia Di Giorgio intervista Richard Allen
“Non si possono evacuare intere città senza dati precisi”
in Repubblica, 7 aprile 2009

Virginia Piccolillo
E tornano i dubbi sul ponte: c’è il rischio sismico
in Corriere della sera, 7 aprile 2009

Terremoto, colletta truffa su Facebook
in Repubblica-ed.Milano, 7 aprile 2009

Cristina Marrone
Amianto, via al processo danni per 250 milioni
in Corriere della sera, 7 aprile 2009

Ettore Boffano/Lorenza Pleuteri
Eternit, l’ultima accusa “in molte strade c’è ancora amianto”
in Repubblica, 7 aprile 2009

Vittorio Agnoletto/Alberto Deambrogio
La prescrizione rischia di bloccare tutto. Una vergogna tutta italiana
in Liberazione, 7 aprile 2009

Alberto Gaino
Eternit, un conto da 400 milioni per i risarcimenti
in Stampa, 7 aprile 2009

Vittorio Grevi
Le prove e il segreto di Stato
in Corriere della sera, 7 aprile 2009

Giampiero Moscato
I casalesi a Modena: spunta il libro mastro
in Corriere della sera, 7 aprile 2009

Giovanni Negri
Arresti con il sì del capo dei pm
in Sole24ore, 7 aprile 2009

Giancarlo De Cataldo
Il deserto delle procure
in Unità, 7 aprile 2009

Giuseppe Baldessarro
Calabria, procure vuote “Tra poco stop alle udienze”
in Repubblica, 7 aprile 2009

Nessuna demenza senile Massera processato a Roma
in Corriere della sera, 7 aprile 2009

Processo in Italia per l’ex ammiraglio della giunta Videla
in Repubblica, 7 aprile 2009

Luca Beltrami Gadola
Perché serve indagare sulla mafia nell’edilizia
in Repubblica-ed.Milano, 7 aprile 2009

Paolo Padoin
Terrorismo, se il reduce va in cattedra
in Stampa, 7 aprile 2009

Massimiliano Mingoia intervista Marcello Dell’Utri
Dell’Utri: il Lirico ci farà soffrire
in Giorno-ed.Milano, 7 aprile 2009

Lorenzo Salvia
Il premier tra gli sfollati: “Andate negli hotel sul mare”
in Corriere della sera, 8 aprile 2009

F.Sar.
Disastro colposo, parte l’inchiesta
in Corriere della sera, 8 aprile 2009

Sandra Amurri
Le Frasi
in Iogiocopulito, 7 aprile 2009

Antonello Caporale
Ma i palazzi dello Stato sono crollati ed è polemica sulle norme anti-sismiche
in Repubblica, 8 aprile 2009

Alessandra Mangiarotti
Gli atenei “credono” nel radon: previsioni possibili
in Corriere della sera, 8 aprile 2009

Mariano Maugeri
L’Aquila degli universitari: speculazioni, non campus
in Sole24ore, 8 aprile 2009

Lina Palmerini
Camorra, il peggior sciacallo
in Sole24ore, 8 aprile 2009

Andrea Carugati intervista Franco Barberi
“L’Italia come l’Armenia con la paglia nei muri”
in Unità, 8 aprile 2009

Francesco Merlo
La morale del cemento
in Repubblica, 8 aprile 2009

Stefano Boeri
Quelle case moderne ma di sabbia
in Stampa, 8 aprile 2009

Elena Dusi
Così il Giappone ha vinto la sfida “Acciaio elastico e cuscinetti antisismici”
in Repubblica, 8 aprile 2009

Alessandra Serio
Le “confessioni” del pm Canali
in La Sicilia, 8 aprile 2009

Gian Francesco Uboldini
L’eredità di Falcone
in Antimafiaduemila, 8 aprile 2009

Biagio Marsiglia
Tangenti per l’edilizia, in trenta a processo
in Corriere della sera-ed.Milano, 8 aprile 2009

Giuseppe Guastella
Clochard picchiato a morte arrestati due agenti della Polfer
in Corriere della sera, 8 aprile 2009

D.Mart.
“Pm, no a trasferimenti d’ufficio” le toghe applaudono lo stop di Fini
in Corriere della sera, 8 aprile 2009

Ant.Ram.
Fini: no al trasferimento dei pm in sedi disagiate
in Stampa, 8 aprile 2009

L.Mi.
Stop al trasferimento dei pm nelle sedi vuote. Fini blocca la norma di Alfano: inammissibile
in Repubblica, 8 aprile 2009

Vincenzo Damiani
Ispettori, l’Idv protesta al tribunale
in Corriere del Mezzogiorno, 8 aprile 2009

Carlo Federico Grosso
La soluzione dei giudici ragazzini
in Stampa, 8 aprile 2009

Ennio Fortuna
Intercettazioni, un pasticcio ai danni degli investigatori
in Gazzettino, 8 aprile 2009

Claudio Del Frate
Lavora alla Camera per la Lega: presa con 8 chili di cocaina
in Corriere della sera, 8 aprile 2009

Carlo Melzi D’Eril
Tra il web e la stampa contatti da chiarire
in Sole24ore, 8 aprile 2009

Processo Abu Omar verso la conclusione
in Avanti!, 8 aprile 2009

U.Luc.
Antimafia da export
in Espresso, 8 aprile 2009

Liana Milella
Ronde, a rischio il decreto sicurezza
in Repubblica, 8 aprile 2009

Giovanni Pons
Consob su dossier illeciti Telecom “I sindaci diano più informazioni”
in Repubblica, 8 aprile 2009

Giorgio Bocca
Preistoria neofascista
in Espresso, 8 aprile 2009

Il Csm: i pm denigrati da Silvio Berlusconi
in Giornale di Napoli, 8 aprile 2009

Enrico Arosio intervista Gustavo Zagrebelsky
Democrazia in Festival
in Espresso, 8 aprile 2009

Sergio Bocconi
De Bortoli al Corriere: l’indipendenza è un bene assoluto
in Corriere della sera, 8 aprile 2009

Elena G. Polidori
Rai, veto di Garimberti su Belpietro al Tg1
in Giorno/Resto/Nazione, 8 aprile 2009

Napolitano sui luoghi del terremoto “Irresponsabilità diffusa per i crolli”
in Repubblica.it, 9 aprile 2009

Marco Travaglio
Sciacalli e leccapiedi
in Unità, 9 aprile 2009

Marco Travaglio
Commissione Grandi Fiaschi
in Carta Canta/repubblica.it, 7 aprile 2009

Anubi D’Avossa Lussurgiu
Crollo dell’ospedale, i soliti noti: Impregilo
in Liberazione, 9 aprile 2009

Meo Ponte/Massimo Lugli
Nel mirino della procura le case costruite dopo il ‘74
in Repubblica, 9 aprile 2009

Claudia Fusani
L’ospedale nuovo crollato. Marino avvia un’inchiesta parlamentare
in Unità, 9 aprile 2009

Gian Antonio Stella
Le leggi “pressappoco” nel paese sempre a rischio
in Corriere della sera, 9 aprile 2009

Carlo Bonini
L’allarme inascoltato dal ministro “norme antisismiche, basta rinvii”
in Repubblica, 9 aprile 2009

Attilio Bolzoni
La casa dello studente aveva tremato 400 volte
in Repubblica, 9 aprile 2009

Nicola Tranfaglia
Berlusconi e la tragedia
in Articolo21, 9 aprile 2009

Primo Di Nicola
Cemento Disarmato
in Espresso, 9 aprile 2009

Pancho Pardi
Abruzzo, i fatti e la retorica
in Micromega.net, 9 aprile 2009

Stefano Corradino intervista Mario Tozzi
“Non è il terremoto che uccide, sono le case che crollano…”
in Articolo21, 8 aprile 2009

Marco Travaglio
Politica estera: non pervenuta
in Espresso, 9 aprile 2009

Leandro Del Gaudio
Ecoballe, davanti al Csm il "rifiuto" dei due pm
in Mattino, 9 aprile 2009

Grazia Longo
Molti malati di amianto esclusi dai risarcimenti
in Stampa, 9 aprile 2009

Vittorio Emanuele, chiesto il processo
in Corriere della sera, 9 aprile 2009

Paolo Biondani
Cosa Nostra off shore
in Espresso, 9 aprile 2009

Sergio Rizzo
E la Regione riassume i parenti dei politici
in Corriere della sera, 9 aprile 2009

Filippo Beatrice, il pm di calciopoli va alla procura nazionale antimafia
in Giornale di Napoli, 9 aprile 2009

Micromega intervista Antonio Padellaro
Anatomia di un suicidio (AUDIO)
in micromega.net, 8 aprile 2009

Aldo Grasso
Il Tg1 e il trionfo degli ascolti (AUDIO)
in Corrieretv, 9 aprile 2009

Fabio Russello
Pubblica su Facebook un link di repubblica.it, giornalista licenziata
in Repubblica-ed.Palermo, 8 aprile 2009

Sandro De Riccardis
Bufera ai piani alti del Pirellone. “Illegittima l’assunzione di 32 dirigenti”
in Repubblica-ed.Milano, 9 aprile 2009

Dario Del Porto
“Sì al procuratore Lepore per altri 4 anni”
in Repubblica-ed.Napoli, 9 aprile 2009

Riccardo Arena
Indagato sacco, cognato di Messineo. Atti a Caltanissetta
in Giornale di Sicilia, 10 aprile 2009

Indagato il cognato del Procuratore
in Stampa, 10 aprile 2009

Silvia Cordella
Tesoro Ciancimino: l’avvocato Paolo Sciumè torna libero
in Antimafiaduemila, 10 aprile 2009

La Forleo al Tar ribadisce la propria correttezza
in Gazzetta del Sud, 10 aprile 2009

Rinvio a giudizio per il giornalista candidato Idv
in Giornale, 10 aprile 2009

Giuseppe Guastella
Di Pietro e l’ospedale: le inchieste archiviate
in Corriere della sera, 10 aprile 2009

Michele Serra
La coscienza dello Stato
in Repubblica, 10 aprile 2009

Marco Travaglio
Lo Sciamano
in Unità, 10 aprile 2009

Carlo Bonini
Palazzi costruiti con la sabbia del mare ecco perché il terremoto li ha sbriciolati
in Repubblica, 10 aprile 2009

Attilio Bolzoni
Palazzi costruiti con la sabbia di mare ecco perché il terremoto li ha sbriciolati
in Repubblica, 10 aprile 2009

Marco Travaglio
Annozero- I grandi interessi che girano intorno alle ricostruzioni (VIDEO)
in Youtube, 10 aprile 2009

Dagospia
L’Aquila, ecco chi mal costruì l’ospedale delle mazzette
in Micromega.net, 10 aprile 2009

Stefano Corradino intervista Stefania Pezzopane
Terremoto: “non sarà il caso di promuovere una Commissione di Indagine parlamentare per sapere come sono stati spesi i soldi pubblici in Abruzzo?”
in Articolo21, 10 aprile 2009

Franco Bechis
Bertolaso, tre anni di tagli
in Italia Oggi, 10 aprile 2009

Luigi Grimaldi
Moby Prince, dietro il naufragio traffico d’armi e scorie nucleari?
in Liberazione, 10 aprile 2009

Marco Tedeschi
Vecchi bonus e spioni pesano ancora su Telecom
in Unità, 10 aprile 2009

Laura Martellini
Consulenze, condannato l’ex ministro Castelli
in Corriere della sera, 10 aprile 2009

Enrico Paoli
Alfano e Miccichè si giocano la guida della Sicilia
in Libero-ed.Milano, 10 aprile 2009

Ca.Mar.
Milano, Tettamanzi sarà arcivescovo per altri 2 anni
in Sole24ore, 10 aprile 2009

Francesco Spini intervista Marco Vitale
“I politici litigano sull’Expo e la ‘ndrangheta fa affari”
in Stampa, 10 aprile 2009

Roberto Rho
Il trionfo dei conflitti d’interesse
in Repubblica, 10 aprile 2009

Rodolfo Sala
Compagnia delle Opere, Formigoni giù l’astro nascente si chiama Maurizio Lupi
in Repubblica-ed.Milano, 9 aprile 2009

Sandro De Riccardis
Nomine illegittime in Regione “Ora quel concorso va rifatto”
in Repubblica-ed.Milano, 9 aprile 2009

Ferruccio De Bortoli
Quell’Italia che ce la fa
in Corriere della sera, 10 aprile 2009

Il commento di Peter Gomez (AUDIO)
in Micromega.net, 10 aprile 2009

Il commento di Furio Colombo (AUDIO)
in Micromega.net, 10 aprile 2009

Maurizio Chierici
Il “Corriere” di De Bortoli: speranze e timori
in Micromega.net, 10 aprile 2009

Gio.Bia.
I giudici: ridate a Genchi l’archivio segreto
in Corriere della sera, 11 aprile 2009

Nino Amadore
Dissequestrato l’archivio di Genchi
in Sole24ore.com, 10 aprile 2009

Valentina Errante
Dissequestrata la banca dati di Genchi
in Messaggero, 11 aprile 2009

Marco Travaglio
Riesame di riparazione
in Unità, 11 aprile 2009

Dino Martirano intervista Emanuele Fiano
“Ma quelle carte minano la sicurezza dello Stato”
in Corriere della sera, 11 aprile 2009

Giovanni Bianconi
Il pericolo della mancata chiarezza
in Corriere della sera, 11 aprile 2009

Francesco Viviano
Cognato del procuratore indagato. Caltanissetta apre un fascicolo
in Repubblica, 11 aprile 2009

Giuseppe Caporale
“La verità è un dovere verso le vittime e ora controlli sulla situazione”
in Repubblica, 11 aprile 2009

Attilio Bolzoni
Il Catasto col timbro antisisma “E invece si è schiantato subito”
in Repubblica, 11 aprile 2009

Case sbriciolate, si muove la magistratura
in Stampa, 11 aprile 2009

Peter Gomez
I ragazzi del coro
in Voglioscendere, 10 aprile 2009

Lionello Mancini
Genchi, consulente fidato o manipolatore?
in Sole24ore, 12 aprile 2009

Quel vizietto delle banche dati
in Sole24ore, 12 aprile 2009

Marco Travaglio
Un posto al Sole
in Unità, 12 aprile 2009

Meo Ponte
Case di sabbia, scattano i sequestri “Arresteremo chi costruì con sabbia di mare”
in Repubblica, 12 aprile 2009

Fabrizio Gatti
Il dolore e la rabbia
in Espresso, 10 aprile 2009

Loris Mazzetti
Berlusconi, il terremoto e il reality delle tv
in Articolo21, 12 aprile 2009

Gabriele Isman
“Il boss si traveste da frate” Blitz a vuoto nel monastero
in Repubblica-ed. Palermo, 11 aprile 2009

Fiorenza Sarzanini
L’inchiesta: 22 mila edifici irregolari
in Corriere della sera, 12 aprile 2009

Fabrizio Caccia
E ora i costruttori fanno autocritica: avventurieri tra di noi
in Corriere della sera, 12 aprile 2009

Santoro nella bufera, la politica divisa
in Lastampa.it, 13 aprile 2009

Fini: “Santoro indecente sull’Abruzzo” Berlusconi: “La Rai ha sbagliato”
in Corriere.it, 13 aprile 2009

Garimberti: “Approfondimenti in corso sulla puntata di Annozero sul sisma”
in Corriere.it, 12 aprile 2009

Il Pdl all’attacco di “Annozero” Berlusconi: “Non è da tv pubblica”
in Repubblica.it, 12 aprile 2009

Giuseppe Giulietti
Terremoto: il nostro radicale dissenso dal comunicato Rai contro Santoro
in Articolo21, 13 aprile 2009

Scoppia la polemica su “Annozero”: nuovi attacchi a Santoro
in Ilsole24ore.com, 12 aprile 2009

Resurrezione-La puntata di Annozero del 9 aprile (VIDEO)
in Rai.tv, 10 aprile 2009

Gianluca Salvatori
Non è una maledizione divina
in Ilsole24ore.com, 8 aprile 2009

Pietro Orsatti
L’Italia in lutto, tra audience e amarezza
in Orsatti.info, 11 aprile 2009

Stefano Corradino
Giornalista licenziata perché pubblica su Facebook un articolo sul ministro Alfano
in Articolo21, 12 aprile 2009

Marco Travaglio
Passaparola-Gli sciacalli dell'informazione (VIDEO)
in Beppegrillo, 13 aprile 2009

Roberto Saviano
La ricostruzione a rischio clan ecco il “partito del terremoto”
in Repubblica, 14 aprile 2009

Terremoto: Grasso, attenzione agli appalti
in Ansa, 13 aprile 2009

Mariano Maugeri
Abruzzo a prevenzione zero
in Sole24ore, 14 aprile 2009

Marco Imarisio
“Gradi di sicurezza prossimo allo zero”, un anno fa l’allarme sulla prefettura
in Corriere della sera, 14 aprile 2009

Giovanni Bianconi
I verdetti? Dopo 10 anni
in Corriere della sera, 14 aprile 2009

Salvatore Settis
Che cosa nasconde il piano B del governo
in Repubblica, 14 aprile 2009

Marco Travaglio
Lacrime di Caimano
in Carta Canta/repubblica.it, 14 aprile 2009

Antonello Caporale/Meo Ponte
“L’ospedale? Sconosciuto al catasto”
in Repubblica, 14 aprile 2009

Attilio Bolzoni
E il Tribunale diventa corpo di reato "indagheremo sugli abusi in casa nostra"
in Repubblica, 14 aprile 2009

Vittorio Grevi
L’obbligo di spiegare il “perché” di un’intercettazione
in Corriere della sera, 14 aprile 2009

Carlo Macrì
Il pentito in aula: giudice e pm, siete in pericolo
in Corriere della sera, 14 aprile 2009

Giancarlo De Cataldo
Dizionario della mafia
in Unità, 14 aprile 2009

Marco Ludovico
Limite al segreto di Stato, nuovo stop del governo
in Sole24ore, 14 aprile 2009

Intervista ad Aldo Giannuli
"Le porte resteranno chiuse"
in Sole24ore, 14 aprile 2009

Gianmaria Pica
Corte dei conti: troppe frodi sui fondi Ue
in Riformista, 14 aprile 2009

Giovanna Casadio
Fini e Berlusconi: Santoro indecente la Rai apre l’indagine, Zavoli lo difende
in Repubblica, 14 aprile 2009

Paolo Conti
E Masi non esclude la risoluzione contrattuale
in Corriere della sera, 14 aprile 2009

Maria Grazia Bruzzone
Santoro finisce sotto inchiesta
in Stampa, 14 aprile 2009

Marco Travaglio
Diversamente proni
in Unità, 14 aprile 2009

Furio Colombo
Annozero, l’infamia di informare
in Micromega.net, 13 aprile 2009

Giuseppe Giulietti
Caso Annozero, pessimo segnale dai nuovi vertici Rai
in Micromega.net, 13 aprile 2009

Alessandro Trocino
Annozero, Idv con Santoro. Democratici in imbarazzo
in Corriere della sera, 14 aprile 2009

Fri.Na. intervista Vincenzo Vita
“La libertà d’informazione prima di tutto. Santoro usato come pretesto”
in Liberazione, 14 aprile 2009

Antonella Coppari
Annozero, effetto terremoto “Santoro non può fare così”
in Giorno/Resto/Nazione, 14 aprile 2009

Francesca Schianchi intervista Sandro Ruotolo
“Io sciacallo? Ditemi dove ho sbagliato”
in Stampa, 14 aprile 2009

Giovanni Maria Bellu
Non provateci
in Unità, 14 aprile 2009

Norma Rangeri
La verità alla sbarra
in Manifesto, 14 aprile 2009

Ma.M.
Su Santoro la lente dei vertici Rai. Zavoli: aperti a istanze diverse
in Sole24ore, 14 aprile 2009

Matteo Bartocci intervista Riccardo Iacona
Riccardo Iacona: “La tv tocca i nervi scoperti del melodramma nazionale”
in Manifesto, 14 aprile 2009

Emma Bonino
“No al pensiero unico in televisione” (AUDIO)
in Corrieretv, 13 aprile 2009

Diego Giuliani intervista la presidente della provincia de L’Aquila
Pezzopane: “No agli attacchi a Santoro” (AUDIO)
in Corrieretv, 13 aprile 2009

Bernardo Valli
E Le Monde scopre che criticare l’Italia non si può
in Repubblica, 14 aprile 2009

Cristiana Mangani
Troppi 007 su Facebook, è giro di vite
in Messaggero, 14 aprile 2009

Expo: De Magistris, reale pericolo infiltrazione ‘Ndrangheta
in Agi, 13 aprile 2009

Nando Dalla Chiesa
I “perché no” di mio padre il generale Dalla Chiesa
in Stampa, 14 aprile 2009

Norma Rangeri
Colpire Santoro per punirne altri cento
in Il manifesto.it, 14 aprile 2009

Gianni Barbacetto
Cemento armato e melassa
in Societacivle, 12 aprile 2009

Giovanna Casadio
Marano: Santoro resta in Rai oggi il vertice Masi-Garimberti
in Repubblica, 15 aprile 2009

Giovanni Valentini
La decenza dell’informazione
in Repubblica, 15 aprile 2009

Carlo Rognoni
Nessuno scandalo, Santoro ha fatto il suo dovere e non conviene a nessuno cacciarlo via
in SecoloXIX, 15 aprile 2009

Paolo Conti
La Rai su Santoro: puntata di riparazione
in Corriere della sera, 15 aprile 2009

Antonio Signorini intervista Fabrizio Cicchitto
“Annozero è Tele-Idv, nessun pluralismo solo insulti ai nemici”
in Giornale, 14 aprile 2009

Il Dg Masi: "Riequilibrare Annozero, il vignettista Vauro sospeso"
in Corriere.it, 15 aprile 2009

Annozero: è censura? Dibattito (VIDEO)
in Repubblicatv, 15 aprile 2009

Vertice Rai sull’emergenza Santoro
in Manifesto, 15 aprile 2009

Battuta di Crozza, Maroni s’infuria (VIDEO)
in Repubblicatv, 15 aprile 2009

Marco Travaglio
Il Residente del Consiglio
in Unità, 15 aprile 2009

La propaganda del cinegiornale Tg1 della sera
in Youblob, 13 aprile 2009

Meo Ponte
La procura lancia l’allarme mafia qui arriverà un fiume di soldi
in Repubblica, 15 aprile 2009

Enrico Fierro
Ricostruzione, Camorra Spa, boss e trafficanti pronti ai nastri di partenza
in Unità, 15 aprile 2009

Mariano Maugeri
Edifici a rischio, il dossier segreto
in Sole24ore, 15 aprile 2009

Fiorenza Sarzanini
Sotto accusa i cantieri nella Casa dello studente
in Corriere della sera, 15 aprile 2009

Carlo Bonini
“Ospedale stabile, parola di tecnico” San Salvatore, il documento che accusa
in Repubblica, 15 aprile 2009

Lorenzo Salvia
La lite pm-Chiodi vuole fermarmi no, stia meno in tv
in Corriere della sera, 15 aprile 2009

Ennio Fortuna
L’Aquila, inchiesta necessaria ma l’esito è tutt’altro che certo
in Gazzettino, 15 aprile 2009

Guido Ruotolo
Le mani dei pm sui restauri senza collaudo
in Stampa, 15 aprile 2009

Ferruccio Sansa
I tecnici denunciano “appalti svenduti”
in Stampa, 15 aprile 2009

Gabriella De Mattteis
Giustizia-lumaca, in libertà 22 mafiosi baresi
in Repubblica, 15 aprile 2009

Marco Ludovico
“Segreto di Stato, non basta una scadenza”
in Sole24ore, 15 aprile 2009

Luigi Ferrarella
Dell’Utri, prescrizione: “sentenza pilatesca”
in Corriere della sera, 15 aprile 2009

Minacciò manager con l’aiuto del boss Dell’Utri prescritto
in Manifesto, 15 aprile 2009

Rino Giacalone
La prescrizione salva Dell’Utri e Virga
in Antimafiaduemila, 15 aprile 2009

Rino Giacalone
La “mafiopoli” trapanesi
in Antimafiaduemila, 15 aprile 2009

Gian Antonio Stella
Invocare la privacy per vincere i concorsi
in Corriere della sera, 15 aprile 2009

A.M.M.
Solidarietà-E via internet parte il tam tam delle toghe: pronti a collaborare coi colleghi abruzzesi
in Avvenire, 15 aprile 2009

Alessandro Calvi
Processo al cemento taroccato la Calcestruzzi nega tutto
in Riformista, 15 aprile 2009

Tito Boeri
Cogliere l’occasione
in Repubblica, 15 aprile 2009

Jacopo Iacoboni
Shooting Silvio film anti-premier e Pdl contro Sky
in Stampa, 15 aprile 2009

Paolo Foschi
“Shooting Silvio” in onda su Sky. Il Pdl insorge
in Corriere della sera, 15 aprile 2009

Fiorani cerca di fermare “Il diluvio universale”
in Repubblica-ed.Milano, 15 aprile 2009

Archivio Genchi: riesame, agì bene e su input di De Magistris
in Agi, 16 aprile 2009

Furio Colombo
Ground Annozero
in Micromega.net, 15 aprile 2009

Marco Travaglio
Epurazione e anatemi, 15 anni in tv all’ombra del Caudillo
in Unità, 16 aprile 2009

Michele Santoro
Santoro scrive: sospendere Vauro è una ferita per tutta la Rai
in Unità, 16 aprile 2009

Michele Santoro
Santoro: le puntate di “Annozero”
in Corriere della sera, 16 aprile 2009

Pancho Pardi
Il Presidente sciacallo
in Micromega.net, 16 aprile 2009

Giuseppe Giulietti
L’editto praghese contro Annozero
in Micromega.net, 15 aprile 2009

Roberto Silvestri
Perché hanno paura di “Shooting Silvio”
in Manifesto, 16 aprile 2009

Peter Gomez
Punirne uno, per educarne cento
in Voglioscendere, 15 aprile 2009

Antonio Padellaro
Vauro sospeso dalla Rai. Una Risata li Seppellirà
in Iogiocopulito, 15 aprile 2009

Iolanda Bufalini intervista Dario Fo
Dario Fo: “Vietare la satira è la malattia di un Paese in decadenza”
in Unità, 16 aprile 2009

Maria Grazia Bruzzone
Vauro sospeso scontro in Rai su Annozero
in Stampa, 16 aprile 2009

Giovanna Casadio
Bufera su Annozero: la Rai punisce Santoro, censurata la satira di Vauro
in Repubblica, 16 aprile 2009

P.Co.
Tensione nel Cda il centrodestra pensa allo stop del contratto
in Corriere della sera, 16 aprile 2009

Leandro Palestrini
Tremonti non gradisce: inchiesta pure su Report
in Repubblica, 16 aprile 2009

Goffredo De Marchis
Ora Michele prepara la resistenza stasera in tv la risposta alla “censura”
in Repubblica, 16 aprile 2009

Goffredo De Marchis intervista Sabina Guzzanti
La Guzzanti in onda al posto di Vauro “Una sporca vendetta peggio che nel 2001”
in Repubblica.it, 16 aprile 2009

“Censura a Vauro”, sit in a Viale Mazzini
in Corriere.it, 16 aprile 2009

I fan della Guzzanti: “Vai e falli neri”
in Lastampa.it, 16 aprile 2009

Michele Serra
Guai alla tv che rema contro
in Repubblica, 16 aprile 2009

Massimo Gramellini
Dalla parte delle vignette
in Stampa, 16 aprile 2009

Ugo Dinello
Per parlare di mafia bisognerà dare la parola ai boss?
in Articolo21, 16 aprile 2009

Giovanna Maria Fagnani
Sul terreno confiscato alla mafia nasce il “Bosco dei cento passi”
in Corriere della sera-ed.Milano, 16 aprile 2009

Giovanni Sartori
Il sultano democratico
in Corriere della sera, 16 aprile 2009

Elisa Grande all’informazione
in Corriere della sera e altri, 16 aprile 2009

Marco Travaglio
Sgomorra
in Unità, 16 aprile 2009

Carlo Bonini
In campo i partiti del cemento “E’ iniziata la guerra degli appalti”
in Repubblica, 16 aprile 2009

Paola Alagia intervista Giuseppe Lumia
Lumia (Pd), gare d’appalto? “Le buste in prefettura”
in Discussione, 16 aprile 2009

Rino Giacalone
La mafia tra le rovine del terremoto
in Antimafiaduemila, 16 aprile 2009

Ferruccio Sansa
Le case della tragedia minate dai condoni
in Stampa, 16 aprile 2009

Gabriella De Matteis
Boss in libertà, bufera a Bari Alfano ordina un’ispezione
in Repubblica, 16 aprile 2009

Giovanni Bianconi
Il pm avversario lo elogia: "era sempre ottimista"
in Corriere della sera, 16 aprile 2009

Alberto Statera
Il cassiere di Pomicino
in Repubblica, 16 aprile 2009

Inchiesta eco balle, il Csm bacchetta Lepore
in Mattino, 16 aprile 2009

G.A.
Magistrati, i leader delle correnti contro il Pg
in Corriere del Mezzogiorno, 16 aprile 2009

Gianluca Abate intervista Paolo Mancuso
Mancuso: le critiche a Lepore? C’è qualcuno che cerca consensi
in Corriere del Mezzogiorno, 16 aprile 2009

Marco Travaglio
Chi sbaglia non paga
in Unità, 17 aprile 2009

Il riesame “assolve” Genchi: nessun danno per lo Stato
in Sole24ore, 17 aprile 2009

Monica Centofante
Il Riesame riabilita Genchi: contro di lui accuse insensate
in Antimafiaduemila, 17 aprile 2009

Giancarlo Lehner/Roberto Arditti intervistano Luigi De Magistris
“Mi candido perché non voglio finire all’angolo”
in Tempo, 17 aprile 2009

Processo Mori-Obinu: ascoltata la Principato
in Ansa, 17 aprile 2009

A.Vitali
Santoro vince la serata tv, battuta De Filippi
in Repubblica.it, 17 aprile 2009

Santoro: “Con noi vince Berlusconi”. E la puntata fa il boom di ascolti
in Corriere.it, 17 aprile 2009

Annozero-La puntata del 17 aprile (VIDEO)
in Rai.tv, 17 aprile 2009

L’intervento di Marco Travaglio (VIDEO)
in Rai.tv, 17 aprile 2009

Francesca Fornario sostituisce Vauro(VIDEO)
in Rai.tv, 17 aprile 2009

Ad “Annozero” Sabina Guzzanti processa Vauro (VIDEO)
in Lastampa.it, 17 aprile 2009-04-2009

Micromega intervista Antonio Tabucchi
Tabucchi ai giornalisti: ribellatevi! (AUDIO)
in Micromega.net, 17 aprile 2009

Maria Novella Oppo
La puntata riparatrice
in Unità, 17 aprile 2009

Giorgio Santelli
Ordine di servizio: punire Annozero e assumere un portavoce fedele a Silvio. Ove…osano gli avvoltoi!
in Articolo21, 17 aprile 2009

Goffredo De Marchis
La beffa di Santoro, in onda le vignette di Vauro
in Repubblica, 17 aprile 2009

Paola Di Caro
Santoro, riparazione con sfida
in Corriere della sera, 17 aprile 2009

Paolo Conti
Masi porterà davanti al Cda anche questa puntata. Lainati (vigilanza) all’attacco
in Corriere della sera, 17 aprile 2009

Fabio Martini
E Garimberti prova a fare il pompiere
in Stampa, 17 aprile 2009

Giovanna Cavalli intervista Vauro
“Rifarei tutto, offende i morti chi fa palcoscenico sulle macerie”
in Corriere della sera, 17 aprile 2009

Stefano Ciavatta intervista Paolo Guzzanti
Guzzanti senior: “Giù le mani dal pur detestabile Vauro”
in Riformista, 17 aprile 2009

Denise Pardo intervista Angelo Guglielmi
Criticare è legittimo
in Espresso, 17 aprile 2009

Antonio Dipollina
La beffa di Santoro
in Repubblica, 17 aprile 2009

Paolo Festuccia
Santoro attacca “Vauro tornerà tra sette giorni”
in Stampa, 17 aprile 2009

Norma Rangeri
Squilibrio in onda
in Manifesto, 17 aprile 2009

Giacomo Amadori intervista Beppe Pisanu
Attenti ai mafiosi della porta accanto
in Panorama, 17 aprile 2009

Giorgio Bocca
I colonnelli del Cavaliere
in Espresso, 17 aprile 2009

Giuseppe Giulietti
Raiset, Articolo21 presenterà un esposto alla Commissione europea
in Micromega.net, 18 aprile 2009

Giovanni Perazzoli
Annozero, il segno del comando e l’assenza di reazioni
in Micromega.net, 18 aprile 2009

Paolo Conti
Garimberti e caso Santoro il Presidente per la linea soft
in Corriere della sera, 18 aprile 2009

Santoro, share record. Pdl: ha irriso l’azienda
in Repubblica, 18 aprile 2009

Vauro e la libera Informazione : i commenti audio di G.Chiesa, Staino,Riondino, Rangeri, D.Luttazzi e molti altri
in Pandoratv, 18 aprile 2009

Goffredo De Marchis
Rai, nomine a casa Berlusconi – Rai, nomine a casa del premier
in Repubblica, 18 aprile 2009

Marco Travaglio
Comitato epico
in Unità, 18 aprile 2009

Alla “Stampa” arriverà Mario Calabresi
in Unità, 18 aprile 2009

Silvio Buzzanca
Napolitano: basta con i decreti omnibus
in Repubblica, 18 aprile 2009

Fiorenza Sarzanini
Dossier segreto, Genio civile sequestrato
in Corriere della sera, 18 aprile 2009

Roberto Galullo
Nei bandi le crepe in cui si infila la mafia
in Sole24ore, 18 aprile 2009

Pandora tv intervista Norma Rangeri
Un terremoto spettacolare (VIDEO)
in Pandoratv, 14 aprile 2009

Nello Trocchia intervista Massimo Fini
Terremoto e nuove censure: “in tv regime illiberale” (AUDIO)
in Articolo21, 18 aprile 2009

Pietro Orsatti
Terremoto-Edilizia, ora l’inchiesta
in Orsatti.info, 18 aprile 2009

Pietro Orsatti
Sciacalli istituzionali
in Left, 18 aprile 2009

Giuliano Balestreri
Impregilo, dissequestro parziale
in Sole24ore, 18 aprile 2009

Antonio Massari
Il giudice libera il boss per un giorno
in Stampa, 18 aprile 2009

Conticello minacciato di morte: “Voglio sparire come i pentiti”
in Repubblica-ed.Palermo, 17 aprile 2009

SIAP
Solidarietà a Vincenzo Conticello
in Articolo21, 18 aprile 2009

Monica Centofante
Processo Dell’Utri: la Corte d’Appello deciderà su intercettazioni
in Antimafiaduemila, 17 aprile 2009

Alberto Flores D’Arcais
Obama sott’accusa per aver perdonato le torture della Cia
in Repubblica, 18 aprile 2009

Alberto Flores D’Arcais
“Ha paura degli insetti chiudetelo in uno scatolone e metteteci dentro un bruco”
in Repubblica, 18 aprile 2009

Guido Olimpio
Le scomode verità
in Repubblica, 18 aprile 2009

Walter Galbiati
Scoperto il buco nero dei conti Zincar
in Repubblica-ed.Milano, 18 aprile 2009

Roberto Rho
Impatto zero, si fa per dire
in Repubblica-ed.Milano, 18 aprile 2009

Nunzia Penelope intervista Francesco Greco
Parla il pm Greco: “Tutti sapevano che le banche erano infognate di titoli tossici. Ma come mai nessuno ha indagato?”
in Mondo, 7 aprile 2009

Barbara Spinelli
La nostra infinita emergenza
in Stampa, 19 aprile 2009

Eugenio Scalfari
Chi canta fuori dal coro è comunista
in Repubblica, 19 aprile 2009

Gian Antonio Stella
Il vero nemico: tutti terremotati
in Corriere della sera, 19 aprile 2009

Ilvo Diamanti
La tirannia della bontà
in Repubblica, 19 aprile 2009

Giorgio Bocca
Il tabù della resistenza e la svolta del cavaliere
in Repubblica, 19 aprile 2009

Meo Ponte
Terremoto, l’accusa di Napolitano-Berlusconi: troppe inchieste sui giornali
in Repubblica, 19 aprile 2009

g.cap.
Il pm chiede il telegramma ignorato salgono a trenta i palazzi sequestrati
in Repubblica, 19 aprile 2009

Giuseppe Caporale e Attilio Bolzoni intervistano Alfredo Rossini
“Le battute del premier non ci toccano è tutta l’Italia a volere la verità”
in Repubblica, 19 aprile 2009

g.d.m.
“In Rai arriveranno facce nuove ma io ho dato suggerimenti”
in Repubblica, 19 aprile 2009

Goffredo De Marchis intervista Sergio Zavoli
“No a prevaricazioni sulle nomine Rai”
in Repubblica, 19 aprile 2009

Franco Bechis
Santoro, se rompe paga
in Italia Oggi, 18 aprile 2009

Marco Bonifazi
La censura a Vauro, paradigma dell’Italia berlusconiana
in Micromega.net, 19 aprile 2009

Olga Lumia
Censurata e cacciata per un link sul ministro Alfano
in Articolo21, 19 aprile 2009

F.Bei
“Democrazia deformata a giugno tutti in piazza”
in Repubblica, 19 aprile 2009

Stefania Limiti intervista Giuseppe De Lutiis
Segreto di Stato, il governo allunga i tempi, ma cominciamo con le stanze del parlamento
in Articolo21, 19 aprile 2009

Massimo Lorello
Europee, sì con riserva alla Borsellino
in Repubblica-ed.Palermo, 18 aprile 2009

Cesare Martinetti intervista Giorgio Pressburger
“Mi candido con Di Pietro. L’unico che fa opposizione”
in Stampa, 19 aprile 2009

Francesco Viviano
L’Onu: soccorrete i migranti sulla nave bloccata
in Repubblica, 19 aprile 2009

Guido Olimpio
Il mistero dell’ex 007 della Cia picchiato e ucciso in Virginia
in Corriere della sera, 19 aprile 2009

Marco Travaglio
Calpesta pure le sue leggi
in Unità, 20 aprile 2009

Raifiction, va in archivio il caso Berlusconi-Saccà
in Repubblica.it, 20 aprile 2009

Barbara Romano intervista Antonio Padellaro
“Sono una vittima delle quote rosa Pd”
in Libero, 19 aprile 2009

Pedica (Idv): inciucio tra Pd e Pdl, portiamo i televisori a Viale Mazzini
in Tempo, 20 aprile 2009

Pancho Pardi
Nomine Rai, il vero scandalo resta il conflitto d’interessi
in Micromega.net, 20 aprile 2009

Lorenzo Fuccaro
“Corsie” per le leggi e garanzie prove d’intesa tra Pdl e opposizione
in Corriere della sera, 20 aprile 2009

Davide Nota intervista Furio Colombo
Le macerie di un giornalismo senza notizie
in Micromega.net, 20 aprile 2009

Donatella Stasio intervista Gustavo Zagrebelsky
“Oligarchie e segreto, le due minacce”
in Sole24ore, 19 aprile 2009

Sandra Amurri
Anno Zero: come sempre si sposta il nodo del problema per confondere
in Iogiocopulito, 14 aprile 2009

Vespa: “Santoro? Una spina per il Pd più che per la Pdl”
in Corriere.it, 20 aprile 2009

Marco Travaglio
Passaparola-Rai, la voce del padrone (VIDEO)
in Beppegrillo, 20 aprile 2009

G20, Berlusconi: “I ministri stavano al cesso; nomine Rai a casa mia!” (VIDEO)
in Youtube, 20 aprile 2009

Marco Ventimiglia intervista Nicola Tranfaglia
“L’opposizione dev’essere unità ma più radicale e io mi candido”
in Unità, 20 aprile 2009

Elisabetta Soglio
L’Expo arriva in Parlamento. Pd: garantire le risorse. Pdl: un piano con le priorità
in Corriere della sera-ed.Milano, 20 aprile 2009

Fabrizio Rondolino
Un leader Maximo senza partito
in Stampa, 20 aprile 2009

Paolo Colonnello
Intercettazioni verso lo “sciopero”
in Stampa, 20 aprile 2009

Antonello Cherchi
Lo spoil system premia i giudici
in Sole24ore, 20 aprile 2009

R.Mas. intervista Salvatore Stefio
“Un buon lavoro per chi vive di armi”
in Stampa, 20 aprile 2009

Raffaele Garofalo
Abruzzo, lo sciacallaggio mediatico del Cavaliere
in Micromega.net, 20 aprile 2009

Grasso: “Costituito un pool per monitorare gli appalti post-terremoto”
in Corriere.it, 20 aprile 2009

Marco Ansaldo intervista Natan Sharansky
“E’ il summit dell’odio contro il popolo ebraico”
in Repubblica, 20 aprile 2009

Giacomo Galeazzi
Il Papa benedice il vertice Onu. Ebrei infuriati
in Stampa, 20 aprile 2009

Ahmadinejad all’Onu: Israele razzista. I delegati Ue abbandonano il vertice
in Repubblica.it, 20 aprile 2009

Sara Scarafia
Tremila no alla giunta Cammarata
in Repubblica-ed.Palermo, 19 aprile 2009

Genchi lancia un appello a Napolitano: “Intervenga, rivoglio il mio archivio”
in Adnkronos, 21 aprile 2009

La Procura di Roma non restituisce l’archivio. Genchi si appella a Napolitano
in Antimafiaduemila, 21 aprile 2009

Federico Orlando
Il sultanato democratico
in Europa, 21 aprile 2009

I casi Gabanelli-Report, Santoro-Vauro e Berlusconi-Rai al Consiglio d’Europa
in Articolo21, 21 aprile 2009

Vittorio Grevi
Maxi processi, mini tribunali
in Corriere della sera, 21 aprile 2009

Bruno Tinti
Il pm italiano lo fa meglio
in Stampa, 21 aprile 2009

Meo Ponte
Abruzzo, un pool antimafia per vigilare sugli appalti
in Repubblica, 21 aprile 2009

Mario Porqueddu
Un pool di magistrati sulla ricostruzione
in Corriere della sera, 21 aprile 2009

F.L.L.
Un pool antimafia per la ricostruzione
in Stampa, 21 aprile 2009

Giovanna Cavalli
Saccà, inchiesta archiviata niente vendette, voglio tornare
in Corriere della sera, 21 aprile 2009

R.I.
Saccà, Silvio, il caso in archivio
in Stampa, 21 aprile 2009

G.D.M.
Rai, colpo di freno sulle nomine
in Repubblica, 21 aprile 2009

Roberto Giovannini
Thyssen, lite sulla salva manager
in Stampa, 21 aprile 2009

Marco Travaglio intervista Raffaele Guariniello
Questa modifica è pericolosa
in Unità, 21 aprile 2009

Massimo Franchi
A rischio il processo per la strage Thyssen
in Unità, 21 aprile 2009

Dino Greco
Un altro "lodo" per fare ingiustizia
in Liberazione, 21 aprile 2009

Fabio Sebastiani
Quella norma è anticostituzionale
in Liberazione, 21 aprile 2009

L’Antimafia a Napoli il 27 aprile
in Mattino, 21 aprile 2009

Federico Monga
Il re della truffa salvato dall’indulto
in Stampa, 21 aprile 2009

Alberto Gaino
Angelo era la spalla di Giuliano
in Stampa, 21 aprile 2009

Giovanni Negri
Consob, una vigilanza con limiti
in Sole24ore, 21 aprile 2009

Gianluca Paolucci
I bond Alitalia verso il tribunale
in Stampa, 21 aprile 2009

Elena Comelli
Impregilo firma il contratto. Il ponte sullo stretto è al via
in Giorno/Resto/Nazione, 21 aprile 2009

Enrico Bonerandi
E Di Pietro cerca voti tra gli operai. Sinistra sparita, solo tu gliele canti
in Repubblica, 21 aprile 2009

Marco Travaglio
Udc, Unione dei casini
in Unità, 21 aprile 2009

Chiara Beria Di Argentine
Io, figlia di Tobagi in campo contro la città dei soldi e del cemento
in Stampa, 21 aprile 2009

Nelle liste del Pd la cronista anti-mafia
in Lastampa.it, 21 aprile 2009

Cent’anni fa nasceva Indro Montanelli
in Articolo21, 21 aprile 2009

Marco Travaglio
Calpesta pure le sue leggi
in Unità, 20 aprile 2009

Raifiction, va in archivio il caso Berlusconi-Saccà
in Repubblica.it, 20 aprile 2009

Barbara Romano intervista Antonio Padellaro
“Sono una vittima delle quote rosa Pd”
in Libero, 19 aprile 2009

Pedica (Idv): inciucio tra Pd e Pdl, portiamo i televisori a Viale Mazzini
in Tempo, 20 aprile 2009

Pancho Pardi
Nomine Rai, il vero scandalo resta il conflitto d’interessi
in Micromega.net, 20 aprile 2009

Lorenzo Fuccaro
“Corsie” per le leggi e garanzie prove d’intesa tra Pdl e opposizione
in Corriere della sera, 20 aprile 2009

Davide Nota intervista Furio Colombo
Le macerie di un giornalismo senza notizie
in Micromega.net, 20 aprile 2009

Donatella Stasio intervista Gustavo Zagrebelsky
“Oligarchie e segreto, le due minacce”
in Sole24ore, 19 aprile 2009

Sandra Amurri
Anno Zero: come sempre si sposta il nodo del problema per confondere
in Iogiocopulito, 14 aprile 2009

Vespa: “Santoro? Una spina per il Pd più che per la Pdl”
in Corriere.it, 20 aprile 2009

Marco Travaglio
Passaparola-Rai, la voce del padrone (VIDEO)
in Beppegrillo, 20 aprile 2009

G20, Berlusconi: “I ministri stavano al cesso; nomine Rai a casa mia!” (VIDEO)
in Youtube, 20 aprile 2009

Marco Ventimiglia intervista Nicola Tranfaglia
“L’opposizione dev’essere unità ma più radicale e io mi candido”
in Unità, 20 aprile 2009

Elisabetta Soglio
L’Expo arriva in Parlamento. Pd: garantire le risorse. Pdl: un piano con le priorità
in Corriere della sera-ed.Milano, 20 aprile 2009

Fabrizio Rondolino
Un leader Maximo senza partito
in Stampa, 20 aprile 2009

Paolo Colonnello
Intercettazioni verso lo “sciopero”
in Stampa, 20 aprile 2009

Antonello Cherchi
Lo spoil system premia i giudici
in Sole24ore, 20 aprile 2009

R.Mas. intervista Salvatore Stefio
“Un buon lavoro per chi vive di armi”
in Stampa, 20 aprile 2009

Raffaele Garofalo
Abruzzo, lo sciacallaggio mediatico del Cavaliere
in Micromega.net, 20 aprile 2009

Grasso: “Costituito un pool per monitorare gli appalti post-terremoto”
in Corriere.it, 20 aprile 2009

Marco Ansaldo intervista Natan Sharansky
“E’ il summit dell’odio contro il popolo ebraico”
in Repubblica, 20 aprile 2009

Giacomo Galeazzi
Il Papa benedice il vertice Onu. Ebrei infuriati
in Stampa, 20 aprile 2009

Ahmadinejad all’Onu: Israele razzista. I delegati Ue abbandonano il vertice
in Repubblica.it, 20 aprile 2009

Sara Scarafia
Tremila no alla giunta Cammarata
in Repubblica-ed.Palermo, 19 aprile 2009

Genchi lancia un appello a Napolitano: “Intervenga, rivoglio il mio archivio”
in Adnkronos, 21 aprile 2009

La Procura di Roma non restituisce l’archivio. Genchi si appella a Napolitano
in Antimafiaduemila, 21 aprile 2009

Federico Orlando
Il sultanato democratico
in Europa, 21 aprile 2009

I casi Gabanelli-Report, Santoro-Vauro e Berlusconi-Rai al Consiglio d’Europa
in Articolo21, 21 aprile 2009

Vittorio Grevi
Maxi processi, mini tribunali
in Corriere della sera, 21 aprile 2009

Bruno Tinti
Il pm italiano lo fa meglio
in Stampa, 21 aprile 2009

Meo Ponte
Abruzzo, un pool antimafia per vigilare sugli appalti
in Repubblica, 21 aprile 2009

Mario Porqueddu
Un pool di magistrati sulla ricostruzione
in Corriere della sera, 21 aprile 2009

F.L.L.
Un pool antimafia per la ricostruzione
in Stampa, 21 aprile 2009

Giovanna Cavalli
Saccà, inchiesta archiviata niente vendette, voglio tornare
in Corriere della sera, 21 aprile 2009

R.I.
Saccà, Silvio, il caso in archivio
in Stampa, 21 aprile 2009

G.D.M.
Rai, colpo di freno sulle nomine
in Repubblica, 21 aprile 2009

Roberto Giovannini
Thyssen, lite sulla salva manager
in Stampa, 21 aprile 2009

Marco Travaglio intervista Raffaele Guariniello
Questa modifica è pericolosa
in Unità, 21 aprile 2009

Massimo Franchi
A rischio il processo per la strage Thyssen
in Unità, 21 aprile 2009

Dino Greco
Un altro "lodo" per fare ingiustizia
in Liberazione, 21 aprile 2009

Fabio Sebastiani
Quella norma è anticostituzionale
in Liberazione, 21 aprile 2009

L’Antimafia a Napoli il 27 aprile
in Mattino, 21 aprile 2009

Federico Monga
Il re della truffa salvato dall’indulto
in Stampa, 21 aprile 2009

Alberto Gaino
Angelo era la spalla di Giuliano
in Stampa, 21 aprile 2009

Giovanni Negri
Consob, una vigilanza con limiti
in Sole24ore, 21 aprile 2009

Gianluca Paolucci
I bond Alitalia verso il tribunale
in Stampa, 21 aprile 2009

Elena Comelli
Impregilo firma il contratto. Il ponte sullo stretto è al via
in Giorno/Resto/Nazione, 21 aprile 2009

Enrico Bonerandi
E Di Pietro cerca voti tra gli operai. Sinistra sparita, solo tu gliele canti
in Repubblica, 21 aprile 2009

Marco Travaglio
Udc, Unione dei casini
in Unità, 21 aprile 2009

Chiara Beria Di Argentine
Io, figlia di Tobagi in campo contro la città dei soldi e del cemento
in Stampa, 21 aprile 2009

Nelle liste del Pd la cronista anti-mafia
in Lastampa.it, 21 aprile 2009

Cent’anni fa nasceva Indro Montanelli
in Articolo21, 21 aprile 2009

Giovanni Bianconi
Il pentito e le stragi. La nuova verità che agita l’antimafia
in Corriere della sera, 22 aprile 2009

Attentato Borsellino, si riapre il mistero della 126
in Repubblica-ed.Palermo, 22 aprile 2009

La storia del giudice ammazza sentenze
in Riformista, 22 aprile 2009

Marco Travaglio
La terza che hai detto
in Unità, 22 aprile 2009

Livio Pepino
Magistrati dalla parte dei più deboli
in Manifesto, 22 aprile 2009

M.P.
Il pm: per la casa dello studente in arrivo i primi provvedimenti
in Repubblica, 22 aprile 2009

Sicurezza sul lavoro, Napolitano: “Attendo riscrittura della norma”
in Corriere.it, 22 aprile 2009

Ennio Fortuna
La profonda crisi dei magistrati dell’accusa
in Gazzettino, 22 aprile 2009

La denuncia di Grasso: il Ddl sicurezza limita i poteri dell’antimafia
in Manifesto, 22 aprile 2009

Nuovo rinvio per le nomine oggi si decide su Annozero
in Sole24ore, 22 aprile 2009

Lucio Manisco
“Annozero”, “Report”, organigramma Rai nell’esposto al Consiglio d’Europa. Berlusconi, la menzogna di stato e l’omissione di notizia
in Articolo21, 22 aprile 2009

Federico Orlando
Perché con Montanelli e con Englaro
in Articolo21, 22 aprile 2009

Marco Travaglio
La Casa delle Libertà
in Repubblica.it/Carta Canta, 22 aprile 2009

Sebastiano Messina
Niente parificazione
in Repubblica, 22 aprile 2009

Gad Lerner
Astuzie iraniane
in Repubblica, 22 aprile 2009

Marco Travaglio
Montanelli e il Cavaliere
in Voglioscendere, 21 aprile 2009

Ferruccio Pinotti/ Luca Tescaroli
L’inchiesta sulla criminalità dei colletti bianchi (VIDEO)
in Raitv-Le storie, 9 dicembre 2009

Simone Di Meo
Abu Omar si riparte dalla Consulta
in Terra, 22 aprile 2009

Simone Di Meo
Come l’agente Betulla difese lo 007 Pollari
in Terra, 22 aprile 2009

Giovanni Bianconi
Stragi mafiose, ritorna la Boccassini
in Corriere della sera, 23 aprile 2009

Giorgio Napolitano
La lectio magistralis integrale alla Biennale Democrazia
in Lastampa.it, 23 aprile 2009

Gustavo Zagrebelsky
L’intervento integrale alla Biennale Democrazia
in Lastampa.it, 23 aprile 2009

Giorgio Napolitano
La carta non è un residuato bellico
in Repubblica, 23 aprile 2009

Giorgio Napolitano
Un Paese di sana costituzione
in Sole24ore, 23 aprile 2009

Giorgio Napolitano
La lezione di Bobbio
in Stampa, 23 aprile 2009

Nadia Urbinati
Se la maggioranza è tiranna
in Repubblica, 23 aprile 2009

Giorgio Battistini
Dare più poteri al premier si può ma attenti a derive autoritarie
in Repubblica, 23 aprile 2009

Giuseppe Di Lello
Quel premier "no limits"
in Manifesto, 23 aprile 2009

Gustavo Zagrebelsky
Le parole della democrazia
in Repubblica, 23 aprile 2009

Gustavo Zagrebelsky
Amici del popolo nemici della democrazia
in lastampa.it, 23 aprile 2009

Mastella: confronto con De Magistris? Nessun problema
in Campanile, 23 aprile 2009

Liana Milella/Emilio Randacio
Consulta e intercettazioni illegali distruggerle ma garantire la difesa
in Repubblica, 23 aprile 2009

Luigi Ferrarella
Dossier illegali, più difficile la distruzione
in Corriere della sera, 23 aprile 2009

L.Fer.
Pollari e Mancini: assolveteci subito
in Corriere della sera, 23 aprile 2009

Donatella Stasio
Abu Omar, scontro sulla “rendition”
in Sole24ore, 23 aprile 2009

Terrorismo: Spataro, su segreto di Stato la situazione è kafkiana
in Adnkronos, 22 aprile 2009

Processo Telecom, centinaia in aula
in Lastampa.it, 23 aprile 2009

Coinvolti anche i vertici Sismi
in Lastampa.it, 23 aprile 2009

Paolo Colonnello
Telecom, addio processo
in Stampa, 23 aprile 2009

M.Lud.
Sicurezza, sì al decreto senza ronde
in Sole24ore, 23 aprile 2009

Carlo Lania intervista Giuliano Pisapia
Pisapia: giustizia usata a fini elettorali
in Manifesto, 23 aprile 2009

Marco Travaglio
Com’è umano Lei
in Unità, 23 aprile 2009

Marco Travaglio
Pinocchio Granzotto
in Voglioscendere, 23 aprile 2009

Sebastiano Messina
Anselmi presidente dell’Ansa. A La Stampa l’under 40 Calabresi
in Repubblica, 23 aprile 2009

Elena G. Polidori
La Rai “assolve” Annozero la pena per Santoro è un incontro con Masi
in Giorno/Resto/Nazione, 23 aprile 2009

G.D.M.
Vauro torna ad Annozero, Masi annuncia tagli
in Repubblica, 23 aprile 2009

Expo, allarme del giudice antimafia Macrì “Cosche in Lombardia come a casa loro”
in Repubblica-ed.Milano, 22 aprile 2009

‘ndrangheta, 39 arresti nella notte la banda faceva affari in tutto il Nord
in Repubblica.it-ed.Milano, 23 aprile 2009

Sgominata dai carabinieri una costola lombarda della ‘ndrangheta, 39 arresti
in Corriere.it-ed.Milano, 23 aprile 2009

Elisabetta Soglio
Zincar, dossier sui 14 milioni perduti
in Corriere della sera-ed.Milano, 23 aprile 2009

Massimo Lorello
Fava contro Borsellino: “Scelta sorprendente la politica non è un taxi”
in Repubblica-ed.Palermo, 23 aprile 2009

Calcio e mafia, Trapani: “Allo stadio l’incontro tra boss, dirigenti e capi ultrà”
In Repubblica-ed.Palermo, 23 aprile 2009

Marianna Bartoccelli
Il valzer dei pentiti sul caso Borsellino
in Riformista, 24 aprile 2009

Il metodo Mancino e la svolta necessaria
in Mattino-ed.Salerno e Provincia, 24 aprile 2009

Paolo Colonnello
Processo Telecom la resa dei giudici
in Stampa, 24 aprile 2009

Paolo Biondani
Adesso il padrino parla milanese
in Espresso, 24 aprile 2009

Paolo Valentino
Torture della Cia, il primo sì venne dalla Rice
in Corriere della sera, 24 aprile 2009

Alberto Flores D’Arcais
Nuovi documenti incastrano la Rice “Ha autorizzato le torture della Cia”
in Repubblica, 24 aprile 2009

Alix Van Buren
“Io che ho interrogato i terroristi dico: crudeltà e violenze non funzionano”
in Repubblica, 24 aprile 2009

Maurizio Molinari
Torture, anche Condi disse sì
in Stampa, 24 aprile 2009

Umberto Rosso
Alemanno e i saluti romani. Parigi lo accusa. Lui: falsità
in Repubblica, 24 aprile 2009

Francesco Grignetti
Sul saluto fascista crisi Parigi-Roma
in Stampa, 24 aprile 2009

Stefano Rodotà
Populismo selettivo
in Repubblica, 24 aprile 2009

Valentino Parlato
Quirinale contro
in Manifesto, 24 aprile 2009

Daniela Altimani
Nelle carte ingiallite i processi ai fascisti
in SecoloXIX, 24 aprile 2009

Conchita Sannino
Napoli, ucciso e sepolto nella sabbia sangue sulle elezioni, era in lista Udc
in Repubblica, 24 aprile 2009

Stefano Corradino intervista Stefania Pezzopane
Il G8 a L’Aquila? Un’opportunità, speriamo che dietro non ci siano secondi fini
in Articolo21, 24 aprile 2009

Paola Ciccioli
Carofiglio: far confessare è un’arte
in Panorama, 24 aprile 2009

Da Gela imponevano il pizzo anche a Milano “Volevano uccidere il sindaco Crocetta”
in Repubblica.it, 24 aprile 2009

Nello Trocchia intervista Rosario Crocetta
Nuovo progetto per ucciderlo. Crocetta: “Liberiamo questo paese dalle mafie” (AUDIO)
in Articolo21, 24 aprile 2009

Marco Travaglio
Eurognocca
in Unità, 24 aprile 2009

Erika Camasso
Il sacrestano mette la svastica al braccio
in Corriere della sera-ed.Milano, 24 aprile 2009

La diocesi: “Pronti ad agire contro il sacrestano con svastica al braccio”
in Corriere.it, 24 aprile 2009

Conflitto d’interessi, da Articolo21 un esposto all’Antitrust
in micromega.net, 23 aprile 2009

Marco Travaglio
Caro Direttore-Annozero 23 aprile (VIDEO)
in Rai.tv, 24 aprile 2009

L’intervento di Sabina Guzzanti (VIDEO)
in Rai.tv, 24 aprile 2009

Annozero-Il paese dei manganelli (VIDEO)
in Rai.tv, 24 aprile 2009

Marco Travaglio
Miglio col bene che ti voglio
in Espresso, 24 aprile 2009

La Liberazione vista da Nanni Moretti in “Aprile” (VIDEO)
in Unita.it, 25 aprile 2009

Moni Ovadia
La lezione del 25 Aprile e la beffa del Cavaliere (AUDIO)
in Micromega.net, 25 aprile 2009

Pancho Pardi
25 aprile, Berlusconi mira al Quirinale
in Micromega.net, 22 aprile 2009

Angelo d’Orsi
Un 25 Aprile di lotta contro l’indifferenza
in Micromega.net, 25 aprile 2009

Matteo Tonelli
Quando una scelta non vale l’altra. Pagine della guerra di Liberazione
in Repubblica, 25 aprile 2009

Cesare Segre
Il giorno che scoprimmo un’Italia senza paura
in Corriere della sera, 25 aprile 2009

Arrigo Levi
Una fine un principio
in Stampa, 25 aprile 2009

Donatella Stasio
“Celebriamo ideali validi per tutti”
in Sole24ore, 25 aprile 2009

Marcella Ciarnelli
Napolitano: la Resistenza vive nella Costituzione
in Unità, 25 aprile 2009

M.Ci.
Ma La Russa pensa ai “giovani italiani”
in Unità, 25 aprile 2009

Nino Cirillo
Quei diciassette uccisi dai nazisti: Onna ricorda e non si arrende
in Messaggero, 25 aprile 2009

Giustino Parisse
11 giugno 1944, la strage nazista di Onna
in Il Centro, 25 aprile 2009

Paul Ginsborg
Marx-Stuart Mill, un duello all’ultimo bicchiere
in Lastampa.it-Torino, 24 aprile 2009

Ugo Magri
“Affondate il traditore Lombardo”
in Stampa, 25 aprile 2009

Piero Ignazi
Candidature “blindate” e iscritti senza voce
in Sole24ore, 25 aprile 2009

Andrea Senesi
La Moratti al ministro: rifugiati, non si scarichi tutto su Milano
in Corriere della sera, 25 aprile 2009

Giovanni Negri
Pm più liberi nell’azione penale
in Sole24ore, 25 aprile 2009

Marco Travaglio
Diversamente umani
in Unità, 25 aprile 2009

Antonio Iovane intervista Giorgio Bocca
“Il peggior 25 aprile della mia vita, patrocinato dai fascisti” (AUDIO)
in Repubblica.it, 26 aprile 2009

Marco Revelli
Le piazze rubate del 25 aprile
in Il manifesto.it, 25 aprile 2009

Eugenio Scalfari
La patria e il nuovo padre padrone
in Repubblica, 26 aprile 2009

Nicola Tranfaglia
Ora e sempre Resistenza
in Articolo21, 25 aprile 2009

Lucio Manisco
Il manganello mediatico (AUDIO e testo dell’esposto)
in Pandoratv, 21 aprile 2009

Tg3 delle 14.20. (VIDEO) All'interno un servizio sulle rivelazioni di Spatuzza e un'intervista a Rita Borsellino
in Raitv. 26 aprile 2009

Lucio Manisco/Giuseppe Di Lello/Alessandro Cisilin
“Attacco alla libertà. Anomalia italiana e monopolio mediatico di Berlusconi”
in Thinkeurope.org, 16 aprile 2009

Attilio Bolzoni
"Io, Falcone e il maxiprocesso". La mafia raccontata dal procuratore
in Repubblica, 26 aprile 2009

Lionello Mancini
Grasso: noi ci siamo, ma servono regole forti
in Sole24ore, 26 aprile 2009

Stefano Elli
Poca spinta sull'antiriciclaggio
in Sole24ore, 26 aprile 2009

Francesco La Licata intervista Rosario Crocetta
La mafia lo vuole morto. Il sindaco non si ferma "Gela sarà liberata"
in Stampa, 26 aprile 2009

Biagio Marsiglia
Carlos “assolve” Mambro e Fioravanti
in Corriere della sera, 26 aprile 2009

Gian Antonio Stella
E la Sicilia si concede 500 dirigenti in più
In Corriere della sera, 26 aprile 2009

Marco Travaglio
Indrorepellenti
in Unità, 26 aprile 2009

Marco Travaglio
Passaparola – Politici ravvicinati di terzo tipo (VIDEO)
in Beppegrillo, 27 aprile 2009

Marco Travaglio
Canalecinqueaprile
in Unità, 27 aprile 2009

Biagio Marsiglia
Bologna, i parenti delle vittime: Carlos è solo un depistatore
in Corriere della sera, 27 aprile 2009

Giuseppe Sunseri
“Un’altra storia”? Che delusione!
in Micromega.net, 27 aprile 2009

Pietro Grasso a “Che tempo che fa” (VIDEO)
in Videoteca rai, 27 aprile 2009

Alberto Statera
La mano della mafia si allunga sull'Expo ma i politici non la vedono
in Repubblica/Affari&Finanza, 27 aprile 2009

Stefano Corradino intervista Marco Travaglio
Silvio Berlusconi e il Fattore “F”
in Articolo21, 27 aprile 2009

Giuseppe Giulietti
La farsa del Berlusconi “partigiano”
in Micromega.net, 26 aprile 2009

Vittorio Grevi
Scarcerati ma non scagionati
in Corriere della sera, 27 aprile 2009

A.Massari
Bingo e slot: i giochi nel mirino dei boss
in Stampa, 27 aprile 2009

Adriano Prosperi
Se scompare la liberazione
in Repubblica, 27 aprile 2009

Annachiara Sacchi
Berlusconi ferma la legge su Salò: sarà ritirata
in Corriere della sera, 27 aprile 2009

Marco Travaglio
E se c'ero dormivo
in Carta Canta/repubblica.it,

Tommaso Padoa Schioppa
Governare: il demos tra ragione e cuore
in Corriere della sera, 27 aprile 2009

Oggi e domani a Napoli la commissione parlamentare antimafia
in Mattino, 27 aprile 2009

Pietro Orsatti intervista Rosario Crocetta
Crocetta-La legalità è la nuova resistenza
in Terra, 27 aprile 2009

Brunella Torresin
Comunale, Cofferati condannato per comportamento antisindacale
in Repubblica-ed.Bologna, 27 aprile 2009

Toghe lucane”, il gip di Salerno proscioglie l’ex pm De Magistris
in Corriere.it, 28 aprile 2009

Luca Fazzo
De Magistris già prosciolto: dalla cognata di Santoro
in Giornale, 28 aprile 2009

Franco Cordero
Gli spiriti animali del Caimano
in Repubblica, 28 aprile 2009

Pancho Pardi
Il cinismo di Berlusconi sul 25 aprile
in Manifesto, 28 aprile 2009

Marco Travaglio
Febbre supina
in Unità, 28 aprile 2009

Barbara Spinelli
Il potere dei dubbi
in Stampa, 27 aprile 2009

Alberto Gaino
Pool di pm indagherà sui vecchi casi irrisolti
in Stampa, 28 aprile 2009

Lionello Mancini
Più tempo per riavviare la giustizia
in Sole24ore, 28 aprile 2009

Tanzi e i soldi ai politici: l’ex segretario accusa in aula
in Corriere della sera, 28 aprile 2009

Intercettazioni, mancano i fondi “Da oggi stop alle nuove inchieste”
in Corriere.it, 28 aprile 2009

Telekom Serbia, un complotto per screditare il governo Prodi
in Gazzettino, 28 aprile 2009

Giovanni Bianconi
Il bingo dei casalesi da Milano a Lucca videopoker e scommesse, sale sequestrate
in Corriere della sera, 28 aprile 2009

Patrizia Capua
Castel Volturno, via il sindaco anticamorra lasciato solo, ora i clan brinderanno
in Repubblica, 28 aprile 2009

E.F.
Castel Volturno se ne va il sindaco anti-camorra
in Unità, 28 aprile 2009

Mafia, accuse inconsistenti a Mannino
in Corriere della sera, 28 aprile 2009

Liana Milella
Clandestini, via la denuncia dei medici ma ritornano ronde e detenzioni lunghe
in Repubblica, 28 aprile 2009

Donatella Stasio
Ronde e Cie, il governo rilancia
in Sole24ore, 28 aprile 2009

M.Antonietta Calabrò
Per Flick e Zanon la seconda parte della carta va cambiata
in Corriere della sera, 28 aprile 2009

Dissidi in procura, oggi Lepore e Galgano ascoltati dal Csm
in Gazzetta del Mezzogiorno, 28 aprile 2009

Claudio Gatti
Madonnina bond, sequestri per quattro colossi bancari
in Sole24ore, 28 aprile 2009

Luigi Ferrarella
Caso derivati, banche sotto sequestro
in Corriere della sera, 28 aprile 2009

La Corte dei conti striglia il Comune “Rimborso bond, mancano 335 milioni”
in Corriere.it-Milano, 28 aprile 2009

La sala Bingo di Viale Zara in mano al clan dei Casalesi
in Corriere.it-Milano, 28 aprile 2009

M.Bel.
Appello dei penalisti contro la “salva manager”
in Sole24ore, 28 aprile 2009

La casalinga anti-Dal Molin a Washington
in Corriere della sera, 28 aprile 2009

Centrale di Pignataro, 23 ordinanze: arrestato ex assessore provinciale Pd
in Corriere del Mezzogiorno, 28 aprile 2009

A Travaglio premio libertà di stampa dei giornalisti tedeschi
in Wallstreetitalia, 29 aprile 2009

Marco Travaglio premiato a Berlino (VIDEO-parte prima)
in Youtube, 29 aprile 2009

VIDEO -parte seconda
in Youtube, 29 aprile 2009

VIDEO - parte terza
in Youtube, 29 aprile 2009

VIDEO - parte quarta
in Youtube, 29 aprile 2009
Liana Milella
Clandestini, arrivano i presidi-spia. Denuncia per le iscrizioni a scuola
in Repubblica, 29 aprile 2009

Francesco Grignetti
Uomini-spia in sciopero a rischio le indagini
in Stampa, 29 aprile 2009

Leandro Del Gaudio
Lepore: un politico su tre colluso con i clan
in Mattino, 29 aprile 2009

Gemma Contin
La mafia è più forte dello Stato e condiziona il nostro futuro
in Liberazione, 29 aprile 2009

Antimafia, Materia lascia la magistratura: io, vittima di esigenze elettorali
in Unità-ed.Bologna/Emilia Romagna, 29 aprile 2009

Arrestato Michele Bidognetti
in Corriere.it, 29 aprile 2009

Palermo, libero uno dei carcerieri del piccolo Giuseppe Di Matteo
in Corriere.it, 29 aprile 2009

De Magistris prosciolto festa in famiglia
in Riformista, 29 aprile 2009

Intercettazioni, lo stop delle aziende
in Sole24ore, 29 aprile 2009

W.G.
Enti locali, scatta l’allarme derivati inchieste dei pm da Milano a Taranto
in Repubblica, 29 aprile 2009

Luigi Ferrarella
Caso derivati, banche sotto sequestro
in Corriere della sera, 29 aprile 2009

Marco Sodano
Nei derivati il disastro dei comuni
in Stampa, 29 aprile 2009

L’appello dei professori: salva manager da cancellare
in Corriere della sera, 29 aprile 2009

P.D.C.
Il premier dirà sì al referendum riforme anche a maggioranza
in Corriere della sera, 29 aprile 2009

Paola Di Caro
Veronica in campo sulle veline candidate: scelta che mi fa soffrire
in Corriere della sera, 29 aprile 2009

Dario Cresto Dina
Mio marito, come Napoleone
in Repubblica, 29 aprile 2009

Berlusconi, gelo su Veronica “Manipolata dalla sinistra”
in Corriere.it, 29 aprile 2009

Massimo Gramellini
La fabbrica del televoto
in Stampa, 29 aprile 2009

Marco Travaglio
Miss Terremoto
in Unità, 29 aprile 2009

Goffredo De Marchis
Rai, Garimberti avvisa il Pdl “Le nomine si fanno nel Cda”
in Repubblica, 29 aprile 2009

Giuseppe Giulietti
L’Ordine dei giornalisti siciliano dice “no” all’iscrizione di Pino Maniaci
in Articolo21, 29 aprile 2009

Lorenzo Coluccini
Via D’Amelio: rivelazioni dal sicario Spatuzza. Faranno luce sui mandanti?
in Liberazione, 30 aprile 2009

Marco Travaglio
Garantisti con le mèches
in Unità, 30 aprile 2009

Bruno Tinti
Per le sentenze ci manca il Re Sole
in Stampa, 30 aprile 2009

Michele Ainis
Democrazia con l’elmetto
in Stampa, 30 aprile 2009

Alberto Gaino
Dopo l’incendio la Thyssen voleva cancellare tutto
in Stampa, 30 aprile 2009

L.Nat.
Caso Fitto, gli ispettori ascoltano i pm "Nove le contestazioni"
in Gazzetta del Mezzogiorno, 30 aprile 2009

Giusi Fasano
Arrestato il nuovo capo di Gomorra
in Corriere della sera, 30 aprile 2009

Liana Milella
Racket, no all’obbligo di denuncia
in Repubblica, 30 aprile 2009

Francesco La Licata intervista Roberto Saviano
“Gomorra in mano agli invisibili”
in Stampa, 30 aprile 2009

Lorenzo Calò
“Norme più efficaci per sciogliere i comuni”
in Mattino, 30 aprile 2009

Gilberto Dondi intervsta Francesco Pintor
La mia vita da magistrato un sogno diventato realtà
in Resto del Carlino, 30 aprile 2009


Anais Ginori
Giovani, spietati e antisemiti ecco i massacratori delle banlieu
in Repubblica, 30 aprile 2009

Respingimenti, corte europea: Italia e Grecia a processo
in Liberazione, 30 aprile 2009

Jacopo Iacoboni
Il capo dei Ris il giudice rapito e il prete fascista
in Stampa, 30 aprile 2009

Curzio Maltese
Se la regina grida "il re è nudo"
in Repubblica, 30 aprile 2009

Gianluca Luzi
Berlusconi: Veronica crede alla sinistra ai comizi mi porterò tre ragazze sul palco
in Repubblica, 30 aprile 2009

Filippo Ceccarelli
Tra veline e ciarpame il cavaliere lancia il nemico "maleodorante"
in Repubblica, 30 aprile 2009

Alessandro Robecchi
Clamoroso! L’unica opposizione a Berlusconi è sposata con Berlusconi!
in Micromega.net, 29 aprile 2009

Marina Sereni
Pio La Torre: perché la mafia lo temeva
in Unità, 30 aprile 2009

Franco La Torre
Una targa per ricordare Pio La Torre
in Articolo21, 29 aprile 2009

Furio Colombo
Il presunto giornalista antimafia
in Micromega.net, 30 aprile 2009

Lirio Abbate
Appello a Maniaci: iscriviti all’ordine!
in Articolo21, 30 aprile 2009

Castel Volturno, il sindaco Pd si dimette e accusa: “Lasciato solo nella lotta alla Camorra”
in Micromega.net, 29 aprile 2009

Beppe Del Colle
Due modi diversi di dire “democrazia”
in Famiglia Cristiana, 30 aprile 2009

Elena Panarella
L’idroscalo di Ostia diventa del Comune: sarà dedicato al ricordo di Pasolini
in Messaggero cronaca di Roma, 30 aprile 2009

Elisabetta Rosaspina
Garzòn apre un’inchiesta sulle torture a Guantanamo
in Corriere della sera, 30 aprile 2009

Oriana Liso
Cancelli alle aree dismesse per tenere lontani i rom
in Repubblica-ed.Milano, 30 aprile 2009

Massimo Pisa intervista Alberto Abruzzese
Milano, accesso vietato alla città “E’ paura di gestire il dissenso”
in Repubblica-ed.Milano, 29 aprile 2009

Luigi Ferrarella
Caccia agli evasori, sequestro da 290 milioni. E rispunta Luigi Carnevale
in Corriere della sera, 30 aprile 2009