Riteniamo altrettanto allarmanti i segnali che il potere interno alla magistratura ha inviato ad alcuni magistrati impegnati in delicate e complesse inchieste, alcune delle quali riguardanti anche esponenti dello stesso ordine giudiziario.
Il troppo tempestivo allontanamento di alcuni magistrati dai loro compiti è apparso a molti come un'interferenza indebita sui processi in corso. E' stata, cioè, messa in discussione l'indipendenza cd. "interna", quella che permette al singolo magistrato di applicare la legge e di non subire condizionamenti, neppure se hanno origine all'interno del suo stesso ordine di appartenenza. Ecco il motivo di questo appello che è aperto alla sottoscrizione di tutti i frequentatori del blog. L'indipendenza del magistrato, infatti, è un bene intangibile del quale sono titolari tutti i cittadini, in nome dei quali la giustizia è amministrata.
La riforma della materia disciplinare, di recente introduzione, non ha mancato di sollevare perplessità e preoccupazioni sin dalle sue prime sperimentazioni pratiche.
In particolare, è apparso serio il rischio che il nuovo istituto delle misure cautelari disciplinari, applicabili all'esito di una procedura oltremodo sommaria, interferisca sui procedimenti giudiziari in corso provocando l'allontanamento del magistrato dalle sue funzioni, e quindi dal processo a lui affidato secondo criteri legali.
Il sindacato disciplinare dei provvedimenti giudiziari, esercitato con parametri piuttosto vaghi come quelli della “correttezza”, quando non della ”opportunità”, dagli esiti spesso difformi dai vagli giurisdizionali compiuti nelle sedi naturali, genera una sorta di “doppio binario” in virtù del quale l'atto giudiziario, immune da vizi in sede processuale, diviene - a torto o a ragione - patologico in quella disciplinare.
L'impiego del nuovo strumentario disciplinare, per come manifestatosi nelle sue prime attuazioni pratiche, mette in crisi il principio di soggezione del giudice alla legge e, attraverso il drastico esonero del magistrato dalle sue funzioni, anche quello del giudice naturale.
Un sistema che si fonda sulla competenza legalmente predeterminata dei magistrati, ai quali gli affari sono assegnati secondo rigorosi criteri oggettivi, così come non tollera la sottrazione del processo al suo magistrato, mal sopporta la sommaria sottrazione del magistrato al processo.
Del resto, l'accertamento della responsabilità disciplinare del magistrato non può e non deve ambire a prevenirne gli eventuali abusi in un singolo procedimento, evenienza alla quale l'ordinamento risponde adeguatamente sia con i controlli interni al processo, sia con la giurisdizione penale alla quale i magistrati sono soggetti come tutti gli altri cittadini, non essendo ammesse zone immuni dal controllo di legalità.
Di qui un appello affinché il ricorso alle misure cautelari ad opera degli Organi della Giustizia Disciplinare si conformi ai fondamentali principi regolatori della giurisdizione, in modo che nessuno possa ipotizzare che il suo corso naturale ne sia indebitamente influenzato.
Sottoscrivo l'appello e lo riporto nel mio blog.
RispondiEliminaSalvatore D'Urso
Nato a Salerno il 04/01/1978
Residente a Maiori (SA)
Via San Giuseppe
Sottoscrivo.
RispondiEliminaNicola Saracino - Giudice del Tribunale di Tivoli
Sottoscrivo questa importante iniziativa e invito tanti altri a farlo, perchè si possa aprire una riflessione sugli effetti talvolta perversi della normativa disciplinare introdotta nel 2006 e sul pericolo che i suoi strumenti di intervento possano trasformarsi in armi "legalizzate" di annientamento dell'autonomia ed indipendenza della giurisdizione e dei magistrati che la esercitano.
RispondiEliminaLo voglio sottoscrivere, e lo sottoscrivo, però penso che l'ultimo capoverso vada un pochino sviluppato: forse bisognerebbe ribadire quali sono i fondamentali princìpi minacciati e come essi possono essere salvaguardati (es., evitando di sospendere e/o allontanare dalla sede il P.M. prima che sulle indagini "scottanti" si sia pronunciato il Riesame), pur sempre in un ambito de iure condito, visto che la Procura Generale non può disapplicare la legge ... Certo, può interpretarla in armonia con la Costituzione.
RispondiEliminaErnesto Anastasio - Trib. Torre Annunziata
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaFelice Lima - Giudice del Tribunale di Catania
Sottoscrivo l'appello
RispondiEliminaGennaro Giugliano
Sottoscrivo per conferma ed adesione ogni singola sillaba dell'appello
RispondiEliminaFederica Menciotti
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaChiara Manetti (cittadina)
Sottoscrivo per conferma ed adesione ogni singola sillaba dell'appello
RispondiEliminaFederica Menciotti
sottoscrivo l' appello.
RispondiEliminavitalba ferraro
sottoscrivo l'appello
RispondiEliminaSottoscrivo in pieno l'appello.
RispondiEliminaLuciana Ciolfi
Salandra (Matera)
Casalinga
Sottoscrivo l'appello perchè credo che il tema dell'indipendenza interna della magistratura sia crocevia importantissimo per un funzionamento costituzionalmente orientato di essa.
RispondiEliminadafne*
Sottoscrivo l'appello....
RispondiEliminae si facciano realmente i procedimenti disciplinari secondo legge ed uguaglianza, senza distinzioni per correnti e ....conoscenze.
avv. Chiara Memoli - Foro di Salerno
PS spero che questo commento venga pubblicato.
Sottoscrivo!
RispondiEliminaMorena Capurso, Torino
Sottoscrivo l'appello
RispondiEliminaSottoscrivo l'appello
RispondiEliminaSOTTOSCRIVO L'APPELLO
RispondiEliminaGraziella Mattaliano Insegnante ITC Caio Plinio Secondo di Como
sottoscrivo
RispondiEliminaSottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaAderisco all'appello
RispondiEliminaMaria Teresa Scarlato
Sottoscrivo ogni parola.
RispondiEliminaCarmen Duca
Torino
Sottoscrivo in pieno.
RispondiEliminaClaudio Marchina
Torino
Anch'io sottoscrivo l'appello perchè lo trovo assolutamente giusto oltre che doveroso.
RispondiEliminaGrazie a tutti i giudici e Pm, indipendentemente dal colore dei loro "calzini"!!!!!!
Sottoscrivo l'appello. Marco Silvestri Ve
RispondiEliminaAderisco.
RispondiEliminaLaura Di Marco - Giudice del Tribunale di Roma
Per certe leggi, certe interpretazioni, certe prassi e certe concrete vicende di oggi e di ieri, avverto con alta intensità le preoccupazioni espresse nell'appello riportato nel post.
RispondiEliminaGiuliano Castiglia - Magistrato
Sottoscrivo.
RispondiEliminaVittorio Ferraro - avvocato
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaE. Clarke (Docente in pensione)
Perdonatemi, ma "sottoscrivere" l'appello e restare anonimi non è un pochino curioso? E mettete 'sta firma, coraggio! :)
RispondiEliminaBuona giornata alla redazione e a tutti i lettori.
Ernesto Anastasio
Sottoscrivo, libera magistratura è uno dei pilastri di un vero stato di diritto.
RispondiEliminaG. Podestà, impiegato precario.
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaAlessandra Capecchi Grosseto
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaDenise Fasanelli - Trento
Aderisco all’appello di “Uguale per tutti” affinché gli organi disciplinari della magistratura conformino la loro azione ai principi regolatori della giurisdizione nel ricorrere a misure cautelari. Non bisogna abusare del potere che si esercita per conto dello Stato, come dicevo avantieri su questo blog a proposito della “Nave dei veleni”, che ieri si è rivelata un decoy presentato dal pentito, probabilmente pilotato da qualche “manina”; e come ho ripetuto ieri mattina all’equipaggio della volante (GdF 197AZ) che mi sono trovato ferma davanti poco dopo l’uscita da casa, in un quartiere di periferia, e che, ricomparso a 3 km di cammino, nel centro di Brescia, dopo altri due passaggi mi ha chiesto i documenti (mentre leggevo un interessante articolo sulla “sindrome di Struldbrugg”, cioè i rischi di una eccessiva medicalizzazione dell’anziano; gli Struldbruggs sono gli anziani decrepiti ma immortali dei Viaggi di Gulliver). Altrimenti poi può divenire difficile distinguere i pentiti e i non pentiti dalle guardie e dai magistrati.
RispondiEliminaTanto le azioni disciplinari strumentali che le intimidazioni di polizia appaiono seguire anziché la Costituzione il precetto del cardinale Mazzarino, riportato da Nando Dalla Chiesa nei suoi libri: l’arte del trasformare la vittima in colpevole, del trasformare chi accusa in soggetto da sorvegliare e punire. Più in generale, l’arte dello scambio dei ruoli.
Francesco Pansera
Via Tosetti 30 Brescia
Sottoscrivo
RispondiEliminaDiego BASTA - Buccino (SA)
Sottoscrivo questa importante iniziativa.
RispondiEliminaLazzarotti Gaetano
Sottoscrivo l'appello
RispondiEliminaAlessandra Cicioni
Sottoscrivo (sperando abbia valore)
RispondiEliminaAngelo Garavaglia Fragetta
Milano (MI)
Ciò che è esposto nell'APPELLO ALLA PROCURA GENERALE PRESSO LA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE ED ALLA SEZIONE DISCIPLINARE DEL CSM,
RispondiEliminaé parte integrante del mio modo di sentire. Sentire, maturato gradualmente nel tempo ed oggi, perfettamente sintonizzato con gli articoli e commenti espressi in questo BLOG.
Stefano
Genova
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaAlessandro Cuboni, 1971 Lanusei, Educatore.
Scusate ma mi sono persa qualche pezzo. C'e' un altro post che parli della riforma di recente introduzione? In che consiste esattamente il nuovo istituto delle misure cautelari disciplinari? Di quali attuazioni pratiche si sta parlando? Cosa e Chi sono gli Organi della Giustizia Disciplinare?
RispondiEliminaNon e' che vi va di provare a parlarne anche a quelli de Il Fatto Quotidiano?
Sottoscrivo l'appello...
RispondiEliminaPedro Picchi - Signa (Firenze)
Disoccupato
Sottoscrivo l'appello... Non ero al corrente della variazione della normativa disciplinare introdotta nel 2006. E' grazie a questo che i fatti di Salerno si sono resi possibili. Evidentemente.
RispondiEliminaandrea samassa (cittadino)
sottoscrivo e approvo parola per parola.
RispondiEliminaperché sia tutelata l'indipendenza DEL MAGISTRATO, persona investita di precisi doveri e responsabilità, e non DELLA MAGISTRATURA, corporazione che troppe volte mira unicamente alla propria salvaguardia, e quasi sempre a scapito della dignità, se non peggio, dei propri componenti.
Bernardo Gonella, Torino
Sottoscrivo l'appello
RispondiEliminaAnna Montanile (Roma)
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaItalo Podda (Cittadino)
Sottoscrivo questa iniziativa e mi farò portavoce su tutti i fronti !!
RispondiEliminaPiero Lestingi
(cittadino di Trani)
Sottoscrivo l'appello condividendone ogni punto. Un saluto affettuoso alla dott.ssa Nuzzi, alla quale va tutta la mia stima e simpatia. Ricordate che non siete soli. Non mollate.
RispondiEliminaPaola Risiglione - Genova
Sottoscrivo e appoggio con forza l'appello.
RispondiEliminaLorenzo Racheli - avvocato, Roma.
Sottoscrivo parola per parola.
RispondiEliminaHo riportato l'appello sul blog del meetup empoli http://beppegrillo.meetup.com/489/it/messages/boards/thread/3622098/90#31556492
Fabrizio Frosini, Empoli (FI)
Sottoscrivo l'appello
RispondiEliminaecco!
RispondiEliminaDonatella Rossi - Capranica (VT)
Silvio Liotta
RispondiEliminaReggio Calabria
cittadino italiano
Sottoscrivo l'appello:
RispondiEliminaCaterina Di Mitri
17/03/1975
Ferrara
Sottoscrivo, condividendo in pieno il contenuto dell'appello
RispondiEliminaRenato Castaldo; tribunale Tivoli
Sottoscrivo l'appello
RispondiEliminaConsuelo Chiodi
Residente a Sarzana (Sp)
Sottoscrivo l'appello ed esprimo tutto il mio sostegno ai Magistrati degni che hanno svolto e svolgono la propria Missione considerando tutti i cittadini uguali davanti alla legge e avendo come unico scopo il perseguimento del Bene Comune, pagando di persona la propria Coerenza. Sottoscrivo l'appello per sostenere l'indipendenza della Magistratura degna, in quanto sono conscia del graduale svuotamente della nostra stupenda Costituzione che sta avvenendo ad opera di entità che vogliono perpetuare il proprio potere per coltivare i propri interessi osceni a discapito del Bene Comune dei cittadini.
RispondiEliminaAdriana Castelli - Bergamo
Sottoscrivo l'appello e lo faccio girare.
RispondiEliminaRossana Petrini (impiegata)- Roma
Sottoscrivo questa importante iniziativa.
RispondiEliminaDaniele Di Martino
nato a salerno 07/06/1976
residente Vietri Sul Mare (SA)
PROMOTORE FINANZIARIO.
mediacredit@hotmail.it
IN OTTEMPERANZA AD UN DOVERE ASSOLUTO ED INDEROGABILE
RispondiEliminaSOTTOSCRIVO L'PPELLO IN ORDINE.
L'Ordinamento costituzionale del Paese (Artt. 101,104,107 cost.) ed i conformità una consolidata prassi in dotrina e giurisprudenza distingue l'Indipendeza della magistratura in due tipologie ben definite,quella ESTERNA,a tutti nota,contro le interferenze del Potere esecutivo,
e quella INTERNA nei confronti dello stesso Ordine giudiziario.
Per legge
" i magistrati si distinguono tra loro solo per diversità di funzioni(101 cost.)";
" I giudici sono soggetti soltanto alla legge(101 cost.) "
PURTROPPO
come più volte ,da molti anni ,da me ribadito, L'INDIPENDENZA INTERNA, quando non misconosciuta,viene sistematicamente IGNORATA ,soprattutto in ambienti degli addetti ai lavori. In queste circostanze ho sempre avuto modo di apprezzare nei miei confronti enorme stupore ed un marcato senso di FASTIDIO!
Eppure
l'INDIPENDENA INTERNA,
è
condizione assolutamente inscindibile e determinante per la sussistenza di una reale e concreta indipendenza.
Invero è una porta di sicurezza invalicabile, e senza l'apporto di qualcuno che dall'interno apra tale porta è impossibile dall'esterno penetravi per i poteri esterni alla magistratura
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaSottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaPaola Toti-Caserta
Sottoscrivo l'appello ma colgo l'occasione per osservare che l'indipendenza reale della giurisdizione necessita di avere a disposizione strumenti imparziali d'indagine , tali cioè da essere essi stessi sottratti al potere dell'esecutivo.
RispondiEliminaL'altro aspetto da evidenziare riguarda il caso del magistrato che NON INDAGA ,nonostante le pressioni del cittadino (che ha diritto ad ottenere giustizia senza vedersi trasformare da parte offesa in colpevole)e proprio per questo dovrebbe rispondere disciplinarmente dell'ommissione d'indagine . Massili Maria Cristina . Bologna
Sottoscrivo l'appello
RispondiEliminaVanna Lora
Docente di scuola media superiore
Milano
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaMichele Angelin - Udine
Sottoscrivo l'appello
RispondiEliminaGiovanni Pintimalli, avvocato. Catanzaro
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaCome è possibile unirvi le sottoscrizioni di coloro che non sono iscritti al blog?
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaSottoscrivo l'appello. Che considero il primo passo per una vera Riforma (che non sia Controriforma)dell'ordine giudiziario, a cominciare dal Csm e dalla necessaria separazione delle carriere. Compresa ovviamente la previsione per legge delle dimissioni dei magistrati eletti parlamentari, sindaci o presidenti di Regioni o Province.
RispondiEliminaCarlo Vulpio
giornalista
Non è facile uscire dall'anonimato, anche per questo apprezzabile la possibilità offerta da questo blog, ma in questo caso aderre da anonimi non avrebbe molto senso, ha ragione in pieno in questo Ernesto Anasstasio.
RispondiEliminaAderisco anch'io:
Graziella Fenza, giudice tribunale di Crotone.
P.S. provo a linkare l'appello sulla mailing list degli ex uditori concorso a 380 posti, attualmente nuovi assunti; ma come ho già paventato in mio precedente post (firmato Grazia) temo che anche tra noi, così come tra i magistrati più senior, non vi sia ancora adeguata consapevolezza sul tema.
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaElena Fantini - Roma (cittadina)
Sottoscrivo.
RispondiEliminaFrancesco Pantaleo
Sottoscrivo.
RispondiEliminaAnnamaria Mantegna (Giudice di Pace di Palermo)
Dite: Del resto, l'accertamento della responsabilità disciplinare del magistrato non può e non deve ambire a prevenirne gli eventuali abusi in un singolo procedimento, evenienza alla quale l'ordinamento risponde adeguatamente sia con i controlli interni al processo, sia con la giurisdizione penale alla quale i magistrati sono soggetti come tutti gli altri cittadini, non essendo ammesse zone immuni dal controllo di legalità.
RispondiEliminaNon condivido.
Il magistrato se abusa del suo potere in un singolo procedimento deve essere immediatamente allontanato e sanzionato disciplinarmente. Ovviamente se l'abuso ha rilevanza penale anche questo tipo di sanzione dovrà essere applicata. Responsabilità penale e disciplinare hanno presupposti diversi, sanzioni diverse e metodi di accertamento diverse. Se un magistrato nell'esercizio delle sue funzioni commette atti illegittimi, come per esempio lo stesso De Magistris mi pare abbia accertato relativamente al foro di Matera, non penso sia condivisibile ritenere che debba rimanere al suo ed il processo debba continuare con le sue impugnazioni.
Franco Barberi
Da cittadini, sottoscriviamo l' appello.
RispondiEliminaBaccanelli Alessandro
Savoldelli Mariapia
Brembate (Bg)
Questo appello alla Procura Generale presso la Suprema Corte di Cassazione ed alla Sezione disciplinare del CSM è di tale scottante attualità che non si può non condividerlo e sottoscriverlo in toto.
RispondiEliminaAchille Nuccorini (Roma)
Sottoscrivo.
RispondiEliminaPierluigi Fauzia, Palermo.
Sottoscrivo l'Appello,
RispondiEliminain quanto è impensabile in un Paese, che ha fatto del principio democratico la sua scelta di vita, condizionare il proseguo di un procedimento giudiziario, quale che esso sia, avanzando presupposti machiavellici agli stessi magistrati,accusa o giudicante, contravvenendo alle stesse regole di << una Giustizia giusta>>:avocare il procedimento penale trasmettendolo ad altro magistrato, o disciplinarmente sottoporlo ad un giudizio di controesame davanti al Csm.
sottoscrivo l'appello
RispondiEliminanel luogo dove si giura di dire tutta la verità e nient'altro che la verità si trova scritta la più grande bugia:
"LA LEGGE E'UGUALE PER TUTTI"
Sottoscrivo.
RispondiEliminaFrancesco Luzio - avvocato
palermo
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaGaetano Gatto, giudice del tribunale di Napoli
Sottoscrivo con convinzione!
RispondiEliminaGiovanni Fanticini - Giudice - Tribunale di Reggio Emilia
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaNicola, da Milano - Agente di commercio
Sottoscrivo pienamente l'appello e confermo la mia disponibilità ad ogni azione volta a tutelare l'azione imparziale ed equa della Giustizia.
RispondiEliminaAntonio Di Persia
Sottoscrivo l'appello, in particolare ai fini di una sempre maggiore valorizzazione del principio della certezza del diritto, anche in materia disciplinare. Questo nell'auspicio che il dovuto rispetto per le decizioni dell'Organo di autogoverno non sia mai disgiunto dall'esecizio del legittimo diritto di critica.
RispondiEliminaGiovanni Favi Tribunale di Torre Annunziata sez. lavoro
In questo caso più che doverosa mi pare scontata l' adesione, totale e incondizionata: basata sul rapporto di fiducia (delegante)che con la redazione si è creata non potendosi altrimenti basarsi su un giudizio di merito, in questioni così complesse. La stessa solidarietà che ho espresso per la Forleo (caso più semplice)sin dall'inizio, come per De Magistris e non certo, , per i magistrati di Matera e di Potenza, trasferiti, cui ha avuto modo d'indagare anche, tramite l'inchiesta "toghe Lucane", sul caso Panio contro la Giunta (Bubbico)regionale, e &, che è andata assolta in appello l'8 ottobre, dopo mezz'ora di camera di consiglio. Unico presente dei processati, l'ex direttore Asl calato dall'alto al posto di Panio (non presente, in aula?) cui il tribunale ordinò il reintegro e per cui la giunta non ottemperò (...)? Del popolo (in nome del quale...)solo io ero presente, dopo aver appreso, la mattina, dall'ex Gip che li ha riviati a giudizio (ora consigliere, facente parte del collegio giudicante in aula, poi sostituito...), dell'udienza fissata proprio in quel giorno. S'immagini lo smacco di questi (tra l'altro sanzionato da poco dal Csm per aver avuto di che dire sui colleghi per la contrarietà del riesame su numerosi arresti in un'inchiesta famosa)quando il "suo" presidente ha pronunciato la sentenza di assoluzione della giunta, e altri; tutti assenti, ma ben presenti erano gli avvocati (a gratis?)di "partito" che hanno avuto gioco facile...anche perché il proc. gener. ha dovuto un po' ripiegare sul dubbio che dovessero prevalere le norme del contratto
RispondiElimina"privatistico" o quelle, comunque, del pubblico impiego.
Non ho capito, però, perché la mia presenza pare arrecacasse fastidio al presidente..., che, tra l'altro, quando leggeva gli atti non si sentiva, mentre poi cambia e alza il tono di voce durante una pausa cui non è mancata qualche battuta scherzosa con gli avv.ti (che a me poco interessava, a differenza della lettura degli atti del processo da parte del consigliere a dx del pres. che leggeva per sé: non si è sentita una parola! guarda caso è lo stesso che quasi mi sbatteva la porta - poi chiusa a chiave dall'interno - in faccia del suo ufficio, mentre aspettavo uscisse il suo collega, l'ex Gip di cui sopra). Nell'andare via incontro il proc. che senza toga metteva ben in risalto il look "ricercato" (polo rosa cipria, giacca rosa chiaro, pantaloni marrone... e scarpe da ginnastica, i "calzini" non li ho visti, ma se avrei saputo di Mesiano...), al quale dico che quello di non farsi sentire è una mancanza di rispetto per chi ascolta... ma mi dice che i microfoni non funzionano (però in un'altra aula funzionavano, solo che il monocratico a volte parlava girandosi)... gli rispondo che è una mezza giustificazione... Dimenticavo: la cancelliere scriveva a mano (nell'altra aula c'era la stenotipia); quando, al telefono, me lo disse il cancelliere-"facchino"(per dire che lavorava molto)quasi non ci cradevo. Tutto ciò - e mi scuso - per stabilire che mentre i magistrati che ho avuto il piacere di "conoscere" su questo (e altro) blog, se fossi poligamo li "sposerei", compreso qualche avv. (come "io speriamo/vo...")specie se "Belli...zza". Al contrario da quelli sopra menzionati fuggirei dopo il 1° approccio!
La Giustizia non può essere ostaggio della casualità, affidata al singolo soggetto, al suo umore, alla sua più o meno onestà intellettuale o peggio di "terrorismo intellettuale" (stai attento che conosco... e ti posso rovinare), ma attraverso un lavoro collegiale di controllo - dall'INTERNO - e di applicazione di norme deve assicurare, appunto, un trattamento che sia "Uguale per tutti". Laddove Alfano dall'ESTERNO anche se volesse poco potrebbe. Mauro C
Aderisco senza alcun dubbio all'appello.
RispondiEliminaL'indipendenza della magistratura è premessa indispensabile per uno stato che si dichiari di diritto, nonché garanzia per tutti i cittadini.
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaGiuseppe Volpe - Udine
Cittadino qualunque ma ancora, mi auguro, cittadino.
Aderisco al vostro appello , dopo averne firmati tanti, tantissimi di ogni tipo , mai mai come questa volta sottoscrivendolo, spero in un lampo di vergogna e quindi di coscienza, da parte di chi "sa" e sa tutto di anni e anni e decenni di svuotamenti e mortificazioni...
RispondiEliminaio immagino evidentemente, sono con normali anzi pure basse capacità di immedesimazione e non mi rassegno per questo ..anche una sorda e una cieca incompetente come me , ha visto cio che gli accadeva attorno e dunque come barbara spinelli nel suo grande e immenso animo e cervello , mi chiedo e mi richiedeo:
come siamo potuti arrivare a questo punto?
lo siamo perche partiamo da una storia in cui l'italia non poteva avere a cuore la costituzione di cui uno dei perni di ogni settore ,figuriamoci quello dell'amministrazione della giustizia, era l'indipendenza!..finche nn racconteranno ogni svuotamento e antistato dovuto al paese DIPENDENTE dalla sua finta liberazione, saremo sempre fregati come STATO..gli uomini che sanno di ogni parte politica che ormai deve raccontare la verità,devono inziare a raccontare le colpe per cui abbiamo svenduto la nostra indipendenza,di cui quella della magistratura una delle piu collegate a quegli antichi misfatti patti atti e quindi ricatti per molti e fra molti operatori politici della sempre piu raffinata prima repubblica.
VIVA LA COSTITUZIONE E TUTTI GLI UOMINI DELLO STATO E DEL POPOLO CHE L'AMANO E L'HANNO AMATA
Rosanna Pappalepore
Condivido e sottoscrivo l'appello. Ho predisposto (citando questo sito quale promotore) l'appello sotto forma di petizione (www.firmiamo.it/appellocassazione), in questo modo si avrà una evidenza ordinata dei sottoscrittori.
RispondiEliminaNicola Piccenna
n. 06/10/'58 a Ventimiglia (Im)
Sottoscrivo questa importante iniziativa e ho invitato tanti altri a farlo. Mi auguro che "l'esercito" delle persone pensanti e consapevoli aumenti, per dare sostegno a coloro che ancora credono in valori diversi da quelli economici e basta.
RispondiEliminaSilvia De Andreis
Sottoscrivo!
RispondiEliminaMaurizio Bolognetti - Segretario Associazione Radicali Lucani
Sottoscrivo questa importante iniziativa, ma voglio fare delle osservazioni.
RispondiEliminaPoiché il giudice rappresenta una forma di difesa della libertà, non va posizionato dalla parte dell’autorità costituita, come possono essere le forze dell’ordine, esso deve applicare la legge in modo indipendente senza nessun tipo di condizionamento. Questo principio dovrebbe essere esteso anche nel campo fiscale. Non si può difendere l’operato dello Stato in un contenzioso tributario se sappiamo che è errato applicare quel tipo di accertamento ad un determinato soggetto, solo perché l’Agenzia deve raggiungere gli obiettivi.
Purtroppo come scrive il dr. Grasso l’indipendenza interna, viene sistematicamente ignorata perché dà fastidio e nei peggiori casi viene sanzionata con l’allontanamento o con la sospensione.
Invece, dovremmo esseri liberi di giudicare grazie a quel che si conosce. E' proprio nella consapevolezza di quello che facciamo, nella certezza dei nostri limiti, come nella constatazione delle nostre qualità, che si fonda la nostra capacità di distinguere il limite, di capire l'importanza del nostro ruolo nello Stato.
Rosa Grazia Arcifa - Pavia -
Funzionario tributario, sospesa per aver servito lo Stato con "onore e disciplina".
Leggo, sottoscrivo e divulgo.
RispondiEliminaCinzia Sbardella - Roma
cittadina libera e pensante
Sottoscrivo e rimbalzo ai quattro venti
RispondiEliminaVanni Trentalance - Musicista
Sottoscrivo in pieno l'appello; interessanti anche i commenti lasciati da semplici cittadini come me e magistrati e avvocati, insomma gli addetti ai lavori; mi chiedo cosa si possa fare oltre ad appellarsi al CSM, visto che è esso stesso organo di controllo e ha al suo capo il massimo organo di garanzia che è il pres. della Repubblica, a che santo tocca rivolgersi; ammesso che esistano, i santi...
RispondiEliminaSottoscrivo
RispondiElimina@ Franco Barberi
RispondiElimina"Il magistrato se abusa del suo potere in un singolo procedimento deve essere immediatamente allontanato e sanzionato disciplinarmente. Ovviamente se l'abuso ha rilevanza penale anche questo tipo di sanzione dovrà essere applicata"
e questo credo sia chiaro, nemmeno un Giudice, o un tutore dell'ordine, se sbaglia, può stare "al di sopra della legge".
Il problema è riuscire a cautelare il Giudice (e le sue indagini) da chi non vuole che continui ad indagare..
Poi, certo, il tutto andrà perfezionato ma credo sia importante iniziare!
Donatella Rossi
Sottoscrivo.
RispondiEliminaLorenzo Fisichella
Catania
Sottoscriviamo l'appello per salvare la giustizia e la democrazia!
RispondiEliminaMarina Maestri, Paolo Tirone
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaRingrazio il Fatto per aver segnalato tale importante iniziativa.
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaFranco Pellizzari/Treviso
Sottoscrivo totalmente quanto riportato
RispondiEliminaA.Taboga, Venezia
Sottoscrivo l'appello e lo riporterò nel mio blog
RispondiEliminaSottoscrivo
RispondiEliminaEdmondo Tedesco - Torino
sottoscrivo
RispondiEliminasottoscrivo pienamente
RispondiEliminada cittadino
sottoscrivo l'appello
RispondiEliminaGiuseppe Virzì
Leggo, sottoscrivo e diffondo.
RispondiEliminaAlessandra Passini, studentessa e preoccupata
da Repubblica.it :
ROMA - Il governo può fare la riforma della giustizia anche senza l'opposizione. E' il parere del ministro della Giustizia Angelino Alfano, intervistato a Mattino cinque. "Non so se c'è la possibilità di una intesa con l'opposizione - ha detto il Guardasigilli - Noi non la rifiutiamo ma anzi la ricerchiamo perché le riforme se sono votate da una maggioranza ampia sono destinate a durare in più nel tempo. Quindi ricercheremo una forma di consenso con l'opposizione".
Tuttavia, ha precisato Alfano, "abbiamo anche un dovere etico che nasce dalla nuova fase democratica che consegna al governo uomini votati direttamente dal popolo: cioè l'obbligo di fare quello che abbiamo promesso in campagna elettorale. Quindi di fronte al bivio tra la paralisi perché l'opposizione non vuole la riforma e quanto proposto agli elettori noi sceglieremo non di restare fermi ma di procedere con le riforme". E aggiunge il ministro: "A fine legislatura infatti a chi ci chiederà 'avete fatto la riforma della giustizia?' noi non possiamo dire 'non l'abbiamo fatta ma abbiamo dialogato benissimo'...".
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaGiusj Simone - avvocato, Roma
Sottoscrivo.
RispondiEliminaAndrea Remondini - Verona
Sottoscrivono
RispondiEliminaStefano Matteo
Gina Figliuzzi
Cristina Matteo
Giuseppe D'Avino
Da Bergamo.
Sottoscrivo l 'appello,ricordando a tutti che la legge DEVE essere uguale per tutti e non si interpreta per gli amici e si applica ai nemici.
RispondiEliminaSiampo tutti uguali difronte alla legge.Se non crediamo nella giustizia allora in cosa dovremmo credere?.Un abbraccio a tutti i magistrati, perseverate, qualcuno lontano da voi è più vicino di quanto immaginate.
Simone
Sottoscrivo, libera magistratura è uno dei pilastri di un vero stato di diritto.
RispondiEliminaluigi longari studente e precario
Sootoscrivo anch'io non credo che questo governo e neppure questo Parlamento8per il modo in cui è stato eletto)possa cambiare la giustizia ma soltanto togliersi dai piedi.
RispondiEliminaAderisco all'appello
RispondiEliminaGiuseppe Palermo, Roma
Sottosrivo l'appello.
RispondiEliminaMarco Poliafico, Winchester (UK)
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaSottoscrivo
RispondiEliminaFrancesca Flore,
Roma
Come cittadino,sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaSottoscrivo in pieno
RispondiEliminaFrancesca Flore, Roma
sottoscrivo e aderisco incondizionatamente a questo appello. E' anche probabile che ne pubblichi una versione sintetica nel mio blog
RispondiEliminaAderisco all'appello.
RispondiEliminaSottoscrivo Elisabetta Rossi cittadina
RispondiEliminaSottoscrivo l' appello.
RispondiEliminaNatale Iacovitti - studente di filosofia
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaElisabetta Stella
San Dona' di Piave (VE)
Disoccupata
Sottoscrivo in pieno l'appello.
RispondiEliminaAntonio Davide Pantò
Sto per laurearmi in giurisprudenza e ho bisogno di poter ancora credere in una magistratura indipendente, per questo sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaGrazie per il vostro lavoro.
Sabrina Morleo, Pisa.
Enrico Carraro, sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaSottoscrivo.
RispondiEliminaGian Luigi Fontana - Procura generale presso la Corte d'appello di Milano
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaMarco Mina
pubblico impiegato
Genova
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaSalvatore Attanasio
Nato a Salerno il 28/02/1990
Residente a Pontecagnano Faiano(SA) Via Monte Bianco 8
Sottoscrivo l'appello
RispondiEliminaAndrea De Carolis - Roma
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaPaola Attanasio
Nata a Salerno il 04/06/1982
Residente a Pontecagnano Faiano(SA) Via Monte Bianco 8
Sottoscrivo e diffondo.
RispondiEliminaLeonardo de Curtis
Modena, 02/11/09
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaGerardina Delle Donne
Nato a Salerno il 16/10/1962
Residente a Pontecagnano Faiano(SA) Via Monte Bianco 8
sottoscrivo l'appello (Carolina Mongillo-Roma)
RispondiEliminaSottoscrivo
RispondiEliminaMarco Isopi
professore universitario (Roma)
SOTTOSCRIVO PIENAMENTE
RispondiEliminaPietro Giuseppe Mavrulis
Sottoscrivo in pieno e pubblico sul mio blog.
RispondiEliminaEmanuele Fabbioni
Francoforte sul Meno, Germania
Sottoscritto da,
RispondiEliminaSilvio A. Socolovsky
Pordenone - FVG
Sottoscrivo in pieno l'appello.
RispondiEliminaLetizia Guermandi - Bologna
Sottoscrivo l'appello anche io.
RispondiEliminaOmar Lozer
Nato a Mestre (VE) il 16/06/1976
Residente a Mestre (VE)
Via Rielta 1
Sottoscrivo l'appello. Eraldo Pomponi Nato ad Ascoli Piceno il 2/11/1973 e ivi residente.... la giustizia non può essere messa nelle mani di qualcuno che risponda ad altri interessi diversi da quelli di equità e diritto di ciascuno.
RispondiEliminaSinceramente mi sento frustrato dal sapere che persone che così poco mi rappresentano (tutti ... destra e sinistra) abbiano il potere di cambiare le regole a loro piacimento in nome di un consenso di cui oggi non riesco ancora a capire le ragioni.
Sottoscrivo l'appello!
RispondiEliminasottoscrivo volentieri e ringrazio dell'opportunità.
RispondiEliminaSottoscrivo l'appello. Non siete soli
RispondiEliminaMarina Blandi
Palermo
Cittadina
SOTTOSCRIVO L'APPELLO.
RispondiEliminaMASSIMO SCORDATO - PALERMO
SOTTOSCRIVO L'APPELLO E DIFFONDO
RispondiElimina...ROSARIO BALDI GENOVA
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaDomenica Maria Sette- Genova
Disoccupata
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaAlessandro Signore - Lecce
Cittadino
Non posso che condividere e sottoscrivere con forza l'appello.
RispondiEliminaRoberto Orlandini
Firenze
Sottoscrivo questo appelo come cittadina di un paese che deve riscoprire i principi della Costituzione come fondamenti di una democrazia sana e libera
RispondiEliminaAntonella Camalleri
casalinga
Torino
Sottoscrivo e condivido tra blog, Facebook e siti vari.
RispondiEliminaSottoscrivo l'appello e diffondo tra i miei blog, contatti Facebook, ecc...
RispondiEliminaAffinchè possa affermarsi sempre più democrazia, sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaSalvatore Manzo
SOTTOSCRIVO. Riccardo Lenzi - Bologna
RispondiEliminaAffinchè possa affermarsi sempre più democrazia, sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaSalvatore Manzo - Marsala
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaAngela Dessì- Cagliari
Sottoscrivo anche io in toto e mi affianco a Voi riportandolo nel mio Blog.
RispondiEliminadott. Luca Petretto / Sassari / Libero Professionista
sottoscrivo
RispondiEliminaSottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaCecilia Baraldi, Mantova
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaMarianna Bozzoli, Bologna
Sottoscrivo e ho inserito il link nel gruppo facebook a difesa della nostra Costituzione e dei suoi fondamentali principi che essa prevede a tutela e a garanzia della giustizia e di chi ne fa portavoce.
RispondiEliminasottoscrivo senza se... e senza ma..........
RispondiEliminaSottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaMaria Caterina Bettinazzi - Palermo
Sottoscrivo l'appello
RispondiEliminacon tutto il mio cuore.
Susanne Uhlmann, Cremona.
Sottoscrivo.
RispondiEliminaMichele Volza - CITTADINO
SOTTOSCRIVO L'APPELLO!
RispondiEliminaRaffaella Vitali, Roma.
Non conoscevo il vs blog.
RispondiEliminaNon conoscevo nemmeno voi, ma sono certo che tanti di voi ogni giorno lavorino anche per me e per il mio paese.
Allora GRAZIE
e sottoscrivo.
Matteo Magni - Milano
Condivido e sottoscrivo :
RispondiEliminaAnnamaria Gengaro
Treviglio (BG)
Sottoscrivo al 101% il presente appello in quanto sono convinto dell'assoluta necessità dell'indipendenza della magistratura dal potere esecutivo e legislativo.
RispondiEliminaClaudio Marchina - Torino
Approvo e sottoscrivo.
RispondiEliminailia vimercati
Sottoscrivo l'appello e lo riporto su FB
RispondiEliminaMauro Durzu
Cagliari
Sottoscrivo l'appello !
RispondiEliminaParide Morrone - Roma
Cittadino
sottosrivo l'appello, anche se ci sarebbe bisogno della riforma per rendere i processi più rapidi e snelli per quelli civili e basterebbe applicare le attuali leggi e la certezza della pena.
RispondiEliminama se si vuole leggiferare per sospendere o mandare in prescrizione processi di parte politica allora consiglio al PD di disertare il parlamento.
...sottoscrivo l'appello, ritengo sia DOVERE di ogni cittadino preservare l'indipendenza della Magistratura dalle 'grinfie" del potere!
RispondiEliminaJujiza Inesilio
dai piedi del Gottardo CH
Sottoscrivo,
RispondiEliminaClaudio Colombo
Reggio Calabria
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaErmelinda Pennone. Cittadina
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaMarco Pugliese
Cesano Boscone (MI)
Sottoscrivo l'appello:
RispondiEliminaMarco Bertelli
Goettingen (Germania)
Sottoscrivo l'appello senz'altro!
RispondiEliminaMarilena Massano
10/04/1964 Alassio(SV)
via V. Veneto 5/3
Alassio -SV
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaAntonella Repetto - Genova
Sottocrivo l'appello, ache se credo che una riforma che riduca e snellisca i processi civili andrebbe fatta. Se si vuole leggiferare per sospendere o mandare in prescrizione processi di parte politica, allora credo che i parlamentari che mi dovrebbero rappresentare(PD) dovrebbero disertare il parlamento come atto di protesta. Salvo
RispondiEliminaSottoscrivo
RispondiEliminaRaffaele Zenardi
Sottoscrivo l'appello, Umberto Pelliccia, Milano
RispondiEliminasottoscrivo.
RispondiEliminaMario Sacchi Milano
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaMarco Farris - Cagliari
E' vergognoso quello che vogliono fare alla nostra costituzione.Nessuno è superiore ad un'altro.Sottoscrivo questa inziativa, e invito tutti a farlo.Rosa
RispondiEliminaSottoscrivo l'appello
RispondiEliminaSottoscrivo pienamente l'appello.
RispondiEliminaAlessandro Ferro
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaAlessio Chiofalo - studente al terzo anno di Giurisprudenza
Sottoscrivo.
RispondiEliminaCaterina Campani (cittadina)
27028 San Martino Siccomario (PV)
Sottoscrivo... non mollate.. non facciamo che la storia si ripeta.
RispondiEliminaFranco. Cittadino italiano (mio malgrado)
Sottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaRoberto Palini
Polaveno (Brescia)
Artigiano
Vorrei sottoscrivere l'appello benchè sia solamente una cittadina che non è nè laureata in legge nè alcuna esperienza politica.
RispondiEliminaMaria (Rosa Consuelo) Spera
Via Cannolicchio 14
90046 Monreale
sottoscrivo. sarebbe il caso di arricchire l'appello con qualche esempio anche in ipotesi. roberto de dominicis
RispondiEliminasottoscrivo l'appello.Lorenzo Madau.Roma
RispondiEliminaSottoscrivo l'appello.
RispondiEliminaEdoardo Borsani - Milano
Studente di giurisprudenza e Cittadino
Sottoscrivo pienamente l'appello. Come cittadino qualsiasi avverto la necessità di sostenere con convinzione l'indipendenza della magistratura, oggi gravemente minacciata da altri poteri dello stato oltre che dalla malavita organizzata. La magistratura italiana sta oggi combattendo una dura battaglia in difesa del diritto e dei più alti valori della società civile.
RispondiEliminaVittorio Di Stefano - ricercatore scientifico.