di Nicola Saracino - Magistrato
La malattia: nota sotto il nome di “correntismo” produce effetti nocivi per l’organismo democratico dello Stato mediante la pratica della spartizione dei più importanti incarichi della magistratura tra gruppi di potere costituiti dagli stessi magistrati a tale precipuo scopo.
La difficoltà di diagnosi: si deve all’elevata discrezionalità dell’Organo (CSM, Consiglio Superiore della Magistratura) i cui membri risultano immuni alle terapie somministrate ordinariamente a tutti gli altri, vale dire le sanzioni civili, amministrative ovvero, nei casi più gravi, penali; per legge, cioè, non rispondono dei misfatti commessi nello svolgimento dei proprio compiti.
La genesi della patologia: alcune cellule che compongono le correnti della magistratura (libere e lecite associazioni private) vengono innestate mediante elezione nell’istituzione CSM. Queste cellule di solito sono quelle che già nell’ambito della corrente e della loro casa madre (l’ANM, Associazione Nazionale Magistrati) avevano raggiunto un grado di virulenza molto elevato.
I sintomi: una volta raggiunto il nuovo organismo esse si riuniscono in gruppi che portano lo stesso nome della corrente d’origine.
Gli effetti: tutti i magistrati ai quali sono conferiti incarichi rilevanti avranno le medesime caratteristiche delle cellule innestate nel CSM, più o meno nella stessa proporzione.
Perché è dannosa: la gran parte dei magistrati non aderisce alle correnti, non si sottomette ai loro riti, non collabora attivamente alla loro crescita elettorale e per tale motivo risulta totalmente esclusa dalla condivisione delle responsabilità di direzione degli uffici giudiziari, dai posti in cassazione, dagli incarichi extra ordinem presso ministeri vari. Infatti si accede a tali zone dell’organismo statuale solo se le cellule si raggruppano in “pacchetti” corrispondenti ai relativi agenti patogeni, cioè le correnti.
L’assenza di cellule indipendenti - quelle alle quali la Costituzione Repubblicana aveva affidato la giurisdizione - nei posti di responsabilità determina l’orientamento dell’attività giudiziaria secondo il credo (talvolta politico) delle correnti.
Le cellule indipendenti sono ricacciate indietro e spesso soppresse disciplinarmente.
La scoperta: si deve a molti Presidenti della Repubblica e persino al Papa i quali hanno segnalato la grave malattia. Poche cellule impazzite hanno talvolta fatto “outing” (più o meno volontario); un trojan ha di recente mostrato una plastica raffigurazione del patogeno in azione.
Perché la scienza è ancora indietro: è stata affidata la cura allo stesso malato, mentre occorre intervenire dall’esterno modificando “chirurgicamente” le leggi che ne regolano la fisiologia.
Il fallimento della tecnica endoscopica.
Guarire il sistema dall’interno.
E’ un refrain stantìo che viene ripetuto da decenni e propone di non recidere il legame tra le correnti e l’istituzione (CSM). Di solito gli assertori di questa tesi si riuniscono essi stessi in un nuova corrente le cui avveniristiche doti dovrebbero neutralizzare la patologia già in atto. Ma il più delle volte le cellule che compongono le nuove correnti provengono dalle vecchie correnti, per i fenomeni della scissione, dell’incorporazione o della fusione.
Questa tecnica endoscopica si è sempre rivelata fallimentare ed anche l'ultimo esperimento in ordine cronologico (quello di A&I, id est Autonomia e Indipendenza, la corrente di Davigo) si è rivelato men che un palliativo: i nuovi innesti non modificano le abitudini del correntismo ma anzi ne amplificano gli effetti imponendo metodi spartitori sempre più raffinati e pervasivi.
Il camuffamento delle nuove correnti, del resto, è facilmente rilevabile ad un rapido esame esterno, senza necessità di tecniche diagnostiche complesse: si comportano in modo estremamente incoerente alle loro premesse e così le cellule che mandano al CSM sono proprio quelle che hanno avuto un ruolo attivo nella nascita del falso antidoto, seguendo esattamente il medesimo percorso patogeno delle correnti preesistenti e ravvivando la malattia.
Occorre intervenire dall’esterno, se al chirurgo conviene.
Il Legislatore, cioè la Politica (sì con la p così) deve aspirare ad una magistratura realmente imparziale e non politicizzata.
Per farlo deve recidere il legame tra le correnti e l’istituzione Consiglio Superiore della Magistratura; deve in ogni caso ridurre l’arbitrio del CSM ed eliminare l’impunità dei suoi membri; i magistrati stessi vanno curati dal carrierismo con un sistema di avvicendamento negli incarichi di direzione da interpretare come servizio e non come potere.
Per farlo deve recidere il legame tra le correnti e l’istituzione Consiglio Superiore della Magistratura; deve in ogni caso ridurre l’arbitrio del CSM ed eliminare l’impunità dei suoi membri; i magistrati stessi vanno curati dal carrierismo con un sistema di avvicendamento negli incarichi di direzione da interpretare come servizio e non come potere.
Bisturi!
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