Mentre imperversava lo scandalo delle nomine dei magistrati direttivi platealmente condizionate dal sistema dell’appartenenza partitica, il luogo principe del dibattito tra i magistrati, e unico per quelli non appartenenti alle correnti, la mailing list dell’ANM, era inspiegabilmente off-limits.
Quello stesso giorno, miracolosamente, la mailing list tornava operativa; e, nonostante la mezza estate non rappresenti di certo un incentivo alla trattazione di argomenti non precisamente ameni, tornavano a fioccare i messaggi.
Ma è durato poco.
Dal 22 agosto la mailing list è di nuovo bloccata e non inoltra più alcun messaggio.
Come se non ci fosse di che parlare! Per dirne solo alcune: sono alle porte (ottobre) le elezioni del Comitato Direttivo Centrale dell’ANM (il c.d. “parlamentino dei giudici”) e quelle dei consigli giudiziari (i “piccoli CSM” locali); la Magistratura è scossa e la credibilità della giurisdizione fatta a brandelli dal c.d. “scandalo delle nomine” e il Governo avverte l’urgenza, in piena estate, di espungere sostanzialmente dall’ordinamento l’abuso d’ufficio senza trovare, questa volta, nessun quartetto a bloccare la strada come accadde al c.d. “decreto Biondi”; per il 19 settembre è fissata l’Assemblea Generale dell’ANM chiamata a pronunciarsi sul ricorso di Luca Palamara contro la delibera del CDC che, senza avergli dato la parola, ha espulso il suo ex Presidente dall’Associazione; il Parlamento ha avviato l’esame del disegno di legge costituzionale sulla separazione tra le carriere di giudici e pubblici ministeri; il Governo ha licenziato il disegno di legge di riforma dell’ordinamento giudiziario che dovrebbe – mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo – porre fine alla correntocrazia e liberare finalmente i magistrati dalle lusinghe e dai condizionamenti della politica.
Il mezzo principale a disposizione dei magistrati per discutere di tutto questo e di altro ancora, però, è fuori uso.
Spiegazioni ufficiali? Nessuna!
E il silenzio ha tutta l’aria di non dispiacere ai vertici dell’ANM e delle Correnti.
Diventa davvero difficile, a questo punto, credere che il perdurare del “lockdown” della mailing list dell’ANM sia frutto di uno spiacevole e non desiderato imprevisto.