L’immagine di sé che l’ANM sta tentando di offrire all’esterno, con la complicità di alcune testate giornalistiche, spaccia l’ingannevole “unitarietà” del sentire dei magistrati italiani, a ridosso delle ultime elezioni di poche settimane or sono.
L’accordo fatto dalle quattro correnti trascura incredibilmente tutte le emergenze che dovrebbero essere trattate come tali, prima tra tutte la questione immorale, squarciata dalla doppia ipocrisia del caso Palamara che ha denudato la lottizzazione correntizia eretta a regola della vita magistratuale, coperta con la foglia di fico della punizione di un solo responsabile.
Il sistema, granitico, delle correnti ha determinato il mutamento genetico di molti giovani magistrati, attenti solo alla “carriera” comprata con l’asservimento ai centri di potere politico-correntizi. Magistrati, una categoria di fessi messi nel sacco da Mastella che ha sguinzagliato gli arrivisti con la toga, disseminando il panico tra gli accaparratori di voti.
Mutazione genetica addirittura legittimata dalla Procura Generale della Cassazione e, a ruota, dal CSM: nessun rimprovero sarà mosso al magistrato sgomitante, quello tutto preso a scavalcare i concorrenti facendosi raccomandare presso il CSM per ottenere l’agognata prebenda.
27
Questo il numero che secondo la Procura Generale racchiude i problemi della magistratura italiana emersi dalle chat del dott. Luca Palamara. Solo 27 procedimenti disciplinari, come un topolino, scaturiscono dalla montagna di fango emersa dal trojan perugino: un vero cioccolatino per il sistema correntizio.
A difesa di quel numero, che non deve assolutamente crescere, ecco fatta la giunta “quasi unitaria” dell’ANM che vede a presidio del fortino le quattro correnti, artefici della lottizzazione. Avvinte alle poltrone. Già assegnate e da assegnare.
Tutto ciò mentre a Perugia si è così occupati dal diploma dantesco dato a Suarez da non vedere il sistema col quale si assegnano le poltrone di procuratore della repubblica.
Isolatissimo, all’opposizione, il drappello dei quattro eletti della lista 101 che non a caso ha il progetto – non negoziabile - di debellare il correntismo sottraendogli il potere con il sorteggio del CSM e la rotazione tra tutti i magistrati negli incarichi direttivi. Gli unici a comprendere che il carrierismo nega geneticamente le qualità fondamentali del magistrato secondo la Costituzione: il carrierista non si assoggetta soltanto alla legge, ma a gruppi di potere oscuri, non controllabili.
Quindi non bisogna dar credito a questa finta “unità” dei magistrati italiani, soprattutto alla luce dell’elevatissimo numero (circa 3.000) di magistrati che non hanno proprio votato per il “sistema”, evidentemente subito più che voluto.
Sta alla politica saper “leggere” il quadro e quindi scegliere: fa più comodo una magistratura schierata e politicamente controllabile o una magistratura effettivamente neutrale rispetto alla politica?
Se prevarrà la prima opzione, però, basta piagnistei sulla giustizia politicizzata, è quello che si vuole.
Secondo me i quattro eletti della Lista 101 nel CDC della Associazione magistrati dovrebbero scrivere lettere aperte, ora a questo ora a quello statista che periodicamente galleggiano nelle alluvioni. Non inteso come aforisma negativo, al contrario. Esempio, proprio adesso questa stessa lettera la girerei a Conte e a Renzi. Magari, nel testa a testa sul futuro di questo governo potrebbero trovare la sintesi per un accordo serio di buon funzionamento delle Istituzioni. Verrebbe da se, in seguito, pure il corretto impiego dei fondi europei; che, diversamente, insieme alla magistratura politicizzata, rischieranno di sormeggere anche i pochi statisti superstiti.
RispondiEliminaQuesto articolo del 10 Dicembre della redazione, a mio parere e' condivisibile in pieno.
RispondiEliminaSoprattutto nelle conclusioni se si vuole una Magistratura veramente libera basta piagnistei nei riguardi dei politici che fanno leggi sbagliate.
Per la mia esperienza la Magistratura associata fa sentire la propria voce quando sono alle viste leggi che non sono condivise. Anche perche' le leggi in materia di Giustizia nascono sempre o quasi da magistrati fuori ruolo in punti nevralgici del Ministero di Giustizia.
adesso soprattutto che l'attuale Ministro come interlocutore e' a dir poco debole...
Buonasera a tutti e grazie per ospitalita'