di Nicola Saracino - Magistrato
Il 27 dicembre si è tenuta la riunione del “governo” dell’ANM (Associazione Nazionale Magistrati) ed il relativo verbale riporta la preoccupazione per non essere stati i togati inseriti espressamente nell’elenco delle categorie alle quali dispensare il vaccino con priorità rispetto agli altri cittadini.
E’ senz’altro vero che l’attività di udienza svolta in presenza è foriera di rischio di contagio. Ma non è certo l’unica attività esposta e quindi le prime indicazioni sui destinatari del vaccino non potevano prevedere tutte le categorie di lavoratori.
Sta di fatto che nel verbale della GEC (Giunta Esecutiva Centrale dell’ANM, sigla alquanto minacciosa) si legge: “La Giunta discute sulla situazione di emergenza sanitaria e sull’impatto della pandemia sul settore giustizia e, avendo appreso dell’avvio della campagna di vaccinazione, delibera di assumere iniziative formali con il Ministero della Salute e il Ministro della Giustizia ai fini dell’inserimento del personale della giustizia tra le categorie prioritarie come da separata comunicazione allegata al presente verbale.”.
Capita che il giorno successivo i consiglieri superiori del gruppo denominato AREA, che include le correnti di Magistratura Democratica e dei Movimenti Riuniti (le stesse che esprimono anche il presidente dell'ANM), annuncino la volontà di aprire una pratica a tutela dei magistrati milanesi che hanno recentemente accordato la protezione umanitaria (in sostanza il diritto di restare in Italia) ai migranti che avevano addotto esigenze collegabili alla pandemia in atto (pandemia significa epidemia mondiale, il virus è ovunque).
Ad allertare i consiglieri superiori alcuni articoli di stampa secondo i quali l’Italia non è il luogo più raccomandabile per prevenire e curare il COVID visto l’elevatissimo numero di morti e che manifestavano sorpresa perché erano risultate accolte domande di protezione presentate quando il maledetto virus manco esisteva.
Ed ecco l'immediata reprimenda dal CSM, coi consiglieri di AREA che, pandette in mano, ravvisano l’aggressione all’indipendenza delle toghe ambrosiane, sviscerando precedenti giurisprudenziali secondo i quali il giudice deve tener conto della situazione esistente al momento della decisione, non solo di quella risalente all’epoca della presentazione del ricorso.
Nulla dicono, però, i consiglieri superiori sulla collocazione dei migranti che fruiranno dell’estesa ospitalità italica nelle graduatorie dei vaccinandi: li mettono prima o dopo i magistrati?
Né si preoccupano se la loro iniziativa appare essa stessa aggressiva di valori e libertà costituzionali di pari rango, come quelle di stampa e di critica. Per di più in un contesto che ha visto l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ritirare di recente una relazione non proprio lusinghiera sull'organizzazione sanitaria predisposta dall'Italia per fronteggiare la pandemia, su evidenti pressioni politiche.
Mentre il palazzo crolla l'ANM si duole e censura i fuggitivi che indossano scarpe di colore in contrasto col vestito. Nemmeno una sillaba per attenuare le enormi sofferenze di chi patisce le insopportabili In-giustizie.
RispondiEliminaOramai i LED (livelli essenziali di dignità) di questo paese sono talmente flebili da fargli rischiare, da un momento all'altro, il collasso. De Lorenzo e Gelli, oggi, nella carriera faccendieristica, sarebbero dei semplici mozzi.
RispondiEliminaBuongiorno la corsa ai vaccini in un Paese sgangherato come il ns dove i politici al governo non sono nemmeno in grado di organizzare una seria strategia vaccinale, e' anche comprensibile, a mio giudizio. Ma ritornando in tema, fino a quando continuerete solo a leccarvi le ferite, invece di pensare a realizzare serie riforme al vostro interno, continuerete a perdere progressivamente credibilita' e il rispetto dei cittadini. Nella vita vera vera chi sbaglia deve pagare. E a sbagliare non e' stato il solo dr Palamara. Senza contare che in passato avete contribuito a neutralizzare anche quei timidi tentativi di riforma, vedi legge Vassalli, dai politici di turno proposti. Evidentemente i problemi della Giustizia sono gravi e quasi alla gangrena, e la Magistratura associata vi ha grandemente contribuito. Grazie dell'ospitalita in questo lodevole blog
RispondiEliminaBuongiorno quello che penso sui vaccini e sulla strategia? Vaccinale che non esiste.l'ho gia' scritto.Intervengo sulla pronuncia Consiglio di Stato che ha respinto ricorso dr Davigo sulla decadenza CSM.Tra l'altro quasi invitandolo a rivolgersi giudice ordinario.Penso sia solo una spia delle continue laceranti lotte intestine per il potere .Palamara diventato capro espiatorio non potra' diventare farmaco per la Magistratura.Forse solo uscire definitivamente dalle correnti puo' ridare credibilita' e dignita'a tutti i magistrati
RispondiEliminaBuonasera approfitto vs ospitalità per alcune riflessioni che mi suggerisce la recente lettura del libro di Salvini su piazza Fontana. Il Salvini in questione si chiama Guido è un magistrato credo ancora in servizio a Milano. Si tratta di un giudice che ha indagato a lungo su quella terribile strage. Ostacolato in tutti i modi anche all'interno della magistratura, col risultato che sappiamo in Cassazione
RispondiEliminaMesso sotto inchiesta dal CSM e poi dopo anni completamente scagionato. Da magistrati potenti, lui che non ha mai fatto parte delle benemerite...correnti. Una delle colleghe negli anni 90 più accanite contro il dr Salvini ha fatto una bella carriera. Promossa di recente ai vertici Procura di Piacenza all'unanimità dal CSM, Sono fatti concreti accertati che dimostrano le conseguenze nefaste correntismo e sindacalismo giudiziario esasperato