All'esito dell'ultimo Comitato direttivo centrale dell'Anm pubblichiamo il resoconto dei componenti della Lista indipendente Art. 101, dal quale si evince come le correnti, che controllano l’associazione nazionale magistrati, siano impegnate, nell’ordine, ad assecondare di fatto le riforme della giustizia proposte dall’attuale governo, mantenere lo status quo dell’autogoverno della magistratura e soffocare il dissenso interno alla medesima associazione.
In cambio di cosa è facile intuire.
Non disturbate e non sarete disturbati.
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I componenti del CDC eletti nella lista ArticoloCentouno
17 settembre 2021
QUIETA NON MOVERE ET MOTA QUIETARE
Registriamo, e non possiamo che stigmatizzare
pubblicamente, l’immobilismo e l’incapacità delle correnti della magistratura
associata e dell’ANM governata dalle stesse di intraprendere seri ed efficaci
percorsi di autocritica e rinnovamento dopo la pubblica emersione dei fatti che
hanno caratterizzato negativamente, e continuano a connotare, il funzionamento
dell’autogoverno.
Il dibattito interno viene
fortemente limitato, addirittura anche con l’introduzione di norme e prassi che
impediscono, all’interno del CDC, persino di discutere e, se ritenuto, di
criticare l’operato della GEC o di suoi componenti, a cominciare dal Presidente
dell’ANM.
Sul versante della lotta al correntismo e alle sue prassi, in gran parte fondate su auto ed etero promozioni degli appartenenti, formali o sostanziali, o dei vicini ai diversi partiti – una prassi purtroppo sdoganata persino dalle direttive della Procura Generale della Cassazione –, non solo difetta qualsiasi onesta analisi dei “vertici” dell’ANM sulle cause di detto fenomeno ma, soprattutto, a distanza di due anni e mezzo dalla pubblica deflagrazione della deprecabile realtà fattuale che contrassegna il sistema delle nomine, non si registra alcuna seria intenzione di indicare rimedi adeguati contro le degenerazioni correntizie e si ostacola o addirittura impedisce la discussione, all’interno dell’ANM, sulle idee che potrebbero contrastare efficacemente il fenomeno (come la rotazione negli incarichi direttivi e semidirettivi, che ArticoloCentouno promuove da anni, indicando iniziative concrete, precise e dettagliate, e che altri, pur a parole sposandola, di fatto boicottano).
I lavori e i risultati delle
commissioni permanenti di studio, appositamente incaricate dagli organi
rappresentativi dell’ANM di rendere pareri tecnici sui disegni di legge in
materia di ordinamento giudiziario, vengono neutralizzati e sconfessati dalle
maggioranze correntizie, con motivazioni del tutto infondate, se non
addirittura pretestuose, pur di evitare l’ufficializzazione di posizioni
critiche dell’ANM sulle strategie e i progetti governativi al riguardo.
Ogni iniziativa dell’ANM volta a
pensare e a preparare iniziative dei magistrati per testimoniare il loro
dissenso da tali progetti viene oculatamente evitata.
In disparte la micidiale riforma
del processo penale, il progetto di riforma elaborato dalla Commissione Luciani
in tema e, in particolare, la parte relativa alla riforma del sistema di
costituzione del Consiglio Superiore della Magistratura non fa che rafforzare
l’attuale assetto correntizio, con l’aggravante di attribuire peso ancora
maggiore alle organizzazioni correntizie più strutturate e forti e,
conseguentemente, di rendere sempre più flebile l’indipendenza dei singoli
magistrati.
La proposta di riforma elettorale
varata dalla Commissione Luciani rende concreto e attualissimo il rischio di
dare ulteriore linfa alla degenerazione correntizia, così apponendo una pietra
tombale sull’esigenza di un’amministrazione della giurisdizione apolitica e
libera dai condizionamenti delle appartenenze a partiti e fazioni, anche trasversali.
e precludendo, forse definitivamente, quella “svolta” tanto auspicata anche dal
Presidente della Repubblica.
Giuliano Castiglia,
Stefania Di Rienzo, Ida Moretti e Andrea Reale
LO STATS QUO A TUTTI I COSTI !!! Anche volendo nessuno saprebbe da dove cominciare per cambiare rotta. Ma allora è tutto inutile ? NO !!! mai è inutile lottare per la Giustizia. E poi il momento più buio ' sempre quello che precede l'Alba.
RispondiEliminaSpettabile art 101.
RispondiEliminaLa giustizia è amministrata in nome del popolo.
Il giudice è soggetto solo alla legge.
Le conseguenze, se ci sarà ricorso e la Cassazione chiuderà il processo Trattativa stato-mafia confermando il verdetto della Corte d'appello di Palermo che ha mandato, correttamente, assolti i membri dello stato e condannato, giustamente, i mafiosi, Sono: senza esitazione, leggi atte alla espulsione dal suolo italiano di tutti i mafiosi. Io tra questi, considerata la mia condanna definitiva quale mafioso. In quanto, non essendo cittadini non facciamo parte del popolo italiano. Che dire? So di essere in pessima compagnia, ma senza dubbio, ai veri mafiosi che la fanno sempre franca, preferisco i criminali incalliti: loro non saranno mai mafiosi, solo ritardati mentali e/o ignoranti come capre. Dopo essere stati trucidati con le stragi i servitori dello stato ora vengono pure crocifissi.
"Tutto è compiuto".