Pagine

lunedì 20 settembre 2021


All'esito dell'ultimo Comitato direttivo centrale dell'Anm pubblichiamo il resoconto dei componenti della Lista indipendente Art. 101, dal quale si evince come le correnti, che controllano l’associazione nazionale magistrati, siano impegnate, nell’ordine, ad assecondare di fatto le riforme della giustizia proposte dall’attuale governo, mantenere lo status quo dell’autogoverno della magistratura e soffocare il dissenso interno alla medesima associazione. 

In cambio di cosa è facile intuire.

Non disturbate e non sarete disturbati.

________________________________________________

 

I componenti del CDC eletti nella lista ArticoloCentouno

                                                                                                                 17 settembre 2021

QUIETA NON MOVERE ET MOTA QUIETARE

Registriamo, e non possiamo che stigmatizzare pubblicamente, l’immobilismo e l’incapacità delle correnti della magistratura associata e dell’ANM governata dalle stesse di intraprendere seri ed efficaci percorsi di autocritica e rinnovamento dopo la pubblica emersione dei fatti che hanno caratterizzato negativamente, e continuano a connotare, il funzionamento dell’autogoverno.

Il dibattito interno viene fortemente limitato, addirittura anche con l’introduzione di norme e prassi che impediscono, all’interno del CDC, persino di discutere e, se ritenuto, di criticare l’operato della GEC o di suoi componenti, a cominciare dal Presidente dell’ANM.

Sul versante della lotta al correntismo e alle sue prassi, in gran parte fondate su auto ed etero promozioni degli appartenenti, formali o sostanziali, o dei vicini ai diversi partiti – una prassi purtroppo sdoganata persino dalle direttive della Procura Generale della Cassazione –,  non solo difetta qualsiasi onesta analisi dei “vertici” dell’ANM sulle cause di detto fenomeno ma, soprattutto, a distanza di due anni e mezzo dalla pubblica deflagrazione della deprecabile realtà fattuale che contrassegna il sistema delle nomine, non si registra alcuna seria intenzione di indicare rimedi adeguati contro le degenerazioni correntizie e si ostacola o addirittura impedisce la discussione, all’interno dell’ANM, sulle idee che potrebbero contrastare efficacemente il fenomeno (come la rotazione negli incarichi direttivi e semidirettivi, che ArticoloCentouno promuove da anni, indicando iniziative concrete, precise e dettagliate, e che altri, pur a parole sposandola, di fatto boicottano).

I lavori e i risultati delle commissioni permanenti di studio, appositamente incaricate dagli organi rappresentativi dell’ANM di rendere pareri tecnici sui disegni di legge in materia di ordinamento giudiziario, vengono neutralizzati e sconfessati dalle maggioranze correntizie, con motivazioni del tutto infondate, se non addirittura pretestuose, pur di evitare l’ufficializzazione di posizioni critiche dell’ANM sulle strategie e i progetti governativi al riguardo.

Ogni iniziativa dell’ANM volta a pensare e a preparare iniziative dei magistrati per testimoniare il loro dissenso da tali progetti viene oculatamente evitata.

In disparte la micidiale riforma del processo penale, il progetto di riforma elaborato dalla Commissione Luciani in tema e, in particolare, la parte relativa alla riforma del sistema di costituzione del Consiglio Superiore della Magistratura non fa che rafforzare l’attuale assetto correntizio, con l’aggravante di attribuire peso ancora maggiore alle organizzazioni correntizie più strutturate e forti e, conseguentemente, di rendere sempre più flebile l’indipendenza dei singoli magistrati.

La proposta di riforma elettorale varata dalla Commissione Luciani rende concreto e attualissimo il rischio di dare ulteriore linfa alla degenerazione correntizia, così apponendo una pietra tombale sull’esigenza di un’amministrazione della giurisdizione apolitica e libera dai condizionamenti delle appartenenze a partiti e fazioni, anche trasversali. e precludendo, forse definitivamente, quella “svolta” tanto auspicata anche dal Presidente della Repubblica.

Giuliano Castiglia, Stefania Di Rienzo, Ida Moretti e Andrea Reale



 


2 commenti:

  1. LO STATS QUO A TUTTI I COSTI !!! Anche volendo nessuno saprebbe da dove cominciare per cambiare rotta. Ma allora è tutto inutile ? NO !!! mai è inutile lottare per la Giustizia. E poi il momento più buio ' sempre quello che precede l'Alba.

    RispondiElimina
  2. Spettabile art 101.
    La giustizia è amministrata in nome del popolo.
    Il giudice è soggetto solo alla legge.
    Le conseguenze, se ci sarà ricorso e la Cassazione chiuderà il processo Trattativa stato-mafia confermando il verdetto della Corte d'appello di Palermo che ha mandato, correttamente, assolti i membri dello stato e condannato, giustamente, i mafiosi, Sono: senza esitazione, leggi atte alla espulsione dal suolo italiano di tutti i mafiosi. Io tra questi, considerata la mia condanna definitiva quale mafioso. In quanto, non essendo cittadini non facciamo parte del popolo italiano. Che dire? So di essere in pessima compagnia, ma senza dubbio, ai veri mafiosi che la fanno sempre franca, preferisco i criminali incalliti: loro non saranno mai mafiosi, solo ritardati mentali e/o ignoranti come capre. Dopo essere stati trucidati con le stragi i servitori dello stato ora vengono pure crocifissi.
    "Tutto è compiuto".

    RispondiElimina

Scrivi il tuo commento nel riquadro qui sotto.

Per farlo NON occorre essere registrati.

Se non sei un utente di Google, nella sezione "Scegli un'identità" seleziona "Nome/URL" oppure "Anonimo", così non ti sarà richiesta la password.

Per favore, inserisci il tuo nome e cognome e la città dove vivi: un commento "firmato" è molto più efficace.

I commenti non compaiono subito nel sito, perchè sono soggetti a verifica preventiva della Redazione.

Non censuriamo in alcun modo i contenuti in base alle idee, ma non pubblichiamo commenti che:

1. ledano diritti di terzi, siano diffamatori o integrino altre fattispecie di reato (non pubblichiamo, per esempio, commenti sotto qualunque profilo razzisti);

2. contengano espressioni volgari;

3. costituiscano forme di spamming;

4. si esauriscano in una presa di posizione politica per questa parte o per quell'altra ("fare politica" è cosa nobile e necessaria, ma questo sito non è il luogo adatto).

Se non trovi pubblicato il Tuo commento e vuoi saperne le ragioni, inviaci una mail all'indirizzo della Redazione. Ti comunicheremo le ragioni della mancata pubblicazione.