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domenica 8 novembre 2020

Spezzatino alla correntizia


di Corrado Ascoli
Magistrato

 

Dopo due giorni di CDC (seguito su radio radicale), che era stato peraltro meritoriamente organizzato dalla GEC in modo da consentire conformemente allo statuto la partecipazione e la votazione a distanza, con tanto di incarico (oneroso) alla società Eligo, la montagna pare non abbia partorito nemmeno il topolino: rinvio secco al 21 novembre.

 

Tutto questo mentre il Paese si trova in una situazione emergenziale che necessiterebbe di sollecitazioni e partecipazione da parte della magistratura associata, mentre si confezionano urgenti decreti legge che incidono sulla giurisdizione con la consulenza degli avvocati ma senza l’interlocuzione dell’ANM, che non ha una giunta e un presidente, se non in prorogatio. Mentre i colleghi arrancano e si ammalano negli uffici.

 

Rinvio secco, senza nessuna delle votazioni previste dallo statuto. E di ben due settimane.

 

E nel corso di questi due giorni nessuna discussione su punti concreti e specifici - salvo che da parte della Lista ArticoloCentouno che ha riproposto 5-6 chiarissimi, specifici e concretissimi punti programmatici, due dei quali qualificanti- ma solo flatus vocis prudenzialmente genericissimi, nell’astratto auspicio di giunte unitarie battezzate “Pace e Bene”, il cui programma consisterebbe in letterine a Babbo Natale che per mettere d’accordo tutti non possono che essere meri buoni propositi vaghi e fuffosi (del tipo: no al covid e sì all’etica!), adatti soltanto per riempire un foglio bianco (che resta sostanzialmente bianco anche una volta formalmente riempito) e per spartirsi poltrone o strapuntini nella Giunta Esecutiva Centrale, senza sapere bene per fare CONCRETAMENTE ED ESATTAMENTE che cosa e in QUANTO TEMPO.


E, peraltro, forse neppure in piena sintonia con lo spirito dello statuto.

Prevedono infatti gli articoli 30 e 31 che nella prima seduta il CDC elegge il Presidente, il Segretario, i componenti della Giunta Esecutiva Centrale, dell’Ufficio Sindacale, del Collegio dei Probiviri e di quello dei Revisori.

 

Ora, i causidici sostengono che il CDC, con decisione a maggioranza, può frazionare la prima seduta in tante sedutine successive fissate dopo due settimane e che non costituirebbero che il prosieguo della prima.

 

Ma, da un lato, seguendo questa ricostruzione, dato che un numero è divisibile all’infinito, si potrebbe per paradosso rinviare di mese in mese, frazionando e frazionando la prima seduta, senza mai votare fino alla fine del mandato, in manifesta violazione dell’art. 30 e 31.

 

Dall’altro, a mero titolo di improprio parallelismo, ricordo che le Camere, quando devono eleggere i loro Presidenti o il Presidente della Repubblica, si aggiornano, fino a che il loro ufficio non è compiuto, dalla sera alla mattina successiva; e solo dopo aver votato e di votazione in votazione, in quel caso sì potendosi ritenere che si sia al cospetto della medesima seduta frazionata.

 

Più difficile pervenire alla stessa ricostruzione al cospetto di un rinvio secco, senza effettuare votazione alcuna, di ben due settimane.

 

Ma in realtà, a ben vedere, in questo quadro sconfortante, un piccolo topolino il CDC lo ha forse partorito, affermando significativamente la necessità del rispetto delle regole, dinanzi alle quali ogni prassi da esse difforme - a cominciare da quella sulla designazione del presidente della seduta, superata nella prima mezz’ora del primo giorno - non può che recedere.

 

Perché la strada dell’Hotel Champagne è lastricata di (buone?) prassi.

 

Due plausi particolari: il primo al consesso stesso e alla Segretaria della riunione, che hanno impedito che si mettesse preliminarmente ai voti l’aberrante quesito proposto “prevale la prassi o lo statuto?”.

 

Il secondo alla Presidente della seduta, eletta a norma di statuto, che ha svolto con garbo ed equilibrio il suo ruolo e che in qualche caso è stata ingiustamente ripresa da alcuni esponenti di Unicost-Area, che avevano prima chiesto ed ottenuto il contingentamento dei tempi degli interventi (degli altri), salvo poi risentirsi quando la Presidente li richiamava, e senza orologio alla mano, al rispetto delle regole che loro stessi avevano a gran voce sollecitato.

 

Questo piccolo squarcio di blu in mezzo a nuvoloni carichi di temporale mi lascia una qualche speranza per il futuro


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