AL PRESIDENTE DELLA
REPUBBLICA
anche nella Sua qualità
di
PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA
LETTERA APERTA
Signor Presidente,
Le scriviamo avendo ben presente il Suo discorso del 21 giugno 2019 al Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, nel quale esprimeva, con fermezza, il grave sconcerto e la riprovazione per la degenerazione del sistema correntizio e l’inammissibile commistione fra politici e magistrati, evidenziando come tali fenomeni avessero pesantemente compromesso il prestigio e l’autorevolezza dell’Ordine Giudiziario.
In quel discorso, Ella
sollecitava modifiche normative per impedire l’inaccettabile costume che si era
manifestato, augurandosi che il Parlamento provvedesse ad approvare un’adeguata
legge di riforma delle regole di formazione del CSM.
È tornato sul concetto un anno
dopo, il 29 maggio 2020, quando, imperversando e intensificandosi ulteriormente
lo scandalo che sta abbattendo completamente la credibilità delle istituzioni
giudiziarie, attraverso una nota del Suo Ufficio stampa, nell’evidenziare come
in quel momento non potesse farsi luogo allo scioglimento del CSM, Ella ha
ribadito come sia compito del Parlamento quello di predisporre e approvare una
legge che preveda un Consiglio Superiore della Magistratura formato in base a
criteri nuovi e diversi.
In tale occasione, prendendo atto
che Governo e Gruppi parlamentari avevano annunziato iniziative in tal senso e
auspicando che si approdasse in tempi brevi a una nuova normativa, considerava
come fosse improprio un messaggio del Presidente della Repubblica al Parlamento
per sollecitare iniziative legislative annunciate come imminenti.
Oggi, un altro anno è passato ma,
con grande rammarico, dobbiamo prendere atto che il Suo accorato auspicio è rimasto
inevaso e che le iniziative legislative, pur annunciate come imminenti, sono
ben lungi dal tradursi in realtà.
Nel frattempo, lo scandalo
continua a imperversare e, lungi dal placarsi, è costantemente alimentato
dall’uscita di nuove e allarmanti notizie che rendono il quadro complessivo
sempre più inquietante e inaccettabile.
Al netto di ogni tentativo di
strumentalizzazione, di cui siamo pienamente consapevoli, riteniamo che i
fatti, come pubblicamente esposti dagli organi di informazione, siano troppo
gravi per rimanere inesplorati e non verificati.
Si avverte, inoltre, una profonda
contraddizione rispetto all’esigenza di trasparenza e completa conoscenza di
quanto risultante dagli atti. Ufficialmente, essi sono confinati nelle mani di poche
Autorità; di fatto, però, sono nella disponibilità di tantissimi, a cominciare
dai media. Così, in questo contesto delicatissimo, il rischio di un loro uso
strumentale e distorto, condizionato da convenienze e scopi particolari, è
straordinariamente grave.
D’altra parte, si resta attoniti
e increduli nel constatare, pur a fronte di fatti che imbarazzano varie
articolazioni delle istituzioni giudiziarie come mai accaduto in precedenza,
una diffusa inerzia rispetto a iniziative che sarebbero tanto naturali quanto
doverose.
Tra coloro che sono stati
investiti dalle rivelazioni dei mezzi di informazione, infatti, solo una parte,
pur significativa ma certamente non completa, ha liberato l’Istituzione che
rappresentava dal peso di una situazione divenuta oggettivamente insostenibile,
facendo un passo indietro, con le dimissioni da taluni incarichi ricoperti o
con l’anticipato abbandono dell’Ordine giudiziario.
Al contempo, in relazione a
comportamenti che nell’esercizio delle funzioni non esiteremmo a censurare con
fermezza, non solo difettano le doverose iniziative delle autorità competenti
ma, sotto il profilo disciplinare, si è anche registrata l’adozione di una
generale direttiva assolutoria, col conseguente rischio che comportamenti di
tale genere, anziché essere sanzionati, siano avallati e ulteriormente
incentivati.
Allarma, al riguardo, apprendere
dal racconto di un ex Presidente dell’ANM ed ex membro del CSM – che non
risulta né smentito né oggetto di querele – che comportamenti di questo tipo sarebbero
stati realizzati da chi, nominato proprio in nome di una forte discontinuità
con il comportamento del suo predecessore costretto alle dimissioni, avendo il
compito istituzionale di curare l’interesse pubblico al rispetto della
disciplina da parte degli appartenenti all’ordine giudiziario, ha adottato
siffatta generale direttiva.
Frattanto, il tempo passa e per
tutti i magistrati che non si riconoscono nelle perverse dinamiche disvelate
dalle inchieste – vittime anch’essi, insieme ai cittadini tutti, di tali
meccanismi – diventa sempre più flebile la speranza dell’avvio di quelle
iniziative che stanno da tempo chiedendo a gran voce e che Ella ha fortemente
auspicato.
Il vano trascorrere del tempo,
inoltre, anche in ragione dei termini normativamente previsti per
l’accertamento delle condotte dei singoli, pone a rischio ogni possibilità di
futura verifica, tanto da farci ritenere auspicabile l’intervento di una
Commissione Parlamentare di inchiesta volta a fare definitiva chiarezza.
E tuttavia, pensiamo di non
potere rassegnarci alla inerzia.
Siamo da tempo e restiamo
fermamente convinti che la via per il ripristino della credibilità della
Giurisdizione, oltre che per un’inequivoca e pubblica risposta agli appelli
alla trasparenza (troppo spesso elusi, strumentalizzati o del tutto inevasi),
passi ineludibilmente per una radicale riforma dell’Ordinamento giudiziario.
Avvertiamo, in questo, perfetta
sintonia con quanto Ella, purtroppo finora inascoltata, ha così autorevolmente
e ripetutamente sollecitato.
Due dovrebbero essere, a nostro
giudizio, i punti essenziali e imprescindibili di tale iniziativa:
l’inserimento del sorteggio nella
procedura di selezione dei componenti del CSM e la rotazione degli incarichi
direttivi e semi-direttivi.
Lungi dall’essere in contrasto
con la Carta costituzionale, specie ove seguito da una elezione successiva tra
un numero predeterminato di candidati estratti a sorte (e non il contrario, come,
forse non a caso, alcuni esponenti delle c.d. correnti hanno in passato
proposto), il sorteggio rappresenta l’unico sistema idoneo a garantire
l’imparzialità della funzione di autogoverno e l’effettività dei principi di
distinzione dei magistrati soltanto per diversità di funzioni, di indipendenza
dei magistrati e di soggezione dei giudici soltanto alla legge.
La rotazione, a sua volta, è in
grado di eliminare in radice il carrierismo e la concentrazione di potere in
mano a pochi, fenomeno preoccupante e dei cui effetti distorsivi e dannosi le
recenti cronache ci hanno resi tutti ancor più consapevoli.
La rotazione negli incarichi
direttivi e semi-direttivi sulla base di criteri legali – onde selezionare non
i presunti “migliori”, la cui scelta può troppo facilmente avvenire in base
alle distorte logiche che abbiamo appreso con sconcerto essere state non
infrequenti, ma magistrati adeguati, temporaneamente addetti a compiti
organizzativi – costituisce l’antidoto più efficace contro la degenerazione
correntizia, che nella distribuzione degli incarichi secondo criteri di appartenenza
trova la sua più intensa e frequente espressione, nonché, al contempo, la vera garanzia
di un servizio adeguato e di una giurisdizione effettivamente indipendente e
imparziale.
Per queste ragioni Le chiediamo,
nel Suo ruolo di garante della Costituzione, di intervenire affinché sia
finalmente intrapreso il cammino per l’eliminazione dei fattori distorsivi
dell’imparzialità e buon andamento della funzione di autogoverno, ripristinando
la legalità delle sue dinamiche; siano rimosse le cause che hanno condotto alla
grave delegittimazione di articolazioni essenziali dell’Ordinamento Giudiziario
e del Sistema di autogoverno della Magistratura; sia assicurato l’allontanamento
da tali ruoli di coloro che non sono risultati all’altezza del compito.
Le chiediamo, signor Presidente,
di tornare a intervenire con la Sua autorevolezza, per avviare finalmente
l’ormai non più differibile azione di recupero della fiducia di cui l’Ordine Giudiziario
e la gran parte dei Magistrati meritano di godere, e della credibilità della
Giurisdizione, baluardo prezioso ed essenziale dello Stato di diritto delineato
dai nostri Costituenti.
Roma, 19.2.2021
1) Gianluca Alessio
(Corte Appello Venezia)
2) Cristina Angeletti
(Tribunale Verona)
3) Maria Angioni
(Tribunale Sassari)
4) Valeria Ardito
(Procura Verona)
5) Giuseppe Artino
Innaria (Tribunale Catania)
6) Milena Balsamo
(Corte di Cassazione)
7) Francesco Bretone
(Procura Bari)
8) Sabrina Carmazzi
(Procura Livorno)
9) Cristina Carunchio
(Procura Vicenza)
10) Giuliano
Castiglia (Tribunale Palermo)
11) Natalia
Ceccarelli (Corte Appello Napoli)
12) Isabella Cesari
(Sorveglianza Verona)
13) Massimo Corleo
(Appello Palermo)
14) Enrico D’Alfonso
(Tribunale Firenze)
15) Edoardo
D’Ambrosio (Tribunale Lecce)
16) Donato D’Auria
(Tribunale di Pisa)
17) Matteo De Micheli
(Procura Torre Annunziata)
18) Gianluigi Dettori
(Tribunale Cagliari)
19) Desirée
Digeronimo (Procura Roma)
20) Gabriele Di Maio
(Corte Appello Salerno)
21) Laura Di Marco
(Tribunale Roma)
22) Stefania Di
Rienzo (Corte Appello Bologna)
23) Davide Ercolani
(Procura Rimini)
24) Giovanni Favi
(Giudice Torre Annunziata)
25) Clementina Forleo
(Tribunale Roma)
26) Andrea Fusco
(Procura Palermo)
27) Alfredo Gagliardi
(Procura Palermo)
28) Fabrizio Garofalo
(Tribunale La Spezia)
29) Carmen Giuffrida
(Esperto nazionale distaccato Consiglio UE)
30) Consiglia Invitto
(Corte Appello Lecce)
31) Paolo Itri
(Procura Napoli)
32) Giuseppe Laghezza
(Tribunale Pisa)
33) Annamaria Laneri
(Appello Brescia)
34) Fedele Laterza
(Procura Firenze)
35) Concetta Maria
Ledda (Procura Generale Catania)
36) Alessio Liberati
(Tribunale di Roma)
37) Felice Lima
(Procura Generale Messina)
38) Cristina Lo Bue
(Tribunale Palermo)
39) Livia Magri
(Tribunale Verona)
40) Giulia Malaponte
(Tribunale Palermo)
41) Massimo Mannucci
(Procura Livorno)
42) Marco Mansi
(Procura Massa)
43) Ambrogio Marrone
(Tribunale Bari)
44) Lorenzo Matassa
(Tribunale Palermo)
45) Anita Mele (Corte
Appello Salerno)
46) Giorgio Milillo
(Procura Udine)
47) Fabrizio Minutoli
(Tribunale Palermo)
48) Andrea Mirenda (Sorveglianza Verona)
49) Fabrizio Molinari
(Tribunale Palermo)
50) Ida Moretti
(Tribunale Benevento)
51) Mario Morra
(Tribunale Milano)
52) Pietro Murano
(Tribunale di Pisa)
53) Ester Nocera
(Procura Firenze)
54) Gabriella Nuzzi
(Tribunale Napoli)
55) Andrea Reale
(Tribunale Ragusa)
56) Roberto Riggio
(Tribunale Palermo)
57) Guido Salvini
(Tribunale Milano)
58) Daniele Sansone
(Procura Palermo)
59) Nicola Saracino
(Corte Appello Roma)
60) Stefano Sernia
(Tribunale Lecce)
61) Margherita
Sitongia (Tribunale Castrovillari)
62) Elisabetta
Stampacchia (Tribunale Palermo)
63) Antonella
Tenerani (Procura Livorno)
64) Eugenia Tommasi
di Vignano (Tribunale Verona)
65) Anna Maria
Torchia (Corte Appello Catanzaro)
66) Massimo Vaccari
(Tribunale Verona)
67) Luciano Varotti
(Appello Bologna)
68) Nicola Valletta
(Tribunale Chieti)
69) Lydia Deiure (magistrato di sorveglianza, Taranto)
70) Rosa Bia (Tribunale di Matera)
71) Francesco Chiavegatti (Tribunale
di Verona)
72) Elio Manenti (Tribunale di Ragusa)
73) Massimo Galli (Tribunale di Treviso)
74) Maria Grazia Omboni (magistrato in quiescenza)
75) Rosario Russo (magistrato in quiescenza)
76) Annagrazia Lenti (Tribunale Taranto)
77) Carlo Maria Grillo (magistrato in quiescenza)
78) Fabrizio Pelosi (Appello Genova)
79) Eduardo Savarese (Tribunale Napoli)
80) Gennaro Beatrice (Tribunale di Nola)
81) Carla Frau (Tribunale Siracusa)
82) Santino Mirabella (Tribunale Catania)
83) Mario Coderoni (Tribunale di Roma)
84) Massimo Moriconi (Tribunale Roma)
85) Ettore Capizzi (Appello Roma)
86) Salvatore Cantaro (magistrato in quiescenza)
87) Biagio Roberto Cimini (Appello Roma)
88) Valeria Vinci (Procura Napoli Nord)
89) Gigi Omar Modica (Tribunale di Caltanissetta)
90) Gerardina Cozzolino (Procura Santa Maria Capua a Vetere)
91) Antonella Pini Bentivoglio (Tribunale di Modena)
92) Graziella Arlomede (Procura Napoli)
93) Francesco Chiaromonte (Tribunale sorveglianza Napoli)
94) Angela Sighicelli (Procura Modena)
95) Lorenzo Puccetti (Appello Venezia)
96) Pietro Zappia (magistrato in quiescenza)
97) Rocco Pavese (Appello Potenza)
98) Sergio Mario Tosi (Tribunale Lecce)
99) Alberto Iannuzzi (Appello Potenza)
100) Cristina Sala (Tribunale Palermo)
101) Michele Guarnotta (Tribunale Palermo)
102) Enrico Bologna (Procura Palermo)
103) Vittorio Coppola Procura Palermo
104) Patrizia Ferro (Appello Palermo)
105) Guglielmo Trovato (magistrato in quiescenza)
106) Renza Cescon (Procura Palermo)
107) Giulia Amodeo (Procura Palermo)
108) Maria Rosaria Sodano (magistrato in quiescenza)
109) Maria Pia Ticino (Procura Palermo)
110) Clelia Maltese (Tribunale Palermo)
111) Antonia Pavan (Procura Milano)
112) Linda Comella (Tribunale Napoli)
113) Francesca Lo Verso (Procura Generale Palermo)
114) Silvana Ferriero (Corte di appello Catanzaro)
115) Franca Amadori (Corte appello Roma)
116) Maria Luisa Paolicelli (Corte appello Roma)
117) Vladimiro Gloria (Tribunale di Taranto)
118) Erika Di Carlo (Tribunale Palermo)
119) Lucia De Palo (Corte appello Bari)
120) Alessandro d'Altilia (Tribunale di Sorveglianza Cuneo)
121) Rosa Valenti (magistrato in quiescenza)
122) Bruno Tinti (magistrato in quiescenza)
123) Maria Procoli (Corte Appello Bari)
124) Giuseppe Costa (Procura Generale Messina)
125) Nunzia Tesone (Corte Appello Napoli)
126) Ida D’Onofrio (Corte Appello Napoli)
127) Anna Battaglia (Procura Palermo)
128) Paolo Gubinelli (Procura Ancona)
129) Augusto Lama (Tribunale Massa)
130) Maria Grazia Puliatti (Procura Generale di Palermo)
Sottoscrivo con convinzione ringraziando chi si è fatto promotore di questa iniziativa
RispondiEliminaSI CONDIVIDE LA PETIZIONE AL CAPO DELLO STATO IN TUTTE LE SUE PARTI. Il presidente della repubblica dispone di poteri e soprattutto mezzi(uffici, consiglieri ecc.) enormi. L'ordinamento costituzionale lo pone, quale primo cittadino e lo obbliga ad ascoltare e rispondere a tutti, e per ciò gli concede mezzi sufficienti. Si prega il presidente, di trasmettere la petizione al consigliere per gli affari dell'amministrazione della giustizia nonché al consulente in materia giuridica.
RispondiEliminamigliore espressione dell'immagine del Presidente non potevate trovare. tra gli innumerevoli tiri di giacchetta, che nell'attuale contesto di "gravi criticità" immagino lo scuotono anche fisicamente, spero di cuore trovi il tempo di leggere questo appello.
RispondiEliminaVoglio guardare al futuro, con la certezza di poter contare su persone, che svolgano il loro lavoro con integrità morale. Nel rispetto di se stessi e per coloro che giudicano.
RispondiEliminaGiudici che guardandosi allo specchio,possano guardarsi senza vergogna, fieri di se stessi.
Spero che il Presidente intervenga per avviare il recupero di fiducia nei magistrati di valore, che meritano e nell'Ordine Giudiziario.
E togliere gli elementi non "consoni" al proprio ruolo.
Concordo
EliminaHo dimenticato di firmare il mio commento
EliminaIrene Cannalire
Francavilla Fontana (Br)
Sottoscrivo e condivido : Paola Guagneli Rimini. Professione docente.
EliminaCristina Pirrami architetto Verona condivido pienamente
EliminaMarco Siragusa (Avvocato, Trapani)
RispondiEliminaSottoscrivo la nota inviata al Capo dello Stato, nella convinzione che il recupero consapevole delle delle regole costituzionali, che vogliono i magistrati distinti soltanto per funzioni, soggetti soltanto alla legge e, perciò, indipendenti anche dalle organizzazioni magistratuali (leggi ANM e Correnti) storicamente determinatesi, sia, in sé, condizione fondamentale fondamentale per assicurare ai cittadini la tutela dei diritti e degli interessi, individuali e collettivi, attraverso la giurisdizione.
RispondiEliminaAdolfo Coletta
Intendo sottoscrivere questa lettera aperta al Capo dello Stato, sperando che possa trovare un imminente riscontro alle richieste avanzate.
RispondiEliminaVincenzo Musella Commercialista Ferrara
RispondiEliminaCondivido e sottoscrivo per adesione - Avv.Leonardo Pinto con studio in Matera
RispondiEliminaIniziativa lodevole e decisamente condivisibile.
RispondiEliminaSottoscroscrvo per adesione.
Galullo Emilio Salvatore - San Severo (FG) impiegato presso la AslFg.
Luciana Urso e Adolfo Colletta potreste per cortesia precisare città di residenza e professione. Grazie.
RispondiEliminaLa redazione
Condivido e sottoscrivo. Abbiamo bisogno di ripulire le istituzioni, tutte. Alessandra Ruffini, Terni
RispondiEliminaComplimenti per i contenuti e la stesura. Condivido appieno.
RispondiEliminaAntonella caprara casalinga verona
RispondiEliminaSottoscrivo in toto.
RispondiEliminaComune di Roma e Giornalista Gazzetta del Sud
RispondiEliminaSottoscrivo ogni singola parola rivolta al Presidente Mattarella da un Magistrato, Clementina Forleo, che non si è mai piegata alle logiche del potere
RispondiEliminaPiera Petrini Levo
Iniziativa totalmente condivisibile. Sottoscrivo con la speranza che il Capo dello Stato accolga l'iniziativa e che stimoli la necessaria azione legislativa del Parlamento.
RispondiEliminaSalvatore Sirabella - Funzionario MIUR
Sansonetti e Sallusti subito, attraverso rete4 Mediaset hanno dato ampia e corretta divulgazione della lettera, rompendo il tradizionale assordante silenzio della stampa nazionale. A Palamara all'udienza preliminare a Perugia, la procura modifica i capi d'imputazione contestandogli i reati di corruzione in atti giudiziari in favore di Amara.
RispondiEliminaSottoscrivo
RispondiEliminaRoberto DI Napoli (Avvocato-Cassazionista- foro di Roma).
RispondiEliminaSottoscrivo, con la piena convinziona che non è ancora troppo tardi, ma che non c'é più tempo da aspettare, lo dico da cittadino che ha dovuto lottare 22 anni per avere una sentenza non dico giusta, ma appena accettabile, mentre gli autori dei reati contro la mia e altre 120 famiglie e contro lo Stato sono tutt'ora liberi di delinquere. Ptotetti da chi? Da cosa?
RispondiEliminaSOTTOSCRIVO.
RispondiEliminaVIA I MAGISTRATI DALLA POLITICA.
VIA LA POLITICA DALLA MAGISTRATURA.
Salvatore Cantaro
Magistrato in pensione
CONDIVIDO E APPROVO al 100% Massimo Moriconi magistrato Tribunale Roma
RispondiEliminaCondivido e sottoscrivo. Astrit Asllani operaio Reggio Emilia
RispondiEliminaApprovo in pieno!
RispondiEliminaCantalupi Carlo, Cerro Maggiore
Condivido appieno.
RispondiEliminaPietro Adami ( Verona)
Spero fortemente abbia eco nella coscienza del Presidente
EliminaCondivido in pieno tale iniziativa e ringrazio i/le promotori/trici. Aderisco ufficialmente a tale iniziativa: Massimiliano Antonio Travaglini Vasto (Chieti) disoccupato (occupato a valutare i delinquenti anche dentro la magistratura, purtroppo!).
RispondiEliminaCondivido e sottoscrivo. Maria Luisa Barlini - Rimini
RispondiEliminaSperiamo nella maggior fortuna di questa proposta rispetto a quella strutturata che trasmettemmo alla XVII legislatura. Sottoscrivo con piacere.
RispondiEliminaFrancesco Loforte, Milano
Concordo
RispondiEliminaCondivido e sottoscrivo in attesa che vengano ripristinati tutti quei diritti che in questo momento latitano.
RispondiEliminaLa nostra costituzione e le nostre leggi sono fondamentali
Daniela battista- pensionata
Ponte dell'olio (pc)
Condivido pienamente. Un'occasione da non perdere. Giovanni Conti avvocato in Roma
RispondiEliminaCondivido e sottoscrivo
RispondiEliminaSottoscrivo e approvo
RispondiEliminaCondivido e sottoscrivo
RispondiEliminaMary Ravenna
Condivido e sottoscrivo. Dobbiamo far valere Noi come Esseri Umani aventi diritto a ai Diritti Fondamentali e la Costituzione che i nostri nonni ci hanno lasciato con le lacrime e il sangue.
RispondiEliminaIl giochino dispotico è durato anche troppo.
Irene Messina
Bologna
Aderisco
RispondiEliminaLuca Bellini (Roma)
Concordo.
RispondiEliminaGiuseppina Bellini
Roma
Condivido e sottoscrivo. Per "firmare la lettera" basta scrivere così?
RispondiEliminaIn questo caso mi firmo
Leonardo Anfolsi (nel caso contrario fatemi sapere dove si firma)
Concordo
RispondiEliminaQuesto documento, condivisibile dalla prima all'ultima parola, deve avere maggiore diffusione possibile: oltre a rendere giustizia ai tanti Magistrati indipendenti che lavorano nel rispetto delle norme e non dei desiderata di lobbies interne ed esterne alla Magistratura,
RispondiEliminaspazza via il fango della delegittimazione del Potere Giudiziario, portato dalla parte peggiore del Paese.
Condivido senza riserve ed apprezzo l iniziativa che ritengo ancor più coraggiosa in relazione all estrazione dei sottoscrittori, più di altri esposti alle ritorsioni del sistema malato ma potentissimo che è stato miscelato. Ritengo però che riformare il CSM non sia sufficiente, andrebbe rivisto l intero assetto del processo penale e delle procedure di progressione in carriera dei Magistrati introducendo criteri di valutazione che tengano conto dell efficacia oltre che della presunta efficienza, ma sono piuttosto scettico visto che l asse delle ipotesi di riforma si sta gradualmente spostando sul settore civile. Giovanni Romano, funzionario di Polizia in quiescenza. Caserta
RispondiEliminaSono convinta che stia succedendo qualcosa di nuovo: i cardini della corruzione in magistratura, sono finalmente emersi.
RispondiEliminaSara' un processo lungo ma inarrestabile.
Il coraggio degli onesti, fino ad ora non era bastato: è dall' esagerazione dei corrotti che è partita la scintilla ed ora il fuoco che illumina le verità vergognose della gestione clientelare della giustizia non può essere spento con facilità.
È arrivato il momento di crederci.
Esigere dal "capo dello stato" la ricevuta di ritorno, in caso contrario....RISPEDITE GLI LA ...infinite volte
Si sottoscrivo
RispondiEliminaMaria Rosaria Sodano magistrato in quiescenza già consigliere di corte d'appello di Milano
Condivisione totale al 100% nella speranza che questa lodevolissima iniziativa vada a buon fine.
RispondiEliminaNON È MAI TROPPO TARDI....
RispondiEliminaConcordo
RispondiEliminaSttoscrivo e condivido
RispondiEliminaIleana Turazzo ex insegnante
Sottoscrivo
RispondiEliminaPiero Mataloni, ingegnere, Policoro (MT)
sottoscrivo in pieno!
RispondiEliminaNon si può che condividere. Ma ottenere anche la metà di quanto necessario sarebbe già un passo in avanti colossale.
RispondiEliminaRoberto PAolo D'Ettorre Avvocato in chieti
Condivido in pieno e sottoscrivo
RispondiEliminaMary Delmedico, pensionata, Genova
Approvo e sottoscrivo, ringraziando i Promotori.
RispondiEliminaAvv. Antonella Giglioli, Foro di Reggio Emilia
Impossibile non condividere. Impossibile non sottoscrivere.
RispondiEliminaCristiana Valentini, avvocato e professore di procedura penale
Sottoscrivo.
RispondiEliminaPaolo Gubinelli Procura Ancona
Condivido pienamente l'appello come avvocato cassazionista con 50 anni di professione e nipote di un grande Magistrato capace di opporsi anche alla repubblica di Salò. Bisogna che finalmente ritorni a prevalere il valore dei singoli magistrati.
RispondiEliminaAderiscono:
RispondiEliminaMarco Manassero - apicultore Pinerolo
Ermanno Fantin - disoccupato Pordenone
Giuseppe Baldino - artigiano Marsala
Aderisce M.o Adriano Fontani, Siena
RispondiEliminaCondivido pienamente questa lettera.
RispondiEliminaCav. Ivaldo Casali
Isp. Polizia a.r. (Reggio Emilia)
Sottoscrivo totalmente
RispondiElimina