di Uguale per Tutti
Tra le prime cose che abbiamo pubblicato in questo blog, il 26 settembe scorso, c’è una delibera del Consiglio Superiore della Magistratura, davvero emblematica, che riguarda l’attribuzione in palese violazione della legge di un incarico semidirettivo a un ex componente del C.S.M. medesimo (il post si può leggere a questo link).
Il T.A.R. (Tribunale Amministrativo Regionale) del Lazio, con sentenza del 7 novembre 2007, ha annullato quella delibera, confermando la sua illegittimità come da noi esposta.
In molti degli articoli pubblicati in questo blog si parla delle patologie e degli abusi che caratterizzano il correntismo e il carrierismo nell’autogoverno della magistratura e di come questo incida gravemente sull’attività del Consiglio Superiore della Magistratura e, a cascata, sull’efficienza dell’amministrazione giudiziaria. Particolarmente significativo sul punto il brano di una relazione del Consigliere Mario Fresa, riportato da Felice Lima nel suo articolo “Le responsabilità dei magistrati nella crisi della giustizia”.
E’ particolarmente grave che sempre più spesso provvedimenti importanti del Consiglio Superiore della Magistratura vengono annullati dai giudici amministrativi perché illegittimi.
E’ di tutta evidenza il discredito che deriva alla magistratura da questa situazione e grave, anche sotto questo profilo, che il 21 novembre scorso il Plenum del C.S.M. abbia respinto una delibera con la quale si introduceva un codice deontologico per i consiglieri (la notizia si può leggere nel post a questo link).
A quando il dogma dell'infallibilita' papale anche per il CSM (che peraltro generosamente copre tante nefandezze in alcuni percorsi di lavoro, che in altri settori sarebbero senza appello, smascherate dalle ultime vicende)?
RispondiEliminaPovera Costituzione, usata come randello per la formazione di carriere sfolgoranti in politica e magistratura!
Val la pena di leggere la pur complicata sentenza n. 390/2007 della Corte Costituzionale sull'art. 6 della Legge Boato (nomen omen...): che finalmente qualcosa si stia muovendo e la vergogna cominci a prevalere sulla convenienza?
Aspettiamo fiduciosi altri sviluppi, perche' non solo i membri togati del CSM, una volta li', coltivano tentazioni di calzarsi bene.....
Ricordando che i 2/3 del C.S.M. sono eletti da tutti i magistrati ordinari, se si lamentano tanto del C.S.M. sarebbe il caso che i magistrati se la prendessero, prima di tutto, con loro stessi !
RispondiEliminaGentile lettore Anonimo delle 14.34, ci permetta di suggerirLe di non essere così "acido".
RispondiEliminaEssere "acidi" toglie gioia di vivere e impedisce di essere obiettivi.
Quella che Lei suggerisce è - definita meglio - l'autocritica.
Pensi che questo blog nasce proprio con questa intenzione.
Se Lei avrà la pazienza e curiosità di leggerlo, se ne accorgerà.
Se lo avesse fatto prima, avrebbe evitato di scrivere un commento che parla della Sua condizione interiore più che della nostra.
Fra i tanti articoli nei quali facciamo questo che Lei definisce "prendercela con noi stessi" (ma, Le ripetiamo, la definizione è decisamente impropria), Le segnaliamo i seguenti:
“Presentazione”
“Le responsabilità dei magistrati nella crisi della giustizia”
“L’Associazione Nazionale Magistrati è gestita democraticamente p c’è aria di regime?”
“Un ‘Giustizia’ molto migliore è possibile … anche subito!”
Un caro saluto.
La Redazione
Gentilissima Redazione,
RispondiEliminaSono l'anonimo delle 14.34.
Vi rammento che non possedete, almeno non ancora, gli strumenti d'indagine per conoscere la mia "condizione interiore", come neppure io posso aver la pretesa di conoscere la Vostra !
Ho ben capito, del resto, la Vostra idea del "non voto".
Quello che non capisco è dove quest'idea possa portare, vale a dire, in concreto, cosa volete "in cambio" del Vostro ritorno al voto.
Sarebbe ancora meglio se lo enunciaste in poche righe.
Poiché Vi leggono anche molti non addetti ai lavori credo infatti sia meglio esser sintetici invece di scrivere fiumi di pagine, come le interminabili sentenze di taluni Vostri Colleghi...qui non dovete "motivare", dovete farvi capire !
Grazie.
Gentile Anonimo delle 14.34, eccoLe le risposte che ci chiede.
RispondiElimina1) E' ovvio che non pensiamo di conoscerLa. Ciò che Le volevamo segnalare (e in questo senso va inteso il riferimento alla Sua condizione interiore) è il fatto che, nel Suo intervento delle 14.34 e ancor più in quello delle 20.30, Lei mostra un'acrimonia del tutto ingiustificata nei nostri confronti.
Che senso ha, infatti, venire qui con i toni che usa Lei?
Rivolgere accuse che, con riferimento a quelli di noi che stanno qui a discutere con Lei, appaiono palesemente infondate?
Che senso ha "avercela in genere con i giudici"? E, ammesso che abbia senso avercela in genere con i giudici, che senso ha allora venire qui dai giudici a rinfacciare loro una incapacità di autocritica che qui espressamente ammettiamo e che senso ha la Sua critica generica alla lunghezza delle sentenze? Ce ne sono certamente di troppo lunghe, ma a volte, purtroppo, anche di troppo corte e il giudizio va dato caso per caso leggendo la sentenza.
2) Che senso ha, infine, dire di aver capito il senso della nostra astensione e, però, di non aver capito cosa vogliamo "per tornare al voto"?
Se ha capito il senso dell'astensione sa anche cosa vogliamo per tornare a votare.
In ogni caso, Le chiediamo sinceramente scusa per la nostra incapacità di farci capire da tutti.
Sappia che è un problema molto serio quello della comunicazione.
Stiamo provando a fare questo blog, non avendo specifiche competenze e professionalità per riuscirci. Ce la stiamo mettendo tutta. Siamo consapevoli di avere dei grossi limiti e abbiamo chiesto in molti modi aiuto ai lettori per migliorare.
La informo, però, che non aiuta per niente un approccio inutilmente ostile e aggressivo come il Suo.
Scrivere sinteticamente ha pregi e difetti. Scrivere lungamente ha altri pregi e altri difetti.
3) Le ragioni dell'astensione sono state esposte anche in un "manifesto" sintetico, che può leggere a questo link.
Abbiamo scritto lì, fra l'altro: "La gravissima crisi della giustizia invoca che, in tempi brevissimi, il C.S.M. sia pienamente restituito – per incidenza e autorevolezza – al suo ruolo istituzionale.
Perché ciò accada è necessario che l’A.N.M. non costituisca copertura delle logiche di appartenenza nel C.S.M. e che si adoperi perché le correnti divengano sempre più spazio di elaborazione culturale e sempre meno luoghi di gestione di potere.
I sottoscritti magistrati, appartenenti a diversi orientamenti culturali (e alcuni anche iscritti a gruppi e correnti diverse), ritengono dunque assolutamente necessario un segno forte di protesta che invochi forte discontinuità rispetto alle prassi sin qui seguite dal C.S.M. e dall’A.N.M.".
Da ciò si capisce che quel che vorremmo è un qualche segnale di percezione del problema da parte dei nostri colleghi che hanno potere e responsabilità nelle "correnti" dell'A.N.M. e un qualche segnale di disponibilità a cambiare il modo attuale di gestire quel potere e quelle responsabilità.
Molto altro, ovviamente, si dovrebbe dire per precisare e chiarire, ma Lei vuole una risposta breve.
Concludiamo segnalandoLe una cosa: diffidi sempre, gentile Lettore Anonimo, da tutti coloro che Le offrono analisi e soluzioni di problemi complessi in poche parole. I problemi complessi richiedono analisi e soluzioni altrettanto complesse.
Un caro saluto.
La Redazione
Unipol: azione disciplinare a Forleo
RispondiEliminaE' stata promossa dal Pg della Cassazione
(ANSA) - ROMA, 27 NOV - Il procuratore generale della Cassazione Mario Delli Priscoli ha promosso l'azione disciplinare nei confronti del gip Clementina Forleo. Motivo del provvedimento, i contenuti dell'ordinanza con cui il magistrato del Tribunale di Milano chiese alla Camera di usare le intercettazioni delle telefonate tra sei parlamentari e alcuni indagati nell'inchiesta sulle scalate bancarie. Al gip sarebbero contestate abnormita', come i giudizi, ritenuti diffamatori sui politici che pure non erano indagati.
Allora il Dr. Imposimato aveva proprio ragione a sostenere che sul PG della Cassazione venivano fatte pressioni per azione disciplinare .....
Occhio Magistrati, anche nel formulare le ipotesi di reato, usare sempre al formula dubitativa....
C'e' in fondo una differenza sostanziale notevole fra tifo (in diritto come lo chiamiamo, favoreggiamento, concorso esterno, concorso morale, pur sempre reato) e complicita' (aggiotaggio, abuso di ufficio et similia....)
Si attendono reazioni sdegnate dei PM e dei GIP d'Italia che non si rassegnano ad essere prudenti: ma che ne saranno?
A proposito, li avete letti i provvedimenti Forleo incriminati?
Io sì......
Vedete allora che, volendo, sapete essere sintetici !
RispondiEliminaNon ritengo, in ogni caso, di avervi "aggredito" in alcun modo: semplicemente mi sono rivolto a voi senza quella melliflua piaggeria che di solito contraddistingue molti vostri interlocutori, rendendovi, alla lunga, incapaci di distinguere i veri complimenti dalle "captationes benevolentiae".
Un "vero" complimento vorrei, tuttavia, rivolgere al vostro portavoce, perché è sempre un piacere scrivere a chi conosce l'italiano e sa usarlo al meglio ! Non è poco oggi, specie su Internet.
Nel merito, ritengo che le correnti dovrebbero esser senz'altro sciolte e l'A.N.M. diventare veramente un'associazione di "categoria" nel senso più nobile del termine, laddove le elezioni al C.S.M. dovrebbero esser assolutamente prive di riferimenti politici, in senso stretto e in senso lato.
Ma, in un Paese come l'Italia, credo si tratti di un mero sogno. Ecco la ragione del mio tono rassegnato.
D'altra parte, vi ricordo che un tale sostenne, tempo fa, che in Italia vigeva il principio dell'unicità dei poteri...più invecchio, meno argomenti ho per contraddirlo !
Ma se non avrete la forza per mutare il sistema, almeno potrete sempre salvare la vostra coerenza e la vostra onestà intellettuale.
E' già tanto, credetemi.
Francesca ha scritto:
RispondiElimina"Si attendono reazioni sdegnate dei PM e dei GIP d'Italia che non si rassegnano ad essere prudenti: ma che ne saranno?"
Cara Francesca, la tragicità dell'ora sta, a nostro modesto parere, nel fatto che Clementina, come Luigi, è/sono del tutto isolati anche dentro la magistratura.
Speriamo vivamente che "la magistratura" reagisca a un addebito disciplinare fondato sul contenuto di quell'ordinanza. Ma temiamo che non reagirà.
La Redazione
P.S. - Il testo integrale dell'ordinanza si trova su internet. Appena avremo un minimo di tempo per cercarla, la pubblicheremo. Attualmente l'abbiamo in formato pdf, ma per pubblicarla sul blog servirebbe un link, perchè ricopiare l'ordinanza richiede un tempo che al momento nessuno di noi ha.
buonasera a tutta la redazione,mi aggancio solo alla ultima notizia di giornata circa clementina forleo,lei dichiara che un provvedimento del genere se lo aspettava,di certo io non mi aspettavo che le inviassero un mazzo di fiori dopo tutte le vicissitudini e i trascorsi recenti,un po come per luigi de magistris,stesse situazioni,stesse interferenze governative,colleghi che invece di manifestare non solo la propria solidarietà e vicinanza ma di bloccare l'intera macchina giudiziaria voltano semplicemente la testa,come dire mangio io chi se ne frega se puoi mangiare anche tu ( per usare una terminologia semplice e comprensiva a tutti), e va beh diamoci tutti quanti un bel pizzico sulla pancia e speriamo in una specie di terno a lotto oppure in qualche evento al di sopra di ogni sospetto per una gradita svolta nel settore specifico di competenza
RispondiEliminaAppena letto dell'azione disciplinare sulla Forleo sono venuta qui.
RispondiEliminaIl cervello mi gira a vuoto "non è possibile che facciano questo, non è possibile..." e un istante dopo "lo hanno già fatto".
:(
La notizia che ha dato Francesca è sconvolgente, anche se qualcosa c'era da aspettarsi, sono stata percorsa da un brivido, quando ho letto le contestazioni fatte al GIP.
RispondiEliminaTra i controlli mediatici e quelli giuridici, abbiamo ormai la certezza di vivere una dittatura democratica suicida.
Il confine del potere politico non esiste più, e noi stiamo guardando la nostra libertà che si sgretola.
Quelli che credono essere più furbi corrono dietro ai potenti raccogliendo briciole di potere e ricchezza.
Stiamo uccidendo tutti i valori della nostra Costituzione. Siamo proprio nei guai se non riusciamo a fare qualcosa, creare una controtendenza, dare un nuovo esempio del vivere civile.
Mi sembra straordinaria, per esempio, l’esperienza della Procura di Bolzano e trovo bellissime le considerazioni finali:
semplici, chiare, illuminanti e soprattutto fattibili!
Ho ammirato soprattutto la presa totale di responsabilità personale, oltre che di ruolo, del Procuratore stesso (“...se riceve il buon esempio dai propri superiori”).
Possibile sono davvero così pochi quelli come Forleo, De Magistris e voi stessi che scrivete qui... io non posso crederci!
... o forse non voglio, perché ho paura di crederci.
E a proposito di De Magistris ...
RispondiElimina(da: http://www.ildomanionline.it/Attualita/DAL-PG-DELLA-CASSAZIONE-NUOVE-ACCUSE-A-DE-MAGISTRIS.html )
Roma, 28 nov. - Rischia di doversi fermare proprio sul traguardo l'indagine del Csm sulle dichiarazioni con cui il pm di Catanzaro Luigi De Magistris ha pubblicamente denunciato complotti per fermare le sue inchieste e collusioni tra magistratura, politica e mondo degli affari. Lunedì la Prima Commissione di Palazzo dei marescialli è convocata per decidere se aprire la procedura di trasferimento d'ufficio al magistrato per incompatibilità. Ma ora potrebbe essere stoppata dall' iniziativa del procuratore generale della Cassazione Mario Delli Priscoli di riformulare le accuse di cui il pm deve rispondere in sede disciplinare, nell'ambito del procedimento che gli ha promosso il ministro Mastella. Nella nuova stesura delle incolpazioni - notificata oggi al Csm - l'ultimo capo riguarda proprio le esternazioni del magistrato alla stampa. E la sua nuova formulazione sembra coincidere con i fatti oggetto dell'accertamento della Prima Commissione del Csm. Se così fosse, la Commissione dovrebbe fermarsi e trasmettere i suoi atti al procuratore generale perché la riforma dell'ordinamento giudiziario non consente che possa intervenire sugli stessi comportamenti oggetto di un'iniziativa disciplinare. Già in precedenza erano stati contestati a De Magistris i suoi rapporti con la stampa; ma ora nella nuova formulazione si contesta al magistrato di aver creato "allarme" nei magistrati e nell'opinione pubblica, denunciando nelle interviste alla stampa l'esistenza di complotti per fermare le sue inchieste. Restano ferme le precedenti accuse: il pm deve rispondere anche della "sistematica violazione di norme processuali", avvenuta in alcuni casi con l'emissione di atti "abnormi"; come pure dell'omessa comunicazione delle sue iniziative ai diretti superiori, contitolari delle sue inchieste, a cominciare dal procuratore capo Mariano Lombardi. Se, dunque, ora la Prima Commissione fosse costretta a passare la mano, resterebbe in piedi il solo procedimento disciplinare a carico di De Magistris, nell'ambito del quale a settembre il ministro della Giustizia ha chiesto il trasferimento in via cautelare del magistrato, cioé il suo allontanamento d'urgenza dalla procura di Catanzaro. Sulla richiesta deve pronunciarsi il 17 dicembre la sezione disciplinare del Csm, sempre che la procura generale della Cassazione - che rappresenta l'accusa - faccia propria l'istanza di Mastella. Un fatto non scontato, in quanto proprio il decorso del tempo tra la richiesta del ministro e la decisione del Csm, potrebbe spingere l'accusa a ritenere che non ci siano più gli estremi per un trasferimento d'urgenza. Niente esclude, però, che la procura generale della Cassazione possa arrivare a quell'appuntamento avendo già tratto le proprie conclusioni sul procedimento disciplinare: e che, dunque, il 17 possa chiedere, se fosse convinta che vi sono gli estremi, il rinvio a giudizio disciplinare di De Magistris. A De Magistris Delli Priscoli contesta innanzitutto un "disinvolto rapporto con la stampa"; e di aver "disatteso profili di opportunità e di riservatezza" in relazione alle attività di indagine. Ma non basta: in alcune interviste, nelle quali parlava di "affari in corso di trattazione", ha fatto "apparire" - gli rimprovera il Pg - le iniziative giudiziarie o di accertamento deontologico assunte nei suoi confronti come "manifestazioni di un complotto per far cessare la sua attività di indagine".
Cara Cinzia,
RispondiEliminaLa risposta l'hai data. Non devi, però, averne paura. Meglio sapere in quale paese vivi piuttosto che illudersi correndo dietro a vitelli d'oro e a vane petizioni di principio.
E poi, basta con questa "idolatria" della Costituzione: forse che non esistevano valenti giuristi prima della sua nascita ?
La Costituzione è una semplice "transazione", storicamente datata, stipulata fra il vecchio partito comunista filosovietico da una parte e la democrazia cristiana dall'altra, con qualche inserto di princìpi "laici".
Tutto qui.
Ricordati, cara Cinzia, che in Inghilterra NON ESISTE alcuna costituzione scritta, eppure non mi sembra che gli inglesi siano meno "civili" di noi italiani !
Anzi, mi sembra proprio il contrario...
L'Italia è un paese molto corporativo. Leggo quindi con vero piacere gli articoli contenuti in questo Blog, in cui spesso alcuni Giudici sottopongono la categoria cui appartengono a critiche molto serrate (cosa che molto raramente ho visto fare altrove). Ho sempre pensato che individuare le proprie manchevolezze sia il miglior modo per iniziare un cammino riformatore (che non necessariamente richiede interventi dall'esterno: basti por mente alle prassi "concordate" introdotte in alcuni Tribunali civili - tra cui Palermo, dove presto servizio - riguardo la gestione delle udienze).
RispondiEliminaCordiali saluti a tutti.
Pierfrancesco La Spina
La petizione on line per la Dr. Forleo e' a questo indirizzo
RispondiEliminahttp://www.petitiononline.com/mod_perl/signed.cgi?Forleo&1
Se i magistrati tacciono, non taccia la societa' civile!
Gentilissimo dr La Spina,
RispondiEliminagrazie di cuore per il Suo prezioso incoraggiamento e per l'attenzione che ci presta.
Condividiamo pienamente il Suo giudizio positivo sull'esperienza degli Osservatori per la giustizia civile, che ha prodotto le "prassi concordate" da Lei ricordate.
Ci farebbe piacere confrontarci ancora e di più con Lei. Potrebbe inviarci un Suo indirizzo di posta elettronica al nostro, che si ottiene cliccando sul link nella sidebar di destra del blog?
Grazie ancora e un cordiale saluto.
La Redazione