La legge! ... è ... dev'essere ... speriamo che sia ... dobbiamo fare in modo che sia ...
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lunedì 28 dicembre 2020
Prima gli italiani no. Prima i magistrati si.
lunedì 21 dicembre 2020
Il bue e l'asino.
martedì 15 dicembre 2020
Sul controllo ministeriale dei giudici italiani
Il contenuto della smentita dell’avvio di un’indagine su quanto accaduto non solo non convince per la sua inspiegabile tardività ma suscita ulteriori gravi perplessità e interrogativi.
Perché mai una fisiologica decisione assolutoria, vieppiù in pendenza del termine per la motivazione, dovrebbe essere trasmessa quale “notizia agli uffici competenti”? E quali sarebbero questi uffici? E quali “valutazioni” e “accertamenti” sarebbero chiamati a compiere? E quale sarebbe la richiamata “prassi” in base alla quale tutto ciò accade? Esistono atti – circolari, direttive, risoluzioni… – in materia?
E, su altro versante, resta senza risposta l’interrogativo enormemente preoccupante sul perché – come si legge sul sito del Corriere della Sera – “dai giudici bresciani è arrivata una nota ufficiale che precisa i perché dell’assoluzione”.
Qualcuno gliel’ha richiesta? Chi? E perché?
Il caso riflette chiaramente che la cultura dell’indipendenza della giurisdizione è sempre più deficitaria nella classe dirigente politica e magistratuale.
Al contempo, esso impone con sempre maggiore urgenza la necessità di rimuovere le cause di tale deficit culturale e di adottare, superando gli sterili proclami, iniziative idonee a tutelare effettivamente l’indipendente esercizio della giurisdizione.
Occorre, tra l’altro, valorizzare al massimo il ruolo sindacale dell’A.N.M. secondo quanto specificamente previsto dall’art. 2 dello Statuto dell’Associazione (tutelare gli interessi morali ed economici dei magistrati, il prestigio ed il rispetto della funzione giudiziaria), arginare la deriva delle nomine fiduciarie di magistrati nelle più varie collocazioni fuori ruolo (inevitabilmente foriere di un’inaccettabile commistione di interessi), chiudere le porte girevoli fra magistratura e politica.
lunedì 14 dicembre 2020
Psicanalisi ministeriale 2, la smentita (o il ripensamento?).
domenica 13 dicembre 2020
L'Anm che non c'è
L’inerzia dimostrata dalla Giunta nazionale dell’Anm in occasione dei recenti fatti di Brescia, a seguito della c.d. sentenza “Gozzini”, svela plasticamente un dato ormai chiaro:
l’Anm - intesa quale associazione
che statutariamente dovrebbe perseguire la tutela dell’indipendenza dei
magistrati e la loro dignità, in funzione dell’indipendenza dei giudizi e della
credibilità dell’Istituzione - non c’è.
Il fatto in sé – la notizia, non smentita, di ispezioni o accertamenti da parte del Sig. Ministro dopo la lettura di un dispositivo di assoluzione, con tutto ciò che ne è conseguito in termini di richieste di chiarimenti da parte dei capi dei rispettivi uffici nei riguardi del collegio interessato, tenuto a giustificarsi anzitempo, prima del deposito delle motivazioni – è rilevante, poiché, oltre al caso specifico, e a prescindere dai migliori intenti del Sig. Ministro, potrebbe produrre per il futuro un effetto potenzialmente intimidatorio (o comunque un condizionamento) nei riguardi di tutti i giudici, in specie laddove essi affrontino casi delicati, che si possono prestare a facili strumentalizzazioni, anche da parte dei politici.